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martedì 14 aprile 2020

La Chiesa risorgerà - don Elia

Et est spes novissimis tuis (Ger 31, 17).
«C’è speranza per il tuo avvenire» (oppure, intendendo al maschile: per i tuoi discendenti), dichiara il profeta Geremia preannunciando a Rachele il ritorno degli esiliati. Anche a noi, oggi, viene rivolto il medesimo incoraggiamento: c’è speranza per la Chiesa, benché si sia eclissata. Come all’epoca della crisi ariana, la maggior parte della gerarchia cattolica sembra del tutto sottomessa ai poteri mondani; i vescovi e cardinali che mantengono la libertà di parola paiono ancor meno numerosi di allora, quando la vera fede fu difesa da valorosi campioni come Atanasio d’Alessandria, Cirillo di Gerusalemme, Ilario di Poitiers, Ambrogio di Milano, i tre Cappadoci… per menzionare solo i più celebri. Alcuni di loro soffrirono più volte l’esilio in condizioni molto precarie, ma alla fine, dopo la morte dell’imperatore Valente, furono reintegrati. Ora, dove sopravviveva la Sposa di Cristo in quei drammatici frangenti? Nella communio catholica, ossia nella rete formata da tutti i battezzati fedeli alla verità, per quanto dispersi, privi di guida visibile e vessati da angherie di ogni genere, fino, in certi casi, al martirio di sangue; è grazie a loro che, una volta riacquistata la libertà, la Chiesa rifiorì più esuberante di prima e conobbe nuovi, splendidi trionfi.

Nell’antico rito romano della Settimana Santa la benedizione dell’ulivo, la Domenica delle Palme, è impreziosita da un bel prefazio proprio (poi eliminato dalla riforma del 1955) in cui si proclama una lode cosmica che abbraccia cielo e terra: l’assemblea dei Santi, l’esercito degli Angeli, la creazione visibile e i membri della Chiesa militante, i quali «professano con libera voce, dinanzi ai re e alle autorità di questo mondo, quel grande nome del tuo Unigenito» (illud magnum Unigeniti tui nomen coram regibus et potestatibus huius saeculi libera voce confitentur). Così si manifesta la comunione cattolica: nella franchezza di quanti proclamano davanti a tutti – compresi i potenti – la sovranità del Figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto a redenzione loro e di quanti son disposti a riconoscerlo come tale: Gloria, laus et honor tibi sit, Christe Redemptor! Nella liturgia si prolunga l’acclamazione della folla festante che accolse il Messia: Benedictus qui venit rex in nomine Domini (Lc 19, 38). È proprio questa voce che, nelle attuali circostanze storiche, si sta cercando di soffocare con il pretesto di una pandemia che non sembra affatto di origine naturale.

A nessuno sfugge che sia l’informazione in proposito, sia i provvedimenti dei vari governi seguano dappertutto il medesimo ineluttabile copione, replicato invariabilmente da uno Stato all’altro. La popolazione mondiale, come un sol uomo, è stata ridotta alla completa sottomissione senza sparare un colpo: l’inottemperanza dei divieti comporta non solo il rischio di multe e denunce, ma pure uno stigma sociale da criminali e un senso di colpa paralizzante. Il virus, in realtà, si è rivelato l’arma perfetta per ottenere tutta una serie di effetti concomitanti: la legalizzazione di fatto dell’eutanasia, lo sdoganamento dell’aborto chimico, l’imposizione di vaccini fortemente nocivi, l’imbavagliamento del dissenso, il riassetto economico-finanziario, l’abolizione delle sovranità nazionali e la cancellazione dei diritti fondamentali, oltre – non ultimo – alla sospensione del culto cattolico, attuata ovunque con una precipitazione e un’intransigenza a dir poco sospette. Se, da un lato, si può ipotizzare che la Provvidenza si sia servita di decisioni umane per imporre una pausa a liturgie che il più delle volte offendevano Dio, dall’altro è anche vero che questa situazione sta portando al culmine il processo di protestantizzazione della vita cristiana con la completa privatizzazione del culto.

Il fatto più deprimente è che il martellante terrorismo mediatico che ci ha messi tutti agli arresti domiciliari ha ricevuto il contributo, come se non bastasse, di taluni predicatori di grido che han rincarato la dose o con invettive scomposte o con irritanti esortazioni a fare del bene standocene a casa o con il ricorso a pretese rivelazioni e profezie, per non parlare dei vescovi che ci raccomandano la generosità e l’amore (?) per farci accettare il confinamento del Triduo Pasquale, quando invece dovrebbero essere proprio loro a spronarci ad andare in chiesa! È uno strano zelo quello di chi inculca un’obbedienza assoluta (che altro non è che mera acquiescenza) sulla base di una visione privatistica e consumistica della religione che coincide proprio – guarda caso – con quella del mondo. Il tenore di queste manfrine presuppone che chi va in chiesa o chiede i Sacramenti lo faccia non per il bisogno che ha della grazia divina e allo scopo di attirarla su tutti, bensì per puro egoismo, per godersi un istante di conforto soggettivo, senza la minima cura della salute pubblica né delle migliaia di persone che potrebbero morire a causa sua… Anche la ragione, oltre al Creatore, è tenuta accuratamente fuori da siffatti ragionamenti.

Il fatto è che tutte queste raccomandazioni, accreditando la disinformazione che già ci sommerge come una marea, contribuiscono solo a distoglier l’attenzione da ciò che sta veramente accadendo. I suggerimenti dei militari russi giunti in Italia circa un’enorme manovra diversiva si stanno chiarendo meglio grazie alle notizie, trapelate di recente, sulla sperimentazione in corso della rete 5G, a cui la “pandemia” farebbe da schermo sia sul piano mediatico che su quello sanitario. Le immagini delle persone che, a Wuhan, soffocavano stramazzando a terra fanno pensare a un collasso del sistema cardio-respiratorio, che può essere provocato da onde elettromagnetiche di forte intensità. L’obiettivo ultimo di questo sviluppo tecnologico che non si ferma di fronte a nulla va probabilmente ben al di là di singoli risultati parziali: come anticipato da una mostra fotografica di due anni fa proveniente dall’Irlanda, esso mira a creare una nuova specie umana tramite l’impianto di dispositivi di intelligenza artificiale. L’uomo dovrebbe così giungere all’apice della sua evoluzione, con l’eliminazione per “selezione naturale” dei soggetti non adatti e il controllo totale dei sopravvissuti. Non è dunque la fine della globalizzazione, bensì la sua fase culminante.

Pur essendo tutti tenuti, allora, a fare il possibile per ridurre al massimo i rischi reali (che variano molto da regione a regione), abbiamo più che mai bisogno di affidarci alla protezione di Dio: non solo non siamo in grado di escludere in modo assoluto un determinato pericolo per la salute, ma pare pendere su di noi una minaccia ben peggiore, subdola e nascosta. Affinché la richiesta dell’aiuto divino non sia temeraria e venga esaudita, occorre però che gli uomini si interroghino su ciò che deve cambiare nella loro vita e smettano di offenderlo continuamente in materia grave, sia a livello privato-individuale che a livello pubblico-sociale. Un importante ruolo della gerarchia cattolica è sempre stato quello di correggere i popoli dalle loro devianze e di opporsi ai tiranni di questo mondo in vista della salvezza di tutti, favorendo così il bene temporale in funzione di quello eterno; oggi, invece, sembra quello di assecondare i progetti dei potenti per portare l’umanità alla rovina, e sul piano spirituale e su quello materiale… un vero oppio dei popoli, come voleva qualcuno.

In questo interminabile Sabato Santo, ringraziamo il Signore di averci conservato all’interno della communio catholica, così che possiamo rimanere esenti da quell’impostura religiosa che «offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità» (Catechismo della Chiesa Cattolica, § 675). Ormai, in realtà, non si vede più neppure quale sia tale soluzione apparente se non la completa sottomissione all’oligarchia finanziaria, ottenuta con la complicità di un apparato ecclesiastico che conserva solo una funzione meramente propagandistica e decorativa. Tuttavia non dobbiamo cedere allo scoraggiamento: noi portiamo un tesoro che nessuno può toglierci. Nessuno ha il potere di cambiare o sopprimere la Chiesa, che è più grande delle idee e delle forze umane. Il suo Fondatore e Sposo vive in essa, rendendola indefettibile con la Sua grazia; la Sua parola, che rimane in eterno, ci garantisce che le potenze degli inferi mai prevarranno contro di essa, nonostante qualsiasi apparenza contraria. Per un’incommensurabile grazia che non abbiamo meritato, siamo membra di un corpo vivente che nulla può distruggere – e tali rimarremo se continueremo a professare con libera voce, dinanzi ai poteri di questo mondo, il grande nome dell’Unigenito. Come già il Capo, anche il Corpo deve sperimentare la sua passione; ma, come già il Capo, anche il Corpo, grazie a piccole comunità di cattolici fedeli alla propria identità, dovrà pure risorgere.
Resurrexi, et adhuc tecum sum, alleluia!

7 commenti:

  1. La lotta è impari: da un lato abbiamo un gigantesco apparato finanziario, mass/mediatico, tecnologico/scientifico volto alla riduzione numerica degli esseri umani, al loro minuto controllo psico fisico, alla loro riduzione allo stato di cavie, vuoi cavie di idioti/umani, vuoi cavie di super/uomini; dall'altro lato le moltitudini confuse, impotenti, che iniziano ad essere divise per il tipo di cavia di appartenenza e da qualche parte, qui e là, sono i Cattolici, i veri seguaci di Gesù Cristo sparsi ovunque e quelli che il Signore arruolerà nell'ultima ora.
    Il primo schieramento è quello con un ampio vantaggio, ad occhio umano, destinato a vincere. Il secondo è quello con un grande svantaggio ed è dato per sconfitto. I Cattolici sanno che il Signore punta al piccolo, al semplice, al debole, Davide e la sua fionda, Maria Santissima, l'umile serva del Signore, sono gli esempi che dobbiamo avere davanti agli occhi in questo periodo forse molto lungo. Qualunque sia il gruppo in cui probabilmente saremo smistati, niente paura, la nostra meta non è oscura: è la santità e verso la Santità ci condurrà la Grazia del Signore e con la Santità cadranno tutte le barriere fisico/ scientifico/ tecnologiche, cadranno le distinzioni tra idioti e super/uomini-robotizzati per essere solo ed unicamente figli di Dio ai quali sarà dato di accedere all'albero della Vita, alla conoscenza del Bene. Se liberamente sceglieremo di farci seguaci di Gesù Cristo, Lui verrà incontro a noi con la Sua Grazia, mentre il mondo diventerà piccino piccino, un granello di sabbia, di polvere, pur con tutti i suoi giganteschi apparati diventati ormai obsoleti, inutili resti di una superbia luciferina.

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  2. Il crad Thuan dà la sua testimonianza
    https://www.youtube.com/watch?v=SJb9Uhz6ork

    Ma non potevano fare la comunione spirituale?? Pare di no... Testimoniando e rischiando la vita per la messa e l'eucaristia hanno convertito gli altri carcerati. Questi han rischiato la vita per l'Eucaristia e noi abbiamo le chiese aperte e non celebriamo al popolo ... per paura di perdere la nostra vita quando con poche regole (in vigore in tabaccherie e ipercoop) non si rischia. Quindi niente testimonianza per gli altri anzi scandalo e stiamo attenti cattolici adulti a non perdere quel po' di fede che ci rimane

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  3. OT

    https://www.youtube.com/watch?v=F7x7BULwkA0

    GUIDO GROSSI: UNA TRATTATIVA FASULLA. FUORI DAL DEBITO.

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  4. Sarebbe interessante sapere come ha reagito la Chiesa Ortodossa. Mi par di capire che in Grecia le celebrazioni sono pubbliche e la Comunione continua ad essere distribuita con un cucchiaio liturgico direttamente in bocca (stesso cucchiaio per tutti grandi e piccoli). Un sito vicino alla liturgia Ortodossa così si esprimeva nel 2012:
    «In Oriente, viceversa, il prete deposita direttamente in bocca con un cucchiaio il pane eucaristico. Questo cucchiaio tocca le bocche di tutti. Dopo secoli di questa pratica, nessuno s'è mai ammalato.
    Invece, credere che il Sacramento sia veicolo di malattie, che si corrompa o vada a male come un pane non consacrato significa dire che quello non è Sacramento. Se quel pane non è Corpo e Sangue di Cristo, quella Messa non è Messa.»
    [http://traditioliturgica.blogspot.com/2012/01/errori-eucaristici-e-liturgici.html]
    Certamente è una visione molto lontano dalla nostra, tuttavia è strano che nessuno si sia posto qualche interrogativo

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  5. Qui è la possibilità che il nostro Maestro ci da per distinguerci capri da pecore. Io da quando è iniziata sta storia a dir poco montata, con lucidità ho scelto. Il coraggio ti viene dall' Alto non da te stesso e non sai neanche come riesci a sfidare gli uomini a favore del tuo unico Dio! Non sto parlando solo di parole, ma di fatti. E so che sono in buona compagnia, perché per fortuna siamo molti di più di quanti non appaia di primo acchito. Sento che il Signore Gesù Cristo mi è vicino più che mai, la forza interiore anziché diminuire, cresce. Credo che molti di voi lo stiano sperimentando. Da una parte c'è la delusione per le cose del mondo,dall'altra si è attratti verso il Cielo: io sento che il martirio lo avremo anche qui come i nostri fratelli di cui sentiamo notizia nel mondo. Coraggio! E venuta anche la nostra ora. "Rallegratevi, perché il Regno e vicino"!!

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  6. https://www.maurizioblondet.it/sui-tre-giorni-di-buio/

    SUI TRE GIORNI DI BUIO
    Maurizio Blondet 15 Aprile 2020 1 commento
    Confesso che non avevo mai sentito parlare di Marie-Julie Jahenny (1850-1941), contadinella nata a Blain in Bretagna: imperdonabile, perché è una delle eroiche corredentrici straordinarie che la Grazia ci ha dato. Rimasta zoppa per essere caduta da neonata, aveva 23 anni ed era quasi agonizzante per un cancro gastrico, il 15 marzo 1873, quando fu scelta: “Sono la Vergine Immacolata, mia cara figlia, e tu hai sofferto molto: vuoi accettare le cinque piaghe del Mio divin Figlio?”; Maria Giulia chiese: “Cosa sono queste cinque piaghe?”, “Sono i segni dei chiodi che hanno trapassato le Sue mani ed i Suoi piedi e la piaga causata dalla lancia”. Accettò, e ricevette i segni del Suppliziato che avrebbe fedelmente accompagnato....

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  7. E' oramai venuta l'ora - con Pachamama Abu Dabi amoris Laetitia Accordo col satana cinese, e infine la Quarantena di questo coronavirus in cui la chiesa conciliare si è suicidata pubblicamente e visibilmente - in cui bisogna dire apertamente che l'istituzione ecclesiastica romana è nelle mani di traditori (non importa più che siano definiti da una qualche autorità ecclesiale - che in persone come Schneider Burke o in altri coraggiosi col cuore da coniglio - ufficialmente eretici o apostati) che hanno abbandonato il Popolo cattolico nel nulla dei Sacramenti e della Verità. Il giorno di Pasqua, al posto del Resurrexit e della Omelia della Risurrezione, il capo è stato in silenzio. E' evidente che questa gerarchia non ha nulla da dire ai fedeli cattolici di tutto il mondo. Questa gente ha abbracciato il terrorista Giuseppe Mazzini (Emma Bonino grande italiana) e ha buttato nel cestino don Giovanni Bosco (Madonna di Fatima nel dimenticatotio) ... non c'è più nulla da scandalizzarsi. .. questi Preti modernisti non stanno semplicemente appoggiando la Rivoluzione ma sono essi stessi la Rivoluzione... siamo noi che dobbiamo denunciare la verità. L'istituzione ecclesiastica di questi anni non è più un "compromesso al ribasso tra Chiesa romana e chiesa conciliare" (come fino a 7 anni fa) ma è la "nuova chiesa gnostica" che sta distruggendo la chiesa di sempre, e quindi distrugge con la chiesa tutto il resto, la verità storica che sorregge tutta la nostra civiltà europea e l'anima storica della cristianità che tutte le Rivoluzioni non sono riuscite ancora a distruggere del tutto.
    Rosario Del Vecchio

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