Non sono bianche, né ricche, né tedesche; ma nere, povere e nigeriane. Sono le suorine del Sacro Cuore di Gesù e percorrono in lungo e in largo l'arcidiocesi di Benin City per sensibilizzare la popolazione locale sui rischi dell'emigrazione illegale. È un volto poco conosciuto della Chiesa e delle attività di volontariato d'ispirazione cattolica presenti in Africa, ma che merita di essere raccontato in quanto onora tra mille difficoltà il sacro principio di salvare vite umane.
Le suore mettono a conoscenza le loro connazionali e i loro connazionali dell'incubo che si cela dietro alla promessa alettante di un buon lavoro in Europa: la schiavitù sessuale e l'espianto di organi a cui molto spesso le vittime sono condannate tramite minacce di ritorsioni sui familiari o di far ricorso ai riti voodoo. Alle persone che incontrano durante questa loro attività, le sorelle del Sacro Cuore di Gesù non si limitano a parlare di questi pericoli, ma offrono anche un'alternativa grazie ad un centro formativo da loro gestito nella regione che prepara i giovani non scolarizzati ad acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro.
All'interno della struttura, la Congregazione cura programmi in cui si insegna a cucire (anche abiti tradizionali africani), a cucinare e a realizzare grafici, oltre a prevedere borse di studio per i più indigenti e a fornire servizi di microcredito a madri sole e a vedove.
La Congregazione si preoccupa, poi, di agevolare il reinserimento in società delle vittime della tratta che decidono di tornare a casa. Un percorso complesso, da affrontare superando giudizi e pregiudizi e che spesso richiede un passaggio intermedio in edifici 'protetti'. Uno di questi a Benin City è gestito dal Comitato per il sostegno della dignità delle donne (COSUDOW) coordinato da suor Emeneha, delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli, un altro ordine impegnato sul territorio nella campagna di sensibilizzazione contro la tratta.
Dio le benedica con ogni benedizione!
RispondiEliminahttp://m.ilgiornale.it/news/2019/07/21/esplode-il-caso-migranti-salvini-diserta-il-vertice-di-parigi/1729693/
RispondiEliminaOccorrono preghiere per quest' Opera veramente utile per le popolazioni africane, ed anche un conto corrente. Sicuramente un aiuto anche piccolo, anche non "sistematico" può essere prezioso. A chi chiedere ? Grazie
RispondiEliminaSesso con i migranti in cambio dell'asilo. In manette il direttore della Caritas di Trapani
RispondiEliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13485798/viking-ong-sos-mediterranee-aquarius-migranti-nuova-nave-mediterraneo--donazione-parigi-100mila-euro.amp
RispondiEliminaViking, l'ong torna nel Mediterraneo: nuova barca dopo Aquarius, grazie ai 100mila euro donati dalla Francia
Queste suor e sono cattoliche, queste suore sono africane, queste suore smentiscono Bergoglio.
RispondiElimina21 luglio 2019 18:18
RispondiEliminaRientra nel "paniere carita'" ?
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/prove-tecniche-di-ribaltone/
RispondiEliminahttps://www.nicolaporro.it/chi-ce-dietro-al-partito-di-conte/
22 luglio ricordiamo San Lorenzo da Brindisi: un Cappuccino contro 80mila Turchi
RispondiElimina...Il duca di Mercoeur, che comandava sotto l’arciduca, dichiarò che questo santo religioso aveva operato più esso solo in quella guerra che non tutto insieme l’esercito, e che dopo Dio e la s. Vergine bisognava attribuire a lui le due vittorie. Nella cerimonia della beatificazione del p. Lorenzo un tal memorabile avvenimento fu rappresentato in un quadro posto sopra la porta principale del Vaticano. Al di sotto si leggeva in lettere d’oro una iscrizione latina, di cui diamo la traduzione: «Trovandosi l’Austria nel più grave pericolo, il b. Lorenzo da Brindisi, colla croce in mano, spaventa e mette in fuga i nemici del nome cristiano».
San Lorenzo da Brindisi,
al secolo Giulio Cesare Russo o de Rossi (Brindisi, 22 luglio 1559 – Lisbona, 22 luglio 1619), sacerdote dell’Ordine dei Minori Cappuccini, con la santità della sua vita e con le sue opere a favore della Chiesa Romana e della Cristianità riparò pienamente e magnificamente il disonore che sull’Ordine aveva gettato l’apostasia del vicario generale Bernardino Ochino (1487-1564). Fu beatificato da Pio VI nel 1783 e canonizzato nel 1881 da Leone XIII che lo definisce: “Dovunque potente in parole ed opere, dovunque esempio di virtù, estirpatore degli errori e dei vizi, difensore della religione, vindice della pontificia autorità”. Giovanni XXIII finalmente lo annoverò fra i Dottori della Chiesa proclamandolo Doctor Apostolicus. Trionfatore degli Eretici – si pensi alla Lutheranismi hypotyposis, apologia della Fede Romana e confutazione degli errori di Lutero- lo fu anche degli Infedeli. (Giuliano Zoroddu)
“Io non vado a rizzare tende alla Mecca. Io non vado a cantar Paternostri e Avemarie dinanzi alla tomba di Maometto. Io non vado a fare pipì sui marmi delle loro moschee, non vado a fare la cacca ai piedi dei loro minareti. Quando mi trovo nei loro paesi (cosa dalla quale non traggo mai diletto) non dimentico mai d’ essere un’ ospite e una straniera. Sto attenta a non offenderli con abiti o gesti o comportamenti che per noi sono normali e per loro inammissibili. Li tratto con doveroso rispetto, doverosa cortesia, mi scuso se per sbadatezza o ignoranza infrango qualche loro regola o superstizione. (…) noi italiani non siamo nelle condizioni degli americani: mosaico di gruppi etnici e religiosi, guazzabuglio di mille culture, nel medesimo tempo aperti ad ogni invasione e capaci di respingerla. Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un’ ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell’ altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita. I nostri valori. Sto dicendoti che da noi non c’ è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. E se ci fosse, non glielo darei. Perché equivarrebbe a buttar via Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, il Rinascimento, il Risorgimento, la libertà che ci siamo bene o male conquistati, la nostra Patria. Significherebbe regalargli l’ Italia. E io l’ Italia non gliela regalo.”
RispondiEliminada “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci
A margine delle distruzioni (che la stampa ha definito "gioiosi festeggiamenti") attuate in Francia dai "tifosi" franco-algerini durante la finale della Coppa d'Africa contro il Senegal, c'è stato un morto (il secondo in una settimana per mano di quei "tifosi-risorsa"). Si tratta di un giovane e brillante ricercatore africano, Mamadou Berry, che ha avuto la sfortuna di fermarsi ad un semaforo rosso di Rouen dove erano assemblati i campioni della sinistra islamista. Il colore della pelle di Berry ha dato fastidio a questi vikinghi algerini (notoriamente razzisti coi neri anche se la sinistra stampa nasconde tutto) e così dopo aver detto la frase buonista: "A voi neri vi stermineremo tutti" , il capo delle risorse islamiche lo ha ucciso a pugni davanti a moglie e figlioletta. Provate a pensare cosa avrebbe montato la stampa francese e i copia-incollatori italiani se ad ucciderlo fosse stato un elettore della Le Pen o anche solo un francese non islamico. Sarebbe successo il finimondo. Invece siccome si tratta "solo" di un nero istruito, massacrato da una preziosa risorsa algerina delle banlieues nessuno lo ha calcolato. Poco importante vittima collaterale di importanti festeggiamenti. Ma questo non è razzismo? Quello vero.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/cronache/clausura-ai-porti-aperti-1729977.html
RispondiElimina“Sono passati due anni dal 9 luglio 2017, quando Mosul, la seconda città più importante dell’Iraq, è stata riconquistata da Baghdad e strappata ai terroristi dello Stato Islamico. Da allora, dei 15 mila cristiani che vivevano in città prima dell’arrivo dell’Isis nel 2014 ne sono rientrati soltanto 40. Gli altri «hanno troppa paura per restare la notte», dichiara (...) padre Amanuel Adel Kloo, l’unico sacerdote residente a Mosul.”
RispondiEliminahttps://www.tempi.it/nel-2003-a-mosul-vivevano-35-mila-cristiani-oggi-solo-40/
Se non è guerra aperta, poco ci manca. Dopo il vertice di Helsinki sui migranti, torna il gelo tra l'Italia e il blocco franco-tedesco. Un freddo polare provocato non solo, o non tanto, dal secco "nein" sbattuto in faccia a Salvini da Merkel e Macron alla proposta di un cambio di passo sulla politica migratoria europea. Ma anche dalle rivelazioni su quanto accade al confine di Ventimiglia, dove la Francia falsifica idocumenti per rispedire i migranti nel Belpaese.
RispondiEliminaL'incontro tra ministri dell'Interno di mercoledì scorso in Finlandia ha segnato un punto di non ritorno. Salvini si era presentato al vertice Ue (il 99esimo dal 2015 sul tema immigrazione) con in mano una proposta di intesa pensata insieme a Malta: l'obiettivo era (ed è) quello di rendere obbligatoria la ripartizione dei migranti in hotspot aperti in tutti i 28 Paesi membri. Niente di più semplice: Roma e La Valletta non possono continuare ad essere il campo profughi dell’Ue senza che gli altri Stati facciano la loro parte. In più, erano previsti anche l’aumento delle espulsioni, i rimpatri gestiti a livello europeo e le "riammissioni automatiche" per chi arriva da una lista di 'Paesi sicuri' (come Tunisia o Albania).
L’idea, però, non è stata presa in considerazione né da Horst Seehofer (Germania) né da Christophe Castaner (Francia), che invece hanno spinto per far approvare un documento che riaffermerebbe Malta e l'Italia come gli unici porti "sicuri e più vicini" dove sbarcare tutti gli immigrati. Proponendo (bontà loro) solo una irrisoria "coalizione di volenterosi" di Stati che si facciano carico della redistribuzione dei disperati dopo lo screening e la registrazione. Un agguato politico, per ora non andato a segno.
La corda però è ormai tesa al massimo. Una tensione acuitasi dopo l'inchiesta delGiornale.it sui respingimenti francesi al confine tra Ventimiglia e Mentone. Parigi continua a tenere in piedi il suo "muro", chiude i migranti in container senza cibo né acqua e soprattuttotarocca i verbali per rispedire gli irregolari nel Belpaese. L'irritazione che trapela dal ministero è tale che Roma è pronta ad una reazione che sa di strappo istituzionale. Come rivelano al Giornale.it fonti del Viminale, infatti, "lunedì a Parigi l’Italia manderà solo dei tecnici dopo il vertice di Helsinki dell’altro giorno". Nessuna presenza politica, dunque: Salvini diserterà il tavolo convocato dal governo transalpino (e aperto a tutti i ministri dell'Interno e degli Esteri) dove si parlerà di Libia e di immigrazione.
Il motivo dello strappo è politico, ovviamente: "Con la Francia è in atto un duro confronto per scegliere futura politica europea sull’immigrazione", spiegano dal Viminale dove sono "già in corso degli approfondimenti sulle attività" della polizia francese al confine. La guerra è aperta, inutile nasconderlo. "Roma e Parigi - confermano le fonti - sono su posizioni distanti". Molto, troppo. Tanto che ormai in Europa si sono creati due fronti opposti e contrapposti: da una parte Merkel e Macron, dall'altra Salvini e chi con lui chiede un cambio di passo. "L’Italia ha incassato il sostegno di altri paesi a partire da Malta e dal gruppo Visegrad - fanno trapelare dal Viminale - non siamo isolati ed è la prima volta che l’Unione Europea è divisa in due blocchi distinti". Uno dei quali "non tollera più lo strapotere francotedesco".
http://m.ilgiornale.it/news/2019/07/21/esplode-il-caso-migranti-salvini-diserta-il-vertice-di-parigi/1729693/
Il link:
RispondiEliminaBergoglio scrive ad Assad : Fermate la guerra.
Quando si tratta di essere dalla parte sbagliata, in Vaticano ritrovano immediatamente la favella.
Miracolo!!!
E il giornale dei vescovi pedissequamente avslla!
https://www.avvenire.it/papa/pagine/siria-papa-scrive-ad-assad-preoccupato-per-situazione-umanitaria
RispondiEliminaProve tecniche di ribaltone - bisogna evitare di cadere nella trappola
Appunto. I leghisti devono mantenere i nervi a posto. Far cadere il governo
per ripicca, dopo che solo alcune richieste minori sono state accolte per ciò
che riguarda la sciagurata "autonomia", sarebbe letteralmente un suicidio.
Gli avversari farebbero mille inguacchi pur di non andare alle elezioni
anticipate e non far tornare la Lega al governo.
Fidarsi dei risultati alle Europee è sbagliato. Il voto per l'Europa non
è lo stesso delle elezioni politiche interne, nelle quali giocano anche
molti interessi, di molte clientele locali e nazionali.
Errato anche fidarsi ciecamente dei sondaggi d'opinione. Esprimono sempre
la sola realtà del momento dei sondaggi stessi, che può esser del tutto
diversa mesi dopo. Sempre che tali sondaggi saino fatti con criteri validi.
C'è poi anche il bilancio dello Stato da approvare.
Nella lotta all'immigrazione e nel settore sicurezza, la Lega risultati li ha
comunque ottenuti. E sono di rilievo nazionale, non meramente locale.
La cosa più importante ora non sono le autonomie, una cosa "ideologica",
è lo sblocco dei cantieri.
E'una guerra dei nervi, ma non bisogna cedere.
Se la Lega va via dal governo, ricomincia subito l'invasione.
Z.
IMMIGRATI, SALVINI A MACRON: “LA RIUNIONE DI PARIGI È STATA UN FLOP PER LA FRANCIA, L’ITALIA NON PRENDE ORDINI. SE VUOLE DISCUTERE VENGA LUI A ROMA” - “La riunione sui migranti organizzata a Parigi è stata un errore di forma e di sostanza. Nella forma, perché convocata con poco preavviso e in modo assolutamente irrituale visto che siamo nel semestre di presidenza finlandese. Nella sostanza, perché ha ribadito che l’Italia dovrebbe continuare a essere il campo profughi dell’Europa. Avevo già detto no al mio omologo Castaner settimana scorsa a Helsinki. Lo ripeto oggi, dopo che il vertice di Parigi voluto da francesi e tedeschi si è rivelato un flop ed è stato ampiamente disertato dai ministri europei. L’Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma”. Lo dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando le dichiarazioni di Macron nel corso di un punto stampa all’Eliseo.
RispondiElimina
RispondiEliminaUn articolo sul Il Giornale di oggi (La vera partita è l'Iva Roma non arretra sulle pretese del Nord) permette di capire meglio la disputa sulla "autonomia differenziata"
Riguarderebbe soprattutto la questione fiscale. Le regioni del Nord vorrebbero trattenere parte dell'iva. Il governo sarebbe d'accordo in linea di principio ma poi i Grillini si impunterebbero sulle modalità perché l'impostazione "nordista" rischierebbe di penalizzare il Sud. Possibile non trovare un accordo, rischiare di far cadere il governo?
Da notare che alle regioni vanno già diverse entrate fiscali. Queste richieste di tipo fiscale vengono fatte con particolare insistenza proprio dalle due regioni più ricche d'Italia, la Lombardia e il Veneto (ex "Vandea l'Italia", per la fede),che hanno livelli di benessere di tipo europeo.
L'altro nodo importante sarebbe nella scuola.
Speriamo che il Decreto sulla Sicurezza passi al Senato, dove i voti sono risicati.
Osservazione: non si stabiliscono mai i paletti a queste richieste di autonomia. Cioè: esiste un limite invalicabile alle richieste di competenze statali possibili alle regioni? Ci dovrà pur essere. Altrimenti si è condannati all'incertezza istituzionale perenne. Non si dovrebbe fare un discorso chiaro, in questo senso? Sembra invece che le regioni possano pretendere tutto e di tutto, sul piano delle competenze.
IL "federalismo" de noantri resta una cosa confusa, sono in troppi a ciurlare nel manico.
Z.
Vabbè, che ci vogliano invadere e conquistare lo diciamo da anni e ciò non mi sorprende.
RispondiEliminaChe umiliazione, però, che l'Isis tema più la mafia della Difesa Italiana... D'altro canto, con una parte della Magistratura e di altre istituzioni dello Stato ideologicamente mondialisti e di fatto collaborazionisti del progetto eurabico, questi sono i risultati.
https://www.iltempo.it/esteri/2015/02/06/gallery/ecco-le-istruzioni-per-la-jihad-in-italia-967353/
Sara Fumagalli
Arrestati a Udine per droga.
RispondiElimina17 afgani 7 pakistani 2 algerini 2 marocchini.
Scappavano dalla guerra inesistente e vendevano morte in Italia.
"Ci arricchiranno culturalmente, socialmente e economicamente".
Cit.Saviano
"La Santa Sede ha rivolto un appello urgente al presidente siriano Bashar al Assad chiedendogli di porre fine alle migliaia di detenzioni illegali, alle torture, alle sparizioni, alle esecuzioni extragiudiziali degli oppositori politici; lo ha inoltre invitato a far rilasciare le persone detenute senza motivo nelle carceri del regime."
RispondiEliminaAssad risponde alla lettera di Papa Francesco:
" Per aiutare i siriani far pressioni sugli stati che appoggiano il terrorismo e impongono sanzioni."
https://voxnews.info/2019/07/23/i-figli-dei-profughi-giurano-fedelta-a-isis-distruggeremo-infedeli-video/
RispondiElimina@Japhet
RispondiElimina24 luglio 2019 10:24
Si possono rassicurare i figli dei profughi che l'opera di distruzione è già in fase avanzata con le sole e scelte forze dei diversamente fedeli.
http://m.ilgiornale.it/news/2019/07/25/il-marinaio-libico-incastra-le-ong-ho-visto-i-contatti-con-gli-scafist/1731717/
RispondiEliminaAdesso devo raccontarvi un episodio che per carità di patria, o di Chiesa, forse andrebbe taciuto, ma che l'amore per la verità mi impone di mettere nero su bianco. Nei giorni scorsi, non credevo alle mie orecchie, una cattolica piuttosto praticante, persona solitamente mite e anti leghista da sempre, ossia dai tempi di Umberto Bossi, in mia presenza ha auspicato che Bergoglio finisse annegato proprio in quei flutti che il Papa vorrebbe trasformare in una comoda rotta immigratoria Africa-Italia. È qualcosa di tremendo che non si dovrebbe dire e neppure pensare ma svela l'esasperazione che il presente pontificato ha indotto nei cattolici semplici. I cattolici semplici sono i cattolici che tirano avanti a fatica, che vivono nelle periferie dei marciapiedi rotti o nei piccoli centri dove hanno appena chiuso il pronto soccorso, e che quando sentono i preti parlare di accoglienza ossia di mantenere per anni baldi ragazzoni di carnagione scura, talvolta con tendenza allo stupro e allo spaccio, cominciano a emettere fumo dal naso.
RispondiEliminaNon ho ancora intercettato le reazioni all'omelia invasionista pronunciata da Papa Francesco durante la messa per Lampedusa, e forse è meglio così. Nessuno dei miei amici cattosalviniani, o magari cattomeloniani, è teologo, eppure molti percepiscono che il clero sta usando la Bibbia a fini politici, estrapolando versetti e occultandone altri. Ho l'impressione che se davvero si trovassero davanti all'assurdo dilemma messo ieri in prima pagina da Repubblica («Cattolici a un bivio: il Papa o Salvini») sceglierebbero il Vangelo, non il Vaticano.
Camillo Langone