Abbiamo evitato la procedura d’infrazione da parte della Commissione europea.
La conclusione positiva di questo negoziato dimostra che si può essere coraggiosi e responsabili allo stesso tempo.
Sono orgoglioso di aver rappresentato, a nome di tutto il Governo, quel desiderio di cambiamento che gli italiani hanno espresso in maniera inequivocabile con il proprio voto, nel totale rispetto della casa europea alla quale apparteniamo.
Da oggi il Governo può impegnarsi a fondo per portare a termine la sua azione di rilancio, per liberare le migliori energie del Paese a sostegno della crescita e dell’occupazione. È un grande giorno per la democrazia. (Giuseppe Conte)
“Bloccato da Moscovici su Twitter, queste sono vere soddisfazioni”.
RispondiEliminaAntonio Maria Rinaldi, economista, fiero sostenitore del diritto allo sforamento dell’Italia, ben oltre il 3% del rapporto deficit/Pil, è l’Ettore Fieramosca del nostro XXI secolo.
Prima di rammentare ai lettori chi era Fieramosca, la notizia: alcuni giorni fa sul mondo che oggi tutto move (come scriverebbe Dante Alighieri), i social, è accaduto che il Commissario europeo (francese) per gli affari economici, Pierre Moscovici – sostenitore dello sforamento francese oltre il 3%, senza sanzioni, e fustigatore del 2,04% italiano, ovviamente con rischi di richiamo e multe – abbia bloccato su Twitter il professor Rinaldi.
La ragione la spiega al Tempo lo stesso Rinaldi: “Sono intervenuto con un tweet in sostegno di un pensiero dell’economista Jacques Sapir. Sapir in un tweet aveva scritto, proprio discutendo con Moscovici: ‘Cos’è meglio: la violenza simbolica di un cacciatore o la violenza reale delle misure imposte alla Grecia (..)?’”. Rinaldi, non ha avuto dubbi e si è schierato con Sapir: “Grandissimo, la verità fa molto male a chi non conosce la parola democrazia!”. Per poi aggiungere: “Caro Jacques il problema più grande per Monsieur Moscovici è trovare un lavoro per il prossimo anno. Buona fortuna”. L’avesse mai scritto. Moscovici lo ha bloccato su Twitter.
Rinaldi l’ha presa cavallerescamente: “Altra medaglia al valore sul petto e questa veramente speciale”. Del resto, Rinaldi e Moscovici, come l’Italia e la Ue, in queste settimane paiono destinati a non andare d’accordo. Moscovici sul suo profilo Twitter non ha titubanze nel pubblicare fotografie del tipo, “The future is Europe”, il futuro è l’Europa.
Mentre Rinaldi si muove al contrario (di Moscovici) ed annota la sovranità dell’Italia citando l’articolo 1 della nostra Costituzione o invitando ad un baldanzoso “riprendiamoci le chiavi di casa. Se la Ue non cambia si autodistrugge, noi abbiamo le ricette, altrimenti sono loro a rimetterci”.
In queste ore decisive per noi italiani e per le sorti della manovra del Governo grillo-leghista, con il dossier Italia che la Unione Europea (eterna maestra senza titoli!) si appresta a giudicare, forse la disfida di Rinaldi a Moscovici dovrebbe diventare qualcosa di più di una scaramuccia social. Magari una nuova disfida di Barletta, un duello tra gentiluomini, a viso aperto, e non asimmetrico, nascosto dietro l’alibi di una Europa ingessata tra scartoffie e parametri.
Non ve la ricordate la disfida di Barletta? Vi rinfreschiamo la memoria, tornando al Fieramosca che citavamo all’inizio. Era il 1503 quando un cavaliere francese, De la Motte, irrise i cavalieri italiani impegnati a combattere per la loro libertà contro gli spagnoli. Questa irrisione scatenò la reazione degli italiani e ne venne fuori un duello a cui parteciparono tredici cavalieri armati per parte, da una parte gli italiani e dall’altra i francesi. Spinti dal coraggio di Ettore Fieramosca, gli italiani sbaragliarono i francesi.
Dalla disfida di Barletta alla disfida di Bruxelles, con Rinaldi – Fieramosca a cominciare da Twitter? Chissà. Del resto a Rinaldi il gusto delle sfide non dispiace. Tempo fa, ospite in televisione ad un talk politico, all’ex leader del Pd Bersani che gli ricordava come il centrosinistra avesse messo una tassa per entrare nell’euro ed in Europa, replicò: “Tze, tze, che furbacchioni”. Moscovici, a mettere nuove tasse ai francesi per l’Europa, non ci penserebbe mai. Preferisce le paghino gli italiani.
Massimiliano Lenzi, Il Tempo, 19.12.18
A gennaio il giudizio finale della Commissione. Conte al Senato: "Non abbiamo ceduto sui contenuti. Reddito di cittadinanza e quota cento nei tempi previsti”. Salvini: "Ha vinto il buonsenso". Di Maio: "Premier straordinario"
RispondiEliminaAttenzione a cantar vittoria, il 'caro' Moscowici non ne voleva sapere di dare l'ok al non procedere, è stata una lunga telefonata da Berlino a convincerlo a prendere tempo.......okkio, come si dice a Barletta, 'timeo Danaos atque dona ferentes' aspettano tutti maggio.......
RispondiElimina
RispondiEliminaSi è passati da una incombente procedura di infrazione a una approvazione "condizionata" ancora ufficiosa. "Condizionata" alla approvazione ufficiale italiana (in Parlamento) delle misure negoziate, ossia dei tagli o del parziale dilazionamento nel tempo delle riforme.
Conte sta facendo bene, è un "mediatore" nel miglior stile democristiano di un tempo (detto senza ironia). In questo caso la sua azione calma e riflessiva tempera e smussa gli spigoli creati a ripetizione dai due bulletti in carica (quanto a modo di fare, bulletti).
Oggettivamente, non è nemmeno nell'interesse dei c.d. Poteri Forti rompere con l'Italia nel senso di creare una crisi con noi dalle conseguenze imprevedibili, perché un crollo finanziario dell'Italia potrebbe avere conseguenze gravi anche per gli altri Paesi europei, anche quelli "forti".
Speriamo Di Maio e Salvini abbiano imparato ad agire con maggior sagacia, maggior prudenza nella tattica e anche nella forma.
GLOBAL COMPACT, SOROS E BANDIERINE
RispondiEliminaViviamo tempi difficili, l’attacco delle forze legate al mondialismo globalista si sta intensificando e l’immigrazione è oggi una delle armi principali con cui queste forze cercano di scardinare gli assetti politici e sociali delle Nazioni.
Proprio nel momento in cui in Europa si assiste ad un risveglio sovranista e patriottico che mette in discussione le linee guida delle politiche economiche liberiste e rigoriste praticate dalla Ue (vedi i Gillets Jaunes in Francia) le scelte sui trattati legati al Global Compact sono entrate in maniera dirompente nel dibattito politico anche in Italia, mettendo di fatto a rischio la continuità di un governo che, con tutti i limiti già mostrati, risulta comunque particolarmente sgradito alla Ue ed ai potentati finanziari che ne hanno di fatto ispirato l’agire in questi anni.
In questo senso il governo, che nel frattempo ha ottenuto il via libera della Commissione Europea alla manovra finanziaria, senza l’apertura di una procedura d’infrazione, ha superato brillantemente l’ostacolo grazie all’accordo tra le due forze che lo compongono che, rinviando ogni decisione a data da destinarsi, hanno disinnescato la mina rappresentata dalla discussione sul Global Compact.
Il risultato concreto e tangibile è che l’Italia NON ha sottoscritto il trattato presentato dall’Onu stesso e ratificato dalla stragrande maggioranza delle Nazioni europee, un caso simile non si ricorda a memoria d’uomo, di questo bisogna prendere atto.
Per la prima volta da qualche decennio l’Italia dimostra di saper prendere decisioni «dissonanti» dal coro Ue, nell’esclusiva considerazione dell’Interesse Nazionale.
Qualcuno avrebbe preferito proclami roboanti da parte della Lega di feroce e totale opposizione al Global Compact,magari abbracciando chi legittimamente manifestava davanti a Montecitorio,noi riteniamo che in questi momenti cruciali il raggiungimento dell’obiettivo sia prioritario rispetto alla comprensibile voglia di pur nel sacrosanto ribadire la propria opposizione ai disegni aggressivi del globalismo.
I nostri nemici sono forti ed agguerriti e Soros si sconfigge ANCHE con un intelligente azione parlamentare, quando le forze che vi si oppongono riescono ad essere al Governo di una Nazione.
Servono Principi ed Idee forti ma anche la capacità di difenderle con spietato realismo, ogniqualvolta sia necessario! https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/19/global-compact-migranti-camera-approva-mozione-lega-m5s-per-rimandare-la-decisione-sulladesione/4847109/
Giorgia Meloni, che ha energicamente protestato sulla dilazione, sul global compact ha ragione da vendere! Ma sono convinta che la decisione della lega di adeguarvisi sia servita solo a prender tempo in un momento così delicato (manovra et alia) in cui non si poteva rischiare di far cadere il governo....
RispondiElimina“Io credo che colui che meglio prega, meglio si batterà”.
RispondiEliminaOliver Cromwell
Comunque, Soros personaggio dell'anno per il Financial Times sembra una di quelle notizie che apparentemente non meritino particolare attenzione. Io stesso all'inizio mi sono detto: "Inutile scrivere qualcosa su questo, ci sono ogni giorno migliaia di notizie più significative in sé".
RispondiEliminaPoi, però, ripensandoci meglio...ho compreso che un minuto di attenzione la merita. Non per chi capisce.
Ma per tutti quelli che... "non esistono i poteri forti", "non esiste il complotto".
"Non esiste chi manovra le cose di questa società. E le persone.
A tutti i livelli".
In una qualsiasi società non dico cristiana, neanche ordinata, ma semplicemente "normale", perfino pagana, Soros sarebbe stato eliminato già agli inizi del anni Novanta.
Come del resto tutti i suoi sgherri e zerbini, a tutti i livelli.
Ma noi non siamo in una società "normale". Siamo nella società di chi ha prodotto Soros.
E oggi lo premia. E naturalmente nel momento di massimo scontro per la legalizzazione dell'invasione dell'Europa e dell'Occidente, di quella che una volta era la Cristianità.
Ecco, tutto qui: solo un promemoria, per far riflettere sul fatto che negare l'esistenza di un piano di dissoluzione generale non vuol dire essere intelligenti, "moderati", svegli, "smart" o "cool".
Significa essere esattamente il contrario. La parola è più volgarmente romana, la si usa per chi non capisce l'evidenza dei fatti: la indovinate?
M.V.
Dichiarazione di fede: sono un patriota e un tradizionalista.
RispondiEliminaHo vissuto in città ricche di leggende e di storie, ove ho appreso fin dall'infanzia ad amare i valori più veri che fanno grande, forte e degna di rispetto una comunità di uomini liberi. Ho imparato a rispettare le virtù dei padri che hanno con sacrifici e dolorose esperienze costruito e trasmesso a noi italiani di oggi il patrimonio di civiltà greco-latino-cristiana, contro la quale da sempre si schierano le variopinte turbe di empi, libidinosi e codardi traditori, che hanno in odio l'amore familiare, l'amore per la Patria, l'etica civile e la religione cattolica. E tu che combatti la degenerazione dei costumi, la corruzione politica, l'annichilimento civile e il meticciamento globalizzante, sii orgoglioso della tradizione dei padri, sia per te un vanto essere patriota e stringiti a coorte con i tuoi fratelli che lottano perchè l'Italia sia e resti sempre la Patria degli italiani.
A proposito di chi si ostina a negare che da tempo sia in atto un piano di dissoluzione a danno dei popoli, invito tutti ad ascoltare questo audio-video assolutamente imperdibile:
RispondiEliminahttps://youtu.be/RX7e-m956VI
Soros non è che un puntino nella mappa dei powers that be,che volete che sia davanti a Gates e Zuckerberg? Un nulla, ma lui si espone, gli altri usano 'pugno di ferro in guanto di velluto' come da machiavelliana memoria, quindi sono finanche più ricchi e potenti e contano, non solo i milioni di dollari che gli utili idioti versano come contributo alle loro diavolerie cui tutti ricorriamo, è un attacco concentrico, un po' come la tattica del lupo.....
RispondiEliminaEd ecco che dal cappello del demonio é uscita la distinzione del Global Compact tra rifugiati e migranti. E la gente ci crede, che siano mantenute come due cose distinte...
RispondiElimina
RispondiEliminaComplotto e processo di dissoluzione delle nostre Nazioni
La distinzione tra rifugiati e migranti (economici) c'è sempre stata. Sembra invece che questo Global Compact miri ad eliderla, ecco perché è particolarmente pericoloso. E'uscito fuori a suo tempo dal cappello a cilindro di Obama, l'afroamericano.
C'è un processo di dissoluzione prima morale e politico e adesso da anni anche fisico, ossia etnico, razziale, delle società occidentali. Questo processo consta di diversi elementi, come sempre succede nei processi storici, soggettivi e oggettivi. Quando poi si arriva ad uno sbocco pratico concreto, magari rivoluzionario, allora un elemento tende a riassumere in se stesso tutti gli altri. Ad un'osservazione realistica il "complotto" ossia l'azione non dichiarata di centri di potere occulti, esperti nel manovrare dietro le quinte, appare una componente del processo non la sua causa. La causa è nella decadenza morale della Chiesa e della società civile diventata incivile, per molti aspetti, quasi tutti imputabili a se stessa. Così come la crisi della Chiesa ha le sue cause dentro la Chiesa, dentro la Gerarchia, la quale, prima col liberalismo e poi soprattutto col modernismo, ha cominciato a perdere la fede.
Se il processo di dissoluzione fosse solo il prodotto del complotto per dissolvere sarebbe assai più facile resistervi. Invece nel processo operano forze anche esterne, coniugandosi da fuori a quelle interne. Pensiamo alla pressione ormai massiccia dell'islam. Ci sta attaccando su tre direttrici: l'invasione con il numero; l'invasione finanziaria, usando i soldi che gli diamo comprando petrolio; la guerra psicologica con il terrorismo, per instillarci il terrore dell'islam e portarci alla sottomissione, per paura (poco conta, per loro). Questa pressione si traduce in un potente agente di dissoluzione all'interno delle nosre società. Dobbiamo pensare che sia diretta e controllata dai facitori di complotti nostrani e non? Via, non si può essere così ingenui. E'più probabile che i facitori di complotti siano controllati dai potentati islamici, magari finanziariamente.
Il "processo" racchiude forze di portata mondiale. Pensiamo alla Cina, p.e. Chi la controlla, quale complottista? La Cina, con la sua mediocre ma onnivora produzione a basso costo, è entrata nel mercato mondiale come il classico elefante nel negozio di porcellane e non intende in alcun modo mutar rotta. Il recente minaccioso discorso del premier cinese l'ha fatto capire con estrema chiarezza. La classe dirigente cinese è il risultato di quasi 70 anni di duro e feroce regime comunista, costellato dalle consuete lotte, repressioni e stragi. Si è trasformata per convenienza in un capitalismo aggressivo, diretto dallo Stato, dal partito comunista, alla faccia delle teorie di Marx. Appare estremamente determinata nei suoi programmi di espansione mondiale. Dobbiamo ritenere che sia anch'essa eterodiretta da "Logge" segrete? Queste ultime dovrebbero avere un potere immenso per poter comandare alle potenze musulmane e alla Cina. E dove sarebbe mai, da dove risulterebbe?
Policratico
Si tagliano le pensioni più alte, si istituisce il reddito di cittadinanza, si permette a tanti che ne hanno maturato i diritti di andare in pensione, liberando nuovi posti di lavoro, si abbassano le tasse per le piccole imprese.
RispondiEliminaMa la #CEI, che è stata silente di fronte alle politiche sociali devastanti di Monti e alle politiche inconcludenti dei governi Renzi-Gentiloni, si dice preoccupata per le fasce deboli...
O forse è preoccupata perchè ci saranno meno soldi per le associazioni, tra cui Caritas, che hanno fatto dell'immigrazione il loro business intascando dallo Stato milioni di euro?
Trovo sempre più stucchevole la confusione tra vittime ed eroi. Le vittime sono vittime, spesso senza averne alcun merito nè alcuna colpa. Un giornalista che muore ucciso a caso da un fanatico perchè si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato è una vittima e mi dispiace per lui, ma non è un eroe. Non è morto per un ideale. giusto o sbagliato, e non è morto per salvare la vita di altri. Quindi non è un eroe. E non è nemmeno un santo, anche se il vescovo di Trento di lui dice: "Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno”. Per il vescovone aveva natura angelica. A me invece risulta che sostenesse la Bonino. In un mondo che disprezza l'eroismo (della santità, quella vera,non ne parliamo nemmeno) il culto della vittima prende il posto del culto degli eroi. Tutto ciò che è coraggio, onore, lealtà, fierezza viene messo da parte. Bisogna soltanto piangere per le vittime, per tutte le vittime. Ed esaltarle acriticamente. Dimostrare, anzi fingere, di avere cuore, immersi nel piagnisteo e nella trita retorica. Recita dopo recita.
RispondiEliminaMartino Mora
Hanno imbastito su questa disgrazia una operazione di propaganda europeista e globalista... sentivo oggi in un programma come esaltassero la figura del giornalista morto quale “europeo europeista con la valigia in mano”: la celebrazione dello sradicamento e del mondialismo.
RispondiEliminaPur con tutta la pietas sulla vicenda, bisogna guardare in faccia la realtà.
Oggi ci sono state le esequie solenni di Antonio Megalizzi e ho visto una cosa che mi ha disturbato.
RispondiEliminaSulla bandiera italiana che avvolgeva il feretro è stata posta pure quella della #Ue, che per come si comporta visto che non ha leggi, sicurezza, fiscalità, salute comuni e si occupa per lo più di economia, è più un'Unione estorsori che europea!
Sarebbe stato più giusto, se proprio volevano che partecipasse anche l'Ue che il suo vessillo fosse messo più discretamente in disparte, senza sovrastare e nascondere quella nazionale.
Non so voi ma a me è sembrato come un voler far propaganda elettorale a quei partiti in seno all'Ue che ultimamente hanno visto quelli Sovranisti/Populisti prender sempre più vigore, approfittandosi così di una morte provocata fra l'altro dal terrorismo islamico.
Dove purtroppo l'UE ha gravi responsabilità sulla sua inadeguatezza riguardo alla tanto strombazzata integrazione di migranti che non ne vogliono sapere di integrarsi perchè fedeli al loro Credo che al contempo per loro, è legge.
Anche il non aver voluto riconoscere e rispettare le proprie radici di cultura cristiana che sono umanitarie e democratiche per principio, ha mostrato il fianco a chi quei Principi li vuol distruggere per metterci al posto loro i propri fanatismi!
E tutto questo dimostra quanto questa Europa non sia con tutti ma convenientemente solo con alcuni e che è sempre più necessario, non uscirne, almeno per ora, visto come hanno saputo ingabbiarci con l'€uro, ma RIFORMARLA perchè sia davvero l'Europa alla quale miravano i padri fondatori(*) e che invece se ne distanzia ogni giorno che passa! >|<
(*) Padri fondatori: Konrad Adenauer, Joseph Bech, Johan Willem Beyen, Winston Churchill, Alcide De Gasperi, Walter Hallstein, Sicco Mansholt, Jean Monnet, Robert Schuman, Paul-Henri Spaak, Altiero Spinelli.
https://europa.eu/european-union/about-eu/history/founding-fathers_it
Adesso... aspettiamo con ansia il 26 maggio 2019 per dire la nostra anche con il VOTO
RispondiEliminaSul governo, io mi metto in posizione di attesa: non è possibile giudicare ora la mossa, visto che si tratta sostanzialmente di un rinvio. Il rinvio è buono se intanto non ci vengono creati problemi e nel frattempo maggio si avvicina, ma poi bisogna vedere nella sostanza cosa succederà. Se per esempio prendesse piede la narrazione che la Lega si è piegata e questa perdesse voti, allora ci sarebbe un danno.
RispondiEliminaIl criterio chiave è sapere qual è la vera opinione della Germania: se sono inca**ati di brutto, è buon segno, altrimenti no. Oggi un articolo del Giornale afferma che l'accordo sarebbe stato ottenuto con grande disappunto da parte della Germania, per via della debolezza di Macron che ha i noti problemi. Se questo fosse vero sarebbe uh buon segno. Bisogna vedere se è vero.
Per quanto riguarda l'Europa vagheggiata dai "padri fondatori" che poi sarebbe stata rovinata dall'euro... attenzione a non prendere granchi. L'idea di Europa di Spineli era orribile, una specie di URSS socialista e non comunista, ma non fa molta differenza. Certo non se l'aspettava in mano alla finanza, ma questa è l'inevitabile eterogenesi dei fini che le idee dei sinistri subiscono. Ho difficoltà a valutare, per mia ignoranza, cosa avessero in mente gli altri "padri fondatori", ma già ad esempio per quanto riguarda Monnet ho letto cose inquietanti. Io francamente temo che nel dopoguerra non sia mai esistito un progetto sano di struttura politica europea.
Mi pare che un errore simile si faccia con l'ONU: a volte leggo che l'organizzazione sarebbe deragliata dopo la fine della guerra fredda quando, mutata la situazione internazionale, sarebbe caduta in mano a certe lobby. Ora, la fine della guerra fredda certamente ha influito, ma è facile trovare radici velenose nell'ONU (massoniche e mondialiste) sin dalla sua fondazione.
Chi dice che l’Italia abbia calato le braghe, lo fa solo per motivazioni politiche. Anzi: se proprio vogliamo essere precisi, l’Italia ha calato le braghe dal 1992 quando ha firmato il Trattato di Maastricht. Da allora è stato un continuo calo di braghe.
RispondiEliminahttp://www.lanotiziagiornale.it/altro-che-braghe-calate-con-ue-italia-ha-fatto-per-26-anni-rinaldi-per-la-prima-volta-qualcuno-punta-i-piedi/#.XBv66rEYsIc.facebook
Quindi l’Oro, secondo Banca d’Italia, è dell’Eurosistema, cioè della BCE.
RispondiEliminahttps://scenarieconomici.it/la-banca-ditalia-non-ha-dubbi-loro-e-suo-quindi-nella-bce-non-del-popolo-italiano-intervista-a-salatore-rossi-ed-altri-documenti/
Beh , ora stiamo piu' tranquilli....e' proprio vero che c'e' chi senza muovere un dito , si alza al mattino e si ritrova la cassaforte piena ( dei lingotti altrui) .
http://www.wallstreetitalia.com/die-welt-manovra-la-vera-retromarcia-e-di-bruxelles/
RispondiEliminaOvviamente gli "altrui", specularmente, si alzano al mattino e si ritrovano la cassaforte vuota.
RispondiEliminaSpero che l'intervista non passi inosservata e qualche onorevole chieda un'interrogazione parlamentare.
Il genio di Tajani:
RispondiEliminaAttentato Strasburgo, Tajani: “Bisogna avere più moschee in cui si predica in italiano”
Che significa ignorare che il problema non è la lingua ma il contenuto della predicazione e tutto il resto...
« ...si è fatto finta di non capire che l'invito rivolto era quello di interrompere la stretta relazione, indegna della convivenza democratica, tra la componente speculativa del mercato finanziario e le politiche scelte dai governi e dai parlamenti. L'Unione utilizza questa relazione per costringere i Paese membri a seguire riforme che considera risolutive delle divergenze, che la realtà ancor prima della logica economica non ha asseverato».
RispondiEliminahttps://m.huffingtonpost.it/2018/12/22/paolo-savona-riapre-il-fronte-europeo-ue-svincoli-gli-investimenti-o-non-raggiungeremo-le-stime-di-crescita_a_23625155/
Il compito dell’Italia e della UE è ripristinare la supremazia della politica sulle soluzioni tecniche di Paolo Savona.
RispondiEliminaLa politica si nutre di realismo e l’accordo raggiunto con la Commissione europea porta chiara questa impronta; ma una politica che non sia ispirata da una politeia, una forma condivisa di organizzazione del bene comune, non ha lunga vita. In assenza di una istituzione monetaria dotata di poteri e volontà di svolgere le funzioni di lender of last resort contro la speculazione –protezione che in questi mesi ho insistentemente cercato – la realtà ha fatto premio sulle esigenze del Paese, che erano e restano quelle di garantire una crescita capace di ridurre la disoccupazione e la povertà e impedire il regresso del benessere dei cittadini. Il Governo ha retto nel difendere il minimo necessario per riaprire l’offerta di lavoro, soprattutto ai giovani, e combattere la povertà, mentre l’Unione Europea non ha mostrato d’essere sensibile al primo anello di questa ineludibile catena di relazioni; la parola crescita appare solo nel dato statistico che indica una diminuzione del PIL preventivato dall’1,5 all’1%, fermo sui valori del 2018. Dati i vincoli, con la trattativa nulla di più si poteva ottenere, ma già questo dato richiede che l’azione di Governo si concentri sul duplice obiettivo di riavviare gli investimenti, che restano lo strumento indispensabile per ostacolare la congiuntura negativa e non aggravare i ritardi di crescita accumulati, e di definire una politeia che restituisca prospettive di crescita all’Italia e di stabilità all’Unione Europea.
https://scenarieconomici.it/il-compito-dellitalia-e-della-ue-e-ripristinare-la-supremazia-della-politica-sulle-soluzioni-tecniche-di-paolo-savona/
RispondiElimina"Riavviare gli investimenti", questa la priorità, impresa però improba in Italia
Giustissimo. Ma è vero, come risultava da un articolo del Corr. d. Sera e da altri del Sole 24 ore, che in Italia ci sono opere pubbliche che non riescono a partire, per un valore totale di ben 24 miliardi di Euro? Che i fondi che ci dà l'Europa rischiamo spesso di non spenderli in tempo? Che insomma c'è un burocrazia nazionale e regionale che impedisce quell'efficienza e quella celerità indispensabili per la ripresa dell'economia? Bisognerebbe fare un discorso chiaro in questo senso. Non è colpa solo di Bruxelles se non riusciamo a crescere come dovremmo.
Ora, le componenti del basto burocratico quali sono? Non sono una sola.
1. C'è la c.d. "antipolitica", che poi è una politica di tipo demagogico, che blocca molte iniziative, con le manifestazioni, i blocchi e con l'appoggio che trova in certi settori della magistratura, che accoglie i ricorsi che fermano tutto.
2. Ci sono troppe istanze di giudizio in Europa. Si può ricorrere sino ai tribunali europei, i tempi si allungano. Lo sviluppo regionalistico da un lato e all'opposto quello degli organi comunitari dall'altro, ha creato un mostro burocratico le cui componenti si intersecano continuamente. Anche per questo la maggioranza degli inglesi ha voluto andarsene.
3. A ciò si aggiunga una caratteristica che sembra prevalentemente italiana, quella degli organi preposti alla lotta contro la corruzione nelle sue varie forme. Si tratta di organi che fanno capo al sistema giudiziario ai quali ormai ricorre chiunque perda un concorso o un appalto, a torto o a ragione. Non che non ci possano essere a volte ragioni per ricorrere. Ma qui si vuol notare che, per il legittimo obiettivo di combattere la corruzione, si è tuttavia creato un sistema di istanze che finisce in pratica per paralizzare quasi tutto.
Sempre il Corr. d. Sera riportava che le più grandi imprese italiane di costruzioni lavorano ormai quasi solo all'estero, in Italia è impossibile.
4. Anche il ritardo nei pagamenti da parte della PA non dipende dall'imbalsamazione del sistema di controlli e garanzie, di cui sopra?
Se questa è la situazione, è inutile fare progetti di grandi investimenti in opere pubbliche. Bisogna cambiare le cose in patria, snellire, riformare. Ma l'impresa appare molto difficile, richiederebbe un governo forte al potere (e con le idee chiare) e porterebbe ad uno scontro assai duro con la magistratura o almeno con una parte di essa. E con i sindacati, anch'essi inseriti in qualche modo in questo sistema.
Battere continuamente solo sulle colpe di Bruxelles, che pur ci sono, dimenticando però i guasti strutturali del nostro sistema politico-amministrativo, significa restare alla superficie dei problemi.
5. Noi abbiamo anche il problema delle (ulteriori) "autonomie", invocate soprattutto da Lombardia e Veneto, patrie del leghismo duro e puro, problema che in questi giorni è venuto allo scoperto. E' nelle cose da fare, per il governo, ma i relativi presidenti regionali sembrano aver improvvisamente fretta, lo vorrebbero subito. Non sembra la cosa più importante, se non per certe scelte ideologiche a sfondo (sempre) secessionista, e dimostra
ulteriormente la difficoltà di trovare soluzioni valide per l'efficienza delle istituzioni. Una ulteriore autonomia regionale sarebbe certamente di ostacolo, in questo senso. In Italia, per uscire dal pantano abbiamo bisogno di uno Stato centrale efficiente non di maggiori autonomie regionali, già ampie.
Policratico
Giorgia Meloni:
RispondiEliminaIl DG di Bankitalia Rossi dice che sarà la BCE a stabilire a chi appartengono le riserve auree italiane(!), smentendo quanto riportato nel sito ufficiale della stessa Banca d'Italia. Da anni ci battiamo per restituire l'oro agli italiani, durante questa legislatura abbiamo depositato una proposta di legge per la nazionalizzazione della Banca Centrale, proprio per mettere definitivamente un punto a questa assurda vicenda. L'oro e la Banca devono rientrare nella completa disponibilità del popolo italiano, senza se e senza ma.
In Italia e nel mondo, ora subito, occorre una Chiesa Cattolica SANA.
RispondiEliminaCapisco che un po' di risentimento ci sia, ma occorre anche evidenziare come questo governo abbia per davvero tutti contro: dai giornaloni alle Tv, dalla sovrastruttura europea ai funzionari di Stato. Insomma, l'establishment è all'opposizione. Ciononostante, in appena sei mesi ha bloccato l'invasione migratoria, programmato quota 100 e reddito di cittadinanza a partire da marzo/aprile del prossimo anno, innalzato il...
RispondiEliminahttps://scenarieconomici.it/ecco-le-cose-buone-e-quelle-da-migliorare-dopo-i-primi-sei-mesi-di-governo-di-giuseppe-palma/
RispondiEliminaCom'è questa faccenda dell'oro delle riserve della Banca d'Italia? Non se ne sa niente.
Sarebbe bene saperne di più. Ci hanno "sequestrato" l'oro della Banca d'Italia?
Possibile, che ad ogni momento ne venga fuori una, dalle precedenti gestioni della
cosa pubblica?
Nuovo Uomo Kalergi
RispondiEliminaVedendo ed ascoltando quanto accaduto alle due giovani europee in terra marocchina dapprima ho avuto un brivido lungo la schiena, successivamente ho ripensato alle "profezie" del famoso conte Kalergi:
“Gli “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale (…) è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere. L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità”.
Gli attuali Signori dell’accoglienza, dell’integrazione e del multiculturalismo sono i veri criminali, le prime bestie: assetate di potere tanto da imporci l’invasione di subumani che di religioso non hanno proprio niente. Utili idioti, l’ho scritto mille volte.
Materiale per i loro esperimenti sociali. Come gli Uruk-hai di Saruman: un mix di orchi, uomini e Goblin.
Da fermare, assolutamente.
Per farlo, però, occorre distinguere bene gli attori in campo: mandanti, complici, manovalanza e vittime. Soprattutto serve avere una visione complessiva della questione, non alterata da ideologie. Di nessun tipo.
A tal proposito, soltanto un'autentica visione cattolica ci permette tale distinzione; ben consci che il Quartier Generale è momentaneamente occupato da tanti piccoli e meschini saruman che strizzano l’occhio - più o meno consapevolmente – al Nuovo Uomo Kalergi.
"... mandanti, complici, manovalanza..."
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda la diagnosi Kalergi l'ho fatta da tempo, delirio di onnipotenza. Ora ciò che mi riempie di sgomento non sono i folli, ma sono quelli che ubbidiscono ai folli. Questo è il grande interrogativo, com'è possibile? Perché i matti sono entro le strutture di potere? Cos'è che inibisce i sani dal dire loro: "Ma cosa stai dicendo? Non dire c....te!" Semplicemente. Questo ossequio al matto non lo capisco, non giova né al matto, né ai sottoposti al matto. Invece una frase semplice, diretta, può essere la porta che si apre sul recupero della sanità mentale del matto e sul recupero del rispetto degli individui e sul recupero della identità dei popoli.
RispondiEliminaQuando si sente Di Maio preannunciare impavido riforme costituzionali un brivido di terrore corre per la schiena.
O.
Finalmente si e' posto un punto fermo agli inciuci fra una scellerata sinistra e l'ONU...Da una parte Conte, in cio' supportato da Di Maio e Salvini, ha definitivamente deciso <<< L'ITALIA NON FIRMA IL GLOBAL COMPACT >>>... Dall' altra Salvini e Di Maio decidono unilateralmente di ridurre a questa fin troppo faziosa ONU il ''nostro'' non modesto contributo annuale....a nostro unanime parere non piu' dovuto quanto meno nella sua interezza proprio per l'eccessiva manifesta faziosita' dell'Organismo...
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2018/12/24/manovra-giro-di-vite-del-governo-tagliati-i-contributi-allonu/1621090/
https://ilfastidioso.myblog.it/2018/12/23/leconomista-prof-antonio-maria-rinaldi-la-germania-non-ha-mai-dato-una-lira-allitalia-mentre-gli-italiani-hanno-sanato-i-buchi-delle-banche-tedesche-e-francesi/
RispondiEliminaSe Bassetti e gli altri vescovoni avessero sbraitato, nello stesso modo in cui osteggiano Salvini, all'approvazione delle unioni civili , fine vita ............
RispondiEliminaI vescovi italiani continuano a tuonare contro il governo.
RispondiEliminaMa il punto è: se la Chiesa si occupa di redistribuzione della ricchezza, anziché di annuncio del Vangelo e somministrazione dei Sacramenti per la partecipazione alla Grazia, diventa qualcosa di superfluo e inutile....
"Intervenire sull'Ires e non sull'utero in affitto - come ha fatto il presidente Cei Bassetti - mostra chiaramente è in atto un cambiamento nella graduatoria dei principi non negoziabili: ai primi posti vengono messi temi privi di carattere assoluto e moralmente vincolante in quanto possono essere affrontati in vario modo, dato il loro carattere contingente e relativo. Ma ormai per i vescovi il principio non negoziabile cardine è diventato cacciare Salvini".
RispondiEliminaStefano Fontana
"Per il governo giallo-verde arrivano degli endorsement di autorevoli quotidiani finanziari sulla manovra. Nei rispettivi editoriali hanno difeso l’operato del governo Conte e criticato l’ottusità dell’establishment europeista."
RispondiElimina(di Roberto Vivaldelli)
http://www.oltrelalinea.news/2018/10/27/manovra-bloomberg-ft-e-wsj-difendono-il-governo-ue-irragionevole/