Il sabato pomeriggio 2 giugno circa 7 migliaia di persone si sono riversate sul lungolago cittadino per esaltare le più svariate perverse astrusità di gente che afferma di essere femmina invece che maschio e... viceversa, con tutte varianti possibili. (Articoli precedenti qui e qui)
Naturalmente ci sono stati i discorsi ufficiali delle autorità. Come previsto non poteva mancare il capofila promotore dell’Esecutivo, il sindaco leghista Marco Borradori.
Altrettanto scontato al di lui fianco il fido alleato municipale liberale Roberto Badaracco, strenuo difensore -ma che dico?- acceso propugnatore del balzano evento.
Ma ciò che ha fatto inorridire più di tutti è stata la presenza del neoeletto Ignazio Cassis, il quale tra variopinte calzamaglie mezzo strappate, poppe di cartone e orribilmente sgargianti improbabili arcobaleni ha pronunciato un discorso addirittura in veste ufficiale quale ministro degli esteri della Confederazione Elvetica! E quel ci fa vergognare ancor di più è il fatto che nel contempo egli altrettanto ufficialmente rappresenta tutti i ticinesi, i quali orgogliosissimi di avere finalmente un rappresentante alla Camera Alta a Berna, fin dal giorno della sua elezione fanno a gara per assicurarsi la sua presenza al fine di dar lustro ad ogni evento possibile.
Considerate con che retorica quadrilingue ha umiliato e avvilito il nostro cantone:
"Un esempio: pochi giorni fa ho tematizzato la questione con una delegazione bielorussa. L’apertura di un’ambasciata svizzera a Minsk è, tra le varie cose, anche legata anche all’accettazione delle persone omosessuali."
"Gli organizzatori e le autorità locali sono state coraggiose: hanno infatti mostrato che è possibile organizzare questa manifestazione anche in una regione come la nostra, storicamente contraddistinta da valori più conservatori e d’ispirazione cattolica."
Queste due anime – la fierezza “pride” e il DNA del nostro Cantone – non devono essere in contraddizione. Possono anzi contribuire a rendere questa festa un momento comunitario: di inclusione e non di esclusione; di comprensione e non di dissidio; di elogio della diversità, e non di rivendicazione provocatoria.”
Ahinoi, che strazio, che pena!!! Onorevole Cassis, sappia che non ci rappresenta affatto, né all’estero, tantomeno in patria.
La mattina successiva al pride prendiamo l’auto diretti verso la Messa domenicale, piuttosto lontana. Mentre attraversiamo la via principale del nostro Comune, improvvisamente su un passaggio pedonale sbuca una ragazza, da noi si dice “concia come un ribattino”, con vestiti sbrindellati, viso pesantemente truccato, sciarpette e monili vari targati “arcobaleno".
Guardiamo bene e stentiamo a crederci: “Ma questa è la figlia dei nostri amici della Parrocchia”. Il pensiero è volato a loro: “Chissà come si sentiranno tra qualche attimo nel vedersi comparire davanti la figlia così conciata, dopo una notte brava in turpe compagnia, dove l’unica cosa che può aver imparato è come diventare irresponsabilmente trasgressiva proprio in ciò che vi è di più intimo, sacro e unico nella vita…" e una preghiera accorata per loro sofferenti ci è sorta spontanea dal cuore.
Come tutti coloro che non conoscono quegli ambienti, ingenuamente siamo inclini a pensare che i festeggiamenti libertineggianti del pride siano confinati in quell'oretta relativa al percorso della parata. In realtà essa si prolunga in quello denominato PrideVillage, cioè in un festino organizzato in capannoni attrezzati in tutto simile a quello dei classici carnevali in cui eccedere è regola generale; qui però, in più, agli adolescenti, notoriamente bramosi di sfrenatezza, viene inoculata nel cervello quell’assurdità dell’indifferentismo sessuale; in tempo reale, essi vengono iniziati all’ideologia omosessualista LGBT. Come? Semplice, non in teoria ma in modo molto molto concreto:
vivendo per ore a stretto contatto con chi la pratica d'abitudine e potendo fin da subito iniziarne un’esperienza diretta, magari inizialmente “solo” per gioco.
Questo il triste retroterra notturno della povera ragazza incontrata per caso domenica mattina presto, la quale di certo non stava iniziando santamente la giornata di buon mattino come i suoi genitori, ma al contrario concludeva un’esperienza a sua insaputa degradante cominciata ben 24 ore prima.
Il giorno precedente, in corrispondenza alla parata, avevamo pregato il nostro Rosario di riparazione in un luogo pubblico della città. Eravamo un bel gruppetto eterogeneo, composto da persone di diversa “estrazione” ecclesiale che in buona parte si sono conosciute lì per l'occasione. Quindi, nel nostro piccolo, secondo le nostre limitate possibilità, missione compiuta, compiuta verso Dio che veniva oltraggiato nella Sua Legge Naturale e nel Suo infinito Sacrificio di Redenzione per questa particolare occasione, ma in realtà sempre incompiuta verso la Sua Onnipotenza ed insufficiente riguardo all'estensione del fenomeno.
Ma che dire dell’acquiescenza della Chiesa Cattolica? La sua responsabilità e colpevolezza non è uguale a quella dei governanti comunali che hanno tramato attivamente per il degrado morale e sociale, e di quello federale che con la sua autorità ufficiale e col suo ascendente personale l’ha suggellato, ma come dimenticare che il nostro Vescovo di Lugano mons. Lazzeri (spiace constatarlo e dirlo), piuttosto che esprimere come minimo perplessità verso la vergogna sodomita che stava monopolizzando la città per un’intera settimana, non ha trovato niente di meglio che manifestarsi, attraverso i mass-media, "perplesso" verso Helvetia Christiana, associazione di laici cattolici che chiedeva soltanto di poter pregare pubblicamente a causa di uno scandalo pubblicamente perpetrato?
Siccome da una Chiesa improntata al dialogo-incontro-apertura-compromesso-connivenza (sequenza logica e ineluttabile) in conformità allo spirito del CVII ormai non ci si può attendere di meglio, in fondo ce l'aspettavamo. Tuttavia siamo noi a restar perplessi per questa sua perplessità con palese svista di destinatario.
Se dunque verso Dio questo nostro piccolo resto ha compiuto quel poco che poteva, il danno alle anime continua comunque incontrollato, anche grazie alla complicità passiva di chi ha il dovere di stato di prevenire, arginare e combattere questo scempio.
Pensiamo a tutti quei numerosi coetanei della povera ragazza soprammenzionata, a tutti i bambini innocenti portati in mezzo a quella bolgia da genitori ingenui, sprovveduti e infatuati dal "politicamente corretto", ossia l’attuale dittatura culturale che inventa termini come “omofobia” per ostracizzare quei pochi che ancora non hanno messo la loro coscienza in naftalina.
Sempre più vera si dimostra la previsione di Gilbert Keith Chesterton:
«Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate»
«Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano».
RispondiElimina«Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, io Ti adoro profondamente e Ti offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi ed indifferenze con cui Egli stesso ê offeso. E per i meriti infiniti dei Suo Cuore Santissimo e dei Cuore Immacolato di Maria, Ti domando la conversione dei poveri peccatori».
https://gayburg.blogspot.com/2018/05/lassemblea-del-pd-stabilisce-ladesione.html
Pastori , annunciate loro la misericordia di Dio .
Il Tuo Cuore Sacratissimo guarisca i cuori di pietra .
RispondiEliminaVorrei fare un commento ma in questo momento sono troppo forti in me il magone e il senso di nausea.
RispondiEliminaEvoluzione: si nasce maschio e femmina; si diventa Marito e Moglie ( adolescenza); ci si sviluppa in Padre e Madre ( età adulta); si diviene Nonno e Nonna ( età anziana).
RispondiEliminaInvoluzione: si nasce e poi BOH!
A Lugano da parte delle comunità protestanti si è fatta anche un'altra preghiera, ma di tutt'altro genere. Questa funzione, volta a lanciare una condanna verso la violenza omofoba, ha visto anche la partecipazione di alcuni esponenti dell’organizzazione del Pride 2018.
RispondiEliminahttp://www.ticinotoday.ch/content/gay-pride-%E2%80%9Cla-nostra-chiesa-non-entra-nelle-camere-da-letto%E2%80%9D
https://www.riscossacristiana.it/orgoglio-e-giudizio-a-colloquio-con-la-professoressa-giorgia-brambilla-per-fare-chiarezza-su-gay-pride-e-dintorni-di-elisabetta-frezza/
RispondiEliminaSanta Anna Maria Taigi nel 1700 previde le processioni della lussuria:
RispondiElimina“Dopo questi segni, quando si sarà vicini alla fine, il Drago sarà sciolto e la Divina Madre inviterà alla penitenza e gli uomini senza tener conto dei Celesti moniti andranno per le vie della Eterna Città Santa bagnata dal Sangue dei Principi (Apostoli), portando la Lussuria in processione; e il Padre della Menzogna sarà a loro capo. Sacrilegi compiranno contro i tempi del Santo Spirito e contro la Religione: gli uomini si vestiranno da donne e le donne si vestiranno da uomini, la Voce del Santo Vicario non sarà ascoltata e l’ Alma Sua figura sarà fatta oggetto di scherno e risa, allora il Drago che già ha preso possesso del suo regno istillerà lumi alle menti degli a lui soggetti per diffondere l’alito pestilento della Lussuria ove il Beatissimo pose Sede e per diffondere e moltiplicare l’opera sua nefanda di distruzione e perdizione, dovrà allora dalla Cristianità implorarsi la Misericordia di Dio e fare Orazione per la Chiesa Militante domandando aiuto alla Madre Santa e offrendo penitenze e sacrifici”.
http://antimassoneria.altervista.org/nel-1700-anna-maria-taigi-previde-le-processioni-della-lussuria/
https://www.lalucedimaria.it/le-profezie-di-anna-maria-taigi-sul-gay-pride-che-si-sta-avverando/