Il Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. Gerhard Müller, risponde alle critiche al suo Manifesto della fede con la seguente intervista rilasciata al Catholic World Report, nella nostra traduzione.
Lei inizia il suo “Manifesto della Fede” prendendo atto della “crescente confusione” all’interno della Chiesa. Quali sono le principali fonti di questa confusione? Perché questa confusione, a quanto pare, è in crescendo?
Anche Gesù ha parlato di una possibile confusione nella fede, dicendo che, all'approssimarsi dell'ora della Passione, tutti lo abbandoneranno. Dopo tutto, nessuno comprende per natura [soltanto] che la potenza e la saggezza di Dio si manifestano nell’impotenza e nella stoltezza umana.
Questa è la teologia della Croce, senza la quale non possiamo né comprendere veramente le vie di Dio né camminare in esse. Anche attraverso le potenzialità della comunicazione digitale, molti cristiani sono sempre più esposti continuamente alla propaganda anticristiana. I media tradizionali sono saldamente nelle mani dei nemici del cristianesimo. Non si dice nulla dei milioni di casi di abusi sessuali nel mondo [laico], né si spreca una sola parola nella compassione per le vittime. Il grave fallimento dei sacerdoti diventa strumento di aggressione alla Chiesa in generale. I media lodano il Papa solo quando possono usarlo per i loro programmi.
Tuttavia, riforma significa rinnovamento spirituale e morale in Cristo, e non scristianizzazione della Chiesa o sua trasformazione in una ONG, dove il riscaldamento globale è più importante della consapevolezza che Dio è fonte e meta dell’uomo e dell’intera creazione.
Scrivendo di Cristo, lei afferma che i cattolici devono “resistere alle antiche eresie che in Gesù Cristo vedevano solo una brava persona, un fratello e un amico, un profeta e un esempio di vita morale”. Quali sono alcuni esempi specifici di eresie cristologiche che vengono rinnovate o riciclate oggi?
Un commentatore del giornale tedesco Frankfurter Allgemeinen Zeitung scrive che questo manifesto è pre-moderno, mentre le dichiarazioni dei gesuiti di Francoforte sull’omosessualità, l’abolizione del celibato e l’ordinazione sacerdotale delle donne sono moderni. Secondo questo scrittore, chi parla di Gesù come Figlio di Dio lo esalta eccessivamente; l’uomo moderno può comprenderlo solo come predicatore morale sulla protezione dell’ambiente, non sulla morale sessuale, naturalmente.
Già nel terzo secolo, [la Chiesa respinse] la teoria di Paolo di Samosata su Gesù come semplice uomo. Le teorie della teologia liberale fin dal XVIII secolo, che riconoscono Gesù solo come un uomo speciale [pieno] di fervore o di un indefinito kitsch, unite ad una moralità basata sul dovere secondo Kant, potrebbero conservare un residuo del cristianesimo borghese per i contemporanei secolarizzati, ma non hanno nulla a che vedere con la testimonianza originale della Chiesa apostolica su Gesù, il Cristo, il Figlio del Dio vivente. La fede non è questione di circostanze temporali o di intellettualismo storicista, ma della verità.
Gesù o è il Figlio del Padre o non lo è. O crediamo in lui o, non essendo più cristiani, smettiamo di dichiararci cristiani. A che serve una bottiglia di vino con un’etichetta che promette “qualità eccellente” se poi la bottiglia è vuota?
Alcuni critici del “Manifesto” sottolineano l’assenza di una menzione specifica del papato. Perché non si riferisce direttamente al papato? E cosa dice delle accuse secondo cui lei si comporta come una sorta di “antipapa”?
Queste persone sono strateghi politici e molto ignoranti dal punto di vista della teologia. Evidentemente non conoscono le mie osservazioni sul primato petrino in Dogmatica cattolica (pubblicato in diverse lingue) e le oltre 700 pagine dei miei due libri sul papato.
La classica confessione di fede della Chiesa parla della Trinità, dell’Incarnazione, della Chiesa, dei Sacramenti (Battesimo), della vita eterna, senza menzionare il papa e i vescovi, che naturalmente sono un elemento costitutivo della Chiesa sacramentale. Nel loro cieco pregiudizio, anche questi critici non hanno notato che il Catechismo, da cui deriva il Manifesto della Fede, è stato dichiarato da Papa Giovanni Paolo II come una buona trasmissione del depositum fidei. Le stesse persone critiche, se non addirittura ostili, verso i papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, da loro denunciati come traditori dello spirito del Concilio Vaticano II, ora invocano Papa Francesco.
Eppure lo fanno non perché lo riconoscono come papa nei termini del dogma cattolico, ma piuttosto perché vogliono usarlo come veicolo per la loro agenda di sinistra-liberale per desacramentalizzare la Chiesa. Quando si tratta dei crimini sessuali di alcuni sacerdoti, essi ritengono responsabile il celibato sacerdotale o la sacramentalità degli uffici episcopali e sacerdotali, invece di guardare al crollo dell’ethos sacerdotale e della morale sessuale durante gli anni Ottanta, la cui responsabilità ricade sui predecessori intellettuali di questi critici.
Scrivendo dei sacramenti, lei nota che “le opinioni della maggioranza o lo spirito dei tempi” non devono sostituire Cristo come punto di riferimento per la verità. In che misura e in che modo uno spirito democratico o “spirito dei tempi” ha sostituito il deposito della fede come guida sicura alla dottrina della Chiesa?
La democrazia nella vita politica è la nostra comune premessa per vivere insieme in un bene comune sociale. Tuttavia, la Chiesa è la comunità dei credenti chiamati dalla grazia di Dio. La Chiesa vive della verità di Dio; non usa la verità a suo piacimento o secondo interessi e rivendicazioni di potere sugli altri. Insieme ascoltiamo la Parola di Dio e ci assumiamo ogni responsabilità per la trasmissione completa e genuina della fede ad ogni generazione fino alla venuta di Cristo.
Tuttavia, il compito di esercitare l’incrollabile magistero della Chiesa è conferito ai successori di Pietro e degli Apostoli affinché presentino a tutta la Chiesa la verità rivelata, affinché essa possa credervi. I primi due capitoli della Dei Verbum esprimono chiaramente queste relazioni.
C’è stata una nutrita discussione sui suoi riferimenti all’apostasia e alla “frode dell’Anticristo” (§ 5). Stava suggerendo che forse stiamo vivendo l'”ultima prova della Chiesa”? E che tipo di apostasia, nello specifico, aveva in mente?
L’Anticristo è una figura che incarna l’opposizione a Cristo. Egli non appare semplicemente alla fine della storia, ma emerge in ogni epoca come colui che ci tenta nella fossa e colui che distrugge la casa di Dio. Gesù ha chiesto se troverà ancora la fede quando ritornerà. E a volte, nella storia della Chiesa, sembra che la fede si esaurisca nella Chiesa. Nella lotta contro il potentissimo arianesimo, sostenuto dall’opinione pubblica e dal potere politico, sant’Atanasio sembra spesso sopraffatto. All’epoca, l’arianesimo era moderno e il cattolicesimo pre-moderno agli occhi di chi ha fede nel progresso. Come dice san Girolamo, con un gemito, il mondo si svegliò e scoprì che era diventato ariano. Questa è l’ora di san Pietro. Gesù gli disse che Satana desiderava passare al vaglio come il grano i discepoli e tutta la Chiesa. Poi è seguita la parola di Gesù, di tremenda forza e rilevanza anche in questo tempo presente di sofferenza nella Chiesa: “ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32).
Lei ribadisce una critica già espressa in precedenza: e cioè che alcuni vescovi agiscono più come politici che come pastori. È la forma di clericalismo condannata da papa Francesco? Quali sono alcune caratteristiche di questo orientamento politico da parte dei leader della Chiesa?
C’è un nuovo, scorretto uso del linguaggio: la parola d’ordine anti-ecclesiastica del “clericalismo” viene ora applicata all’interno della Chiesa come un grido di battaglia contro l’ufficio istituito da Dio. Kleros significa partecipazione al servizio degli apostoli costituiti da Cristo (Atti 1:20). Il termine “clericalismo” riguarda l’abuso dell’autorità per ottenere vantaggi personali favorendo gli amici, che nella Chiesa raggiungono posizioni nonostante la loro incompetenza e indegnità. [Tuttavia] Il motivo degli abusi sessuali sui minori e sugli ecclesiastici subalterni non è la sete di potere sugli altri, ma il desiderio sessuale non dominato, che porta al peccato di lussuria e degrada le vittime.
Passando al vertice vaticano, cosa pensa dell’incontro? Cosa pensa della decisione del cardinale Cupich e di altri leader del vertice di non focalizzare affatto l’omosessualità e l’abuso di adulti?
Non ha senso parlare di strutture che rendono possibili gli abusi. Questo è un discorso politico che va oltre la comprensione della Chiesa come istituzione divina. La costituzione sacramentale della Chiesa, l’obbedienza ai Dieci Comandamenti e la fedeltà alla propria chiamata di cristiano battezzato, ordinato, o sposato/non sposato – quando ascoltate -, sono la migliore protezione contro ogni forma di disobbedienza al nostro Creatore e Redentore e contro il danno all’amore di Dio e del prossimo, quell’amore che racchiude tutti i comandamenti.
[Traduzione a cura di Chiesa e postconcilio]
Grecia, arrestati per aver eretto un croce: “Offende i migranti”
RispondiEliminahttp://www.occhidellaguerra.it/grecia-arrestati-croce-migranti/
RispondiEliminaEt Sa Sainteté Joseph Ratzinger — dont le card. Müller est un admirateur de toujours —, n'a-t-elle pas une part de responsabilité dans la crise actuelle ?
Sillogismo: "I media tradizionali sono saldamente nelle mani dei nemici del cristianesimo", i media lodano il Bergoglio, quindi Bergoglio è nemico del cristianesimo!
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