Occorre tenere bene a mente la differenza che intercorre tra il pastore e il mercenario - cujus non sunt oves propriae (Gv 10, 12) - perché proprio nella diversità del loro comportamento si distingue e definisce colui che ha a cuore il gregge e chi viceversa, al sopraggiungere del lupo, fugge. Servire la Chiesa significa anzitutto comprendere che la vita del cristiano è una militia, e che a maggior ragione questo vale per coloro che la Provvidenza si è degnata di chiamare nei gradi dell’ordine sacerdotale. Immagino che questo suoni quasi blasfemo per i fautori del buonismo e del pacifismo amorfo. Eppure, è stato Nostro Signore stesso a ricordarci di non essere venuto a portare la pace, ma la spada (Mt 10, 34). Alla Chiesa di Laodicea ha rivolto questo severo monito: “Poiché sei tiepido, non sei né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3, 16). E san Paolo ce lo ribadisce: “Bonum certamen certavi"(2 Tim 4, 7).
La vita cristiana è vita di battaglia: contro la carne, contro il mondo, contro il diavolo. La carne, in ragione del peccato originale e della conseguente inclinazione al male; il mondo, che oggi è additato come “luogo teologico” mentre è il regno del Nemico, il diavolo, che ha come unico scopo quello di pervertire quante più anime può, allontanandole dalla salvezza eterna. Mi ritrovo quindi, quamvis indignissimus, a rispondere alla mia vocazione. E nonostante l’età avanzata non posso sottrarmi alla chiamata di Dio: non l’ho fatto il giorno in cui ho iniziato la mia vita sacerdotale; non lo farò ora che, come successore degli apostoli, presto dovrò rispondere dinanzi a Dio non solo di me stesso, ma anche del gregge di Cristo.
Se posso permettermi una confidenza, credo di non avere mai sentito tanto forte, tanto coinvolgente ed entusiasmante, ma anche tanto grave e incombente la mia responsabilità di vescovo. Nostro Signore, infatti, “ha voluto nella sua Chiesa l’autorità personale e l’ha istituita personale. Invece, dopo il Concilio, assistiamo a un gigantesco tentativo di spersonalizzazione dell’autorità: da personale quale essa è per diritto divino, la vediamo parlamentarizzarsi, collegializzarsi, si potrebbe dire sovietizzarsi” (padre R.Th. Calmel o.p., Breve apologia della Chiesa di sempre), sinodalizzarsi - aggiungo io - con gravissime conseguenze sulla missione della Chiesa e sul suo ruolo nella scena del mondo.
Quello che ho cercato di compiere a servizio della Santa Sede e dei pontefici che si sono avvicendati, con la prudenza richiesta dal delicato incarico di nunzio apostolico e con lo zelo pastorale che mi ha animato nelle varie missioni svolte, lo compio con non minore convinzione e ardore ancora oggi; direi anzi, con la consapevolezza di aver ritrovato l’entusiasmo e il coraggio del munus che mi è stato conferito. Un entusiasmo che attinge nel mio Signore la sua fonte, il suo sviluppo e il suo compimento: in Dio, qui laetificat iuventutem meam.
“Signore, Dio degli eserciti, che ci hai detto nel tuo Vangelo: 'Non sono venuto a portare la pace, ma la spada', armami per la lotta. Io brucio dal desiderio di combattere per la tua gloria; ma, te ne supplico, fortifica il mio coraggio. Potrò allora esclamare con il Santo re David: 'Tu solo sei il mio scudo; sei Tu, Signore, che addestri le mie mani alla guerra!' O mio Gesù, lotterò dunque per il tuo Amore fino alla sera della mia vita. Poiché Tu non hai voluto gustare riposo sulla terra, voglio seguire il tuo esempio, e spero così che si realizzerà per me la promessa uscita dalle tue labbra divine: 'Se qualcuno mi segue, là dove Io sono, là sarà anche lui, e il Padre mio lo onorerà' (Gv 12, 26). Essere con Te, essere in Te, ecco l’unico mio desiderio! La certezza che Tu mi dai del suo esaudimento mi fa sopportare le amarezze dell’esilio, nell'attesa del giorno radioso dell'eterno faccia a faccia!”.
Spero che questi miei scritti possano aiutare i lettori a capire che il mio scopo ultimo, ciò che muove e vivifica il mio impegno di vescovo, è l’amore indiviso per la Chiesa, Sposa dell’Agnello immacolato, e la volontà implacabile di battermi per difenderla e liberarla dai suoi nemici. Con l’aiuto di Dio, sotto l’egida della Regina delle Vittorie.
“Tale è la nostra fede nella Chiesa: una e santa, senza macchia, né rughe, senza lentezze, né invecchiamenti, senza pressapochismi, né insufficienze; senza complicità con l’errore né accomodamenti al peccato, senza ingenuità o stoltezze di fronte ai sofismi capziosi o alle organizzazioni occulte d’una falsa chiesa, d’una chiesa apparente. La Chiesa nella quale crediamo è sempre pronta per tutte le ore del tempo di Salvezza; invulnerabile agli errori e ai peccati del mondo, d’una misericordia che niente stanca per le anime che ricorrono ad essa. Il suo viso e il suo cuore custodiscono inalterata l’immagine di Nostra Signora, la Vergine Madre di Dio, che è il suo rifugio, sua Madre e sua Regina” (padre R.Th. Calmel o.p.).
+ Carlo Maria Viganò
Carlo Maria Viganò (a cura di Aldo Maria Valli), Nell’ora della prova. «Volete andarvene anche voi?», Chorabooks, Hong Kong 2020, pp. 403-406.
https://www.maurizioblondet.it/parigi/
RispondiEliminaParigi, anzi la Francia in fiamme
Maurizio Blondet 5 Dicembre 2020
Combattiamo con lui la buona battaglia, mai così dura nella storia della Chiesa e dell'umanità: restiamo uniti contro le forze delle tenebre, sapendo che la Madre di Dio è l'infallibile Nostra condottiera che sconfiggerà satana, come ripetuto in tante promesse celesti, fin dall'inizio (annuncio della Redenzione fatto da Dio Padre) e in tante profezie di questi 20 secoli (Quito, La Salette, Fatima). Guardate ora un altro terribile segno di questo tempo di assalto infernale contro la Madre Immacolata (strisciante da tempo fra i teologi) : Nell’ultima edizione del Nuovo Dizionario Teologico Internazionale la voce “Maria” (nel 1977 curata da René Laurentin) è stata ELIMINATA. Della Madonna si continua a parlare all’interno di altre tematiche, ma ora manca una sua trattazione unitaria...
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/nessuna-voce-per-maria-ma-cosi-la-teologia-regredisce
Tre bande di criminali hanno preso in ostaggio il mondo e la Chiesa di Cristo (quella vera) perchè quella che si vede è una falsa gerarchia di regime, e dunque una falsa chiesa.. una banda ha preso in ostaggio il mondo - molto probabilmente - costruendo in laboratori i virus e immettendoli nel mondo per distruggere metà della popolazione... altra banda ha preso in ostaggio l'Italia - e e la sta distruggendo... questa è la banda dei komunisti che lo aveva in mente fin dalla fine della seconda guerra mondiale --- la terza ha preso in ostaggio la Santa Sede ed il Papato ed ha distrutto tutto quello che poteva ... e tutto è iniziato col falso concilio Vat.II e con l'arrivo del bocco bergogliano.. anche se da decenni si stava lavorando sotto sotto da decenni come si sempre ripetuto.. massoneria, NOW e criminalità non l'avranno vinta, ma saranno distrutti dal tallone della Vergine SS.ma.. quelli sono il demonio sotto varie forme....il giorno 8 dicembre onoriamo in tutti i modi la Vergine SS.ma, anche se bergoglio si rifiuta il gesto di venerazione secolare....mettiamo tutti una statuina dell'immacolata o la Corona del Rosario esposti e veneriamoli con il Santo Rosario... i criminali verranno sconfitti e gettati nella geenna da Dio al momento propizio...Dio ha vinto sempre tutte le battaglie e le guerre ed in prima linea c'è sempre e solo Lei, la Madre SS.ma..
RispondiEliminaVorrei aggiungere il mio modesto contributo: nella mia parrocchia, durante le celebrazioni, viene evitato nel modo più totale (e non possibile sia casuale...) ogni minimo cenno alla Vergine Santissima. È una cosa incredibile. Gesù viene nominato il minimo, Maria Santissima MAI! Solo alla fine, mentre la gente si precipita fuori stremata dalla massa di deliri che ha ascoltato, un canto pro forma. Ma sono, tutti d'accordo i sacerdoti?!
RispondiEliminaIl Concilio Vaticano II era eretico. Senza riconoscere questa realtà, il rinnovamento non è possibile.
RispondiElimina23 novembre 2020
La parabola di Gesù dei vignaioli malvagi (Lc 20,9-19) si applica pienamente al Vaticano II e al periodo post-conciliare che culmina con l’arcieretico Bergoglio. Bergoglio e la struttura apostata hanno occupato la vigna di Dio e la stanno distruggendo.
Il modernismo, condannato già da San Pio X, salì al potere attraverso il Vaticano II, con la promozione al papato del modernista Roncalli (Giovanni XXIII). Le eresie del modernismo e lo spirito del mondo (aggiornamento) hanno devastato la vigna di Dio, cioè la Chiesa. Tuttavia, questa anti-Chiesa si mimetizza, come se fosse la vera Chiesa di Cristo.
...
http://vkpatriarhat.org/it/?p=7330
Ma certo. Ormai chiunque abbia un minimo di discernimento e obiettività non può che sottoscrivere. Chi nega è in malafede.
EliminaIl Discorso alla Città di Milano dell'arcivescovo Mario Delpini potrebbe averlo scritto un politico. Un politico ateo.
RispondiEliminaA presicendere da un generico riferimento a Dio e alla "spiritualità" non trovo riferimenti a Cristo (credo che il testo integrale nemmeno lo menzioni), alla vita eterna, all'anima, alla salvezza, alla conversione, alla trascendenza, al sacro.
Delpini ha detto anche cose giuste ( denuncia l'individualismo) eccanto a stupidaggini (il "populismo" come ricettacolo di ogni male). Ma di cristianesimo in questo discorso, scritto da un arcivescovo, non c'è neanche l'ombra.
Qualcuno sostiene che l'attuale clero sia composto da "burocrati del sacro". Magari fosse vero! Burocrati può darsi, ma completamete profani.
Martino Mora
"Vide Domine afflictionem populi tui, et mitte quem missurus es: emitte Agnum dominatorem terrae, de Petra deserti ad montem filiae Sion: ut auferat ipse iugum captivitatis nostrae" (Is. 16, 1)
RispondiEliminacara Mic, grazie di questa preghiera profetica di Isaia che invoca la venuta dell'Agnello immacolato Re e Salvatore, che ci liberi Lui dal peccato e da questa tremenda schiavitù planetaria, mai concepita nè vissuta così dilagante e orribile dall'umanità nei millenni, se non prefigurata solo dai Santi, mistici e profeti. La ripeterò ogni giorno, elevando il grido del cuore al Signore, che si muova a pietà del popolo italiano e di tutti gli altri nel mondo, ricordandogli la parabola della vedova che supplica con insistenza il Giudice finchè non la soccorra !
RispondiElimina“Oggi i sommi sacerdoti di questo moderno sinedrio oltraggiano Nostro Signore e la Sua santissima Madre, compiacenti servi dell’élite globalista che vuole instaurare il regno di Satana; domani essi si ritrarranno dinanzi alle vittorie della Virgo potens, che restaurerà la Santa Chiesa e darà pace e concordia alla società, grazie alla preghiera e ai sacrifici di tanti suoi figli umili e sconosciuti.
RispondiEliminaSia questo il nostro voto per l’imminente festa dell’Immacolata Concezione, con il quale onorare la nostra Signora e Regina”.
Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
https://gloria.tv/post/Mv8jEVE3VJ2o26p2HSFcBWMdC
https://www.ncregister.com/interview/archbishop-cordileone-discusses-religious-liberty-covid-restrictions-and-equal-treatment
RispondiEliminaX anonimo delle 10,26.Se uno non può spostarsi è obbligato a sorbirsi certe messe ma se può spostarsi in macchina o con i mezzi pubblici non vedo perché continuare ad assistere a messe di quel tipo .Io quando accendo la tv la domenica mattina ,dopo la messa del sabato pomeriggio,se vedo e sento qualcosa di sgradevole spengo immediatamente. L'Angelus non lo guardo dal famigerato Buona sera….Bisogna riguardarsi e certi spettacolo nocciono alla salute fisica e spirituale.
RispondiElimina8 dicembre 2020 data storica.Oloferne ed Aman.i Cazari di oggi. hanno decretato la morte dei cattolici per la loro data.e la sorte cadde sul 13 di adar del 12 simo mese.Ma il pur fu vanificato dalla regina che ottenne la legittima difesa. GIUDITTA ESTER.Maria Immacolata schiaccia la testa del serpente.oloferne decapitato.aman impiccato. Domani si decreta la fine del nemico..a noi la battaglia.
RispondiEliminaMi permetto rispettosamente di far notare che l'ultima fievole luce percepibile della cavalleria cristiana s'è spenta con la pubblicazione del libro di Erlne Bradford "Lo scudo e la spada" con prefazione del Gran Maestro dell'Ordine di Malta di allora (1975) in cui sostanzialmente si afferma che i medesimi cavalieri hanno gettato la spada per impugnare la siringa
RispondiEliminaRequiem
RispondiEliminaL'azione proditoria di Giuditta non è tuttavia da portare ad esempio, il suo
libro è uno di quelli scabrosi dell'Antico Testamento.
Grazie Mons. Viganò.
RispondiEliminaSta compiedo un lavoro enorme, coraggioso, sistematico, ad ampio raggio, leggerò quest'opera che nessuno è stato capace di fare.
Il Signore gliene renderà merito.
Passerà alla storia come Vescovo che ha mantenuto la fede nel Signore Gesù e ha combattuto per Lui, divenendo guida, esempio e riferimento per le pecore smarrite dai cattivi e falsi pastori entrati di nascosto.
Che il Signore La benedica e che l'affidi alla protezione e guida potente di San Michele Arcangelo e della Santissima Vergine Maria.
Conti sulle nostre preghiere.
Aloisius
Molti politicamente corretti si scandalizzano dei contenuti di non pochi libri del Vecchio Testamento. Si scandalizzano anche delle vite di Abramo e di Mosè. Si scandalizzano del fatto che nella vita di una persona siano presenti luci ed ombre spesso molto oscure e non capiscono come certe figure possano essere considerate Sante. Molti non conoscono le cose della vita, molti non conoscono la loro vita, la vita dei loro simili, la vita dell'umanità. E' in questo intrigo di bene e di male del cuore umano che Nostro Signore Gesù Cristo si è incarnato nel seno della Immacolata Vergine Maria. Il Vecchio Testamento senza il Nuovo diventa incomprensibile, diventa comprensibilissimo se letto alla luce di NSGC. E allora si vede la storia della Fede che trasforma, ma anche che svanisce se non coltivata e che sempre è messa alla prova. Il Signore Gesù Cristo ci chiede di seguirLo ad occhi aperti, guardando attentamente il passato di cui nulla deve essere perduto. La vita umana di Gesù Cristo affonda le sue radici proprio in quella storia così poco politicamente corretta. Il Padre Eterno ha di volta in volta salvato ed indotto in tentazione il singolo e l'intero popolo, premiando chi era in grado di riconoscerLo e capace fiduciosamente di abbandonarsi a Lui e castigando le loro infedeltà, dette fornicazioni, con altri idoli. C'è poco di che scandalizzarsi di quella storia, noi che avremmo dovuto, dopo duemila anni dalla venuta del Signore e dalla diffusione del Suo insegnamento e dalla Sua presenza nella Santa Eucarestia su tutta la terra, essere stati sale e lievito di ogni attività umana siamo qui, sopraffatti dal male e guidati da ciechi, siamo qui impauriti, lamentosi, ossequienti usurpatrici autorità senza autorevolezza e siamo qui senza un briciolo del coraggio che la verità dona gratis.
RispondiElimina
RispondiEliminaIl libro di Giuditta ha sempre sollevato gravi questioni morali, e in persone che non pensavano di certo in modo "politicamente corretto". Anzi, l'interpretazione "politicamente corretta", che oggi annovera quella della c.d. "teologia femminista", si esalta alla vicenda di Giuditta, godendo del fatto che questa donna è riuscita ad ammazzare un uomo (pensa te) e perdipiù a tradimento (che goduria, per le femministe).
Il libro sembra giustificare il principio "il fine giustifica i mezzi". Questa è certamente un'interpretazione che diminuisce la natura sovrannaturale del fine, tuttavia resta l'impressione che si tratti di uno di quei casi nei quali, evidentemente, Dio consente un'eccezione alla morale riconosciuta, per fini superiori (si tratterebbe dell'eccezione che conferma la regola).
Il problema morale è il seguente: se per raggiungere un fine lecito che riguarda il bene comune, messi gravemente alle strette, si possa mentire scientemente, eccitare la lussuria altrui, uccidere a tradimento. Il testo non dice che Giuditta abbia giaciuto con Oloferne. Tuttavia, questo era ciò che voleva Oloferne quando l'invitò al banchetto con lui solo e la servitù, nella sua tenda. Poi si addormentò sfinito dal vino, dice il testo, mentre Giuditta aveva mangiato le cibarie neutre degli ebrei ed era rimasta sobria, lucida per l'impresa che covava. Ma certo la cena tra i due, con la bellissima Giuditta sdraiata sui tappeti davanti al soldato eccitato che la contemplava ardendo di bramosia, non deve essersi svolta in un'atmosfera per così dire asettica.
La Chiesa ha riconosciuto la canonicità del libro di Giuditta e dobbiamo ritenerlo testimonianza di un fatto storico, nonostante le inesattezze storiche in esso contenute,
rilevate dagli interpreti moderni, a cominciare dai nomi dei generali e consiglieri, presentati come Assiri, quando sono invece Persiani, appartenenti ad altra epoca.
@ Aloisius, 8 dicembre 2020 00:25
RispondiEliminaSì, che mons. Viganò voglia essere un combattente l'avevamo già capito.
Ma in quest'ultimo proclama, per cosa esattamente dichiara di voler combattere?
Vuole forse implicitamente stimolare qualcuno ad unirsi a lui in questo ideale? Chi? Con quale concreto obiettivo? Un'eventuale azione rimarrà confinata sul mondo virtuale di internet? O sarà condotta nella vita reale?