Anche dopo l’attenuamento delle restrizioni governative sui raduni religiosi a partire dal 4 maggio, la diocesi tedesca di Würzburg permette solo servizi di culto non eucaristici. “La cosa più importante nella contingenza della crisi del coronavirus è proteggere la salute dei fedeli”, ha annunciato la diocesi, guidata dal vescovo Franz Jung.
Né il comunicato stampa ufficiale né il decreto e le relative linee guida si riferiscono alla salute spirituale come più importante della salute fisica.
Il governo Bavarese aveva disposto che i servizi di culto possano durare un’ora soltanto, richiedendo ai partecipanti di indossare mascherine e di praticare “il distanziamento sociale”. Gli incontri religiosi erano proibiti dal 21 marzo.
Mentre il governo non ha chiesto alla Chiesa cattolica di offrire solo servizi di culto non eucaristici, detti comunemente “liturgia della parola”, il vescovo Jung ha deciso, senza convincenti motivazioni, di introdurre nella sua diocesi servizi di culto per fasi, culminanti con l’eventuale celebrazione dell’Eucaristia. Secondo la diocesi: “Dopo un certo periodo di tempo, oltre alla raccolta di esperienze e alla loro valutazione, si terrà una nuova consultazione sull’ammissione della celebrazione pubblica dell’Eucaristia”. Nel frattempo, “la Santa Messa può continuare ad essere celebrata lin streaming”.
Il vescovo Jung ha persino rifiutato di permettere la celebrazione della Santa Messa con i fedeli che si astengono dal ricevere la Santa Comunione per motivi igienici, affermando che Messe del genere “contraddicono il significato della celebrazione liturgica”
Jung non ha tenuto conto del fatto che per secoli i cattolici, pur ligi alla partecipazione alla Messa almeno ogni domenica, ricevevano la Santa Comunione molto raramente, a volte solo a Pasqua.
“Tutto sommato – affermano le linee guida – si pone la questione se la forma di celebrazione dei servizi di culto possa essere mantenuta nel suo significato o se sia quasi ostacolata dalle linee guida e dalle restrizioni prescritte. Ciò riguarda soprattutto la celebrazione dell’Eucaristia. La ripresa dei servizi di culto pubblico a livello locale deve quindi essere ben considerata”.
Nessuno dei vescovi tedeschi ha protestato o sostanzialmente messo in discussione le misure imposte dal governo federale e statale. Al contrario, il Tribunale amministrativo bavarese, poco prima di Pasqua, ha approvato il divieto delle Messe coram populo, in quanto la Chiesa (in questo caso l’arcidiocesi di Monaco e Frisinga) le aveva comunque già tutte cancellate.
I cattolici tedeschi iniziano ad attribuire almeno in parte ai vescovi la responsabilità delle attuali difficoltà nell’andare a Messa e ricevere l’Eucaristia.
Benjamin Leven, nell’edizione di maggio dell’Herder Magazin, ha chiesto: “La fretta e il silenzio con cui le diocesi cattoliche, prima ancora che lo Stato, hanno proibito i servizi pubblici e organizzato soluzioni alternative, non potrebbero avere la loro parte nel creare l’impressione che tutto andasse bene attraverso le “devozioni private” e i servizi di culto televisivi?
“Forse le autorità ecclesiastiche – pur senza negare le necessità di fatto – avrebbero dovuto esprimere un po’ più di rammarico per le misure che si vedevano costrette a prendere. Oppure avrebbero potuto semplicemente presentare la decisione alle autorità statali che, poco dopo, avrebbero comunque emesso le relative norme”, ha aggiunto Leven [Errato, perché pur tenendo conto delle contingenze, ogni potere in materia di culto dovrebbe appartenere all'autorità ecclesiastica. - ndT].
Durante tutte le “liturgie della parola” nel pieno della pandemia di coronavirus nella diocesi di Würzburg, il canto è scoraggiato a causa del maggiore rischio di piccole gocce di saliva potenzialmente portatrici del virus. Le linee guida non sono riuscite a spiegare lo scopo delle mascherine in questo contesto.
Oltre alle linee guida per la situazione attuale che consente solo servizi di culto non eucaristici, la diocesi ha fatto riferimento anche alle future celebrazioni della Santa Messa. A quel punto, ai fedeli sarebbe ancora proibito ricevere l’Eucaristia sulla lingua.
Come riferito da LifeSiteNews, diverse diocesi hanno sottolineato che la ricezione della Comunione sulla lingua non è più rischiosa che in mano. “Il rischio di toccare la lingua e di passare la saliva ad altri è ovviamente un pericolo, ma la possibilità di toccare la mano di qualcuno è altrettanto probabile e le mani sono più esposte ai germi”, ha sottolineato l’arcidiocesi di Portland, Oregon.
Il vescovo Jung di Würzburg non è l’unico vescovo in Germania che ha tentato di ritardare la celebrazione delle Messe coram populo.
Il vescovo Gerhard Feige di Magdeburgo ha sostenuto che, piuttosto che chiedere l’accesso ai sacramenti : “Noi cristiani non dovremmo preoccuparci in modo responsabile e solidale di contenere il pericolo mortale dell’infezione da coronavirus e di prevenire un’eccessiva pressione sanitaria sulla nostra società, piuttosto che, come i vari lobbisti, cercare di far passare i nostri interessi particolari?
Feige ha anche espresso la sua irritazione per un presunto “risentimento” per non poter andare a Messa e ricevere i sacramenti che, secondo il vescovo, “alcuni credenti e leader della Chiesa stanno ora esprimendo in modo vittimistico o polemico”.
L’unico Stato tedesco che alla fine non ha vietato le messe pubbliche è stata la Renania settentrionale-Westfalia. Come riconosciuto, ad esempio, dall’arcidiocesi di Colonia, il governo statale “ha ritenuto sufficiente accettare gli impegni volontari” dei vescovi di non tenere riunioni religiose.
In altre parole, sono stati i vescovi, non il governo, a vietare ai fedeli della Renania Settentrionale-Westfalia di partecipare alla Santa Messa nel giorno più sacro dell’anno, la domenica di Pasqua.
[Traduzione a cura di Chiesa e post concilio]
2 maggio, Sant'Atanasio, Vescovo di Alessandria, Dottore della Chiesa
RispondiEliminaRecitiamo in questo giorno il
CREDO DI SANT'ATANASIO
composto dal grande Dottore per difendere la dottrina trinitaria contro l'eresia ariana.
È necessario ancora e soprattutto oggi!
Chiunque voglia salvarsi, *
deve anzitutto possedere la fede cattolica:
Colui che non la conserva integra ed inviolata *
perirà senza dubbio in eterno.
La fede cattolica è questa: *
che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità.
Senza confondere le persone, *
e senza separare la sostanza.
Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, *
ed altra quella dello Spirito Santo.
Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, *
con uguale gloria e coeterna maestà.
Quale è il Padre, tale è il Figlio, *
tale lo Spirito Santo.
Increato il Padre, increato il Figlio, *
increato lo Spirito Santo.
Immenso il Padre, immenso il Figlio, *
immenso lo Spirito Santo.
Eterno il Padre, eterno il Figlio, *
eterno lo Spirito Santo
E tuttavia non vi sono tre eterni, *
ma un solo eterno.
Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, *
ma un solo increato e un solo immenso.
Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, *
onnipotente lo Spirito Santo.
E tuttavia non vi sono tre onnipotenti, *
ma un solo onnipotente.
Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, *
lo Spirito Santo è Dio.
E tuttavia non vi sono tre dei, *
ma un solo Dio.
Signore è il Padre, Signore è il Figlio, *
Signore è lo Spirito Santo.
E tuttavia non vi sono tre Signori, *
ma un solo Signore.
Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore: *
così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori.
Il Padre non è stato fatto da alcuno: *
né creato, né generato.
Il Figlio è dal solo Padre: *
non fatto, né creato, ma generato.
Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: *
non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.
Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli: *
un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.
E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore: *
ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali.
Cosicché in tutto, come già detto prima, *
va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità.
Chi dunque vuole salvarsi, *
pensi in tal modo della Trinità.
Ma per l'eterna salvezza è necessario, *
credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.
La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, *
che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.
È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: *
è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.
Perfetto Dio, perfetto uomo: *
sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana.
Uguale al Padre secondo la divinità:*
inferiore al Padre secondo l'umanità.
E tuttavia, benché sia Dio e uomo, *
non è duplice ma è un solo Cristo.
Uno solo, non per conversione della divinità in carne, *
ma per assunzione dell'umanità in Dio.
Totalmente uno, non per confusione di sostanze, *
ma per l'unità della persona.
Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, *
così Dio e uomo sono un solo Cristo.
Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi: *
il terzo giorno è risuscitato dai morti.
È salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: *
e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.
Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi: *
e dovranno rendere conto delle proprie azioni.
Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: *
coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.
Questa è la fede cattolica, *
e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente.
Amen.
n altre parole, sono stati i vescovi, non il governo, a vietare ai fedeli .
RispondiEliminaLa CEI ha fatto lo stesso, salvo adesso lamentarsi .
in Germania lunedi apriranno le chiese i parchi i luoghi di culto parrucchieri! ed estetisti...
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