È da poco apparso nella traduzione inglese un saggio di Paolo Pasqualucci sull’inizio “anomalo” del Vaticano II: P. Pasqualucci, The Parallel Council. The Anomalous Beginning of the Second Vatican Council, Gondolin Press, 2018, pp. 95. Il testo è disponibile sia in e-book che in cartaceo
(www.gondolinpress.com /info@gondolinpress.com).
L’originale italiano è apparso cinque anni fa: P. Pasqualucci, Il Concilio parallelo. L’inizio anomalo del Vaticano II, Fede & Cultura, Verona, 2014, pp. 123, € 12
(www.fedecultura.com/ordini@fedecultura.com).
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L’originale italiano è apparso cinque anni fa: P. Pasqualucci, Il Concilio parallelo. L’inizio anomalo del Vaticano II, Fede & Cultura, Verona, 2014, pp. 123, € 12
(www.fedecultura.com/ordini@fedecultura.com).
Si tratta di un lavoro di indubbio interesse, nella tormentata situazione di crisi nella quale continua a versare la Chiesa cattolica. Per gentile concessione dell’editore, riportiamo dall’originale italiano la breve presentazione del saggio fatta dall’Autore, intitolata Al lettore, riprodotta immutata anche nella versione inglese.
Crisi della Chiesa: “Il Concilio parallelo”. L’inizio anomalo del Vaticano II in un saggio di P. Pasqualucci ora tradotto in inglese.
“Ripropongo qui uno studio da me pubblicato in sette puntate continue nel periodico antimodernista “sì sì no no” nell’anno 2001 (XXVII), dal n. 10 al n. 16, con lo pseudonimo di Canonicus, secondo la prassi in uso in quella rivista per volontà del benemerito suo fondatore, don Francesco Putti, del Clero Romano, scomparso nel 1984. Lo studio concerne l’inizio tumultuoso e per vari aspetti anomalo del Concilio Ecumenico Vaticano II, e le conseguenze che tale inizio ha avuto nell’elaborazione di un documento conciliare di fondamentale importanza quale la costituzione dogmatica Dei verbum sulla divina rivelazione (detta “dogmatica” pur non avendo proclamato alcun dogma né condannato solennemente alcun errore), scelto tale documento a preferenza di altri, non meno importanti. Ritengo che questo studio, rimasto sconosciuto al pubblico più vasto e unico nel suo genere, sia tuttora in grado di suscitare l’interesse di chi indaga e riflette su quel Concilio, la cui insolita pastorale ha sicuramente rappresentato un unicum nella storia della Chiesa, senza lasciarsi condizionare da “preferenza di persone”checchesia; di chi voglia capire come si siano svolti effettivamente i fatti, per amore della Chiesa ma anche per amore della verità.
Il testo è stato da me rivisto e sottoposto a diverse modifiche e aggiunte. Ho lasciato il “noi” della stesura originale. Nelle citazioni, le frasi tra parentesi quadre sono mie. Tra la letteratura più recente ho utilizzato soprattutto la storia del Vaticano II del prof. Roberto De Mattei, che ci ha dato finalmente un quadro realistico della svolgimento del Concilio. Mi rendo conto che il saggio tratta di temi tecnici, come si suol dire: questioni concernenti regolamenti, votazioni, competenze, procedure, problemi di legalità e legittimità. Una materia di per sé arida, che gli editori sono in genere restii a pubblicare perché troppo specialistica, anche se esposta (come credo sia il mio caso) nel modo più chiaro e semplice possibile. Tuttavia, se i cattolici rimasti fedeli alla Tradizione della Chiesa, al suo Magistero perenne, vogliono compiutamente rendersi conto di come sono andate le cose al Vaticano II, non possono continuare a lasciare questa materia “più tecnica” nelle mani della storiografia dei progressisti, la quale, nelle sue varie scuole, l’ha sempre rappresentata in modo da occultare fatti e aspetti negativi che hanno per l’appunto influenzato in modo anomalo lo svolgimento del Concilio stesso.
Ringrazio Maria Caso, direttore responsabile di “sì sì no no”, per aver gentilmente acconsentito a questa riedizione.”
E Scipione Nasica pensava che non poteva essere felice quello Stato con le mura salde ed i costumi in sfacelo. Ma su di voi poté più il traviamento di spiriti diabolici che la cautela di uomini saggi.
RispondiElimina- Sant'Agostino, De civitate Dei, I, 33
(Andrea Sandri)
A che punto sono arrivati!
RispondiEliminahttps://www.lastampa.it/2019/04/27/vaticaninsider/in-vaticano-si-discute-della-minaccia-nazionalista-a-livello-globale-TWejNPJjsm7XJz0v0MLloN/pagina.html
Chi chiama i Cattolici "Easter worshippers" usa anche "interruzione di gravidanza" al posto di aborto, "accompagnamento al fine vita" al posto di uccisione dei malati e degli anziani, "migrante" al posto di immigrato clandestino e via dicendo....
RispondiEliminaLa cosa più paradossale è che oggi nella Chiesa si possono impunemente ( ed anzi spesso con plauso) criticare anche aspramente tutti i concili dogmatici, rifiutandone i contenuti, ma guai a muovere anche il minimo rilievo al concilio Vaticano II, che dogmatico non è e che ha prodotto l'odierno sfacelo!!
RispondiEliminaGrazie Mic !!!
RispondiEliminaOt
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13456276/giorgia-meloni-attacco-giudici-cassazione-follia-buonista-immigrati.html
A questo giro mi sa che la Meloni avrà il mio voto..
L ossessione immigrazionista begogliana continua..
RispondiEliminahttps://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/papa-francesco-dona-500-000-dollari-per-i-migranti-in-messico_3205279-201902a.shtml
OT senza parole
RispondiEliminahttps://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_migranti_messico_trump_aiuti_chiesa-4455456.html
Bergoglio invia aiuti per 500.000 dollari ai migranti fermi in Messico alla frontiera Usa
Se in Vaticano spendono così i soldi che noi diamo per la Chiesa, e aspettano il mio otto per mille ..... possono aspettare a lungo ! Giorgio
RispondiEliminaLa Dei Verbum ha qualcuna colpa nella crise morale vissuta per la Chiesa. Da quanto mi ricordo del testo de Mic “Fusione delle fonti di Rivelazione con l’assorbimento della Tradizione nella Sacre Scrittura”, Mons. Gherardini ha mostrato la riduzione della Tradizione alla Sola Scriptura. Quindi, me sembra che hanno tentato sostituire anche la legge naturale per un’interpretazione morale fondata sulla Bibbia, come ha scrito il Cardinale Ratzinger nella sua “La Chiesa e lo scandalo di pedofilia”:
RispondiElimina“Sino al Concilio Vaticano II, la teologia morale cattolica era largamente fondata sulla legge naturale, mentre la Sacra Scrittura era citata solo come sfondo o a supporto. Nella lotta del Concilio per una nuova comprensione della Rivelazione, l’opzione della legge naturale venne ampiamente abbandonata e si richiese una teologia morale interamente fondata sulla Bibbia.
Ricordo ancora come la Facoltà dei Gesuiti di Francoforte preparò un giovane Padre molto dotato (Bruno Schüller) allo scopo di sviluppare una morale basata interamente sulla Scrittura. La bella dissertazione di Padre Schüller mostra il primo passo verso l’elaborazione di una morale fondata sulla Scrittura. Padre Schüller venne poi mandato negli Stati Uniti d’America per proseguire gli studi e tornò con la consapevolezza che non era possibile elaborare sistematicamente una morale solo a partire dalla Bibbia. Egli tentò quindi di elaborare una teologia morale più pragmatica, senza però riuscire a fornire una risposta alla crisi della moralità”.
Un'altra fonte, che conferma il mio sospetto, è ciò che il teologo protestante, Karl Barth, scrisse in una lettera a Paolo VI, sull'enciclica Humanae Vitae, intitolata "Il rispetto per la" eroica solitudine "di Paolo VI davanti le questione della Humanae Vitae ", dove può essere letto:
“Il punto che in questa discussione mi turba è il problema teologico fondamentale della "legge naturale", che nell'enciclica è adottato in modo pieno di conseguenze - o piuttosto, il suo valore come seconda fonte di rivelazione - dalla parte dei critici del suo testo, la "coscienza" della singola persona o del singolo cristiano, a cui viene attribuita una funzione corrispondente.
Nel lungo cammino della mia relazione con la teologia, è diventato impossibile per me, a questo punto, camminare con Tommaso d'Aquino, in quale cammino, insieme a Vostra Santità, si muovono gli amici e i critici enciclica [Humanae Vitae], e, inoltre, molti non anche cattolici. Da questo punto di vista, non posso, da parte mia, considerare l'enciclica come convergente con la bella Costituzione Dei Verbum dell'ultimo Concilio, nella quale non trovo che se parle né di "legge naturale" né a "coscienza" come fonti di rivelazione”.
Purtroppo non ho trovato il testo di Karl Barth in italiano. In portoghese il testo può essere letto nell’indirizzo:
http://www.ihu.unisinos.br/172-noticias/noticias-2012/508470-karl-barth-e-as-esperancas-do-concilio
Il problema morale è ancora una pagina in più della confusione conciliare. Questo passa per l'enciclica Humanae Vitae che Ratzinger non ne ha nemmeno menzionato nel suo testo. La legge naturale fu discussa al tempo della promulgazione di Humanae Vitae e, come ho letto, era un documento in cui Paolo VI usava l'autorità papale ex-cathedra. È molto confuso! In qualche modo, Lutero nella sua rivolta ha stabilito le Sacre Scritture come unica autorità in materia di fede, e di conseguenza anche di morale, e questo mi sembra sia avvenuto anche con Dei Verbum, e con la sua reductio ad unum (mostrata da mons. Gherardini). Oltre a questo problema abbiamo ancora il problema della misericordia applicata all'errore, che è un problema molto serio!
http://www.occhidellaguerra.it/quei-cristiani-siriani-svezia-tornare-casa/
RispondiEliminaPerseguitati dagli islamisti anche in Svezia
Humanae Vitae: un’enciclica coraggiosa ma non profética
RispondiEliminahttps://www.corrispondenzaromana.it/humanae-vitae-unenciclica-coraggiosa-ma-non-profetica/
RispondiElimina"Nella lotta del Concilio per una n u o v a comprensione della Rivelazione..."
Questa frase buttata lì dal "Papa Emerito" come se esprimesse una cosa semplice e
ovvia nonché legittima, fa all'opposto accapponare la pelle, se uno fa solo
mente locale su di essa.
Perdonatemi un fuori argomento. Invito tutti a guardare con attenzione e non solo distrattamente le pubblicità (finora sono almeno tre spot diversi tra loro) della CEI a favore per l'8 per mille.
RispondiEliminaColori tenui, luce attenuata. Testi mielosi, dolciastri: una micidiale colata di melassa. Brevi sequenze di sfilata di bandiere arcobaleno (sodomitiche o pacifiste? O entrambe le cose?). Altrettanto brevi sequenze di una "manifestazione" (potevano spendere un po' di più in comparse) in un presunto Sud America con cartelli "Libertad"; immediato il richiamo alla teologia della liberazione. Enfasi immigrazionista, integrazionista, antirazzista e via cretineggiando sul fatto che una mamma italiana bisognosa e una allogena sono trattate in modo eguale; credo che un po' di mamme italiane non abbiano apprezzato, visto che siamo in Italia. Preti in clergymen, con sorrisino stupidino da collotorto progressista d'ordinanza. Suorine indiane (quelle italiane sono finite), bimbi negretti, bimbette asiatiche. Una signora âgée, questa sì presumibilmente indoeuropea, che offre un piatto di pastasciutta stile "mo' te magno" a non si sa bene chi: a un "migrante"? a un rom-sinti-camminante? In tutti gli spot, le facce italiane sono una esigua minoranza: un meticciato mediatico che ben rappresenta quale Italia vorrebbe la CEI.
Beh, avevo già deciso, anche quest'anno, di non oblare il mio 8 per mille alla Chiesa cattolica: voglio difendere la mia etnia, la mia civiltà, la mia cultura dall'aggressione di un'invasione selvaggia, barbara e violenta che la Chiesa auspica, favorisce, foraggia e di cui ne fa una vergognosa apologia. Ma la "pubblicità" della CEI ha rafforzato la mia convinzione.
Rifletteteci sopra.
P.S. Sono da poco usciti due libri sull'immigrazione: Daniele Scalea Immigrazione Historica Edizioni. Un'analisi ragionata sul fenomeno, una negazione argomentata e convincente dei luoghi comuni sul tema, esempio: ci pagano le pensioni, fanno i lavori che non vogliamo più fare, coprono i vuoti demografici e via delirando. Poi, Francesca Totolo, Inferno Spa. Viaggio tra i protagonisti del business dell'accoglienza, Altaforte Edizioni. Usando come capitoli metafore dantesche dell'Inferno (i caronte, gli ipocriti, i traditori etc.), un documentatissimo (con anche fotografie e illustrazioni) ottimo esempio di giornalismo d'inchiesta sulle associazioni e ONG che praticano, con varie modalità, il favoreggiamento dell'invasione. Ovviamente la maggioranza di queste è finanziata da noi, oltre che, non è una sorpresa, da Soros. Comprateli, questi libri, leggeteli, raccomandateli, regalateli.
Silente
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2019-04/liberta-religiosa-per-bene-tutti-commissione-teologica.html
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/unione-europea-o-barbarie-civilta-cattolica-si-schiera
RispondiElimina«Unione Europea o barbarie!» Civiltà Cattolica si schiera
ECCLESIA28-04-2019 Nico Spuntoni
Presentando il 25 aprile un volume su temi europei, la rivista dei gesuiti, Civiltà Cattolica, prende una posizione netta: integrazione, incontro coi migranti, lotta ai populismi. Sia il direttore Spadaro che l'autore, mons. Hollerich, aricevescovo di Lussemburgo, mettono in guardia dai populusti, che giudicano come proto-totalitari.
Civiltà Cattolica prende posizione in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Lo fa con un volume della collana Accènti interamente dedicato all’Europa e uscito nel giorno della Festa della Liberazione. Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista dei gesuiti, presenta quest’ultimo lavoro editoriale con un articolo d’introduzione a sua firma in cui ne spiega l’intento principale: “ci interessa - scrive il religioso siciliano - formare e informare le coscienze, affinché scelte importanti per il futuro non siano dettate solo da valutazioni di opportunità di breve o brevissimo respiro, da paure generalizzate o da mero rancore”....
Ho capito. Porteranno la solita sfiga nera a chi sosterranno. Speriamo vada ancora così. Comunque, caro gesuita, la mia coscienza non la "formerai" di certo. É stata formata molti anni fa, da bravo catechisti e santi sacerdoti...non c'è trippa per il maligno.
EliminaGrazie per questa segnalazione, leggerò con molto interesse il libro del Prof. Pasqualucci.
RispondiEliminaPermettetemi un'osservazione. Seguo solitamente le discussioni senza intervenire. Vedo spesso molti commenti che non hanno alcuna attinenza con l'oggetto del post, a volte sono semplici link ad articoli di altri siti. Tutta questa massa di commenti fuori contesto rende disagevole la lettura; sono costretto a scorrere velocemente per cercare se ci sia qualcosa di pertinente.
Vorrei chiedere ai commentatori abituali di non commentare in maniera disordinata, e agli amministratori della pagina di rafforzare tale mia richiesta con la loro autorità. Grazie.
RispondiElimina"Nella lotta del Concilio per una n u o v a comprensione della Rivelazione..."
Questa frase buttata lì dal "Papa Emerito" come se esprimesse una cosa semplice e
ovvia nonché legittima, fa all'opposto accapponare la pelle, se uno fa solo
mente locale su di essa.
Anonimo,
Veramente. E anche ciò che dice sulla legge naturale che "sino al Vaticano II" era il fondamento della teologia morale cattolica, al Concílio se diventa una semplice opzione. Certamente Paolo VI non sapeva che la legge naturale è stata abbandonata per il Concilio, per questo ha scritto nella Humanae Vitae:
"4. Tali questioni esigevano dal magistero della chiesa una nuova approfondita riflessione sui principi della dottrina morale del matrimonio: dottrina fondata sulla legge naturale illuminata e arricchita dalla rivelazione divina . Nessun fedele vorrà negare che al magistero della chiesa spetti di interpretare anche la legge morale naturale. È infatti incontestabile, come hanno più volte dichiarato i nostri predecessori, che Gesù Cristo, comunicando a Pietro e agli apostoli la sua divina autorità e inviandoli a insegnare a tutte le genti i suoi comandamenti, li costituiva custodi e interpreti autentici di tutta la legge morale, non solo cioè della legge evangelica, ma anche di quella naturale. Infatti anche la legge naturale è espressione della volontà di Dio, l’adempimento fedele di essa è parimenti necessario alla salvezza eterna degli uomini. Conformemente a questa sua missione, la chiesa ha dato sempre, ma più ampiamente nel tempo recente, un adeguato insegnamento sia sulla natura del matrimonio sia sul retto uso dei diritti coniugali e sui doveri dei coniugi".
E:
"23. Ai governanti, che sono i principali responsabili del bene comune e tanto possono per la salvaguardia del costume morale, noi diciamo: non lascino che si degradi la moralità dei loro popoli; non accettino che si introducano in modo legale in quella cellula fondamentale dello stato, che è la famiglia, pratiche contrarie alla legge naturale e divina. Altra è la via mediante la quale i pubblici poteri possono e devono contribuire alla soluzione del problema demografico: è la via di una provvida politica familiare, di una saggia educazione dei popoli, rispettosa della legge morale e della libertà dei cittadini".
«L’Église n’a pas su se renouveler dans sa radicalité. Après le Concile, nous avons voulu faire des réformes et moderniser l’Église ; nous avons voulu l’adapter au monde mais presque en abandonnant ce qui faisait sa vitalité : l’acceptation totale de l’Évangile» (Cardinale Robert Sarah)
RispondiElimina
RispondiElimina"D o p o il Concilio abbiamo voluto adattare la Chiesa al mondo..."
Sì, adattarla con una serie di riforme, una più disastrosa dell'altra. Ma questa volontà
di adattamento, che si sostituiva alla volontà di insegnare la Parola di Cristo per convertire le anime a Lui, eminenza reverendissima, non è nata d o p o il Concilio: si è affermata nel Concilio, contro gli schemi iniziali preparati dai teologi della Curia e non graditi dalla componente neomodernista del clero gradita invece a Papa Roncalli; e si è affermata perché costituiva lo s p i r i t o del Concilio, di quello che era diventato il Vaticano II dopo il prevalere dell'ala neomodernista, grazie alla complicità e all'appoggio goduto dai Regnanti del tempo, Roncalli e Montini, impropriamente elevati oggi agli altari, che Dio li perdoni per tutto il male immenso che hanno fatto alla Chiesa e alle anime.
PP
Per Sircliges:
RispondiElimina...Vedo spesso molti commenti che non hanno alcuna attinenza con l'oggetto del post, a volte sono semplici link ad articoli di altri siti. Tutta questa massa di commenti fuori contesto rende disagevole la lettura; sono costretto a scorrere velocemente per cercare se ci sia qualcosa di pertinente.
Vorrei chiedere ai commentatori abituali di non commentare in maniera disordinata, e agli amministratori della pagina di rafforzare tale mia richiesta con la loro autorità. Grazie
1. Spiace anche a me che non tutti i commenti siano attinenti alle discussioni proposte, ma ho appreso da tempo che è un modo per i frequentatori di richiamare l'attenzione su temi di attualità.
Quanto ai link vale la stessa considerazione. Molti sono pertinenti, altri no. Ma in genere li accolgo con gratitudine perché mi danno l'opportunità (che viene estesa ai lettori) di consultare fonti e questioni che non avrei tempo e modo di raggiungere...