Nel Vangelo leggiamo che Gesù, su esempio di Mosè ed Elia, con i quali poi apparve durante la Trasfigurazione il cui Vangelo ascoltiamo nella seconda Domenica di Quaresima, digiunò per 40 giorni: fu un digiuno completo, nel deserto, al termine del quale ebbe fame e sete e venne il demonio a tentarLo.
Anche Gesù provò la solitudine e l’abbandono, appunto nel deserto prima che nel Getsemani e poi sulla Croce, ma del resto Lui non ci ha mai detto che le cose sarebbero state facili, prefigurandoci anzi persecuzioni e divisioni fin dentro casa; Lo dobbiamo seguire sulla Croce, è condizione per seguirLo ed essere perfetti.
E proprio alla vigilia di questa terza Domenica di Quaresima, dedicata nel rito greco alla speciale contemplazione della Santa Croce, che viene messa al centro delle chiese e venerata, leggiamo di una notizia terribile: la Prefettura della Casa Pontificia ha disposto che le cerimonie della Settimana Santa, quantomeno quelle della Basilica Vaticana come sembra, si celebreranno senza concorso di fedeli.
Anche ragionando a mente più fredda, considerando pure le condizioni di salute del Papa, è una notizia inedita e scioccante, una vera pugnalata al cuore: anche durante le pestilenze dei secoli passati sospendevano i giubilei e i pellegrinaggi da lontano, certamente, ma non la celebrazione delle liturgie, men che meno chiudevano le chiese ai fedeli; ma anche solo leggere la notizia e, Dio non volesse, fossimo privati di tutte le celebrazioni della Settimana Santa, è veramente un essere messi in croce, per chi tiene alla propria anima, che è edificata solo dai santi sacramenti e specialmente da quelli pasquali, essendo il Triduo il centro di ogni anno liturgico, ed essendo questo, per citare Pio XII, Cristo in mezzo a noi.
Quindi, durante la Settimana più Santa dell’anno quando i fedeli devono partecipare più che in altri giorni, ci ritiriamo, chiudiamo tutto? Lasciamo i fedeli, non solo quelli ordinari, ma soprattutto malati e moribondi, senza i sacramenti? A che serve leggere durante la Quaresima il Vangelo in cui leggiamo di Gesù che guarisce i malati e perfino risuscita i morti?
Questa è una prova terribile non solo per il cambio di abitudini, o il non poter fare la spesa o andare in giro, o altre cose materiali, ma per l’assenza di conforto spirituale, invece, sì, è una prova terribile.
Certamente il buon Dio, ai Suoi eletti, dà grazie particolari per fronteggiare l’emergenza, per noi dopo decenni se non secoli di tranquillità inedita, e certamente è una Quaresima veramente stretta e forte da vivere; però anche ciò non può non portarci ad una riflessione: il buon Dio è forse così dispiaciuto e adirato nei nostri confronti che non vuole più farsi trovare da noi increduli e tiepidi? A così tanto sono arrivati i peccati del mondo e soprattutto della nostra parte di mondo?
Se guardiamo bene, non vedremmo in effetti che divorzi, convivenze, aborti, eutanasia, uso e consumo di droga, bestemmie, pornografia; ma anche senza necessariamente queste cose, che magari ad un senso di morale comune possono fare senso, non vedremmo poi che materialismo pratico a ogni rango: l’assalto ai supermercati e i lavori straordinari imposti ai corrieri, anche per accaparrarsi oggetti e merci che non ci servono, parlerebbero da soli.
Ma anche noi abbiamo le nostre colpe, anche noi “bravi” e “giusti”: se guardiamo bene dentro di noi, non vedremmo che Messe cui arriviamo tardi, o perfino saltate, Comunioni fatte male, preghiere non dette, digiuni non praticati o saltati sfruttando le eccezioni canoniche; se Atene piange, e deve piangere, Sparta però non ride.
Il Profeta Isaia fa dire attraverso di sé al buon Dio “le Mie vie non sono le vostre vie, i Miei sentieri non sono i nostri sentieri”; forse davvero non dovevamo dare per scontate le chiese aperte, i sacerdoti sempre disponibili, in generale la nostra tranquillità, materiale e perfino spirituale.
Forse dovevamo essere sempre grati al buon Dio per ciò che avevamo, e che speriamo di riavere, e pregare per chi non ne avesse: certamente beni materiali, come una casa, del cibo, un lavoro, delle cure in caso di necessità; ma anche e soprattutto beni spirituali, i sacramenti, i misteri e le ordinanze della Chiesa, veicoli di grazia invisibile.
Forse, finita questa terribile prova, in cui noi saremo provati come oro nel crogiuolo, non vedremo più le celebrazioni come un freddo dovere (perché non solo i progressisti sbagliano a vederle come un’assemblea, ma pure il fronte conservatore e tradizionalista che le vede come un dovere da espletare senza quasi più afflato spirituale erra), ma le vedremo per quello che sono: uno spazio, uno squarcio di cielo sulla terra!
Forse capiremmo ora cosa significa per i nostri fratelli africani o asiatici (pensiamo soprattutto ai cinesi, che prima ancora che con il virus vivono in stato di persecuzione e pure scisma) cosa significa avere la celebrazione poche volte al mese o addirittura all’anno; forse, anche, capiremmo chi si fa i chilometri per andare alla Messa latina lontano da casa; forse capiremmo i sedevacantisti che lo fanno più degli altri, pur non essendo d’accordo con loro né ritenendo che le loro tesi possano spiegare come uscire dalla crisi nella Chiesa; forse capiremmo pure i fratelli ortodossi, che vivono spesso una situazione di doppia lontananza geografica, nell’andare a cercare le celebrazioni.
Forse capiremmo che la Croce non è uno scherzo, o un monile, o un semplice oggetto liturgico pur importante da venerare, ma un qualcosa che dobbiamo abbracciare e percorrere.
Il buon Dio non ci abbandona, e già la tranquillità e il permanere nello stato di grazia e preghiera in questo periodo è un segno della Sua bontà per noi, uomini di poca fede che abbiamo dubitato!
Chiedevamo del resto di vivere una vera Quaresima, affascinati da esempi dei santi, libri di preghiera o manuali di storia della Liturgia? Eccoci accontentati! Ci è piaciuto, all’inizio? Beh, magari no, però si diventa santi abbracciando le penitenze e gli incomodi che ci capitano, più che scegliendoli noi, magari a nostro piacimento.
Eravamo affascinati dalle vite dei monaci e degli eremiti, che vivevano anni nel deserto non solo senza mangiare ma addirittura senza sacramenti, ricevendo la Comunione magari due volte l’anno o al termine della vita, come San Giovanni Climaco e Santa Maria Egiziaca che, sempre nel rito greco, venereremo rispettivamente nelle prossime due Domeniche? O anche, eravamo affascinati dalle vite dei martiri inglesi, giapponesi e coreani, che vissero per secoli in clandestinità senza sacerdoti? Ancora una volta, eccoci accontentati! Del resto, se Gesù ha detto agli Apostoli Giacomo e Giovanni che non erano in grado di bere il Suo Calice, non lo poteva dire a maggior ragione a noi?
Acquistiamo meriti per il Paradiso e soprattutto lo spirito e la grazia divini, approfittiamo di questo periodo per rinunciare a tutto quanto di superfluo e stressante ci distraeva e ci rovinava, e soprattutto perseveriamo; certamente il bene fatto non andrà perduto per noi e soprattutto per Dio!
Continuiamo con la preghiera per placare l’ira e soprattutto adorare e supplicare la Divina Misericordia dell’Onnipotente, Che contempleremo il Venerdì Santo e festeggeremo la Domenica in Albis, preghiamo per i governanti e i reggitori di cose e per i medici e i ricercatori che curano i malati e cercano una cura a questo morbo, e preghiamo anche per i nostri gerarchi, pastori e sacerdoti, ora più che mai, sia quelli lasciati soli sia anche quelli che lasciano soli.
Preghiamo affinché, dopo questa lunga prova dolorosa, possiamo anche noi rinascere e risorgere e cantare tutti assieme: “Cristo è risorto dai morti, e con la Sua Morte ha calpestato la morte e ha ridato la vita a coloro che giacevano nei sepolcri”!
Roberto De Albentiis
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.com/2020/03/nellabisso-del-cono-normativo.html
RispondiEliminaIn Pakistan i fedeli (pochi alla volta) possono partecipare alla Santa Messa.
RispondiElimina(zarish Neno)
Nelle chiese non si celebrano messe e così il sacerdote guida la preghiera dal tetto della parrocchia, mentre i fedeli partecipano affacciati ai balconi circostanti. È l'esperienza avviata nelle ultime ore dalla comunità di Santa Maria della Salute a Napoli, nata ieri «quasi per caso» come racconta don Lorenzo Fedele.
RispondiEliminahttps://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/coronavirus_napoli_messa_tetto_chiesa-5123160.html
Dal canale Youtube della FSSPX, dal ciclo di catechesi e omelie per questo tempo di coronavirus:
RispondiEliminaCome faccio se non posso confessarmi?
https://youtu.be/-yP3EE0vR1s
Il vangelo odierno è difficile da comprendere per coloro che vedono.
RispondiEliminaNon possiamo immaginare che cosa significhi vedere per la prima volta, dopo aver vissuto anni senza osservare un'alba, o una primavera, ma solo averne sentito i rumori e i profumi.
Tuttavia il miracolo operato da Gesù è da contemplare in una chiave non solo materiale.
Sant'Agostino, nella stupenda preghiera nota come "Tardi t'amai" (Confessioni 10), ha un passaggio che recita: "Hai mandato un baleno, e il tuo splendore ha dissipato la mia cecità". E quel che vale per la vista, vale per ogni altro senso, se ciò che resta limitato alle creatura ha l'effetto di far dire al santo: "Mi tenevano lontano da Te quelle creature che non esisterebbero se non esistessero in Te".
L'esperienza del cieco può quindi riguardarci da vedenti che pur dotati di vista non vedono, a causa di un cuore indurito. Per noi il parlare di Gesù proclama cose nascoste fin dalla fondazione del mondo, poiché la grazia ha il potere di trasformare la realtà che incontra e abita (Mt 13,13-15 e 13,35). A Gesù bastano uno sputo, il fango e acqua...
La vista riacquistata dal cieco non gli permette solo la vista delle creature, ma più in profondità di vedere la Verità, fino a dire: "Io credo" nel Figlio dell'uomo (Gv 9,35-38).
E si prostra a terra. Di fronte a un'immensa grazia di Dio l'uomo può solo abbassarsi.
A fare da contrasto è la fallace visione dei sedicenti sani, che si adontano della spiegazione dell'accaduto data dall'uomo, che parla loro di timor di Dio e di Volontà di Dio, quali carta di identità e dotazione di chi solo può aprire gli occhi a un cieco.
Gesù rincara la dose affermando una cosa tanto vera quanto, apparentemente, poco misericordiosa: il suo giudizio prevede che quelli che vedono diventino ciechi, proprio per il peccato di vantarsi vedenti, essendolo solamente per quanto riguarda le faccende del mondo, ma oscurità di spirito (Gv 9,39-41). E se non lo ammettiamo, Lui non può operare.
Che questa durissima prova del virus ci possa restituire, con la salute dei corpi, una guarigione spirituale che ci porti a ri-conoscere il Figlio dell'uomo, a crederGli e a prostrarci a lui nel timor di Dio e disponibili a farne la volontà: è la conversione!
Che ci faccia capire che non basta vedere con la visuale del mondo che non accetta le spiegazioni di Dio (da che mondo è mondo...), preferendo le continue "novità", laiche e religiose, che possono farci comodo, ma non per vedere la realtà.
http://belgicatho.hautetfort.com/archive/2020/03/01/coronavirus-et-pourquoi-pas-la-medaille-miraculeuse-6216617.html
RispondiElimina“Quando il figlio dell'uomo tornerà, troverà la fede sulla terra?”
RispondiEliminaQueste parole del Signore mi hanno sempre sorpreso e le ho sempre interpretate come una provocazione dai Lui lanciata.
Adesso comprendo che non era una domanda retorica.
Anima Christi, sanctifica me.
RispondiEliminaCorpus Christi, salva me.
Sanguis Christi, inebria me.
Aqua lateris Christi, lava me.
Passio Christi, conforta me.
O bone Jesu, exaudi me.
Intra vulnera tua absconde me.
Ne permittas me separari a Te.
Ab hoste maligno defende me.
In hora mortis meae voca me,
Et jube me venire ad Te,
Ut cum Sanctis tuis laudem Te
In saecula saeculorum.
Amen.
Ricordate il 2017?!?
RispondiEliminaRicordate come, tre anni fa, in occasione del Centenario di Fatima, tanti di noi (in primis il Sottoscritto, non fatico ad ammetterlo! Sono il tipico "Leone da tastiera") si attendevano, da un momento all'altro eventi "INSOLITI"?!? Eventi che, per certi versi "temevamo" e per certi altri "auspicavamo" (se non, addirittura, "Invocavamo"?) Che tipo di "eventi"? In cosa sarebbe consistito il loro essere "insoliti"? Io, almeno io, non sapevo in cosa, non riuscivo ad immaginare nulla di preciso. Certamente, più vedevo che il mondo stava andando come stava, più reputavo improbabile che, tali eventi sarebbero stati indolori.
Ebbene, adesso che "L'INSOLITO" ha bussato alle nostre porte, non faccio fatica ad ammettere, che, come tre anni fa lo attendevo, così oggi mi fa sudare freddo!
Tutte questa paure, tutti questi timori. Ma di cosa? È un tempo di grande grazia.
RispondiElimina@ marius,
RispondiEliminagrazie!
Volevano affossare l'economia italiana per metterci definitivamente in ginocchio e il virus con intelligenza ne ha colpito il cuore: la Lombardia.
RispondiEliminaVolevano bruciare le nostre tradizioni, che non venissero più ricordate, e il virus con intelligenza sta decimando i vecchi in Italia. Ma quanto è stato "intelligente" questo virus, eh?...
Mons. Vlado Košić, vescovo di Sisak, cittadina a sud di Zagabria, ha dato ordine ai suoi sacerdoti che alle ore 15 di oggi, domenica 22 marzo, suonino le campane di tutte le chiese della sua diocesi per raccogliere il popolo cattolico in preghiera e che si reciti la Coroncina della Divina Misericordia perchè sia fermata la diffusione del Coronavirus.
RispondiEliminaIl vescovo Košić è il vescovo più amato dai cattolici croati, e di conseguenza il più odiato dai nemici della Chiesa.
Viene da dire: esiste un Pastore in Croazia...
Invito tutti a unirsi in preghiera alle 3 di questo pomeriggio, o comunque quando si può, così che la grazia del Signore operi non solo per la Croazia, ma anche e soprattutto per l'Italia, in questo momento difficile.
Guido Villa su Fb
In Croazia c'è stato un terremoto 5.3 proprio a Zagabria....
RispondiEliminaOggi il sindaco della città di Viterbo, alla presenza del vescovo Lino, ha rinnovato in modo solenne e straordinario il Patto d'Amore che lega la città alla Madonna della Quercia. Ha offerto alla Santa Madre di Dio le cinque chiavi cittadine, seguendo una tradizione secolare per cui i viterbesi ogni anno, a settembre, si recano in processione al santuario che ospita dentro un altare all'altare l'immagine miracolosa della Santa Vergine. Nel 1467 Maria liberò il territorio da una tremenda pestilenza. La tegola dipinta era appesa su un ramo di quercia in un terreno poco fuori Viterbo, da qui il suo titolo. Oggi la Vergine della Quercia è patrona della Diocesi. Invochiamola perché protegga non solo la nostra città ma l'Italia tutta.
RispondiEliminaNel 2009 Benedetto XVI, in visita alla basilica della Madonna della Quercia, pronunciò una preghiera che si può trovare qui:
http://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/prayers/documents/hf_ben-xvi_20090906_prayer-madonna-quercia.html
Paolo
@ Vigiliae Alexandrinae
RispondiEliminaL'interessante e dotto articolo afferma, da quanto mi risulta, delle imprecisioni:
Il Decreto-legge n. 6 del 23 febbraio 2020 non è un "articolo unico", come si dice nel medesimo. C'è un articolo 2 molto indeterminato che recita:
"Ulteriori misure di gestione dell'emergenza
1. Le autorita' competenti possono adottare ulteriori misure di
contenimento e gestione dell'emergenza, al fine di prevenire la
diffusione dell'epidemia da COVID-19 anche fuori dai casi di cui
all'articolo 1, comma 1."
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/23/20G00020/sg
Quindi è da lì che trae origine tutta la decretazione del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nel vostro scritto si chiede da dove derivi questa decretazione (cito):
"È inevitabile porsi il problema della collocazione ordinamentale, della natura e della legittimità di questi atti e degli atti successivi del Governo italiano: si tratta di “regolamenti esecutivi"? ecc. ...".
Ma la fonte, da quello che mi consta, è proprio quell'articolo 2 summenzionato. Io credo pertanto che si debba sollevare il dubbio dì costituzionalità di questo Decreto-Legge n. 6 del 23 febbraio 2020, e in particolare di questo articolo 2. Attraverso di esso potrebbe passare di tutto. Come ho già avuto modo di scrivere in un precedente commento di altro thread, questo articolo è pericoloso per la tenuta dello stato democratico.
L'autore dell'articolo di VA concorda con Anonimo. Si è trattato di un lapsus calami. Tuttavia l'articolo, che è stato corretto, non perde la propria coerenza. Si aggiunge semmai l'interessante argomento di Anonimo. A.S.
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