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giovedì 19 marzo 2020

19 marzo San Giuseppe

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. AMEN.

* * * 
Preghiera a San Giuseppe 
(per essere liberati dall'epidemia) 

O pietosissimo nostro Patriarca San Giuseppe in mezzo ai gravi affanni e dolori nei quali ci troviamo, noi tutti ci gettiamo ai tuoi piedi, e imploriamo la tua efficacissima protezione. Dolcissimo nostro Protettore, pietà e misericordia da te imploriamo! 
Con ragione il Sommo Dio ci affligge, perché siamo peccatori, ma tu sei il Rifugio dei peccatori. Non ci rigettare! Stendi su di noi il tuo pietoso manto riparatore. San Giuseppe glorioso e benigno, in te abbiamo messo ogni nostra speranza; se tu ci proteggi saremo salvi, se tu dici per noi una pietosa parola a Gesù benedetto, saremo subito perdonati e liberati. 
Orsù glorioso Santo, noi siamo tutti ai tuoi piedi; tutti salvaci; tutti ti dobbiamo ringraziare, lodare e benedire. Sì, in te confidiamo, in te speriamo, in te riposiamo, in te ci abbandoniamo. Amen! 
(Scritta da S. Annibale Maria Di Francia il 6 ottobre 1887 durante l'epidemia del colera a Messina)

21 commenti:

  1. CONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: S. GIUSEPPE, SPOSO DI MARIA E PADRE PUTATIVO DI GESU’

    Oggi 19 marzo 2019, si festeggia nella Giudèa il natale di san Giuséppe, Sposo della beatissima Vergine Maria, Confessore, il quale dal Sommo Pontefice Pio nono, secondo i voti e le preghiere di tutto l'Orbe cattolico, fu dichiarato Patrono della Chiesa universale.
    S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura.
    Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre.
    Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l'assistè, la consolò, la difese.
    Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione.
    E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo.
    Quando il triste re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall'Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto.
    Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall'Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri.

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  2. Si prega : Credo nella vita del mondo che verrà.......

    .......In questi giorni di forzata quarantena e isolamento per tutti, si ha la sensazione come di un’attesa che preluda a un evento più grande. Il Signore ci lancia un monito salutare e aspetta la nostra risposta. Risposta che però non arriva, o almeno non arriva dalla Chiesa gerarchica come in tempi passati.

    Come non vedere, infatti, che nei comunicati delle varie diocesi manca il riferimento alla fede? La “salute pubblica” non è un concetto cattolico, eppure questi lupi travestiti da pastori ci esortano, in nome della “salute pubblica”, del “senso di responsabilità” e del “bene comune”, come se questi fossero valori morali assoluti, a rinunciare al Santo Sacrificio e alla Santa Eucarestia. Nascosti nei loro palazzi, trasmettono in streaming le Messe virtuali, non valide per adempiere il precetto da cui arbitrariamente dispensano i fedeli. Essi non hanno paura della malattia, ne sono terrorizzati, cosa alquanto inspiegabile per dei consacrati a Dio che nel contatto col Divino dovrebbero sapere bene che la morte è l’incontro con Dio e che, mentre se ne ha una paura naturale, la si desidera anche come scopo di tutta l’offerta della vita.

    Le persone negli ospedali stanno morendo senza il conforto dei sacramenti oltre che isolate dai propri cari, mentre questi nostri vescovi trasmettono su Facebook le loro catechesi.

    Nemmeno i monasteri sono risparmiati dalla sofferenza del momento attuale. Anche noi monache, come voi laici, siamo state private dei sacramenti. Innanzitutto, per la confusione del momento iniziale, che ha visto una reazione rigidissima anche in tanti sacerdoti e in primis nei vescovi, poi in diversi monasteri si è assicurata la celebrazione della Santa Messa, ma non la Comunione, che deve essere consegnata sulla mano, con decisione illegittima da parte della Cei e dei singoli vescovi.

    Dal punto di vista della privazione dei sacramenti, la cosa è molto più grave per noi monache, che non siamo in una clausura sanitaria ma in una “clausura eucaristica”, che senza il suo centro perde la ragione d’esistere. È dovere gravissimo dei pastori, infatti, assicurare alle monache, che non possono muoversi, la possibilità di accostarsi ai sacramenti. Per esemplificare, è come se per le monache fosse sempre domenica, con l’obbligo grave di prendere parte alla celebrazione della Messa cosiddetta conventuale, appunto.

    Da più parti, anche in modo ufficiale dalla Cei e dai vari vescovi, sono arrivate richieste di preghiere ai monasteri per la situazione che stiamo vivendo, ma i monasteri stessi sono privati del sostegno dei sacramenti. La Comunione, pur contro tutte le norme igieniche, si consegna soltanto in mano ed è evidente che qualunque monaca ben formata si guarderà bene dall’oltraggiare in questo modo il Corpo di Cristo. Non esiste obbedienza che possa comandarlo. E ne saranno gravemente responsabili gli stessi sacerdoti, che mentre consegnano Cristo per trenta denari alle mani sporche (e comunque molti fedeli si sono rifiutati), non si sentono a disagio di fronte alle Spose di Cristo che restano senza Comunione.

    Quale preghiera può “squarciare i cieli” senza l’unione a Cristo nel Santissimo Sacramento? Gli stessi pastori, che domandano la preghiera e poi tagliano il filo vitale che unisce le monache a Cristo, come hanno fiducia di ottenere da Dio quanto domandano?

    La Monaca Guerriera

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    1. Non lo otterranno, infatti...
      Cara Monaca io sono in pena per un'amica in clausura, non può scrivere perché Quaresima quindi non so se anche lì vige il divieto.
      Vedo che la Grande Persecuzione di cui parlano le Scritture è arrivata nei monasteri, nei conventi. Resistete con Santa Chiara,santa Teresa e tante altre che hanno imbracciato l'Ostensorio scacciando il demonio (perché di demonio si tratta ora)!! Prego con tutte voi nei momenti della giornata.

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  3. https://gloria.tv/post/Gj7N8mGVAuxJ34V4FX6H4JggN : Bellissima preghiera a san Giuseppe, con dovizia di immagini veramente "cattoliche". Buon ascolto.

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  4. https://www.facebook.com/saintmarysgosport/videos/1082899408738888/UzpfSTE1NjQyODQ0Mjg6MTAyMjE2ODc4OTI3Nzc2MzM/

    Padre Serafino Lanzetta dall'Inghilterra

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  5. Riprendo il famoso concetto da Ernst Junger sul fondamento del diritto alla difesa della proprietà: "Lunghi periodi di pace favoriscono la convinzione che l'inviolabilità del domicilio si fondi sulla Costituzione, che di essa si farebbe garante. In realtà l'inviolabilità del domicilio si fonda sul capofamiglia che, attorniato dai suoi figli, si presenta sulla porta di casa brandendo la scure"

    Junger costituisce in fondo un'eco delle parole evangeliche di Luca 11, 21-22: "Quando un uomo forte fa la guardia in armi all'ingresso della sua casa, quanto egli possiede è al sicuro".
    Nel giorno di S. Giuseppe si può ricordare che Diritto naturale e Rivelazione qui convergono chiaramente e precedono anche la legge positiva dello Stato.

    Poi, cito "Il mistero del Padre viene affidato da Dio a un falegname, un uomo armato dell'ascia che gli consente in qualunque momento di recidere il tronco migliore per il suo lavoro"(De Mari).

    Dio parla a Giuseppe in sogno, nel sonno del lavoratore, che non è il sonno apatico e indifferente, ma quello vigile dell'uomo responsabile, quale è il Capo Famiglia, "l'uomo forte" che fa "la guardia d'armi all'ingresso della sua casa" e "quanto egli possiede è al sicuro".

    Anche per Giuseppe d'Arimatea è dirimente il sogno nella scelta di sostenere la Croce.

    S. Giuseppe è colui che protegge, accresce e provvede. È il santo della responsabilità.

    Questo è quanto ci restituisce oggi una tradizione antica, densa di segni e che, sia che si creda o no, ha una forza simbolica che, in questi tempi di esproprio coatto e mondialismo fallito, grida fino al cielo.

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  6. Massimo Viglione:
    Visto la forzata chiusura in casa di un intero popolo, che si prolungherà a tempo indeterminato, che causerà la distruzione dell'economia nazionale ma soprattutto la rovina delle famiglie, la povertà diffusa, il fallimento di un numero enorme di ditte e persone;
    visto che andiamo incontro alla bella stagione e al caldo;
    tenuto conto che una cosa è sopportare di stare dentro casa, senza vedere i propri cari, senza poter godere della natura, delle bellezze, della vita normale, una settimana, due settimane, tre settimane, una cosa è prolungare questa situazione per mesi e mesi;
    e visti i provvedimenti polizieschi e giudiziari sempre più drastici messi in atto da questo governo, cui faranno senza dubbio seguito altri ancora più drastici, al punto da far apparire gli italiani un branco di criminali di massa mentre gli immigrati sono libri di arrivare e circolare;
    tenuto conto delle ormai non più smentibili manovre militari cui stiamo assistendo allibiti e impotenti nelle nostre città;
    nella speranza e nella preghiera che non vengano a mancare cibo, medicine, internet, stipendi e soldi in banca;
    il tutto mentre già si stanno assembrando i pazzi che gridano all'untore, come sempre accaduto in tutte le situazioni similari;
    comincio seriamente a ritenere che i prossimi mesi saranno il primo vero, reale, concreto, banco di prova che la storia mette dinanzi al popolo italiano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.
    Banco di prova di cosa?
    Della loro capacità di sopportazione.
    Speriamo e preghiamo che il virus non diventi con il tempo l'ultimo dei nostri problemi. Ma che invece presto rientri affinché si torni alla normalità.
    Sanitaria, civile, politica, economica. E religiosa.
    Ma, soprattutto, che, in ogni caso, sia fatta sempre e solo la volontà di Dio.
    E che noi possiamo avere la fortezza per accettarla e il buon consiglio e la Fede per eseguirla, qualunque essa sia.
    Affidiamo a san Giuseppe, Patrono della Chiesa universale e dei moribondi, protettore dei lavoratori e dei padri di famiglia, terrore dei demoni, questa preghiera, oggi.

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  7. Casa San Clemente IBP - Roma - Ore 18;30 ( Se Dio Vuole )19 marzo, 2020 13:03

    19 Marzo 2020 Santa Messa cantata della festa di San Giuseppe Sposo della B.V.M.
    (predicazione in francese e in italiano)
    Epistola: Lettura del libro della Sapienza.
    Fu caro a Dio e agli uomini, la sua memoria è in benedizione. Il Signore lo fece simile ai Santi nella gloria e lo rese grande e terribile ai nemici: e con la sua parola fece cessare le piaghe. Lo glorificò al cospetto del re e gli diede i comandamenti per il suo popolo, e gli fece vedere la sua gloria. Per la sua fede e la sua mansuetudine lo consacrò e lo elesse tra tutti i mortali. Dio infatti ascoltò la sua voce e lo fece entrare nella nuvola. Faccia a faccia gli diede i precetti e la legge della vita e della scienza.

    Vangelo: Séguito +︎ del S. Vangelo secondo Matteo.
    Essendo Maria, la Madre di Gesù, sposata a Giuseppe, prima di abitare con lui fu trovata incinta, per virtù dello Spirito Santo. Ora, Giuseppe, suo marito, essendo giusto e non volendo esporla all’infamia, pensò di rimandarla segretamente. Mentre pensava questo, ecco apparirgli in sogno un Angelo del Signore, che gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria come tua sposa: poiché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, cui porrai nome Gesù: perché egli libererà il suo popolo dai suoi peccati.

    Comunione Spirituale: Gesù mio, credo che Voi siate nel Santissimo Sacramento dell’Altare. Vi amo sopra ogni cosa e Vi desidero nell'anima mia. Poiché ora non Vi posso ricevere sacramentalmente, venite almeno spiritualmente nel mio cuore.
    ----- + -----
    Come già venuto io Vi abbraccio, e tutto mi unisco a Voi. Non permettete che io mi abbia mai a separare da Voi. Cosi sia.

    Ultimo Vangelo: Seguito +︎ del Santo Vangelo secondo Luca.
    In quel tempo Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era presa da violenta febbre; e gliela raccomandarono. Egli chinatosi verso di lei, comandò alla febbre e ne fu liberata; e alzatasi sull'istante, si mise a servirli. Sul tramontar del sole, quanti avevan infermi di varie malattie li portavano a lui. Ed egli, imposte a ciascuno le mani, li risanava. Uscivano anche i demoni da molti, gridando e dicendo: «Tu sei il Figlio di Dio». Ma egli li sgridava e non lasciava dire loro di sapere che lui era il Cristo. Fattosi poi giorno, uscì per andare in luogo deserto; ma le turbe, andate a cercarlo, giunsero fino a lui e lo volevano trattenere, perché non partisse da loro. Ma egli disse: «Bisogna che annunzi anche alle altre città la buona novella del regno di Dio; ché per questo sono stato mandato». E predicava per le sinagoghe di Galilea.

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  8. Riflessioni a voce alta :
    E' bello saperci collegati per la S.Messa , ieri sul portale della IBP ho letto dei commenti di ringraziamento dalla Germania espressi in lingua inglese ed ho considerato ancora una volta come sia così semplice e bello pregare insieme agli altri paesi ognuno con il proprio messalino bilingue : in latino e italiano , in latino e inglese , in latino e...vattelapesca

    E certo che i diavoli l'hanno fatta da padroni ! Abbiamo tolto tutte le paratìe / le reti di protezione : prima di tutto il culto a S.Giuseppe ( il terrore dei demoni ), le preci Leonine , la preghiera in famiglia ecc.ecc. in aggiunta mettiamoci tutti i peccati sociali e i nostri...ma che doveva fare Nostro Signore se non darci una bella sberla !

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  9. Litanie di San Giuseppe


    Le Litanie di San Giuseppe furono approvate da San Pio X nel 1909. Pio XI con decreto del 21 marzo 1935 ha applicato alla loro recita cinque anni di indulgenza ogni volta ed un’indulgenza plenaria se la recita delle Litanie, dei versicoli e dell’orazione è ripetuta ogni giorno per un mese intero. Recitiamo devotamente queste Litanie avendo nella mente e nel cuore le parole di Santa Teresa d’Avila: «Io non mi ricordo d’averlo sinora pregato di cosa, ch’egli abbia lasciato di farla. E cosa meravigliosa il dire le molte grazie che m’ha fatte Dio per mezzo di questo santo, ed i pericoli onde m’ha liberata, così nel corpo, come nell’anima. Agli altri santi par che abbia concesso il Signore di soccorrere in una sola necessità; questo santo si prova per esperienza che soccorre in tutte; e che vuole il Signore darci ad intendere che sì come in terra gli volle star soggetto, così fa in cielo in quanto il santo gli domanda. Ciò han veduto per esperienza altre persone, a cui diceva io che si raccomandassero a lui. Vorrei persuadere a tutti che fossero divoti di questo santo, per la grande esperienza che ho de’ gran favori ch’egli ottiene da Dio. Non ho conosciuta persona che gli faccia particolar servitù, che non la veda sempre più nelle virtù avanzarsi. Da molti anni nel giorno della sua festa io gli chieggo una grazia, e sempre la vedo adempita. Chiedo per amor di Dio, che chi non lo crede, voglia provarlo» (Vita, cap. 6).

    Kyrie, eléison.
    Christe, eléison.
    Kyrie, eléison.
    Christe, audi nos.
    Christe, exáudi nos.
    Pater de cælis Deus, miserére nobis.
    Fili, Redémptor mundi, Deus, miserére nobis.
    Spíritus Sancte, Deus, miserére nobis.
    Sancta Trínitas, unus Deus, miserére nobis.
    Sancta María, ora pro nobis.
    Sancte Ioseph, ora pro nobis.
    Proles David ínclita, ora pro nobis.
    Lumen Patriarcharum, ora pro nobis.
    Dei Genetrícis Sponse, ora pro nobis.
    Custos pudice Vírginis, ora pro nobis.
    Filii Dei nutrície, ora pro nobis.
    Christi defénsor sédule, ora pro nobis.
    Almae Familiae praeses, ora pro nobis.
    Ioseph iustíssime, ora pro nobis.
    Ioseph castíssime, ora pro nobis.
    Ioseph prudentíssime, ora pro nobis.
    Ioseph fortíssime, ora pro nobis.
    Ioseph obedientíssime, ora pro nobis.
    Ioseph fidelíssime, ora pro nobis.
    Spéculum patiéntiae, ora pro nobis.
    Amátor paupertátis, ora pro nobis.
    Exémplar opíficum, ora pro nobis.
    Domésticae vitae decus, ora pro nobis.
    Custos vírginum, ora pro nobis.
    Familiárum cólumen, ora pro nobis.
    Solácium miserórum, ora pro nobis.
    Spes aegrotántium, ora pro nobis.
    Patróne moriéntium, ora pro nobis.
    Terror daémonum, ora pro nobis.
    Protéctor sanctae Ecclésiae, ora pro nobis.
    Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Dómine.
    Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exáudi nos, Dómine.
    Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserére nobis.

    V. Constítuit eum dóminum domus suae.
    R. Et príncipem omnis possesiónis suae.

    Orémus.
    Deus, qui ineffábili providéntia beátum Ioseph sanctíssimae Genetrícis tuae sponsum elígere dignátus es: praesta, quaesumus; ut, quem protectórem venerámur in terris, intercessórem habére mereámur in caelis: Qui vivis et regna in saecula saeculorum.
    R. Amen.

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  10. Signore, pietà.
    Cristo, pietà.
    Cristo, ascoltaci.
    Cristo esaudiscici.
    Padre celeste, Dio, abbi pietà di noi.
    Figlio, Redentore del mondo, Dio, abbi pietà di noi.
    Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi.
    Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.
    Santa Maria, prega per noi.
    San Giuseppe, prega per noi.
    Inclito figlio di Davide, prega per noi.
    Luce dei Patriarchi, prega per noi.
    Sposo della Madre di Dio, prega per noi.
    Custode purissimo della Vergine, prega per noi.
    Nutrizio del Figlio di Dio, prega per noi.
    Sollecito difensore di Cristo, prega per noi.
    Capo della Sacra Famiglia, prega per noi.
    Giuseppe giustissimo, prega per noi.
    Giuseppe castissimo, prega per noi.
    Giuseppe prudentissimo, prega per noi.
    Giuseppe fortissimo, prega per noi.
    Giuseppe obbedientissimo, prega per noi.
    Giuseppe fedelissimo, prega per noi.
    Esempio di pazienza, prega per noi.
    Amante della povertà, prega per noi.
    Modello dei lavoratori, prega per noi.
    Decoro della vita domestica, prega per noi.
    Custode dei vergini, prega per noi.
    Sostegno delle famiglie, prega per noi.
    Conforto dei miseri, prega per noi.
    Speranza dei malati, prega per noi.
    Patrono dei morenti, prega per noi.
    Terrore dei demoni, prega per noi.
    Protettore della Santa Chiesa, prega per noi.
    Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.
    Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore.
    Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

    V. Lo costituì signore della sua casa.
    R. E principe di tutti i suoi beni.

    Preghiamo
    O Dio, che con ineffabile provvidenza ti degnasti di eleggere il beato Giuseppe a Sposo della tua Santissima Madre, concedi che, come lo veneriamo protettore in terra, così meritiamo d’averlo intercessore nei cieli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
    R. Amen.

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  11. https://voxnews.info/2020/03/19/decreto-governo-sospende-la-proprieta-privata-fino-al-31-luglio-ogni-bene-mobile-e-immobile-potra-essere-requisito/

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  12. @ Josh
    torna a puntino il suo commento 19 marzo 2020 12:10.
    Chissà quale sarà l'arma con cui dobbiamo difendere noi, i nostri cari, la nostra casa responsabilmente? La scure? La spada? Il sasso? La parola? La lingua, spada a due tagli? Lo capiremo a suo tempo. Preghiamo.

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  13. Pensare sin da ora ad un Piano B poiché non si può tenere l' Italia sotto chiave per mesi

    Il blocco totale di una nazione, sia nei movimenti che nella produzione industriale, può resistere solamente per un tempo relativamente breve, diciamo alcune settimane. Dobbiamo sperare che l'infezione cominci la curva discendente in tempi relativamente brevi.
    E' anche stato sospeso l' esercizio di alcuni diritti, garantito dalla Costituzione, p.e. la libertà di movimento, mentre sono aumentate le limitazioni che si possono imporre al diritto di proprietà.
    Ma la questione non è giuridica e nemmeno politica, è, se così possiamo dire, fisiologica: non puoi tenere un intero e numeroso popolo chiuso in casa, sia pure per il suo bene, per tanti mesi. Al massimo, per alcune settimane. Dopo, la reclusione inizialmente accettata con spirito di sacrificio e patriottismo, comincerà a diventare sempre più molesta, anche perché molto probabilmente accompagnata da un declino economico impressionante; scoppieranno rivolte...
    Fin da ora il Governo e le autorità regionali dovrebbero pensare ad un piano B cioè a come organizzare una ripresa anche parziale delle attività in una situazione nella quale il perfido virus non sia stato sconfitto ma solo parzialmente circoscritto.
    Policratico

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  14. E certo , i cittadini devono pagare per la loro incapacita' di governare e per tutti i loro sperperi !

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  15. https://www.youtube.com/watch?v=DxnnetwCAPo

    ZINGARETTI E L'OSPEDALE FORLANINI REGALATO ALLE ONG. È VERO? Roberta Angelilli #Byoblu24

    Importante

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  16. Già, non avevo fatto a tempo a scrivere il commento su alcuni aspetti simbolici del S. Giuseppe custode, che arriva in gazzetta ufficiale la notizia di esproprio coatto dei nostri beni mobili e immobili a loro discrezione. Dopo loro errori, dobbiamo sempre pagare noi. E sono pure governi eletti

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  17. Per la domanda sull'ospedale Forlanini dato alle ong, la notizia era su tutta la stampa nazionale

    https://m.ilgiornale.it/news/roma/decine-appelli-riaprire-forlanini-zingaretti-vuole-darlo-1841646.html

    Diciamo che non si sa se la faccenda é andata in porto o se é stata bloccata, ma l'intenzione dichiarata era quella

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  18. Lasciamoci “contagiare” dal silenzio di san Giuseppe! Ne abbiamo tanto bisogno, in un mondo spesso troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l’ascolto della voce di Dio.
    (Joseph Ratzinger)

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  19. E sono pure governi NON* eletti, volevo dire poco sopra.

    Sì ci lasciamo contagiare dal silenzio di Giuseppe. Ma mentre gente non delegata da noi ci toglie pure la sedia da sotto, qualcosa possiamo dire.

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  20. NOMINA SUNT SUBSTANTIA RERUM

    La parola italiana "padre" deriva dal latino "pater", che a sua volta deriva dal termine sanscrito "pati" che significa "recinto di protezione".
    "Padre" quindi deriva da "recinto", in quanto il padre è colui che protegge.
    Egli delimita anzitutto un limite, un argine, un confine oltre il quale non si può andare. Tutto ciò non va visto come una costrizione, un impedimento che ci opprime o che, peggio ancora, ci priva della nostra libertà, ma come quelle mura di protezione robuste, sicure, solide, affidabili, che ci difendono e ci proteggono dalle minacce e dagli attacchi che provengono dall'esterno. E' un argine finalizzato al nostro bene, perché al di là di esso potremmo imbatterci da soli nei pericoli del mondo.
    Il padre, quindi, è l'autorità che stabilisce i no, le regole da rispettare per non rischiare di valicare il limite di ciò che è lecito, buono e giusto.
    Quelle regole sono volte al nostro bene, perché ci preservano dai pericoli assicurati.
    Come prima, la regola non è una privazione della nostra libertà, anzi ne è il suo pieno compimento, perché garantisce l'ordine nel creato e l'armonia nella nostra vita.
    Ma un recinto di protezione è anche tutto ciò contro cui si abbattono i colpi dei nemici scagliati dall'esterno pur di non danneggiare quanto di prezioso è custodito al suo interno.
    Il padre, dunque, è la cinta muraria che sa sacrificarsi per la sua famiglia, che sa soffrire, che sa combattere, che sa dare la sua vita, che è pronto a incassare i colpi provenienti dall'esterno, pur di preservare indenni la sua regina e i suoi figli.
    Se infatti la madre insegna ai propri figli come vivere, il padre insegna loro come morire.

    Il segreto di una famiglia felice è in questa immagine: un padre che governa e protegge la famiglia, una madre che custodisce la vita e l'unità.

    Dario Maria Minotta, MG

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