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giovedì 5 dicembre 2019

La forza dell'eresia catara e la sessualità dell'amore.

Il pensiero di un insegnante. Che ce ne fossero! Argomento difficile soprattutto in un tempo, come il nostro, in cui non arde più il faro della legge morale naturale che guida le coscienze (fin troppo assopite). Forse con gli adolescenti può esserci qualche speranza, nonostante i venti contrari da cui sono investiti attraverso i messaggi svianti con cui siamo tutti bombardati, salvo l'essere più o meno strutturati e dunque più o meno immuni da manipolazioni. L'essere sessuati, è una dimensione costitutiva della persona umana. Non esiste l'unisex. E dunque ogni nostra azione ha un marchio al maschile o al femminile, che penso sia rintracciabile anche in atti apparentemente "neutri", come una lezione o una preghiera o qualunque approccio comunicativo. 

La forza dell'eresia catara e la sessualità dell'amore.

Uno dei temi da trattare in classe sui quali col passare degli anni le difficoltà aumentano è quello dell'amore. Da qualche tempo a questa parte noto - visibilmente - delle mutazioni generazionali impressionanti.
Mentre fino a solo due o tre anni fa gli studenti capivano, quasi tutti e quasi subito (in genere a partire da Platone, dunque al terzo anno di Liceo), oggigiorno è sempre più difficile tornare alla realtà delle cose: per noi esseri umani l'amore è solo sessuato. Se è a-sessuato significa solo una cosa: stiamo parlando di un animale, di un lavoro, di una musica o un dipinto, etc. L'uomo (sano) può amare in modo a-sessuato solo un cane, un gatto, giocare a scacchi o la birra tal dei tali.
Perfino l'amore per Dio è sessuato. Dio è Padre. Cristo è il Figlio. La Vergine è la Madre, e così via. Non si può "amare" allo stesso modo e nello stesso senso un uomo o una donna.
Nemmeno i propri parenti più stretti. Per un banale ed evidente motivo: l'ombelico. Siamo nati da una donna e il rapporto con la madre non è come quello del padre. Perché? Perché l'una ci ha generati (e sa generare: cosa nient'affatto indifferente, dal punto di vista psichico, quando un uomo si rapporta ad una donna, fosse anche la madre), l'altro no. E viceversa, ovviamente.
È un giudizio di valore? Certo che no. Si tratta di differenze che si completano vicendevolmente e solo in questa relazione di diversità danno senso all'amore. Amore che non è solo erotico, ovviamente, ma non per questo non è sessuato.
Data questa nozione elementare, capire quanto sia grande la scempiata dello slogan "Love is love", dovrebbe essere piuttosto facile. Eppure nulla è oggi più difficile.
Nulla è più complicato del far capire ad un adolescente che "l'amore" detto così non significa nulla. E pertanto, non basta. Un generico "amore" non basta ad un bambino per individuarsi, per identificare la propria catena della filiazione (la propria origine), dunque per strutturarsi e per crescere.
Ma non basta neanche a noi. Io di un amore non identificato (non-sessuato) non me ne faccio nulla. Voglio essere amato da una donna, da un figlio e una figlia, da una madre e da un padre. Non da una non-identificata "res cogitans", da un intangibile spirito, del quale non vedo occhi, viso, e tutto il resto.
Ma gli slogan, si sa, funzionano benissimo. Molto più della Psicologia e della Filosofia. E funzionano soprattutto là dove si cimentano nella parte debole della natura umana. Quella che vuole negarsi, nella speranza di rinascere migliore e meno debole di quello che è: proprio come suggerisce l'eresia catara. Eresia che - puntualmente - discuto con i miei studenti. Attirandomi, anno dopo anno, le antipatie di tutti. (Alessandro Benigni su Fb)

20 commenti:

  1. Non capisco bene la ragione di questo intervento in questo blog. Non importa.

    Quello che posso commentare è che, se è vero che l'amore umano ha delle identificazioni anche sessuate, l'amore evangelico supera e di molto l'amore umano perché fa entrare un altro elemento insito nelle profondità umane: lo spirito.

    Dello spirito, che fecondato dallo Spirito Santo, sprigiona tutte le sue possibilità, non si parla mai. Ci si ferma sempre e noiosamente ad un approccio sensuale (o sessuato) o razionale. Questa è, come amo dire, un'antropologia monca, priva dell'illuminazione della Rivelazione.

    Il clero su questo tema si trova ancor più impreparato dei laici ed equivoca la spiritualità con il semplice devozionalismo da cui se ne sta alla larga. Nei casi peggiori lo spirito è indicato come la "coscienza" umana. Tutto è antropocentrizzato ma in senso secolaristico.

    Dunque se ci si attiene alla Rivelazione si passa dall'amore umano (psicologico, sessuato, sensuale) all'amore divino che, essendo non-umano è praticato dall'iniziato, ossia da colui che è illuminato dallo Spirito.

    La Chiesa, oggi, su queste cose tace anche perché forse troppi chierici non ci credono più, attenti come sono al saeculum e alle sensualità.

    Ma la Rivelazione è là e attende solo uomini di buona volontà pronti ad ascoltarla e seguirla.

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  2. Riccardo Zenobi:
    Se vediamo il programma antifamiglia di Marx, cosa abbiano fatto per disgregarla, distruggendo illuministicamente la morale naturale in Russia, nei Paesi dell'Est, in Cina, in Spagna durante la Repubblica, si nota che l'obiettivo principale dei comunisti è eliminare Dio dai cuori degli uomini e distruggere l'unico ambito sociale dove l'uomo è amato per ciò che è e non solo in funzione di ciò che può dare. L'operato di Bibbiano è il parametro per comprendere il desiderio di azzerare il bisogno di amore dell'uomo, per creare una massa di disperati. - Ernesto Coccoli

    In quest'ottica si comprende la liberazione sessuale: il sesso diventa il circenses delle masse per distrarle.

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  3. Nell'amore fisico non si può prescindere dal sesso

    L'articolo è scritto contro lo slogan "love is love" utilizzato dagli omosessuali per giustificarsi. Essi vorrebbero che "l'amore" fosse considerato separatamente dal sesso. L'amore visto in senso fisico-psichico, la mistica qui non c'entra; l'amore terra-terra del quale gli esseri umani, non essendo bestie, hanno bisogno per soddisfare le loro passioni in modo decente e conforme alle direttive di Chi ha creato la natura e loro.
    Separare per principio l'amore fisico dal sesso è cosa priva di senso. E questo non-senso è arrivato anche ad esprimersi nelle legislazioni.
    La Costituzione della Repubblica d'Irlanda ha accolto il risultato del referendum che autorizzaava il c.d. "matrimonio gay", introducendo questo emendamento, all'art. 41, par. 4: "Marriage may be contracted in accordance with law by two persons without distinction as to their sex" : Il matrimonio può esser contratto secondo la legge da due persone senza distinzione quanto al loro sesso. Si è mai vista una norma simile, nella storia del diritto dei paesi civili? E anche di quelli meno civili? Il matrimonio viene anche separato dalla procreazione, cosa inaudita e contraddittoria all'estremo.
    Il sesso non conterebbe nulla, conterebbe solo "l'amore", appunto. Ma questo è inaccettabile. L'amore in senso fisico, che è anche psico-fisico ma comunque sempre legato ad una attrazione fisica, non può esser separato dal sesso: il lato fisico si integra a sua volta con quello psichico-spirituale, non è lasciato a se stesso, se stiamo parlando dell'amor casto, quello che confluisce nel matrimonio. Ancor di più nell'amor profano, come si diceva una volta, non esiste l'amore separato dal sesso. Anche nell'amor casto, tuttavia, la parte spirituale del rapporto cresce spesso sull'attrazione fisica iniziale, tra i due sessi, che poi non è mai interamente solo fisica.
    Ora, l'amore omosessuale non è amore, è solo una passione disordinata, "contro natura, atto temerario creato fin da principio da disordinato piacere" (Platone, Le Leggi, I, 636c, tr. it. A. Zadro, Platone, Opere, II, Laterza, 1966, p. 624).
    Z.

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  4. Condivido.
    Perfino l'amore soprannaturale di Dio, di cui l'uomo e la donna sono immagine, incarnandosi in noi e perciò personalizzandosi, si configura secondo il nostro genere maschile o femminile.
    Del resto la nostra anima, intimamente unita al corpo, è in qualche modo sessuata.
    La nostra sessualità manifesta ciò che siamo, prima di tutto, nell'anima.

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  5. Allora, prima domanda:
    l'essere umano è composto di corpo-anima-spirito (soma-psiche-pneuma) o solo di anima e corpo?
    Seconda domanda: l'anima è sessuata?
    Terza domanda: in Paradiso (ci andremo quasi di sicuro, se continueremo a frequentare questo blog ;-) ) saremo sessuati o asessuati?

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  6. L"essere umano e l'anima. Non confondiamo i piani.

    Diciamo che l'essere umano è composto di corpo, pensiero e sentimento, anima.
    L'anima è la stessa cosa del pensiero? Penso di no. Che dicevano i Padri e dottori della
    Chiesa? L'anima va oltre. Accanto al corpo e alla sua logica, tendenzialmente materialistica, abbiamo una sfera diciamo spirituale in senso lato, che va dai sentimenti (legati alle passioni e quindi al corpo) al ragionamento più raffinato e approfondito. Questa sfera si può chiamare anche psichica (non in senso freudiano). Il sesso influisce certamente sulle articolazioni nostre sentimentali, spirituali, raziocinanti. Abbiamo un modo di ragionare femminile e uno maschile. La differenza non è però assoluta, è relativa. I concetti essenziali usati nel ragionamento, come i sentimenti fondamentali, sono sempre quelli, per maschi e femmine. Può variare il "modo", e varia. Hegel diceva che il logos, nel senso di ragionamento come capacità della ragione di articolarsi secondo concetti, è il medesimo sia nelle speculazioni più ardite che nei conti della spesa fatti ogni giorno dalla donna di casa. Proprio uno come Hegel, lo diceva.
    Ma questo mondo di differenze-uguaglianze tra loro articolate in complessi rapporti, come difficile è il rapporto corpo-spirito nelle sue varie accezioni, tutto questo mondo scomparirà finalmente per gli eletti, una volta in Paradiso, poiché essi, come ci ha rivelato Nostro Signore, non saranno più né marito né moglie, ossia maschie e femmine, ma saranno "come gli Angeli del Signore". E il sesso scomparirà finalmente, se ne perderà financo il ricordo.
    Per gli Eletti, naturalmente. Per i disgraziati che andranno all'Inferno, invece, non saprei. Forse saranno per sempre oppressi dal ricordo divenuto angoscioso tormento dei loro trascorsi, illegittimi piaceri ed amori.
    Se continueremo a frequentare questo blog, non andremo da nessuna parte, se ci lasceremo sopraffare dall'ira. (Rileggere il TRattato di Seneca sull'ira?). (Riprendere in mano certi aspetti del pensieero classico?). (Vista la presente autodistruzione dell'etica cristiana, potrebbe esser utile riprender in mano le fonti stoiche, per esempio).
    Z.

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  7. Catechisnmo cella Chiesa cattolica n. 2332 "La sessualità esercita un'influenza su tutti gli aspetti della persona umana, nell'unità del suo corpo e della sua ANIMA".
    Quando Gesù dice che il Cielo saremo come gli angeli, si riferisce al MATRIMONIO, non alla sessualità.
    In Cielo non ci si sposerà perché l'amore sarà pienamente realizzato e non avrà bisogno dei mezzi tipici della vita sulla Terra per manifestarsi e perché in Cielo non si procreerà.
    Allo stesso modo il Cielo faremo a meno di magiare bistecche e bucatini come in Terra.
    Il nostro corpo sarà spiritualizzato, dice san Paolo, ma non per questo perderà la sua IDENTITA'.
    Del resto la Madonna è proprio dal Paradiso che manifesta in pienezza la sua maternità per noi uomini.
    E Gesù ha detto che esistono eunuchi che sono tali per il regno dei cieli, per cui ci sono persone chiamate a vivere già in terra la sessualità un po' come fossero in Cielo, senza l'uso della genitalità come all'interno del matrimonio.
    Ma sono chiamati a vivere la castità non come esseri asessuati, ma pienamente come maschi e femmine

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  8. Bene, con vivo interesse per questa celestiale vita di cui attendiamo il compimento, chiedo a Pietro: una volta che non sarà più necessario il matrimonio, a che servirà l'identità maschile/femminile ?

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  9. L'anima non c'entra con la "sessualità"

    "Sessualità" è un termine ambiguo, che andrebbe chiarito. Si usa in senso ora solo descrittivo, ora come indicante un valore, oggi. Descrittivo, poi, come?
    Che Gesù si riferisse ad una "sessualità" permanente in Paradiso non è credibile. Risorgeremo con il corpo, è vero, così come è risorto Lui con il corpo. Ma non sarà lo stesso corpo che avevamo in terra, che deve esser nutrito, curato, etc., sottoposto alla corruzione. In quanto corpo diventato incorruttibile, per gli Eletti, è assimilabile al corpo glorioso degli Angeli, se così si può dire; pur mantenendosi l'apparenza esteriore di quando era in terra, maschile o femminile, nello stesso tempo non sarà ne'maschile né femminile, perché la gloria della quale parteciperà lo situerà al di là di queste distinzioni basate sul sesso. Sarà una realtà ineffabile, difficile a definirsi da qui, in terra.
    L'incorruttibilità del corpo dei Risorti in Cristo significa la fine della "sessualità", che esprime il nostro legame terreno con la generazione e quindi con le passioni e tutta la corruzione che si portano dietro.
    Che la sessualità (intesa come?) eserciti in questo mondo un'influenza anche sull'anima, non mi sentirei di affermarlo. Preferirei dire che esercita un'influenza sulla psiche, sul carattere. Ma l'anima è altra cosa. Che dice il CCC dell'anima? Ne dà una definizione?
    Quando sentiamo dentro di noi quella voce potente che ci rimprovera senza misericordia per i nostri peccati e difetti, pensiamo venga dall'anima, la dimensione nostra spirituale più profonda, nella quale si compiace di entrare la S.ma Trinità, per il nostro bene - non diciamo che viene dalla nostra psiche o dalla nostra mente. Ora, nell'anima, quale può essere un nesso con la sessualità, termine peraltro ambiguo? Non ci può essere alcun nesso, l'influenza della sessualità (le passioni, i desideri carnali?) resta ad un livello inferiore.
    Quelli che vivono immersi nelle passioni carnali si rifiutano di ascoltare la voce di Dio che dall'anima parla alla loro coscienza, ammonendoli gravemente.
    Z.

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  10. Anonimo: la invito a leggere in proposito la risposta che da padre Angelo Bellon sulla pagina web "un sacerdote risponde". E' molto chiara e e padre Bellon è molto più autorevole e bravo di me.
    La rinvio a lui evitandomi una risposta articolata in un linguaggio né teologico né filosofico, che non sono di mia competenza.
    Se va sulla pagina web e domanda al motore di ricerca interno, avrà la risposta desiderata

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  11. Z:
    la sessualità è un CARATTERE, che nel corpo si esprime in modo "materiale" e fisico e attraverso il DNA. Ma è un carattere che ci identifica come persone, pertanto non andrà perduto perché Dio ci crea con questo carattere inerente alla persona.
    Che la differenza sessuale caratterizzerà anche i risorti lo dice "papale papale" PAPA GIOVANNI PAOLO II nelle sue catechesi che poi saranno conosciute come TEOLOGIA DEL CORPO.
    Con una ricerca sul web potrà togliersi ogni sfizio e curiosità in proposito

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  12. Freud, ad un certo punto, disse che il sesso era in testa. Credo che se se ne parlasse di meno e se ci si occupasse d'abitudine di più delle egregie cose, si potrebbe anche qui, sulla terra, uscire da questa bolla, da questo aerostato sessuale sul quale il mondo ci infila spesso a forza, spesso vogliosi, a volte sanamente desiderosi.
    Invece ritengo sia doveroso cercare di comprendere le differenze maschili e femminili incominciando dalle diversità del fisico, dell'anima, dello spirito maschile e di quello femminile.Un particolare mi colpi, quando vidi il disegno schematico delle forme ravvicinate del sesso maschile e femminile, la forma è la stessa; l'unica diversità è che nel maschio la sessualità è esterna , mentre nella femmina è interna.; la parte oblunga esterna nel maschio si modifica durante l'erezione, nella femmina la parte oblunga interna si modifica durante la gravidanza e le sacche laterali nel maschio contengono i semi , nella femmina gli ovuli; semi ed ovuli sono indispensabili alla trasmissione della vita. Questo essere simili nella forma ma, diversi nella funzione, riporta il pensiero alla costola di Adamo e all'essere l'una l'aiuto dell'altro. Ma anche nella forma e nella funzione della sessualità maschile e femminile si possono ricavare, a mio parere, delle caratteristiche di base dell'anima. Questo l'ho già scritto, credo ma, ripeto. A mio parere la diversità più appariscente sta tra erezione e gravidanza. Nell'erezione l'uomo necessita di concentrazione e di forza, di potenza, mentre la donna pur accompagnando l'uomo può restare come in uno stato di abbandono. Terminato che sia l'amplesso entrambi dormono ed in particolare l'uomo cade addormentato, spossato. Ricordo un quadro Venere e Marte, dove quest'ultimo dorme accanto a lei che è desta.
    A questo punto raccolto il seme e fecondato l'ovulo inizia la gravidanza, allora la parte oblunga interna della donna piano piano si amplia per far spazio al bambino o anche ai bambini finché dopo nove mesi, abbozzato ma, completo il bambino o i bambini può o possono uscire e può o possono essere nutrito/i con il latte della mamma. Ora l'allattamento dura diversi mesi, un tempo poteva anche durare un anno o due. Quindi qui si manifesta un tipo di forza fisica, diversa dalla potenza dell'uomo, una forza che per la sua durata nel tempo ho chiamato resistenza, accanto a questa resistenza fisica è presente una intelligenza, cioè un saper leggere dentro alle necessità dell'altro che la donna esercita naturalmente ma, che trova nel maschio, nei figli, nella famiglia, nella casa la sua palestra d'elezione. Queste mi sembrano essere le diversità basilari del corpo, rispecchiate nell'anima del maschio con potenza e concentrazione e della femmina con intelligenza alle esigenze ed ai particolari della vita, ognuno poi le vive come può e sa. Sarebbe forse meglio dire che l'anima si manifesta nelle sue caratteristiche di base nel maschio nella capacitò di potenza e concentrazione e nella femmina in una duratura intelligenza dell'altro. Mentre per quel che riguarda le caratteristiche spirituali, che hanno le loro radici nel corpo e nell'anima del maschio e della femmina, credo che più ci si eleva verso il Cielo più il corpo e l'anima vengono trasfigurati, assomigliandosi sempre più in forza questa volta del grado di perfezione raggiunta durante la vita sulla terra.

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  13. Un aggiunta alle risposte precedenti ad Anonimo e Z.

    Lo stomaco dei risorti, una volta che non sarà necessario nutrirsi, a che servirà?
    Io so che ciò che Dio ha creato non è inutile e che il corpo dei risorti, secondo la dottrina della Chiesa, è vero corpo, è il nostro corpo, ma SPIRITUALIZZATO.
    E poi il Corpo di Cristo risorto non è apparso perfino coi fori dei chiodi e della lancia?
    E questi segni non saranno forse presenti nel Corpo risorto di Cristo, in eterno?

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  14. Ogni eccesso è difetto .

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  15. Consultare la "teologia del corpo" di GPII?

    Confesso che non l'ho consultata e non intendo farlo.
    Non considero quel papa un teologo veramente ortodosso,
    uno che credeva che nel Vaticano II si fosse effettivamente
    effettuata una vera, seconda Pentecoste, il cui contributo rinnovatore
    sarebbe stato quello dell'ecumenismo e della libertà di coscienza (Doermann).
    Non ha massacrato la dottrina e la morale come il presente e
    regnante. Ha cercato di difendere la famiglia e il matrimonio,
    anche se sempre in versione coupé cioè Vaticano II. Nell'ecumenismo
    è stato semplicemente diastroso, anzi nefasto (vedi bacio del Corano etc).
    Sulla questione della "sessualità" o meno degli Eletti, penso alla fine
    che la cosa più utile sia quella di attenersi strettamente ai Testi,
    senza almanaccare su cose che effettivamente non riusciamo a capire.
    Come interpretare infatti il concetto di risorti con il corpo che viene
    nello stesso tempo "spiritualizzato"? Non è per noi comprensibile, a
    ben vedere. E i dannati, il loro corpo non sarà il contrario di un corpo
    spiritualizzato, poveracci? E come sarà mai, questa carne che brucerà in
    eterno senza mai consumarsi? Sono misteri che eccedono la nostra mente.
    Mi pare che anche S. Agostino, da qualche parte, abbi detto che non
    bisogna arzigogolare su come saranno i Risorti, concretamente.
    Atteniamoci al detto del Signore, saremo come Angeli in cielo, senza
    indagare oltre. ("Noli altum sapere").
    Z.

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  16. Z:
    Come interpretare il concetto di risorti con un corpo che viene nello stesso tempo spiritualizzato?
    La risposta la da lei stesso: è un mistero. E' la stessa risposta che dà san Paolo.
    Non lo so come può accadere ma è così.
    Non so del corpo dei dannati, c'è da Chiederlo a padre Bellon. Ma penso che sì, sarà spiritualizzato ma in modo diverso, così come l'anima dei dannatin spirituale anch'essa, subirà una sorte diversa.
    Del resto di corpo spiritualizzato nel parla l'apostolo Paolo, non c'è da dubitare.
    Il problema è che lei dubita della dottrina di Papa Giovanni Paolo II (che però, dice padre Cavalcoli, anche riguardo la Teologia del Corpo è coerente con quella di san Tommaso d'Aquino), mentre io non ne dubito.
    Partiamo da premesse diverse, per cui anche le conclusioni sono diverse.
    Siamo simili a due tifosi in disaccordo su un rigore: il tifoso della squadra che difende è certo che non c'è, quello della squadra di chi attacca è sicuro che c'è.

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  17. Ma proprio perché è un mistero è inutile crearsi dei problemi
    andando ad almanaccare sulla presunta "sessualità" delle anime
    dei Beati.
    Io ho solo espresso un'opinione personale, visto che si parlava
    di questo, e cioè che non credo che in Paradiso ci sarà posto
    per una sia pur trasfigurata "sessualità". Ma sessualità è termine
    a ben vedere ambiguo, che implica sempre un richiamo erotico, oggi.
    Già per questo dà fastidio vederlo usato in relazione al Paradiso.
    Z.

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  18. Gesù è risorto ed è apparso dicendo"toccateMi, un fantasma non ha carne ed ossa come Me, dateMi qualcosa da mangiare.." e mangiò davanti a loro. Dice ancora "non berrò più del frutto della vite fino a quando lo berrò nuovo nel regno…". Il Regno del Pater si realizzerà quindi anche sulla terra in piena comunione Cielo e Terra, quando saranno fatte nuove tutte le cose dopo il trionfo del Cuore Immacolato che coinciderà col Regno che chiediamo da 2o secoli che venga. Avremo un corpo glorioso e quindi non stiamo ad arzigogolarci troppo su. In Cielo come angeli non avremo sessualità, giustamente animale ed inferiore, ma resteremo uomini e donne: il sesso non è la sola cosa che ci differenzia, non saremo altro da ciò che fummo, saremo diversi soltanto. L'anima consta di tre parti direi, anche il minerale ed il vegetale hanno un'anima minerale o vegetale, l'animale ha un'anima animale, l'uomo riassume le precedenti (minerali, capelli, denti, ossa,unghie vegetali, carne, cuore polmoni …) e le supera in regno umano con la ragione, la volontà e lo spirito. L'anima ha quindi una parte inferiore, una parte psichica ed una parte superiore spirituale morale. Psiche/pensiero,memoria /ragione/volontà (virtù o vizi), intelletto/spirito sede spirituale creato per Dio. L'anima è creata da Dio all'atto del concepimento e dovrebbe essere la casa di Dio, in alternativa possiamo farlo diventare casa del nemico spirituale in sostituzione, che dopo la morte sarà irrevocabile.

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  19. "Il Regno del Padre si realizzerà quindi anche sulla terra, quando saranno fatte nuove tutte le cose, dopo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria [Fatima?] etc."

    Ma questa non è la visione millenarista confutata già da S. Agostino, che in un primo tempo l'aveva condivisa? Si basa su un'errata interpretazione di un passo dell'Apocalisse, credo.
    Tale visione contrasta con la famosa domanda di Gesù - il Figlio dell'Uomo al suo ritrono troverà forse la fede sulla terra? E anche con le visioni escatologiche neotestamentarie, da quelle dei Sinottici a quella della II Lettera di S. Pietro?
    "saremo altro da ciò che fummo, saremo diversi soltanto.." Ma delineare questa differenza con l'idea del mantenimento della "sessualità" degli Eletti significa adottare un termine fuorviante, dato il senso ambiguo e materiale, per non dire animale, che tale termine ha ai nostri giorni. E non solo animale, persino bestiale.
    Z.

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  20. Grazie a tutti per le belle risposte.

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