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venerdì 24 gennaio 2020

Enrico Maria Radaelli, "All’attacco! Cristo vince"

Enrico Maria Radaelli, All’attacco! Cristo vince, Edizioni Pro Manuscripto Aurea Domus, 2019, pp.136

La Civiltà Occidentale è in crisi, drammaticamente vicina al suicidio morale e materiale. Lo è perché in primo luogo è in profonda crisi religiosa. La sua crisi nasce infatti dalla Chiesa, che da più di cinquant’anni ha abbandonato e distorto il proprio annuncio di Dio, velando persino a se stessa quella che Radaelli chiama la sua Grande Fuga dalla realtà: in verità, una “fuga” dal Dogma.
L’autore definisce, prova ed evidenzia tale situazione con dovizia di esempi seguendo con attenzione la dottrina cattolica e il più rigoroso tomismo, affinché inizi quel faticoso ma decisivo percorso di risalita a Dio della Chiesa, oggi materialmente modernista -per cattivo volere di pochi e acquiescenza di molti, anche falsi “Tradizionalisti” e “Conservatori”-, ma domani tornata santa, gloriosa e splendida come l’ha voluta e creata nostro Signore, suo Sposo e Pietra angolare del mondo. L’unica cosa da fare, spiega Radaelli. è serrare di nuovo l’Anticristo nel katéchon del Dogma, e dunque prima, adesso -noi tutti che in Cristo amiamo la verità e la vita, la Sua verità e la Sua vita-, implorare il Papa per molti “quasi eretico”, ma non eretico, di esprimersi in uno straordinario pronunciamento ex cathedra.
L’ “Ordalia”, o “Giudizio dottrinale di Dio” sull’ereticità di una dottrina, è la formidabile arma con cui la Chiesa deve contrattaccare difendendosi dal falso ideologico in cui è precipitata, così da riportare se stessa e la civiltà -il suo gregge-, allo splendore che la somma Gloria di Dio merita ricevere da lei e da tutto il suo gregge: splendore di senso, di moralità, di vita terna.

L’autore
Enrico Maria Radaelli, docente di Filosofia dell’estetica e direttore del Dipartimento di Estetica dell’Associazione internazionale “Sensus Communis” (Roma), ha collaborato per tre anni alla cattedra di Filosofia della conoscenza della Pontificia Università Lateranense.
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7 commenti:

  1. -per cattivo volere di pochi e acquiescenza di molti, anche falsi “Tradizionalisti” e “Conservatori”

    Di chi si tratta? Devo correre subito in libreria per scoprirlo, yawn.

    Mi chiedo di cosa parleranno quando non ci sarà più...

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  2. sono a dir poco stupita...il prof. Radaelli sta parlando di supplicare il papa, intendendo Bergoglio ? ma non è proprio lui che disse nel febbraio 2013 che inevitabilmente sarebbe stato eletto un antipapa, dopo l'abdicazione anomala di BXVI ? e dopo i tremendi fatti del 4 e 7 obttobre, pensa realisticamente di poter rivolgere a JB quell'implorazione ? mi chiedo se lo abbia osservato e ascoltato in questi 7 anni. Oppure la sua visione è certamente più lungimirante della mia, che fatico a capire il senso di quell'appello riguardo al "dogma". Chi leggerà il libro lo capirà ?

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  3. Concordo: deve essere imposto un pronunciamento ex cattedra onde metter fine a questo schifo letterale e sostanziale locale e del vertice. Qualche cardinale lo richieda visto che mons.Bassetti ha dichiarato che i tradizionalisti han solo da fare quel che vogliono se non piace loro questo papa Francesco, come dire di fare uno scisma come all'epoca fece qualcun altro (ed allora non c'erano i gravi motivi di oggi), invece di sbatter fuori chi non è cattolico. Un'ordalia ben venga, accetta e gradita a Dio che parlerà come sempre ha fatto quando si è pentiti e sinceri.

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  4. Quest'idea della "ordalia" appare poco comprensibile. Si intende un'ordalia in senso
    figurato immagino o dovrebbero vedersi ecclesiastici camminare a piedi nudi sui carboni ardenti, mentre il popolo avidamente scruta se si bruciano o meno? Chi si bruciava, era
    considerato colpevole, tale l'ottusa barbarie dell'ordalia, arcaico istituto di origine
    germanica.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. L'ordalia è semplicemente il pronunciamento ex-cathedra. Questa parte della proposta di Radaelli mi pare chiarissima. Quello che non comprendo è come convincere Francesco a fare questa cosa, dato che è del tutto evidente che non ne ha nessuna intenzione. Qualche mese fa Radaelli scriveva che bisognava procedere con vescovi che, unitamente, sollecitino questa cosa. Comprendo che i suoi scritti sono orientati a sensibilizzare questi vescovi. Ma non se ne vede neanche uno disponibile a farlo. Neanche i buoni cardinali, che continuano a muoversi in ordine più o meno sparso.

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  7. Ma, hanno 'pensato' anche il CVII Pastorale pur di non infilarsi nell'entrata stretta, nel corridoio stretto, nell'uscita stretta del Dogma. I bamba sono i fedeli che a stento solo ora, un po' per volta, cominciano ad avere qualche ombra di dubbio sull'onestà del Concilio Pastoralmisericordioso. Ed i fedeli non sono tutti, sono pochi e sparsi. E noi che abbiamo un po' compreso, dobbiamo riconoscerlo, siamo stati miracolati! Forse dovremmo capire perché ai pochi e sparsi è stata donata la comprensione, forse anche loro malgrado.

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