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domenica 3 dicembre 2017

Religione dell'Incarnazione. Un fatto, un luogo, dei volti.

Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 12 - Dicembre 2017

Il grande Cardinale Newman ha scritto che se gli avessero domandato di scegliere una dottrina come base della nostra fede cattolica, avrebbe senz'altro scelto la dottrina dell'Incarnazione:
“Io direi, per quanto mi riguarda, che l'Incarnazione è al cuore del Cristianesimo; è di là che procedono i tre aspetti essenziali del suo insegnamento: il sacramentale, il gerarchico e l'ascetico.”
Il Figlio di Dio ha unito la sua natura divina alla nostra natura umana affinché, come dice la preghiera dell'offertorio della messa, “possiamo divenire partecipi della sua divinità”.

In questo “divenire partecipi della sua divinità” c'è tutta la vita cristiana. Siamo stati chiamati alla vita, siamo stati afferrati dalla Grazia Santificante dal giorno del nostro Battesimo, ci impegniamo in una vita ascetica per seguire la volontà di Dio, proprio per “divenire partecipi della sua divinità”: è la vita soprannaturale; è questo il dono di Dio per noi, è questo il nostro destino.

Dobbiamo proprio comprendere che il Cristianesimo è fondato sulla realtà dell'Incarnazione, per poi comprendere la nostra vita con lo scopo che ha dentro: divenire partecipi della sua divinità. Se si toglie questa realtà non resta più niente del Cristianesimo.

L'Incarnazione poi è un fatto storico, non è innanzitutto un concetto, un'idea.

L'Incarnazione è il fatto storico che, a un certo momento del tempo, il Verbo di Dio ha preso su di sè la nostra umanità, la nostra povertà, il nostro nulla, per donarci il potere di diventare figli di Dio. Questo è il fatto più sconvolgente della storia e per questo contiamo gli anni dalla notte di Betlemme.

Tutte le eresie sono nemiche di questo fatto, lo negano nella sua pienezza, lo reinterpretano fino ad annullarlo nella sua sconvolgente verità.

Tutte le eresie sorte dentro il Cristianesimo vanno contro quest'unico fondamento della religione cristiana, e così fa il Modernismo che è la somma di tutte le eresie. Il Modernismo ha come nemico principale la realtà dell'Incarnazione, e trasforma il cristianesimo in una religione che nasce dal di dentro dell'uomo, dalla sua psicologia profonda. Invece tutto nasce da un fatto, un fatto fuori dell'uomo che trasforma dentro l'uomo: Dio si è fatto uomo.

Trasforma l'uomo – diventiamo partecipi della sua divinità – ma è un fatto fuori dell'uomo.

E ci trasforma proprio perché non è dentro l'uomo, ma entra nell'uomo con il potere della Grazia di Cristo.

Da qui discende tutto.
Dal fatto che è un fatto - che come ogni fatto è fuori di noi, è difronte a noi - discende tutto il potere  salvifico del Cattolicesimo:
“L'Incarnazione è l'antecedente della dottrina della mediazione; essa è l'archetipo del principio sacramentale e dei meriti dei santi. Dalla dottrina della mediazione derivano la salvezza, la Messa, i meriti dei martiri e dei santi, le invocazioni e il culto loro indirizzato. Dal principio sacramentale provengono i sacramenti propriamente detti, l'unità della Chiesa e la Santa Sede (…), l'autorità dei concili; la santità dei riti; la venerazione con cui si circondano i luoghi sacri, le tombe dei santi, le immagini, i mobili, gli ornamenti e i vasi sacri... Bisogna o prendere tutto o rigettare tutto; attenuare non è che indebolire; amputare è mutilare”.
Grande Newman! Bisogna accettare tutto del Cattolicesimo! E tutto, come il fatto dell'Incarnazione, è qualcosa di esterno che entra dentro, per trasformarti dentro.

Il male è proprio qui. Il terribile male che sta sfigurando la Chiesa Cattolica e la vita di una moltitudine di cristiani consiste nell'attenuare questo fatto esterno che, abbracciato, ci salva.
È il male orribile di trasformare il Cristianesimo nella religione delle idee e dei valori; di trasformarlo in un culto tutto interno all'uomo, in una religione psicologica e introspettiva: è la vittoria del Peccato Originale, è la vittoria del Demonio, che vuole chiudere l'uomo in se stesso per poi abbandonarlo alla propria disperazione.

Ma il Cristianesimo è un fatto esterno che nasce dal fatto dell'Incarnazione di Dio.

Il pericolo è di non ricordarlo sempre: bisogna prendere tutto o rigettare tutto... attenuare è indebolire... amputare è mutilare.

Dobbiamo ricordarlo sempre: Cristo ci raggiunge con un fatto esterno a noi.

Per questo non si può salvare nemmeno la Tradizione della Chiesa con le parole, ma aderendo a un fatto.

È aderendo a un luogo esterno, che ti ha riconsegnato la fede di sempre, che si salva la Tradizione.
È stando a quel fatto, stando a un luogo, stando a persone visibili con cui il Signore ti ha riconsegnato ad una fede integralmente cattolica, che tu potrai essere trasformato dentro.
La tentazione è sempre quella di volgersi alle idee, ai valori, alle parole, per rigettare o attenuare il fatto; e attenuarlo è rigettarlo!

Siamo a Natale. Quale domanda faremmo bene a porci? C'è ne una più urgente di tutte:
“Ma io, dove riconosco il fatto di Dio? Dov'è la mia grotta di Betlemme, dove andare ad adorare il  Signore; dov'è la grotta dove Dio nasce?”.
La risposta non può essere vaga, dovrà indicare un luogo concreto, un centro di messa tradizionale concreto, dei volti precisi a cui riferirsi, dei tempi e occasioni stabiliti in cui esserci.

Sì, lo sappiamo, la Chiesa è in crisi; ma tutta la crisi della Chiesa non impedirà ai sinceri di cuore il trovare questi fatti precisi, luogo di salvezza per l'anima stanca. Dio è fedele, e non fa mancare mai il suo soccorso, che è sempre un fatto.

Se ci ostineremo a cercare la salvezza dentro di noi, vorrà dire che siamo già parte dei peggiori modernisti, magari “tradizionali”.

Ma preghiamo che così non sia.
Buon Natale

8 commenti:

  1. Novena dell'Immacolata

    5° GIORNO: SALVACI, O MARIA!

    O Vergine, bella come la luna, delizia del Cielo, nel cui volto guardano i beati e si specchiano gli Angeli, fa' che noi, tuoi figli, ti assomigliamo, e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma che rifulge nell'eternità. O Maria, Sole del Cielo, risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore. Salvaci, o Maria, bella come la luna, fulgida come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma dell'amore. Amen. 3 Ave Maria

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  2. http://www.marcotosatti.com/2017/12/03/un-manifestino-pirata-in-chiesa-a-roma-invita-a-pregare-che-la-madonna-venga-prima-di-lutero-e-non-solo/

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  3. Na sua última obra, "Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo", que acaba de sair, o Prof. Enrico Maria Radaelli, discípulo de Romano Amério, faz uma crítica cerrada do livro "Introduzione al cristianismo" de Joseph Ratzinger, antigo "peritus" e ex-papa, e rebate uma série de afirmações inacreditáveis, e nunca desmentidas pelo seu autor, como : « p. es. la Beata Vergine, secondo il Professore [Ratzinger], avrebbe potuto dare alla luce il Figlio di Dio anche con un concepimento frutto di unione umana; l’Inferno non solo è vuoto, ma neanche esiste; il Paradiso non è un “luogo biologico”, ma è “nella memoria di Dio”; e, specialmente, Dio Padre non ha sacrificato suo Figlio per il peccato del mondo, perché questo, “per l’uomo moderno - afferma convinto il nostro Accademico - è un meccanismo inaccettabile” », e Radaelli pergunta : « MA SE LA CHIESA NON CREDE PIÙ IN SE STESSA PERCHÈ DOVREBBE CREDERCI IL MONDO ? » Pergunta essencial. Pergunta trágica. Na verdade, quantos padres (sacerdotes, bispos, cardeais), para não falar do(s) papa(s), acreditam ainda nos mistérios fundamentais do cristianismo ?

    http://enricomariaradaelli.it/emr/aureadomus/aureadomus.html

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  4. Do anúncio do livro de Radaelli :

    « Negli Anni Sessanta si aprì e si concluse il Concilio ecumenico Vaticano II, il primo Concilio nella storia che, pur sotto l’egida di un Papa, fu aperto e condotto non in forma dogmatica, ma soltanto “pastorale”.
    Nell’estate del 1967 Monsignor Joseph Ratzinger (già perito in quel Concilio al seguito del Cardinale Joseph Frings), in qualità di Professore di teologia all’Università di Tubinga tenne un corso di lezioni che l’anno dopo raccolse e strutturò in un libro che chiamò "Introduzione al cristianesimo".
    Solo nel primo anno ne furono tirate – e solo in Germania – dieci edizioni. Il libro si diffuse subito in tutto il mondo.
    Nel 2000 il Professore (divenuto intanto Cardinale e Prefetto della sacra Congregazione per la dottrina della fede) appose all’antico lavoro un saggio che titolò eloquentemente « Introduzione al cristianesimo », ieri, oggi, domani, così confermando fin dal titolo, poi esplicitamente nel testo, a trentadue anni dalla prima stesura, « l’orientamento di fondo » (p. 24), che, scrive, resta « a mio avviso corretto ». Firmato: Joseph Cardinale Ratzinger

    Radaelli si propone, con la presente analisi, di controbattere uno per uno gli insegnamenti dell’insigne Teologo di Tubinga, a partire dal suo metodo storicistico, antimetafisico e dunque essenzialmente anticattolico, insegnamenti che ritiene profondamente erronei, estremamente pericolosi per la fede, come solo una sintesi delle dottrine moderniste può essere, così da proporsi di raggiungere tre fini:

    primo, convincere l’antico Professore, poi Cardinale, poi Papa, ora però di nuovo Cardinale, a ripudiare pubblicamente e in toto il libro e tutti i concetti impropri che ne infettano le pagine, prima che sia (per lui, prima di tutto, si intende) troppo tardi;

    secondo, contestualmente, essendone in pericolo la fede, dimostrare al più largo numero di lettori raggiungibili, essere false e fuorvianti una per una e tutt’insieme le dottrine insegnate, così da contribuire a far ritornare la Chiesa alla solidità della sua fede di sempre;

    terzo, fornire il Santo Padre degli argomenti più forti perché possa servirsi al più presto del munus docendi al massimo grado consentitogli, così da cacciare dalla Chiesa le dottrine nocive che la infestano, alla cui pessima propalazione il libro dell’antico Professore bavarese ha purtroppo contribuito come pochi altri.

    Chiarire dunque ex cathedra, in primo luogo gli insegnamenti da lui stesso proposti – e qui analizzati –, sulla base di quelli divulgati dallo stimato Professore di Tubinga, Joseph Ratzinger. »

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  5. http://catholicvs.blogspot.it/2017/12/cuatrocientos-fieles-asisten-la-solemne.html

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  6. Lo leggerò di sicuro. Lo consiglio,soprattutto, a quanti mettono la testa sotto terra,come gli struzzi.
    A quanti dissertono su presunti ripensamenti di Ratzinger, una volta divenuto papa.
    Basterebbe ricordare la sua affermazione che sull'ecumenismo non si torna indietro. Si,ma quale? Non certo quello della"Mortalium Animos".
    Antonio

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  7. http://www.marcotosatti.com/2017/12/04/ilpapa-cambia-maestro-delle-cerimonie-voci-sulla-partenza-di-guido-marini-se-ne-va-un-altro-pezzo-della-curia-di-benedetto/

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