Segnalazione di un lettore. Commento di Amici della Tradizione cattolica - Forlì: « Un sacramentale come la benedizione non soggiace al rischio dell'invalidità per un'omissione od un errore, volontario o meno, nella declamazione del testo. L'australe sta all'ars liturgica come un maiale all'igiene, non è una novità. Non ci sorprendiamo, dunque, della sua trasandatezza, dello sguardo scocciato, del tono afono della voce. Oltretutto va capito: guardava una piazza mezza vuota e gli giravano i santissimi mentre pensava: "Vi ho detto che da oggi potete fare quel che volete e mi ripagate così?" ».
Piccola domanda: ma la benedizione Urbi et orbi, o sedicente tale, di Bergoglio recitata ieri è valida o no?
Ve lo chiedo perché, non so se avete notato, ma il suddetto ha omesso dalla formula pontificale la parte centrale - e direi fondamentale, non solo per conseguire l'indulgenza ma anche per ricevere comunque la benedizione: ha omesso la parte "descendat super vos, et maneat semper", limitandosi solo: "Et benedictio Dei omnipotentis, Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen".
Non può trattarsi di una sbadataggine, di una dimenticanza, che comunque sarebbe grave tanto più che il suddetto aveva lo zelante Marini accanto a sé e poi i caratteri usati sul libro da cui legge sono cubitali.
Non può trattarsi di una sbadataggine, di una dimenticanza, che comunque sarebbe grave tanto più che il suddetto aveva lo zelante Marini accanto a sé e poi i caratteri usati sul libro da cui legge sono cubitali.
E' una frase che manca del verbo e dei destinatari!
RispondiEliminaDa un papa che dice "buonasera" e "buon pranzo" invece di benedire i fedeli non mi stupisco più di nulla.
RispondiEliminaNon gode della mia stima Bergoglio.
RispondiEliminaDetto questo, però anche lui rimane un essere umano e può sbagliare. Avesse avuto un enorme e fortissimo mal di testa (mi capitano di frequente e non capisco più nulla), ecco magari si è sbagliato senza volere. In quel caso penso sia valida.
Si potrà dire: ma se se ne sono accorti, potevano tornare indietro e ripetere la benedizione. Non era necessario perchè lui avrebbe sbagliato senza volere, quindi la benedizione era valida.
Certo che anche il contesto non aiuta: fosse successo a BXVI si poteva tranquillamente immaginare che fosse in buona fede e si sia sbagliato come ogni essere umano su questa terra.
Se sbaglia Bergoglio è ovvio che diventa la ciliegina sulla torta fatta da un presepe in Piazza san Pietro oltremodo orribile e ambiguo e tante altre cose che non è necessario menzionare.
In conclusione: si può essere sbagliato in buona fede, però da ora in poi cambi stile e più attenzione alla Liturgia e ale cose sacre e meno alla politica!
grazie
Per Bergoglio che ama le funzioni luterane quelle formule latine di sapore preconciliare sono un tormento! Meglio troncarle e dedicare spazio ad altro non cattolico!!
RispondiEliminaDurante la s. Messa di mezzanotte il diacono (o meglio il sacerdote che ne faceva le veci) ha cantato
RispondiEliminaet subito facta est cum angelo multitudo malitiae caelestis
quello pero` e` stato di sicuro una svista! :-)
Buon Natale!
pensa di essere furbo: non dà la benedizione completa per renderla invalida e svuotare la benedizione come ha svuotato tutto il resto di significato. In realtà non si accorge che la Santissima Trinità non gli ha dato nemmeno più la Grazia di impartire niente nel Suo Santissimo Nome di assolutamente valido. Come ad un tuo collaboratore a cui togli la possibilità di fare ulteriori danni togliendoli il diritto di firma a tuo nome dai documenti. ...figurarsi ad un aperto eretico ...
RispondiEliminaGli errori sono possibili a tutti. Pero' non può essere un intero pontificato costellato da errori. Qui c'è la precisa volontà di farli e non accampiamo scuse per non vedere la realtà. Poi, come è stato segnalato altrove, si veda bene il volto contristatissimo e quasi piangente di Marini. E' come se dicesse: "Non lo riesco a contenere più!".
RispondiEliminaLe immagini sono più eloquenti di qualsiasi discorso e smontano ogni tentativo di giustificazione...
Alex da Roma
RispondiEliminaSarà così,ma intanto tutti continuano a considerarlo papa a pieno titolo. Dovremo chiarire questa storia, prima o poi! Se è papa la sua benedizione deve valere per forza, se non lo è.....Per quanto mi riguarda, non lo sopporto neppure per un minuto, provo un senso di fastidio fortissimo, lo sento falso, cupo e mi fa quasi paura. Prego perchè Dio abbrevi questo tempo così angoscioso.
È Papa a pieno titolo. Ed è proprio per questo che proprio a pieno titolo dovrà rispondere a Nostro Signore delle sue discutibili azioni.
EliminaSempre a cercare il pelo nell'uovo. Siete prevenuti, fanno bene in Curia a non considerarvi affatto.
RispondiEliminaAlex da Roma, sarai maledetto insieme a chi ti pubblica. Che Dio abbia pietà della tua anima.
RispondiEliminaNe avevo scritto ieri: https://opportuneimportune.blogspot.it/2017/12/descendat-super-vos-et-maneat-semper.html
RispondiEliminaOvviamente di solito commenti come questi qua su non vengono pubblicati. Ma è un piccolo saggio di come purtroppo non manchi, in gran parte del mondo cattolico, l'ignoranza (mista a papolatria) sulla tradizione liturgica che questo papa rivoluzionario sembra pensare di poter rielaborare a modo suo. Quando il pastore è percosso, le pecore sono disperse...
RispondiEliminaCara Mic, ma Gesù non si è incarnato per portarci cultura.
EliminaE' morto per consacrarci nella verità e liberarci dall'ipocrisia.
Talora anche i riti possono diventare recitazione e ipocrisia.
Se il Papa nel suo cuore intendeva benedire il popolo,il popolo è stato benedetto.
Dio guarda il cuore non l'eleganza espressiva.
Le maledizioni tenetevele in bocca. Può darsi che Alex da Roma abbia ragione, oppure può darsi, più semplicemente, che abbia buttato là in qualche modo la benedizione, perché non è una cosa che gli interessa molto,e, complice una scarsa conoscenza della lingua latina, abbia sbagliato. Quando parla dei "migranti" è certamente molto più concentrato.
RispondiEliminaÈ un piccolo saggio,anche, di come sanno essere "misericordiosi" i seguaci di Bergoglio.
RispondiEliminaAntonio
Già chi maledice si mostra amico del maligno e non di Cristo, quindi non mi stupisco che difenda Indifendibile per eccellenza.
EliminaNon ho guardato la "benedizione papale natalizia" ma il testo che deve leggere il papa è scritto a caratteri cubitali, difficile se non impossibile, a meno di volerlo fare, saltare un passaggio, sarà stato stanco e avrà voluto arrivare più in fretta alla fine.
RispondiEliminadunque l'ennesima bergogliata, forse non delle peggiori, ma molto inquietante nel trend di rapida apostasia che discende dall'alto.....
RispondiEliminaDa parte mia sottoscrivo tutte le seg. considerazioni di colui che ha riferito il triste evento natalizio in piazza S. Pietro:
"E dire che aveva il pontificale aperto, e lo zelante mons. Marini lì a fianco. Bastava leggere, santo Cielo. Solo leggere. E forse capire quel che stava leggendo. Quindi c'è da chiedersi se l'omissione della parte finale della Benedizione sia stata deliberata.
...[il fatto di] saltare la frase *descendat super vos, et maneat semper* ha reso questo rito assolutamente nullo, privando dell'Indulgenza plenaria i fedeli raccolti in piazza San Pietro e quelli a loro uniti tramite la radio e la televisione in tutto l'orbe.
...
L'avrà fatto apposta? Difficile credere che si sia trattato di una svista, per di più avendo davanti il testo in caratteri cubitali.
...
Impressa nella memoria, come caro ricordo della Chiesa della mia giovinezza, specialmente quando dalla loggia della Basilica appariva Pio XII, ieratico, con quella pronuncia limpida, quelle erre rotate, quell'intonazione perfetta. Scuotete ogni torpore! riprendete l'usata virtù! E nella piazza c'erano duecentomila fedeli, non i quattro gatti di oggi. Quanti ricordi.
Adesso la radio rimane spenta. In attesa che da quel balcone si possa udire nuovamente la voce del Papa."
http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/12/descendat-super-vos-et-maneat-semper.html#more
(anche la mia TV è rimasta spenta, a Natale come da 4 anni ormai: non ho perso nulla, credo)
sarà stato stanco e avrà voluto arrivare più in fretta alla fine.
RispondiEliminaSi potrebbe spiegare non tanto con la stanchezza quanto con la confusione mentale, visto che si trattava di pronunciare tre parole importanti e fondamentali in un momento particolarmente solenne sotto gli occhi della cristianità e del mondo intero.
Ma due sono i casi: o è confuso o è in mala fede...
Ma cosa deve accadere ancora per ammettere che costui è un cattivo pastore? E' un evento del 2016, ma non lo conoscevo.
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/el-papa-ci-inseriti-nella-nuova-religione-universale/
Caro Anonimo delle ore 8:15
RispondiEliminaAppena ho letto il tuo commento, in un primo momento mi sono rammaricato con Mic perchè commenti di questo tipo, che non sono commenti ma maledizioni, non dovrebbero essere pubblicati! Nessuno qui è mai arrivato a tanto, e per molto meno, commenti di diversi lettori sono stati censurati.
In ogni caso desidero ricambiare, caro Anonimo, la sua maledizione, con una benedizione. Quella che le è mancata in questo Santo Natale, diciamo per "distrazione". Che la Benedizione di Dio, Padre Onnipotente, di Suo Figlio Gesù Cristo, Nostro Signore e Salvatore, e dello Spirito Santo, scenda su di te, in questo Santo Natale e Rimanga Sempre. Che il Signore ti faccia la grazia di aprirti gli occhi caro fratello e di pentirti delle tue parole. Quanto a noi, chiediamo sempre al Signore di avere misericordia della nostra anima, perchè ci sentiamo peccatori, a differenza di chi invece si sente già salvato, e chiediamo a Lui di liberarci da questa situazione nella quale versa la Chiesa di Roma a causa dei tanti consacrati che hanno tradito la Sposa di Cristo come GIUDA. Ho parlato volutamente e genericamente di Consacrati senza fare nomi e cognomi. Il Signore sa meglio di noi quali essi siano.
Comunque caro fratello Anonimo ti perdono e ti auguro tanta felicità e gioia e pace.
Alex da roma
Le loro maledizioni sono l espressione del loro tormento. Per chi vive nelle tenebre gia questa vita è un assaggio di inferno. Quanto a Bergoglio anche io non mi curo nè mi sorprendo più della sua incredulità. È un po' come diceva mons Lefebvre di tatzinger: semplicemente non ha la fede
RispondiEliminaCara mic, c'è anche una tera alternativa ed è la più plausibile temo: non è nè confuso nè in mala fede, è che semplicemente non gliene frega niente e si vede... si vede tutti i giorni ed ogni giorno di più.
RispondiEliminaE' un uomo che ha fede nell'uomo, di essere il vicario di Cristo non ha nessuna intenzione, anche perchè non crede nel potere spirituale che il papato detiene e pertanto di quel potere è del tutto privo.
Preferisce di gran lunga festeggiare Lutero che celebrare la Santa Messa che per lui
è solo una assemblea come per ogni sincero luterano, figuriamoci quindi se si inginocchia davanti al Santissimo, figuriamoci se celebra la Messa della mezzanotte o se si preoccupa di leggere come si deve le lettere cubitali della benedizione urbi et orbi che inutilmente gli vengono mostrate.
Non è nè in cattiva fede, nè sbadato, è semplicemente fuori posto come tutti quelli che occupano un posto che a loro non compete.
Certamente, al di là dell'omissione della formula della benedizione, l'espressione del papa al momento del discorso e del resto, non era certamente improntata alla gioia per il Natale di NS Signore. Accigliato, severo, grave nella voce, tutto meno che felice.
RispondiEliminaUn ulteriore piccolo particolare. Bergoglio indossava non l'anello del Pescatore, che era detto usasse nelle Festività importanti, quanto l'anello da vescovo che indossa abitualmente. Forse Natale non è più festa importante.
RispondiEliminaRiporto dalla pagina fb "Amici della tradizione Forlì" perché danno una differente lettura e soprattutto conseguenze di quanto discusso:
RispondiElimina"Guardatevi da queste idiozie!
Diffonderle e commentarle rende ridicolo l'impegno di tutti quelli che denunciano la crisi della Chiesa (con e prima di Francesco). Una benedizione non è resa invalida da un errore di lettura! Solo le parole della Consacrazione devono essere assolutamente esatte, tutto il resto e specialmente un sacramentale come la benedizione, non soggiacciono al rischio dell'invalidità per un'omissione od un errore, volontario o meno, nella declamazione del testo. L'australe sta all'ars liturgica come un maiale all'igiene, non è una novità. Non ci sorprendiamo, dunque, della sua trasandatezza, dello sguardo scocciato, del tono afono della voce. Oltretutto va capito: guardava una piazza mezza vuota e gli giravano i santissimi mentre pensava: "Vi ho detto che da oggi potete fare quel che volete e mi ripagate così?". "
Non so chi abbia ragione..
Guardatevi da queste idiozie!
RispondiEliminaDiffonderle e commentarle rende ridicolo l'impegno di tutti quelli che denunciano la crisi della Chiesa (con e prima di Francesco). Una benedizione non è resa invalida da un errore di lettura! Solo le parole della Consacrazione devono essere assolutamente esatte, tutto il resto e specialmente un sacramentale come la benedizione, non soggiacciono al rischio dell'invalidità per un'omissione od un errore, volontario o meno, nella declamazione del testo. L'australe sta all'ars liturgica come un maiale all'igiene, non è una novità. Non ci sorprendiamo, dunque, della sua trasandatezza, dello sguardo scocciato, del tono afono della voce. Oltretutto va capito: guardava una piazza mezza vuota e gli giravano i santissimi mentre pensava: "Vi ho detto che da oggi potete fare quel che volete e mi ripagate così?".
Guardatevi da queste idiozie!
RispondiEliminaDiffonderle e commentarle rende ridicolo l'impegno di tutti quelli che denunciano la crisi della Chiesa (con e prima di Francesco).
Condivido quanto detto dopo. Ma non ritengo che diffondere e commentare sia un'idiozia.
Noi siamo tra i primi che hanno denunciato la crisi della Chiesa ben prima di Francesco; ma anche questi dettagli (non trascurabili tanto più in rapporto alla solennità ed al livello di diffusione dell'evento) servono a dare il polso della situazione davvero terribile nella quale siamo impastoiati.
L'idiozia è nel trarre la conclusione dell'invalida benedizione. Non nella diffusione della notizia che, al confronto di ben altri abomini dell'Attrezzo, è un'inezia trascurabile.
EliminaAmici Tradizione Forli
Certo che siamo messi bene!
RispondiEliminaSono andata a cercarmi su Fb il commento segnalato sopra e l'ho trovato.
Ho inserito il mio piccolo commento del quale ho cercato di modificare un refuso e l'ho trovato contrassegnato come spam...
Cara Maria, probabilmente per maldestrezza col "smarfon" ti avevamo involontariamente segnalata come spam. Appena ce ne siamo accorti, abbiamo ripristinato tutto aggiungendo un commento al tuo post in cui precisavamo che occorre guardarsi non dare le notizie,a da aggiungervi congetture del tutto strampalate come quella dell'invalidità data dalla formula troncata. Averti come lettrice ci onora ed ancor più ci onora essere citati sul tuo blog.
EliminaLa Moderazione della pagina "Amici della Tradizione Cattolica - Forlì"
@mic
RispondiEliminaCara Mic non si curi di questi che si autodefiniscono "amici della Tradizione" e ai quali da fastidio che si riportino anche questi dettagli che nulla tolgono alla battaglia che lei è tutti noi stiamo facendo ma servono, come bene ha spiegato, a dare il polso della situazione. Che il Papa non sappia dare una benedizione in latino che io conosco a memoria da quando ero piccolo, al di là delle ragioni e motivazioni, che non abbiamo nè la pretesa nè la voglia di definire in questa sede, è uno scandalo ed un brutto segno. Direi un seno "rivelatore". Il demonio si rivela nei dettagli....e che non porti l'Anello del Pescatore ma quello di semplice Vescovo è uno scandalo. Ma anche questo un seno "rivelatore", per chi vuole intendere. Che si sia più è più volte definito Vescovo è un segno. Che non si inginocchia alla consacrazione è un segno. Che non risieda in Vaticano è un segno. Che la colomba di pace venga aggredita da dei rapaci è un segno. Che un fulmine si abbatta sulla Basilica di san Pietro è un segno. Che sulla basilica di San Pietro vengano proiettate immagini oscene è un segno. Concordiamo con gli amici della Tradizione che ben altra cosa è molto più gravi sono gli insegnamenti eretizzanti e che inducono alla eresia, alla divisione, alla confusione. e noi questi insegnamenti li abbiamo denunciati e continueremo a farlo.
Ero ospite da mia figlia. Pertanto ho dovuto sopportare la scena della benedizione. A casa mia seguo il consiglio del prete (V.O.) che frequento: "SE proprio non ve la sentite di buttare la TV, ALMENO il 24 ed il 25 Dicembre NON ACCENDETELA. Dedicate il tempo a Gesù ed alla famiglia". Come l'ho visto, mi sono girato di spalle ed ho preso la Corona in mano.
RispondiEliminaGuardatevi da queste idiozie! Ma no, no... L'importante sono le minuzie liturgiche... Décadence avec élégance...
RispondiEliminaPochi giorni dopo l ' elezione" Bergoglio disse ad una bambina che lui accettando non ha voluto ESSERE Papa. Ovviamente tutti hanno "capito" che intendeva altro, perchè la sua lingua era imperfetta, etc.etc. Poi devono avergli spiegato che per gestire un potere da dittatore (il termine non è mio) e riuscire a demolire l'odiata Santa Romana Chiesa deve "almeno" FARE il Papa. Ci prova ma è come pretendere dalla Fedeli un commento su versi di Dante. Lui povero perito chimico, con esperienza da buttafuori in discoteca, che non si è mai posto il problema della distinzione fra Padre Figlio e Spirito Santo, costretto a rispondere a Dubia di cui non riesce neppure a capire l'argomento. Poveretto. Non può essere sempre nelle parte. Ovvio che ogni tanto gli scappi di dire ciò che pensa. Che non crede nel Dio Cattolico, che i pellegrinaggi a Roma sono inutili, che el pueblo unido jamas serà vencido etc. Poveretto, ha messo la sua persona e la sua anima a servizio di poteri interni ed esterni alla chiesa che ben presto lo scaricheranno al suo destino. Crede di acquisire credito presso i suoi sostenitori esterni coprendo la Croce e banalizzando o storpiando riti e tradizioni. In realtà manifestando Urbi et Orbi la sua nullità e alterità rispetto alla grandezza della Chiesa Cattolica Romana. Non credo sia questo ciò che si aspettano a San Gallo. Questi si aspettano di veder onorate le promesse entro i primi mesi del 2018. E qualche timore sta affiorando. Quando, ormai groggy, si è a fine corsa il controllo e la capacità di recitare si allenta e si torna ad apparire per quello che si è. Che sia papa, che non lo sia, in fondo che importa? In cinque anni abbiamo imparato a farne senza, e può darsi che ciò sia proprio quello che volevano coloro che lo hanno vestito di bianco. Qualcuno ha lasciato fare, proprio perchè aveva altri progetti.
RispondiEliminaCari Amici della Tradizione cattolica - Forlì
RispondiEliminaIntanto grazie del chiarimento.
Già prima avevo integrato la segnalazione del lettore, la cui risposta nella fretta avevo lasciata appesa rinviandola alla discussione, con la vostra osservazione che condivido.
Grazie e spero di avere migliori occasioni per raccordarci in maniera più diretta e costruttiva.
https://www.youtube.com/watch?v=F-oyduxFGgE&list=PLQVSFzAMHwj9TGUSfksoPSPUHicOI_n-g
RispondiEliminauniamoci al coro
A me pare che sinceramente si stia tentando di emendare l'emendabile.
RispondiEliminaE' ovvio che una benedizione è un sacramentale, ma anche una benedizione può essere validamente attuata o meno, altrimenti basta dire una cosa qualunque a caso o magari tacere e la benedezione è fatta, cosa ovviamente assurda.
La forma e la sostanza di questo sacramentale sono importanti anch'essi affinchè vi sia realmente una benedizione, certo non è come nel caso della consacrazione ovviamente.
Nel caso in questione trattasi di una benedizione invocativa,
ovvero di una benedizione in cui il soggetto benedicente invoca Dio al fine di ottenere il beneficio di grazia per i destinatari della invocazione stessa, pertanto
gli elementi costitutivi necessari sono due:
-l'invocazione
-i destinatari
Nel nostro caso manca uno degli elementi costitutivi ergo non c'è benedizione invocativa.
La formula corretta è: Et benedictio Dei omnipotentis, Patris, et Filii, et Spiritus Sancti descendat super vos, et maneat semper.
Ovvero : La benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda sopra voi e (con voi) rimanga sempre.
Datosi che nella frase pronunciata dal Bergoglio manca il descendat super vos, et maneat semper, che è ripeto il soggetto destinatario della benedizione è ovvio che nessuno è stato benedetto.
Le parole hanno un senso ed un significato ma anche una funzione che nella benedizione divengono atto costitutivo della stessa, a prescindere magari dalla puntualità della formula.
Anche l'etimo compositivo della parola stessa ne chiarisce l'essenza: BENE-DIZIONE
ovvero dire di bene, dire bene (a qualcosa o di qualcosa o su qualcosa), dizione significa appunto dire, esprimere una locuzione.
Nel caso in questione ciò che andava detto non è stato detto, ergo la bendizione non c'è stata, non è una questione di "validità", bensì di "essenza", la benedizione semplicemente non c'è stata, punto e basta.
Datosi che Bergoglio ha detto:
"La benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, Amen", anche la questione sulla volontarieta o meno dell'omissione è del tutto inconferente.
Se una cosa la fai è fatta, se non la fai non è fatta (anche se forse volevi farla).
Si tratta solo di logica e dare dell'idiota a chi sostiene una cosa del tutto logica mi pare fuori posto. D'altrocanto anche Mons. Baronio sul suo blog chiarisce perfettamente che tale frase di Bergoglio è senza valore (per il semplice fatto che è senza significato) e non mi pare proprio che costui sia un idiota, anzi tutt'altro, credo che gli amici di Forlì farebbero bene a scusarsi con lui.
Tornando alla questione, mi pare un fatto semplice ed innegabile che non c'entra nulla col concetto di "validità" che ripeto si è usato riguardo l'esempio mal posto della consacrazione che è tutt'altro discorso.
Una benedizione la fai se la fai e se non la fai non la fai; Bergoglio non la ha fatta, questi sono solo fatti c'è poco da interpretare o da scomodare l'ars liturgica o il diritto canonico, datosi che non c'è stato un difetto di pronuncia o magari una parola sbagliata al posto della giusta, ma è proprio mancata la "bene"-"dizione" in sè.. ... Amen.
Ce ne faremo una ragione, no?
IL SUGGERITORE DI BERGOGLIO SUI MIGRANTI E’ UN BILDERBERG DI GOLDMAN SACHS
RispondiEliminaMaurizio Blondet 27 dicembre 2017
https://www.maurizioblondet.it/suggeritore-bergoglio-sui-migranti-un-bilderberg-goldman-sachs/
@ irina
RispondiEliminaNon solo...è anche membro Opus Dei. La qual cosa non mi sorprende più di tanto conoscendo molto bene quell ambiente...qualche mese fa parlavo con un membro opus che lavora alla sala stampa dell opus e mi diceva che stavano facendo corsi di aggiornamento sui migranti...non dissi niente..stetti zitto..si capiva già tutto...L opus dei si presenta di facciata come conservatore invece è un movimento modernista, che peraltro, ha il problema dell allontanamento temporale dal suo fondatore, essendo arrivato con Ocariz alla quarta generazione e alla prima che non ha conosciuto e vissuto con il fondatore....
Condivido in pieno con Anonimo h. 12.06, Mazzarino e Anonimo h. 20.12.
RispondiEliminaI loro interventi, leggendoli insieme, si integrano perfettamente e, a mio avviso, esauriscono la questione.
La benedizione non è stata fatta, punto.
Il papa non ha benedetto i cattolici nel Natale 2017.
Le forme sono importantissime, sono legate indissolubilmente alla sostanza, hanno anzi la funzione di garantirla e ordinarla.
Sono segno di rispetto in generale, come nell'educazione, figuriamoci con un atto solenne e spirituale fatto in nome del Santissima Trinità.
Anche Gesù, quando rimetteva i peccati, usava delle espressioni chiare, ma siccome su questa terra nessuno è come Lui, la Chiesa, con il potere datogli espressamente da Gesù, ha stabilito forme precise per ogni tipo di atto del ministero, allo scopo specifico di evitare disordini e abusi, in ossequio a quella chiarezza di insegnamento che, fino al modernismo post conciliare, ha contraddistinto sempre la Chiesa.
Altrimenti, come diceva giustamente Anonimo h. 20.12, ogni gesto sarebbe idoneo, anche un moto dell'animo inespresso, tale da consentire l'affermazione di tutto e il suo contrario.
Nel caso in questione, è un segno quantomeno di sciatteria, negligenza, trascuratezza, manifestazione esteriore del disprezzo che Bergoglio ha per tutto ciò che fa parte della Dottrina della Chiesa.
Probabilmente è anche voluta, per dare un'altra picconata a queste "gabbie", a questi "formalisimi" da duri di cuore, e via dicendo, cosa che sarebbe ancor più grave.
Ha ragione Anonimo h. 12.06, un altro dei segni inqueietanti da lui elencati, che solo a leggerli uno dopo l'altro vengono i brividi.
Segni la cui natura soprannaturale, per me, è indiscutibile:
troppe per essere mere coincidenze e soprattutto con una forza simbolica enorme.
Stessi brividi leggendo una dopo l'altra le "esternazioni aeree" di bergoglio e quelle ufficiali.
Preghiamo e resistiamo.
P.S.
Anonimi, per quale arcano motivo non vi date un nomignolo di fantasia?
L'incipit " Solo dei rubricisti possono considerare la benedizione invalida. "
RispondiEliminaè apodittica ed ideologica, inoltre appioppa il titolo di "rubricista"
a Mons. Baronio e a tanti altri senza alcuna forma di spiegazione o approfondimento.
Per quanto mi riguarda l'epiteto non è affatto offensivo, in quanto la fedeltà
alle rubriche ovvero norme della Chiesa rappresenta null'altro che fedeltà
alla Chiesa stessa ed alla sua Tradizione, riscontro che tale termine viene spesso usato come metodo di discredito dai novatori post conciliari e modernisti verso chi resta fedele alla Tradizione, ergo trovo assai fuori luogo questa uscita.
In merito poi al presunto "efficace commento" di Amici della Tradizione cattolica - Forlì: "Un sacramentale come la benedizione non soggiace al rischio dell'invalidità per un'omissione od un errore, volontario o meno, nella declamazione del testo."
Scelto tra gli altri per non si sa quale arcana ragione, mi limito a chiedere
perchè questo commento dovrebbe risultare esatto e degno di fede mentre è erroneo
quello di coloro che seguono le rubriche (rubricisti).
Questo modo di procedere è tipicamente modernista e non fa onore nè risulta minimamente edificante.
Cordialmente saluto.
L'incipit " Solo dei rubricisti possono considerare la benedizione invalida. "
RispondiEliminaè apodittica ed ideologica, inoltre appioppa il titolo di "rubricista"
Sempre più frequentemente mi capita di scrivere in fretta e a caldo, senza troppo riflettere e un'affermazione come questa risulta apodittica nella misura in cui non emerge il sottinteso per me scontato ma non per tutti, evidentemente.
So che non è una buona cosa né vuole essere una giustificazione, ma è una spiegazione.
@Irina
RispondiEliminariguardo a Sutherland, membro Opus e consigliere di Bergoglio appartenente a cav malta bilderberg e trilaterale...
Dal sito provesi.it
Massoneria e mancanza di democrazia
Nell'articolo Concilio "capovolto" e Opus Dei. Un inedito bomba di Giuseppe Dossetti, pubblicato il I dicembre 2003 sul sito “chiesa.espressonline.it”, a firma di Sandro Magister, vengono riportate le parole di Giuseppe Dossetti, presbitero, giurista, politico e teologo italiano, rilasciate nell'intervista "A colloquio con Dossetti e Lazzati. Intervista di Leopoldo Elia e Pietro Scoppola" (Leopoldo Elia, Pietro Scoppola; Il Mulino; pp. 99, 109-112).
Sull'autorità conferita all'Opus Dei, Dossetti espone diverse perplessità: “È tanto che mi propongo di ricercare sul 'Commentarium pro religiosis' [...] l´estratto di un documento della congregazione dei religiosi che autorizzava l´Opus Dei ad agire nelle dioocesi senza presentare i propri statuti ai vescovi, ma presentandone solo un estratto. Da questo si può dedurre tutto. [...] Siamo nell´ambito della mancanza totale di democrazia. [...] Il nuovo codice riconosce la prelatura nullius. [...] Anche il Concilio ha approvato la prelatura nullius, cioè questa erezione in diocesi senza territorio per avere un proprio clero a fini particolari, primo caso la Mission de France. [Ma il Concilio] non prevedeva che dovesse avere un popolo. [Invece] le prelature nullius come sono state approvate dal codice e come sono nel caso dell´Opus Dei prevedono un loro popolo, non solo dei sacerdoti deputati a fini particolari. Ma come si determina questo popolo? Non è determinato per territorio, non è determinato per rito, non è determinato per altre condizioni generali, ma per un contratto, con criteri associativi. È chiaro che i vescovi hanno reagito molto. E poi ci sono dei procedimenti nel segreto. Dove si distingue questa cosa dalla massoneria? Hanno dei poteri speciali per l´ordinazione dei sacerdoti”.
Gianfranco Carpeoro, avvocato e magistrato tributario, esperto di simbologia, esoterista e sovrano gran maestro della comunione massonica di Piazza del Gesù, nelle sue dichiarazioni (rese il 13 maggio 2014 alla conferenza pubblica dell’associazione “Salusbellatrix” a Vittorio Veneto, ripresa integralmente sulla piattaforma “YouTube” e riportata il 6 marzo 2015 nell'articolo Massoni e Opus Dei, la strana cupola della finanza italiana, sul sito “libreidee.org”), afferma: “L’Opus Dei nasce perché la Chiesa non si fida più dei gesuiti. Ha bisogno di qualcosa di più 'hard', di più avanzato: ha bisogno di fare una sorta di massoneria cristiana, perché l’Opus Dei ha esattamente lo stesso schema funzionale della massoneria così come si è configurata con i Grandi Orienti. Con una differenza: che ogni tre mesi escono liste di massoni sputtanati su tutti i giornali italiani. Avete mai visto un elenco dell’Opus Dei? Se volete ve lo dico io, il nome di qualche appartenente: Gianni Letta, il nipote di Gianni Letta, Dell’Utri. Tutti quanti attribuiscono questi personaggi alla massoneria, e invece sono dell’Opus Dei. Li attribuiscono alla massoneria perché la massoneria e l’Opus Dei hanno fatto l’incesto, si sono sposati. Ma non si sono sposati sul piano filosofico, dottrinale: si sono sposati sui soldi. E qui dobbiamo scrivere la storia delle banche e dell’economia italiana”.
Sulle analogie tra Opus Dei e massoneria interviene anche Giuliano Di Bernardo, filosofo e massone italiano, gran maestro del Grande Oriente d'Italia, le cui dichiarazioni vengono riportate all'interno del libro Fratelli d'Italia (Ferruccio Pinotti, ed. BUR, 2007, 751 p.) e sul sito “disinformazione.it” in Le confessioni di un gran maestro.
L’Opus Dei e la massoneria si mettono alla fine d’accordo e fondano una banca. Lo Ior nasce perché durante il papato di Pio XII vengono decise alcune cose, deliberate nel 1942 e poi eseguite nel 1950. La Chiesa e la massoneria decidono di avere un organo, che pochi conoscono, di gestione comune. Decidono quindi di far affluire personaggi dell’Opus Dei in una specie di ordine di cavalieri, che si chiamava Ordine di San Maurizio e Lazzaro. Ne sono stato anch’io priore, in quanto “gran maestro”, ma solo fino a quando il responsabile di quest’ordine era un galantuomo, il cardinale Oddi, di Genova; poi, non appena hanno deciso che con lo Ior dovevano fare un po’ di porcherie (il cavalierato era collegato con lo Ior, la banca vaticana), hanno fatto fuori Oddi e nominato Marcinkus, così io ho smesso di andare alle riunioni. Marcinkus è un personaggio che fino a pochi mesi fa giocava a golf nel suo campo personale, annesso alla sua casa di New York. Marcinkus non era massone, era dell’Opus Dei. Il suo Ior ha cominciato a operare come una banca normale: non ha Paul Marcinkusfatto niente di più grave di quello che fanno tutte le banche del mondo.
RispondiEliminaSappiate che una delle prime cose su cui ha messo le mani il potere mafioso è il potere bancario: negli anni ‘70 e ‘80, il capo della mafia di allora, Stefano Bontade, veniva ricevuto in pompa magna dalle principali banche d’affari europee, come Crédit Monégasque, Lazard, la stessa Goldman Sachs per cui lavorò anche Prodi. Le banche, Bontade lo ricevevano come fosse Onassis. Tutti i principali enti pubblici di questo Stato hanno fatto affari con la mafia. Anche nella Rai c’era il rappresentante della mafia, si chiamava Vanni Calvello. Era una specie di principe, di barone palermitano, e curava i rapporti della mafia con la Rai. Non a caso Andreotti, per farsi assolvere, ha citato come testimoni tutti gli ambasciatori americani a partire dal dopoguerra: tu non puoi andare a processare una persona per mafia quando sai benissimo che gli americani, sbarcati in Sicilia, hanno fatto sindaco di Mazara del Vallo Vito Genovese, che era il numero due di Cosa Nostra. Se ti metti a processare il passato, non ne esci più. Devi metterti a processare il presente.
A volte, comunque, accade che nel potere si litighi. Quando il mondo veniva nominato finanziariamente da 7 realtà, e Agnelli era una di queste 7 realtà, successe che litigarono Agnelli e i Rothschild. E un minuto dopo Agnelli vendette le quote della Fiat a Gheddafi – un bel segnale, no? Al capo del gruppo bancario di riferimento dei Rothschild chiesero un commento, e lui disse una parola francese che equivale alla nostra “conturbante”, e pregò che venisse scritta separando “con” da “turbante”, per dire che stavano cercando di coinvolgere quelli che portano il turbante. Fare entrare Gheddafi nella Fiat era uno sfregio non solo ai Rothschild, ma anche al fronte economico sionista (che non significa ebreo: identificare il popolo ebreo col sionismo è una Carpeoro grossissima ingiustizia dei nostri tempi). La bellezza delle cose del potere – che è la nostra fortuna, per cui continuiamo a mantenere dei margini di libertà – è che questi litigano. Perché non nascerà mai il Nuovo Ordine Mondiale? Perché poi si devono mettere d’accordo su chi si piglia la fetta più grossa. Quindi, sotto questo profilo non sono molto pessimista, sento che gli spazi di sopravvivenza sono garantiti.
(Gianfranco Carperoro, estratti delle dichiarazioni rese il 13 maggio 2014 alla conferenza pubblica dell’associazione “Salusbellatrix” a Vittorio Veneto, ripresa integralmente su YouTube. Studioso di simbologia, esoterista, già avvocato e magistrato tributario, giornalista e pubblicitario, Carpeoro è autore di svariati romanzi ed è stato “sovrano gran maestro” della comunione massonica di Piazza del Gesù).
"Solo dei criptomodernisti travestiti da seguaci della Tradizione, possono sostenere
RispondiEliminache una benedizione non fatta vale lo stesso."
Provocatoriamente propongo questa affermazione uguale e contraria agli amici di Forlì, parimenti offensiva ma suffragata almeno dai fatti anzichè da un processo alle intenzioni.
Supporre che Bergoglio voleva benedire e non lo ha fatto è infatti un processo alle intenzioni, mentre attenersi ai fatti è un comportamento coerente e logico oltre che fedele al Vangelo e alle leggi della Chiesa.
Procedere in questo modo non è affatto corretto nè sensato.
La invito @mic a rivedere il testo introduttivo perchè posto così non è affatto corretto anzi è oggettivamente irrispettoso.
"Un sacramentale come la benedizione non soggiace al rischio dell'invalidità per un'omissione od un errore, volontario o meno, nella declamazione del testo."
RispondiEliminaQuesta ricostruzione dei fatti è capziosa.
Bisogna infatti distinguere da omissione essenziale ed omissione non essenziale,
e da errore inemendabile da errore emendabile, mentre la volontarietà trattandosi
di una questione di foro interno non può avere patri alacuna nella discussione.
Nel caso in questione anche ammesso il principio generale e sommario sopra esposto
bisogna aggiungere che:
"Un sacramentale come la benedizione che mancasse dei suoi elementi essenziali omessi con o senza volontà del ministro non può ritenersi irrogato."
Solo con questa precisazione può essere ammissibile il commento suddetto, altrimenti risulta fuorviante e difettoso.
Due benedizioni papali a confronto, quella di Benedetto XVI nel 2012 e quella recente del suo successore:
RispondiEliminahttp://benoit-et-moi.fr/2017/actualite/urbi-et-orbi-une-benediction-tronquee.html
Per chi si ostina a non vedere, a non sentire, a non capire i segni che il Cielo ci manda per metterci in guardia "riguardo alla neochiesa e all’apostasia del clero e dello stesso papa", come afferma Francesco Lamendola in questo suo interessante articolo a commento della strana benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco il giorno di Natale di quest'anno : http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/esoterismo-e-focus/mistero-e-trascendenza/3668-i-segni
RispondiElimina@ Catholicus
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione. Ho letto. Come non condividere 100% quello che Lamendola scrive?
"Una volta gli uomini, e anche i cristiani, erano molto più attenti a leggere e riconoscere i “segni”, non dei tempi, ma di Dio, perché riconoscevano che sia la natura, sia la storia, appartengono a Dio, e che Dio, in quanto Re dell’universo, non permette che accada la più piccola cosa, senza la sua volontà, o il suo consenso, o la sua permissione; e che, anzi, si serve precisamente dei “segni” quando vuole parlare agli uomini, ma facendo in modo che vedano e capiscono solo quelli che sono nella sua grazia, mentre, per tutti gli altri, quei segni rimangono invisibili e insignificanti. Ma poi è venuta la modernità, è venuto il razionalismo, sono arrivati i preti e i teologi modernisti e scientisti, tutti intenti a “demitizzare” la Bibbia. Come dice Gesù, citando il profeta Isaia: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani (Mt 13, 15)."
"La neochiesa secolarizzata non è nient’altro che una antichiesa apostatica, creata per trarre in inganno le anime, per distoglierle da Dio e avviarle verso un satanico culto dell’uomo. L’uomo, infatti, è destinato a esser sempre qualcosa di più o qualcosa di meno da ciò che, biologicamente, è: se non vuole adorare Dio e diventare, così, suo figlio adottivo, finisce per adorare il diavolo e per farsi un suo miserabile schiavo. Perciò a tutti i prudenti, a tutti i timidi, a tutti i vigliacchi travestiti da saggi, vorremmo domandare: ma di quali altri segni avete bisogno, in nome di Dio? Non sono sufficienti quelli che abbiamo avuto, ed abbiamo ogni dì, sotto i nostri occhi? Che altro dovrebbe ancora succedere, quali altre bestemmie e sacrilegi dovrebbe commettere codesto neoclero abusivo e fellone, sotto la guida di questo falso papa, perché voi arriviate a comprendere come stanno realmente le cose, e che tutti i vostri scrupoli, le vostre cautele, giustificati e legittimi in tempi ordinari, sono oggi, mentre sta bruciano l’intero edificio, assolutamente incongrui e fuor di luogo? Non capite che le anime sono in gravissimo pericolo, e che Gesù Cristo viene tradito un’altra volta?"
Vorrei sapere a chi si rivolgono questi ritornanti rimproveri di omissione.
RispondiEliminaA noi, che tutti i giorni cerchiamo di spingere il carro?
Ai sacerdoti contaminati?
A quelli resistenti nella clandestinità?
Organizziamo un grande campo di maggio senza guida alcuna? Con gli infiltrati che ci spaccano ancor meglio?
Personalmente di omissis ne ho le tasche piene dalla primavera del 2013.
L'unica cosa forse è il silenzio orante, una novena, un pellegrinaggio silenzioso per chiedere alla Santa Trinità di liberarci dal male.