Han dovuto insistere dieci anni, alla fine però anche i fedeli cremonesi hanno ottenuto la S. Messa tridentina. Risolutivo in tal senso l’intervento della Congregazione per la Dottrina della Fede, intervento sollecitato dal locale Coetus Fidelium, constatando il nulla di fatto e la situazione di sostanziale stallo, cui era giunta la strada del dialogo tentata con l’Ordinario, prima mons. Dante Lafranconi e poi il suo successore, mons. Antonio Napolioni. Proprio da quest’ultimo, dopo le indicazioni giunte da Roma, è arrivato il sì finale, benché «in via sperimentale» e ad alcune “condizioni” quali: la frequenza mensile, anziché settimanale, della celebrazione liturgica nella forma «extraordinaria», oltre tutto nel giorno di sabato e non di domenica, come viceversa richiesto; non nella chiesa di San Luca, dove spontaneamente erano iniziate le celebrazioni nella primavera del 2018, e nemmeno in una chiesa parrocchiale, bensì in una cappella interna della Casa San Giuseppe, gestita dalle Suore Carmelitane del Divin Cuore di Gesù: per entrarvi, occorre, per così dire, bussare in casa d’altri. E poi il celebrante: non padre Giorgio, il giovane barnabita, che, sapendo celebrare Vetus Ordo, sin dall’inizio accolse la richiesta di un sempre più nutrito gruppo di fedeli, bensì il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Daniele Piazzi.
Ciò non ha scoraggiato il Coetus Fidelium: in occasione della prima celebrazione, svoltasi lo scorso 7 dicembre, infatti, la cappella prescelta era così gremita da costringere molti a restar fuori. Il che ha subito convinto a trasferirsi in uno spazio più adeguato ovvero nell’adiacente cappella grande delle Suore, completamente riempita in occasione della seconda celebrazione, tenutasi lo scorso 4 gennaio, primo sabato del mese.
Un centinaio i presenti: moltissimi i giovani, nonché le famiglie, ad indicare come l’esigenza sia liturgica e non certo frutto di nostalgie, evidentemente impedite dall’anagrafe. Molte e partecipate anche le altre iniziative, promosse contemporaneamente dal Coetus e sorte nell’alveo della medesima sensibilità, quali la Novena in latino con canto gregoriano in preparazione al S. Natale, la recita periodica comunitaria del Breviarium, nonché incontri di formazione mensile, la costituzione di una Schola Gregoriana «S. Antonio Maria Zaccaria» e di un gruppo di chierichetti.
Mauro Faverzani - Fonte
A) Siete in montagna, per arrivare alla meta bisogna seguire il cammino di sempre, segnato sulle cartine alpine. Ci sono tratti difficili, c'è la via ferrata da superare, ma se vi attaccate con la corda a una guida, non guardate giù e fate passo passo quello che lui vi dice, ce la potete fare. Una volta alla meta c'è un paesaggio divino, un rifugio bellissimo e dopo si scende a valle in carrozza, con la funivia super comfort di ultima generazione. Nessun problema, basta aver fede e ubbidire alla guida alpina diplomata e certificata.
RispondiEliminaB) A un certo punto arrivano dei novatori (organizzatori del Secondo Concilio Alpino) e vi dicono: ma no, c'è una via più comoda e sicura, senza tratti difficili, che potrete percorrere senza corda, attrezzi, saltellando, camminando un po' come vi pare, facendo a meno della guida. In realtà questo sentiero non porta proprio al rifugio panoramico precedente, ma in un luogo meno bello, più in basso e senza sbocco. È il classico cul-de-sac di montagna. Cioè è una inCLata. È tempo perso, poi dovrete tornare indietro e intanto si farà notte e sarete sorpresi dalle tenebre. Per cui alla fine l'escursione sarà ancora più difficile ed incerta.
C) Tra questi novatori ne sbuca uno senza nessun patentino di guida alpina, un impostore, pare si tratti di un pampero argentino (per cui è esperto di pianure, steppe, non di montagna), che vi suggerisce un ulteriore sentiero. Dice questo è ancora più facile, nessuna fatica, il sentiero che avete sempre sognato, seguitemi cari boccaloni. Peccato poco dopo il sentiero frani e tutti giù nel burrone. A quel punto siete buoni solo per l'elicottero del Soccorso Alpino, che vi recupererà col verricello, per portarvi poi al locale obitorio.
Non so se mi sono spiegato...
“Una grande sostenitrice dell’aborto Ann Furedi, Amministratore Delegato del British Pregnancy Advisory Service (BPAS), il più grande fornitore privato di aborti del Regno Unito, è stata nominata Dottore Onorario delle Scienze (Scienze sociali) durante una cerimonia tenutasi nella cattedrale di Canterbury, chiesa madre della Comunione Anglicana mondiale.”
RispondiEliminaBelgio, vogliono permettere l'aborto fino a 18 sett.ne e carcere per chi si opponga con una legge criminale e iniqua. Chiesa ci sei?
RispondiEliminainteressante Socci.
RispondiEliminahttps://www.antoniosocci.com/il-clamoroso-caso-del-libro-di-benedetto-xvi-e-del-card-sarah-sul-celibato-ecclesiastico-bergoglio-e-inferocito-perche/
http://www.asianews.it/notizie-it/Mindong,-Mons.-Guo-sfrattato-dalla-curia:-dormir%C3%A0-per-strada.-Senzatetto-anche-diversi-sacerdoti-e-anziani-(Video)-49047.html
RispondiEliminaarticolo tutto da leggere; qualche stralcio:
16/01/2020, 12.46CINA-VATICANO Invia ad un amico
Mindong, Mons. Guo sfrattato dalla curia: dormirà per strada. Senzatetto anche diversi sacerdoti e anziani (Video)
di Bernardo Cervellera
Almeno cinque parrocchie sono state chiuse, tagliando luce ed acqua. Fra queste quella di Fuan, Saiqi e Suanfeng. Le motivazioni di “sicurezza anti-incendio”, una scusa per la persecuzione. Alcuni sacerdoti sono stati cacciati via. Chiusa anche una casa per anziani tenuta dalle suore. Dei trenta ospiti, alcuni sono ospitati da parenti, altri sono senza fissa dimora. Il vescovo ufficiale Zhan Silu scavalcato dal Fronte unito. Alcuni sacerdoti parlano di “troppa leggerezza” della Santa Sede nell’aderire all’accordo.
Roma (AsiaNews) – Da stasera mons. Vincenzo Guo Xijin, già vescovo ordinario di Mindong (Fujian) dormirà come un senzatetto alla porta di quella che era la sua curia e casa del clero a Luojiang: ieri è giunto l’ordine di sfratto per lui e per i sacerdoti che lavorano e vivono con lui. Per affrettare la sua dipartita, già ieri sono stati tagliati luce e acqua dall’edificio (v. foto 1). Ufficialmente lo sfratto è dettato da motivi di sicurezza. Un cartello posto davanti alla curia spiega che l’edificio – costruito con tutti i permessi oltre 10 anni fa - non rispetta le regole anti-incendio e va quindi chiuso. In realtà, l’operazione della polizia è un gesto di pressione e di stizza verso il vescovo e i suoi sacerdoti che rifiutano di firmare l’adesione alla Chiesa “indipendente”.
Mons. Guo Xijin è una delle “vittime” dell’accordo sino-vaticano, che ha fatto della diocesi di Mindong una specie di “progetto pilota” per l’attuazione dell’accordo.
In seguito all’accordo e all’eliminazione della scomunica al vescovo ufficiale Vincenzo Zhan Silu, su richiesta di papa Francesco mons. Guo ha accettato di essere retrocesso a vescovo ausiliare per lasciare la sede di ordinario a mons. Zhan.
Ma mons. Guo, non avendo firmato l’adesione alla Chiesa indipendente non è stato riconosciuto dal governo e ora è declassato a senzatetto e migrante.
https://www.lesalonbeige.fr/la-vitalite-de-la-messe-traditionnelle-en-afrique/
RispondiEliminaIl Coetus Fidelium ha dimostrato una pazienza ed una tenacia che solo la fede può dare. Una fede bella ed umile, che continua a chiedere come se i Vescovi di Cremona avessero facoltà, veramente, di negare o di concedere. In realtà i Vescovi di Cremona (come tutti i Vescovi) sono stati messi in quel posto non a concedere la vera Santa Messa, bensì a garantirla. Non una volta al mese: tutti i giorni, più volte al giorno, anche quando non c'è "nessuno". Perché è questo che il Signore dice che deve fare un Vescovo: insegnare, confortare, amministrare per conto di Gesù Cristo. Il Vescovo è,appunto, un amministratore, non è lui il padrone. Non può negare la Santa Messa, come non può negare ai fedeli il Credo, la Confessione di Fede che da sempre nella Chiesa si dice a gloria di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Certo sono i Vescovi, ma il loro potere esiste solo se non è un potere usurpato. Solo se ogni giorno che hanno il privilegio di passarlo su questa terra lo passano rimettendolo, questo potere, a fine giornata nelle mani di Colui che regna seduto alla destra del Padre; e per riprenderlo - quel fardello- con timore e tremore, sempre dalle stesse mani nelle quali l' avevano deposto. Non nelle e dalle mani di un papa, in carica o in pensione,no. Solo dalle mani di Cristo, Re e Signore della Chiesa e dell' universo che Lui stesso ha creato.Che il Signore benedica il Coetum Fidelium, mite strumento con il quale ha riaperto un' altra porta, attraverso la quale, un po' alla volta, molte anime potranno incontrarlo nella Sua piena deita' e regalità, ed essere in Lui,e Lui in loro. Tempi tristi, che sembrano persino contro natura, quelli dove sono le pecore a dover insegnare ai pastori.Ma il Signore regna, e sapendo questo possiamo, come l' Apostolo, essere sicuri che nessuno può separare dall' amore di Dio coloro che lo amano, ed amandolo trovano la loro gioia in Lui,facendo la Sua volontà. In cordibus Jesus et Mariae.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=8_5PC5wrmYk
RispondiEliminaEssere cristiani dialogando con tutti - Marco Guzzi
Ascoltare per capire se e dove è il baco.
Anonimo delle 20:44 grazie, veni vidi e mi venne da vomitare. Il baco è molto semplice da individuare: sta nella convinzione espressa con grande serenità dal tizio che illustrava lo " status questionis" sul tema Religione. Secondo costui la religione cristiana non è LA Religione rivelata da Dio. Tutte le religioni sono un prodotto delle varie culture, e ognuna è parte, si potrebbe dire, è un frammento più o meno scintillante, dell' unica religione. Per cui non si può parlare di una " privilegiata ispirazione" dello Spirito Santo. Non c'è un unico Dio in Tre Persone.Ed ovviamente è un "errore" scrivere in un Catechismo che gli dèi delle altre religioni (come nel caso della religione indù) sono demoni. Questo modo di intendere le cose ha portato a fare errori pazzeschi...ecc.ecc.ecc. Me ne sono andata perché questa mxxxa apostata alla fine di giornata non la reggo proprio. Vedrò domani se ce la faccio, non per masochismo, ma perché mi rendo conto che è bene sapere con quale fetente liquame stanno cercando di avvelenare e stravolgere la ragione dei battezzati. A questo punto mi chiedo se il card. Sarah e Benedetto XVI si rendono conto di quale mostro si sia già scatenato nella Chiesa.Da almeno 60 anni. Siamo ben aldilà del dibattito sul celibato, anche se questo è un comodo paravento. Siamo in pieno asservimento ai demoni.E detto fuori dai denti e con estrema chiarezza non vedo come si possa, anche lontanamente, temere uno scisma. C'è già stato. Chi crede e diffonde questo liquame non è cristiano, e tra Belial e Cristo non può esserci nulla in comune. Nulla, anche meno di nulla. In cordibus Jesus et Mariae.
RispondiEliminaUn copione già visto in tante diocesi. Continuando a tenere come riferimento i diocesani non andranno purtroppo da nessuna parte.
RispondiEliminaLo scopo è sempre la normalizzazione e la riconduzione all'ovile modernista dove tutto e il contrario di tutto convivono.
Messa in latino col celebrante uxorato?
Questo è il senso della vera fede bella e umile?
Forse sarebbe ora di guardare la realtà per quello che è e magari rivolgersi ai veri refrattari più che ai preti diocesani o alle loro mogli.
http://www.newliturgicalmovement.org/2020/01/first-solemn-mass-in-zagreb-croatia.html
RispondiEliminaEcco a cosa serve il "dialogo col vescovo diocesano": ad aspettare dieci anni per infine vedersi inflitte condizioni capestro.
RispondiEliminaIntanto i fratelli delle comunità del Cammino Neocatecumenale celebrano la loro carnevalesca liturgia talvolta persino con la presenza del (profumatamente pagato e possibilmente facendogli sentire odor di promozione) vescovo diocesano.
D'accordissimo sul copione già visto. Se le cose stanno così, avendo una esperienza pluridecennale nell'applicazione del Motu Proprio, consiglio sommessamente di trovarvi un altra cappella privata dove poter celebrare ogni domenica e festa di precetto, mettendosi in contatto con tanti sacerdoti emarginati come voi, raggiungendo così anche lo scopo di sostenerli con le vostre donazioni, cosa non difficile visto il vostro numero.
RispondiEliminaLa decisione del vescovo nei vostri confronti è indecente.
@Renato Manzo
RispondiEliminaRenato Manzo parla per esperienza diretta. Il problema è che purtroppo in molte conventicole sedicenti cattoliche e sedicenti tradizionali, la cortigianeria è assai più forte di tutto il resto. E' la differenza tra gente come Sarah o Schneider (o magari Mons. Bux) e gente come Mons. Lefebvre, in altri termini la differanza sta nel ricevere onori e denari, comunque quieto vivere e sostentamento del clero, restando nello status quo post-conciliare opulento e infetto, oppure optare per persecuzioni, privazioni e sofferenze a cui Nostro Signore ebbe cura di preavvisarci riguardo la Sua sequela sin dai primi tempi. Continuare a far finta che tutto va bene facendo i pesci in barile ha prodotto lo sfascio attuale. I preti uxorati e le idolatrie amazzoniche sono solo l'ennesimo e non certo ultimo tradimento verso Nostro Signore e non saranno le celebrazioni mensili del sabato in pizzi e merletti a dimostrare la buona fede davanti al divino tribunale.
Ascoltate il consiglio di @Renato Manzo, per il vostro bene... che dei permessi dei falsi vescovi modernisti un vero cattolico non ha cosa farsene.
Anonimo delle 6:02 E' a sua conoscenza che le Messe VO laddove siano state "concesse" dal Vescovo siano officiate da un celebrante uxorato ? Sia in questo caso che in altri ? Penso che sia una sua gratuita invenzione, e me ne dispiace. Se invece non è così e lei specifica in quali parrocchie questo accade, allora le dovrò le mie scuse.
RispondiEliminaCome ebbi già modo di dire, un vescovo ha concesso la Messa in Rito Romano Antico facendola celebrare a un prete tipico simil-conservatore modernista e bergogliano doc, le cui omelie – che quando parlano di fede potrebbero anche essere accettabili – finiscono sempre con l’esaltazione di Francesco e degli immigrati.
RispondiEliminaIo evito di andarci, e quando sono costretto per mancanza di alternativa, esco dalla chiesa durante l’omelia e rientro al Credo.
Ieri non l’ho fatto. E cosa mi sono sentito dire, al termine di un’omelia per il resto accettabile? Che dobbiamo pervenire a una “conversione ecologica”.
Ora, che questo accada in tutte o quasi le messe moderniste, è scontato. Ma che accada anche in quella tradizionale, non è accettabile.
Ne ho parlato con un sacerdote molto stimato del nostro mondo, e ne ha convenuto: il rito non giustifica l’eresia, la bestemmia, la cialtroneria.
La chiesa dove si celebra questa messa – peraltro molto bella – sta per essere venduta per mancanza di preti (tutti convertiti alla nuova religione). So che questo dispiace ai fedeli tradizionali di quella città. Ma io dico loro di stare sereni, che questa è una grazia di Dio. Se andare a Messa diviene lo strumento per iniettare il veleno mortale, non bisogna andare, nemmeno al Rito Romano Antico.
“Conversione ecologica” è apostasia. Non v’è rito che tenga. Si fanno cento chilometri in più, ma si va alla Messa antica celebrata da un sacerdote realmente fedele a Dio e alla Fede di sempre.
Gli inglesi eliminarono Napoleone dandogli un poco di veleno al giorno, in modo che nessuno se ne accorgesse. Il tutto mentre lo trattavano con gentilezza e rispetto.
Ricordatevi che i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce. Una Messa infettata dall’eresia è il più grande e infame dei veleni. Abitua poco a poco, a piccole ma costanti gocce, sotto la copertura del sacro, all’accettazione dell’apostasia. Soprattutto i più giovani. (Massimo Viglione)
Cara @Valeria Fusetti, una volta sdoganato il sacerdote uxorato lei comprende bene che costui può celebrare sia in vatur ordo che in novus, ergo il punto non è se il fatto è già avvenuto, quanto piuttosto bisogna rendersi conto che un sacerdote eretico e modernista che celbra in vetus ordo resta quello che è.
RispondiEliminaLa forma della celebrazione non fa differenza se sei eretico o magari presto anche uxorato non puoi essere cattolico.
Il voler dissociare nella stessa persona del sacerdote il suo reale sentire e vivere la fede isolando nel medesimo la modalità con cui dice Messa è ridicolo.
Se un prete è uxorato non fa alcuna differenza se celebra o meno in vetus ordo, perchè il punto è che potebbe farlo come e quando volesse e d'altro canto anche il prete non uxorato che celebra in vetus ordo parteciperebbe assieme agli uxorati ai ritiri del clero, alle concelebrazioni protestanti, alle messe ecumeniche, ai riti amazzonici, in piena comunione coi suoi colleghi e col suo vescovo, in attesa magari di prendere moglie in un secondo tempo, quindi che differenza fa se è lui stesso uxorato o meno? Il punto è che sarebbe uxorabile e tanto basta.
Non mi aspetto alcuna scusa e non saprei che farmene, come non so che farmene di questi falsi preti e falsi vescovi presto anche uxorabili ma certamente sempre più inutili.
Quoto e plaudo.
RispondiElimina@Una Messa infettata dall’eresia è il più grande e infame dei veleni. Abitua poco a poco, a piccole ma costanti gocce, sotto la copertura del sacro, all’accettazione dell’apostasia. Soprattutto i più giovani. (Massimo Viglione)
18 gennaio 2020 14:46