SABATO 21 NOVEMBRE alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù in Prato (via Ofanto, 9), su iniziativa del parroco, Monsignor Vittorio Aiazzi, sarà celebrata una Solenne Messa da Requiem in suffragio dei Monsignori Antonio Piolanti e Brunero Gherardini.
Presteranno servizio liturgico i Chierici e Seminaristi dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote. La Santa Messa sarà celebrata da uno dei Superiori del Seminario San Filippo Neri di Gricigliano, mentre il sermone sarà tenuto dal Canonico Don Enrico Bini, del clero pratese e allievo dei due illustri e compianti teologi, ultimi esponenti della scuola teologica romana.
In Xto Rege. Rodolfo Abati
Davanti alla contemporaneità, i Monsignori Piolanti e Gherardini sono in Paradiso, piani alti. Siamo noi a chiedere loro di pregare per il gregge senza pastore, circondato da branchi di lupi assetati di sangue. Cari Pastori del tempo che fu e che dovrebbe ancora essere, pregate per noi. Noi vi ricordiamo con gratitudine e ringraziamo il Signore per il vostro Sacerdozio che ancora fruttifica qui sulla terra.
RispondiEliminaGrazie, Padri!
Davanti alla contemporaneità, i Monsignori Piolanti e Gherardini sono in Paradiso, piani alti. Siamo noi a chiedere loro di pregare per il gregge senza pastore, circondato da branchi di lupi assetati di sangue. Cari Pastori del tempo che fu e che dovrebbe ancora essere, pregate per noi. Noi vi ricordiamo con gratitudine e ringraziamo il Signore per il vostro Sacerdozio che ancora fruttifica qui sulla terra.
RispondiEliminaGrazie, Padri!
Nella sua mirabile omelia il canonico Bini ha tratteggiato le figure, lo spessore umano, la grandezza sacerdotale, la profondità dottrinale, filosofica e teologica dei due compianti monsignori. Molto significativa l’immagine che ha riproposto, propria di san Tommaso d’Aquino, secondo il quale i Dottori della Chiesa sono cinti dalla corona del martirio, perché il loro studio e la loro ricerca della Verità è un vero martirio che li unisce alla schiera infinita dei Martiri e delle Vergini.
RispondiEliminaNon poteva esserci rappresentazione più ideale ed efficace in questo particolare e doloroso periodo della storia della Chiesa: monsignor Piolanti e monsignor Gherardini, ancora una volta, avrebbero di certo vissuto il loro sacerdozio e la loro sapienza teologica come un martirio incruento, nella totale fedeltà alla Chiesa di Cristo ed alla sua perenne Romanità.