È ancora una volta la Vergine benedetta, nello splendore della sua divina Maternità, a debellare una sottile insidia teologica che a detta del grande sant’Agostino «avrebbe privato l’uomo del bene incommensurabile della salvezza».
L’eresia nestoriana, al pari di quella ariana, fu molto influente nella Chiesa anche a causa del suo principale diffusore, il vescovo patriarca di Costantinopoli, il famoso Nestorio, molto stimato e seguito in Oriente. Ancora oggi alcune Chiese cristiane si rifanno alla sua dottrina e prendono il nome di “Nestoriane”.
Chi era Nestorio? Un grande personaggio, sicuramente non alieno da meriti per la lotta contro altre eresie e per questo designato, sotto pressione dell’imperatore Teodosio II, come vescovo del principale centro orientale cristiano, la città di Costantinopoli, sede dell’Impero, voluta da Costantino da cui prese il nome. Nestorio era nato ad Efeso in Asia Minore e aveva avuto una profonda formazione teologica nella scuola di Antiochia dove si era formato pure il grande suo predecessore nella sede di Costantinopoli san Giovanni Crisostomo.
Nestorio, però, nella cristologia seguì più i dettami della sua ragione che della rivelazione e non riuscì ad ammettere in alcun modo che Maria Santissima fosse Madre di Dio. Non poteva una creatura generare il Creatore, a rigor di logica è così, per cui ammise la divinità di Cristo ma come un’altra persona, separata totalmente dalla persona umana del figlio di Maria. Così Maria cessava di essere Madre di Dio ma lo era solo della persona umana di Cristo. Per lui era la Christotokos e non la Theotokos.
Dio non può soffrire, per cui non può essere sacrificato sulla croce. A soffrire è solo l’uomo Gesù, il figlio di Maria.
Il sacerdote Proclo, che diventerà a sua volta vescovo di Costantinopoli al posto di Nestorio, fu chiamato da Nestorio per spiegare questa verità durante la festa dell’Annunciazione della Vergine del 429. Nella Basilica di Santa Sofia, sede del Patriarca, il predicatore tenne la seguente omelia alla presenza del vescovo Nestorio: «Dire che Gesù Cristo è un puro uomo, è essere ebreo; dire che egli è solo Dio e non uomo insieme, è essere manicheo; insegnare che Cristo ed il Verbo divino sono due persone, è essere separati da Dio» (Lab. Concil. Ephes. p. II).
Nestorio, al sentire che veniva confutato pubblicamente da un suo sacerdote, si alzò e proclamò che era scomunicato chi credeva che Maria fosse Madre di Dio. A quel punto però ci fu una sollevazione popolare in chiesa, perché già da tempo Maria veniva chiamata con quell’appellativo tra il popolo, grazie anche alla dottrina sulla Maternità divina già diffusa in Egitto ad opera di Origene e sant’Atanasio.
Così, sentendo pronunciare una tale enormità dal proprio Vescovo, tutto il popolo ad una voce emise un alto grido, e fuggì dalla Chiesa ove non tornò più (A. Nicolas).
Così, sentendo pronunciare una tale enormità dal proprio Vescovo, tutto il popolo ad una voce emise un alto grido, e fuggì dalla Chiesa ove non tornò più (A. Nicolas).
Giunse anche notizia della dottrina di Nestorio a Roma, presso il papa Celestino che indisse un sinodo romano che riaffermò la dottrina cattolica e cercò di convincere il Patriarca a ritrattare le proprie affermazioni; davanti ad un rifiuto del vescovo Nestorio, il Papa convocò un Concilio Ecumenico, il terzo della Chiesa Cattolica, consenzienti anche l’Imperatore e Nestorio, che si tenne proprio nella città di Nestorio, cioè ad Efeso. Furono convocati 120 vescovi provenienti da tutto l’orbe cattolico e nel giugno del 431 si dette inizio ai lavori.
Nestorio ed il suo pensiero furono condannati. Prevalse la linea di papa Celestino che aveva trovato nel vescovo di Alessandria, san Cirillo, un formidabile sostenitore della Theotokos. I suoi “anatematismi”, o scomuniche contro Nestorio, divennero parte degli atti ufficiali del Concilio per ribadire con forza la dottrina della Theotokos e l’unità nell’unica Persona divina di Cristo delle due nature (umana e divina) come era stato già affermato al Concilio di Nicea (325).
Nestorio fu subito deposto dalla carica di Vescovo di Costantinopoli ed al suo posto fu insediato san Proclo.
Nestorio sembrò in un primo tempo vinto dalle decisioni del Concilio, quando i suoi discepoli, guidati dal vescovo Giovanni di Antiochia, sottoscrissero il cosiddetto Atto di unione del 433, ma Nestorio non volle mai sottomettersi e anzi difese fino alla morte la posizione assunta nel Concilio di Efeso in un’opera recentemente tornata alla luce: il Liber Heraclidis.
I fedeli a Nestorio fondarono una loro Chiesa che esiste fino ad oggi nelle regioni del Medio Oriente e dell’India.
Ma il nestorianesimo, come eresia, costituisce un grave pericolo per la Fede e quindi per la salvezza? A questo riguardo si esprime così sant’Agostino che era stato invitato al Concilio di Efeso ma morì poco prima che iniziasse:
«I Nestoriani derivano da Nestorio, un vescovo che, in contrasto con la Fede cattolica, osò sentenziare che Cristo Signore, nostro Dio, era soltanto un uomo e, quanto a l’essere Egli mediatore fra Dio e gli uomini, non fu così concepito nel grembo della Vergine Maria ad opera dello Spirito Santo, ma Dio si unì all’uomo in un secondo momento. Diceva ancora che a patire ed essere sepolto non fu l’Uomo-Dio. Era questo un attacco teso a vanificare tutta l’opera della nostra salvezza, per la quale il Verbo di Dio si è degnato di prendere la natura umana nel grembo della Vergine in modo che unica fosse la persona di Dio e dell’uomo. A questo scopo Egli nacque in maniera unica e mirabile, e parimenti accettò la morte per i nostri peccati, scontando il debito di cose che Egli non aveva rubate; risorgendo poi dai morti Egli, Uomo-Dio, salì al Cielo» (De Haeresibus, App. II).
È chiara la pericolosità di quest’eresia secondo sant’Agostino: se l’uomo Gesù non è risorto è vano credere nella Risurrezione perché tanto gli uomini continuano a non risorgere poiché Cristo in realtà non ha unito la natura divina a quella umana e l’uomo rimane nei propri peccati senza possibilità di redenzione. Una dottrina simile fu, secoli più tardi, quella di Lutero che disse che il Battesimo non rimette il peccato, solo lo copre e che Dio ammette in Paradiso per la sua misericordia anche i peccatori ai quali il peccato non è stato rimesso ma solo coperto dalla misericordia divina.
Nella dottrina nestoriana non viene assolutamente considerata la Madre del Signore (Lc 1,43), la sua perpetua verginità, la sua maternità straordinaria avvenuta non da uomo («non conosco uomo», Lc 1,34) ma per opera dello Spirito Santo («Lo Spirito Santo scenderà su di te», Lc 1,35). Anche in questo caso è proprio la Vergine che, con la sua vita e ciò che sappiamo di Lei dai Vangeli, smonta tutta la costruzione fantastica nestoriana delle due persone, una umana e una divina, presenti secondo lui in Cristo e mai unite. Se la concezione infatti è avvenuta per mezzo dello Spirito Santo, l’uomo che nasce, pur essendo vero uomo perché nato dalla Vergine, è in realtà Dio perché generato da Dio, Dio da Dio, come testimoniavano i Concili precedenti (Nicea 325; Costantinopoli 381) che pure Nestorio accettava.
Ancora una volta la Vergine, proclamata solennemente Madre di Dio, per la gioia e la soddisfazione di tutto il popolo cristiano che seguì il Concilio di Efeso, sconfisse questa sottile quanto temibile eresia che, come dice sant’Agostino, avrebbe privato l’uomo del bene incommensurabile della salvezza donataci da Cristo per la mediazione unica ed eccezionale della sua Madre benedetta.
Fonte - Settimanale di Padre Pio, Numero 4 del 27 gennaio 2019
il vincitore di Sanremo non poteva che essere un diversamente italiano, con un risultato clamorosamente ribaltato dai voti di una sala stampa composta di sinistrorsi...
RispondiEliminaMAHMOOD HA VINTO SANREMO 2019, ANCHE A CALCI, SE NECESSARIO
RispondiEliminaUn vincitore molto annunciato Si chiama Maometto, la frasetta in arabo c'è, c'è anche il Ramadan e il narghilè, e il meticciato è assicurato. La canzone importa poco, Avete guardato le facce della giuria d'onore?
ps Meticciato: Combinazione di elementi linguistici o culturali di diversa provenienza o natura. In questo caso privilegiato sulla qualità di una canzone. Per il resto, il razzismo è nella testa di chi legge e vorrebbe impedire il pensiero critico.
Maria Giovanna Maglie
https://ith24.altervista.org/mahmood-vince-sanremo-la-reazione-di-matteo-salvini-il-dettaglio-sottovalutato-allariston-chi-lha-fatto-vincere/
RispondiEliminaE' proprio vero che tutte le vecchie eresie stanno sbucando fuori a nuovo. Si ha l'impressione che il Demonio, non sapendo più che fare, abbia aperto il baule di tutti i pensieri da lui già torti e avvelenati nel passato e li stia spargendo ovunque come coriandoli. Era implicito che la demitizzazione avrebbe attaccato anche la Santa Vergine ancora. Sancta Dei Genetrix, Ora pro nobis.
RispondiEliminaStanno dando fondo, non badando a spese, ad ogni tipo di manipolazione. Leggo ora dei risultati del festival canoro nazionale.
Non occorre dilungarsi, gli avvenimenti si commentano da soli.
Io credo che, con tutto il rispetto per il giovane cantante che attendibilmente è stato e sarà strumentalizzato, è ripugnante che certa politica okkupi con arroganza ogni ambito e che anche Sanremo diventi il moltiplicatore di una propaganda anti-italiana ma soprattutto anti-europea e anti-cristiana. E che anche un evento del genere diventi un agone politico.
RispondiEliminaIl problema è l'enfatizzazione della propaganda che diventa lotta tra fronti contrapposti con tutti i rischi di violenze ingestibili. La responsabilità di questi signori è pari alla loro incoscienza di ingabbiati ideologici.
Bisogna riequilibrare col voto imminente che li penalizzi ancor di più alle europee. E riappropriarsi con ferma saggezza dei posti chiave nella comunicazione. Foa &C. hanno sommamente deluso e non è facile neutralizzare l'anima sinistra dei 5stelle. Un po' più di audacia da parte dei nostri non guasterebbe...
Festival mediocre, reso squallido dalla impronta immigrazionista che sin da subito gli hanno voluto dare, a partire dalle conferenze stampa, dai testi delle canzoni scelte e da quelli invece rifiutati, dagli ospiti, ecc... inevitabile anche il risultato finale e queste polemiche...
RispondiEliminaIl vangelo odierno parla dello stupore della fede.
RispondiEliminaCi vuole la fede per avere stupore delle cose di Dio.
Gesù (che è anche vero Dio) dice a Pietro (un uomo), vai a pescare.
Il pescatore, figlio di pescatori, socio di pescatori, fa presente al falegname, figlio di un falegname, che è già stato a pescare quando si deve (di notte) e non sarebbe l'orario.
Ma, per fede, va. Ed essendosi fidato si può stupire del miracolo.
Se si fosse fermato alla sua raziocinante esperienza professionale, non sarebbe successo.
La fede apre lo spazio perché Dio mostri altro alle nostre misure, stupendoci.
Nello scritto commentato ieri del Card. Muller c'è un passaggio sulla legge morale, che "non è un peso ma fa parte di quella verità liberatrice (cfr Gv 8,32) attraverso la quale il cristiano percorre la via della salvezza e non deve essere relativizzata".
Non è l'uomo per la legge, ma la legge per l'uomo!
Dio ci ha dato una legge per il nostro beneficio.
Dio ordina, ma non nel senso di comandare, bensì di mettere ordine!
Nell'ordine c'è bellezza, intelligenza, sapienza... C'è anche stupore, a motivo della fede.
Se Pietro si fida di Gesù, quindi dell'ordine del falegname, è un conto.
Viceversa, se si mette a discettare delle proprie prerogative di mestierante della pesca e del contesto socio-politico culturale, del dialogo con il mondo e tante altre amenità utili solo a relativizzare la divinità in un arrabattarsi mondano per ingraziarsi l'uomo al quale piace fare quel che gli pare, soggiogato dal principe del mondo, ribellatosi a Dio, prenderà gli stessi pesci della notte prima: zero.
La giustizia non è dare a tutti lo stesso, ma dare a ciascuno il suo.
Se la libertà promessa ha creato i mostri che sappiamo, del liberismo selvaggio...
Se l'uguaglianza imposta per legge ha creato i guasti del comunismo...
Se ora la fraternità imposta a forza produce analoghi disastri delle altre due allucinazioni collettive...
La legge di Dio chiede fede per non essere abbassata a una cattiveria di Dio contro l'uomo.
E' quella che manca, è quella che latita quando Pietro ragiona secondo il mondo.
Il problema è che come Sanremo sono i concorsi, i premi letterari e cinematografici relativi progetti, i riconoscimenti, la docenza accademica, i contributi statali.
RispondiEliminaRoba CATTOCOMUNISTA in favore dell'incapacità e della propaganda.
Memoráre, o piíssima Virgo María, non esse audìtum a sǽculo, quémquam ad tua curréntem præsìdia, tua implorántem auxìlia, tua peténtem suffrágia, esse derelíctum.
RispondiEliminaEgo tali animátus confidéntia, ad te, Virgo Vìrginum, Màter, curro, ad te vénio, còram te gémens peccàtor assisto.
Noli, Màter Verbi, verba mea despícere; sed áudi propìtia et exáudi.
Amen.
Mariagiovanna Maglie su Twitter.
RispondiEliminaMadre italiana della Sardegna, padre egiziano, Mahmood è nato a Milano ed è rapidamente diventato la nuova bandierina della sinistra contrapposta a Matteo Salvini. La Maglie, possibile conduttrice di una striscia informativa su Raiuno, scrive chiaro e tondo su Twitter: “Un vincitore molto annunciato. Si chiama Maometto, la frasetta in arabo c’è, c’è anche il Ramadan e il narghilè, e il meticciato è assicurato. La canzone importa poco. Avete guardato le facce della giuria d’onore?”.
C’è chi accusa la giornalista di aver fatto un commento razzista, ma a stretto giro è lei stessa a dover spiegare il significato delle parole: “Meticciato: combinazione di elementi linguistici o culturali di diversa provenienza o natura. In questo caso privilegiato sulla qualità di una canzone. Per il resto, il razzismo è nella testa di chi legge e vorrebbe impedire il pensiero critico”.
http://attivonews.com/mistero-a-sanremo-su-google-il-vincitore-si-sapeva-10-11-ore-prima-che-il-festival-finisse/
RispondiEliminaSì, Irina, è vero che sono sempre le vecchie eresie. Purtroppo, però, è "invecchiato" anche il popolo: è notevole leggere il resoconto citato, nel passaggio in cui la gente si alza in piedi e se ne va dalla chiesa. Oggi invece sentono prediche eretiche o un "Credo" incredulo, e sono risolini di approvazione. Qualcuno si amareggia, magari scrive pure una lettera di protesta, ma non abbandona in massa la chiesa dell'eretico...
RispondiEliminaSono nato bianco..
RispondiEliminail che fa di me un razzista.
Non voto a sinistra..
il che fa di me un fascista.
Sono eterosessuale..
il che fa di me un omofobo.
Non sono sindacalizzato..
il che fa di me un traditore della classe operaia.
Sono di religione cristiana..
il che fa di me un cane infedele.
Rifletto, senza prendere per buono tutto ciò che dice la stampa..
il che fa di me un reazionario.
Tengo alla mia identità e alla mia cultura..
il che fa di me uno xenofobo.
Vorrei vivere in sicurezza e vedere i delinquenti in galera..
il che fa di me un agente della gestapo.
Penso che ognuno debba essere ricompensato secondo il suoi meriti..
il che fa di me un antisociale..
Ritengo che la difesa di un Paese sia compito di tutti i cittadini..
il che fa di me un militarista.
Amo l'impegno e lo sforzo di superare se stessi..
il che fa di me un ritardato sociale.
Pertanto ringrazio tutti quanti i miei amici che hanno avuto il coraggio di frequentarmi..nonostante tutti questi difetti.....
Caro Fabrizio,
RispondiEliminaDi tratta dello stesso incredibile subire passivamente riscontrato su tutti i fronti...
Un’ulteriore smentita della bontà (solo apparente) del documento firmato da Bergoglio ad Abu Dahbi ci viene offerta anche dal professor Roberto de Mattei in un articolo appena apparso su Una Vox, la cui conclusione non lascia adito a dubbi di sorta, eccola :
RispondiElimina“senza riferimento al vero Dio, che può essere amato solo all’interno dell’Arca di Salvezza della Chiesa, la fraternità è solo una parola vuota che nasconde l’odio verso Dio e verso il nostro prossimo”
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2815_De-Mattei-Arca_fratellanza_e_carita_cristiana.html
Bisogna fare qualcosa! Insegnare. Educare. Informare. Formare. Altrimenti saremo schiavi.
RispondiEliminaZambrano su lnBussola (parla di Fanghiglia cristiana):
RispondiElimina...
Invece, dal taglio del settimanale cattolico (!) questa ossessiva e malvagia sete di sesso, soldi, droga e potere non emerge. Si presenta come tutto sommato positivo un personaggio [Achille Lauro, che canta la droga] che ha fatto lo spacciatore e che ora grazie alla musica sembra redento. Redento da che cosa? Cosa offre in cambio per avere l'attenzione dei nostri figli? Quale redenzione ci potrà mai essere in un cantante che si presenta da ex spacciatore come se si trattasse di un passo naturale della gavetta? Come se fosse un rider di Foodora che dopo tanti sacrifci ce l'ha fatta. Di questo un giornale cattolico dovrebbe interrogarsi invece di cadere nella trappola del conformismo redentivo a prezzi di saldo.
Ci si ferma al fenomeno sociale, limitandosi al fatto che in fondo i genitori ascoltavano Vasco Rossi e i nonni i Rolling Stones. Peccato che nel frattempo sia completamente venuto meno il filtro della trasgressione che almeno faceva comprendere che di fronte a certi messaggi si entrava in un luogo proibito. Invece oggi quel limite del proibito non c’è più: tutto è fagocitato da un demone che ottenebra. E marchette discografiche come quelle del settimanale dei Paolini non fanno altro che confermare che il problema non è Achille Lauro, ma il mondo degli adulti che non si è accorto di quanto questi trogloditi musicanti stiano facendo male ai nostri figli.
...
@ Fabrizio Giudici ed altri
RispondiEliminaQuella che è venuta meno, da molto tempo, è la coerenza. Gli esempi che diversi qui hanno portato sono coerenti con i costumi di oggi, che sono incoerenti con quelli di ieri; già ieri però i costumi, sempre più consistenti di oggi, erano stati allentati, senza che ancora si notasse che erano diventati mooolto elastici. Avevo scritto un commento su un tema simile in un altro post,l'ho cancellato perchè mi vengo a noia da sola; magari questa sera lo riscrivo. Il succo del succo è: Bergoglio, il ragazzotto cantante ex pusher, sono le ciliegine della torta nella quale abbiamo lasciato impastare noi stessi e quelli di cui siamo responsabili, rilassati, rilassatissimi. La salvezza come ha scritto Anonimo, 10 febbraio 2019 14:26, è educare, formare. Non ne vedo altra. Per fare questo occorre un esercito di formatori, educatori, che non possano in alcun modo essere corrotti, comprati, manipolati. Non solo occorre che siano talmente convinti della loro MISSIONE da dedicarle tutta la loro vita, senza mai abbassare la guardia, anche se ad un certo punto andasse tutto benissimo.