Riprendiamo da Stilum Curiae un nuovo articolo di Padre Paolo Siano, dei Frati Francescani dell’Immacolata che, dopo la precedente denuncia, ricostruisce alcune fasi del commissariamento dell’ordine, vexata e dolorosa quaestio da noi costantemente seguita in diretta.
Poiché i mezzi umani sembrano inadeguati di fronte ad una persecuzione così potente e persistente, facciamo nostra la proposta degli amici del sito Cooperatores Veritatis di pregare le Litanie domenicane o dei frati Predicatori che “Furono recitate da tutto l’Ordine in un momento di grande angustia per ottenere la protezione della Beata Vergine Maria a metà del secolo XIII, in virtù delle quali non solo cessarono le vessazioni, ma l’Ordine Domenicano crebbe sotto ogni aspetto". Il Santo Rosario, l'Eucaristia e la preghiera unanime sono le nostre Armi prima di ogni altra cosa.
Poiché i mezzi umani sembrano inadeguati di fronte ad una persecuzione così potente e persistente, facciamo nostra la proposta degli amici del sito Cooperatores Veritatis di pregare le Litanie domenicane o dei frati Predicatori che “Furono recitate da tutto l’Ordine in un momento di grande angustia per ottenere la protezione della Beata Vergine Maria a metà del secolo XIII, in virtù delle quali non solo cessarono le vessazioni, ma l’Ordine Domenicano crebbe sotto ogni aspetto". Il Santo Rosario, l'Eucaristia e la preghiera unanime sono le nostre Armi prima di ogni altra cosa.
A quasi 5 anni dal commissariamento di noi Frati Francescani dell’Immacolata (FFI) e a circa 2 anni da quello delle Suore Francescane dell’Immacolata (SFI), possiamo dire che da quando è cominciato il Pontificato di Francesco, noi frati e suore in linea con i fondatori P. Manelli e P. Pellettieri, e i fondatori stessi, siamo visti come «spazzatura» (1Cor 4,13) dagli ambienti vaticani più influenti sulla Vita Consacrata. Si pensi ai veleni e al fango scaricati come in una cloaca addosso ai Fondatori, e a noi Frati e Suore loro difensori. Il limite di 8.000 battute mi costringe a sintesi con rare citazioni di fonti.
Tra il 2011 e il 2013 un gruppo di frati, per vari motivi (presunzione, ambizione, ideologia), attua un golpe contro il Governo dei Fondatori attraverso una strategia mediatica ad intra e ad extra della Famiglia FI. In Vaticano i golpisti sono appoggiati da alcuni che forse attendevano da tempo qualche pretesto per commissariare e bloccare l’attività e la crescita di noi frati e suore di P. Manelli, noi, ritenuti troppo filo-tridentini, troppo “restaurazionisti”, troppo avversi alla “nouvelle théologie” dei Rahner, Martini, Von Balthasar, Bianchi, Bello, e dei vari teo-liberazionisti sudamericani. Arriva la Visita Apostolica ai Frati. Il Visitatore distribuisce un questionario ambiguo e capzioso che riflette in pieno i pregiudizi dei golpisti e che di fatto, nei frati più sprovveduti, istilla dubbi nei confronti dei fondatori.
Arriva il Commissariamento e i frati golpisti più accaniti, con i loro alleati ecclesiastici e laici, scatenano anche una guerra giudiziaria e mediatica per spazzare il fondatore P. Manelli e la sua opera, e impossessarsi di tutto (Istituto, governo, formazione, apostolato, media, casa editrice, beni).
Alcuni FFI del Commissario Volpi, in Italia e all’estero, seminano nei nostri conventi la “damnatio memoriae” dei Fondatori e del loro Governo pre-commissariamento. I Fondatori e noi loro frati siamo calunniati di: non sentire con la Chiesa, lefebvrismo, governo personalista, oppressivo e anticollegiale, abusi di obbedienza col Voto Mariano, truffa sui beni…
È davvero un golpe ideologico avallato da “pezzi” della CIVCSVA. Il caso di Maciel Degollado favorisce la “sindrome anti-fondatori” che sembra far molto comodo ad alcuni in Vaticano.
Un FFI golpista ed esperto di media interviene sulla rivista Testimoni (diretta da P. Lorenzo Prezzi), dove nel numero 3/2014, lo stesso “mediafighter” F.I. contrappone furbescamente San Massimiliano Kolbe a P. Manelli: “Kolbe, non Lefebvre” (pp. 39-41) è il titolo dell’articolo che è un duro affondo contro Fondatori, frati, suore, laici FI.
Testimoni predilige tutto ciò che sa di “aggiornato”, e disprezza tutto ciò che sa di “tradizionale” e che non è in sintonia con il partito ecclesiale dominante.
Su Testimoni n° 10/2014 il Card. Braz de Aviz, Prefetto CIVCSVA e teo-liberazionista, accusa noi FFI (e le SFI) di negare il Concilio (p. 3)… Falsità!
Su Testimoni n° 10/2014, P. Prezzi annuncia con piacere l’inizio della Visita Apostolica per le Suore FI, attaccandole (p. 28).
Nel novembre 2014 il Superiore d’Italia dei FFI (nominato dal Commissario Volpi il 12-09-2013), forte della sua autorità, attacca su Facebook fondatori, frati e suore. Nel 2015 parte contro di lui una petizione di laici indignati, indirizzata alla CIVCSVA, ma costui è ben protetto da Commissari & CIVCSVA. Nel 2016, detto Superiore, viene addirittura confermato in carica per un altro triennio.
Tra il 2015 e il 2016, si susseguono forti e frequenti attacchi (penso di conoscerne mandanti e registi) di giornali e tv contro P. Manelli.
Tra gennaio-luglio 2017 Testimoni non parla dei FI, ma vi riscontriamo impliciti riferimenti accusatori:
- – Testimoni n° 3/2017, p. 4: Braz de Aviz accenna a 70 Istituti e 15 fondatori indagati dal suo Dicastero, fondatori «padroni delle coscienze», «fenomeni di plagio», «forte condizionamento psicologico dei membri»… Pare che a Braz de Aviz stia più simpatico Lutero: «Stiamo senza dubbio conoscendo meglio e comprendendo di più Lutero. […] Sappiamo bene che nella storia della Chiesa cattolica abbiamo fatto errori grandi. E abbiamo chiesto perdono» (p. 6).
- – Testimoni n° 12/2016 predilige celebrare Lutero & il 5° centenario della Riforma (pp. 38-43), piuttosto che fare un servizio elogiativo verso il mondo dei Consacrati pro-Vetus Ordo.
- – Testimoni n° 3/2017, pp. 7-9: si mostra condivisione alla reazione anti-Trump delle suore LCWR. È noto che la LCWR è stata “graziata” dalla CIVCSVA e da Papa Francesco nonostante gravissimi problemi dottrinali. Testimoni n° 10/2016 dà spazio alla LCWR (pp. 24-26).
- – Testimoni n° 4/2017, pp. 7-8: Prezzi accenna alle indagini su 15 fondatori e l’intervento della CIVCSVA in circa 70 Istituti. Nel documento della CIVCSVA “Per vino nuovo otri nuovi” (2017) si accusano alcuni superiori-fondatori di autoritarismo, di aver instaurato obbedienza infantile, dipendenza scrupolosa… Insomma, ancora la sindrome antifondatori ! I fondatori andranno sostituiti con… i post-fondatori, individui o comunità?
- – Ibidem, pp. 20-21: circa le NFVC, Amedeo Cencini disprezza «vecchi ascetismi», «rigori e regole d’un tempo», «modelli liturgici ante conciliari…», poi ritorna sul caso di «problemi» creati «dalla personalità dei fondatori»… Cencini sembra postulare una “globalizzazione” della VC tacciando i “tradizionali” di troppa indipendenza dalla Chiesa locale e da altre forme di VC… Sarà l’addio alla propria identità e sana autonomia?
- – Testimoni n° 6/2017, p. 4: Prezzi parla di «Casi gravi e recenti hanno sollevato il tema dei fondatori, la confusione fra radicalità e ritorno al passato (tradizionalismo e anticoncilio)»;
- – Ibidem, p. 29: P. Cozza accenna ai commissariamenti operati dalla CIVCSVA dal 2003 al 2013 e afferma che occorre accettare la propria crisi di identità come occasione di crescita, conversione, ricominciamento…
Eppure sono proprio i nostri avversari ad esigere da noi un’obbedienza assolutista e infantilista, la stessa addebitata a noi, con un commissariamento auto-rivelantesi sempre più ideologico nelle motivazioni (non sempre ben “confessate”), nelle modalità e nelle finalità. Ormai è noto che nemmeno la Segnatura Apostolica (post-Burke) è riuscita a difendere i F.I. che hanno fatto ricorso contro abusi del governo commissariale. In almeno un caso (SFI), la CIVCSVA ha scavalcato la Segnatura rivolgendosi direttamente al Papa che ha bloccato il corso della giustizia…
Chi ci riabiliterà? Qualche Prelato che ha difeso o accolto frati o ex frati FI è stato: o deposto prima del raggiungimento dei limiti di età, o commissariato, o trasferito…
Pontificato della “misericordia” con le suore progressiste LCWR, ma non con i FI “tradizionali” e i loro amici e difensori.
Frati e suore che rifiutano la “rieducazione” e la “damnatio memoriae” dei Fondatori, pur uscendo dai rispettivi Istituti rischiano di esser inseguiti dalle calunnie e dagli avversari del Manelli, chierici e laici.
Nel nome dell’ “obbedienza” si cerca di falsificare e manipolare passato, presente e futuro dei Francescani dell’Immacolata di P. Manelli. Invece i frati della linea commissariale la ritengono forse divina senza comprendere che è una linea ideologica costruita appunto su un ideologico golpe anti-fondatori. Le nuove poche vocazioni FI sono in gran parte africane e asiatiche. Italiani e europei hanno più fiuto e non vi entrano.
Noi frati di P. Manelli continuiamo ad essere sudditi dei nostri accusatori. Non possiamo costituirci in “provincia” autonoma o separarci. Così vogliono in Vaticano? Così vuole Colui che non risponde ai “dubia” dei 4 Cardinali (su Amoris laetitia) e che è stato lodato almeno 62 volte da massoni di tutto il mondo? (qui). Anzi, 63.
Padre Paolo Siano
Papa Francesco apre le porte della Chiesa cattolica alla "teologia queer"?
RispondiEliminaLa domanda sorge spontanea dopo aver appreso che a guidare gli imminenti e oramai tradizionali esercizi spirituali di Ariccia rivolti allo stesso Papa Bergoglio e ai membri della Curia romana è stato chiamato il sacerdote-poeta portoghese José Tolentino de Mendonça, conosciuto per essere un fan di Suor Maria Teresa Forcades i Vila, una teologa nota per le sue posizioni "queer" che proprio in questi giorni si trova in Italia per presentare il suo libro "Siamo tutti diversi! Per una teologia Queer" (Castelvecchi Editore).
Come riferisce l’Osservatore Romano, i prossimi esercizi spirituali di Quaresima in programma dal 18 al 23 febbraio ad Ariccia presso la Casa del Divin Maestro, saranno infatti tenuti dal sacerdote-poeta, vicerettore dell’università cattolica di Lisbona e consultore del Pontificio consiglio della cultura, che ha scelto come tema della sua meditazione l’«Elogio della sete».
Il vangelo di oggi mostra Gesù con due categorie di bisognosi: malati e indemoniati.
RispondiEliminaIl vangelo dice che glieli portarono "tutti" (1,32). C'era là tutta la città...
Il vangelo dice che guarì "molti" (e non "tutti"): il vangelo è reale e non idealistico. Gesù permette a tutti l'incontro, ma non tutti ne traggono automaticamente beneficio. Dio ci crea liberi e ci vuole liberi, non cloni, nemmeno nel bene.
La guarigione operata non riguarda soltanto le malattie in senso medico.
Gesù è esorcista e i demoni scacciati non sono come una broncopolmonite, ma degli esseri personali, che parlano, discutano, hanno delle pretese e soprattutto Lo conoscono...
Gesù, fatto ciò che ritenne opportuno, non dedicò il giorno successivo ai bagni di folla o ai commenti mondani, ma mentre era ancora buio si ritirò dal mondo per pregare.
Chi voleva restare sulle sue tracce pensava forse ad ali di folla festante e giornalisti in cerca di scoop o altri bisognosi reclamanti il loro "diritto" a guarire: invece per restare sulle tracce di Gesù dovettero raggiungerlo nel deserto e in preghiera.
Lo rimproverarono per non stare dove tutti "Lo cercavano" (qui è proprio "tutti", non "molti").
E Gesù disse, andiamocene altrove. Non sta dove si potrebbe "far cassa".
Va "altrove", da chi ancora non Lo conosce, a predicare anche là.
Per Gesù la guarigione e l'esorcismo sono strumenti per la predicazione (la missione).
Il brano di vangelo termina ribadendo lo scacciare i demoni, evidentemente molto più importante delle guarigioni dalle malattie.
A chi interessa Gesù solo per le guarigioni (tacendo gli esorcismi e non avendo tempo per pregare) la predicazione (non per strada, ma nelle sinagoghe) è perdere tempo, pare quasi una pretesa, magari uno sciocco "proselitismo", persino una "violenza"...
C'è chi rende culto all'uomo e non deve avere/affermare alcuna verità dogmatica, ma solo vestire i panni del benefattore mentre gestisce affari scalando i gradini della piramide.
Tutto questo per dire come mai gli FFI siano tanto indigesti alla chiesa che oggi si considera un ospedale da campo, inserita nel servizio sanitario nazionale, con obbligo di vaccinazione, ma "per tutti" e non "per molti". Più chiaro di così...
RispondiEliminaDefinição de "queer", por favor…
Queer = letteralmente "strano" sta per gay...
RispondiEliminaPadre Siano. Inferi e diavolo nella cultura gnostica ed esoterica
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=zwjR-k6Pjac
RispondiElimina"Pare che a Braz de Aviz stia più simpatico Lutero: «Stiamo senza dubbio conoscendo meglio e comprendendo di più Lutero. […] Sappiamo bene che nella storia della Chiesa cattolica abbiamo fatto errori grandi. E abbiamo chiesto perdono»"…
Bergoglio et Braz de Aviz ne sont pas les seuls à répandre ce genre de propagande mensongère. Voici ce qu'on trouve, par exemple — rédigé dans un français approximatif —, dans le bulletin de l'abbaye trappiste de Tamié (Savoie) de septembre 2017 :
« Samedi 9 septembre (2017) : Père Michel Fidou a participé à la préparation et à la célébration des 500 ans de la Réformation à Lund en Suède. Il nous partage quelques aspects.
« Il y a eu en octobre 2016 à la cathédrale luthérienne de Lund en Suède une commémoration œcuménique des origines de la Réforme. Le pape François y a été accueilli par l’archevêque luthérienne, Antje Jackelén, à l’occasion de l’ouverture de l’année du 5ème centenaire. Le 31 octobre 1517 Luther afficha les thèses à Wittenberg contre la pratique des indulgences, [cette date est] considéré[e] comme le point de départ symbolique de la Réforme. Pour la première fois, ce centenaire fut marqué par une dimension œcuménique et non polémique.
« 3 Points peuvent être relevés : reconnaissance des bienfaits apportés par la Réforme, entre autre[s] la redécouverte de la place de la Bible ;
- Repentir des blessures infligées réciproquement par les catholiques et les luthériens ;
- Engagement à poursuivre le dialogue, les divergences subsistent : l’Église, les sacrements, le ministère de communion de l’évêque de Rome.
« Pourquoi ne pas dire jubilé de 500 ans de la Réformation ou célébration de 500 ans de la Réformation ? On ne jubile ni ne célèbre pas une division ecclésiale... Et pourtant, il faut rappeler que les réformes voulu[e]s de Martin Luther étaient très nécessaires à l’époque et d’une certaine manière bien préparées. Que Martin Luther a[it] été excommunié était plutôt un accident dû à un entêtement inutile du pape à l’époque. Martin Luther a voulu mettre en place une disputation traditionnelle pour vérifier ses thèses mais cela ne lui était pas accordé. Qu’il y a[it eu] une insurrection générale dans l’église [sic] contre le trafic d’indulgence[s] à l’époque constitue une des raisons pour l[es]quelle[s] la rupture totale a eu lieu mais il y en avait bien d’autres. »
Reconnaissance des bienfaits apportés par la Réforme… Entêtement inutile du pape à l’époque… On comprend pourquoi les monastères trappistes se vident… Mais n'est-ce pas le but recherché ?
Se e' così allora questo articolo e' in tema :
RispondiEliminahttps://www.riscossacristiana.it/il-futuro-e-nei-capricci-lumanita-bambina-di-j-du-lys/
" Siamo così misericordiosi che ti puniamo per farti capire quanto siamo misericordiosi».
RispondiEliminahttp://www.iltimone.org/news-timone/opzione-benedetto-dreher-risponde-alla-civilta-cattolica/
Lo spirito (!) soffia ma qui e' una bufera !
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/la-fedelta-gay-e-in-diocesi-la-chiesa-smette-di-insegnare
Ad Esempio :
RispondiEliminahttp://www.huffingtonpost.it/2013/09/19/cencini-psicologo-chiesa-freud_n_3952841.html
Ad Esempio :
https://www.youtube.com/watch?v=lM7wI_G9aNo
Ad Esempio :
http://www.settimananews.it/vita-consacrata/braz-de-aviz-non-tempo-ars-moriendi/
Eh sì, come dice qualcuno il cui nome adesso non ricordo, questi prelati della neochiesa grondan misericordia da tutti gli artigli.
RispondiEliminaSi parla di due frati americani e di tre italiani, però, per quale motivo non si dicono i loro nomi?, anche perché più mal ridotti di così non possono essere.
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/nulla-poena-sine-culpa-il-caso-manelli/
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