Nella nostra traduzione da LifeSiteNews un'intervista, breve ma altamente informativa, pubblicata all'inizio di quest'anno su Herland Report TV, dal titolo "La profonda crisi spirituale dell'Europa". Dello stesso autore, a seguire, un articolo del 2015 ma che non ha affatto perso di attualità: Il jihad islamico, sintomo della debolezza dell'Occidente. E così facciamo anche la conoscenza di un nuovo autore: Raymond Ibrahim, scrittore e opinionista statunitense, specializzato in storia e lingua araba. La sua profonda conoscenza dell’Islam lo colloca oggi tra gli studiosi il cui lavoro ha avuto il potere di dissolvere il mito dell’Islam come religione inclusiva e pacifica secondo le odierne ingannevoli narrazioni ideologiche. Ad una domanda di riassumere cosa fosse per lui l’Islam ha risposto: L’Islam è un sistema di credenze che ha come scopo quello di governare ogni aspetto della vita di chi lo abbraccia. E’ interamente costruito sui presunti insegnamenti di un arabo del settimo secolo, il quale da tutto ciò che si sa si comportava come un arabo del settimo secolo, il che significa in modo tribale e non civilizzato. Se quest’uomo è stato un falso profeta, che è la posizione predefinita non islamica, non può certo essere una sorpresa se l’intera visione del mondo che seguono i suoi seguaci, che è tribale e non civilizzata, crei un costante confronto con le altre civiltà.
Due giornaliste svedesi spiegano il nesso tra il declino dell'Occidente e un 'cristianesimo debole'
Raymond Ibrahim per American Thinker
La seguente intervista, breve ma ricca di informazioni, intitolata: “Europe: Deep Spiritual Crisis” [“La profonda crisi spirituale dell'Europa”] è apparsa all'inizio di quest'anno su Herland Report TV [qui]. L'anfitriona, Hanne Nabintu Herland, giornalista e storica delle religioni, dialoga con Iben Thranholm, una giornalista e teologa danese.
È lodevole il fatto che entrambe sollevino varie questioni importanti – e in particolare, che sviscerino il nucleo dei problemi dell'Occidente, anche di fronte all'islam – che vengono prese in considerazione di rado sui media americani [ed europei – N.d.T.], men che meno su quelli tradizionali. Inoltre, provenendo entrambe dalla Scandinavia, che si può considerare la zona più “progressista” del mondo, queste donne sanno di cosa stanno parlando e offrono una previsione da cui gli Stati Uniti [e il resto dell'Europa – N.d.T.] hanno da imparare.
Il punto centrale dell'intervista è l'dea secondo cui l'essenza dei valori occidentali è diventata quasi totalmente materialista. Dato che alla fine il materialismo allo stato puro lascia insoddisfatti – “non di solo pane vive l'uomo” –, un numero sempre maggiore di occidentali si sta rifugiando in una panoplia di ideologie metafisiche che vanno dall'islam al paganesimo: qualsiasi cosa, purché non sia cristianesimo. Poiché molte di queste ideologie sono intrinsecamente ostili al cristianesimo, la cultura occidentale, che è stata fondata su principi cristiani, è diventata suicida: da questo deriva la situazione in cui ci troviamo, specialmente in Europa.
Come spiega la Thranholm:Non si può concepire il mondo esclusivamente da un punto di vista politico. Stiamo combattendo una guerra spirituale, non una mera battaglia politica. […] Parlare di religione è diventato un tabù per colpa di quest'ideologia anti-religiosa che sostiene che la religione non ha alcun valore. Finché rimarremo invischiati in questa crisi spirituale, non credo che l'Europa sarà in grado di sconfiggere l'islam. La ragione per cui l'islam ha tanto successo qui è perché abbiamo un vuoto spirituale.
Quest'ultima considerazione è confermata da statistiche inquietanti. “Migliaia di norvegesi abbracciano l'islam” ogni anno, afferma la Herland. “Una caterva di norvegesi autoctoni sta diventando musulmana” proprio perché il cristianesimo è “evaporato”.
Conforta notare il fatto che entrambe comprendano che tutti i problemi causati dall'islam all'Occidente sono provocati dall'Occidente stesso – una tesi che io stesso ho spesso espresso (per esempio qui e qui). Come dice la Thranholm, che definisce l'attuale “ideologia anticristiana” presente nell'Occidente “la seconda venuta del marxismo”, “un cristianesimo debole provoca il rafforzamento dell'islam”.
Di seguito il video dell'intervista [in inglese], che vale la pena consultare:
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Il jihad islamico, sintomo della debolezza dell'OccidenteRaymond Ibrahim, 16 dicembre 2015
Ci si potrebbe aspettare che io, come esperto di jihadismo islamico, abbia molte cose da dire dopo gli attentati terroristi di San Bernardino, di Parigi o in Mali, che hanno mietuto in totale circa 180 vittime. Ironicamente, non è così: piuttosto, questi attentati sono sintomi di quel che ritengo più utile sviscerare: vale a dire, le loro cause profonde. (Anche se c'è ben poco da aggiungere, oltre a “ve l'avevo detto”, dopo che ciò contro cui si era messo in guardia si verifica).
Quali sono dunque le cause profonde degli attentati jihadisti? Molti pensano che la radice dell'attuale onda di attacchi terroristici in Occidente sia solo l'islam. Ma quest'idea presenta una difficoltà: il mondo musulmano è estremamente debole e in sé incapace di costituire una minaccia. Il fatto che tutti gli attacchi dell'islam all'Occidente siano attentati terroristici – il terrorismo, com'è noto, è l'arma dei deboli – parla da sé.
Ma non è sempre stato così. Per circa mille anni, il mondo islamico ha flagellato l'Occidente. I libri di storia contemporanei definiscono i popoli che hanno terrorizzato l'Europa cristiana arabi, saraceni, mori, ottomani, turchi, mongoli o tartari [1], ma tutti agivano sotto la stessa bandiera del jihad utilizzata oggi dall'ISIS.
Eppure oggi il nemico più forte è all'interno dell'Occidente. La causa profonda che si nasconde dietro agli incessanti attacchi terroristici musulmani contro di esso risiede in quanti soffocano o falsano ogni dibattito e ogni esame della dottrina e della storia islamiche; in quanti danno il benvenuto a centinaia di migliaia di migranti musulmani pur sapendo che alcuni di loro sono jihadisti e molti sono “radicali”; in quanti si sforzano di rovesciare dittatori arabi laici in nome della “democrazia” e della “libertà” solamente per disinnescare la bomba dell'islam soppressa dagli autocrati (il territorio dell'ISIS è composto da terre “liberate” in Iraq, in Libia e in Siria dagli Stati Uniti e dai loro alleati).
Sarebbero quindi i leader e i politici occidentali le cause profonde che soggiacciono all'onda di terrorismo islamico contro l'Occidente?
Ci stiamo avvicinando alla risposta, ma non è ancora questa.
Ben lungi dall'essere causato solamente da un certo numero di istituzioni e di leader elitari, il rafforzamento del jihad provocato dall'Occidente è il risultato naturale del pensiero postmoderno: è questa la vera ragione per cui un islam in sé debole riesce ad essere una fonte di ripetute sofferenze per un Occidente militarmente ed economicamente superiore.
Si ricordi che la ragione per cui sono al potere persone come il presidente francese François Hollande, il presidente americano Barack Hussein Obama e il cancelliere tedesco Angela Merkel – tre leader occidentali di spicco che continuano a ripetere che l'islam non ha alcuna colpa per le violenze perpetrate e che incoraggiano l'immigrazione musulmana – risiede nel fatto che essi incarnano una visione del mondo che è attualmente la norma in Occidente. In questo contesto, il facilitare il terrorismo jihadista non è tanto un'imposizione effettuata dall'alto verso il basso quanto il frutto di decenni di pensiero erroneo mai messo in discussione. (Quanti credono che i problemi dell'America comincino e finiscano con Obama farebbero bene a ricordare che egli non è salito al potere con un colpo di stato ma che è stato eletto due volte. Ciò dimostra che Obama e la maggioranza degli elettori americani condividono la stessa erronea visione del mondo. È vero che egli la utilizza cinicamente, ma ciò non cambia il fatto che, tanto per cominciare, non potrebbe farlo se essa non facesse ormai parte del pensiero dominante.)
Il potere che l'Occidente ha conferito all'islam è radicato in una serie di ideologie che hanno lanciato le loro metastasi in ogni settore della vita sociale, divenendo i capisaldi dell'epistemologia postmoderna. Mi riferisco da una parte alle dottrine del relativismo e del multiculturalismo, dall'altra ai sentimenti anti-occidentali e anticristiani. Nel loro insieme, questi baluardi del pensiero postmoderno e post-cristiano sostengono che non esistano verità assolute e che pertanto tutte le culture siano fondamentalmente uguali e meritevoli di rispetto. Se un occidentale vuole criticare una cultura o una religione, lo si costringe a “guardarsi allo specchio” e a riconoscere che il suo retaggio cristiano ed europeo è l'epitome dell'intolleranza e dell'imperialismo.
Si aggiunga a ciò un certo numero di idee sciocche e sdolcinate, come per esempio quella secondo cui non si può mai dire la verità per non “ferire i sentimenti” altrui (esclusi i bianchi occidentali, che possono essere insultati e colpiti impunemente) e che sarebbe semmai l'Occidente che dovrebbe riformarsi per riparare ai suoi presunti “peccati” storici, tranquillizzando così i musulmani fino a che “ci apprezzeranno”. Ecco qui la ricetta perfetta per il disastro, ossia, la situazione attuale.
Gli occidentali sono bombardati da queste “verità” dalla culla alla tomba, dall'asilo all'università, da Hollywood e dai telegiornali e adesso anche dalle chiese, così da essere resi incapaci di accettare un semplice dato di fatto che i loro antenati conoscevano bene (e di agire di conseguenza): che l'islam è un culto inerentemente violento e intollerante che non può coesistere con tutto ciò che non è islam (salvo in modo insincero, quando è in minoranza).
Il succo di tutto ciò è emerso chiaramente quando Obama, per giustificare le atrocità disumane dell'ISIS, ha consigliato agli americani di scendere dai loro “alti cavalli” e di ricordare che i loro antenati cristiani si sarebbero resi colpevoli di atrocità simili se non peggiori. Il presidente americano non si è vergognato di essere dovuto risalire indietro di quasi mille anni per trovare esempi e di attaccarsi alle crociate e all'inquisizione – fenomeni entrambi deformati dalla distorta visione del mondo postmoderna, che si spinge così lontano da arrivare a presentare come vittime gli imperialisti musulmani.
Ma ciò che è peggio è che la maggioranza degli americani non si è nemmeno indignata. La cosa più preoccupante non è che Obama abbia imbiancato le atrocità islamiche attuali demonizzando e rappresentando in modo distorto la storia cristiana, ma che stesse semplicemente riaffermando la favola del pensiero dominante che è stata fatta bere agli americani con un processo di indottrinamento. E così, dopo che l'unica reazione è stata rappresentata da pochi mugugni effimeri e insignificanti, le sue parole – così come molte delle sue dichiarazioni e delle sue politiche anticristiane e filo-islamiche – si sono diffuse senza alcuna conseguenza.
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Un tempo il mondo islamico era una super-potenza e il suo jihad una forza irresistibile con cui bisognava fare i conti. Ma più di due secoli fa un'Europa all'apogeo – che aveva già sperimentato per più di mille anni conquiste e atrocità jihadiste – ha sconfitto e rotto i denti all'islam.
Mentre l'islam si ritirava nell'oscurità, l'Occidente post-cristiano ha cominciato a formarsi lentamente. L'islam non è cambiato, il mondo occidentale sì: i musulmani rispettano ancora il loro retaggio e la loro religione – che li costringe a combattere il jihad contro gli “infedeli” occidentali – mentre l'Occidente ha imparato a disprezzare i propri, ignari del fatto che questo disprezzo è un alleato del jihad.
È da ciò che nasce la presente situazione: il jihad si è rinvigorito, mentre l'Occidente – non solo i suoi leader, ma gran parte del popolo bue – lo facilita in vari gradi. E non si pensi che esista un facile rimedio per questa situazione, poiché accettare il fatto che l'islam sia inerentemente violento e intollerante implica il rifiuto di molti capisaldi del pensiero postmoderno occidentale che trascendono la questione dell'islam. In questo contesto, nulla all'infuori di una rivoluzione intellettuale e culturale – nella quale il pensiero razionale diventi quello dominante – permetterà all'Occidente di affrontare l'islam a testa alta.
Ma ci sono anche buone notizie. Dopo ogni attentato islamico, gli occhi di un numero sempre maggiore di occidentali si aprono di fronte alla vera natura della religione di Maometto. Il fatto che ciò sta succedendo nonostante in Occidente varie generazioni siano state sottoposte a un indottrinamento filo-islamico dimostra la crescente sfrontatezza del jihad.
Ma resta ancora da vedere se il pensiero obiettivo riuscirà alla fine a soppiantare l'attuale menzogna relativista e anti-occidentale e l'emotività asinina.
In poche parole, è impossibile celebrare il multiculturalismo e sconfiggere l'islam allo stesso tempo.
Ma se una rivoluzione intellettuale e culturale di questo tipo avrà luogo, il jihad islamico sarà spazzato via di nuovo nel cestino dell'immondizia della Storia. Rimane però vero il fatto che l'islam sta terrorizzando il mondo non perché può, ma perché l'Occidente gli permette di farlo.
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[1] Anche se i conquistatori mongoli-tartari originari non erano musulmani, alla fine la maggioranza si convertì all'islam – culto appetibile perché offriva una giustificazione divina alle conquiste, agli stupri e alle rapine – e combatté le sue guerre successive contro il cristianesimo (e non solo) in nome del jihad.
[Traduzione a cura di Chiesa e post.concilio]
[Traduzione a cura di Chiesa e post.concilio]
Buongiorno Dr.ssa Guarini, mi perdoni se utilizzo questo spazio per segnalarLe il seguente link :
RispondiEliminahttps://www.lastampa.it/2019/05/28/vaticaninsider/il-papa-di-mccarrick-non-sapevo-nulla-altrimenti-non-avrei-taciuto-EyKxO0VElV1FlJeyD27APM/pagina.html
Personalmente sono rimasto sconvolto dalla faccia tosta di quest'uomo e stamattina mi aspettavo di leggerne sul Suo Blog la disamina fattane da qualcuno dei suoi preziosi ed ospiti.
Nostro dovere di cattolici, che queste tematiche conosciamo per il semplice fatto che siamo cattolici consapevoli e non per qualsivoglia rispetto sociale, è occuparci del Vaticano e continuare con le pulizie di Pasqua già intraprese, che devono essere portate fino in fondo e concluse con fortezza e nella pace del Signore.
RispondiEliminaE questo è ciò che succede ora anche qui:
RispondiEliminaDiversi esponenti delle comunità islamiche in Italia hanno fornito ai propri follower su Facebook indicazioni più che eloquenti su come votare, ma in certi casi non si sono limitati a questo, arrivando a insultare e persino a emettere una specie di fatwa contro il Ministro degli Interni, Matteo Salvini.
http://m.ilgiornale.it/news/2019/05/28/cosi-i-centri-islamici-fanno-propaganda-contro-salvini-e-pro-pd/1702786/
Ovvio che il PD è partito dei musulmani ma anche dei clandestini che riescono ad avere la cittadinanza.
RispondiEliminahttp://www.ilpopulista.it/news/4-Aprile-2018/25012/svezia-il-paradiso-che-l-immigrazione-ha-trasformato-in-un-inferno.html
RispondiEliminaNel frattempo, da noi... Penso che Salvini potrebbe starsene tranquillo per qualche giorno e dar corda ai grillini in modo che si impicchino da soli. Stamattina Paragone ha annunciato le proprie dimissioni e si vocifera di un referendum tra i parlamentari per decidere se rimanere al governo; parallelamente vengono fatte proposte di diarchie o addirittura pentarchie... Si stanno distruggendo da soli, come previsto.
RispondiEliminaGrazi a Mic e a chi ha tradotto questo ottimo articolo.
RispondiEliminaSe volete scoprire a che punto siamo arrivati leggete questo pezzo di Manuela Antonacci. Non si dovrebbe leggere Dante nelle scuole perché islamofobo,omofobo e antisemita. Lascio a voi le conclusioni. Complimenti a Manuela Antonacci per il suo articolo.
https://www.notizieprovita.it/filosofia-e-morale/la-divina-commedia-a-processo-dante-vada-fuori-dalle-scuole/
Infatti , l'abbiamo detto gia' altre volte : parlare poco e fare assai e giammai ti (si) pentira (i) ed oppugnare buonsenso , costringerli a negoziare correzioni in itinere , insistere sulla nostra identita' di abitanti dell'Europa , che e' la nostra e di nessun altro .
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/salvini-unidea-da-statista-la-conferenza-sulleuropa/
https://www.corriere.it/elezioni-2019/notizie/m5s-si-vota-fiducia-di-maio-non-credevo-che-lavorare-tanto-fosse-colpa-4429e326-81e9-11e9-85de-e7ad434bc7c9.shtml
RispondiEliminaQuando Greta è in difficoltà, si toglie la berretta. Quando i M5S sono in difficoltà, arriva il sondaggio online.
Matteo Salvini riporta in questo post su fb ciò che afferma Bartolomeo Sorge gesuita teologo e cioè che "L'Italia non è più cristiana, ma leghista perchè afferma prima gli italiani e non prima gli scartati..." e che "non basta baciare in pubblico Gesù perchè lo ha fatto anche Giuda..."
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/salviniofficial/photos/a.278194028154/10156648920223155/?type=3&theater
Ho scritto così a Salvini:
RispondiEliminaLa mia risposta a padre Sorge:
Ciò che ha perduto Giuda non è stato il bacio ma il tradimento. E Salvini col suo buon senso esana concretezza, che intuisce anche il Soprannaturale e sa con quali Nomi invocarlo, non tradisce perché il cristianesimo non è una fede cieca ma ragionevole.
Ma questo Sorge è proprio posseduto da Satana ! un odio implacabile così può venir solo dal demonio. Che razza di gentaglia guida oggi la Chiesa, ma è una falsa chiesa la loro, un partito massimalista travestito da preti, ipocriti e svenduti ai nemico di Cristo e della Chiesa. Loro sono i veri Giuda, vigliacchi che si nascondono dietro l'abito talare. Avessero il coraggio di entrare in politica, lasciando le sedi che occupano indegnamente. Vigliacchi !!!
RispondiEliminaBrava,Brava,Brava, Grazie anche per me !
RispondiEliminaE guarda un po' l'omelìa di Padre Giorgio Maria Fare' ci azzecca proprio in questo contesto .
Naturalmente Padre GMFare' non prende le parti di nessuno in politica ma parla di LUI , di NSGC , commentando il
VANGELO (Gv 15,26-16,4)
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
https://gloria.tv/video/utSbxZyycU2U69MKHW4FQ8gW1
Da cui estrapolo :
" chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
E commento :
Non e' detto che se uno si occupa delle cose di Dio "ha conosciuto Dio " , e questo vale per ciascuno di noi .
Possiamo dirci cristiani perche' frequentiamo la Chiesa ? Ma...abbiamo conosciuto Dio ?
Sì , se obbediamo alla Sua Legge , se facciamo la Sua Volonta' , se non facciamo agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi , se operiamo per il bene comune , se..
No , se vogliamo ergerci al posto del Padrone , se vogliamo stravolgere la Sua Parola secondo i nostri intendimenti ,se....
https://voxnews.info/2019/05/27/vescovi-sotto-choc-non-pensavamo-salvini-prendesse-cosi-tanti-voti/
RispondiEliminahttps://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/27/elezioni-europee-2019-il-direttore-dellosservatore-romano-la-paura-rende-pazzi-e-spezza-i-legami/5212364/
Boum!
RispondiEliminahttp://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/05/29/parolin-aperti-a-dialogo-con-salvini_c32f7486-755a-45c5-86e1-cbfdff02ab72.html
"Si deve dialogare anche con Matteo Salvini, dialoghiamo con tutti". Lo ha detto il segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento al palazzo della cancelleria. "Si deve dialogare anche con Salvini", ha spiegato il card. Parolin alla cerimonia di conferimento del premio internazionale "Economy and society" promosso dalla fondazione "Centesimus annus pro pontifice". "Il Papa continua a dirlo - ha concluso il cardinale - dialogo, dialogo, dialogo. E perché non con Salvini? Anzi, dialogo si fa soprattutto con quelli che non la pensano come noi e con i quali abbiamo qualche difficoltà e qualche problema".
La bordata del card. Mueller ha sortito un effetto...
https://www.avvenire.it/papa/pagine/intervista-a-televista
RispondiEliminaCome detto, l’intervista non risparmia anche domande che ripropongono direttamente al Papa critiche e accuse. «Come ha preso l’accusa di essere un eretico?» chiede la giornalista. «L’ho presa con senso dell’umorismo – risponde sorridendo Francesco –. E con tenerezza. Tenerezza paterna. Inoltre prego per loro perché stanno sbagliando e alcuni sono manipolati».
Anzi, dialogo si fa soprattutto con quelli che non la pensano come noi e con i quali abbiamo qualche difficoltà e qualche problema".
RispondiEliminaImvece di attaccare pesantemente, entrando a gamba tesa in piena campagna elettorale, non potevano 'dialogare' prima?
E come mai le difficoltà e i problemi li hanno con Salvini e non con i manipolatori della realtà e sovvertitori dsll'etica, con i quali invece si identificano?
L'intervista vitata da Avvenire la stiamo traducendo da LifeSite....
RispondiEliminaCredo che ora bisogna lasciar decantare le elezioni europee. Delle lacrimucce di coccodrillo non è il caso di parlare né di prenderle in considerazione ora. Siamo davanti ad adulti che si sono fatti un baffo di molti argomenti, di molte domande, di molte conferme che, richiedevano un loro sì sì, no no, semplici e chiari entrambi ma, che loro hanno messo ripetutamente in non cale davanti al mondo intero.Ora dunque continuino a non curarsi di dialogare con Salvini, che pur non istruito come lor signori il sì sì, no no è stato in grado di dirlo a ragion veduta e con il cuore in mano; loro, viceversa, pensino al 'loro seminato' di cui devono rispondere direttamente a Dio, Uno e Trino, ogni singolo giorno della loro vita per loro stessi e per tutte le pecore che a loro sono state affidate.
RispondiElimina
RispondiEliminaLa sprezzante risposta del Papa all'accusa di eresia - Non si rende conto della
gravità della sua posizione
Nella sua risposta, Papa Francesco ha anche aggiunto: "ma chi sono questi che hanno
firmato?", riferendosi ai primi firmatari, i 19. Un tono sprezzante, anche se espresso
in modo bonario. Replica in modo simile agli articolisti di Avvenire o de La Stampa.
Ma è il tono con cui ha sempre risposto a tutte le richieste di chiarimenti (anche autorevoli) e alle contestazioni al suo pontificato: un tono di sostanziale dileggio che evita tuttavia accuratamente di entrare nel merito.
E quindi continua a non rispondere. Il card. Mueller ha detto che la Lettera Aperta è una cosa seria, contenente accuse molto gravi e argomentate, coinvolgenti l'intero suo pontificato, alle quali si dovrebbe replicare in modo articolato mediante la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Bergoglio ostenta disinvolta superiorità e ci tratta da minus habentes. Sono uno dei 19 ma più che offeso mi sento angosciato dalla cecità e dall'ostinazione che affliggono quest'uomo. Credo non si renda conto della situazione che lui stesso ha creato. Ha fatto una cosa gravissima quando ha ordinato l'inserimento negli AAS dell'interpretazione eretica data dai vescovi argentini al passo (in nota) della AL che racchiude il permesso della Comunione ai divorziati adulteri praticanti, interpretazione da lui inizialmente approvata con lettera privata.
Quest'interpretazione autentica dell'ambiguo passo (aut. perché data dal Legislatore stesso), dichiarata da lui l'unica possibile, l'ha fatta stampare sugli AAS, conferendole valore di "magistero autentico", nella forma di una Epistola Apostolica, ossia di un documento che rappresenta una delle fonti più alte in grado del magistero pontificio. Si trova al terzo posto nella gerarchia delle fonti, dopo le Lettere Encicliche e le Esortazioni ap. (vedi articolo di P. B. Harrison, sulle fonti pontificie, stampato tempo fa anche su questo blog).
Un fatto spaventoso del genere non era mai successo nella storia della Chiesa, una sfida a Dio da far accapponare la pelle. E non si vede quali altri argomenti si possano produrre per abbattere una pervicacia nell'errore, che appare sempre più caratterizzare Bergoglio quale eretico indurito e impenitente.
Continuiamo, comunque, a pregare, spes contra spem, affinché il Signore si degni di fargli cadere il pesante velo che gli oscura la vista e dia coraggio a qualche vescovo e/o cardinale di prender apertamente posizione.
PP
RispondiEliminaL'inrtervista non l'ho letta, ho problemi di audio.
Mi chiedo se, illustrando il "declino dell'Occidente", le due giornaliste svedesi abbiano
dato il dovuto rilievo all'azione distruttiva del femminismo, tra i più esagitati nel loro
paese. Il femminismo: un cancro che sta metastizzando sempre di più.
Egregio PP, per quanto ho visto Bergoglio in Argentina e ora lo vedo come Pontefice, penso che non possa essere detto eretico, bensì ateo. L'ateismo di chi crede in qualcosa di molto importante dentro di se, diverso da un Dio trascendente. Questo stato interiore è abituale nella secietà moderna. Come dice Lei: "non si vede quali altri argomenti si possano produrre per abbattere una pervicaccia nell'errore". Certo, se qualcuno nei propri ragionamenti parte da se rimarrà sempre in se, senza la possibilità di dare il "salto della fede" chiudendo alla grazia il suo influsso. L'ateismo pratico inconsapevole di molti cattolici produce i frutti che vediamo, come il volontarismo ferreo applicato a ogni cosa, al punto di mentire spudoratamente e su fatti evidenti.
RispondiEliminaGrazie dell'attenzione della sig.ra Maria che deciderà di pubblicare il mio commento a PP.
Saluti!
Forse mi sbaglio, ma a me pare semplicemente limitato che cerca di compiere il compito ordinatogli da altri (che purtroppo limitati non sono).
Eliminahttps://www.ilfoglio.it/cultura/2019/04/30/news/la-paura-negata-dellislam-251951/
RispondiEliminahttps://voxnews.info/2019/05/29/dallitalia-allegitto-io-sposa-schiava-un-inferno-di-velo-e-botte/
RispondiEliminaC'è solo un modo di evitare il problema: bloccare l'immigrazione islamica
Vescovo iracheno: “Voi inglesi, per paura di essere accusati di islamofobia, avete tradito noi cristiani".
RispondiEliminahttp://www.controversoquotidiano.it/2019/05/30/vescovo-iracheno-voi-inglesi-per-paura-di-essere-accusati-di-islamofobia-avete-tradito-noi-cristiani/