Nella nostra traduzione da The Catholic Thing (21 settembre 2019) una importante analisi della situazione del cattolicesimo in Cina.
Mentre lo scorso luglio si diffondevano notizie entusiaste sulla “prima volta” di una mostra dei Musei Vaticani a Pechino e sulla “prima volta” di una conferenza su papa Francesco all’università di Pechino, ad AsiaNews giungevano voci sul soffocamento lento e inesorabile della Chiesa cinese, sia ufficiale che sotterranea. Il nucleo di questo soffocamento è il termine “indipendenza” a cui vescovi e preti ufficiali devono sottostare e a cui devono aderire anche i non ufficiali, se vogliono esercitare il loro ministero. (Vedi, sul blog: qui i Dubia del Card. Joseph Zen Ze-kiun sugli Orientamenti pastorali della Santa Sede circa la registrazione civile del clero in Cina; qui l'indice degli articoli pubblicati sulla questione, che trovate in calce ad un messaggio del Cardinale).
Mentre lo scorso luglio si diffondevano notizie entusiaste sulla “prima volta” di una mostra dei Musei Vaticani a Pechino e sulla “prima volta” di una conferenza su papa Francesco all’università di Pechino, ad AsiaNews giungevano voci sul soffocamento lento e inesorabile della Chiesa cinese, sia ufficiale che sotterranea. Il nucleo di questo soffocamento è il termine “indipendenza” a cui vescovi e preti ufficiali devono sottostare e a cui devono aderire anche i non ufficiali, se vogliono esercitare il loro ministero. (Vedi, sul blog: qui i Dubia del Card. Joseph Zen Ze-kiun sugli Orientamenti pastorali della Santa Sede circa la registrazione civile del clero in Cina; qui l'indice degli articoli pubblicati sulla questione, che trovate in calce ad un messaggio del Cardinale).
Thomas Farr. Il totalitarismo cinese e la testimonianza cattolica
“L’attuale guerra contro la religione in Cina, condotta sotto la presidenza di Xi Jinping, rappresenta il tentativo più tenace e completo di manipolare e controllare le comunità religiose dall’epoca della Rivoluzione Culturale”. Questo è quanto ho affermato dando la mia testimonianza in una conferenza dello scorso autunno. Una parte del piano di Xi consiste nell’introdurre forzatamente “alterazioni nei fondamenti e nella testimonianza cattolici”.
“L’attuale guerra contro la religione in Cina, condotta sotto la presidenza di Xi Jinping, rappresenta il tentativo più tenace e completo di manipolare e controllare le comunità religiose dall’epoca della Rivoluzione Culturale”. Questo è quanto ho affermato dando la mia testimonianza in una conferenza dello scorso autunno. Una parte del piano di Xi consiste nell’introdurre forzatamente “alterazioni nei fondamenti e nella testimonianza cattolici”.
L’Accordo Provvisorio sino-vaticano del 2018 sulla nomina e sull’ordinazione dei vescovi dev’essere osservato alla lugubre luce delle politiche di Xi. I vescovi sono fondamentali per il bene dei cattolici e della Chiesa, poiché sono allo stesso tempo pastori e testimoni pubblici delle verità da essa insegnate. La storia e gli eventi contemporanei dimostrano in modo esaustivo che se i vescovi sono degli impostori, soffrono tutti meno i nemici della Chiesa. Se invece sono uomini santi e coraggiosi disposti a testimoniare la verità insegnata dalla Chiesa, tutti ne traggono beneficio, tanto i cattolici come i non cattolici, e questo vale tanto per la Cina come per ogni altro paese.
La dottrina della successione apostolica, quella del primato petrino e il senso comune richiedono che il papa scelga vescovi cattolici. In passato, alcuni papi hanno stretto accordi concedendo a leader secolari l’autorità di nominare vescovi. Nel 1996, Papa Giovanni Paolo II accettò un processo in base al quale il Vaticano propone tre candidati a vescovo al governo vietnamita, che ne sceglie poi uno. L’elemento distintivo è il primo: Hanoi può cincischiare, ma non può sostituire il candidato del Vaticano.
Il regime comunista cinese guidato da Xi Jinping rappresenta una sfida molto più seria. Le prove sugli intenti maligni di Xi sono inconfutabili. Sta prendendo di mira cattolici, protestanti, musulmani uiguri e buddisti tibetani trattandoli come quinte colonne fedeli a poteri esterni allo stato comunista.
Contrariamente a Mao Tse-tung e alla sua Rivoluzione Culturale, Xi ha capito che non è possibile eliminare la religione con un colpo di mano. Ma egli è erede del credo di Mao, effluente di quello di Stalin, secondo cui la religione in generale – e alcune religioni in particolare – rappresenta un pericolo mortale per le autorità comuniste e dev’essere imbrigliata a tutti i costi. La sua strategia è quella di terrorizzare, intimidire e trasformare.
A questo scopo Xi utilizza le analisi del DNA e le tecnologie di riconoscimento facciale per tenere sotto controllo gli oppositori religiosi e politici. Ha installato telecamere di sorveglianza nelle chiese. Ha rinchiuso più di un milione di musulmani uiguri in “campi di rieducazione” in cui questi ultimi sono sottoposti al lavaggio del cervello, al terrore e alle minacce. Ha perseguito l’obiettivo della Cina di indebolire il buddhismo tibetano per mezzo della sostituzione etnica e della violenza contro i monaci e le religiose buddhisti. Ha continuato la politica di sterminio contro i praticanti del Falun Gong, mettendo in vendita i loro organi.
I protestanti e i cattolici che si ribellano al controllo esercitato dalle agenzie di stato (il gruppo protestante Movimento delle Tre Autonomie e l’Associazione Patriottica Cattolica) vengono imprigionati e torturati e le loro chiese vengono distrutte. Recentemente due santuari mariani sono stati rasi al suolo dai bulldozer. I vescovi e i sacerdoti cattolici della Chiesa “sotterranea” sono costantemente presi di mira. Prima dell’Accordo questi uomini erano considerati – almeno da alcuni membri dell’entourage del papa in Vaticano – l’avanguardia ecclesiastica fedele, coraggiosa e sofferente dei testimoni della Chiesa in Cina, un’avanguardia meritevole di preghiere e supporto. Oggi sembra che a Roma questo punto di vista sia svanito.
Invece all’interno del regime cinese viene posta nuova enfasi sul pericolo rappresentato da vescovi non approvati e fedeli agli insegnamenti cattolici sui diritti umani e sulla libertà religiosa. L’Associazione Patriottica Cattolica ha recentemente emanato una serie dettagliata di istruzioni ai vescovi, sacerdoti e laici cattolici della Cina che renderà la Chiesa nulla più che un ramo del Partito Comunista. Riportiamo di seguito un passo chiave:
La Chiesa [cattolica] considererà la promozione e l’educazione ai valori del socialismo un requisito fondamentale per aderire alla sinizzazione del cattolicesimo. Essa guiderà i sacerdoti e i cattolici per stimolare e mantenere in loro i punti di vista corretti sulla storia e sulla nazione e per rafforzare la coscienza comunitaria.
La politica di “sinizzazione” di Xi approfondisce un perenne dilemma della Chiesa in Cina. Il numero di vescovi cinesi – specialmente di quelli in grado di testimoniare la verità su Dio e sull’uomo – è in declino. Senza di loro, la Chiesa non è la Chiesa.
Dagli anni Cinquanta i sacerdoti e i vescovi fedeli al papa e al magistero sono stati generalmente ordinati nella Chiesa sotterranea, spesso in modo clandestino, per evitare arresti, incarcerazioni o peggio. Altri sono stati nominati solo con l’approvazione del regime e sono stati sottoposti all’autorità dell’Associazione Patriottica Cattolica. Quando il numero di vescovi che invecchiavano è diventato più grande di quelli che li rimpiazzavano, Papa Giovanni II ha cominciato ad accettare lettere private di professione di fedeltà da vescovi nominati da Pechino. Ma prima della firma dell’Accordo Provvisorio il Vaticano si guardava bene dal concedere al governo comunista la benché minima autorità sulla nomina dei vescovi.
Purtroppo, dato che il testo dell’Accordo non è stato reso pubblico, non è completamente chiaro quanta autorità il Vaticano abbia realmente ceduto. Alcuni reportage affermano che il Vaticano concede al regime un ruolo significativo: i candidati a vescovo sono presentati alle riunioni di sacerdoti diocesani, suore e laici che li eleggono. Il nome del vincitore è inviato agli ufficiali, che possono accettare o respingere il candidato eletto. Se Pechino accetta, sembra che il papa possa ancora porre il suo veto su di lui.
Un processo di questo tipo presenta serie perplessità. Se i cinesi controllano effettivamente la scelta dei candidati, ciò non potrà far altro che arrecare danno alla Chiesa. Il regime di Xi nominerà sicuramente vescovi che “sinizzeranno” la Chiesa alterando i suoi insegnamenti ed erodendo la sua influenza. Il diritto di veto papale manterrà in vigore una certa protezione, ma i veti sembrano rappresentare piuttosto una frustrazione del desiderio insormontabile del Vaticano di aumentare il numero dei vescovi a qualsiasi costo.
Dato che l’obiettivo è questo, Papa Francesco sarebbe capace di porre il suo veto su uomini che sono poco più che burocrati comunisti e insistere sull’ordinazione unicamente di santi sacerdoti fedeli agli insegnamenti della Chiesa? Vale la pena ricordare che firmando l’Accordo egli ha accolto la richiesta di Pechino di accettare sette vescovi ufficiali, alcuni dei quali erano stati scomunicati dai papi anteriori. Secondo voci, alcuni di loro sarebbero sessualmente promiscui, avrebbero avuto figli e sarebbero noti per un “supporto esagerato al Partito Comunista al potere”. Inoltre, il papa ha accolto la richiesta di esortare due vescovi sotterranei fedeli al magistero a farsi da parte.
Esistono segnali tenui del fatto che il papa detenga ancora l’autorità di nominare vescovi. Il mese scorso sono stati ordinati i primi due vescovi in base all’Accordo. Entrambi sono stati subito sanzionati dal Vaticano – uno di loro era stato segretamente approvato da Papa Benedetto XVI nel 2010. In entrambi i casi è stata seguita la procedura di voto riportata qui sopra. Asia News rivela che il voto iniziale ha avuto luogo in un hotel “sotto il controllo totale delle autorità civili locali”. In uno dei due casi agli elettori cattolici – riuniti secondo quanto riportato sotto la vigilanza di cento tra poliziotti e ufficiali del governo – è stato detto che c’era un solo candidato e che dovevano votare per lui.
Si potrebbe cavillare sul fatto che i cattolici “eleggano” i loro vescovi e sulla presenza coercitiva degli ufficiali comunisti durante il voto, ma se queste due ordinazioni dimostrano effettivamente che è comunque il papa – e non i comunisti – che nomina i candidati a vescovo, è un buon segno. Probabilmente, però, purtroppo non è così. Visti i suoi sforzi draconiani di piegare la Chiesa ai suoi disegni comunisti, sembra improbabile che Xi sia disposto a scegliere tra candidati presentati da Roma. Solo il tempo o la pubblicazione del testo renderanno noto come stanno le cose.
Alla fine, l’Accordo provvisorio potrebbe indicare un ritorno alla diplomazia fallimentare dell’“Ostpolitik” messa in atto dal Vaticano negli anni Sessanta, durante la Guerra Fredda, prima che Papa Giovanni II la rigettasse. Tale diplomazia fallì per mancanza di realismo sul male rappresentato dal comunismo, che ha danneggiato profondamente la Chiesa in varie regioni dell’Europa dell’Est. Il Vaticano non era allora e non è oggi un potere secolare in grado di cambiare il comportamento dei governi comunisti per mezzo della diplomazia.
Eppure, il Vaticano è probabilmente l’unica autorità al mondo ad essersi incaricata precisamente di affrontare le cause che costituiscono le radici del male del totalitarismo, come Papa Giovanni II ha fatto negli anni Ottanta collaborando col Presidente Ronald Reagan e col Primo Ministro Margaret Thatcher. Il ruolo della Santa Sede dovrebbe essere – oggi come prima – quello di rivendicare il rispetto dei diritti umani, in modo particolare della libertà religiosa per tutte le comunità religiose della Cina.
Per quanto riguarda i cattolici della Cina, il Vaticano non dovrebbe esigere nient’altro che la libertas ecclesiae, ossia la libertà della Chiesa di manifestare ai suoi aderenti, al pubblico e al regime i suoi insegnamenti sulla dignità umana e sul bene comune. Sicuramente i cinesi sanno quel che fanno. D’altro canto, il carisma del Vaticano non consiste nella diplomazia, ma nella testimonianza della verità su Dio e sull’uomo.
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Thomas Farr è presidente del Religious Freedom Institute di Washington. Ha fondato e diretto l’Office of International Religious Freedom (Ufficio per la Libertà Religiosa Internazionale) del Dipartimento di Stato (1999-2003) e il Religious Freedom Project (Progetto per la Libertà Religiosa) presso il Berkley Center dell’Università di Georgetown (2011-2018). È stato professore associato della cattedra di Pratica della Religione e Affari Internazionali presso la School of Foreign Service (Scuola di Servizi Stranieri) di Georgetown dal 2007 al 2018.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
I tuoi servitori portano inveterabili vesti,
RispondiEliminae la tua lingua è come il bronzo delle tue campane.
Le tue preghiere sono simili a millenarie querce,
e i tuoi Salmi hanno il respiro del mare.
La tua dottrina è come una fortezza su monti inespugnabili.
-Gertrud von le Fort, Hymnen an die Kirche, cit., p. 26
" Solovev (1853-1900), poche settimane prima di morire, confida ad un amico: sento che si avvicinano tempi in cui i cristiani dovranno radunarsi per la preghiera nelle catacombe.
RispondiEliminaLa fede sarà perseguitata dappertutto, forse meno brutalmente che ai tempi di Nerone, ma più sottilmente e crudelmente, per mezzo della menzogna, dell’inganno, della falsificazione.
Il problema vitale per l’uomo è prendere sul serio il male ed il suo potere, e di credere nella necessità di un intervento salvifico trascendente.
Le parole iniziali del libro di Solovev: “E’ forse il male un difetto di natura, una imperfezione che scompare da sé, con lo sviluppo del bene, oppure è una forza effettiva che domina il mondo per mezzo delle sue lusinghe, sicchè per una lotta vittoriosa contro di esse occorre avere un punto di appoggio in un altro ordine di esistenza?”.
E’ un interrogativo drammatico che si pone ancora oggi".
Card Giacomo Biffi
Il "modello" cinese è ben descritto e prefigura un mondo futuro possibile, anzi probabile.
RispondiEliminaDue sottolineature:
- la Cina è il centro strategico delle multinazionali ed è cresciuta per effetto della perversa combinazione tra il suo sistema schiavistico/fascista e la globalizzazione intesa come aggressione agli stati nazione (linea Clinton/Obama);
- i veri cristiani sono il vero e unico argine (per i motivi ben descritti nell'articolo) contro l'affermarsi definitivo di un regime totalitario globale . La distruzione di questo argine è lo scopo di Bergoglio e dei bergogliani.
Cordiali saluti.
Paolo Montagnese
RispondiEliminaLa Cina sistema "schiavistico/fascista".
Ma perché "fascista"? Che c'entra il fascismo, fenomeno italiano, con la Cina comunista?
Possibile che si debba sempre usare un linguaggio poco chiaro?
La definizione corretta è: sistema "schiavistico/comunista".
Il maoismo era leninismo applicato alla realtà cinese.
E tale è rimasto nonostante le aperture al capitalismo, controllato dallo Stato
comunista.
H.
Ottima e necessaria precisazione.
EliminaÈ una nuova forma di capitalismo, che unisce il peggior cinismo e sfruttamento del capitalismo ottocentesco e un vero modello di regime comunista, spesso lodato ed esaltato proprio per questo dalla Sinistra Italiana.
Io lo chiamo un mostro a due teste.
Il Cristianesimo russo non è in crisi ha avuto un grande rinascimento dopo la fine del comunismo. Sarebbe interessante capire come ciò sia avvenuto. Noi abbiamo gli orrori amazzonici, loro sono fedeli alla Liturgia di San Giovanni Crisostomo. La riforma Bugnini-Montini ci ha devastato. Benedetto XVI sul piano liturgico aveva fatto un passo nella direzione giusta. Poi la catastrofe che stiamo vivendo.
RispondiEliminaTestimonianza diretta di un vero prete cattolico cinese.
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2019/09/paix-liturgique-messe-tridentine-in-cina.html#more
Ossessiva l’invocazione di Bergoglio: “Pregate per tutti i migranti e i rifugiati”.
RispondiEliminaE per i cristiani perseguitati?
https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/orban-atreju-avanti-ragazzi-buda-130818/
RispondiEliminahttp://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3166_Gnocchi_Vero_papa_di_una_falsa_chiesa.html
RispondiElimina“Perché così pochi si accorgono della serietà della nostra crisi attuale?” Domanda di 72 anni fa.
RispondiEliminaFulton Sheen iede la risposta: “In parte perché gli uomini non vogliono credere che i loro tempi siano malvagi, in parte perché ciò implica troppa autoaccusa, e principalmente perché non hanno standard di riferimento al di fuori di loro stessi attraverso i quali misurare i loro tempi…Solo coloro che vivono di fede sanno realmente cosa sta accadendo nel mondo. Le grandi masse senza fede non sono consapevoli del processo distruttivo che sta avvenendo”.
Ho letto l’articolo di Gnocchi. Molte cose sono condivisibili. Ma se Bergoglio è il vero Papa della falsa Chiesa cosa facciamo? Quali altre Chiese ci sono oltre quella Cattolica? Al suo articolo secondo me qualcuno deve rispondere, magari ne viene fuori qualcosa di buono.
RispondiEliminaIo mi domando, ed è la domanda che in molti si pongono, noi aspettiamo che siano loro i nuovi pagani a fare lo scisma (io credo che non c'è peggior cosa di una rottura che chiamiamo scisma), ma domandatevi anche voi, chi ha interesse a fare uno scisma, quando il 98x100 dei cardinali, il 98x100 dei vescovi, quasi la totalità dei preti e tutti coloro che frequentano le chiese ormai conciliari, sono un unico blocco protestantizzato, o pagani proprio del tutto, (ditemi chi conosce la Dottrina Cattolica e le Leggi divine) lo scisma di fatto è già avvenuto in sessanta anni dal concilio in poi, - loro hanno ottenuto tutto e si sono tolti di torno Dio e la Chiesa bimillenaria del ""trasmettiamo e trasmettete ciò che abbiamo ricevuto"" ormai tutti insieme (compreso il popolo che entra quelle porte solo per ipocrisia e presunzione, perchè li si sentono non più i fedeli della Chiesa, ma padroni di fare tutto ciò che vogliono) di dire tutto quello che vogliono. purtroppo io vedo davanti le sole catacombe per noi che combattiamo per la vera Chiesa di Cristo. non dobbiamo meravigliarci, la Chiesa ha più volte attraversato questi periodi, ricordiamo l'impero romano (vero siamo ai primi tempi del Cristianesimo.... Ma Cristo ci mette alla prova tutti i giorni, e fa bene) in fondo Cristo non è partito con solo i Dodici e qualcuno che lo seguiva anche impaurito dei giudei???? non dobbiamo aspettare lo scisma, quello ormai è in atto (mascherato e non troppo) da oltre 60 anni... dobbiamo solo continuare nella strada intrapresa con Gesù, poi il giudizio verrà per tutti.... solo Lui è l'Onnipotente e ci aspetta al momento giusto.
RispondiEliminaTeheran fa accordi con la Cina persecutrice dell’islam e la Cina appoggia e rinforza l’islam antioccidentale. Nulla di nuovo sotto il sole, ma rendiamoci conto che i regimi autoritari si alleano a dispetto di ogni cosa. E certamente non rispetteranno l’Europa anche se oggi dovesse appoggiarli. (Monaco insegna)
RispondiEliminahttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/pechino-traverso-cina-ostacola-stati-uniti-tentativo-214334.htm
Continuo..... Dio ci ha dato in continuazione i mezzi di salvezza per chi vuole usarli e capirli; primo di tutti la Santa Chiesa e la Fede per mezzo di Essa, poi nel tempo ci ha dato gli esempi, - concilio di Nicea, ci ha fatto vedere che è bastato un solo Santo - Atanasio - non servono gli eserciti - Sodoma e Gomorra per far capire chi aveva raggiunto il paganesimo.... poi Cristo ci dice guai agli impostori (anche se li chiama in modo diverso) guai ai traditori e coloro che rinnegano e guai a tutti voi che avete avuto la fortuna di conoscere ... se non farete ciò che è scitto nelle Sacre Scritture, meglio per voi (come per coloro che danno scandalo agli innocenti) che vi leghiate una corda al collo legata ad una macina e vi gettiate nel mare..... (altrimenti sarete gettati nel fuoco eterno) .... la storia dell'uomo è stata sempre la stessa, rinnegare Dio, tradire Dio e chiamare male il bene e viceversa... all'uomo in genere fa comodo essere libero e fare ciò che vuole contro la volontà del Signore.... poi paghiamo tutto nel giudizio che è inesorabile.....
RispondiEliminacomunque l'intervista di Don David Pagliarani è molto attenta e precisa e vale la pena di rileggerla con molta attenzione --- forse li c'è davvero tutto, non serve altro per capire quale strada dobbiamo percorrere...l'avevo già letta e ne ero fin troppo convinto.
RispondiElimina
RispondiElimina"i regimi autoritari si alleano a dispetto di ogni cosa..."
E quelli democratici non si sono alleati con Stalin? Senza gli aiuti americani in viveri, carri armati, aerei e soprattutto autocarri, che misero le ali ai piedi al suo esercito, Stalin non sarebbe arrivato a Berlino nel 1945.
E la Francia repubblicana non si alleò con la Russia zarista, che all'epoca era presentata come il non plus ultra della reazione, dell'antisemitismo, dell'autocrazia?
La ragion di Stato non guarda in faccia al tipo di regime.
Anche la legge del denaro, che forse regge quella di Stato.
Elimina"Una sana democrazia, fondata sugl'immutabili principi della legge naturale e delle verità rivelate, sarà risolutamente contraria a quella corruzione, che attribuisce alla legislazione dello Stato un potere senza freni né limiti, e che fa anche del regime democratico, nonostante le contrarie ma vane apparenze, un puro e semplice sistema di assolutismo."
RispondiEliminaPio XII, Dicembre 1944
Una nuova Chiesa del silenzio.
RispondiEliminaL'Europa oggi come nei regimi comunisti dell'Est nel '900.
L' "uomo nuovo" socialista doveva essere ateo e disprezzare la religione come una debolezza sociale da sradicare: chiese distrutte o trasformate in uffici, credenti rinchiusi per anni in carcere, suore e preti torturati e uccisi. L’obiettivo era zittire il cattolicesimo, ridurlo al silenzio, spegnerlo fuori e, se possibile, anche dentro il cuore della popolazione. Parallelamente, erano create associazioni nazionali allineate al regime nelle quali veniva inserita quella parte del clero e del laicato che, per paura o convenienza, era disponibile a collaborare.
La clandestinità della Chiesa e la necessità di eludere
ogni controllo di polizia, imponeva di tenere tutto segreto, di affidarsi solo all’oralità, senza lasciare nulla di scritto.
PREGHIERA DI SUA SANTITÀ PIO XII
PER LA «CHIESA DEL SILENZIO»
O Signore Gesù, Re dei martiri, conforto degli afflitti, appoggio e sostegno di quanti soffrono per amor tuo e per la loro fedeltà alla tua Sposa la Santa Madre Chiesa, ascolta benigno le nostre fervide preghiere per i nostri fratelli della « Chiesa del silenzio », affinché non solo non vengano mai meno nella lotta, né vacillino nella fede, ma valgano anzi a sperimentare la dolcezza delle consolazioni da Te riservate alle anime, che Ti degni di chiamare ad
essere tue compagne nell'alto della croce.
Per coloro che debbono sopportare tormenti e violenze, fame e fatiche, sii Tu fortezza incrollabile, che li avvalori nei cimenti e infonda loro la certezza dei premi promessi a chi persevererà sino alla fine.
Per coloro che sono sottoposti a costrizioni morali, molte volte tanto più pericolose quanto più subdole, sii Tu luce che ne illumini le intelligenze, affinché vedano chiaramente il retto cammino della verità, e forza che sorregga le loro volontà, superando ogni crisi, ogni tentennamento e stanchezza.
Per coloro che sono nella impossibilità di professare apertamente la loro fede, di praticare regolarmente la vita cristiana, di ricevere frequentemente i Santi Sacramenti, d'intrattenersi filialmente con le loro guide spirituali, sii Tu stesso ara occulta, tempio invisibile, grazia sovrabbondante e voce paterna, che li aiuti, li animi, sani gli spiriti dolenti e doni loro gaudio e pace. Possa la nostra fervorosa orazione essere loro di soccorso; faccia la nostra fraterna solidarietà sentir loro che non sono soli; sia il loro esempio di edificazione per tutta la Chiesa, e specialmente per noi che con tanto affetto li ricordiamo.
Concedi, o Signore, che siano abbreviati i giorni della prova e che ben presto tutti — insieme coi loro oppressori convertiti — possano liberamente servire e adorare Te, che col Padre e con lo Spirito Santo, vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Così sia!
Papa Pio XII
Die 16 Iulii 1957
Scomunicati dai Papi precedenti e riammessi dagli attuali???????????? NON ESISTE senza nulla mutare da parte dei subordinati.
RispondiEliminaSolo nell’ultimo anno, in Tibet, più di 200.000 persone (tra cui 62 monaci) sono venute a Cristo grazie alla divulgazione del vangelo dalle comunità cristiane del luogo.
RispondiEliminahttps://vocecontrocorrente.it/cina-200mila-tibetani-tra-cui-62-monaci-buddisti-si-convertono-a-gesu/
Sì, ma sono pastori Evangelici, non cattolici, ed investono un sacco di soldi in questa 'evangelizzazione' come fanno un po' dappertutto in Brasile, Argentina, Messico, portando via fedeli ormai ex cattolici, danno loro dei soldi e il giochino è fatto, in Brasile,facendo leva sul calcio, passione quasi religione del paese, regalano divise,palloni, pulmini e i 'fedeli' corrono a frotte..... poi i protestanti sono più tollerati dai cinesi che sono 30.mln. cinque volte i tibetani, che per altro sono molto meno di 6 mln. magari.......
RispondiEliminahttps://www.tempi.it/videogallery/cina-inno-nazionale-in-chiesa-prima-della-messa/
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