Sono onorato di fare la Sua conoscenza, anche se tramite corrispondenza. Le scrivo questa lettera innanzitutto per complimentarmi con Lei e incoraggiarLa a continuare a “far sentire la Sua voce” (in questo periodo l’unica “fuori dal coro”) per far comprendere alla gente il vero spirito cattolico, con la sua dottrina integrale.
Lei forse, caro Monsignore, si sorprenderà che un giovane della mia età, nato in piena epoca post-conciliare, abbia a cuore la bi-millenaria tradizione di Santa Madre Chiesa. In realtà sono proprio i giovani che dovrebbero amare e riscoprire la tradizione e la santa Messa Tridentina, soprattutto dopo il Motu Proprio di Benedetto XVI ma la realtà è un’altra, molti dicono che le persone troppo giovani non capiscono queste cose, non è vero…!
Ci sono arrivato io… la verità è questa: semplicemente hanno altri interessi e a tutti manca un sano timore di Dio.
Come ha detto lei, il terzo segreto di Fatima è stato insabbiato ma la Madonna ha promesso che alla fine il Suo Cuore Immacolato trionferà!
Io, come le ho già detto, sono nato nell’epoca post-conciliare quando Wojtyla era ammalato da tempo ed era alla fine dei suoi giorni. Poi c’è stato Benedetto XVI e infine Bergoglio che ha stravolto quel poco di cattolicesimo sopravvissuto al concilio. Nessuno ha mai fatto tanti danni come Bergoglio…
Attendiamo il trionfo dei Sacri Cuori di Gesù e Maria certi che se tutto questo accade e Dio non interviene è perché ne ricava un bene maggiore a noi incomprensibile. Ma noi nel frattempo cosa possiamo fare nel nostro piccolo?
La saluto caramente e la ringrazio già da ora per la sua risposta.
Le chiedo umilmente di impartirmi la Sua episcopale benedizione e di pregare per me.
Sia lodato Gesù Cristo!
firmato M.
* * *
30 Luglio 2020
Carissimo M.,
ho ricevuto la Tua lettera, che mi ha davvero colpito. Essa rivela una forte personalità ed ancor più una chiarezza di idee che molte persone adulte, e tra esse molti chierici e Prelati, non hanno.
Tu hai colto con pochi tratti il cuore del problema: la crisi che oggi travaglia la Chiesa è dovuta all’aver dimenticato il santo Timor di Dio, che come insegna il Salmista costituisce il primo passo della saggezza. Initium sapientiae timor Domini. È un versetto del Salmo 110 che fino al Concilio abbiamo sentito echeggiare nelle nostre chiese la domenica, al canto dei Vesperi.
Il santo Timor di Dio, come certamente saprai, è uno dei Sette Doni del Paraclito, grazie al quale il fedele vive e agisce considerandosi costantemente sotto lo sguardo del Signore e cerca di piacere più a Lui che al mondo, come un figlio che vuole corrispondere all’amore del Padre, piuttosto che quello del suddito che non vuole essere colto a trasgredire la legge. È la consapevolezza della somma grandezza dell’Onnipotente, della Sua autorità, della Sua infinita Maestà: e della nostra piccolezza, del nostro dovere di inginocchiarci davanti a Lui, dell’obbedienza che Gli dobbiamo.
Chi ha il Timor di Dio a Lui solo vuole piacere, e non pensa di cambiare la dottrina o la morale per compiacere gli uomini, o per ammiccare all’errore: non osa manomettere la Liturgia della Chiesa, cancellando quanto in essa richiama la divina Maestà del Signore degli eserciti, ma anzi la custodisce con venerazione perché sull’altare si ripete in forma incruenta il Santo Sacrificio che sulla Croce ci ha meritato la Redenzione. Chi ha il Timor di Dio trema al pensiero dello scandalo che può arrecare alle anime affidategli, e per amore delle quali Nostro Signore ha versato il Suo Sangue. Chi ha il Timor di Dio inorridisce all’idea di poterLo offendere con il porGli accanto gli dei delle genti, in nome del dialogo.
Ed è vero quel che dici: se tutto questo accade e Dio non interviene è perché ne ricava un bene maggiore a noi incomprensibile. In realtà sembra che il Signore ci abbandoni a noi stessi, ma proprio nel momento in cui l’errore pare sopraffare la verità, quando sembra che tutto sia perduto e che i Pastori siano fuggiti abbandonando il gregge in balìa dei lupi rapaci, quando le chiese sono disertate dai fedeli e la morale pubblica esalta il vizio e condanna la virtù, ecco sorgere anime innamorate di Dio che con la propria vita, con l’esempio silenzioso delle buone opere, con la preghiera e il sacrificio trattengono l’ira divina e impetrano al Cielo nuove grazie, nuove benedizioni, nuovi impensabili miracoli di cui solo l’Onnipotente è capace.
Mi chiedi cosa possiamo fare, mentre aspettiamo il trionfo del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria: possiamo e dobbiamo coltivare il santo Timor di Dio, vivere alla Sua presenza, gustare l’ineffabile prodigio con il quale la nostra anima, illuminata dalla Verità e infiammata dalla Carità, diventa il tempio dello Spirito Santo e il tabernacolo in cui la Santissima Trinità si degna di porre la propria dimora. Dalla vita in stato di Grazia l’anima trae l’alimento indispensabile per crescere in santità, e quanto più cresce nella santità tanto più il suo agire si conforma alla volontà di Dio.
Questo è l’auspicio che formulo per te, nella certezza che questo fuoco sacro che porti dentro il cuore possa illuminare i tuoi amici, infiammandoli dell’amore di Dio e del prossimo. Dinanzi al miracolo di giovani anime ardenti di Carità anche i vecchi cuori induriti di tanti fedeli e non pochi chierici saranno toccati dalla Grazia, e torneranno ad inginocchiarsi con timore e tremore, togliendosi i calzari e coprendosi il volto come fece Mosè davanti alla Maestà di Dio celata nel roveto ardente.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
Sulla questione aborto non c'è solo la fuga in avanti di Avvenire. In una intervista al quotidiano americano Crux, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, nega l'esistenza di princìpi morali non derogabili e accusa di strumentalizzazione politica chi usa il diritto alla vita come criterio di voto. Il riferimento implicito è alle elezioni americane, ma le affermazioni di Paglia sono coerenti con una impostazione ormai consolidata che stravolge le basi fondamentali della teologia morale cattolica.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/la-rivoluzione-di-paglia-come-ti-distruggo-la-morale-cattolica
Viganò un padre vero, tra la massa di amici se non manipolatori e corruttori dei propri figli.
RispondiEliminahttps://opportuneimportune.blogspot.com/2020/04/conte-e-bergoglio-interessanti-analogie.html
RispondiEliminaOgni tanto, constatando la furbizia astuta di questi 2 "finti tonti", e pur "grossi" personaggi, Bergoglio-Conte, entrambi nella kaput mundi, mi chiedo, (o mi illudo che questo sia,) se non siano gli ultimi: se il primo lo è anche dalle profezie del santo Vescovo Malachia, il secondo forse è solo in combutta col grande silente del Quirinale (chiesa viva luglio agosto u.s.) in attesa di essere sostituita dall'ultimo drago che anche potrebbe essere un Draghi.
Baronio si pone il problema di organizzare la resistenza che esiste già...disorganizzata... Dio suggerisca come attivarla per renderela fattiva. Qualcuno suggerisce un milione di persone a Roma che impediscano gli accessi sino a quando una classe di pseudo politici non sia stata allontanata definitivamente, c'è da metter in conto il deep state che non esisterebbe a sganciare una bella bomba ma rischierebbe anche di far fuori qualche grosso grosso capoccia dei loro...
"rivoluzione-di-paglia-come-ti-distruggo-la-morale-cattolica": questo figlio di Lucifero non può distruggere un bel niente: basta un soffio dalla bocca di NSGC ed è ridotto in cenere, svanito e finito all'inferno. L'unica cosa che può distruggere, e sta distruggendo, è l'anima sua, destinata a bruciare nel fuoco dell'inferno assieme a tutti i suoi disgraziati compagni di sventura, gli anti Trump, gli anti Salvini, gli anti Putin, ecc. Che se la godano adesso, poveri disgraziati, ebbri di delirio di onnipotenza, è il compenso di Satana per il loro tradimento. Di là non ne avranno altre di soddisfazioni, solo "pianto e stridor di denti".
RispondiEliminaQualcuno suggerisce un milione di persone a Roma.
RispondiElimina"Tutti gli Italiani sono rivoluzionari. Tutti vogliono fare la Rivoluzione. Alcuni vogliono fare quella proletaria. Altri quella nazionale. Altri tutte e due. Solo che a moltissimi (diciamo pure a quasi tutti, cominciando da me) piacerebbe farle con l'approvazione del Parroco; del Maresciallo dei Carabinieri e, soprattutto, ovviamente, del FARMACISTA" (Leo Longanesi). E se Longanesi era il primo, io sono il secondo .
"Initium sapientiae timor Domini"
RispondiEliminaC'è sempre una soglia da varcare, un inizio, per approfondire e radicarsi e ciò vale anche per la fede.
il "timore" non è "paura", ma rispetto, riconoscimento della grandezza di Dio e delle necessità di un rapporto prioritario con Lui come sorgente di ogni relazione e azione davvero significative. Il resto è tutto dono e conquista insieme, grazie al connubio di volontà che ne consegue, in Cristo Signore.
Richiamo le parole di Viganò:
"Il santo Timor di Dio, come certamente saprai, è uno dei Sette Doni del Paraclito, grazie al quale il fedele vive e agisce considerandosi costantemente sotto lo sguardo del Signore e cerca di piacere più a Lui che al mondo, come un figlio che vuole corrispondere all’amore del Padre, piuttosto che quello del suddito che non vuole essere colto a trasgredire la legge. È la consapevolezza della somma grandezza dell’Onnipotente, della Sua autorità, della Sua infinita Maestà: e della nostra piccolezza, del nostro dovere di inginocchiarci davanti a Lui, dell’obbedienza che Gli dobbiamo.
Chi ha il Timor di Dio a Lui solo vuole piacere, e non pensa di cambiare la dottrina o la morale per compiacere gli uomini, o per ammiccare all’errore: non osa manomettere la Liturgia della Chiesa, cancellando quanto in essa richiama la divina Maestà del Signore degli eserciti, ma anzi la custodisce con venerazione perché sull’altare si ripete in forma incruenta il Santo Sacrificio che sulla Croce ci ha meritato la Redenzione. Chi ha il Timor di Dio trema al pensiero dello scandalo che può arrecare alle anime affidategli, e per amore delle quali Nostro Signore ha versato il Suo Sangue. Chi ha il Timor di Dio inorridisce all’idea di poterLo offendere con il porGli accanto gli dei delle genti, in nome del dialogo."
https://www.lanuovabq.it/it/sesso-libero-lideale-del-sinodo-tedesco
RispondiEliminaSesso libero, l'ideale del Sinodo tedesco
di Tommaso Scandroglio
Il 4 settembre i vescovi tedeschi voteranno un documento sulla sessualità, in cui si avanzano proposte che rivoluzionano il concetto di fertilità, aprendo anche alle relazioni omosessuali e all'omogenitorialità, oltre che alla contraccezione e al sesso fuori dal matrimonio.
Purtroppo siamo dentro una "Chiesa cattolica" che sembra più guidata da responsabili dei figli dei fiori che vescovi.
Oggi che Dio è nostro commensale, un amico, uno al quale va bene sempre tutto equivocando sul non avere paura di spalancargli le porte del nostro cuore, insomma in un tempo siffatto si può avere ancora mettere a tema la "paura di Dio"?
RispondiEliminaIl vangelo dice che è meglio per noi non esagerare con la superficialità e non confondere.
Il timor di Dio è un dono dello Spirito santo.
I Padri lo associano all’umiltà, oggi scambiata con la sicumera, e alla beatitudine dei poveri in spirito, oggi confusa con quella dei poveri in canna.
Il Magnificat attesta questa sottolineatura per beneficiare della misericordia di Dio.
Sant’Agostino temeva il passaggio del Signore accanto senza che lui ne godesse la grazia.
La parabola delle vergini (comunque vergini) stolte è un classico esempio del rischio.
Anche la parabola dei talenti dice del risentimento di Dio per lo spreco di grazie ricevute.
In effetti qua e là nel vangelo Gesù lascia balenare l’ipotesi che possiamo sentirci dire “non vi conosco” pur essendoci ritenuti molto familiari con lui.
Essere saldi nella fede (la perseveranza che ci farà salva la vita eterna) è una grazia da chiedere a Dio, consapevoli che non ci basterà la nostra sola forza per garantircela.
Detto altrimenti: dobbiamo temere di rifiutare e di disperdere la grazia.
All’uomo d’oggi, che confida in se stesso o in quelli come lui (leader, tecnocrati e medici, con le loro leggi, tecnologie, medicine, macchinari senza troppe domande sul valore del soldo e dell’informazione e di chi gestisce i soldi e le informazioni) la grazia può sembrare superflua. Anche Dio…
Questo dovrebbe farci ancor più paura dell’inevitabile giusto giudizio di Dio che farà seguito all’infinita pazienza con la quale Egli ci usa misericordia attendendo...
Non aspetta che abbiamo paura della sua eventuale punizione, ma della tragedia di non aver proprio preso in considerazione il Suo Amore! Altro che aver paura di Lui: molti oggi proprio considerano Gesù una scusa per fare altro e fanno di tutto per scansare la croce.
Anche lo scandalizzare i piccoli con l'usare indifferenza e tracotanza nelle cose sacre, ardire addirittura ad essere sacrileghi e in generale il non insegnare la legge nella sua interezza, costituiranno motivo di grosso risentimento in Cielo.
Non c'è bisogno di essere dei poco di buono per dover avere paura di conseguenze... spesso è sufficiente credersi "a posto", persino interpretando una vita religiosa, abito compreso.
Cattivissimo me. Ma pure te
RispondiEliminaCapisco che la foto con Zuppi può creare un certo imbarazzo, il mio intento non era però tanto quello di essere severo, ma piuttosto ironico.
Non sono certo l'icona della furbizia, ma neanche così rimbambito da non capire che i centri messa di rito antico aperti in tutto il mondo implicano un mettersi d'accordo, un venire a patti (e quindi fare anche cene) con questi criminali di anime che oggi occupano i posti di comando nella Chiesa.
Per carità c'è un vecchio proverbio - forse poco cattolico ma pazienza - che afferma: "bacia la mano che non puoi tagliare", ognuno per campare usa le strategie che vuole, e diventa l'uomo che vuole diventare.
Quindi la strategia di questi istituti è chiara: io non parlo male del Concilio e del papa, e tu mi permetti la Messa antica. Il compromesso è alla luce del sole, dicono che funziona, che le vocazioni crescano e i fedeli aumentino, la cosa non mi entusiasma per vari motivi, ma va bene, ne prendo atto.
Però io un'ultima domanda me la farei: perché Zuppi sta così bene con loro? Lui che era un'autorità di Sant'Egidio, super amico di tutta la feccia progressista cattolica?
Lui che promuove gli lgbt e le moschee, lui che quando celebra la Messa in italiano non ha nessuna particolare attenzione liturgica?
Eppure eccolo lì a ridere a scherzare con loro e a fare concessioni.
Strano no?
Qualcuno mi ha detto che in fondo Zuppi é "aperto" alla tradizione, qualcun'altro che "comunque capisce i problemi della gente", qualcun'altro addirittura che è un estimatore segreto della Messa antica.
Io ho un ipotesi diversa: tutta quella amicizia spensierata e naturale nasconde secondo me un sollievo, quello di aver trovato dei complici contro il vero nemico dei progressisti, cioè quel gruppo di persone che denunciarono apertamente la loro infamia, che smascherarono senza pietà la loro empietà e furono cacciati e scomunicati.
I modernisti (lo so per esperienza) non sopportano l'insubordinazione e quel gruppo di chierici "tradizionali" super obbedienti e ossequiosi sono la loro vittoria.
"Il nemico del mio nemico è mio amico" si dice.
Forse io sono particolarmente cattivo come dice qualcuno, ma quelli che vogliono essere considerati difensori della fede banchettando lautamente con i nemici della Chiesa non mi sembrano i campioni del mondo di simpatia.
Un mio amico simpaticissimo offrì il pranzo a tutti i professori prima dell'esame di maturità e fu promosso, ma non l'ho mai sentito affermare di essere un intellettuale.
Siate come il mio amico.
Tommaso Maria Irlanda su Fb
OTTIMO COMMENTO.
EliminaDA INCORNICIARE.
DA IMPARARE A MEMORIA.
PER BEN COMBATTERE E VINCERE LA BUONA BATTAGLIA.
PER NON CADERE NEL RIDICOLO.
LA VERITÀ TUTTA, O NIENTE.
(Conte Monaldo Leopardi)
Un Anonimo ha sottolineato, pochi giorni fa, come all'elezione di Bergoglio corrispose un conclave simile all'eletto. Ricordo la narrazione data già verso maggio/giugno 2013, si disse che nessuno conosceva Bergoglio e altre amenità parimenti vaghe. Ma come è possibile che in un conclave non si conoscano discretamente almeno i papabili? Quando poi si venne a sapere che anche nel precedente conclave 2005 Bergoglio era in lizza.
RispondiEliminaSta uscendo fuori una voragine senza fondo. Il conclave del 2005 non elesse dunque Ratzinger perché conservatore, ma in quanto modernista e/o vetero modernista. Quando si percepì che JR stava impiegando troppo tempo a dare la spallata finale alla chiesa, i cardinaloni cominciarono a stargli col fiato sul collo, sicuramente Bertone ed anche Martini, se non erro. Sicuramente chissà quanti altri e di quali nazionalità.
Evidentemente molti cardinali americani, tempi di Obama e Clinton, erano compromessi già con i democratici. D'altra parte il caso McCarrick come avrebbe potuto prosperare in acque tanto tranquille per così lungo tempo se non con una rete di tacita approvazione sociale?
Ora queste conferenze episcopali, come quella tedesca, stanno semplicemente portando alla luce del sole il loro autentico piano di aggiornamento, la goduria. E la Goduria diventò Legge.
E se invece JR li avesse buggerati due volte, prima nel 2005 e poi nel 2013?
RispondiEliminaAl prezzo di un dolore immenso, tuttavia efficace, come in tutte le cose veramente di Dio.
9 year old girl is “married off” to a 60 year old stranger against her will!
RispondiEliminaLet us all reject & condemn any such ideology which allows this ritual!
Bambina di nove anni costretta a sposarsi con "uno sconosciuto" di 60 anni.
Musulmani: nessuno di loro è capace di vergognarsi di questo orrore, di questo schifo, di questa barbarie da cavernicoli, perché nessuno di loro è capace di concepire, nella loro mente inabile alla più normale umanità, il concetto di rispetto, di sani costumi e di buona volontà....deve essere tutta colpa della loro religione di pace!!!
Che la zuppa di Zuppi sia quella di tradizionalisti come i Sacerdoti di Cristo Re, non mi piace, protestino finchè vogliono, non mi piace. Sono andati per convertire Zuppi o per essere convertiti da Zuppi ? Alzano la voce contro un doppio papato di cui è frutto Zuppi? Non mi pare...O si tratta del tutti insieme nella nuova chiesa mondiale.... OGGI AL TELEGIORNALE è STATO PROMOSSO IL MICROCHIP NEL CERVELLO onde aiutare i malati a guarire....Vaccinatevi tutti che vi guariranno a distanza(o uccideranno, ma se vi guariranno, dopo le prime feste, vi sveglieranno e addormenteranno, spediranno e ciberanno, vi manderanno ad uccidere come a zappare...)....eviva il 5 g che si collega alle nanoparticelle dei transumani: metalli nei vaccini antiinfluenzali con cancerogeni, feti umani, dna animale...è l'evoluzione ragazzi!
RispondiEliminaBeh perché meravigliarsi, in fondo è l'età di Aisha ultima moglie di Maometto, che di anni ne aveva 56, è prassi comune nell'Islam, come l'infibulazione ed altre carinerie destinate alle donne che per gli islamici sono esseri inferiori, quindi.....2 notizie contrastanti, una dall'Europa, Berlino in una chiesa cattolica un uomo si alza ad un certo punto, sputa in terra e aggredisce il sacerdote stendendolo e urlandogli insulti e cose irripetibili, solo il fratello del sacerdote è intervenuto, poi l'energumeno si è allontanato indisturbato, denuncia contro anonimi da parte della polizia e il più stretto riserbo sull'etnia o nazionalità del tipo, Washington DC, White House, alla fine dell convention del PR, un cantante lirico affacciatosi al balcone, ha intonato l'Ave Maria........qua mai sarebbe successo, casomai Bellaciao, addormentati di tutto il mondo, svegliatevi.
RispondiElimina
RispondiEliminaBambina di 9 anni costretta a sposarsi con un vecchio...Sistemi musulmani
Sono le c.d. "spose bambine" di infausta memoria. Noi cattolici abbiamo Cristo NS a modello, i musulmani hanno Maometto. Il quale ebbe parecchie mogli contemporaneamente, per tacere di concubine e schiave. La prediletta alla fine era la famosa Aisha che lui scelse come sposa appunto quando aveva 9 anni. Per tal motivo, i musulmani si sentono autorizzati a sposare fanciulle di 9 anni. Una mostruosità. Questa Aisha sopravvisse per molti anni alla morte del Profeta, morte dopo una breve e improvvisa malattia, qualche studioso occidentale avanza l'ipotesi di morte per avvelenamento. Tra Aisha e il cugino di Maometto, Ali, non correva buon sangue, avendo insinuato (pare) il cugino che l'Aisha in una occasione sarebbe stata infedele. Pertanto, nelle lotte per la successione a Maometto, Aisha fece in modo che Ali fosse escluso, cosa che provocò disordini sanguinosi, la morte di Ali, e la nascita del suo partito (Shia) che poi divenne l'altro ramo dell'islam, quello considerato eretico dai sunniti o seguaci della tradizione (sunna). Alors, cherchez la femme...
Circa la penetrazione maomettana nelle società occidentali, creando problemi insolubili, minandole dall'interno con la speranza di farle crollare: è il metodo dello stesso Maometto. Fuggito dalla città natale, La Mecca, dove non lo prendevano sul serio e cominciavano a seccarsi, se ne andò a Yatrib (Medina) dove si fece capo politico della comunità autonominandosi Profeta e dominando le locali fazioni. Da lì cominciò con la guerriglia e il terrorismo a seminare il panico nelle vie carovaniere dell'Arabia. Di fronte ai successi di questa tattica e ai ricchi bottini, via via le tribù venivano a far atto di sottomissione per partecipare alla cuccagna, adottando esteriormente le regole dell'islam (religione del resto pittosto esteriore). Alla fine anche i suoi parenti e i capi di La Mecca si sottomisero, per salvare il loro commercio unica fonte di vita, riconoscendolo come "inviato di Allah", cioè "del Dio".
Maometto usò anche sistemi terroristici, fece uccidere almeno due poeti che lo denigravano. I poeti erano importanti nella società beduina, primitiva ma con il senso dell'ospitalità e amante della poesia. I poeti erano usati anche nelle lotte di tipo politico cioè di potere.
E IL CONCILIO HA AVUTO IL CORAGGIO DI DIRE CHE I MUSULMANI ADORANO C O N N O I UN DIO UNICO, LG 16!!! DI INSINUARE L'IMPOSTURA CHE NOI E LORO ADORIAMO LO STESSO DIO!!!
H.