Questo articolo di Danilo Quinto, che introduce una seria e purtroppo tuttora irrisolta problematica, mi offre l'occasione per una testimonianza personale.
Il mio incontro con Padre Zoffoli ha segnato una svolta nel mio percorso di approfondimento e purificazione della fede ricevuta da bambina. E' accaduto in relazione ad una profonda crisi dovuta al fatto che negli anni '80, cambiando quartiere, ero capitata in una parrocchia esclusivamente neocatecumentale e in quegli insegnamenti e prassi non riconoscevo la Chiesa che, ex abrupto e mancando punti di riferimento, era logico identificare col Cammino NC. Finché, alla resa dei conti, ho potuto nettamente identificarlo come una realtà settaria infarcita di suggestioni giudeo-luterano-gnostiche, che ha potuto incistarsi nella Chiesa grazie alla creatività ed alle indiscriminate aperture al movimentismo introdotte dalle innovazioni conciliari. Una volta confermata nei miei dubbi proprio da padre Zoffoli, ho cominciato a chiedermi il motivo per cui nella Chiesa, nonostante le denunce precise e circostanziate, nessuno intervenisse; ma soprattutto come potesse accadere che sacerdoti, vescovi e cardinali assistessero senza reagire e senza riconoscerle, alla predicazione di vere e proprie eresie. Ed eccomi arrivata fin qui a partire da questa esperienza, che è stata un punto di svolta, insieme ad altre sui fronti del dialogo ecumenico ed ebraico-cristiano nei quali, sul campo, ho pure riconosciuto pecche e incongruenze mentre, nel frattempo, completavo la mia formazione anche accademica. Di Padre Zoffoli potete consultare alcuni testi in rete: qui - qui - qui - qui - qui - qui.
Per chi volesse approfondire, inserisco i link ad una pagina ricca di documentazione e ad un'altra di analisi. Da esse in ogni caso è raggiungibile l'articolata struttura del sito a suo tempo costruito per raccogliere e diffondere i contenuti delle critiche e delle denunce inoltrate alla Dottrina della Fede, apparentemente senz'alcun esito. Tuttavia, al di là e nonostante la desistenza delle autorità, un effetto concreto c'è stato. Uno stuolo innumerevole di anime che non riuscivano a dar nome ai loro disagi e sofferenze non solo spirituali, ha rifiutato le lusinghe e gli inganni anche manipolatori di una realtà settaria e ora porta avanti la campagna di denuncia e informazione [qui] da me iniziata e che non riesco più a seguire perché ormai impegnata su altri fronti. (Maria Guarini)
Il mio incontro con Padre Zoffoli ha segnato una svolta nel mio percorso di approfondimento e purificazione della fede ricevuta da bambina. E' accaduto in relazione ad una profonda crisi dovuta al fatto che negli anni '80, cambiando quartiere, ero capitata in una parrocchia esclusivamente neocatecumentale e in quegli insegnamenti e prassi non riconoscevo la Chiesa che, ex abrupto e mancando punti di riferimento, era logico identificare col Cammino NC. Finché, alla resa dei conti, ho potuto nettamente identificarlo come una realtà settaria infarcita di suggestioni giudeo-luterano-gnostiche, che ha potuto incistarsi nella Chiesa grazie alla creatività ed alle indiscriminate aperture al movimentismo introdotte dalle innovazioni conciliari. Una volta confermata nei miei dubbi proprio da padre Zoffoli, ho cominciato a chiedermi il motivo per cui nella Chiesa, nonostante le denunce precise e circostanziate, nessuno intervenisse; ma soprattutto come potesse accadere che sacerdoti, vescovi e cardinali assistessero senza reagire e senza riconoscerle, alla predicazione di vere e proprie eresie. Ed eccomi arrivata fin qui a partire da questa esperienza, che è stata un punto di svolta, insieme ad altre sui fronti del dialogo ecumenico ed ebraico-cristiano nei quali, sul campo, ho pure riconosciuto pecche e incongruenze mentre, nel frattempo, completavo la mia formazione anche accademica. Di Padre Zoffoli potete consultare alcuni testi in rete: qui - qui - qui - qui - qui - qui.
Per chi volesse approfondire, inserisco i link ad una pagina ricca di documentazione e ad un'altra di analisi. Da esse in ogni caso è raggiungibile l'articolata struttura del sito a suo tempo costruito per raccogliere e diffondere i contenuti delle critiche e delle denunce inoltrate alla Dottrina della Fede, apparentemente senz'alcun esito. Tuttavia, al di là e nonostante la desistenza delle autorità, un effetto concreto c'è stato. Uno stuolo innumerevole di anime che non riuscivano a dar nome ai loro disagi e sofferenze non solo spirituali, ha rifiutato le lusinghe e gli inganni anche manipolatori di una realtà settaria e ora porta avanti la campagna di denuncia e informazione [qui] da me iniziata e che non riesco più a seguire perché ormai impegnata su altri fronti. (Maria Guarini)
Questo è quello che avviene. In molte chiese, i sacerdoti, dai pulpiti, affermano: «Dio non può essere offeso dal peccato»1; «L’uomo non può peccare perché non è libero di resistere al male»; «L’uomo, dunque, non contrae alcun dovere di riparazione»; «D’altra parte, il sacrificio di espiazione non è cristiano, perché residuo di paganesimo»; «La morte di Cristo non è un sacrificio di espiazione»; «Egli non ha redento l’uomo»; «L’uomo, perciò, rimasto fondamentalmente traviato, non è capace di bene ed è schiavo del maligno»; «Per salvarsi, gli basta riconoscersi peccatore e credere nella potenza di Cristo risorto»; «Il quale non è affatto un suo modello di vita»; «Per cui è inutile per l’uomo promettere e sforzarsi di correggersi»; «Egli può soltanto affidarsi alla misericordia di Dio, che salva tutti»; «La Messa non è un vero sacrificio, ma un banchetto comunitario che celebra la potenza salvifica del Cristo risorto»; «Il pane consacrato non si trasforma nella sostanza del Corpo e del Sangue di Cristo, non avendo altra funzione che quella di simboleggiare la presenza spirituale di Lui, che, risorto, tutti trascina sul Suo carro di fuoco».
E’ così negato il sacrificio incruento che si rinnova durante la celebrazione della Santa Messa, essendo esclusa la presenza reale di Cristo ed è quindi reso vano il culto di adorazione. Eliminando il sacrificio si elimina anche il Sacerdozio ministeriale: l’Eucaristia è celebrata dalla comunità dei credenti, tutti indistintamente partecipi dell’unico sacerdozio. Escludendo il Sacerdozio ministeriale crolla la Gerarchia ecclesiastica, l’Ordine Sacro. Si mira a distruggere la Chiesa, perché questa non ha alcuna ragion d’essere senza l’Ordine Sacro. Della Chiesa restano i soli credenti in Cristo (pietre vive), che animati dal suo spirito, traggono i propri lumi dalla Bibbia, interpretata secondo la personale ispirazione di ciascuno.
Questo è quello che credono loro. Una serie impressionante e abbagliante di eresie se messe a confronto con la Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magistero di duemila anni di storia della Chiesa. Il cristiano sa bene che Cristo ci salva con la morte, non con la Resurrezione. Il cammino su questa terra è un cammino di conversione, dal peccato alla vita di grazia, dall’offesa a Dio alla riconciliazione con Lui, resa possibile per la Sua iniziativa paternamente misericordiosa. La conversione nasce dal pentimento di aver offeso Dio, dalla partecipazione all’unica causa meritoria di ogni grazia, la passione espiatrice di Cristo. Il cristiano ha la convinzione che la salvezza eterna non dipende esclusivamente dalla misericordia di Dio, ma dalla libera cooperazione dell’uomo alla Sua grazia, per la quale, come giustamente premia la fedeltà dei buoni, così punisce la protervia dei peccatori impenitenti. La possibilità dell’Inferno, quindi, non è meno fondata di quella del Paradiso. Il cristiano, cibandosi delle specie del pane e del vino transustanziati, resta ineffabilmente assimilato a Gesù. Chi gli consente di poter partecipare a questo Sacramento è il Sacerdote ministeriale che lo assolve mediante la penitenza, lo accoglie e lo perdona nel nome e nella stessa persona di Cristo. Il cristiano sa che non ha una mèta definitiva da raggiungere su questa terra: la vita della grazia quale vita di amore come non conosce misure, così esclude ogni limite. Per amore dei suoi fratelli, volendo imitare Cristo, unico, supremo e inesauribile modello di vita soprannaturale per tutti, il cristiano annuncia che solo Gesù è Via, Verità e Vita. Il falso ecumenismo propaganda l’opposto: una Religione dell’Amore e della solidarietà terrena che è semplicemente anticristica. La Religione dell’Amore lascia all’uomo la libertà di credere tutto quello che vuole: al difetto delle idee (con le quali si avrebbe la pretesa di cogliere l’essere in sé, la Trascendenza) supplisce l’impulso dell’amore del prossimo, che in definitiva sarebbe quello che l’uomo porta istintivamente a se stesso, irriducibilmente chiuso nell’orizzonte dell’immanenza, ove tutto per lui ha un senso e merita considerazione.
Scrisse Padre Enrico Zoffoli in Incontro al mistero (Edizioni Segno, 1992):
«Siamo perciò all’ecumenismo agnostico, pluralista, umanitario e fondamentalmente ateo… Ecumenismo della mutua comprensione o della tolleranza di tutte le confessioni religiose, fondata sull’unità della Coscienza Umana Universale, che – nel processo storico – le crea e distrugge, le modifica e rinnova. Ecumenismo volto verso quel mondialismo di tipo massonico che, nel rifiuto di Dio Creatore e Legge Eterna, mira ad abbattere il Cristianesimo quale più eminente religione positiva».
Padre Zoffoli spese la sua vita a ristabilire la Verità. Del tutto inascoltato. Ora, quelle eresie hanno pervaso l’intera Chiesa, sono divenute patrimonio non solo difeso dalla quasi totalità dei sacerdoti – in buona fede? Lo speriamo – ma propagandato come frutto del Concilio Vaticano II. Coloro che divulgano queste eresie dichiarano anche che la Chiesa precedente al Concilio è una Chiesa che allontanava perché incuteva timore di Dio. Loro il timore di Dio lo hanno abolito e si adoperano in modo esplicito per sancire l’esistenza di due Chiese: una precedente al Concilio e una successiva al Concilio. Dovrebbero sapere e riconoscere costoro che la Chiesa è Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana e nessun Concilio – per giunta definito pastorale – può abrogare i dogmi di fede di cui essa è custode per volere di Nostro Signore Gesù Cristo.
Certamente, c’è chi si è adoperato e si adopera, per andare incontro alle esigenze, ai bisogni, diremmo alle voglie del cancro del Modernismo, per affermare una nuova dottrina, un nuovo catechismo. Padre Zoffoli, nel suo illuminante libro Catechesi neocatecumenale e ortodossia del Papa (Edizioni Segno, 1995) mette a confronto il Catechismo diffuso dal Centro Neocatecumenale Servo di Jahve in San Salvatore e quello di Santa Romana Chiesa. Ne scrisse [qui] ai cardinali Camillo Ruini e, per conoscenza, ai cardinali J. Ratzinger, E.F. Pironio e E. Antonelli, come documenta il libro Verità sul cammino neocatecumenale (Edizioni Segno, 1995).. Ebbe solo una risposta dal cardinale Ruini (n. protocollo 385/85 dell’8 aprile 1995), dove si legge:
«(…) Sono al corrente che la predetta catechesi è stata esaminata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (…). Per parte mia devo invitarla fermamente a non sostituirsi agli organi competenti e a non emettere giudizi personali e prematuri su temi che riguardano l’ortodossia di realtà ecclesiali o addirittura del Santo Padre».
Padre Zoffoli rispose con una lunghissima lettera [anch'essa riportata dal link sopra], avendo a cuore solo la difesa della Chiesa di Cristo, dove oltre a mettere in luce gli errori e a denunciarli, come battezzato, cresimato, insegnante da molti anni di Teologia Cristiana e Filosofia Dogmatica e sacerdote dal 1939, addirittura nella nota numero 9 al II paragrafo scrisse:
«(…) Perché, infine, l’Autorità ecclesiastica, approvando, favorendo e benedicendo il Cammino Neocatecumenale, non mi chiama “ad pedes” per render conto del mio operato? Sono disposto a sottopormi anche ad un processo, che però, nel caso, esigo sia reso pubblico, perché tutti conoscano la verità (…)». Per poi affermare, nella lettera c) al III paragrafo: «Ed ecco l’attuale e tremendo imbarazzo della Gerarchia cattolica, stretta e dilaniata come in una morsa: essa deve respingere il fondo dottrinale del Cammino Neocatecumenale e, insieme, è obbligata a riconoscere la sua realtà con le supposte benemerenze. Il timore di uno scisma la trattiene da un intervento risoluto e chiarificatore…; ma purtroppo ancora non avverte che lo scisma è già consumato nell’eresia che contrappone il Cammino Neocatecumenale al tradizionale magistero della Chiesa».
Si è avuta la possibilità di impedire la protestantizzazione della Chiesa, ma la Gerarchia ha deliberatamente conseguito quest’obiettivo.
A conclusione di un libretto di 30 pagine (Il neocatecumenato della Chiesa Cattolica – Lettera aperta al clero italiano, Edizioni Segno, 1993), Padre Zoffoli affermò:
«Conosciamo due tipi di catecumenato. Uno, ortodosso, risale alle origini della Chiesa, era notissimo ai Padri ed oggi è più che mai indispensabile per una ricristianizzazione del mondo (…). L’altro neocatecumenato, proposto da Kiko e Carmen, è ereticale e si è affermato come pianta parassitaria della Chiesa, di cui ha usurpato linguaggio, riti, pratiche. Oggi esso vanta un prestigio che ha raggiunto il vertice presso l’opinione pubblica per l’eccessiva benevolenza e pazienza di membri della Gerarchia, per lo stato di abbandono spirituale in cui giace gran parte delle nostre regioni e diocesi d’Italia, per la disinformazione e l’incuria di molti parroci, sensibili prevalentemente alle novità eversive della teologia protestante che imperversa nei nostri centri di studio».
Padre Zoffoli ricordò poi tre interventi di Paolo VI. Il primo all’Udienza Generale del 30 novembre 1966:
«S’insinua qua e là il criterio di giudicare le verità della fede a piacimento, secondo la propria capacità d’intendere e il proprio gusto d’interloquire nel campo teologico e religioso». Il secondo all’Udienza data alla CEI del 7 aprile 1967: «La moda fa legge più della verità: il culto della propria personalità e della propria libertà di coscienza si riveste del più frettoloso gregarismo; alla Chiesa non si obbedisce, ma si fa facile credito al pensiero altrui e alle audacie irriverenti e utopistiche della cultura corrente, spesso superficiale e irresponsabile (…) Vi è il pericolo di una disgregazione della dottrina». Il terzo all’Udienza Generale del 29 giugno 1971: «La Chiesa si trova in un’ora d’inquietudine, di autocritica, si direbbe di autodistruzione. E’ come uno sconvolgimento interiore, acuto e complesso che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio. Si pensava ad una fioritura, ad un’espansione serena delle concezioni maturate nelle grandi assise del Concilio. Ma se ne viene a sottolineare soprattutto l’aspetto doloroso. Come se la Chiesa percuotesse se stessa (…). Per qualche fessura il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio (…). Noi avremmo creduto che l’indomani del Concilio sarebbe stato un giorno di sole per la Chiesa. Ma invece del sole, abbiamo avuto le nuvole, le tempeste, le tenebre…».
Commenta Padre Zoffoli:
«Kiko non avrebbe potuto trovare un terreno di coltura più adatto. E la sua opera è stata tanto nefasta quanto più egli si è sbracciato nel sostenere il Concilio Vaticano II, nell’insistere sulla necessità di un neocatecumenato per rienvagelizzare, nella rifondazione della famiglia cristiana con la difesa dell’enciclica Humanae vitae, ecc. Egli, così, tuttora appare ed è accolto come un nuovo salvatore del mondo».
Grazie Padre Zoffoli, perché uomini come te hanno servito la Chiesa Cattolica fino alla fine della loro vita. Grazie perchè dai tuoi scritti conosciamo la Verità e ci dai gli strumenti per farci Santi.
daniloquinto.tumblr.com__________________________________
1. Alcuni insegnamenti modernisti, q uesto è proprio anche del cammino NC, negano che Dio possa venire offeso nel senso di togliere a Lui la gloria perché allora Dio sarebbe vulnerabile e non sarebbe più Dio, ed è anche con questo che si elide l'espiazione... Ma nel concetto di "offesa" a Dio bisogna distinguere la gloria intrinseca di Dio - invulnerabile, infinita e immutabile - dalla Sua gloria estrinseca, collegata alla ridondanza delle sue opere nel nostro rapporto con Lui Creatore e Signore nostro, gloria che può essere maggiore o minore, e che risulta diminuita a causa dei peccati degli uomini. Per questo S. Ignazio ha scelto per la Compagnia di Gesù il motto "Ad maiorem gloriam Dei", affermando che essa avrebbe dovuto lottare per la "maggior gloria di Dio".
La Chiesa ha perso memoria di Colui al quale ella appartiene, di cosa ha compiuto, dei suoi Santi, di tutto quello che è uscito dalle menti e dalle mani dei consacrati e dei fedeli credenti, quando dimentica di se stessa ha amato, servito, adorato solo NSGC ed è stato SOLO questo Amore che le ha consentito di poter far'meraviglie' verso il creato e verso il prossimo. Ora siamo in un periodo masturbatorio della chiesa, cioè in una finzione, continuamente tesa all'autocompiacimento, all'autoadorazione, usando a tale scopo il prossimo ed il creato. L'Io si è messo al posto di DIO, Padre, Figlio e Spirito Santo. Questa condizione di sollazzo, imposto ormai d'autorità, non dà buoni frutti, ci si ammazza e si ammazza tutto e tutti. Ogni giorno porta con sè un'ecatombe. Ma nessuno si chiede il perchè. Non si vuol vedere, ci si ostina nell'errore sperando che sia esso a dar gloria davanti al mondo.Un mondo di caricature ed infine anche l'io è una caricatura perchè non può che ripetere le tecniche del male, della distruzione, della morte. Bisogna tornare ad amare Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la nostra volontà. Non vedo altro rimedio se non nell'Amor di Dio, Uno e Trino.
RispondiEliminaCommento con un episodio che mi è accaduto ieri ad un convegno per condividere con voi come questo umanesimo panreligioso sia qualcosa di più che un semplice movimento spirituale-ecclesiastico ma riguardi proprio una forma mentis che in certi ambiti, e purtroppo parlo di ambiti che "contano", oramai ha contagiato le menti fino a diventare l'unico pensiero possibile.
RispondiEliminaNel convegno si è parlato di "networking" ovvero di creare una rete di connessione tra le singole persone, non più in senso gerarchico e strutturato, ma in senso "fluido". Si parla di condivisione ma non come comunione e senso cristiano del dare ma come "intercambiabilità", "sostituzione". Insomma, io mi sono stranito ma non tanto per il linguaggio mezzo italiano-mezzo inglese che fa sembrare i relatori "alla moda" quanto per il fatto che si pone l'Uomo al centro di ogni cosa e sarà l'uomo stesso a scegliere, scambiare e intercambiare tra loro i vari elementi che lo circondano sia nel lavoro, che negli affetti che nel modo di costruire una casa. Addirittura è stato utilizzato il termine "bio-mimesi" cioè imitare la natura ma io l'ho percepita non come il sano prendere esempio dalla natura ma come un volerla imitare per scimmiottarla e piegarla agli scopi umani.
La natura viene da Dio, il maestro dello scimmiottare l'opera di Dio ha inculcato in certi uomini idee molto pericolose.
Questo per dire che le eresie non solo sono in essere ma sono anche in divenire...
Grazie Diego,
RispondiEliminaben venga qualunque notizia e riflessione che ci aiuti a stare in guardia.
Andate,annunciate e battezzate nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo...ed insegnando loro quello che vi ho comunicato.Necessità di un catecumenato,il prima o il dopo(Battesimo) e relativo(PaoloVl).Sono d'accordo con tutto quello che avete detto,cambiano solo le modalità.Pace un catecumeno.
RispondiEliminaScusate vi lamentate del Papa che oscura e silenzia chi non la pensa come lui.....ma voi non fate la stessa cosa?
RispondiEliminaLa liturgia e' pienamente corrispondente alla Verita' Cattolica ?
RispondiEliminaDal momento che e' stata decentrata la Croce crediamo male e questo si riflette anche sulla nostra Fede ?
Gia' adesso prevale la dimensione conviviale rispetto alla dimensione sacrificale ?
Solo nella Chiesa Cattolica tutte le verita' si danno appuntamento Cheasterton .
Scusate vi lamentate del Papa che oscura e silenzia chi non la pensa come lui.....ma voi non fate la stessa cosa?
RispondiEliminaNo. Qui si silenziano solo i provocatori, i fanatici, coloro che insultano e i troll.
Non mi pare che noi rientriamo in nessuna di queste tipologie
Andate,annunciate e battezzate nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo...ed insegnando loro quello che vi ho comunicato.Necessità di un catecumenato,il prima o il dopo(Battesimo) e relativo(PaoloVl).Sono d'accordo con tutto quello che avete detto,cambiano solo le modalità.Pace un catecumeno.
RispondiEliminaA volte capita che alcuni interventi finiscano nello spam e non si risponde. Visto che l'ho pescato nello spam, l'ho pubblicato e ora rispondo.
Non si tratta solo di modalità diverse.
Intanto puntualizziamo che RICA è espressione di un'antica prassi nella Chiesa e contiene le norme concernenti il Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti, riguarda i non battezzati e dura due anni e nulla ha a che fare con il cammino neo-catecumenale che dura tutta la vita e ne ha ripreso alcuni aspetti storpiandoli a proprio uso e consumo.
L'antica prassi del catecumenato fu abbandonata per il semplice motivo che la Chiesa, consolidandosi, era diventata la religione universale ed il battesimo cominciò ad essere amministrato subito, nei primi giorni di vita dei bambini. Una preparazione al battesimo era diventata inutile quindi per due motivi: non c'erano più catecumeni, giacché si nasceva già cattolici, e non serviva un percorso per arrivare al battesimo, dato che era dato nell'infanzia con l'educazione della famiglia.
Oggi molti cristiani hanno apostatato (formalmente o praticamente) e non battezzano più i figli, per cui è tornato utile rispolverare tale pratica poiché sono con ciò ricomparsi i catecumeni (non quelli del Cammino!)
La mancanza del catecumenato fino a tempi recenti non era un fattore negativo: si suppliva con la preparazione alla Cresima, e con una fervente e partecipata vita cristiana che durava l'intero arco dell'esistenza. Oggi il catecumenato è riservato, come un tempo, ai soli candidati all'ingresso nella religione cattolica, cioè quelli che ancora non hanno ricevuto il battesimo.
Chi per grazia di Dio ha già ricevuto il battesimo non può né deve tornare catecumeno. Non deve, perché non ci si può preparare a ricevere una cosa già ricevuta; non può, perché il catecumenato è formalmente un “ordine”, una classe di persone, che sono fuori dalla Chiesa, ma unite almeno in voto ad essa, e in cui si entra con un rito formale, che dà l'accesso agli altri Sacramenti.
Il Cammino Neocatecumenale ha voluto copiare la prassi del catecumenato, riproponendola per chi aveva già ricevuto il battesimo e, ripeto, ne ha ripreso alcuni aspetti storpiandoli e strumentalizzandoli a proprio uso e consumo, al pari di altri aspetti della nostra fede (come dimostrato ampiamente altrove). Ma l'essere membri del Cammino non significa affatto essere dei catecumeni, anche se ci si chiama così (ecco perché è meglio qualificarli col termine neo-catecumenali anziché “neocatecumeni” o “catecumeni”).
Avverto Sentinella e consimili di non replicare perché questo spazio è dedicato ad altro e non ho nessuna intenzione di continuare diatribe inutili che rischiano di prolungarsi all'infinito.
"Cambiano solo le modalità", ha scritto Sentinella? Cambia l'essenza dell'iniziazione, egregio signore. Il CNC non è una iniziazione per la scoperta/riscoperta del Battesimo, il fondamento del Cammino è la devastazione di Gv 9, della guarigione del cieco nato. Lo riferisce Arguello, non io, nel mamotreto per la Fase di conversione e in quello della Traditio. "Che cosa è il catecumenato? Un tempo in cui ti si metterà fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo. Perché non sai che sei cieco. Non sai che sei sporco e perciò non ti vuoi lavare" insegna Kiko nel primo. Nel mamotreto Traditio conferma che questa catechesi iniziale è una immagine del Cammino. Il CNC, quindi, è un cammino di scoperta del peccato, mediante la quale l'adepto apprende la propria natura. Tutti gli scrutini della Traditio sono in tal senso, di individuazione dei propri peccati grazie al (supposto) fango-mota con cui Cristo avrebbe lordato il cieco nato. Peccati che è lecito compiere, ai fini della conoscenza di se stessi. Pura gnosi, perciò.
RispondiEliminaRiguardo a padre Zoffoli, cara Maria Guarini, oggi possiamo affermare che il passionista ha vinto. Sono venuto in possesso dei mamotreti corretti dalla CdF. Ebbene: parte delle eresie denunciate da padre Zoffoli risultano essere state emendate oppure rettificate con note, che sono correttive e non esplicative. Vale per tutte quella famigerata sull'Eucarestia, con il Tabernacolo inutile e l'Eucarestia che non sarebbe un assoluto, che è stata corretta con la matita rossa e a colpi di accetta. Parte, ho scritto, perché il direttorio catechetico originario del Cammino (mi riferisco alla versione 1972-1998) è marcio nei fondamenti gnostici, essendo basato sulla dottrina del fango/peccato: non poteva essere corretto, solo bruciato.
"Ebbene: parte delle eresie denunciate da padre Zoffoli risultano essere state emendate oppure rettificate con note, che sono correttive e non esplicative. Vale per tutte quella famigerata sull'Eucarestia, con il Tabernacolo inutile e l'Eucarestia che non sarebbe un assoluto, che è stata corretta con la matita rossa e a colpi di accetta. "
RispondiEliminaGrazie per l`informazione Lino.
È allora per questo che, grazie alle potenti protezioni di cui dispone il cnc, il direttorio catechetico è ancora SECRETATO?
In effetti La parola di Arguello NON può e NON deve essere corretta, fosse anche dal papa, perchè lui ha ricevuto il mandato dal signore( minuscolo obbligato) di istruire i successori degli apostoli, ipse dixit:
"Noi abbiamo predicato questa antropologia che il Signore ha dato al Cammino, il kerygma, questa sintesi teologico- kerigmatica, che Dio ha voluto che dicessimo anche ai vescovi . Pensate che il Signore, negli ultimi anni, ha portato 1400 vescovi alla Domus Galilea.
Quanti doni Dio ci sta dando per portare presto una nuova evangelizzazione! È necessario portare una sintesi, una forma di predicazione, una parola vera, piena di vita eterna, di un contenuto profondo, vero",
e dalla dalla madonna ( idem minuscolo) il mandato di creare le sue comunità, come se Maria Santissima avesse voluto che un uomo rigetti con superbia e la liturgia e l`insegnamento della Chiesa di Suo Figlio e rinchiuda per più di 30 anni delle persone in un cammino di schiavizzazione delle coscienze.
Eppure questa persona è stata non solo libera di costruire la sua chiesa parallela con le sue prassi altre, i suoi seminari e i suoi presbiteri ma è stata incoraggiata a farlo da sedicenti custodi della Liturgia( che ci è detto essere il cuore, la fonte e il culmine, della vita della Chiesa e della nostra fede) e della Dottrina.
Mysterium iniquitatis.
RispondiEliminaAlla giàabbondante documentazione data da mic aggiungo la lettera di Padre Zoffoli al card. Ruini,la risposta del cardinale e quelle di Padre Zoffoli ai card. Ruini e Antonelli:
http://www.internetica.it/neocatecumenali/Zoffoli-vescovi-Ruini.htm
Le risposte di p.Zoffoli a Ruini e Antonelli sono davvero esemplari.
RispondiEliminaEsempio di quella che dovrebbe essere la vera parresia e,credo anche, di quella franchezza, nonché coraggio,che
dovrebbero avere tutti i veri pastori di madre Chiesa.
Se così fosse stato non ci troveremmo nella gravissima situazione attuale.
Antonio
Kerygma....quanti furbi che si arrichiscono sulla dabennaggine altrui....Giovanni Boccaccio docet!
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