Preghiera per gli agonizzanti
O clementissime Jesu, amator animarum, obsecro Te per agoniam Cordis tui sacratissimi et per dolores Matris tuae Immaculatae, lava in sanguine tuo peccatores totius mundi nunc positos in agonia et hodie morituros. Amen Cor Jesu in agoniam factum miserere morientium |
Clementissimo Gesù, che tanto amate le anime, vi prego per l'agonia del vostro Cuore santissimo e per i dolori della vostra immacolata Madre, lava nel Tuo sangue i peccatori di tutto il mondo, che si trovano in agonia in questo momento e che oggi moriranno. Amen Cuore di Gesù in agonia abbi pietà dei morenti |
C'è l'indulgenza di 300 giorni per chi la recita e se recitata tre volte al giorno in tempi distinti per un mese intero c'è quella Plenaria.
(S. C. Ind., 2 febbraio 1850; S. Penit. Ap. 15 maggio 1933 - Tratta dal libro Filotea per i defunti di P. GERARDO BECCARO O.C.D. 378.ma edizione)
Sia lodato Gesù Cristo
Sgarbi fa riflettere assai in questo breve e pacato video
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?v=sUm6Xo91peg
Grazie
Adorazione Eucaristica e preghiera S. Rosario 24 h
RispondiEliminaOrentano (Pi) - Ha iniziato S. Ecc. Mons. Andrea Migliavacca Vescovo di S. Miniato ieri alle 14. 00 con l'esposizione del SS Sacramento dell'Altare e la recita del S. Rosario dalla RSA 'Madonna del Rosario' e poi a seguire, ininterrottamente, sino ad oggi alle 14. 00, giorno e notte, preghiera continuata al SS Sacramento dell'Eucaristia con l'Immacolata e Sempre Vergine Maria - link: https://www.facebook.com/202374474780/videos/537368336888214/
Per chi si occupa, come può, di una persona anziana, non è molto difficile capire l'abisso nel quale stanno precipitando -da giorni- i vecchi che muoiono per il Covid-19.
RispondiEliminaStrappati dalle loro case e dalle loro cose. Ospedalizzati e, conseguentemente, 'omologati' quanto a vestiario, cibo e condizione. Comunque isolati, 'seppelliti' nei loro corpi e -se la malattia progredisce- privati del loro fiato, che non è solo il respiro e la sua autonomia, ma anche l'unica possibilità rimasta di comunicare, emettendo suoni.
Questa malattia, nel suo essere terribile, è subdola: la fibrosi provoca nei polmoni un muco così denso da impedire il passaggio dell'aria e dell'ossigeno. Si soffoca così a causa di una reazione di 'difesa' al patogeno.
La solitudine -obbligatoria- fa il resto: il senso di abbandono (forzato e, certo, doveroso), la mancanza di un viso caro a cui aggrapparsi; l'incertezza in ordine alla sorte dei propri cari, anche più giovani; l'assenza di sostegno umano che non sia solo terapeutico, anche per l'impossibilità -per i medici- di trattenersi oltre la mera somministrazione delle cure...
Dicono che si muoia da soli: con il Coronavirus, molto di più.
Ecco perchè, nel dilatarsi improvviso del tempo che ci è dato, ancora da sani, sarebbe importante anche una preghiera o un pensiero per queste persone, alle quali nulla 'sta andando bene'. (Sebastiano Mallia)
PER COLORO CHE MUOIONO OGNI GIORNO
RispondiEliminaO Misericordiosissimo Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro, per l’agonia del Vostro Santissimo Cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso. Cuore agonizzante di Cristo, abbiate pietà dei morenti. ( 3 Ave Maria )
Oppure la Coroncina alla Divina Misericordia a questa pagina web:
https://www.pacenelcuore.com/preghiere/
In tarda mattinata il testa coda di De Donatis e del Vicariato con un secondo decreto che sostanzialmente smentisce il primo e lo rettifica. «Il decreto numero 468 viene modificato ponendo in capo ai sacerdoti e a tuti i fedeli la reponsbilità ultima dell'ingresso nei luoghi di culto, in modo tale da non esporre ad alcun pericolo di contagio la popolazione e nel contempo evitare il segno della interdizione fisica dell'accesso al luogo di culto attraverso la chiusura del medesimo, la quale potrebe creare disorientamento e maggiore senso di insicurezza».
RispondiEliminahttps://www.ilmessaggero.it/vaticano/chiese_aperte_oratori_roma_ultime_notizie-5108937.html
https://www.ilmessaggero.it/italia/coronavirus_sindaco_borgonovo_incubo-5108974.html
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=AxzjwPEDSCM
RispondiElimina13 Marzo 2020: Via CrucisVia Crucis
Anche il latino è morto...
RispondiEliminaE.C.
"Immaculatae" anziché Immacolata
"positi" anziché "positus"
dolorem al posto di doloris
RispondiEliminaFidelium animae per misericordiam Dei requiescant in pacem ! Arnen.
RispondiEliminaStabat Mater dolorósa
RispondiEliminaiuxta crucem lacrimósa,
dum pendébat Fílius.
Cuius ánimam geméntem,
contristátam et doléntem
pertransívit gládius.
O quam tristis et afflícta
fuit illa benedícta
Mater Unigéniti!
Quae maerébat et dolébat,
Pia Mater dum videbat
nati poenas íncliti.
Quis est homo, qui non fleret,
Matrem Christi si vidéret
in tanto supplício?
Quis non posset contristári,
Christi Matrem contemplári
doléntem cum Filio?
Pro peccátis suae gentis
vidit Jesum in torméntis
et flagéllis sùbditum.
Vidit suum dulcem natum
moriéndo desolátum,
dum emísit spíritum.
Eia, mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.
Abbiate pazienza per la pedanteria, c'è qualche svista nel latino, prego correggere. "Per dolores Matris tuae Immaculatae" (accusativi arcaici in un'orazione ecclesiastica sono poco verosimili),"nunc positos", "hodie morituros". Sallus infirmorum, ora pro nobis!
RispondiEliminaDP
Chiesa S.Benedetto del Querceto ore 18.15
RispondiEliminaS. Messa - 13 marzo
https://www.youtube.com/watch?v=o-LfRM29HZw
Vi sono grata per le correzioni. Ho copiato e incollato i testi inseriti nella tabella senza riguardare. Non è una buona giustificazione ma mi capita di essere in affanno....
RispondiEliminaCasa San Clemente - IBP Roma
RispondiElimina13 Marzo 2020: S. Messa della feria - Venerdì dopo la II domenica di Quaresima
https://www.youtube.com/watch?v=gdvdoJ0GuH4
La logica dei numeri, in parte inevitabilmente, ci porta a considerare questa situazione come un macabro balletto di cifre e percentuali: se si sale male, se si scende bene. Ma dietro ogni decesso non c’è un numero, ma una persona. E chi purtroppo se ne va piegato dal Covid-19 lo fa morendo spesso consapevole, isolato in ospedale, solo, senza salutare i suoi cari. Se ci pensiamo, è qualcosa di infernale. Prima quindi di lamentarci di questi giorni e di quelli che verranno – di certo non semplici -, rivolgiamo un pensiero a costoro, che lasciano così questo mondo. Facciamolo e teniamo duro, anche in loro memoria.
RispondiElimina(Giuliano Guzzo)
Ho avuto notizia della morte di un paziente con coronavirus che abitava nella mia zona. Il sacerdote non ha potuto somministrare il sacramento dell'estrema unzione, nemmeno avvicinarsi al letto. Ho pensato se fossi stato io quel paziente: quanta angoscia nel vivere le ultime giornate, dal ricovero improvviso ed inaspettato all'isolamento, alle ore terminali di agonia senza più aver visto un viso familiare, senza alcun conforto né dei parenti più stretti né di un sacerdote. Morire in solitudine, il tormento di non poter fare l'ultima confessione, chiedere l'ultimo perdono, contare su un'ultima parola di sostegno spirituale. Non poter nemmeno indossare la medaglia miracolosa o la croce al collo, o un rosario in mano, forse nemmeno riuscire a completare una preghiera a mente lucida. Questa è veramente la morte più indesiderabile che si possa avere ... Signore pietà !
RispondiElimina(Silvano Dottori)
Su indicazione di Andrea ho corretto il titolo da 'moribondi' in 'agonizzanti'.
RispondiEliminaOvviamente non cambia nella sostanza; ma agonizzanti rende appieno la serietà della lotta (agone) finale alla quale siamo tutti sottoposti.
Per questo la Chiesa invocava (dobbiamo riappropriarcene) frequentemente, oltre alla Vergine Santa, San Michele Arcangelo.
Quando mi trovavo di fronte alla morte in UCC, recitavo mentalmente il Requiem aeternam per quei pazienti per i quali non si era fatto in tempo a chiamare il cappellano (dato il tipo di patologia sostanzialmente tutti).
RispondiEliminaAll'epoca c'era li un cappellano che tutte le sere, sul tardi, veniva in reparto, e benediceva tutti, cosi (parole sue) "se se ne vanno prima che io arrivi, sono comunque benedetti". Vestiva in talare, e d aveva almeno 75 anni.
Che molti muoiono senza conforti religiosi ai pastori della neochiesa interessa poco o niente: tanto, secondo la teologia postconciliare, tutti vanno in paradiso e l'inferno, se c'è, è vuoto (chi lo ha detto è stato fatto cardinale e non da Bergoglio!). Ma questo non è il cristianesimo! Questo è il modernismo che distrugge la fede!! Riscopriamo i Novissimi e l'importanza del ben morire!!
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