Si tratta di un documento dei vescovi del Lazio che dovrà essere letto nelle chiese durante le Sante Messe di domenica prossima, in occasione della Pentecoste: è l'ennesimo richiamo all'accoglienza dei migranti. Non ci sono più parole; vescovi senza vergogna! Non credo che nella mia Parrocchia lo riprenderanno. Ma, se lo facessero, mi alzerei e me ne andrei. Indice articoli sul tema
Le elezioni europee hanno certificato questo dato per la seconda volta in due anni, ma c'è chi non si rassegna alla vittoria della "mentalità chiusa". La mossa dei vescovi laziali può essere interpretata così, tenendo in considerazione questa premessa.
Poco fa, sul blog del noto vaticanista Aldo Maria Valli, è stata data la notizia di un documento disposto in funzione della festività di Pentecoste. I presuli incaricati nel Lazio non hanno alcuna intenzione di rivedere le loro posizioni sulla gestione dei fenomeni migratori. Anzi, gli ecclesiastici sembrano confidare soprattutto nei cattolici per sbarrare la strada a certe istanze: "Desideriamo - si legge nel testo - che tutte le nostre comunità – con spirito di discernimento – possano promuovere una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, respingendo accento e toni che negano i diritti fondamentali dell’uomo, riconosciuti dagli accordi internazionali e – soprattutto – originati dalla Parola evangelica". Si tratta, insomma, del consueto monito lanciato dagli altari, ma è pure un appello rivolto a chi fa parte delle comunità ecclesiastiche. Perché un numero non residuale di fedeli, e questo forse è il vero tema, sembra deciso a sostenere politicamente quello che il vertice dei vescovi dell'Unione europea ha definito "gioco infame", il populismo.
Le rilevazioni post-elettorali hanno dimostrato come tanto coloro che sono soliti frequentare le celebrazioni con assiduità quanto coloro che invece si recano a messa con minore costanza abbiano votato per Matteo Salvini e per la Lega in maniera consistente. Forse non era previsto. Forse, dalle parti della Chiesa cattolica, ci si aspettava che certi messaggi aperturisti passassero, producendo effetti elettorali diversi. Se questo ragionamento fosse condiviso dai vescovi laziali, questo documento suonerebbe allora come un tentativo di correre ai ripari. Fatto sta che la fonte citata racconta di come questo testo sia destinato a essere letto all'interno delle chiese. Domenica prossima sapremo. - Fonte
“Da anni siamo inondati da messaggi papali ed episcopali per varie Giornate nazionali e internazionali, a somiglianza di quelle proposte da Onu e affini. Ora che si riduca anche la Pentecoste a occasione di tal genere mi sembra inammissibile, tanto più che il messaggio dei vescovi del Lazio è politicamente strumentale e quindi illegittimo”.
RispondiElimina“La dottrina cattolica ha sempre insegnato che esiste un ordo amoris, un ordine da dare all’esercizio del proprio amore. Un ordine che si può riassumere nell’espressione ‘prima i vicini e poi i lontani’, come sa bene qualunque padre o madre di famiglia, chiamati a occuparsi prima dei loro figli e poi eventualmente di quelli degli altri. Il comandamento evangelico dell’amore dice sì che bisogna amare tutti, ma, poiché non è possibile aiutare tutti, si deve provvedere soprattutto a quelli che Dio ha legato più strettamente a noi, come si può intuire pensando alla natura stessa di alcune relazioni, come quelle familiari ma anche quelle di amicizia, culturali, nazionali. Il documento dei vescovi del Lazio appare invece viziato da una visione ideologica improntata a demagogia”.
Uno sacerdote, dopo averlo ricevuto dal vescovo di zona (che ha precisato che il testo è stato “approvato oralmente” dal papa), ha commentato: “In quanto sacerdote in cura d’anime mi trovo in forte difficoltà a diffonderlo, perché è un documento di contenuto politico ed io, leggendolo davanti ai fedeli riuniti per la Santa Messa, mi troverei a servizio di uno schieramento politico, mentre ho dato la vita per il Signore, non per un partito”.
RispondiEliminasempre piu lontani dal popolo reale..
RispondiEliminaAlla Santa Messa Vetus Ordo posso andare una volta al mese, e da alcuni mesi vado in una Chiesa lontana solo 40 minuti di macchina da casa mia.Ho girato un bel po' della Diocesi ma alla fine ne ho trovata una in cui ci sono alcune "eccellenze" che, se non mi fanno accettare il Novus Ordo, me lo rendono tollerabile, visto che mi rendono possibile fare la Comunione e Confessarmi quasi ogni settimana. E con l'esperienza che ho fatto i primi due anni, dopo essere tornata nella Chiesa Cattolica, devo dire che non è poco. In generale l'Omelia è accettabile,niente migranti nascosti tra un versetto e l'altro, e la Liturgia è dignitosa. Metto il velo e faccio la comunione senza prendere l'Ostia in mano, anche la genuflessione è accettata. Umo dei padri è sempre disponibile per la confessione, prima e dopo la Santa Messa.E in questa diocesi è veramente eccezionale. Insomma sino ad Abu Dhabi le cose hanno funzionato. Quella domenica tra una roba che non posso definire, per decenza, come Omelia, e la distribuzione (con lodi sperticate) del testo stampato, non sapevo più se ero più addolorata o più indignata. Visto il tipo di Vescovo che c'è in loco (lo si può definire più bergoglioso di Bergoglio stesso), penso che a Pentecoste sarà bene che non vada alla Santa Messa, e la segua in streaming su you tube. Per cui a Pentecoste non farò la Comunione...Ogni volta che devo seguire questa "linea strategica", e sto malissimo, mi dico che ci sono sorelle e fratelli che stanno molto ma molto peggio di me. Che sono addirittura perseguitati e danno la loro vita per onorare il Signore, per cui lo ringrazio per tutte le grazie che già ho... Ma è dura comunque... Scusate lo sfogo.
RispondiEliminaIo credo che un giorno gli storici leggendo la gran mole di documenti relativi a questo nostro tempo disgraziato verranno colti da un senso d'angoscia e d'impotenza.E' come assistere in diretta alla preparazione di un grave delitto senza poter intervenire per impedirlo.La cosa bella è che resterà tutto scritto nero su bianco con tanto di nomi ,date ,documenti e sproloqui.Se la nostra situazione non fosse drammatica sarebbe ridicola tanto certe iniziative sono velleitarie.
RispondiEliminaVescovi del Lazio e tar del Lazio.
RispondiEliminaSimiles cum similibus congregantur.
Questo tipo di appelli, visto anche l'esito del voto, ha avuto un solo effetto: mostrate quanto oggi siano ininfuenti le parole di Papa e vescovi. La gente normale non li ascolta più, ormai da decenni, ma loro non se ne accorgono e moltiplicano i loro interventi, amplificati dai media allineati. È una situazione al limite del ridicolo.
RispondiEliminaEvidentemente eseguono un Ordine di Servizio
RispondiEliminaAccada quel che accada,
RispondiEliminaanche il sole del giorno peggiore tramonta.
(proverbio cinese)
@ Valeria Fusetti .... non so dove abiti, ma posso darti alcune dritte.... oltre che su you-tube che alle 10,30 di ogni domenica trasmette la Messa Vetus ordo da Rimini la Fraternita' Sacerdotale Pio X di Rimini (ma solo per chi non può averne una vicina) ad Albano c'è la Fraternità San Pio X - una Cappellina a Roma Via Urbana (una traversa di Via Cavour) Vigne di Narni convento delle Suore --- comunque migliori informazioni potrai averli proprio da questo sito.
RispondiEliminaGrazie a Bernardino Guerrini per le informazioni. Il mio problema è che abito in una borgata di montagna e per andare e tornare da Torino,dove c'è la Cappella della FSSPX, con i mezzi pubblici (la mia macchina è una vecchissima Panda) esco alle 8 del mattino e rientro alle 16 circa. A 71 anni è molto pesante da gestire ogni settimana, e così ho cercato una soluzione che definisco "mista", poiché il mio desiderio sarebbe di fare la Santa Comunione almeno alla domenica. È quella che ho descritto nel post di questa notte. Fino ad ora ha funzionato, ma visto come stanno andando le cose (sono gia' iniziate a Pinerolo nella Cattedrale le messe/culto con la chiesa valdese, ed ora anche con la "presenza" dei mussulmani), queste "robe" creativo-ecumenico-interreligioso si estenderanno in tempi rapidi in tutta la Diocesi. L' idea di dover rinunciare per tre domeniche al mese alla Santa Comunione mi fa star male, e quando penso alle ragioni sto anche peggio. Certo, rispetto ai tempi di Cranmer, o a quello che hanno affrontato i cattolici dei Paesi dell' Est, od ora in tante parti del mondo... seguire la Santa Messa in streaming è da privilegiati, ma se da una parte sono grata agli sforzi organizzativi della Fraternità, dall' altra mi sento il cuore pesante, molto pesante, e chiedo al Signore la Grazia di non lasciare che, nei momenti di scoraggiamento, si insinui l' opera del distruttore.
RispondiEliminaAmo la storia perché maestra di vita. Ebbene, gli ultimi giorni di Hitler ci mostrano il dittatore con una somma considerazione di se stesso e quasi nessuna attenzione verso la realtà che oramai era contro di lui. Quest'atteggiamento è tipico di tutti quei capi gerarchici che non sanno prendere lezione dalla realtà perché troppo narcisisticamente centrati su loro stessi. Si passa così dalle farneticanti dichiarazioni (vedi quelle di p. Spadaro) ai reiterati atteggiamenti episcopali, come se la gente ancora ascoltasse questi vescovi.
RispondiEliminaIn realtà tutto ciò somiglia molto al movimento scomposto della mosca presa nella rete la quale s'illude di liberarsi quando, al contrario, s'imprigiona sempre più. Così è di questi vescovi i quali vengono tenuti sempre meno in considerazione da molti sacerdoti e da moltissimi laici, tolti coloro che per interesse o pia illusione, si prestano al loro gioco. D'altra parte ancora qualche giorno prima della morte di Hitler, c'erano ufficiali nazisti che speravano in una vittoria in extremis. Nulla cambia sotto il sole!
Lei dimentica che i Cattolici tradizionalisti sono una minoranza, rumorosa ma sempre una minoranza. Papa Francesco ha molto più seguito di quanto voi sperate e anche se si facesse un altro Papa dubito alquanto che venga eletto un tradizionalista.
EliminaLa circolare diocesana è assolutamente da rigettare, in quanto viziata teologicamente (non è affatto vero che tutti gli uomini siano figli di Dio, né tanto meno che lo siano specialmente i poveri per il semplice fatto di essere poveri). Approvo chi obietta che esistono dei criteri in base ai quale individuare chi si debba aiutare per primi. Teorizzare un dovere generalizzato di aiuto non ha senso, perché fattivamente impraticabile e discriminatorio nei confronti dei bisognosi più prossimi, quelli che già abbiamo accanto.
RispondiElimina
RispondiElimina"I diritti fondamentali dell'uomo...originati dalla parola evangelica"
Dicono i vescovi laziali. Ma questi "diritti fondamentali dell'uomo", un uomo del quale non si nomina mai il peccato originale che lo affligge e la natura di peccatore bisognoso di conversione, sono "originati" dalla Rivoluzione Francese non dal Vangelo.
Questa è la vulgata diffusa dalla Chiesa dopo il Concilio, schieratasi con i "diritti umani" dell'uomo supposto buono per natura, alla Rousseau.
Ma quali sarebbero i passi del Nuovo Testamento dai quali si ricava che la Chiesa deve tutelare i c.d. "diritti fondamentali" dell'uomo?
Non ci sono, ecco tutto. Gesù Cristo NS dice e ripete che è "venuto per i peccatori", per convertirli al suo insegnamento, per strapparli a Satana, "principe di questo mondo". E' venuto per salvarci dal peccato, se vogliamo esser salvati, seguendo il suo insegnamento. non per difendere e confermare ipotetici "diritti". Agli occhi di Dio, l'uomo non ha alcun diritto, ha invece il dovere di fare la volontà di Dio in tutto, con l'aiuto della Grazia ossia dell'unica vera religione, insegnata dal Verbo incarnato.
Esistono invece per l'insegnamento tradizionale della Chiesa "diritti naturali", già individuati come concetto dal pensiero classico: diritti inscritti nella natura dell'uomo allo stesso modo della "legge di natura", che pone all'uomo doveri e concede diritti, ma appunto nell'ambito di una "natura" che è la natura umana creata da Dio, non quella che l'uomo separatosi da Dio vuole attribuirsi. E tra i doveri scaturenti dalla legge naturale, di origine divina, c'è quello del rispetto della vita umana nel grembo della madre, che ha il dovere di conservarla e farla nascere e alla quale non si può riconoscere alcun "diritto" a sopprimerla.
Il "diritto a emigrare" non può in alcun modo esser un "diritto fondamentale" o di natura. Può esser un diritto solo nella misura in cui venga riconosciuto come tale dallo Stato che apre all'immigrazione. Si tratta, infatti, di una situazione che va valutata secondo le necessità contingenti dello Stato che accoglie e di quello che lascia partire. Necessità contingenti del momento storico, da valutarsi secondo le possibilità concrete e alla luce del principio che il primo dovere dello Stato accogliente è quello di provvedere al bene comune (materiale e spirituale non religioso) dei suoi cittadini.
In conseguenza dell'ideologia neoilluministica penetrata con il Concilio, il clero attuale non ha nessun senso dello Stato, in generale, e, correlativamente, ha perso il senso della nazione, come entità storica e di costumi da mantenere, grazie anche allo Stato, se è cattolica o di riconquistare al cattolicesimo, se laicizzata.
Z.
RispondiEliminaLa vera Messa cattolica una sola volta al mese
Non bisogna angosciarsi. Piuttosto che dover andare a Messe NO nei fatti
blasfeme perché concelebrate con i nemici della fede, dai valdesi ai musulmani,
è meglio ed è sicuramente cosa gradita al Signore andare una sola volta al
mese ad una Messa OV.
Nelle domeniche "vuote" di sta a casa recitando preghiere, in genere un Rosario,
in sostituzione e leggendo per conto proprio il Vangelo del giorno.
Le Messe NO "ecumeniche" sono solo una diabolica caricatura della vera Messa
e c'è persino da chiedersi se non si debba considerare peccato l'andarci
talmente manifesto ormai è il loro carattere anticattolico. Se celebrate con
settari o ebrei o musulmani, in ogni caso come fanno, queste Messe, a mantenere
il carattere "propiziatorio" del rito autentico? Il concetto di un Dio che
muore in Croce ed espia in tal modo i nostri peccati per la nostra salvezza,
per ebrei e musulmani è un'autentica bestemmia, lo sappiamo.
Ma lo è anche per i settari protestanti, visto che riducono in genere la Messa
ad un memoriale, tranne i Luterani, la cui teoria della consustanziazione è però
inaccettabile.
[I Valdesi sono quelli che dicono: "se commetto adulterio non è peccato, perché sono stato salvato dall'inizio dei tempi". Credono infatti nella predestinazione, in anticipo sull l'eresia di Calvino]
Anonimo 16:17
RispondiEliminaNon siamo ancora alla generalizzazione delle messe ecumeniche e sincretiste.
Chiunque può raggiungere parrocchie con sacerdoti ancora guide rette non ha ragione di abbandonarle. Anche se è una grazia poter partecipare alla Messa Antica quando possibile...
La dicotomia tra destra e sinistra non passa attraverso la questione immigrazione, ma tra radicali e opposte visioni dell'uomo, della vita, della società di cui la questione immigrazione non è che un dettaglio contingente.
RispondiEliminaMa i vescovi stanno con la parte più retriva!
Se chiedessi ai miei allievi se credono in Dio, probabilmente molti di loro mi risponderebbero di no. Ma se chiedessi loro se credono nei "diritti umani", con ogni probabilità risponderebbero di sì all'unanimità. Eppure i diritti umani sono qualcosa che, esattamente come Dio, non si vede, non si tocca, non si calcola, non appare al canocchiale o al microscopio. Sono cioè una credenza metafisica. Eppure nessuno li mette in dubbio. Come sosteneva Heidegger in modo geniale, ogni epoca ha la sua metafisica. Anche quando pensa di non averla. L'uomo moderno e postmoderno crede nei "diritti" perché pur non potendosi essi vedere, toccare o calcolare, idolatrano l'uomo come individuo, cioè come atomo de-socializzato e de- storicizzato. Sono la metafisica dell'atomo. L'uomo moderno e postmoderno crede nei "diritti" perché sono il nucleo dell'ideologia dominante nella quale è stato educato a credere. Persino, dal Vaticano II in poi, dalla stessa Chiesa cattolica.
RispondiEliminaEppure De Maistre non li accettava, De Bonald non li accettava ("La Rivoluzione è iniziata con la Dichiarazione dei diritti dell'uomo, potrà concludersi soltanto con la Dichiarazione dei diritti di Dio "), Bentham, Hegel, Nietzsche e Marx (per il quale sono "ideologia borghese") li rifiutavano. Ciò nonostante tutti ora credono ai diritti, nell'era dei simulacri.
Mora Martino
VERGOGNATEVI!!. STATE FACENDO UN LAVAGGIO AL CERVELLO QUASI PEGGIORE DI QUELLO CHE FECE HITLER. INVECE DI PENSARE A RIEVANGELIZZARE I CRISTIANI VOI PENSATE A RIEMPIRVI DI MUSULMANI. ATTENZIONE PERCHÉ POI ANCHE VOI SARETE SOTTO LE LORO GRINFIE.
RispondiElimina@anonimo delle 19:05
RispondiEliminaA Dio piace vincere con un piccolo esercito.
RispondiEliminaSiamo una minoranza, persino rumorosa...
In questa fase storica, così drammatica, i cattolici rimasti fedeli alla Tradizione della Chiesa sono certamente una minoranza, più o meno rumorosa.
Ma, come disse una volta mons. Lefebvre al giornalista che gli faceva notare che si trovava in pratica da solo contro tutta la Gerarchia della Chiesa, "io non sono solo, ho con me tutta la tradizione della Chiesa, bimillenaria; l'insegnamento di tutti i Papi...". E poi soggiunse: "e anche se fossi davvero solo, non importerebbe: il mio ufficio mi impone comunque di fare quello che sto facendo, sono un Vescovo cattolico etc."
Ho citato a memoria. Al tempo della crisi ariana, i vescovi che osavano opporsi ad un certo punto si contavano sulla punta delle dita e non in senso metaforico. S. Atanasio fu scomunicato due volte, se non erro, e non se ne diede pensiero ("Loro [gli ariani] hanno le chiese, noi abbiamo la fede": questa è la famosa frase che gli si attribuisce --- oggi: la maggioranza occupa le chiese con il NO, la piccola minoranza magari resta a casa a pregare la Domenica però conserva la fede, evitando il contatto dissacrante con l'invenzione di Montini & Bugnini).
Al dunque, non è questione di numeri ma di fede: fede in GC Nostro Signore, del quale noi cerchiamo di fare la volontà, il cui onore va difeso, per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime. Gli sbocchi di questa tremenda crisi noi né li possiamo prevedere né possiamo pensare di dominarli: sarà come Dio vorrà, però è certo, intanto, che Lui vuole che ognuno,
invece di abbandonarsi alla frustrazione e alla disperazione, faccia il suo dovere, al posto di combattimento (milites Christi siamo), che per qualcuno può anche essere montare la guardia al famoso bidone di benzina, per altri esporsi in prima linea sotto il fuoco nemico. In ogni esercito ci sono molti gradi e molte mansioni, molte e diverse capacità.
L'importante, ora, è combattere e dalla parte giusta.
Mic 6 giugno 16,46 Non so in altre Diocesi ma dove sono io temo che ci si arriverà molto in fretta. Anch'io penso che sinchè mi sarà possibile andrò nella Chiesa di cui ho scritto ma, sinceramente, vedo nei padri che la gestiscono una tensione che cresce. Penso che facciano quanto è loro possibile per officiare una Santa Messa che sia veramente tale, anche con i limiti del NO, e sono molto grata al Signore di averla trovata. Ma rimane il "problema vescovo", che definire "modernista" sembra persino poco, è anche evidente di come sta manovrando una forte e diffusa presenza dei preti del Cammino Neocatecumenale per "disciplinare" i preti diocesani (a Luserna c'è un seminario Neocatecumenale).La diocesi di Pinerolo è una diocesi con forte presenza cattocomunista, e non manca nemmeno una supestite ma combattica Comunità di Base e, ovviamente anche di Valdesi che sono per così dire cattoprotestanti, per cui i tipi di "sperimentazione ecumenica" (sic!) sono ampiamente praticati. Ecclesiastici e no, come lo scorso anno la presenza congiunta del Vescovo e del Moderatore Valdese all'inaugurazione di un ambulatorio dentistico per persone disagiate, finanziato e gestito dalla Massoneria. Con relativo articolo sul quotidiano locale, in modo da sdoganare ufficialmente la Massoneria in loco.Penso proprio che essere un parroco cattolico in questa diocesi non sia facile.Vorrei rispondere anche ad Anonimo del 6 giugno delle 6;17. Nessun Valdese direbbe che l'adulterio non è peccato, anzi nessun protestante nè nessun evangelico. La dottrina protestante sul peccato e sulla grazia è indubbiamente molto diversa da quella cattolica ma non viene negato il peccato, chi le ha riferito una cosa del genere ha equivocato, oppure è stato male informato. Sicuramente un Valdese le direbbe che gli basta pentirsi... ma probabilmente, oggi, non saprebbe veramente dirle se poi deve anche cambiare vita o se può ripentirsi ogni volta...Si potrebbe sentir dire: " Dio sa che noi siamo deboli e se siamo sinceri nel nostro pentimento ci perdona. Tutte le volte che serve. Dio è amore!" Le dice qualche cosa questo modo di intendere peccato e santificazione ? Le ricorda qualcuno ? Vediamo se indovina...
RispondiEliminaCari vescovi, siete forse ebbri di vino dolce?
RispondiEliminaGentile Valli, tramite il suo blog, vorrei far pervenire ai vescovi delle diocesi del Lazio una mia breve e umile riflessione.
Cari vescovi, dopo aver letto la vostra Lettera ai fedeli delle diocesi laziali in occasione della solennità di Pentecoste, mi permetto un suggerimento: non usate immagini della scrittura per sostenere un discorso politico. Vi si ritorce contro!
Voi dite: “La solennità di Pentecoste ci mostra l’icona dell’annunzio a Gerusalemme ascoltato in molte lingue; pensiamolo come il segno del pacifico e gioioso incontro fra i popoli che attualizza l’invito del Risorto ad annunciare la vita e l’amore”, e da questa immagine partite per un invito all’accoglienza dei migranti, da qualunque paese, cultura, etnia provengano, e a vivere la sfida dell’integrazione che l’ineluttabile fenomeno migratorio pone dinanzi al nostro cuore.
In realtà gli Atti (2,5) ci dicono tutt’altro: “Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua”.
Insomma, riportando ai giorni nostri l’immagine dei giudei osservanti, si può dire che non si tratta di migranti. Potremmo paragonarli alla folla dei fedeli di ogni nazione radunata in piazza San Pietro per l’Angelus.
In quanto poi al discorso di Pietro, non è, come voi dite, attualizzazione dell’invito del Risorto ad annunciare la vita e l’amore, ma annuncio del kerigma.
L’apostolo Pietro parlò a tutti i presenti per annunciare: “Gesù di Nazaret che voi avete crocifisso e ucciso, Dio lo ha risuscitato”. “Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni”. “Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso”
Se veramente desiderate essere accanto a tutti coloro che vivono in condizioni di povertà – da qualunque paese, cultura, etnia provengano – invitate le vostre comunità a un rinnovato spirito missionario che con le parole dell’apostolo Pietro chiami ogni uomo a “convertirsi e a farsi battezzare nel nome di Gesù Cristo”
È questo il modo più pieno di accogliere l’invito che fate nella lettera: “Invochiamo per tutti noi il dono incessante dello Spirito, che converta i nostri cuori per renderli solleciti nel testimoniare un’accoglienza profondamente evangelica e la gioia della fraternità, frutto concreto della Pentecoste.”
Infatti la vera e piena accoglienza e integrazione è descritta dal versetto finale dell’icona della Pentecoste: “Allora coloro che accolsero la parola di Pietro furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone”
Se invece, strumentalizzando la Scrittura, proponete un messaggio umano di solidarietà e irenismo non potrete sfuggire al giudizio: “Sono ebbri di vino dolce”
Dulos Acreios
RispondiElimina"Nessun valdese le direbbe che l'adulterio non è peccato...chi le ha riferito una cosa del genere ha equivocato..."
Mi spiace contraddire ma la frase in questione l'ho sentita con le mie
orecchie, parecchi anni fa, quando ancora insegnavo, da un mio collega per l'appunto valdese,con il quale mi addentravo a volte in accanite discussioni sulla religione.
A ben vedere, la frase non è illogica, date le premesse da cui parte. Se l'umanità si divide in predestinati e dannati ab aeterno, i peccati del predestinato è come non fossero tali, tanto lui è predestinato alla salvezza da un decreto divino ante saecula. Pertanto, il valdese, ritenendosi predestinato, può dire con apparente paradosso dal suo punto di vista che "l'adulterio non è peccato" per lui.
Questo è ovviamente assurdo, visto che il peccato è tale intrinsecamente, per la qualità che ha, di violazione consapevole della legge di natura e divina. Cesserebbe di esserlo solo perché un decreto divino imperscrutabile avrebbe deciso che Tizio è già salvo qualsiasi cosa faccia in vita, rendendolo di fatto "impeccabile"? Assurdità palesi.
L'assurdità pregressa sta proprio nell'ammettere una predestinazione alla dannazione, con correlativa (inevitabile) assoluzione preventiva di ogni peccato che il predestinato alla salvezza possa compiere.
Ma anche Lutero nega il libero arbitrio. Chi ha quella fede nella salvezza prodotta da Cristo che secondo Lutero basta a salvarsi, non ce l'ha per grazia imperscrutabile e quindi perché gode di una predestinazione a credere?
I valdesi sono poi quasi tutti di sinistra, anche estrema.
Roma: Nigeriano appena scarcerato massacra di botte un infermiere. Ricercato.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/video/SHckFPYNX9mh3TzR8kk77oQJy
Mentre i due ..mammalucchi guardano !
SE non fosse intervenuto il medico il negro avrebbe continuato allegramente -
Anonimo del 7 luglio 2019 ore 22,18 Non metto in dubbio che lei abbia sentito, questa bestialità (non so come altro definirla) da un valdese, ma le ha semplicemente detto una cosa non vera. È una persona in mala fede che ha adattato Vangelo, Catechismo e dottrina valdesi ai suoi personali desideri, cosa resa possibile da una prassi colpevolmente lassista, che la Chiesa Valdese ha adottato alcuni decenni fa. Il mio direttore spirituale si è sentito dire, da una signora cattolica ovviamente, alla quale aveva negato l' assoluzione "Va bene, se lei non me la vuole dare andrò da don XYZ. Lui conosce la misericordia !" Come vede quando si perverte la dottrina le persone deboli vengono facilmente pervertite, e vogliono anche avere ragione: pretendono addirittura che Dio sia dalla loro parte. Anche molti cattolici pretendono di fare la Santa Comunione pur vivendo da adulteri. Essi pretendendo, in questo modo, che venga negata validità al Magistero della Chiesa per i comodi loro. Mi scusi ma pur nella differenza delle dottrine, dove starebbe la differenza nell' atteggiamento di queste due persone ? Entrambe usano il relativismo per scusare il loro comportamento, ed entrambe usano lo storicismo per piegare il Vangelo ai loro "pruriti". Entrambe corrono il serio rischio di andare all' inferno.
RispondiElimina
RispondiEliminaMa quale sarebbe allora la dottrina valdese corretta? Se si riflette bene,
credere nella predestinazione alla maniera di valdesi o calvinisti (ma in
sostanza anche dei luterani) non comporta di fatto "l'impeccabilità" del
predestinato?
Se sono predestinato alla Gloria indipendentemente dalle mie opere,
è come se non peccassi mai, in quello che faccio. Se si ammette il
libero arbitrio, allora per esser giustificati bisogna pentirsi con
sincero proponimento di non più peccare, ma questa è dottrina cattolica.
Il pentimento è un passaggio obbligato e cosciente verso la redenzione
interiore e la giustificazione di fronte a Dio.
Ma per i protestanti non può essere, altrimenti ammetterebbero lo stesso
libero arbitrio dei cattolici. Allora, che valore ha per loro il
pentimento se non ammettono l'opera del libero arbitrio per la salvezza?
Non ha nessun valore effettivo, questo è il fatto: sei salvo a prescindere,
per decreto imperscrutabile di Dio e quindi è come se il tuo peccato non
ti venisse mai imputato, diventando tu così di fatto impeccabile.
L'art. 2442 del Catechismo della Chiesa Cattolica recita testualmente: "Non spetta ai Pastori della Chiesa intervenire direttamente nell'azione politica e nell'organizzazione della vita sociale. Questo compito fa parte della vocazione dei fedeli laici, i quali operano di propria iniziativa insieme con i loro concittadini."
RispondiEliminaMa per loro è superato anche il catechismo?