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sabato 2 febbraio 2019

Cardinale pro-gay trova "commovente" che gli omosessuali vogliano il "matrimonio"

La dissoluzione operata dalla misericordia senza giustizia che avanza.

"Trovo commovente che coppie dello stesso sesso desiderino sposarsi" [anche se è consapevole che il matrimonio è per l'uomo e per la donna... la solita ambiguità del 'ma anche' conciliarista - ndR]. Questo ha detto il cardinale pro-gay di Vienna, Christoph Schönborn, alla rivista tedesca di sinistra Stern (30 gennaio) [vedi], che è stata fondata da un giornalista ex nazista. Schönborn ha aggiunto che "abbiamo da tempo accettato" che lo Stato abbia ammesso lo pseudo-matrimonio gay: "Se una maggioranza parlamentare lo desidera, lasciamo che lo Stato lo faccia." [Prassi sganciata della dottrina che denuncia assenza di fede introdotta dal pastoralismo conciliare : l'uomo, non più Dio al centro - ndR]
Ciò contraddice il documento del Vaticano "Verità e amore", datato giugno 2003, firmato dal cardinale Joseph Ratzinger, secondo cui "tutti i Cattolici hanno l'obbligo di opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali" [tanto può farlo in quanto si applica la tradizione storicista, non agganciata all'insegnamento costante della Chiesa, ma alle mode del tempo [qui] -ndR]. - Fonte

7 commenti:

  1. O si ammette che tutte le menti sono piombate nelle tenebre, oppure che costoro, da laidi quali sono sempre stati, sono diventati avanzi di schifo.

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  2. Io trovo non commovente, ma sconvolgente ( per non dire altro!!) che un cardinale possa dire queste cose impunemente!! Ecco i frutti del Concilio Vaticano II!! Ecco perché le chiese diventano sempre più vuote!!

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  3. Alessandro Mirabelli02 febbraio, 2019 17:09

    Costui ... mi viene da scrivere ... non solo è gay friendly ma ... non avendo il coraggio di ammetterlo ... è egli stesso un gay.... ecco allora spiegata così tanta benevolenza. E si fa passare ancora come grande teologo e figlio di s. Domenico. Ma per piacere!!!!

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    1. Pare lo sia, e molto in vista, il fratello.

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  4. Christoph Schönborn fu battezzato.
    Per lui acqua santa, olio del combattimento, il cero, la veste bianca.
    Avevano scelto altri per lui, ma lui fu parte della scelta.
    Poi l'ha confermata, ricevendo i sette doni dello Spirito Santo.
    La scelta aveva occasione di farsi segno.
    Eucaristia e penitenza hanno garantito alimento e cura della grazia.
    Quel segno è tornato scelta, sua, offerta di sé, nel sacramento dell'ordine.
    E poi una vita nella Chiesa fino ad essere vescovo e cardinale.

    Il cero acceso davanti al tabernacolo è acceso da altri, ma poi si consuma, notte e giorno, non smettendo di essere un segno.

    Ora il segno del Cardinale è divenuto potentemente contradditorio.
    Se ardeva s'è spento. Se indicava una cosa, ne indica un'altra.
    Chi l'ha visto prima sa che qualla fiammella fa una luce differente.
    Era un cero (di fede), adesso è un c'ero...

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  5. "Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho già maledette, perché nessuno tra di voi se la prende a cuore. Ecco, io spezzerò il vostro braccio e spanderò sulla vostra faccia escrementi, gli escrementi delle vittime immolate nelle vostre solennità, perché siate spazzati via insieme con essi." (Malachia 2,1-3)

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  6. P. Moscatelli:
    se è vero, sono entrambi un caso di scuola. Figli di divorziati,"mammina" allegrotta alquanto, padre deboluccio assai...da manuale.

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