Video catechesi di P. Serafino M. Lanzetta su Radio Buon Consiglio, tenuta il 30 marzo 2020.
Dio è causa della malattia, della sofferenza o della morte? Dio è responsabile del male morale che devasta le coscienze? Qual è dunque il giusto rapporto tra Dio è il mistero del male, così da dare una chiara risposta anche al problema presente della pandemia causata dal Coronavirus. Se Dio è tenuto fuori da tutto ciò che accade, al fine di "salvaguardare" la sua innocenza e per non lasciare che gli uomini inveiscano contro di Lui, o, se per giustificare la sua presenza in situazioni dolorose lo si lascia soffrire con noi e come noi, allora chi ci libera dalla sofferenza? La scienza e la tecnologia che ormai si sono sostituite alla fede e alla teologia. Questo però provoca un mondo (e una Chiesa) ancora più secolarizzati e non amici dell'uomo.
Il male è assenza di bene, allora chi ha tentato, sedotto Eva?
RispondiEliminaIn questi giorni si è molto discusso del rapporto tra l’autorità civile e quella religiosa. In aggiunta di autorità civili ce ne sono più di una, in un articolato concerto di pesi e contrappesi.
RispondiEliminaTutti questi poteri, nella propria veste di autorità, svolgono dei compiti sul popolo loro affidato. Ciascuna autorità dovrebbe sapere che ha potere soltanto perché “l’ha ricevuto dall’alto” (Gv 19,11). Persino Gesù, nella sua umanità, vi si sottomette, avendo premesso che il suo regno non è di questo mondo (Gv 18,36) e che Gesù nel mondo è venuto per rendere testimonianza alla verità (Gv 28,37). Ed è su quest’ultimo punto che Pilato si interroga, rimanendo in sospeso. Talmente sospeso che finirà ricattato da un altro potere terreno, del quale Gesù indica la maggior colpa (Gv 19,11), finendo con il fare ciò che non vorrebbe e lavandosene le mani.
E’ interessante osservare Pilato quel venerdì mattina, giorno di parasceve. Lui sta nel suo palazzo, rivestendo il proprio ruolo. Fuori dal palazzo “per non contaminarsi”, rivendicando una distanza e una diversità, ma appellandosi all’altrui autorità per esercitare la propria, gli chiedono giustizia e gli consegnano Gesù, il motivo del clamore e del trambusto che sta agitando gli animi.
Assistiamo a quattro distinti momenti nei quali Pilato esce, per rivolgersi alla folla e ai suoi capi. Tra questi quattro momenti, ci sono tre scene interne, nelle quali Pilato ha modo di confrontarsi a tu per tu con Gesù. Il potere ha modo di rivolgersi al pubblico, esteriormente, ma intanto ha modo di rivolgersi al privato, interiormente. Combattuto da ciò che la coscienza (e la moglie) gli dice e ciò che i cori e le grida che salgono dalla piazza gli intimano, insieme alla ragion di Stato e alla carriera, alla fine per lui Gesù o Barabba pari sono e il volere popolare, artatamente sobillato, diventa il faro nel mondo.
In effetti il suo principe, del mondo, è omicida e falsario, dal principio.
Questi poteri, esclusivamente rivolti al mondo, per quanto legittimi ti mettono in croce. Se lo dicono l’un l’altro, per farsi belli (e bulli): se non fai così “non sei amico di Cesare” (Gv 19,15). Poi litigano, si fanno i dispetti, “quello che ho scritto ho scritto” (Gv 19,22), o diventano amici, come Pilato ed Erode. Date a Cesare quel che è di Cesare: Gesù lo disse con sottile ironia: chi non l’ha colta l’ha fatto diventare l’inno della laicità, la bandiera del laicismo e la maschera dell’ipocrisia.
Beh, secondo il Generale dei Gesuiti, tale Padre Sosa Abascal, il diavolo nient'altro sarebbe se non una nostra personificazione del male, una mera costruzione concettuale, cervellotica, quindi senza nessun riscontro con la realtà effettuale, concreta. Poiché il Santo padre (?) non lo ha smentito né ammonito, né tantomeno scomunicato (come successo a don Minutella), dobbiamo dedurne che avesse ragione, e che quindi il diavolo non esista, che non sia esistito nemmeno il peccato originale, la caduta dell'uomo, dopo quella degli angeli ribelli, e che, infine, NSGC sia venuto tra noi per fare una passeggiata, per cambiare aria. Quanto poi ai miracoli ed alla stessa Resurrezione, Bergoglio ha detto che Gesù non era un mago, che non ha moltiplicato pani e pesci e che, mentre la Sua morte è un fatto storico (innegabile) la Sua Resurrezione è una questione di sola fede, un fatto personale, quindi, alla faccia di San paolo che dice che "Se Gesù non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede". E' la "chiesa" modernista, cari miei, ci piaccia o meno.
RispondiElimina«Dicevano in una bella espressione latina: “La Chiesa è la casta meretrix”, la santa con figli peccatori» (Santa Marta, omelia 30 marzo 2020).
RispondiEliminaMa se lo so persino io che casta meretrix significa che la Chiesa è santa come una donna casta, e meretrice perché si apre a tutti.
Quanto alla "castità" della Chiesa, non conosco nessuna significazione migliore di quella offerta da B. XVI in un'omelia alla CTI, del 6 ottobre 2006.
"In questo contesto mi viene in mente una bellissima parola della Prima Lettera di San Pietro, nel primo capitolo, versetto 22. In latino suona così: «Castificantes animas nostras in oboedentia veritatis» . L'obbedienza alla verità dovrebbe «castificare» la nostra anima, e così guidare alla retta parola e alla retta azione. In altri termini, parlare per trovare applausi, parlare orientandosi a quanto gli uomini vogliono sentire, parlare in obbedienza alla dittatura delle opinione comuni, è considerato come una specie di prostituzione della parola e dell'anima. La «castità» a cui allude l’apostolo Pietro è non sottomettersi a questi standard, non cercare gli applausi, ma cercare l'obbedienza alla verità. E penso che questa sia la virtù fondamentale del teologo, questa disciplina anche dura dell'obbedienza alla verità che ci fa collaboratori della verità, bocca della verità, perché non parliamo noi in questo fiume di parole di oggi, ma realmente purificati e resi casti dall'obbedienza alla verità, la verità parli in noi. E possiamo così essere veramente portatori della verità".
Salute a voi
in J. et M.
g.
En pleine crise du coronavirus, le président polonais Andrzej Duda s'est rendu à Jasna Gora pour prier Notre-Dame de Częstochowa afin qu'elle épargne son pays.
RispondiEliminaCatechesi Mariana sulle apparizioni di Fatima
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=XSd6YFUvLL0
Come cesellata .
Anonimo delle 15,32,anche il demonio é una creatura. Non esiste un dio del male, questo significa che il bene é l'unico principio, perciò si afferma che il male é un'assenza.
RispondiEliminaSulla Chiesa casta meretrix suggerisco la lettura di un breve ma stupendo saggio di ecclesiologia del compianto cardinal Biffi: "la Sposa chiacchierata".
Antonio
Alla vostra cortese attenzione,
RispondiEliminaMi permetto di suggerire, a chi lo vuole, la recita, quando si può, della Coroncina della Divina Misericordia di Suor Faustina kovalska la cui festa è la prima domenica dopo Pasqua per i moribondi da covid-19 e in generale.
Gesù ha promesso che per questa coroncina recitata per i morenti non sarà giusto giudice ma Salvatore e che gli piace concedere tutto quello che di giusto gli chiederanno con la coroncina, che chiaramente va ripetuta con perseveranza, come dice il Vangelo per tutte le preghiere in generale.
Quindi mentre si prega per i moribondi si prega anche per le proprie necessità e qualsiasi altra intenzione.
Distinti Saluti
Fabio Riparbelli.
https://www.churchmilitant.com/news/article/outrage-forces-vatican-to-delete-article-on-coronavirus-benefits
RispondiEliminaIn un articolo pubblicato su (tanto per cambiare) Vatican News un (tanto per cambiare) gesuita celebra la pandemia perché favorirebbe la natura.
Poi, dopo le proteste, questi scandalosi personaggi cancellano la notizia dal sito senza chiedere scusa (tanto per cambiare).
Purtroppo le nostre anime, in questo momento, sono in cattivissime mani...
RispondiEliminaIl male è un'assenza. Ma è ben presente, in questo basso mondo.
Di che cosa? Detto così sembra astratto. Assenza del bene. Ma è solo assenza del bene?
Non è anche contrario al bene? È il suo opposto: l'adulterio al posto del talamo nuziale incontaminato, tanto per fare un esempio.
Si definisce in relazione al bene, lo nega, lo vuole distruggere. In questo senso è una assenza, nel senso che non ha sostanza propria come il bene. Senza il bene il male non esisterebbe.
E tuttavia se non ha sostanza propria, perché è il Negativo per eccellenza ed esiste solo per distruggere, tuttavia esiste, non è un'astrazione o una creazione della mente.
Il Demonio è una realtà, sovrannaturale e anche naturale, per esempio nelle tentazioni che subiamo. E il male non si organizza anche? E questa pretesa assenza, dal punto di vista metafisico, non è così presente e potente da condurre le anime all'inferno?
E l' inferno, non è forse eterno? E' il male punito per sempre dalla divina giustizia. Ma resta appunto in eterno come realtà dei reprobli, ripudiati da Dio perché agenti del male,
sino alla fine della loro vita terrena.
Perché Dio lo ha permesso, a cominciare da Lucifero angelo ribelle? Questo resta un mistero. E perché continua a permetterlo? Mysterium iniquitatis, il male, dice l'Apostolo.
Lo accettiamo, dobbiamo accettarlo, come lo spiega (senza spiegarlo) la Rivelazione. cristiana. La nostra ignoranza ("ignoranza utile", Manzoni) sul perché del Male non deve oscurarci la mente e impedirci di riconoscere l' esistenza effettiva del Male, anche dentro di noi, ogni giorno in lotta contro di noi.
Bellissimo commento quello delle 00.10
RispondiEliminaGrazie di cuore.
Mi sono collegato per svilupparlo ulteriormente.
Il male è un'assenza.
C’è chi, per semplificare, lo paragona a un pavimento nel quale manca una piastrella.
In una bella casa anche se tutto il resto è perfetto, l’occhio va lì, a quello che manca.
Ma per quanto il male sia l’assenza di quel che dovrebbe esserci, esso è ben presente.
Di che cosa è assenza? Non è poi così astratto ragionare dell’assenza del bene.
Il bene è ciò che racchiude il buono, il bello e il vero al quale tendiamo. Il bene non ci fa paura.
Il male tuttavia non è solo assenza del bene: è anche il suo contrario. Perciò il male ci fa paura.
Il male di una parte riguarda l’intero. Pensiamo a una malattia di un organo: ne soffre tutto il corpo.
Il male si definisce in relazione al bene, ma lo nega e lo vuole distruggere.
In questo senso è anche una assenza, nel senso che non ha sostanza propria come il bene.
Senza il bene, che viene a mancare, il male non esisterebbe.
Il male non ha sostanza propria, perché è il Negativo per eccellenza ed esiste solo per distruggere.
Ma c’è. Esiste e non è un'astrazione o una creazione della mente umana. E’ Satana.
Il Demonio è una realtà, soprannaturale e anche naturale, per esempio nelle tentazioni che subiamo.
E’ ribellione all’ordine creato, facendosi disordine. E’ causa di morte. E’ falso e va contro la verità.
Divide: ci divide dal Buono, dal Bello e dal Vero al quale tendiamo perché veniamo da lì.
Ci frammenta, ci dis-perde, ci di-spera, trascinandoci lontano da dove vorremmo essere.
Il Male infatti ha persino il potere di organizzarsi e così ci fa s-ragionare, portandoci al suo servizio.
Il Male infatti ha un suo scopo: quello di portare anime a sé, all’inferno, alla distanza eterna da Dio.
Dio è tutto, è la realtà. Il diavolo è il nulla e trascina nell’irrealtà (ideologia) chi vuole perdere con sé.
Ecco come la sua “assenza” si fa così presente e tremendamente potente.
L' inferno esiste ed è eterno. Non è vuoto. Contiene tutta l’assenza del bene, voluta e non casuale.
E' il “luogo” del Male punito per sempre dalla divina giustizia.
Resta appunto in eterno come realtà dei reprobi, ripudiati da Dio perché liberamente agenti del Male.
Perché Dio lo ha permesso, a cominciare da Lucifero, l’angelo ribelle?
Questo resta un mistero. L’Amore permette che esso esista, che ci sia la possibilità del “tutt’altro”.
E perché continua a permetterlo? E’ il mysterium iniquitatis, il male come lo definisce l'Apostolo.
Lo accettiamo, dobbiamo accettarlo, come lo spiega (senza farlo del tutto) la Rivelazione cristiana.
L’amore non si limita a permetterlo e a soffrire con noi, nel segno della croce. Da lì ci porta Oltre.
Ci porta da dove veniamo, se lo vogliamo, ma nel segno della croce, nella Via Crucis della verità.
La nostra ignoranza ("ignoranza utile" nel Manzoni) sul perché del Male non deve oscurarci la mente.
Non deve impedirci di riconoscere l'esistenza effettiva del Male, anche dentro di noi, ogni giorno.
Siamo in lotta, innanzitutto contro di noi, assediati dalla tentazione, la banalità del Male che attrae.
Al Padre Buono, in definitiva, chiediamo di essere liberati dal Male.
Il Male è contrario alla volontà di Dio: ciò che dice no alla volontà di Dio, Sommo Bene, è il peccato.
Il padre ha inviato il Figlio: Gesù non è venuto a fare l’assistente sociale, ma a farsi carico del peccato.
Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo con il sacrificio crocifisso. La via è quella. C’è solo quella.