Giorni fa mi sono imbattuta con indignazione ma anche con doloroso sgomento nella notizia i cui dettagli sono evidenziati in un articolo [qui] che risale al 2016: Renzi ha regalato il mare alla Francia. Italia umiliata: i nuovi confini. Cito: «È fin troppo evidente che il governo Renzi, nel corso del negoziato, ha accettato la cessione di alcune importantissime zone di mare a nord ovest e a nord est della Sardegna. Un danno immenso per le marinerie sarde, che risulta incomprensibile e inaccettabile».
Il trattato è del 2015 ma per fortuna non è stato ancora ratificato in parlamento (i termini scadono il 25 marzo).
Ho cercato altre notizie sulla rete e l'unica reazione che ho trovato è stata quella di Giorgia Meloni, che riporto di seguito : "Il governo Pd vuole vendere pezzi di Italia agli Stati esteri" (Luca Romano - Il Giornale, 16/12/2017)
C'è chi vigila; ma siamo agli sgoccioli
Meloni: "Gentiloni prepara un emendamento alla manovra, in arrivo in Commissione Bilancio della Camera, che prevede la possibilità da parte dei ministeri di vendere a stati stranieri il patrimonio del demanio italiano, compresi quelli della difesa e dei beni culturali"
“Colpo di coda del governo dei nemici dell’Italia. Gentiloni prepara un emendamento alla manovra, in arrivo in Commissione Bilancio della Camera, che prevede la possibilità da parte dei ministeri di vendere a stati stranieri il patrimonio del demanio italiano, compresi quelli della difesa e dei beni culturali.”
E aggiunge: “In pratica, se domani un governo avesse bisogno di soldi potrebbe vendere interi palazzi di pregio, nella migliore delle ipotesi, ai francesi o ai tedeschi. Immobili di pregio che appartengono all’Italia da secoli verrebbero venduti al miglior offerente come in un bazar.
Ho scritto immediatamente e oggi, su Fb, trovo questo ulteriore intervento di Giorgia Meloni:
Il Governo Gentiloni sta tentando con un ultimo ignobile colpo di coda di regalare alla Francia parte delle nostre acque territoriali e con queste alcuni ricchissimi giacimenti di petrolio scoperti al largo della Sardegna. È la conseguenza di un folle trattato firmato da Gentiloni nel 2015 quando era ministro degli Esteri e che Fratelli d’Italia aveva contestato anche all’epoca. Un accordo senza senso che penalizza l’Italia e le cui motivazioni sono incomprensibili. Gentiloni non si azzardi a questa operazione e blocchi prima del 25 marzo, come previsto dal Trattato di Caen, la cessione delle nostre acque territoriali. Fratelli d’Italia non farà sconti su questa operazione dai contorni torbidi, chiediamo l’immediato intervento del Presidente della Repubblica Mattarella e annunciamo fin da ora azioni durissime in ogni sede. Non permetteremo che venga regalata l’Italia
Intanto mi chiedo - e staremo a vedere - che fine ha fatto l'emendamento citato nel primo intervento. Sostanzialmente, se non si riuscirà a sostituire questa classe politica indegna, sembreremmo inesorabilmente incamminati verso quanto è accaduto e sta accadendo alla Grecia, che non trova alcuno spazio sui media di regime. Una volta gli stati si invadevano con gli eserciti. Oggi con le manovre di tecnocrati strozzini:
"L’annuncio della Germania che non permetterà la riduzione del debito per la travagliata nazione europea costringerà la Grecia a mettere all’asta l’ultima delle sue attività e firmare per cedere la sua sovranità residua alla burocrazia europea.
[...] Il piano ha semplicemente continuato la forzata “privatizzazione volontaria” della Grecia – un eufemismo per la sua schiavitù verso l’Unione europea e i suoi Stati più potenti, anzi la Germania!. Dal momento che dagli ultimi due salvataggi i tedeschi hanno beneficiato al massimo da questa privatizzazione, prendendo il controllo dei suoi aeroporti, porti, porti turistici e servizi idrici . Ancora una volta, la Germania si è imposta per essere il più grande beneficiario del prossimo salvataggio, con multinazionali e altri stati che hanno intenzione di partecipare al bottino finale della Grecia. Questa, anche se non sentite gli spari, è guerra! E miete le sue vittime nelle strade. Unione Europea, già il termine unione dovrebbe far intendere la fratellanza tra gli Stati e invece è solo un covo di avvoltoi pronti a cibarsi dei resti delle nazioni più deboli". [qui]
C'è bisogno di altri commenti? Solo una grande amarezza. E un briciolo di speranza nel nuovo esecutivo che si spera possa essere messo insieme nonostante le enormi difficoltà e insidie
RispondiEliminaSu questa faccenda Salvini e Berlusconi non hanno niente da dire?
Si può comunque attivarsi per impedire la ratifica parlamentare del
l'orrendo accordo. Fare come si è fatto per lo ius soli e il disegno
di legge sull'omofobia. Migliaia di emendamenti.
Una curiosità: per l'acquisizione delle nostre acque territoriali,
i Francesi cosa promettono in cambio? denaro? Qualcosa avranno
pur messo sull'altro piatto della bilancia.
Z.
https://infosannio.wordpress.com/2018/03/16/perche-gentiloni-ha-regalato-i-giacimenti-di-petrolio-alla-francia/
RispondiEliminaNon trovate strano che nessuno abbia reagito a parte la Meloni?
RispondiEliminaAdesso si sta unendo la Lega ma altre voci niente...
Ma perchè non ne hanno parlato durante la campagna elettorale? La pressione mediatica sarebbe stata tale da potere indurre governo e quirinale a un dietrofront. Ora i riflettori sono spenti e si rischia di essere fuori tempo massimo
RispondiElimina«Il passato sapeva distinguere le istituzioni dalle persone: si poteva disprezzare un re o un papa (il medioevo non se n'è astenuto!) senza mettere per nulla in discussione il principio della monarchia o del papato. Si sapeva che un'istituzione sana - un'istituzione venuta da Dio - restava feconda anche attraverso il più imperfetto degli uomini. I capi politici e religiosi erano allora degli anelli di congiunzione tra Dio e gli uomini: si attribuiva più importanza a ciò che essi trasmettevano che non a ciò che erano. L'altare sosteneva il prete, il trono il re. Oggi si chiede al re di portare il trono, al prete di sostenere l'altare. Le istituzioni si giustificano agli occhi delle folle solo attraverso il genio o il magnetismo di qualche individuo. Questa esigenza porta con sé due rovinose conseguenze: impone agli sventurati "portatori" delle istituzioni un grado di tensione e di attività veramente inumano, e, correlativamente, lega la sorte delle istituzioni ai miserabili casi individuali»
RispondiElimina(Gustave Thibon, Diagnosi. Saggio di fisiologia sociale, Volpe, Roma 1973, p. 125).
Da anni si parlava di vendere palazzi, tenute, industrie piccole e grandi, qualora il famoso debito pubblico lo avesse richiesto (vedi Grecia). Allora questa voce poté essere interpretata in vari modi. Nei fatti vendite, causa debito pubblico o privato guadagno, sono avvenute senza che nessuno dicesse nè ah, nè bah; ora qualcuno s'è desto, menomale. Forse bisogna che il futuro governo si chiarisca le idee sul concetto 'vendita'. Visto che l'anima nostra già provvede il vaticano a metterla in saldo, occupiamoci di conservare almeno i corpi materiali. Anzi, in un sol colpo, ripigliamoci le nostre anime ed i nostri corpi, che scissi da quelle non sono. Il territorio nazionale, acqua ed aria compresi, sono la parte parte grande dei nostri anime e corpi insieme. Quindi coloro che, su mandato del popolo sovrano, governano, prima di mettere in vendita qualcosa che loro non è, riflettano con ogni calma e cura. Certo il popolo è bue ma, anche asino; però in mezzo all'asino e al bue c'è Gesù Bambino, l'Onnipotente ed Onnisciente Giudice. Auguri a tutti i governanti passati, presenti, futuri. Sono sincera, non faccio dell'ironia. Auguri.
RispondiEliminaFuori tema: altro ottimo articolo di Baronio.
RispondiEliminaAntonio
https://opportuneimportune.blogspot.it/?m=1
"Per sconto de' miei peccati sono divenuto il vescovo non dei romani ma dei Langobardi i quali non conoscono altro trattato che la spada e altra pietà che il castigo ... se la schiavitù della mia terra non crescesse ogni giorno, del disprezzo e dell' irrisione verso di me lieto io tacerei, ma anche questo vivamente mi affligge che se io tollero l'accusa di dire il falso, l'ITALIA ogni di è menata schiava sotto il giogo dei Langobardi" / San Gregorio Magno (590-604 D.C.) principe di Roma, Papa della Chiesa e patriota italiano
RispondiElimina"Ahi serva ITALIA di dolore ostello, nave sanza nocchiere" / Dante Alighieri (XIII Secolo D.C.)
https://www.diariodelweb.it/italia/articolo/?nid=20180317-495941
RispondiElimina[...]
Cosa prevede l'accordo
Come racocnta l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi sul suo blog, l'accordo era passato piuttosto inosservato fino a quando nel gennaio 2016 il peschereccio italiano Mina era stato fermato dalla gendarmeria marittima francese e scortato fino al porto di Nizza, con l'accusa di praticare la pesca del gambero in acque francesi. Solo dopo il pagamento di una cauzione di 8300 euro era stato rilasciato. Dunque, quelle che sembravano essere acque italiane erano diventate francesi. L'episodio fece deflagrare la questione dei confini e di porzioni di mare cedute alla Francia. Piuttosto indispettito dalla vicenda l'assessore regionale alla pesca della Liguria Stefano Mai aveva dichiarato: «Il sequestro del peschereccio Mina ha posto l’attenzione sull’urgenza di arrivare all’elaborazione di un piano di gestione della pesca al gambero rosso condiviso tra Italia e Francia, sul modello di quanto abbiamo elaborato con successo sul rossetto. Lo strumento più praticabile e che porterebbe a una soluzione definitiva di un annoso problema di pesca nelle acque al confine è la stesura di un piano delle risorse condivise, previsto dal regolamento mediterraneo. La pesca al gambero rosso è un target strategico per la Liguria che vogliamo tutelare arrivando a una soluzione definitiva che faccia uscire i nostri pescatori da un’incertezza normativa che dura ormai da troppi anni. Il trattato sul nuovo confine marino si è rivelato fortemente penalizzante per l’Italia».
La zona della "Fossa del cimitero"
Secondo i giornali della Corsica l'accordo di Caen prevedeva una sorta di scambio territoriale: l'Italia avrebbe ceduto la «Fossa del cimitero» nelle acque di Ospedaletti, in provincia di Imperia, ottenendo in cambio alcune secche tra Corsica, Capraia ed Elba. Proprio la Fossa del cimitero è un tratto di mare molto ricco dal punto di vista della pesca, con una vivace presenza proprio di gamberoni rossi. Mentre in Italia l'accordo non è stato mai ratificato, in Francia sembrava essere di dominio pubblico, tanto che la gendarmeria marittima era subito intervenuta pochi mesi dopo l'accordo fermando il peschereccio Mina. Due mesi dopo il fermo del peschereccio erano però arrivate le scuse: la dogana francese aveva contestato per errore il mancato rispetto del trattato del 21 marzo 2015, visto che non era mai stato ratificato dal Parlamento italiano.
La Farnesina prova a calmare le acque
La Farnesina, pressata da interrogazioni parlamentari e dagli allarmi lanciati sulla cessione di mare da parte dell'Italia, nel febbraio 2016 aveva provato a fare chiarezza: «Considerata la sua natura, l'accordo di Caen è sottoposto a ratifica parlamentare e, pertanto, non è ancora in vigore. Per quanto riguarda, in particolare, i contenuti dell'accordo, il tracciato di delimitazione delle acque territoriali e delle restanti zone marittime riflette i criteri stabiliti dall’UNCLOS, primo fra tutti il principio della linea mediana di equidistanza. Nel corso dei negoziati che hanno portato alla firma dell'accordo, la parte italiana ha ottenuto di mantenere immutata la definizione di linea retta di base per l'arcipelago toscano, già fissata dall’Italia per la delimitazione del mare territoriale nel 1977». Inoltre, per il mare territoriale tra Corsica e Sardegna, la Farmesina rassicurava sul fatto che fosse stato completamente salvaguardato l’accordo del 1986, inclusa la zona di pesca congiunta. Anche per quanto riguarda il confine del mare territoriale tra Italia e Francia nel Mar Ligure, in assenza di un precedente accordo di delimitazione, l’accordo di Caen seguiva duque, a parole, il principio dell’equidistanza come previsto dall’UNCLOS.
./.
... segue
RispondiEliminaConfini incerti
Ad oggi, spigea l'ammiraglio De Giorgi, i confini tra acque italiane e francesi rimangono incerti. Una recente sentenza del tribunale di Imperia ha assolto un pescatore dall'accusa di avere sconfinato in acque francesi. Il tribunale ha infatti dichiarato non valido anche il trattato di Mentone del 1892 che regolava i confini tra riviera ligure e Costa Azzurra, anche in questo caso per la mancata ratifica del Parlamento. "Un precedente che farà giurisprudenza viste le numerose contestazioni rivolte dalla gendarmeria marittima francese ai pescherecci sanremesi». Certo è che il tema della territorializzazione dell’alto mare da parte degli stati rivieraschi è di "fondamentale importanza" per l’Italia sia sotto l’aspetto della sua valorizzazione economica sia della sua protezione dallo sfruttamento eccessivo e indiscriminato. "L’Italia è stata sinora assente nell’area internazionale per quanto riguarda la politica marittima, non solo in ottica Difesa, ambito paradossalmente sempre più esercitocentrico a dispetto degli accadimenti mediterranei, ma in tutte le sue più ampie declinazioni. Il mutilateralismo come sempre rifugio anestetico dalle nostre repsonsabilità si traduce nel piegarsi alla volontà non solo della Francia, ma anche della Grecia e dei paesi della riva opposta dell’Adriatico che si avvantaggiano della nostra pavidità e indifferenza".
Meloni: "Non permetteremo che venga regalata l'Italia"
Nel dibattito interviene ora anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che denuncia su Facebook il "folle trattato firmato da Gentiloni nel 2015 quando era ministro degli Esteri e che Fratelli d'Italia aveva contestato anche all'epoca». "Un accordo senza senso - prosegue - che penalizza l'Italia e le cui motivazioni sono incomprensibili. Gentiloni non si azzardi a questa operazione e blocchi prima del 25 marzo, come previsto dal Trattato di Caen, la cessione delle nostre acque territoriali». Fratelli d'Italia "non farà sconti su questa operazione dai contorni torbidi": Meloni chiede l'immediato intervento del Presidente della Repubblica Mattarella e annuncia fin da ora azioni durissime in ogni sede. "Non permetteremo che venga regalata l'Italia".
Se non è il vino , sono i formaggi, se non sono i formaggi sono i gamberi. Per fare i graziosi con questo e con quello cediamo qui, cediamo là. Questi cedimenti non vengono interpretati bene da nessuno, nè dagli altri, nè dai nativi. Nativi che son sempre raggirati, perchè qualcuno lo chiede. Se qualcuno lo chiede, si risponde anche, no, grazie. Quello dell'equidistanza mi sembra una giusto principio: un faro e il nostro vessillo, su tutti i nostri scogli in mare aperto.
RispondiEliminaE l'olio e i pomodori tunisini? E le arance di non so dove mentre i produttori siciliani sono costretti a buttarle? E il latte? E i licenziamenti e le delocalizzazioni? Un popolo senza tutela...
RispondiEliminaIeri i grillini al Parlamento Europeo, hanno votato perché l'Agenzia del farmaco restasse ad Amsterdam, contro Milano.
RispondiEliminaDisfattismo o cosa?
Sono tutti allo stesso libro paga, non resta che ci vendano in blocco come schiavi all'asse franco-tedesco come si faceva ai tempi belli di Roma caput mndi, solo che allora erano loro a farlo, non ci resta che impacchettare le opere degli Uffizi,metterle su Italo prima che vada in USA, destinazione Berlino, a scatola chiusa Pompei e dintorni, Roma sprofonda già di suo e si ricomincia a trivellare in bassissimo Adriatico, pronti per nuovi terremoti? Venghino lorsignori venghino nel paese di Bengodi, vedete che il genio tutto british di May cerca di trascinare tutti nella folle 'guerra' contro il cattivissimo Wladimir per coprire le boiate della Brexit,e che non ha una lira sterlina da pagare debiti e i soldi ricevuti li ha già spesi......W la UE.
RispondiElimina
RispondiEliminaLe dernier commentaire de Cesare Baronio, signalé supra par Antonio 10:29, est absolument remarquable :
https://opportuneimportune.blogspot.pt/2018/03/le-due-bande-di-chierici-la-visione.html
C'è poco da esserne contenti, però è interessante.
RispondiEliminaPerle di mainstream.
12 marzo
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2018/03/12/ratzinger-basta-stolto-pregiudizio-contro-bergoglio-_f4f906cb-4a8b-478a-8d26-16f3b589d460.html
13 marzo
http://www.affaritaliani.it/esteri/vaticano-papa-benedetto-xvi-aiuta-papa-francesco-529818.html
14 marzo
http://www.lastampa.it/2018/03/14/vaticaninsider/ita/vaticano/ratzinger-francesco-privo-di-formazione-teologica-uno-stolto-pregiudizio-rBKj0LPvf1rjVHR7NaWE1J/pagina.html
15 marzo
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/03/15/il-vaticano-la-lettera-di-ratzinger-non-e-stata-manipolata_40a0566a-33b9-4a17-9af0-4edc27aef36a.html
17 marzo
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/03/17/lettera-ratzinger-vaticano-riservatezza-non-censura_e761b056-de44-4203-b305-6289a8e05344.html
Insomma dal "plaudo all'iniziativa", presentata per farne coro trionfale
al "diniego", divenuto "riservatezza e non censura".
Non scordiamoci che era una "riservata personale"... Volete che non se ne tenesse conto?
NB:
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/lettera-di-ratzinger-benedetto-xxvi-ecco-originale
Avvenire, fiutata l'aria, mette qualche puntino sulle i.
Galantino ci tiene a far sapere che lui certe cose non le fa.
RispondiEliminaI regali fatti ai francesi, la svendita dell'Italia
1. Sembra di capire, da quanto riportato sopra, che l'Italia in cambio otterrebbe dalla Francia un ampiamento delle proprie acque territoriali vicino all'isola d'Elba. Tutto qui?
E per qual motivo, questo ampliamento?
2. La Costituzione, all'art. 80 recita: "Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi". Poiché qui di sicuro ci sono "variazioni del territorio" occorre la ratifica parlamentare affinché il trattato sia valido anche per l'Italia. Non riesco a comprendere (l'ho letto su Il Giornale, che si occupa oggi della faccenda) come possa il trattato diventare esecutivo tra le parti con la sola ratifica francese, fatta con una procedura ad hoc a Bruxelles, a petto di un atteggiamento passivo italiano. Forse ci sono dei regolamenti europei che consentono un arzigogolo del genere? L'ennesimo "inguacchio" europeista?
3. La norma che Gentiloni, a quanto si dice, cerca di inserire nella "manovra", per autorizzare autorità dello Stato a vendere edifici o forse pezzi di territorio agli stranieri, secondo me è incostituzionale. Se la Repubblica è "una e indivisibile", lo è anche e soprattutto nel suo territorio, che comprende anche gli immobili e i terreni che vi si trovino. Simili vendite non dovrebbero equipararsi, per analogia, alle "variazioni territoriali", anche se non sono ricomprese in trattati tra Stati, per sottrarle alla competenza di singole autorità - e in sostanza proibirle?
4. Perché su questa importantissima questione ci si sveglia solo adesso? Ci sono state interrogazioni parlamentari? Perché non si è costretto il governo a venire allo scoperto prima e a documentare esattamente di che cosa si trattava? E'da ricordare che l'azienda di Berlusconi è tenuta notoriamente sotto schiaffo dal capitale finanziario francese.
5. Speriamo in una ampia mobilitazione da parte di FdI e Lega, anche se la situazione appare ormai compromessa. Tra i blog dell'area cattolica fedele alla Tradizione solo il presente si è interessato alla cosa.
Z.
OT
RispondiEliminasegnalo
https://www.maurizioblondet.it/siccome-parlano-elisa-isoardi/
Anna
La polemica e le preoccupazioni sono state sollevate dagli esponenti del centrodestra italiano, tra i quali Giorgia Meloni, Daniela Santanché e Roberto Calderoli, i quali hanno espresso il loro dissenso verso il trattato e hanno chiesto ufficialmente a Gentiloni di provvedere ad annullare l’accordo. In particolare, il senatore della Lega ha sostenuto quanto segue: “Non possiamo regalare alla Francia, sulla base di un trattato mai ratificato dal Parlamento italiano, un’importante porzione di acque territoriali in Liguria e Sardegna, tratti di mari ricchissimi di fauna ittica, fondamentali per la nostra pesca, e fondali marini ricchissimi di idrocarburi con giacimenti molto promettenti, capaci di fornire nel giro di pochi anni decine di miliardi di metri cubi di gas e centinaia di milioni di barili di petrolio. […] Gentiloni intervenga subito con Parigi, diversamente considereremo anche l’ipotesi di farlo rispondere del danno erariale causato all’Italia regalando alla Francia decine di miliardi tra fauna ittica e idrocarburi”. http://www.occhidellaguerra.it/trattato-caen-regala-miliardi-risorse-alla-francia/
RispondiEliminaGiorgia Meloni:
RispondiEliminaIn assenza di un intervento del Governo italiano, il 25 marzo entrerà in vigore il Trattato di Caen con il quale verranno scandalosamente sottratti al Mare di Sardegna e al Mar Ligure alcune zone molto pescose e il diritto di sfruttamento di un importante giacimento di idrocarburi recentemente individuato.
Per questo Fratelli d’Italia intima il Governo in carica ad agire immediatamente per interrompere la procedura unilaterale di ratifica attivata dalla Francia presso Bruxelles, che in caso di silenzio-assenso da parte italiana, conferirà de iure i tratti di mare in questione alla Francia arrecando un gravissimo danno ai nostri interessi nazionali.
Chiediamo inoltre l'intervento del Presidente della Repubblica Mattarella affinché questo trattato, che importa variazioni del territorio italiano, sia sottoposto al voto di ratifica del Parlamento come previsto dall’articolo 80 della nostra Costituzione.
Annuncio che ho presentato con Guido Crosetto un esposto alla Procura di Roma contro Paolo Gentiloni per fare piena luce su questa storia dai contorni torbidi. L’esposto, che verrà sottoscritto da tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia, riguarda in particolare reati di atti di ostilità e infedeltà contro lo Stato italiano (articoli 243 e 264 del codice penale).
Fratelli d’Italia non permetterà a un Governo delegittimato dal voto popolare di regalare a una nazione straniera una parte delle proprie acque territoriali.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/suicidi-misteriosi-perche-gentiloni-ha-regalato-giacimenti-169509.htm
RispondiEliminaMa perché nessuno è intervenuto prima?
RispondiEliminaQualcuno dovrebbe comunque spiegare in base a quale marchingegno
possa entrare in vigore tra due Stati a regime parlamentare rappresentativo
un trattato che non è stato
ratificato da uno dei due Stati. La storia
diplomatica e non è piena di trattati e accordi non ratificati, che
non hanno avuto alcun effetto e non sono mai entrati in vigore proprio
a causa della mancanza della ratifica.
E perché la c.d. grande stampa, Il Corriere della Sera, la Stampa, Repubblica, a quanto se
ne sa hanno sempre taciuto su questa cosa o al massimo l'hanno trattata distrattamente?
E anche adesso tacciono? ma si sa, loro sono "politicamente corretti", per loro
l'Italia deve dissolversi nell'Europa e accogliere indiscriminatamente tutti gli stranieri che vogliano venirci ad abitare (a spese dello Stato italiano) dall'Africa e dal resto del mondo.
Z.
""Mare ceduto ai Francesi: presentata denuncia per “Infedeltà in affari di Stato”
RispondiEliminaStamattina, 16 marzo 2016, il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato un esposto di denuncia per "Infedeltà in affari di Stato" (art.264 c.p.). In Regione Toscana il PD regionale respinge una mozione presentata da Claudio Borghi Aquilini.""
.....
http://www.opinione-pubblica.com/mare-ceduto-ai-francesi-la-battaglia-continua-in-sede-giudiziaria/
OK. Ma questo blocca o no l'infame operazione. Qual è il provvedimdnto efficace che potrebbe bloccarla e sventarla definitivamente?
RispondiEliminaCom'è che anche Berlusconi, su questa brutta faccenda, non ha detto e non dice una
parola? Non dovrebbe intervenire personalmente?
Ha sempre i Media alle calcagna e comunque ha modo di farsi ampiamente sentire sui media, anche inernazionali.
Perché sta zitto?
Io continuo a chiedermi perché sono stati e continuano a star zitti molti altri...
RispondiEliminahttp://www.affaritaliani.it/politica/governo-m5s-soros-bergoglio-mattarella-per-tener-fuori-salvini-il-piano-choc-529909.html
RispondiEliminaRicordo a tutti e ribadisco che quando fu attuato il Colpo di Stato Napolitano-Monti almeno tre denunce furono presentate in alcune Questure sul suolo della Repubblica Italiana, sicuramente ricordo Cagliari e Varese, ma altri denunciarono, il Colpo di Stato e l'Alto Tradimento, in Italia centrale, non ricordo esattamente dove. Queste denunce mai ebbero seguito, nè tanto meno arrivarono sulla grande stampa. Saranno state stracciate, nascoste, non so. Ma non sarò certo sola a ricordare! La sovranità non credo che mai l'abbiamo esercitata fin dalla nascita della pretesa repubblica. Per di più, in questi 70 anni di stato repubblicano hanno badato bene a far sì che fossimo sempre divisi, come guelfi e ghibellini; più divisi eravamo più andavano come il vento i governi di solidarietà nazionale. Quindi disponiamoci al solito raggiro, zitti e mosca; neanche un quarto del popolo italiano è coeso, neanche una famiglia in se stessa lo è. Quindi pronti a far la riverenza all'europa che lo chiede e baciate le mani.
RispondiEliminaMa se le suppliche e le denunce lasciano il tempo che trovano viene la tentazione dei forconi (dovrei aggiungere in senso figurato?)... il problema è che non si trovano più neanche quelli e neppure chi li impugna!
RispondiEliminaLo smantellamento dell'Italia è in atto già da diverso tempo se si pensa alle privatizzazioni delle migliori aziende con politici incompetenti e complici, alle delocalizzazioni e alle svendite insieme ad un popolo disinteressato e menefreghista.
RispondiEliminaGrecia docet e non è in Antartide, ma nessuno ne parla.
No, Maria ricordo proprio a cavallo del noto Colpo di Stato un giovane uomo, che veniva dal sud, mentre stavano disponendosi per bloccare una strada, insieme ad altri con i forconi, fu travolto da un camion, il cui guidatore non aveva visto quello che stava accadendo, forse per la nebbia mattutina,così lo travolse e quel giovane uomo morì. No. Se solo fossimo uniti, se fossimo un cuor solo ed un'anima sola non sarebbero necessari nè forconi, nè tante parole, saremmo forti e la nostra forza sarebbe manifesta, percepibile, autorevole. Se sei nel vero, nel giusto, lo capisce anche un bruto. Se è tutto un popolo ad essere nel vero, nel giusto, tutti gli altri capiscono e lo rispettano. A noi manca l'identità, manca il rispetto di noi stessi, manca l'amor di patria, una metà degli italiani si vergogna dell'altra metà, moltissimi plaudono ora la Chiesa perchè è diventata come loro, infame, cioè ha tradito, per questo la vezzeggiano. Basta. La nostra grande debolezza ora è solo morale. Camminando per la città vedo tante cose mal fatte a cominciare dalla pavimentazione delle strade. Hanno voluto assumere una manovalanza che non aveva la nostra tradizione artigiana, si vede. Ora si vede in ogni dove. Eravamo povera gente, dignitosa ed elegante. Sì, elegante perchè il senso del bello, il Buon Dio, l'ha seminato a piene mani tra la nostra gente. Basta davvero. Vien da piangere.
RispondiEliminaBravissimi, ma queste cose vanno portste a conoscenza di tutti anche quelli che non utilizzano facebook o internet. Dovrebbero parlarne i TG e le trasmissioni che trattano politica...
RispondiEliminaSe non lo fanno come sputtanarli?
Non si devono riconoscere accordi, trattati e contratti fatti dal governo di abusivi precedente. Esattamente come ha fatto Macron all'insediamento del suo governo, intervenendo nel contratto praticamente definito di Fincantieri.... E poi si vanno a definire i confini che derivano dalla cessione di Nizza e la Savoia? Vi rendete conto di quale periodo si discute? E se poi vogliamo veramente dirla tutta, occorrerebbe farsi restituire tali territori, in quanto era il premio per l' intervento che la Francia doveva effettuare per l'invasione del nemico in Italia. Purtroppo la storia andò' diversamente e la Francia non intervenne. Pertanto avremmo potuto non dargli nulla. In questi momento pretendono un qualcosa che non gli e' dovuto, anzi dovremmo fare il contrario. Questa e' storia.
RispondiElimina
RispondiEliminaPrecisazioni costituzionali e storiche
--- Il c.d. Colpo di Stato Napolitano-Monti non fu tale in senso tecnico ma caso mai morale, politico. Rientra nella prassi costituzionale della Repubblica che il Capo dello Stato possa conferire l'incarico ad un non eletto. Non c'è violazione della Costituzione. La Costituzione ha dato questo potere di intervento al Capo dello Stato al fine di bilanciare la debolezza dell'esecutivo e gli ampi poteri del Parlamento. Che sia stata una scelta saggia, è un altro discorso. Comunque, il ruolo istituzionale del Capo dello Stato non è meramente decorativo nella nostra Cost., come ritengono erroneamente molti. Il potere di sciogliere le Camere, che spetta solo a lui, non è cosa da poco. In Inghilterra, al contrario, è il primo ministro che decide quando farlo.
--- Nella vicenda attuale con la Francia, Nizza e la Savoia non c'entrano niente. L'accordo tra Napoleone III e Cavour era che la Francia avrebbe aiutato il Regno di Sardegna ad ingrandirsi con la Lombardia e il Veneto (solo) sino all'Isonzo, ottenendo in cambio la Savoia (francese) e la Contea di Nizza (ligure e quindi italiana). Dopo le prime vittorie, spaventato dalla reazione inglese e prussiana, che non volevano fossero mutate le frontiere uscite dal Congresso di Vienna (1815), Nap. III fece la pace di Zurigo con l'Austria, passando la Lombardia (senza la fortezza di Mantova) al Rdi Sardegna, dopo averla avuta dagli austriaci. Essendosi fermato a metà dell'opera, sembrava voler rinunciare a Nizza. Ma intanto si era creato il subbuglio nelle provincie emiliane del Papa e nel Granducato di Toscana, con il crollo dei governi locali. Per consentire al RdSardegna di ottenere quei territori con i relativi plebisciti (voluti anche dall'INghilterra che nel frattempo si era intromessa) Nap. III fece allora valere di nuovo la pretesa su Nizza. Che così passò alla Francia con plebiscito popolare, cosa che suscitò l'ira di Garibaldi e un'inimicizia pluridecennale tra i massoni italiani e quelli francesi.
Notoriamente il disegno di Nap. III sull'Italia era: sostituire all'influenza austriaca quella francese, facendo della Penisola non uno Stato unitario ma un insieme di entità statali tributarie della Francia, e con alla testa di talune di esse o un un suo congiunto, quale il cugino Girolamo, che poteva anche vantare d'essere genero di Vitt. Em., nel Grand. di Toscana, o un Murat [Gran Maestro della Mass. Fr.] nel Regno di NA, e possibilmente entrambi. E invece, a causa dell'Inghilterra, era riuscito ad arraffare solo la Savoia e la Contea di Nizza (Pastorelli).
Non fu comunque piccolo acquisto per la Francia, che sistemava a suo vantaggio tutta la frontiera alpina. Tutto questo non ç'entra comunque con le vicende presenti. Che non sono ancora chiare nei loro contorni effettivi.
H.
Grazie per la spiegazione. Il senso tecnico, qui ed anche per diversi argomenti che riguardano il Papa regnante, sembra essere la foglia di fico. Per me questo aspetto tecnico odora di raggiro, fatto secondo la forma che dovrebbe essere della legge, della legalità. Mi conferma nel convincimento che il diritto può essere usato per presentare l'ingiustizia sotto la forma della giustizia. Ed è così che nascono le leggi inique approvate dal parlamento, che poi vengono rese esecutive sulla nostra pelle. Gran brutta cosa questo senso tecnico. Davanti ad una legge iniqua, non mi sento vincolata da nessun senso tecnico, personalmente. Ne abbiamo viste non poche di leggi rivoltanti. La mia misura è colma di questo azzeccagarbugliare del senso tecnico. Il mio grazie a lei rimane e la mia repulsione per le prese per i fondelli, fatte con senso tecnico, anche.
RispondiEliminahttp://www.marcotosatti.com/2018/03/19/riccardi-chiesa-sconfitta-alle-elezioni-pezzo-grosso-sconfitta-la-cei-non-la-chiesa/
RispondiEliminaA proposito della Grecia. Da non ignorare né sottovalutare.
RispondiEliminahttp://lamiaparteintollerante.altervista.org/la-fine-indegna-di-tsipras-da-rivoluzionario-a-zerbino-delle-banche-della-germania-e-del-fmi/
Giorgia Meloni:
RispondiEliminaDopo le denunce e l'esposto presentato da Fratelli d'Italia in Procura, il Governo Gentiloni è stato costretto a smentire ufficialmente che il trattato di Caen preveda la cessione di acque territoriali italiane alla Francia.
La mobilitazione va avanti e Fratelli d'Italia continuerà a vigilare sull'integrità dei nostri confini marittimi: raccoglieremo in un'interrogazione parlamentare le tante domande inevase su questa vicenda e chiederemo che il nuovo Parlamento si esprima sui contenuti di questo trattato.
Per noi questo accordo è carta straccia e non deve essere ratificato.
Purtroppo se anche i giacimenti restasseronelle acque italiane sappiamo benissimo che non verrebbero mai sfruttati per via dei no-trivelle, no-gas, no-tav, no-global, comitati di mamme e 5 stelle...
RispondiEliminaAttenzione:
RispondiEliminaPrecisamente, la Farnesina ha dichiarato che “l’accordo bilaterale del marzo 2015 non è stato ratificato dall’Italia, e quindi non ha effetti giuridici”, aggiungendo che la scadenza del 25 marzo riguarda una “consultazione pubblica nel quadro di una concertazione preparatoria di un documento strategico sul Mediterraneo che si riferisce al diritto ed alle direttive europee esistenti”. Mi pare un po’ troppo vago: la Farnesina non spiega minimamente la questione nei suoi dettagli e tantomeno nelle sue implicazioni.
In ogni caso, quando la Farnesina dice che “l’accordo non è stato ratificato dall’Italia e quindi non ha effetti giuridici” , mi sembra che ammetta implicitamente che l’accordo prevedeva proprio la cessione di zone di mare dall’Italia alla Francia. Se non è così, la Farnesina dica in che cosa consisteva questo accordo. Anzi, ne pubblichi la versione originale.
Se l’accordo prevedeva realmente la cessione di zone marine, anche se non è stato ratificato è giusto e doveroso che la Magistratura indaghi ed eventualmente agisca contro Gentiloni (al tempo firmatario dell’accordo come ministro degli Esteri) e Renzi (al tempo presidente del consiglio).
A parte tutto ciò, resta da chiarire perché i francesi stiano bloccando i pescherecci italiani. Che sia il caso di mobilitare la Marina Militare.
Da Fb
C'è qualcuno in grado di verificare se è esatta questa segnalazione che mi è arrivata e che riporta tra virgolette?
RispondiEliminaIn ogni caso se non si legge il testo dell'Accordo di Caen, chiunque può dire qualunque cosa. E, se davvero la questione era nei termini sotto indicati, perché la segretezza e la desistenza dalla ratifica?
Inoltre resta da chiarire che fine ha fatto l'emendamento alla manovra, in arrivo in Commissione Bilancio della Camera, che prevede la possibilità da parte dei ministeri di vendere a stati stranieri il patrimonio del demanio italiano, compresi quelli della difesa e dei beni culturali.
""La sovranità italiana sulle acque marine si estende fino alle 12 miglia del mare territoriale. oltre tale limite si estendono le acque internazionali perché l'Italia non ha mai proclamato una Zona Economica Esclusiva (ZEE). Cosa che invece ha fatto la Francia, in piena sintonia con il diritto internazionale. occorreva quindi delimitare il limite di questa ZEE francese, cosa che è stata fatta con il Trattato di Caen (le Regioni non hanno alcuna competenza in questa materia). Quindi non c'è stata alcuna cessione di acque o di sovranità da parte dell'Italia, in quanto quelle acque non erano italiane.""
Il documento ufficiale della Farnesina, parla testualmente di “accordo del marzo 2015”. L’accordo quindi c’è: quello che la Farnesina non dice è in cosa consiste, limitandosi a dire che non è stato ratificato, per cui non ha effetti giuridici. Ma l’accordo è stato firmato, e gli italiani hanno tutto il diritto di sapere in cosa consisteva. Perché se realmente prevedeva la cessione di zone di mare alla Francia, la responsabilità di Gentiloni e di Renzi rimane, anche se l’accordo non è stato ratificato.
RispondiEliminaDire che un accordo non è stato ratificato non rassicura, anche perché c'è chi parla di applicazione promossa dalla Francia in sede UE, in caso di silenzio/assenso dell'Italia.
E gli italiani, a partire dal Parlamento, hanno tutto il diritto di sapere in cosa consiste.
Comunque la si rigiri, si tratta di un grosso pasticcio.
Se non c'è nessuna cessione delle acque territoriali italiane alla Francia, ciò ci fa molto piacere, ma il governo italiano lo chiarisca ai suoi cittadini.
RispondiEliminaL'allarme è stato provocato da uno specifico episodio.
L' ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex Capo di Stato Maggiore della Marina Militare dal 2013 al 2016 rileva sul suo blog che l'accordo era passato piuttosto inosservato fino a quando nel gennaio 2016 il peschereccio italiano Mina era stato fermato dalla gendarmeria marittima francese e scortato fino al porto di Nizza, con l'accusa di praticare la pesca del gambero in acque francesi. Solo dopo il pagamento di una cauzione di 8300 euro era stato rilasciato. Dunque, quelle che sembravano essere acque italiane erano diventate francesi. L'episodio fece deflagrare la questione dei confini e di porzioni di mare cedute alla Francia. E prosegue: mentre in Italia l'accordo non è stato mai ratificato, in Francia sembrava essere di dominio pubblico, tanto che la gendarmeria marittima era subito intervenuta pochi mesi dopo l'accordo fermando proprio il peschereccio Mina.
Ad oggi, spiega l'ammiraglio De Giorgi, i confini tra acque italiane e francesi rimangono incerti.
Atto Senato n. 2914
RispondiEliminaXVII Legislatura
Dati generali Testi ed emendamenti Dossier Documenti acquisiti Trattazione in Commissione Trattazione in consultiva
Interventi per il settore ittico. Deleghe al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale
Titolo breve: Settore ittico
Documenti acquisiti in Commissione
5ª Commissione permanente (Bilancio)
Comunicazione nella Seduta n. 817 del 25 ottobre 2017
file in formato pdf Ragioneria generale dello Stato - Relazione tecnica su A.S. 2914 (852 KB)
Qui l'interrogazione della Meloni del 2016, la risposta di Gentiloni e la replica della Meloni
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=i6pYkESYQ6U&feature=youtu.be
RispondiEliminaLa situazione resta oscura e pasticciata - Meloni deve insistere
Il riferimento alla Zona Economica Esclusiva potrebbe chiarire la dichiarazione di Gentiloni, che non sono state cedute acque territoriali italiane, ma in senso negativo, a sfavore del nostro governo. Vediamo.
Il limite territoriale tradizion. è di 12 miglia (approssimativamente 20 e più km., portata massima delle artiglierie quando fu stabilito, tanto tempo fa). Il limite è considerato obsoleto da parte di molti Stati, perché essi tracciano delle Zone Economiche Esclusive anche molto ampie al di là di esso, ricche di pesci e/o giaciamenti (vedi Turchia che ha bloccato la nostra nave a Cipro; vedi in passato Gheddafi contro di noi, etc). Allora: la Francia rivendica questa ZEE esclusiva e noi no, naturalmente. Noi siamo rimasti alle 12 miglia, almeno da quello che se ne sa. Le zone che l'accordo di Caen concedeva ai francesi probabilmente sono zone piuttosto ampie, al di là delle 12 miglia delle nostre acque territoriali tradizionali, zone finora considerate libere e nelle quali i nostri andavano a pescare anche loro. Per questo Gentiloni può dire, allora, che non sono state cedute acque territoriali italiane.
Ma, se la mia ricostruzione è esatta, la precisazione di G. non cava il ragno dal buco. Anzi. Resta il fatto che su ampie zone di acque che dovrebbero essere internazionali e sulle quali la pesca italiana e l'Italia vanta un diritto d'uso (se così posso dire) uguale a quello degli altri, l'Italia ha riconosciuto la sovranità di uno Stato straniero. Non sapendo noi tutti come stiano veramente le cose, dobbiamo comunque non dichiararci per nulla soddisfatti della garanzia data da Gentiloni. Pertanto, a mio avviso, Meloni dovrebbe insistere. In questo modo:
1. Non si dichiara soddisfatta perché la cessione di sovranità riguarderebbe la ZEE che va ben al di là delle acque territoriale italiane.
2. Il governo ha l'obbligo di far conoscere subito i dettagli dell'accordo all'opinione pubblica, comprese le eventuali concessioni francesi a nostro vantaggio (quali?). Venga Gentiloni in Parlamento a mostrare i dettagli, le cartine etc.
3. L'accordo non è stato ratificato e quindi non dovrebbe entrare in vigore il 25 marzo. Tuttavia il governo deve chiarire subito se esiste via Bruxelles la possibilità che la Francia possa ugualmente far valere l'accordo unilateralmente, anche solo in via provvisoria; se cioè l'Italia ha ceduto in sede comunitaria un pezzo della sua sovranità, aderendo a procedure che possano far aggirare (via Ue, ripeto) l'ostacolo costituito dalla mancata ratifica formale di certi accordi. A me una cosa del genere non sembra possibile, ma con il "diritto comunitario", cioè con le normative dell'Unione europea e i mutamenti intervenuti nel concepire il diritto internazionale, tutto è possibile, oggi.
(Il silenzio di Berlusconi lo trovo deleterio: - il terzo partito del Centrodestra avrebbe dovuto intervenire nella polemica - e soprattutto far esplodere lo scandalo di questa trattativa mezza clandestina grazie al suo ancora robusto impero mediatico - penso soprattutto alle televisioni, che restano ancora, piaccia o meno, una via di diffusione primaria delle notizie).
Z.