Pagine fisse in evidenza

sabato 12 settembre 2020

Bartolomeo I: Santa Sofia in moschea offende gli ortodossi, la nostra storia e la nostra cultura

È la seconda volta che il patriarca ecumenico interviene sull’argomento. E cita anche l’uso come moschea del monastero di San Salvatore in Chora. Le critiche di cristiani e musulmani.
Istanbul (AsiaNews) – La trasformazione in moschea della basilica di Santa Sofia [qui - qui - qui - qui] e del monastero di San Salvatore in Chora “offendono la nostra identità, la nostra storia e la nostra cultura”: lo ha dichiarato il patriarca ecumenico degli ortodossi Bartolomeo I durante un’intervista con l’agenzia Sputnik e riportata da alcuni giornali turchi il 9 settembre. 
“Alcuni mesi fa – ha detto Bartolomeo – Santa Sofia è stata convertita in moschea. Più tardi, San Salvatore in Chora [qui], uno dei più bei monasteri, è stato trasformato in moschea. I dirigenti hanno preso queste decisioni in fretta, come se le moschee della città non fossero sufficienti, come se ci fosse bisogno di luoghi di culto per i credenti della religione maggioritaria di questo Paese. Queste azioni offendono la nostra identità, la nostra storia e la nostra cultura. Noi siamo pazienti e preghiamo”. 
La decisione del governo di Recep Tayyip Erdogan di riutilizzare come moschee gli edifici bizantini ha suscitato aspre critiche nel mondo cristiano, ma anche musulmano. 
Questa è la seconda volta che Bartolomeo I di Costantinopoli esprime le sue preoccupazioni sulla conversione di Santa Sofia in moschea. La prima volta è stata il primo luglio, quando dopo una messa alla chiesa dei 12 apostoli di Feriköy aveva dichiarato: “La conversione di Santa Sofia in moschea provocherà la reazione di milioni di cristiani del mondo intero contro l’islam. Eppure si augura l’unità”.

18 commenti:

  1. Ad superna semper intenti12 settembre, 2020 14:15

    Se una persona a piacere per l'intervento di Bartolomeo I su santa Sofia, non si deve tuttavia dimenticare che egli è legato a doppio filo con l'America che ha sul Fanar (il centro ortodosso presieduto da Bartolomeo) un pieno potere e controllo per i soliti fini geopolitici. Ciò iniziò da Athenagoras I, il noto patriarca ecumenista, che rimpiazzò il suo predecessore, scomodissimo all'America, giungendo a Istanbul con l'aereo presidenziale americano e, appena sbarcato in suolo turco, fu ricevuto dal presidente di allora che gli consegnò il passaporto turco facendolo divenire cittadino turco (per gli accordi turchi il patriarca dev'essere cittadino di quel paese).
    Il predecessore, infatti, essendo inviso all'America venne portato in una clinica psichiatrica svizzera con la scusa che era divenuto pazzo, cosa tutt'altro che vera.
    Questo e mille altri fatti dimostrano come il Fanar non sia altro che una semplice pedina dell'America nello scacchiere geopolitico turco e come, di fatto, rifletta tutti gli interessi americani comprese le recenti esigenze di "aprirsi" ai nuovi concetti di famiglia (vedasi gli interventi di un vescovo fanariota, Kallistos Ware, sui gay), agli ecumenismi e a ogni relativismo religioso. Il clero fanariota, purtroppo, testimonia in gran parte un notevole secolarismo e allontanamento dagli orientamenti monastici e religiosi ortodossi o del primo millennio cristiano in genere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ignoravo che il metropolita Kallistos avesse detto qualcosa pro-gay: quando lo conobbi mi parve molto più tradizionale di molti altri prelati fanarioti di mia conoscenza... può per cortesia rimandarmi all'intervento? Grazie.

      Elimina
  2. Saturday 12th September 2020: The Most Holy Name of the Blessed Virgin Mary
    Sacred Heart Church - Limerick - ICKSP

    https://www.youtube.com/watch?v=Mce5Rmq5yMI

    The Institute of Christ the King celebrates the classical Roman Liturgy, the “Traditional Latin Mass,” at the Sacred Heart Church, in the heart of Limerick, Ireland.

    RispondiElimina
  3. SANTO ROSARIO DEDICATO AL NOME DI MARIA12 settembre, 2020 16:23

    Confederazione Triarii
    IN OCCASIONE DELL’ANNIVERSARIO DEL TRIONFO DELLA CRISTIANITÀ A VIENNA CONTRO L’ISLAM OTTOMANO, CONSACRIAMO QUESTO SANTO ROSARIO AL NOME DI MARIA, PER LA SALVEZZA DELLA CRISTIANITÀ DAI SUOI NEMICI ESTERNI E INTERNI

    https://www.youtube.com/watch?v=ZI3WEnudi3M

    ​Estrapolo un commento :

    ​oggi Rosari a raffica... che la Santa Madre ci assista

    RispondiElimina
  4. san Salvatore in Chora era un Museo e non più un monastero dal 1925
    teresa

    RispondiElimina
  5. Amen ! Amen! Amen!12 settembre, 2020 19:40

    Nel video Mons. Vincenzo Guo Xijin, (ex) vescovo ordinario di Mindong (Fujian), cacciato dalla sua sede episcopale dalle autorità del luogo, nonostante sia in vigore l'accordo sino-vaticano. Il Vescovo, inizia la giornata, benedicendo i suoi persecutori. Praticamente è un "senza tetto", e vive in mezzo alla strada. In #Cina la fedeltà a Cristo, al Vangelo e alla Chiesa si paga con un prezzo molto salato. DonSa

    https://www.facebook.com/salvatore.lazzara/videos/3338031322902329

    La fedelta'di questo Tuo Consacrato o Signore dimostra al mondo di essere ben solida e capace di resistere all’infuriare dei venti e della tempeste . Eterno Padre , Signore del Cielo e della terra , Tu che l'hai chiamato al Tuo servizio a vantaggio delle anime fa'che gli venga restituito l'onore e il ruolo che gli e' dovuto . Vergine dolorosissima , asciuga le lacrime di un degno Amico di Tuo Figlio. Amen

    RispondiElimina
  6. 12 settembre - Santissimo Nome della Beata Vergine Maria

    I VIGLIACCHI DEL VATICANO II

    Ho scritto e ancora scriverò delle mancanze, degli errori, delle ingenuità – forse proprio queste han prodotto i risultati peggiori – che presero corpo durante il Vaticano II. In ogni caso, si tratta di vicende complesse
    Ma di una cosa quei padri conciliari – o almeno la loro maggioranza “progressista” – non hanno scusante alcuna: l’aver negato la proclamazione del dogma di Maria Mediatrice di tutte le Grazie. Per vigliacca paura di urtare i protestanti. Come se chi nega Maria Madre di Dio, Sempre Vergine, Onnipotente e Correndentrice per Grazia, possa dirsi cristiano. E abbia la dignità di interlocutore
    (Biagio Buonomo)

    RispondiElimina
  7. IL NOME DI MARIA - dagli INNI SACRI di Alessandro Manzoni

    Tacita un giorno a non so qual pendice
    Salia d’un fabbro nazaren la sposa;
    Salia non vista alla magion felice
    D’una pregnante annosa;
    E detto: “Salve” a lei, che in reverenti
    Accoglienze onorò l’inaspettata,
    Dio lodando, sclamò: Tutte le genti
    Mi chiameran beata.
    Deh! con che scherno udito avria i lontani
    Presagi allor l’età superba! Oh tardo
    Nostro consiglio! oh degl’intenti umani
    Antiveder bugiardo!
    Noi testimoni che alla tua parola
    Ubbidiente l’avvenir rispose,
    Noi serbati all’amor, nati alla scola
    Delle celesti cose,
    Noi sappiamo, o Maria, ch’Ei solo attenne
    L’alta promessa che da Te s’udia,
    Ei che in cor la ti pose: a noi solenne
    È il nome tuo, Maria.
    A noi Madre di Dio quel nome sona:
    Salve beata! che s’agguagli ad esso
    Qual fu mai nome di mortal persona,
    O che gli vegna appresso?
    Salve beata! in quale età scortese
    Quel sì caro a ridir nome si tacque?
    In qual dal padre il figlio non l’apprese?
    Quai monti mai, quali acque
    Non l’udiro invocar? La terra antica
    Non porta sola i templi tuoi, ma quella
    Che il Genovese divinò, nutrica
    I tuoi cultori anch’ella.
    In che lande selvagge, oltre quei mari
    Di sì barbaro nome fior si coglie,
    Che non conosca de’ tuoi miti altari
    Le benedette soglie?
    O Vergine, o Signora, o Tuttasanta,
    Che bei nomi ti serba ogni loquela!
    Più d’un popol superbo esser si vanta
    In tua gentil tutela.
    Te, quando sorge, e quando cade il die,
    E quando il sole a mezzo corso il parte,
    Saluta il bronzo, che le turbe pie
    Invita ad onorarte.
    Nelle paure della veglia bruna,
    Te noma il fanciulletto; a Te, tremante,
    Quando ingrossa ruggendo la fortuna,
    Ricorre il navigante.
    La femminetta nel tuo sen regale
    La sua spregiata lacrima depone,
    E a Te beata, della sua immortale
    Alma gli affanni espone;
    A Te che i preghi ascolti e le querele,
    Non come suole il mondo, né degl’imi
    E de’ grandi il dolor col suo crudele
    Discernimento estimi.
    Tu pur, beata, un dì provasti il pianto,
    Né il dì verrà che d’oblianza il copra:
    Anco ogni giorno se ne parla; e tanto
    Secol vi corse sopra.
    Anco ogni giorno se ne parla e plora
    In mille parti; d’ogni tuo contento
    Teco la terra si rallegra ancora,
    Come di fresco evento.
    Tanto d’ogni laudato esser la prima
    Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea;
    Tanto piacque al Signor di porre in cima
    Questa fanciulla ebrea.
    O prole d’Israello, o nell’estremo
    Caduta, o da sì lunga ira contrita,
    Non è Costei, che in onor tanto avemo,
    Di vostra fede uscita?
    Non è Davidde il ceppo suo? Con Lei
    Era il pensier de’ vostri antiqui vati,
    Quando annunziaro i verginal trofei
    Sopra l’inferno alzati.
    Deh! a Lei volgete finalmente i preghi,
    Ch’Ella vi salvi, Ella che salva i suoi;
    E non sia gente né tribù che neghi
    Lieta cantar con noi:
    Salve, o degnata del secondo nome,
    O Rosa, o Stella ai periglianti scampo,
    Inclita come il sol, terribil come
    Oste schierata in campo.

    RispondiElimina
  8. Riccardo Muti punta il dito sui Vescovi.
    "Perché se ogni città d'Italia avesse una scuola pubblica di musica di alto livello e un orchestra in ogni città è la chiesa la pagasse per suonare Vivaldi la domenica invece di insulse canzonette mielose, il nostro paese metterebbe in moto tre macchine fondamentali per uscire dal baratro. Creerebbe una istruzione pubblica di livello, con esse, posti di lavoro per chi ci insegna, posti di lavoro per chi facesse parte delle orchestre cittadine, e in più canali per rieducare le persone ad apprezzare e riconoscere la qualità dell'arte. Cura straordinaria per un paese privatizzato capillarmente, involgarito, impoverito, cavalcato da veline e calciatori miliardari".

    RispondiElimina
  9. L'invito odierno alla recita plurima del rosario per rinnovare la consacrazione di Roma e dell'Italia a Maria è stato introdotto dal passo biblico di Gedeone (Giudici cap. 6).
    La vigorosa chiamata alle armi spirituali (il rosario tra le 17 e le 18 è stato seguito dalla preghiera di consacrazione alla Madonna e da un esorcismo da parte dei sacerdoti) è stata sapientemente ricondotta all'esperienza di Gedeone che prima distrugge un altare del culto agli idoli e poi si trova alle prese con la guerra che ne consegue.
    Dio non lascia solo Gedeone ma "screma" il suo esercito riducendolo a soli trecento uomini.
    Saranno sufficienti, con l'aiuto del Signore.
    Interessante il sistema di selezione delle "truppe scelte": come bevono al fiume.
    Non va bene chi beve "dalle mani", va bene chi beve stando "in ginocchio".
    Quando si vuole essere "utili" a Dio, il servo dev'essere molto attento ai particolari.
    Perché solo chi sta in quei dettagli può comprendere che ad agire è Dio.
    Il Signore non cerca condottieri e truppe che pensano d'essere loro "bravi", con vanto.
    Oggi siamo stati una truppa davvero senza pretese...
    Sapendo che ad agire efficacemente nel campo nemico non saremo noi, quattro gatti, ma Dio.
    Noi però faremo quello che ci spetta, con intelligenza.
    Romperemo le anfore e accenderemo la luce.
    Per farlo contro migliaia di idolatri bastano Gedeone e trecento che bevono in ginocchio.
    Altra grande grazia da aggiungere alle tante che scopriamo stando con il Signore.
    Oggi ero al parco, pieno di gente: tutta l'Italia. L'ho attraversato pregando per tutti.

    RispondiElimina
  10. Ad superna semper intenti13 settembre, 2020 01:03

    Per "Unam Sanctam"

    Un link nel quale si notano le posizioni di Kallistos Ware sulla questione gay è il seguente: https://www.orthodoxytoday.org/blog/2018/06/kallistos-ware-comes-out-for-homosexual-marriage/

    Non bisogna dimenticare che la struttura del Fanar, essendo sotto il giogo della politica americana (progressista) si sta progressivamente aprendo a quelle che sono oramai le scelte di molti vescovi cattolici pro gay, pro indifferentismo e molto altro.
    Non è un caso che gran parte del clero di questa struttura è indifferente ai valori tradizionali e al monachesimo. Io con i miei stessi occhi ho visto elevare al sacerdozio gente semplicemente indegna.
    Sono convinto che tutto ciò non è casuale ma fa parte di un disegno prestabilito addirittura nei particolari.

    RispondiElimina
  11. @ ANONIMO
    12 settembre 2020 20:41

    Ringraziamo con cuore sincero il maestro Muti.
    Il tempo del risveglio è lungo non solo per la fede, ma anche per l'arte.

    RispondiElimina
  12. Parole parole parole

    RispondiElimina
  13. A Tralcio ... a me risultano i 300 che hanno lambito l'acqua con la bocca...non gli altri "il resto della gente si mise in ginocchio...".

    RispondiElimina
  14. Anonimo delle 19.21, hai ragione. Grazie per l'attenzione!
    Riportando però (questa la mia intenzione) la situazione all'Eucaristia (dove ci sono pane e vino ovvero corpo e sangue e non l'acqua) volevo dire che se una minoranza si inginocchia e il resto si serve come se lì non ci fosse Dio ma un qualsiasi alimento, questo fa la differenza.

    RispondiElimina
  15. https://voxnews.info/2020/09/13/bimbo-pestato-a-sangue-da-branco-islamico-perche-indossa-la-croce-sporco-maiale/

    RispondiElimina
  16. Un papa inutile. Mentre le chiese bruciano o diventano moscheeùùhttp://www.imolaoggi.it/2020/07/21/un-papa-inutile-mentre-le-chiese-bruciano-o-diventano-moschee/

    ... In Francia i cristiani sono destinati a diventare gli ebrei del nuovo millennio, ma di questi non hanno né la coscienza di essere il popolo eletto né, tantomeno, la capacità di reazione e la volontà di reagire. Chiese date sistematicamente alle fiamme da immigrati più o meno regolarizzati che, addirittura, come a Nantes, vengono presi a lavorare dagli stessi sacerdoti i quali non vedono o fanno finta di non vedere l’odio e l’acredine che trapelano dagli occhi di molti di coloro che sbarcano a queste latitudini. Qualcuno, del resto, ricorda ancora l’attentato alla chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray dove il parroco Jacques Hamel fu sgozzato il 26 luglio 2016 a 85 anni? No, la memoria dell’Occidente è troppo corta presa com’è ad occuparsi solo e soltanto del contingente e, per di più, solo se serve a sollazzare anime e cuori.

    Eppure quello che sta accadendo nel mondo, vedi guerra tra Armenia e Azerbajian, dimostra ancora una volta, come altri conflitti degli ultimi anni, che si combatte non più per l’ideologia, bensì per l’etnia e la religione, quanto di più antropologicamente ancestrale esista sulla faccia di questa terra. E, allora, cosa aspettiamo, proprio per evitare che accada anche qui da noi, a muoverci?

    Che cosa aspetta papa Bergoglio, questo pastore di anime pavide e pronte al martirio, a scendere in campo con la sua autorevolezza e a restituire dignità e forza ad un messaggio cristiano ormai ridotto a quello di una apertura e accoglienza indiscriminate nei confronti di chiunque sbarchi sulle nostre coste?

    Le chiese in Occidente vengono oltraggiate pressoché quotidianamente, ma da Roma tutto tace, non una parola si leva contro questa barbarie e i laici progressisti di una sinistra bastarda e malata fanno finta di nulla e chiudono gli occhi rilanciando, a ogni piè sospinto l’allarme fascismo come se ad appiccare le fiamme alle case di Cristo fossero uomini bianchi in camicia nera.

    Nessun politicante occidentale di sinistra o all’interno degli organismi sovranazionali dove le identità vengono sistematicamente violentate e distrutte alza un dito per protestare e così le chiese vengono abbandonate a se stesse e non frequentate se non da quei poveri fedeli rimasti i quali credono ancora che gli asini volano e che sono già predisposti per fare la fine che, in Asia e Africa, hanno fatto i seguaci di Cristo per mano dei macellai dell’Isis. Le chiese in Occidente e da noi, servono solo se fanno arrivare turisti che spendono soldi. I nostri centri storici, ormai, sono diventati delle mangiatoie e le chiese sono solamente degli edifici laici che si ammirano per la loro storia e la loro esteriorità, ma, dentro, nel cuore, sono morte e nessuno sa come ravvivarne lo spirito.

    Pensateci bene, le chiese finiranno per essere, piano piano, trasformate in moschee esattamente come è accaduto a Istanbul e, tempo fa, negli Stati Uniti. In Africa i cristiani finiscono al rogo o trucidati come in Asia, ma la Chiesa non protesta, non insorge, non dichiara ‘guerra’. La Chiesa e papa Francesco hanno perso la sacralità e si sono ridotti allo stato laicale più simili a una confraternita misericordiosa.

    Nemmeno una parola, dal santo padre, sulla cattedrale di Nantes, come se si trattasse di un banale rogo di sterpaglie mentre, al contrario, se ne sono andati in cenere secoli di storia e di arte, di bellezza e di cristianità. A cosa serve, domandatevi, un uomo così? Noi, la risposta, l’abbiamo sempre saputa.



    RispondiElimina
  17. Ma da Roma c'è un silenzio assordante ....e terrificante !!!!!
    Mary Sol

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.