Allargando lo sguardo alla storia meno recente, va notato che il tema della libertà religiosa e dell’indifferentismo religioso è stato nel XIX secolo il portabandiera del liberalismo (all’epoca una corrente di sinistra radicale) e il grimaldello utile ad operare la separazione della Chiesa dallo Stato, in modo da rendere quest’ultimo indipendente e indifferente alle questioni religiose. Ciò ha consentito di avviare una china secolarista che ha portato nel tempo all’approvazione di leggi in aperto contrasto con la dottrina cristiana, dal divorzio al “matrimonio” omosessuale, fino alla compravendita di bambini. La libertà religiosa “guadagnata” all’inizio dell’epoca contemporanea si è così sempre più ristretta, tanto che ora viene interpretata come rilevante esclusivamente in ambito personale, privato e nell’opinione soggettiva: non c’è posto nella pubblica piazza per il Vangelo, se non nella versione edulcorata, politicamente ed ecclesiasticamente corretta, che finisce per restituire un’immagine completamente distorta di Cristo e della novità evangelica.
Resa irrilevante la Chiesa, lo Stato si sta muovendo a grandi passi verso lo Stato etico.
Chi abbia letto anche solo un libro dei polemisti avversari del liberalismo ottocentesco noterà che tutto ciò era ampiamente previsto, e si è realizzato nello spazio di poche generazioni, con un’enorme accelerazione negli ultimi decenni grazie alle nuove tecnologie dell’informazione che hanno reso molto pervasivi i mezzi mediatici e la loro opera di condizionamento delle opinioni.
Quanto detto è avvenuto e sta accadendo in diverse parti del mondo, non solo in occidente ma anche in Cina, con l’unica differenza dei mezzi utilizzati: persuasione nel primo caso, persecuzione e propaganda nel secondo. Mentre nel mondo dove nacque il liberalismo il messaggio di fondo è di dissimulata ostilità, veicolata nel pensiero unico secondo cui la religione è un “di meno” rispetto alla “libertà e ai diritti” post-moderni, in Cina vi è aperta ostilità e controllo statale delle religioni, fino alla persecuzione fisica dei non allineati con la dottrina del partito. Mentre il metodo occidentale funziona e instilla l’idea che le religioni sono opinioni private che devono cedere il passo all’ateismo nella sfera pubblica, in Cina si produce l’effetto opposto nei fedeli, i quali vedono nella credenza e nella pratica religiosa l’unico recinto entro il quale il Partito Comunista Cinese non deve entrare, e sono disposti a difenderlo con la vita.
Questi fatti mostrano come le credenze religiose siano tutt’altro che irrilevanti per il singolo fedele e per la stessa società. Quest’ultima, per quanto laica, non può fare a meno di aver a che fare con la fede e con la coscienza dei privati per via dell’inevitabilità delle domande ultime che l’uomo naturalmente si pone, e sulle quali laicismo e ideologie varie tentano risposte avverse al Vangelo.
La realtà degli ultimi anni mostra che la lotta contro la religione è un punto programmatico di ogni ideologia e di ogni partito che abbia di mira l’uomo nella sua interezza. Tutto ciò deve mettere in guardia noi credenti, e spingerci a riconoscere e respingere la propaganda ideologica che vuole ridurre la fede ad un mero “fatto emotivo” od “opinione privata” che esclude qualsiasi possibilità dei incidenza nello spazio politico o pubblico. E non è elemosinando qualche “diritto” che il problema della libertà religiosa si risolve: tale diritto passerebbe dallo Stato “assoluto” o dall’ideologia di turno, i quali manterrebbero ipso facto il controllo delle coscienze.
Come ha ben detto il Venerabile Arcivescovo Fulton J. Sheen: “Una religione che non interferisce con l’ordine secolare scoprirà presto che l’ordine secolare non si asterrà dall’interferire con essa”.
La politica cattolica nei rapporti Stato/Chiesa degli ultimi decenni può essere riassunta nello slogan “cedere per non perdere” poiché si è sempre cercato un compromesso con forze culturali e politiche ostili e contrapposte alla dottrina evangelica, e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti: oltre all’irrilevanza totale della dottrina sociale nell’ambito politico, nell’ambito culturale vi è stata subalternità da parte di ampi settori della Chiesa verso la cultura laicista, la quale spesse volte ha mostrato aperta ostilità nei confronti del Vangelo, diffondendo un pensiero anticristiano nella società e nei mezzi di comunicazione. Non abbiamo saputo mantenere in ambito pubblico alcuni principi specificamente cristiani quando siamo stati una maggioranza numerica e culturalmente vitale, e ora che siamo minoranza non possiamo continuare a mettere in atto tale modo di porci se vogliamo essere una “minoranza creativa”, futuro fermento culturale per l’Europa e il mondo.
L’appeasement e l’approccio attuato finora non hanno sortito alcun effetto positivo, anzi, sembra non impedire il rischio di una deriva da Stato “etico” (vedi DDL Zan/Scalfarotto [qui] che limiterebbe la libertà di espressione del pensiero) e alla prevalenza di una cultura di matrice fortemente laicista. E ciò perché non abbiamo saputo proporre né costruire una solida alternativa culturale cattolica basata su una precisa identità di fede che sottolineasse l’importanza e la preziosità dell’essere cattolici.
Occorre il coraggio di ammettere che il Vangelo ha un valore radicale per i credenti, non è un “di meno” rispetto alla rampante cultura ateista, anzi, è un “di più” che rende la persona più vera e più libera di quanto non facciano le varie ideologie o movimenti culturali presenti nel mondo.
La Fede è una scelta più radicale dell’adesione ad un partito politico o ad un gruppo di attivisti di qualche tipo, e non possiamo accontentarci di nulla di meno che vivere la Verità e la Libertà dei Figli di Dio integralmente, creando un ambiente plasmato non solo culturalmente ma anche socialmente dalla fede nel Vangelo.
Questo è il problema radicale cattolicesimo si trova ad affrontare, e ad esso non si può rispondere con una cura palliativa o stemperandone il portato umano, ma occorre ripensare radicalmente l’approccio verso la realtà sociale e verso lo Stato, perché altrimenti non si otterrà altro che impoverimento sociale e culturale oltre che irrilevanza assoluta nella vita pubblica, che sarà plasmata dalle ideologie stataliste di volta in volta in auge in aperto contrasto e oppone con il Vangelo. Riccardo Zenobi
Arrivati a questo punto non ci dobbiamo deprimere e non ci dobbiamo arrendere, ma
RispondiEliminadobbiamo chiedere con la preghiera a Dio Uno e Trino di parlare direttamente al cuore ed alla mente di tutti gli uomini. Questo avvertimento a livello mondiale aiuterà l'umanità a salvarsi ed a convincersi che senza Dio non ha senso nemmeno esistere.
Questo miracolo (avvertimento) può avvenire sicuramente se noi crediamo al Vangelo, e chiediamo l'aiuto del Cielo , infatti è stato scritto :
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. (Matteo 7:7) "
Faccio presente che il NS Dio Uno E Trino non ci ha mai abbandonato e conosce tutto di noi: anche quello che scriviamo in questo Blog.
Arrivati a questo punto non ci dobbiamo deprimere e non ci dobbiamo arrendere, ma
RispondiEliminadobbiamo chiedere con la preghiera a Dio Uno e Trino di parlare direttamente al cuore ed alla mente di tutti gli uomini. Questo avvertimento a livello mondiale aiuterà l'umanità a salvarsi ed a convincersi che senza Dio non ha senso nemmeno esistere.
Questo miracolo (avvertimento) può avvenire sicuramente se noi crediamo al Vangelo, e chiediamo l'aiuto del Cielo , infatti è stato scritto :
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. (Matteo 7:7) "
Faccio presente che il NS Dio Uno E Trino non ci ha mai abbandonato e conosce tutto di noi: anche quello che scriviamo in questo Blog.
Le idee non servono più, in politica e nella società, nella cultura e nella comunicazione. Delle idee sopravvivono solo i loro idoli. Stiamo assistendo, forse senza accorgercene, ad un crepuscolo analogo a quello che accompagnò la fine del mondo antico e che passò sotto l’espressione “tramonto degli dei”. Le idee tramontano, come accadde agli dei, ridotte prima ad icone e feticci, poi progressivamente marginalizzate e devitalizzate, estromesse dalla vita pubblica e anche dalla vita privata. Le idee, in fondo, erano gli dei della nostra epoca, le entità superiori che guidavano e ispiravano il cammino dei popoli e degli individui, pur intrecciandosi ai bisogni e agli interessi; informavano la civiltà, dandole una rete di sensi, di simboli e di principi condivisi, che animano una tradizione.
RispondiEliminaAl posto delle idee trionfa il puro vittimismo, il dominio assoluto del mercato e delle logiche utilitarie, la seduzione della pubblicità o delle altre forme di retorica del nostro tempo. E stavolta resistono i vecchi residui tossici dell’ideologia e dell’utopia, sempre più stanchi e affannati. È la disfatta di Platone, la rinuncia ad ogni trascendenza, ad ogni principio di organizzazione e di orientamento della vita personale e collettiva, la scomparsa di una visione del mondo e la vittoria di una vita emotiva, occasionale, legata agli istinti e agli istanti.
Le idee sono state condotte al tramonto da due agenti: coloro che le giudicano inutili al mondo, se non dannose, e coloro che le hanno contrapposte al mondo, rendendole così irrealizzabili o catastrofiche”.
Marcello Veneziani, “La sconfitta delle idee” (Laterza 2003)
Sant' Agnese, Vergine e martire.
RispondiEliminaProtettrice di fidanzate, giardinieri e vergini.
Fra le innumerevoli vergini che hanno sacrificato la vita per la fede di Gesù Cristo, emerge quale fiore Sant'Agnese.
Nacque a Roma da genitori cristiani, appartenenti ad illustre famiglia patrizia, verso la fine del III secolo.
Giovanetta consacrò al Signore la sua verginità e riuscì a portare il giglio intatto dinanzi al suo Sposo Divino.
Giunta all'età di dodici anni le sue ricchezze e la sua avvenenza indussero molti giovani delle più nobili famiglie romane a domandarla in isposa.
Agnese però, fedele alla sua decisione rifiutò sempre ogni proposta di matrimonio, adducendo che ad un altro Sposo molto più ricco e nobile di loro aveva dato il suo cuore: alludeva a Gesù Cristo. Questi suoi rifiuti però fecero capire che era cristiana e giacché infuriava in quei tempi la persecuzione fu arrestata e processata.
Dopo tante vicissitudini [...]
Il carnefice che non aveva cuore di eseguire la sentenza, usò tutte le lusinghe possibili per rimuoverla dal suo santo proponimento; ma Agnese generosamente rispondeva che non avrebbe mai tradita la fede che aveva giurata al suo Sposo Celeste. Dopo ciò, si pose per un poco a pregare, indi chinò la testa. Il carnefice trema: tuttavia sguaina la spada, l'abbassa con forza e recide alla casta giovane la testa, mentre l'anima vola agli eterni amplessi del suo Sposo celeste.
Il suo corpo fu sepolto vicino a Roma, sulla via Nomentana. Ai tempi di Costantino il Grande, nel luogo della sepoltura, fu innalzata una basilica che Papa Onorio II fece restaurare nel settimo secolo e che tuttora sussiste, dove innumerevoli turbe si recano ogni anno ad onorare la grande Santa.
PRATICA. Quanto più uno si diletta e gode della castità, tanto più egli è custodito e guardato dagli Angeli, i quali si compiacciono di conversare coi casti, perchè li riconoscono simili ad essi (S. Ambrogio).
PREGHIERA. Dio onnipotente ed eterno che scegli le cose deboli del mondo per abbattere le forti, concedi a noi la grazia di una santa vita quale fu quella della tua martire Agnese, per venire poi un giorno a goderti in Paradiso.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma la passione di sant'Agnèse, Vergine e Martire, la quale, sotto Sinfrónio, Prefetto della città, gettata nel fuoco, e questo estintosi per le sue orazioni, fu percossa con la spada. Di lei così scrive il beato Girólamo: « Con gli scritti e con le lingue di tutte le genti, specialmente nelle chiese, fu lodata la vita di Agnèse; la quale vinse e l'età e il tiranno, e col martirio consacrò la gloria della castità ».
Nel giorno di Sant'Agnese è tradizione in Vaticano fare la benedizione degli agnelli, questi due piccoli ovini vengono ornati con fiori bianchi in onore alla verginità della Santa e poi offerti al Papa per la creazione dei famosi palli (paramenti liturgici usati nella Chiesa cattolica, costituiti da una striscia di stoffa di lana bianca avvolta sulle spalle). Dopo la benedizione i due piccoli amici vengono trasportati nel monastero delle benedettine di Santa Cecilia in Trastevere dove ricevono le migliori cure per poter essere poi tosati pochi giorni prima della Pasqua e usati per la tessitura dei palli. Infine il 29 giugno vengono consegnati agli arcivescovi metropoliti il 29 giugno, nella solennità dei santi Pietro e Paolo. Tradizione che però oggi pare tramontata...
“Ripetutamente nella storia, persone attente, hanno fatto notare che il danno per la Chiesa non viene dai suoi avversari, ma dai cristiani tiepidi”
RispondiElimina
RispondiEliminaBenedetto XVI e i "cristiani tiepidi".
Giusta osservazione. Ma viene da chiedersi: lui personalmente, con il suo
ecumenismo vaticansecondista, aperto al dialogo con tutte le religioni senza
voler convertire nessuno, che tipo di cristiano è stato?
"Eroico" o "tiepido"?
O.
RispondiEliminaS. Agnese protettrice delle fidanzate.
Viene la malinconia nel vedere come si abusi oggi dei termini "findanzato" e "fidanzata".
Sui media quelle o quelli che una volta si chiamavano le amanti o gli amanti vengono sempre
presentati come "fidanzate-fidanzati". Il termine viene usato anche per le coppie omosessuali. Se non si voleva dire amanti, che poteva sembrare
offensivo, soprattutto per la donna, allora si diceva: la compagna, l'amica, l'amico, il compagno et similia. Poi si è cominciato a copiare dall'inglese: il partner, il boy-friend, la girl-friend (che inizialmente indicava relazioni leggere, tipo flirt). Il fidanzamento una volta era una cosa seria. La sua rottura poteva provocare pesanti conseguenze legali.
Ma la rivoluzione linguistica imposta dalla Rivoluzione Sessuale non rispetta nulla, tutto vuole alterare, anche applicando in modo scorretto un termine di per sé bello e positivo, inteso nel suo significato tradizionale.
G.
Vero. Aggiungo che le giovani "coppie diaboliche" che compiono stragi in famiglia vengono spesso definiti 'i fidanzatini'...ha ragione il lettore G., viene un senso di nausea e squallore totale.
EliminaAthanasius Schneider: Ora dei Santi Angeli
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/BPqT6ZWzmyxH1E37JtY1hGo4x
“Mi sembra che di fronte a questa forma di imperosatanico noi cristiani ci troviamo in una situazione analoga a quella a cui si trovarono i primi cristiani al tempo delle persecuzioni. Veniva loro proposto di bruciare incenso al cesare di allora, come segno che riconoscevano la sua divinità. Ora il nuovo cesare è questa forma di statalismo moderno che, divinizzando se stesso, vuole obbligarci a consegnare a questo Leviatano divoratore ogni aspetto della nostra libertà personale“
RispondiEliminaChiesa e politica oggi.
RispondiEliminaCome analisi generale si potrebbe dire semplicemente che attualmente la Chiesa in generale è percepita dallo Stato come un ammortizzatore sociale e non come una reale risorsa da valorizzare utilizzando il principio di sussidiarieta', che consente allo Stato di far gestire da " corpi minori o intermedi" attività che darebbero maggiori frutti grazie proprio alla gestione di tali attività da parte di tali corpi minori o intermedi.
Dalle osservazioni da me effettuate in questi ultimi anni risultano un ( inconscio) tentativo dello Stato di voler accentrare tutto nelle proprie mani e una fede poco matura da parte della Chiesa stessa.
Vi riporto un esempio.
Virginia Raggi, sindaco di Roma, aveva tolto alla Caritas romana la gestione della raccolta delle monetine della Fontana di Trevi, utilizzate dalla Caritas per pagare pasti e servizi vari per gli indigenti.
Una volta accortasi che tale servizio ritornato al Comune di Roma veniva a costare molto, la Raggi ha nuovamente affidato la gestione della raccolta delle monetine alla Caritas, che si serve di volontari.
Dove sta il limite dei rapporti attuali Stato-Chiesa?
Nell' assenza di conoscenza reciproca, dialogo, umiltà vera, sinergia delle varie componenti della società.
È inutile avere un quotidiano e una TV che si spacciano come cattoliche e non avere lo spazio per fare della controinformazione ma solo delle scimmiottature dei media di regime. va bene che scampano con i soldi del governo, ma è anche vero che chi si riempie la bocca di Chiesa povera, dovrebbe avere il coraggio di dare voce all'unica Verità che le è stata affidata. se non lo fa la Chiesa chi dovrebbe farlo? Il Signore ci ha detto di non preoccuparci delle cose di tutti i giorni, ma di cercare il Regno di Dio e questi che fanno, le trasmissioni di cucina, le interviste a dementi del sistema, yes man, mai comunque, contrari alla vulgata che viene imposta dai manovratori
RispondiEliminaAlberto Lacchini
Bregantini, Arcivescovo di Campobasso, auspica un nuovo partito popolare cattolico sotto la guida di Conte.
RispondiEliminaL’appello ai “costruttori” del cardinale Bassetti qui diviene più esplicito e vede un passo ulteriore.
L’appello ovviamente non avrà seguito, un partito con questi presupposti non ha oggi un appeal elettorale. Sarebbe la riedizione della Margherita, ormai fuori tempo massimo.
Interventi come questi danno il polso di quanto le gerarchie ecclesiastiche siano fuori dalla realtà, prive di una visione (e di una strategia) politica, ma ancor prima culturale.
...sotto la guida di Conte.
RispondiElimina'stamo freschi ! (dicono a Roma)
Nel giorno in cui Asia Argento ricorda a distanza di una ventina d'anni l'ennesima violenza che avrebbe subito (stavolta ad opera di un regista, l'altra volta il produttore, la prossima sarà uno sceneggiatore) la notizia memorabile è un'altra. Un solerte magistrato del Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di un giovane pakistano (in realtà, come sempre accade, della Ong che gli ha fatto fare ricorso) espulso non appena superato il confine orientale e rimandato in Slovenia, in base all'accordo italo-sloveno del 1996. Secondo il magistrato respingere un soggetto, che si presenta al confine senza documenti nè permessi, violerebbe la Costituzione, le normative europee, gli accordi internazionali e naturalmente "i diritti umani" (quelli non mancano mai). Quindi il "migrante" respinto in Slovenia potrà entrare in Italia e presentare domanda di protezione, che accolta o respinta, non importa, nella pratica gli permetterà di restare in Italia finchè vorrà. E migliaia come lui potranno fare la stessa cosa.
RispondiEliminaIl Partito democratico per bocca di Matteo Orfini esulta: "E' una vittoria storica".
Parafrasando Napoleone non possiamo che chiederci: "Idiozia o tradimento"? Tradimento, naturalmente. Tradimento e solo tradimento. Tradimento della patria. Della patria comunque la si intenda. E finiranno, i traditori, nel profondo della terra, in quell'ultimo girone dove il nostro sommo poeta metteva, con molto realismo, i traditori della patria insieme ai traditori della Chiesa. Che non a caso vanno tra loro d'amore e d'accordo. Perchè chi si assomiglia, sempre si piglia.
(Martino Mora)
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