"Ѐ nata proprio così la realtà che noi chiamiamo “Europa”. Di fatto, l’opera del Santo e, in modo particolare, la sua Regola si rivelarono apportatrici di un autentico fermento spirituale, che mutò nel corso dei secoli, ben al di là dei confini della sua Patria e del suo tempo, il volto dell’Europa, suscitando dopo la caduta dell’unità politica creata dall’impero romano una nuova unità spirituale e culturale, quella della fede cristiana condivisa dai popoli del continente. Paolo VI, proclamando nel 24 ottobre 1964 san Benedetto Patrono d’Europa, intese riconoscere l’opera meravigliosa svolta dal Santo mediante la Regola per la formazione della civiltà e della cultura europea. San Gregorio Magno, scrive di san Benedetto: “L’uomo di Dio che brillò su questa terra con tanti miracoli non rifulse meno per l’eloquenza con cui seppe esporre la sua dottrina” (Benedetto XVI, Udienza generale Piazza San Pietro 9 aprile 2008)
Prima San Benedetto si festeggiava il 21 Marzo: 'una rondine sotto il tetto' recitava una poesia, forse una filastrocca.
RispondiEliminaOggi 11 luglio si ricordava Pio I, Papa dal 140 al 155. Di lui si sa di certo che era fratello di Erma, autore di quel 'Pastore' che ebbe tanta diffusione nella antichità cristiana. Durante il suo pontificato vennero a Roma gli gnostici Valentino e Cerdone. Il suo martirio non è storicamente confermato. E' sepolto nella necropoli papale sul colle Vaticano.
Chissà quali e quanti papi hanno pregato sulle tombe dei pontefici che li hanno preceduti nel tempo, per trovare protezione e consiglio? Certamente non quelli che sapevano, punto per punto, il da farsi orchestrato, gomito a gomito, con i poteri di questo mondo, in qualche convento un tempo degno.
Mi scusi Mic, potrebbe venire in mio aiuto? Non riesco a ricordare il passo della Scrittura dove si dice che ci non ammonisce il fratello peccatore e questi poi si perde, sarà chiamato a rispondere della sua dannazione. Purtroppo la memoria a volte mi fa cilecca, sarà effetto dell'età, o del caldo, chissà. Grazie comunque, a lei o a chi altri potesse aiutarmi.
RispondiEliminaEZECHIELE cap.33, 8
EliminaOra et labora, in estrema sintesi questo è stato il lievito dell'Europa. Pregare e cantare, lavorare con le mani e con la mente, separati dal mondo, pur restando nel mondo in luoghi appartati. Facile la costruzione di una società cattolica su queste linee guida seguite secondo le ore, facile la decostruzione di una società quando una di queste componenti viene a mancare e le ore ognuno se le aggiusta come può e vuole, se vuole e se può. Oggi molto è trascurato nella preghiera e nel canto secondo bellezza e verità; molto si è perso della bontà del lavoro da quando quello manuale è stato disprezzato e quello mentale s'è gonfiato avvelenandosi. Difficile in queste condizioni dare lode e gloria al Signore, difficilissimo conservare l'amor di Dio, impossibile curare amorevolmente il Creato, impossibile rispettare ed amare il prossimo.
RispondiEliminaE Benedetto benedisse l’alba di questa terra, che porta nel nome il suo destino di tramontare.
RispondiEliminaLa “terra del tramonto”.
E i suoi “antichi parapetti”.
La nostra terra. Irriconoscibile, a volte.
Eppure che conserva, nel fondo, il germe che l’ha resa quel che è.
Nelle sue pietre, nei suoi paesaggi ordinati, nel suo restare miraggio per tanti.
Oggi è una nascosta festa dell’Europa dimenticata.
Una festa di lacrime.
Ma non sapremmo piangere così, se Benedetto non ne fosse stato il padre.
A seminare in Cristo l’eroico nel quotidiano.
(Franca Negri)
Grazie, caro Anonimo 18:12, non dubitavo della solidarietà fraterna evangelica dei frequentatori di questo sito cattolico. LJC
RispondiEliminaLorenzo Fontana:
RispondiEliminaTutta Europa festeggia oggi il suo Santo Patrono, Benedetto da Norcia, unificatore culturale e spirituale dei popoli europei. Spero sia di buon auspicio aver iniziato oggi il mio mandato come ministro agli Affari Europei
San Benedetto e la stabilitas loci
RispondiEliminaSanto attualissimo, che ci indica la strada sicura per costruire una società più umana.
Fu Lui che stravolgendo lo schema in voga ai suoi tempi, diede l'ordine decisivo per la ricostruzione dell'Europa: NON SI EMIGRA PIÙ!
D'altronde aveva ben presente la dissoluzione che accompagnava le civiltà barbariche, tutte dedite alle migrazioni, alla ricerca di un posto migliore che non si trovava mai. Per questo chiese ai propri monaci di essere sedentari, nella convinzione che solo un legame duraturo tra l'uomo ed il territorio poteva essere terreno fertile per la rinascita della civiltà. Aveva ragione, e fu un successo.
Purtroppo oggi tutto questo è dimenticato. Un finto umanitarismo inneggia ad una società liquida con popoli che si spostano da un continente all'altro come mandrie alla ricerca del pascolo più verde. È l'immigrazionismo, una teoria che, evidentemente, non è conforme alla tradizione della Chiesa.
Nell’ordine benedettino i monaci al momento della loro professione solenne pronunciano tre voti:
RispondiElimina- stabilità - stabilitas,
- conversione dei costumi: conversatio morum e
- obbedienza: oboedientia (v. Sancta Regula, cap. LVIII).
Le renouveau viendra des monastères.
RispondiEliminaJ’invite tous les chrétiens à partager pendant quelques jours l’expérience de la vie dans un monastère. Ils y feront l’expérience « en petit » de ce que l’église est « en grand ». Dans les monastères, ils expérimenteront la primauté donnée à la contemplation de Dieu.
Retournez aux monastères !
Le soir approche et déjà le jour baisse
@Anonimo
RispondiElimina11 luglio 2019 22:12
Grazie. Bravissimo!
In questo blog io stesso scrivo molto e forse troppo. Ringrazio per il molto spazio e ringrazio chi dedica del proprio tempo a leggere. Considerando questo grande santo, patrono d'Europa, "festeggiato" da episodi come la tristissima morte del Sig. Vincent in Francia, non posso che far tesoro (e anche ammenda) della spiritualità di un uomo di Dio che arrivò alla sintesi di "nulla anteporre a Cristo.
RispondiEliminaInviato dalla famiglia a studiare, non esitò a distaccarsi, con disgusto, da chi vivendo in modo dissoluto l'avrebbe volentieri coinvolto in certe prassi modaiole.
A certe compagnie dialoganti del mondo preferì la vita che si dice "solitaria" ma che lo metteva in compagnia di Dio! E così individua le tre tentazioni comuni: il porre se stesso al centro, la sensualità (in ogni sua forma) e l'inclinazione all’ira e alla vendetta.
Benedetto comprende che solo dopo aver vinto la lotta con queste tentazioni (grazie a Dio, preferito agli uomini) avrebbe potuto dire agli altri una parola utile.
Che mirabile umiltà: San Benedetto tace piuttosto che parlare prima di essersi emendato e conseguito nel proprio cuore la pace che viene dal Signore e non quella di cui ciancia il mondo, sventolando colori.