Riprendiamo di seguito il testo della dichiarazione del vescovo Athanasius Schneider e della preghiera di riparazione pubblicata a reti unificate a partire da The Remnant.
Mons. Schneider chiede al clero cattolico e ai laici di tutto il mondo di unirsi in una crociata di riparazione dei peccati contro Gesù nella Santa Eucaristia. La chiamata arriva quando casi di profanazione e sacrilegio contro il Santissimo Sacramento sono saliti alle stelle a causa delle risposte al coronavirus e dopo cinque decenni di quelli che il vescovo definisce abusi senza precedenti contro il Signore Eucaristico. Mons. Schneider sottolinea, in particolare:
Mons. Schneider chiede al clero cattolico e ai laici di tutto il mondo di unirsi in una crociata di riparazione dei peccati contro Gesù nella Santa Eucaristia. La chiamata arriva quando casi di profanazione e sacrilegio contro il Santissimo Sacramento sono saliti alle stelle a causa delle risposte al coronavirus e dopo cinque decenni di quelli che il vescovo definisce abusi senza precedenti contro il Signore Eucaristico. Mons. Schneider sottolinea, in particolare:
- la pratica diffusa della “Comunione nella mano”, l’accoglienza dell’Eucaristia “da parte di coloro che non hanno ricevuto il sacramento della Penitenza per molti anni” e “l’ammissione alla Santa Comunione delle coppie che vivono in uno stato pubblico e oggettivo di adulterio”, ovvero i cattolici divorziati risposati.
- “Nell’attuale cosiddetta emergenza pandemica Covid-19, gli orribili abusi del Santissimo Sacramento sono aumentati ancora di più”. “Molte diocesi di tutto il mondo hanno imposto la Comunione nella mano e in quei luoghi il clero, in modo spesso umiliante, nega ai fedeli la possibilità di ricevere il Signore in ginocchio e sulla lingua, dimostrando così un deplorevole clericalismo ed esibendo il comportamento di rigidi neo-pelagiani”.
I peccati contro il Santissimo Sacramento e la necessità di una crociata di riparazione eucaristica.
A cura del vescovo Athanasius Schneider
Nella storia della Chiesa non c’è mai stato un tempo in cui il sacramento dell’Eucaristia è stato abusato e oltraggiato in misura così allarmante e grave come negli ultimi cinquant’anni, soprattutto dall’introduzione ufficiale e dall’approvazione papale nel 1969 della pratica della Comunione nella mano. Questi abusi sono aggravati, inoltre, dalla pratica diffusa in molti paesi di fedeli che, non avendo ricevuto il sacramento della penitenza per molti anni, ricevono comunque regolarmente la Santa Comunione. L’apice degli abusi della Santa Eucaristia consiste nell’ammissione alla Santa Comunione delle coppie che vivono in uno stato pubblico e oggettivo di adulterio, violando in tal modo i loro indissolubili legami matrimoniali sacramentali validi, come nel caso del cosiddetto “divorziato e risposato”, tale ammissione essendo in alcune regioni ufficialmente legalizzata da norme specifiche e, nel caso della regione di Buenos Aires in Argentina, persino approvate dal Papa. Oltre a questi abusi, viene praticata l’ammissione ufficiale alla Santa Comunione dei coniugi protestanti nei matrimoni misti, per esempio in alcune diocesi tedesche.
Dire che il Signore non sta soffrendo a causa degli oltraggi commessi contro di Lui nel sacramento della Santa Eucaristia può portare a minimizzare le grandi atrocità commesse. Alcuni dicono: Dio è offeso dall’abuso del Santissimo Sacramento, ma il Signore non soffre personalmente. Questa è, tuttavia, una visione teologicamente e spiritualmente troppo ristretta. Sebbene Cristo sia ora nel suo stato glorioso e quindi non sia più soggetto alla sofferenza in modo umano, è tuttavia influenzato e toccato nel Suo Sacro Cuore dagli abusi e dagli oltraggi contro la Divina maestà e l’immensità del Suo Amore nel Santissimo Sacramento. Nostro Signore ha espresso ad alcuni santi le sue lamentele e il suo dolore per i sacrilegi e gli oltraggi con cui gli uomini lo offendono. Si può capire questa verità dalle parole del Signore pronunciate a Santa Margherita Maria Alacoque, Miserentissimus Redemptor:
“Quando Cristo si manifestò a Margherita Maria e le dichiarò l’infinità del suo amore, allo stesso tempo, alla maniera di un lutto, si lamentò che così tante e così grandi ferite gli erano state inferte da uomini ingrati, e vorrebbe che queste parole in cui formulava questa lamentela fossero fissate nelle menti dei fedeli e non fossero mai cancellate dall’oblio: “Ecco questo cuore” – diceva – “che ha tanto amato gli uomini e li ha caricati con tutti i benefici , e per questo sconfinato amore non ha avuto altro ritorno se non abbandono e contumacia, e questo spesso da parte di coloro che erano vincolati dal debito e dal dovere di un amore più speciale” (n. 12).
Frère Michel de la Sainte Trinité ha dato una profonda spiegazione teologica del significato della “sofferenza” o “tristezza” di Dio a causa delle offese che i peccatori commettono contro di Lui:
“Questa ‘sofferenza’, questa ‘tristezza’ del Padre celeste, o di Gesù dalla sua Ascensione, devono essere compresi in modo analogico. Non sono sofferti passivamente come per noi, ma al contrario liberamente voluti e scelti come la massima espressione della misericordia verso i peccatori chiamati alla conversione. Sono solo una manifestazione dell’amore di Dio per i peccatori, un amore che è sovranamente libero e gratuito e che non è revocabile” (Tutta la verità su Fatima, vol. I, pp. 1311-1312)
Questo significato spirituale analogico della “tristezza” o della “sofferenza” di Gesù nel mistero eucaristico è confermato dalle parole dell’Angelo nella sua apparizione nel 1916 ai figli di Fatima e in particolare dalle parole e dall’esempio della vita di san Francisco Marto. I bambini sono stati invitati dall’Angelo a riparare le offese contro Gesù Eucaristico e a consolarlo, come possiamo leggere nelle Memorie di Suor Lucia:
“Mentre eravamo lì, l’Angelo ci apparve per la terza volta, tenendo in mano un calice, con sopra una schiera da cui alcune gocce di sangue stavano cadendo nel vaso sacro. Lasciando il calice e l’ostia sospesi in aria, l’Angelo si prostrò a terra e ripeté tre volte questa preghiera: ‘Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo…’. Poi, alzandosi, prese di nuovo il calice e l’ostia nelle sue mani. Diede l’ostia a me, e a Giacinta e Francisco, e diede da bere il contenuto del calice, dicendo mentre lo faceva: ‘Prendi e bevi il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Ripara i loro crimini e consola il tuo Dio’.” (Fatima nelle parole di Lucia. Memorie di suor Lucia, Fatima 2007, p. 172)
Riferendo della terza apparizione del 13 luglio 1917, suor Lucia sottolineava come Francisco percepisse il mistero di Dio e la necessità di consolarlo a causa delle offese dei peccatori:
“Ciò che fece l’impressione più potente su di lui [Francisco] e ciò che lo assorbì completamente fu Dio, la Santissima Trinità, percepito in quella luce che penetrò nelle nostre anime più intime. Successivamente, ha detto: ‘Eravamo in fiamme in quella luce che è Dio, eppure non siamo stati bruciati! Cos’è Dio?… Non potremmo mai dirlo in parole. Sì, è davvero qualcosa che non potremmo mai esprimere! Ma è un peccato che sia così triste! Se solo potessi consolarlo” (Memorie di suor Lucia, p. 147)
Suor Lucia ha scritto come Francisco abbia percepito la necessità di consolare Dio, che ha capito essere “triste” a causa dei peccati degli uomini:
“Gli ho chiesto un giorno: ‘Francisco, che ti piace di più: consolare Nostro Signore o convertire i peccatori, in modo che non ci siano più anime all’inferno?’. ‘Preferirei consolare Nostro Signore. Non hai notato quanto fosse triste la Madonna quel mese scorso, quando ha detto che la gente non deve più offendere Nostro Signore, perché è già molto offeso? Vorrei consolare Nostro Signore, e poi convertire i peccatori in modo che non lo offendano più” (Memorie di suor Lucia, p. 156).
Nelle sue preghiere e nell’offerta delle sue sofferenze, san Francisco Marto ha dato priorità all’intenzione di “consolare Gesù nascosto”, cioè il Signore Eucaristico. Suor Lucia riferì queste parole di Francisco, che le disse: “Quando esci da scuola, vai e rimani un po’ vicino a Gesù nascosto, e poi torna a casa da sola”. Quando Lucia chiese a Francisco delle sue sofferenze, rispose: “Sto soffrendo per consolare Nostro Signore. Prima per consolare Nostro Signore e Nostra Signora, e poi, successivamente, per i peccatori e per il Santo Padre. Più che altro voglio consolarlo” (Memorie di suor Lucia, p. 157; 163).
Gesù Cristo continua in modo misterioso la sua Passione nel Getsemani attraverso i secoli nel mistero della sua Chiesa e anche nel mistero eucaristico, il mistero del suo immenso Amore. Nota è l’espressione di Blaise Pascal: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo. Non dobbiamo dormire durante quel periodo” (Pensées, n. 553). Il cardinale Karol Wojtyła ci ha lasciato una profonda riflessione sul mistero delle sofferenze di Cristo nel Getsemani, che in un certo senso continuano nella vita della Chiesa. Il cardinale Wojtyła ha anche parlato del dovere della Chiesa di consolare Cristo:
“E ora la Chiesa cerca di recuperare quell’ora nel Getsemani – l’ora perduta da Pietro, Giacomo e Giovanni – in modo da compensare la mancanza di compagnia del Maestro che ha aumentato la sofferenza della sua anima. Il desiderio di recuperare quell’ora è diventato un vero bisogno di molti cuori, specialmente per coloro che vivono nel modo più completo possibile il mistero del cuore divino. Il Signore Gesù ci permette di incontrarlo in quell’ora [e] ci invita a condividere la preghiera del suo cuore. Di fronte a tutte le prove che l’uomo e la Chiesa devono affrontare, c’è un costante bisogno di tornare al Getsemani e intraprendere quella condivisione nella preghiera di Cristo nostro Signore” (Segno di contraddizione, capitolo 17, “La preghiera nel Getsemani”).
Gesù Cristo nel mistero eucaristico non è indifferente e insensibile al comportamento che gli uomini mostrano nei suoi confronti in questo Sacramento dell’Amore. Cristo è presente in questo Sacramento anche con la sua anima, che è ipostaticamente unita alla sua Divina Persona. Il teologo romano Antonio Piolanti ha presentato una valida spiegazione teologica a questo proposito. Anche se il corpo di Cristo nell’Eucaristia non può vedere né sentire sensibilmente ciò che accade o ciò che viene detto al posto della sua presenza sacramentale, Cristo nell’Eucaristia “ascolta tutto e vede con una conoscenza superiore”. Piolanti cita quindi il cardinale Franzelin:
“L’umanità benedetta di Cristo vede tutte le cose in sé in virtù dell’abbondante conoscenza infusa dovuta al Redentore dell’umanità, al Giudice dei vivi e dei morti, al Primogenito di ogni creatura, al Centro di tutta la storia celeste e terrena. Tutti questi tesori della visione beatifica e della conoscenza infusa sono certamente nell’anima di Cristo, anche nella misura in cui è presente nell’Eucaristia. Oltre a queste ragioni, con un altro titolo speciale, proprio come l’anima di Cristo è formalmente nell’Eucaristia, per lo stesso scopo dell’istituzione del mistero, vede tutti i cuori degli uomini, tutti i pensieri e gli affetti, tutte le virtù e tutti i peccati , tutti i bisogni di tutta la Chiesa e dei singoli membri, le fatiche, le ansie, le persecuzioni, i trionfi – in una parola, tutta la vita interna ed esterna della Chiesa, la sua sposa, nutrita con la sua carne e con il suo prezioso sangue. Quindi con un triplice titolo (se possiamo dire così) Cristo nello stato sacramentale vede e in un certo modo divino percepisce tutti i pensieri e gli affetti, il culto, gli omaggi e anche gli insulti e i peccati di tutti gli uomini in generale, di tutti i suoi fedeli in particolare e i suoi sacerdoti in particolare; Percepisce omaggi e peccati che si riferiscono direttamente a questo ineffabile mistero dell’amore. Percepisce omaggi e peccati che si riferiscono direttamente a questo ineffabile mistero dell’amore (De Eucharistia, pagg. 199-200, citato in Il Mistero Eucaristico, Firenze 1953, pagg. 225-226).
Uno dei più grandi apostoli dell'Eucaristia dei tempi moderni, San Pietro Julian Eymard, ci ha lasciato le seguenti profonde riflessioni sugli affetti dell'amore sacrificale di Cristo nell'Eucaristia:
Istituendo il suo sacramento, Gesù perpetuò i sacrifici della sua passione. ... Conosceva tutti i nuovi Giuda; Li contava tra i suoi, tra i suoi amati figli. Ma nulla di tutto ciò poteva fermarlo; Voleva che il suo amore andasse oltre l'ingratitudine e la malizia dell'uomo; Voleva andare oltre la malizia sacrilega dell'uomo. Conosceva in anticipo la tiepidezza dei suoi seguaci: conosceva la mia; Sapeva quale piccolo frutto avremmo raccolto dalla Santa Comunione. Ma voleva amare lo stesso, amare più di quanto fosse amato, più di quanto l'uomo potesse ricambiare. C'è niente altro? Ma non conta nulla che abbia adottato questo stato di morte quando ha la pienezza della vita, una vita glorificata e soprannaturale? Non è niente da trattare e considerare come un morto? In questo stato di morte Gesù è senza bellezza, movimento o difesa; È avvolto nelle Sacre Specie come in un sudario e deposto nel tabernacolo come in una tomba. Lui è lì, comunque; Vede tutto e sente tutto. Si sottomette a tutto come se fosse morto. Il suo amore getta un velo sul suo potere, la sua gloria, le sue mani, i suoi piedi, il suo bel viso e le sue labbra sacre; ha nascosto tutto. Gli è rimasto solo il suo cuore per amare noi e il suo stato di vittima per intercedere in nostro favore. (La Presenza reale, 29. Il Santissimo Sacramento non è amato!, III)
San Pietro Julian Eymard scrisse la seguente professione commovente e quasi mistica dell'amore eucaristico di Cristo, con un ardente appello alla riparazione eucaristica:
Il Cuore che ha sopportato le sofferenze con così tanto amore è qui nel Santissimo Sacramento; non è morto, ma vive e agisce; non è insensibile, ci ama sempre più. Ma ahimè! se Gesù non può più soffrire, gli uomini danno prova verso di lui di una ingratitudine mostruosa! Sì, si vedono cristiani disprezzare Gesù nel Santissimo Sacramento, il Cuore che tanto li ha amati e si consuma d’amore per essi. Profittano, per fargli onta, del velo che lo nasconde! Lo insultano con le esterne irriverenze, i pensieri gli sguardi colpevoli, in sua presenza. Come già l'empia soldataglia di Caifa, di Erode e di Pilato, abusano, per insultarlo, della sua bontà e pazienza inalterabile che tutto soffre in silenzio! Bestemmiano orrendamente contro il Dio dell’Eucaristia, perché sanno che il suo amore lo fa restare muto. Lo crocifiggono nella loro anima colpevole: lo ricevono, osando gettare quel divin Cuore nel loro putridume e consegnarlo al demonio che li domina. Gesù nella sua Passione non ha sofferto tante umiliazioni quante ne subisce nel suo Sacramento. La terra è per Lui un ignominioso Calvario. Nell’agonia cercava un consolatore; sulla croce domandava che si volesse condividere il suo dolore: ora è più che mai necessaria l’ammenda onorevole, la riparazione al Cuore adorabile di Gesù! Circondiamo l’Eucaristia del nostro amore e delle nostre adorazioni. Al Cuore di Gesù vivente nel Santissimo Sacramento onore, lode, adorazione e regno per tutti i secoli dei secoli! (La presenza reale, 43. Il Sacro Cuore di Gesù, III)
Nella sua ultima enciclica Ecclesia de Eucharistia papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato esortazioni luminose con le quali ha sottolineato la straordinaria santità del mistero eucaristico e il dovere dei fedeli di trattare questo sacramento con la massima riverenza e amore ardente. Di tutte le sue esortazioni, questa affermazione si distingue: “Non ci può essere alcun pericolo di eccesso nella nostra cura di questo mistero, poiché in questo sacramento viene ricapitolato l’intero mistero della nostra salvezza” (san Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, III, q 83, a. 4c)”.
Sarebbe una misura pastoralmente urgente e spiritualmente fruttuosa per la Chiesa stabilire in tutte le diocesi del mondo una Giornata annuale di riparazione per i crimini contro la Santissima Eucaristia”. Una giornata simile potrebbe essere l’ottava della Festa del Corpus Domini. Lo Spirito Santo darà grazie speciali di rinnovamento alla Chiesa nei nostri giorni se e solo quando il Corpo eucaristico di Cristo sarà adorato con tutti gli onori divini, sarà amato, sarà trattato con cura e difeso come il più santo dei santi. San Tommaso d’Aquino dice nell’inno Sacris sollemniis: “O Signore, visitaci nella misura in cui ti veneriamo in questo sacramento” (sic nos Tu visita, sicut Te colimus). E possiamo dire senza dubbio: O Signore, visiterai la tua Chiesa ai nostri giorni nella misura in cui la pratica moderna della Comunione nella mano sarà abbandonata e nella misura in cui ti offriamo atti di riparazione e amore.
Nell’attuale cosiddetta “emergenza pandemica Covid-19” gli orribili abusi del Santissimo Sacramento sono aumentati ancora di più. Molte diocesi di tutto il mondo hanno imposto la Comunione nella mano, e in quei luoghi il clero, in modo spesso umiliante, nega ai fedeli la possibilità di ricevere il Signore in ginocchio e sulla lingua, dimostrando così un deplorevole clericalismo ed esibendo il comportamento di rigidi neo-pelagiani. Inoltre, in alcuni luoghi l’adorabile Corpo eucaristico di Cristo è distribuito dal clero e ricevuto dai fedeli con guanti domestici o usa e getta. Il trattamento del Santissimo Sacramento con guanti adatti al trattamento della spazzatura è un indicibile abuso eucaristico.
In considerazione degli orribili maltrattamenti subiti da nostro Signore Eucaristico (viene continuamente calpestato sotto i piedi a causa della Comunione nella mano, durante la quale quasi sempre piccoli frammenti dell’ospite cadono sul pavimento; viene trattato in modo minimalista, privato della sacralità, come un biscotto, o trattato come immondizia con l’uso di guanti domestici), nessun vero vescovo cattolico, sacerdote o fedele laico può rimanere indifferente e stare semplicemente a guardare.
Deve essere iniziata una crociata mondiale di riparazione e consolazione del Signore Eucaristico. Come misura concreta da offrire al Signore Eucaristico con urgente necessità di atti di riparazione e consolazione, ogni cattolico potrebbe promettere di offrire mensilmente almeno un’ora intera di adorazione eucaristica, prima del Santissimo Sacramento nel tabernacolo o prima del Santissimo Sacramento esposto nell’ostensorio. La Sacra Scrittura dice: “Laddove il peccato abbondava, la grazia abbondava di più” (Rm 5:20) e possiamo aggiungere analogamente: “Dove abbondavano gli abusi eucaristici, gli atti di riparazione abbonderanno di più”.
Il giorno in cui in tutte le chiese del mondo cattolico i fedeli riceveranno il Signore Eucaristico, velato sotto le specie della piccola schiera sacra, con vera fede e cuore puro, nel gesto biblico dell’adorazione (proskinesi), ovvero inginocchiandosi e nell’atteggiamento di un bambino, aprendo la bocca e lasciandosi nutrire da Cristo stesso in spirito di umiltà, senza dubbio l’autentica primavera spirituale della Chiesa si avvicinerà. La Chiesa crescerà nella purezza della fede cattolica, nello zelo missionario della salvezza delle anime e nella santità del clero e dei fedeli. Nei fatti, il Signore visiterà la Sua Chiesa con le sue grazie nella misura in cui lo venereremo nel suo ineffabile sacramento dell’amore (sic nos Tu visita, sicut Te colimus).
Dio conceda che attraverso la crociata eucaristica della riparazione ci possa essere un aumento del numero di adoratori, amanti, difensori e consolatori del Signore Eucaristico. Possano i due piccoli apostoli eucaristici del nostro tempo, san Francisco Marto e il prossimo beato Carlo Acutis (beatificazione il 10 ottobre 2020), e tutti i santi eucaristici, essere i protettori di questa crociata eucaristica. Perché, come ci ricorda san Pietro Julian Eymard, la verità irrevocabile è questa: “Un’età prospera o diminuisce in proporzione alla sua devozione all’Eucaristia. Questa è la misura della sua vita spirituale, della sua fede, carità e virtù”.
+ Atanasio Schneider , vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Santa Maria ad Astana
* * *
Preghiera della Crociata di riparazione al Cuore eucaristico di Gesù
Mio Dio, credo, adoro, mi affido e ti amo! Chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non si fidano e non ti amano (3 volte).
O Divino Cuore Eucaristico di Gesù, guardaci prostrati con un cuore contrito e adorante davanti alla maestà del tuo amore redentore nel Santissimo Sacramento. Dichiariamo la nostra prontezza a espiare mediante espiazione volontaria, non solo per le nostre offese personali, ma in particolare per gli indicibili oltraggi, i sacrilegi e le indifferenze con le quali vieni offeso il Santissimo Sacramento del tuo divino amore in questo nostro tempo, specialmente attraverso la pratica della Comunione nella mano e l’accoglienza della Santa Comunione in uno stato di incredulità e peccato mortale.
Più l’incredulità attacca la tua Divinità e la tua Presenza Reale nell’Eucaristia, più crediamo in te e ti adoriamo, o Cuore Eucaristico di Gesù, in cui dimora tutta la pienezza della divinità!
Più i tuoi sacramenti sono oltraggiati, più fermamente crediamo in loro e più riverentemente vogliamo ricevere loro, o Cuore eucaristico di Gesù, fonte di vita e santità!
Più il tuo Santissimo Sacramento viene denigrato e bestemmiato, più proclamiamo solennemente: “Mio Dio, credo, adoro, mi affido e ti amo! Chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non si fidano e non ti amano. O eucaristico Cuore di Gesù, degno di ogni lode!”.
Più sei abbandonato e dimenticato nelle tue chiese, più vogliamo visitarti, tu che dimori tra noi nei tabernacoli delle nostre chiese, o Cuore eucaristico di Gesù, Casa di Dio e Porta del Paradiso!
Più la celebrazione del Sacrificio eucaristico è privata della sua sacralità, più vogliamo sostenere una celebrazione riverente della Santa Messa, orientata esternamente e interiormente verso di te, o Cuore eucaristico di Gesù, Tabernacolo dell’Altissimo!
Più vieni ricevuto nella mano e in piedi, in un modo privo di un segno di umiltà e adorazione, più vogliamo accoglierti in ginocchio e sulla lingua, con la modestia del pubblicano e la semplicità di un bambino, o Cuore eucaristico di Gesù, di infinita maestà!
Più vieni ricevuto nella Santa Comunione da cuori non purificati dallo stato di peccato mortale, più vogliamo fare atti di contrizione e purificare il nostro cuore con una frequente ricezione del Sacramento della Penitenza, O Cuore Eucaristico di Gesù, nostra Pace e Riconciliazione!
Più l’inferno lavora per la perdizione delle anime, più il nostro zelo possa per la loro salvezza bruciare dal fuoco del tuo amore, o Cuore eucaristico di Gesù, salvezza di coloro che sperano in te!
Più la diversità delle religioni viene dichiarata come volontà positiva di Dio e come un diritto basato sulla natura umana, e più cresce il relativismo dottrinale, più confessiamo intrepidamente che tu sei l’unico Salvatore dell’umanità e l’unica via per Dio Padre, o cuore eucaristico di Gesù, re e centro di tutti i cuori!
Più le autorità della Chiesa continuano a non pentirsi dell’esposizione di idoli pagani nelle chiese e persino a Roma, più confesseremo la verità: “Quale accordo ha il tempio di Dio con gli idoli?” (2 Cor.6: 16), più condanneremo con voi “l’abominio della desolazione, stando nel luogo santo” (Matt. 24:15), O Cuore Eucaristico di Gesù, santo Tempio di Dio!
Più i tuoi santi comandamenti vengono dimenticati e trasgrediti, più vogliamo osservarli con l’aiuto della tua grazia, o Cuore eucaristico di Gesù, abisso di tutte le virtù!
Più sensualità, egoismo e orgoglio regnano tra gli uomini, più vogliamo dedicare la nostra vita a te nello spirito di sacrificio e abnegazione, o Cuore eucaristico di Gesù, sopraffatto dai rimproveri!
Più violentemente le porte dell’inferno si infrangono contro la tua Chiesa e la roccia di Pietro a Roma, più crediamo nell’indistruttibilità della tua Chiesa, o Cuore eucaristico di Gesù, fonte di ogni consolazione, che non abbandona la sua Chiesa e la roccia di Pietro anche nelle tempeste più violente!
Più persone si separano l’una dall’altra per odio, violenza ed egoismo, più intimamente noi come membri dell’unica famiglia di Dio nella Chiesa vogliamo amarci l’un l’altro in te, o Cuore eucaristico di Gesù, pieno di bontà e amore!
O Divino Cuore Eucaristico di Gesù, donaci la tua grazia, affinché possiamo essere fedeli e umili adoratori, amanti, difensori e consolatori del tuo Cuore Eucaristico in questa vita, e vieni a ricevere le glorie del tuo amore nella visione beata per tutta l’eternità. Amen.
Mio Dio, credo, adoro, mi affido e ti amo! Chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non si fidano e non ti amano (3 volte).
Nostra Signora del Santissimo Sacramento, prega per noi!
San Tommaso d’Aquino, san Pietro Julian Eymard, San Francisco Marto, san Padre Pio e tutti i santi eucaristici, pregate per noi!
Scritto dal vescovo Atanasio Schneider per la Crociata di riparazione eucaristica
Chi è fedele al Dogma si sta muovendo, e le armate avverse, capitanate da Magister, Brambilla, Brandmueller e via ereticando, non hanno argomenti: si muovono solo su un piano storicistico, dunque pratico, e di teoretico, dunque di dottrinale, non c’è nulla.
RispondiElimina"Il cambiamento della configurazione della teologia morale cattolica ha trovato nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia insieme il suo manifesto e la sua convalida. Gran parte dell’apparato accademico istituzionale della Chiesa ha detto che dopo Amoris laetitia bisogna porre mano all’intero impianto non solo della morale matrimoniale o sessuale, ma dell’intera teologia morale. Del resto, i cinque dubia dei Cardinali, riguardavano proprio questo e non aspetti particolari della morale cattolica. I quattro cardinali in pratica chiedevano a papa Francesco di dire se la teologia morale finora fissata e insegnata fosse ancora valida o no".
RispondiEliminaStefano Fontana
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/la-trasformazione-in-atto-della-teologia-morale-cattolica-di-stefano-fontana/
Oggi si ricorda la Maddalena.
RispondiEliminaMaria Maddalena è un monito eterno per tutti i farisei, di ogni genere e tipo.
Rappresenta veramente l'Amore divino, che non conosce confini, ma solo l'Ordine,
Ma anche lei dovette pagare il suo prezzo per divenire un angelo in terra, la donna più vicina a Gesù dopo la Vergine stessa: dovette, tramite la penitenza, tornare a essere moralmente "vergine", come una pia tradizione tramanda.
E talmente vero e profondo fu il suo rimorso, che meritò di stare sotto la Croce. Meritò di essere la prima a venire a conoscenza della Resurrezione.
Meritò la memoria eterna dell'umanità redenta, oltre a un posto in prima fila nel Paradiso.
Quale lezione per tutti noi...
Un atto d'amore, un pentimento vero, cancellano tutti i peccati di una vita, tutte le macchie più nere e unte, mentre i mille moscerini sulle tuniche bianche dei farisei... rimangono sempre lì.
Oggi la Chiesa ricorda tutti peccatori che si schierano con Dio. Oggi è un monito pesante come una montagna per i catari di tutti i tempi. (MV)
OT ma non del tutto. Ripariamo anche per questo...
RispondiEliminaUn altro incendio doloso - ieri notte - in Francia: questa volta, come obiettivo, l’abbazia di San Martino in Ligugé : https://www.lefigaro.fr/actualite-france/incendie-criminel-a-l-abbaye-de-liguge-20200721
È una forma di "discriminazione anticristiana", la laicissima Francia che spinge per i diritti di tutte le minoranze ne prenda atto e agisca coerentemente di conseguenza. Altrimenti il governo dimostra di essere connivente.
Non è più il tempo di crociate "virtuali"...
RispondiEliminaNon C'è niente di meno "virtuale" di una vera, sentita, umile preghiera...
RispondiEliminaPotremmo dire, dei due campioni difensori della nostra fede, che mons. Viganò è il cambattente attivo (pur sempre nutrito dalla preghiera) mentre mons. Schneider è il contemplativo....
RispondiEliminaPer questo il Signore li mandava, e li manda sempre, due a due.
NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA
RispondiElimina... "Non definirei “scisma” ma “apostasia” la situazione presente, una situazione in cui prelati, sacerdoti e laici hanno effettivamente abbandonato la Fede Cattolica sposando insegnamenti e pratiche contrari al Deposito della Fede. L'abbandono della verità genera l'apostasia e una tremenda sofferenza nella Chiesa. ..."
cardinale Raymond Burke a TheWandererPress.com (17 gennaio 2020)
Gentile Mic, letto e approvato e sottoscritto il tuo pensiero, ti chiedo cortesemente: non c'è una fonte originale dove compaia la firma del Vescovo in calce alla preghiera?
RispondiEliminaSeppure bellissima, tu sai che le preghiere devono avere un imprimatur, non aspettiamo certo questo, ma per poterla divulgare, perché io ovviamente già l' ho fatta e la farò, ma almeno la firma del Vescovo, visto che è cosa sua, preferirei trovarla. Grazie
L'intervento di mons. Schneider è molto profondo e contemplativo.
RispondiEliminaSono stata particolarmente colpita dalle numerose citazioni che attingono ai tesori copiosi che la nostra Chiesa, Mater ed Magistra, elargisce a piene mani a chi sa cercarli custodirli e condividerli (nel caso di mons. Schneider a dispensarli con amorevole autorevolezza).
In particolare mi sono rimasti impressi nel cuore, e continuerò a meditarli, i testi di San Pietro Julian Eymard, che ci ha lasciato profonde riflessioni sugli effetti ed affetti dell'amore sacrificale di Cristo nell'Eucaristia.
Vi invito a soffermarvici e a inviare le vostre risonanze. Sono verità profonde che non è facile siano dispensate ai cuori assetati di questo nostro tempo tribolato.
È una grazia grande che siano qui espresse. Facciamone tesoro e ristoriamoci per riprendere il cammino con maggiore vigore e speranza.
Gentile lettore 14:32,
RispondiEliminaIndico sempre la fonte (in questo caso è nel mio incipit:
https://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/4985-bishop-athanasius-schneider-launches-international-crusade-of-eucharistic-reparation )
La firma vi è indicata, così com'è indicata anche nel testo da me ripreso. Noto che lei, se non comprendo male, tira fuori l'imprimatur del vescovo. In questo caso quale, visto che è un vescovo l'estensore della preghiera?
Mi sfugge quindi la ragione del suo intervento. È per segnalare la sua assidua attenzione e sorveglianza?
In ogni caso "Il Signore è mio Pastore" e a Lui mi affido e in Lui confido, in Corde Matris Sua e nostra (dei Suoi...)
22 luglio 2020 - Santo Rosario, Vespri, e Benedizione Eucaristica
RispondiEliminaSantuario Madonna dei Boschi
https://www.youtube.com/watch?v=5Y4lW1GwBns
Ora Santa in diretta
In vita e in morte siamo tuoi, Signore
RispondiEliminaIl periodo del Covid-19 sarà ricordato come uno dei più difficili per le libertà individuali e in particolare per avere permesso allo stato di limitare la libertà ai fedeli della chiesa cattolica nell'esercizio del culto. In una modalità senza precedenti, i fedeli di tutto il mondo hanno dovuto affrontare l’impossibilità di avere accesso ai luoghi di culto; tutto ciò è accaduto senza neanche il tentativo di trovare un compromesso tra le precauzioni necessarie per limitare la diffusione della nuova influenza e la difesa del diritto fondamentale alla pratica della religione. Ovunque nel mondo le chiese e altri luoghi di culto sono stati tra gli ultimi luoghi a riaprire le porte al pubblico.Il fenomeno più impressionante del tempo del Covid è la limitazione a livello mondiale per la celebrazione delle Sante messe e accesso alle chiese. Ancora di più, il fatto di avere accettato senza neanche combattere le linee guide imposte dal governo e dai suoi presunti tecnici i pastori della chiesa cattolica si sono arresi e come mercenari sono fuggiti i fedeli obbligati a rinunciare a ciò che hanno di più caro, l’Eucarestia. Riconosciamo dunque la nostra miseria e abbracciamo la conversione.
RispondiElimina" Non c'e'niente di peggio di un pio credente che crede di credere "
RispondiEliminahttps://www.veritatemincaritate.com/2018/02/la-vera-carita-e-compassione-2-2/#gsc.tab=0
Carlo Acutis , pellegrinaggio preferito: rosario quotidiano e adorazione eucaristica, convinto com’è che quando “ci si mette di fronte al sole ci si abbronza... ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”.
"Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie", aveva scritto.
Apprezza l’intuizione del Beato Giacomo Alberione (1884-+1971) a usare i mass-media a servizio del Vangelo. Il suo obiettivo è quello dei missionari più veri: giungere a quante più persone possibili per far loro conoscere la bellezza e la gioia dell’amicizia con Gesù.
Già a Mercatello, da bambina, Gesù le aveva detto: «Tu sei Mia. Io sono tuo. Tu sarai la Mia Sposa, la Mia associata nell’opera della redenzione»
RispondiEliminaE questo invito sarà sempre più approfondito; Gesù le spiegherà: «L’uomo, creato dall’Amore e per Amore, ha offeso l’Amore con l’orgoglio dello spirito e con la ribellione della carne. lo ho chiuso la ferita fatta all’Amore creatore, e l’ho chiusa per mezzo del supremo dolore. Chi vorrà come me, dietro il mio esempio, soddisfare l’Amore creatore? Chi vorrà perfezionare in sé ciò che manca alla mia passione redentrice? Mi ami tu?». E Veronica risponderà: «Eccomi, Signore; io voglio la Vostra Croce. Voglio in me tutti i tormenti che furono in Voi; con Voi e dietro a Voi, voglio soddisfare l’Amore creatore; di più, voglio che tutte le spade che trapassarono il Cuore di Maria corredentrice, trapassino il mio cuore.
Gesù la invita al patireVoi mi chiedete: Mi ami tu? Oh! Se Vi amo, o Signore! Infatti Vi dico: crocifiggete Veronica». E Gesù continuerà: «Mediante le mie ferite ho chiuso la ferita fatta all’amore creatore. Chi vorrà lenire le ferite fatte a me, Amore redentore? ». E Veronica vede Gesù tutto sanguinante: sangue negli occhi, nella bocca, su tutto il corpo. «Mio Dio, grida, chi Vi ha ridotto in codesto stato?». Le risponde: «I peccatori, gli eretici; soprattutto coloro che mi negano l’attributo dell’Amore».
Molti sono i chiamati ma...pochi gli eletti .
RispondiEliminaMic, non vedo i brani che citi nei testi pubblicati su altri siti...
RispondiEliminaNon saprei. Io ho preso come riferimento la Fonte primaria di The Remnant....
RispondiEliminaMi riferivo ai brani di Julian Eymard, che hai richiamato sopra. Non ci sono nel testo pubblicato sul sito di Valli e ripreso da Corrispondenza Romana ad esempio...
RispondiEliminaSan Giuliano Eymard , alcune omelie di P.Giorgio Maria Fare'
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=32GB3Q8LZpc
https://www.youtube.com/watch?v=-ijBukxGNUo
https://www.youtube.com/watch?v=32GB3Q8LZpc
https://www.youtube.com/watch?v=48LUxfEtlKk
Un video sul potere dell’Eucarestia, cibo e bevanda di vita.
RispondiElimina"Scrivo a tutte le Chiese e annunzio a tutti che io muoio volentieri per Dio, se voi non me lo impedite. Vi prego di non avere per me una benevolenza inopportuna. Lasciate che sia pasto delle belve per mezzo delle quali mi è possibile raggiungere Dio. Sono frumento di Dio e macinato dai denti delle fiere per diventare pane puro di Cristo. Piuttosto accarezzate le fiere perché diventino la mia tomba e nulla lascino del mio corpo ed io morto non pesi su nessuno. Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo. Pregate il Signore per me perché con quei mezzi sia vittima per Dio. Non vi comando come Pietro e Paolo. Essi erano apostoli, io un condannato; essi erano liberi io a tuttora uno schiavo. Ma se soffro sarò affiancato in Gesù Cristo e risorgerò libero in lui. Ora incatenato imparo a non desiderare nulla." (S. Ignazio di Antiochia, Epistola ai Romani)
https://www.youtube.com/watch?v=LPxxOmDtqC4&feature=youtu.be
L'Eucaristia è la vita dei popoli.
RispondiEliminaTutti mangiano lo stesso Pane.
L'Eucaristia è la vita
delle anime e dei popoli,
così come il Sole
è la vita dei corpi e della Terra.
In realtà, l'astro del giorno obbedisce
a un Sole supremo, al Verbo divino,
a Gesù Cristo che illumina ogni uomo
che viene in questo mondo
e, che mediante l'Eucaristia,
Sacramento di vita,
agisce nell'intimo dei cuori
per formare così le famiglie e i popoli cristiani.
Quanto è beata, anzi immensamente beata,
l'anima fedele che ha trovato questo tesoro nascosto,
che si disseta a questa sorgente di acqua viva
e che frequentemente si nutre
di questo Pane di vita eterna!
(San Pier Giuliano Eymard,
dall'opera "La Presenza reale")