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mercoledì 11 novembre 2020

Mons. D'Ercole si congeda dai suoi. Il tempo dell'esilio: "a deciderlo saranno i segni della Provvidenza di Dio!"

Ci siamo occupati della sofferta notizia delle dimissioni di Mons. Giovanni D'Ercole da Vescovo di Ascoli Piceno (qui): un Pastore amato e stimato dalla gente e dai consacrati.

Domani sarà festa di San Martino di Tours, nell'Ufficio delle Letture leggeremo il toccante racconto dei suoi chierici in lacrime: «Perché, o Padre, ci abbandoni? A chi ci lasci, desolati come siamo? Lupi rapaci assaliranno il tuo gregge e chi ci difenderà dai loro morsi, una volta colpito il pastore? ...» (Dalle «Lettere» di Sulpicio Severo) 
È di poco fa il messaggio che Mons. D'Ercole ha affidato ai social (qui)
"Era il marzo del 1982, l’Africa della mia giovinezza. Sabato prossimo 14 novembre alle 17.45 ritornerò in Africa questa volta in un monastero di trappisti in Marocco, altro contesto e altra missione ma sempre Africa. Per quanto tempo? A deciderlo saranno i segni della Provvidenza di Dio. Per ora so solo che sarà tempo di silenzio e di preghiera per la Chiesa e per voi tutti. Un forte abbraccio soprattutto a chi non riuscirò ad incontrare per un saluto di partenza. #giovannidercole"
Nell'Omelia della Santa Messa concelebrata con tutti i Sacerdoti diocesani Domenica scorsa 8 novembre nella Cattedrale di Sant'Emidio ad Ascoli Piceno Sua Eccellenza Mons. D'Ercole aveva anche detto : “Chiedo perdono al Padre se non sono sempre riuscito a fare la sua volontà. È un congedo e non un addio. Per capire abbiamo bisogno di immergerci nella parola di Dio. Le cose della vita possono essere lette con la sapienza umana, spesso frutto di pregiudizi e preconcetti. E poi c’è la capacità di leggere alla luce della parola di Dio, della sapienza che viene dall’altro, dalla forza dello Spirito Santo: anche questa mia scelta ognuno può valutarla con il semplice ragionamento umano, oppure la può leggere alla luce della parola di Dio” ( Cfr. Picenonews qui

Mentre, non solo ad Ascoli, continua a circolare il proverbio latino "Unum castigabis, centum emendabis" ci si interroga anche sull'atipica scelta di un Vescovo "forestiero", che non fa parte cioè né della Metropolia né della Regione Ecclesiastica, per assumere il delicato compito di Amministratore Apostolico. 
Già dalla scorsa estate si "vociferava" di una probabile "unione" della Diocesi di Ascoli Piceno nella persona del Vescovo di San Benedetto del Tronto, Montalto e Ripatransone, nell'ipotesi (poi rivelatasi purtroppo realistica) che sarebbe rimasta "presto" senza il suo pastore. 
Non dimentichiamo che fra i "desiderata" del regnante Pontefice c'è anche la riduzione del numero delle diocesi italiane. (Che Dio non voglia!) AC - Fonte

12 commenti:

  1. Dio la benedica, caro mons. D'Ercole e le conceda lunga vita, serenità spirituale e salute. Proprio oggi, solennità di San Martino, un coraggioso cattolico antimodernista impegnato nella Resistenza alla falsa chiesa di Bergoglio & C., è uscito con un articolo veramente magistrale, una dura reprimenda alla (falsa) enciclica Fratelli Tutti, capolavoro di propaganda massonica mascherata da (falso) buonismo cattolico. L'articolo è il seguente: http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/9660-fratelli-tutti

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  2. Mons. D'ercole?
    Troppo autentico e virile per questa controchiesa di femminucce (senza offesa per le femminucce vere).

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  3. Troppo autentico e virile?

    Uno "virile" se ne sarebbe andato alla trappa, invece di continuare a lottare qui?
    Invece di ritirarsi in monastero, non sarebbe stato meglio che avesse, tanto
    per fare un esempio, sostenuto mons. Viganò, dichiarando pubblicamente di
    condividere le sue critiche alla presente "gestione" della Chiesa?

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  4. Sono stufo stufo stufo di vedere quelli più illuminati mollare il ministero qi guida. prima Benedetto... ora lui... uffa, mo basta... ci vien da piangere.
    andate a vedere questo video. guardate con che coraggio e con che Spirito rispondeva a Conte.

    https://youtu.be/9-ITB_d2hQg

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  5. Messico consacrato al Cuore Immacolato di Maria
    https://www.maurizioblondet.it/messico-cosacrato-al-cuore-immacolato-di-maria/

    Solo in Italia nulla si muove .

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  6. Messico consacrato al Cuore Immacolato di Maria.

    Bello. Ma Sant'Atanasio quante ne ha fatte di Consacrazioni così?
    Forse a quei tempi non usava.
    Consacrazioni, giaculatorie, Rosari, tutto giusto, tutto eccellente
    per carità.
    Ma poi resta solo mons. Viganò a dire pane al pane e vino al vino.
    Uno solo, capito? Lui e Schneider. Due, su quanti?
    Una massa di pecore, un clero o complice o corrotto o
    pauroso, abituato da decenni ad una mentalità, ad una "cultura"
    incentrata sull'ossequio e la sudditanza psicologica, dietro
    l'alibi dell'obbedienza dovuta (in realtà male intesa, l'obbedienza).
    Oggi bisognerebbe "disobbedire", come sant'Atanasio, come Viganò.

    L'opzione Bendetto, cosiddetta, è da perdenti.
    Per gente che non vuole combattere.

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    1. Anch'io avrei preferito uno schieramento pubblico, ma da fedele 'microbo', lo stimo ugualmente.

      Benedetto era papa e molto più anziano di Mons. D'Ercole, quindi il paragone vale fino a un certo punto.

      Quest'ultimo, inoltre, non ha escluso il suo ritorno in Italia e comunque non si è piegato e ha deciso di stare da solo con il Signore nel deserto.
      Non si può biasimare.

      La situazione è drammatica e difficilissima e lui lo sa molto meglio di noi, perché è un bravo Vescovo fedele a Cristo.

      Preferirei altri 5 come Viganò, ma ben vengano anche gli alti prelati che non si piegano e pregano come un vero Vescovo sa fare.

      Il Signore ama e sostiene i suoi Ministri fedeli con grazie particolari, perché sono i suoi apostoli.

      Mons. D'Ercole è un servo fedele di Cristo e ricordiamoci che Viganò ha parlato bene di Mons. D'Ercole.

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  7. "e lui lo sa molto meglio di noi.."

    Che questi prelati conoscano la situazione "meglio di noi" cioè meglio dei laici che
    dall'esterno cercano comunque di difendere pubblicamente (e da
    parecchi anni) la dottrina della Chiesa
    massacrata dai neo-modernisti al potere dentro la Gerarchia, a dire il vero non
    si direbbe.
    Mons. Viganò con grande onestà intellettuale e spirito veramente cristiano ha
    ammesso che lui stesso si è reso conto tardi della gravità della situazione,
    cosa se vogliamo inevitabile, data la mentalità per forza di cose "gerarchica"
    del clero cattolico e lo spirito di obbedienza che (giustamente) lo informa.
    Ha invitato i suoi confratelli a fare l'esame di coscienza
    e a prender posizione, se non erro. Ma chi lo ha seguito?

    Con "opzione Benedetto" non mi riferisco tanto a Ratzinger quanto a S. Benedetto
    da Norcia, insomma al progetto di ritorno all'eremitaggio per rifondare la
    Chiesa, avanzato da un autore americano, il cui nome adesso non mi viene.
    Insisto nel dire che nel terribile momento attuale, questa non è la scelta
    migliore. Bisogna continuare a testimoniare pubblicamente la retta dottrina,
    senza mollare. Questo è il nostro compito. E opporsi, per quanto possibile,
    alle leggi anticristiane che avanzano da tutti i lati, denunciarne la gravità.
    Questo blog non ha certo praticato "l'opzione Benedetto". Però l'opinione di
    noi laici conta poco.
    Spero di sbagliarmi, ma temo che la prossima mossa dei Vertici, della quale
    si scorgono avvisaglie, sarà quella di sdoganare l'aborto, con il solito
    metodo: cominciando col concederlo come cosa del tutto eccezionale, per le donne che si trovino in (supposta)
    grave difficoltà economica o siano malate. Nel Regno Unito, l'aborto fu
    inizialmente concesso come eccezione, per certi casi, e poi è diventato subito
    aborto per tutte, senza condizioni.
    In una situazione del genere, avremmo bisogno di vescovi che denunciano apertamente
    dal pulpito i tradimenti continui perpetrati da Bergoglio e dai suoi manutengoli.
    Altro che trappa.
    Mons. D'Ercole avrebbe dovuto continuare: nella critica al governo ma soprattutto
    avrebbe dovuto prender posizione dal pulpito contro quello che sta facendo l'attuale
    papa.
    Una Gerarchia che tace di fronte ad un papa che giustifica e addirittura promuove
    il peccato contro natura è una Gerarchia che si è prenotata il posto all'Inferno.

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  8. "L'opzione Bendetto, cosiddetta, è da perdenti. Per gente che non vuole combattere." : quetsi invece combatto, gettano miliardi per imporre all'intera umanità il folle, diabolico Nuovo ordine Mondiale, una moderna forma di cesaropapismo di origine e ispirazione luciferina:
    https://gloria.tv/post/o76XQ6B6FZh7133QJCX4MHN6U: "il popolo è considerato carne da macello dalle banche. E quel che stupisce, è che vi siano persone che pur essendo miserabili vanno a favore e votano per chi li ha immiseriti e immiserirà...il presidente Trump ha avvertito che Biden era "quello che prende tutti i soldi da Wall Street" mentre i suoi donatori tendevano ad essere agenti di polizia, imprenditori, casalinghe, camionisti, operai edili e autisti.": com'è possibile che il popolo, la gente comune, continui a non capire come stanno realmente le cose? com'è possibile che giornalisti sciagurati, quanto ipocriti e bugiardi, continuino a spacciare menzogne e nascondere la verità dei fatti? Ne risponderanno a Cristo Giudice, questo è poco ma sicuro.

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  9. Mons. D'Ercole ha fatto benissimo: come dice Gesù nel Vangelo, i peggiori diavoli della storia del mondo (come questi dell'Apocalisse che stiamo vivendo) si vincono solo con la preghiera e il digiuno. Farà più lui con la sua offerta di se stesso in sacrificio di riparazione, che le battaglie di Mons. Viganò.

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  10. @ Andrea
    13 novembre 2020 10:50

    Ad ognuno la sua missione. Il Signore valuterà, magari più meriti li avrà quella vecchia, sconosciuta a tutti, che sgrana avemarie in un cantuccio della sua casetta, in un borgo sperduto sui fianchi di una montagna! Il Signore vede e sa.

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  11. @ Andrea
    13 novembre 2020 10:50

    Ad ognuno la sua missione. Il Signore valuterà, magari più meriti li avrà quella vecchia, sconosciuta a tutti, che sgrana avemarie in un cantuccio della sua casetta, in un borgo sperduto sui fianchi di una montagna! Il Signore vede e sa.

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