Sabato 19 ottobre, alle ore 10.30 presso l’Agriturismo “Il Bove” (Reggio Emilia), avrà luogo la presentazione del libro «Il Chiostro e il Focolare - La Regola di San Benedetto: una traccia di vita familiare».
Le Radici dell’Europa che stanno scandalosamente stuprando non possono prescindere, storicamente e trascendentalmente, da ciò che fu il passaggio dal monachesimo orientale al monachesimo occidentale, iscritto, in maniera sublime, nella Regola di San Benedetto da Norcia, Patrono d’Europa.
Il terremoto che ha distrutto la Basilica di Norcia, paese Natale di Benedetto e Scolastica, non può non rappresentare qualcosa di estremamente e simbolicamente attuale: la distruzione dell’Europa così come era stata voluta dai nostri avi. Le radici storiche, culturali e religiose svendute al signoraggio, alla finanza, alle ideologie anti-famiglia, all’omologazione dell’essere umano sono il nuovo sacrificio offerto al moloch europeista, che di radici e di tradizioni nulla vuole sapere in nome del globalismo necrocultore.
Ripartire dalla Famiglia vuol dire ripartire dall’unica e vera cellula capace e naturalmente predisposta a costituire e ricostruire la Civiltà, così come ci era stata lasciata.
Riconoscere, in una Regola che ha fatto la storia e ha guidato i secoli e il silenzio dei chiostri, uno strumento guida contro la perversione dei fini dell’essere umano, ridotto a puro e mero strumento di consumo, riconosciuto unicamente come soggetto obbligato ad abitare una società ultra-materialista che non ha più nulla di trascendente e nulla di umano.
Ritrovare il silenzio, ripartire dalla Famiglia e dalla sovranità di essa all’interno della Civiltà: solo così potremo uscire da un clima alienato e alienante.
Ecco perché vi consigliamo di prendere parte a questo interessantissimo incontro, che speriamo possa essere partecipato proprio dalle famiglie e dai bambini, sale della terra da cui rinascere. (Cristiano Lugli)
Molto bene seminari, conferenze ed incontri, il prossimo passo deve essere la riscoperta operativa.
RispondiEliminaRegina sacratissimi Rosarii, ora pro nobis.
Regina familiae, ora pro nobis.
Regina pacis, ora pro nobis.
“Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ha sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi.
RispondiEliminaNe ho fatto molte volte l'esperienza, e me l'ha detto il Signore stesso”.
S. Teresa d’Avila, dottore della Chiesa
Non nascondo che l’Instrumentum Laboris e i propositi di numerosi Vescovi in preparazione al Sinodo dell’Amazzonia e nel suo svolgimento m’hanno preoccupato: mostrano una Chiesa “smemorata ed ingrata” che ignora quelle sue stesse “radici” alle quali non può non fare riferimento per il suo perenne rinnovamento. Dimentica ad esempio l’epoca dei suoi Martiri dei primi secoli. Dimentica il Monachesimo e ii Padri della Chiesa (mai citati nell’Instrumentum) per la sua nascita e la sua crescita. Dimentica quanto debba a san Benedetto e ai suoi Monaci per la civilizzazione e l’evangelizzazione dei popoli barbari nordeuropei, realizzata sostituendo il paganesimo con i valori cristiani: fede, vita morale, scrittura, liturgia, musica e canto, cultura umanistica, istituzioni giuridiche e sociali, architettura, arte, istruzione, istituzioni giuridiche e sociali, accoglienza dei forestieri (nella foresteria però, non in monastero, e a ben definite condizioni) ecc… Dimentica perfino la stessa “ecologia ambientale” monastica frutto di amore ed esperienza nel prendersi cura della natura: conservazione dei boschi e disboscamento razionale, rispetto per flora e fauna, risanamento di acquitrini e terre incoltivate, produzione agricola, sana alimentazione e sano vivere. Tutto questo però i Monaci l’hanno fatto ispirandosi alla “Madre di Dio“ (mai citata nell’Instrumentum) e all’evangelico “Ora et Labora” di san Benedetto, non all’amazzonica “Madre terra” e ai “riti ancestrali delle culture indigene” a cui “l’evangelizzazione” del Sinodo intende “ispirarsi” e da cui “imparare” come fossero “le sue radici” !!! Confido nello Spirito Santo, ma perché ricolmi di sé le zucche vuote (mi si conceda, con rispetto) di tanti Pastori…
RispondiEliminaVediamo che c'è il servizio di baby sitting: forse perché il prof. Tacconi non può essere disturbato nella conferenza? La cosa sarebbe da proporre per difendere anche le prediche della domenica!
RispondiEliminaPippo buono