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martedì 15 dicembre 2020

Il Presepe. Dentro l'immagine la storia e l'eternità, nonostante il degrado attuale

Col pensiero addolorato all'obbrobrio che deturpa la bellezza e la sacralità di San Pietro, di cui mi guardo bene dal riprodurre l'immagine, semplicemente orrenda, ho estrapolato segnalazioni di lettori sul Presepe, segno antico ma sempre nuovo, che allude da lontano a ciò che intende significare. Semplice senza fronzoli. Da contemplare nella misura breve del nostro sguardo e del nostro cuore. Perché quel Bimbo resta Dio. E c'è speranza, per tutti, solo se non lo si riduca a un rituale stanco, o poetico, o militante. Non c'è altro di davvero interessante. Perché tutto torni ad esserlo. Quanto ignoranza o malafede in chi lo rifiuta o lo rinnega, in questi tempi bui ma non di meno pieni di Grazia! 
Basti pensare alla sconcertante notizia che a Fiumicino, sarà un Natale senza Gesù Bambino per l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale (il sindaco è il marito della Cirinnà) e indirizzata alle scuole dell’infanzia comunali. La protesta del senatore De Vecchis: “Quello che ho letto – afferma De Vecchis – è oltraggioso verso tutti coloro che credono in un Dio. Il Natale è la ricorrenza della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo. Noi non ci vergogniamo di essere cristiani. Viva Gesù”. “Questa è l’idea degli uomini di sinistra che nascondono il loro astio nei confronti della nostra religione come se fosse intollerante, come se fosse di qualcosa di negativo: chiedo a tutti di protestare verso questa iniziativa. Di cosa dobbiamo parlare a Natale se non di Gesù Bambino? La Lega sarà dura contro questa iniziativa: Gesù non si rinnega!”. Così il Faro.

Il Presepe nella Chiesa Cattolica 

Intanto, a proposito del Presepe, è bene sottolineare che esso non è una mera invenzione scenica a fini didattici, bensì ha una sua base, diciamo così, teologica nel Vangelo, quello di Luca, in particolare, quando Egli scrive: "[Maria] diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché non c'era posto nell'albergo". Luca 2,7. 
Ciò precisato, è, altresì, importante ricordare che "comunemente il 'padre del presepio' viene considerato San Francesco d'Assisi, poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia. Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere."
In foto il presepe della Cappella Sistina nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma. Lo si deve al primo Papa francescano della storia, Niccolò IV, che con lo stesso intento di San Francesco, incaricò lo scultore toscano Arnolfo di Cambio di realizzare un presepe scolpito nella pietra nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, dove si custodiscono le sacre reliquie della Culla di Betlemme. Fu realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo da Cambio e donato a questa chiesa. Il presepio ha la forma di una casetta, in cui è rappresentata l'adorazione dei Re Magi.
Inoltre, in quegli stessi anni, Niccolò IV incaricò Jacopo Torriti, frate francescano e mosaicista, di decorare l’abside di Santa Maria Maggiore con gli episodi più importanti della vita di Maria e dell’infanzia di Gesù.
Sotto il catino absidale, ai lati delle finestre, il secondo partendo da sinistra, possiamo ammirare il bellissimo mosaico della Natività (immagine a lato), ispirato al presepe di Arnolfo di Cambio.


Durante il Concilio di Trento (1545÷1563) il papa invitò a realizzare il Presepe nelle case, con piccole statuine o cappelle in miniatura, come strumento di trasmissione della fede in modo semplice e genuino.
Ora, la Provvidenza vuole che la Bellezza profanata sulla piazza dall'orrido manufatto lì installato, che inesorabilmente cadrà sotto gli occhi di turisti e pellegrini da tutto il mondo, sia ripareggiata dal Presepe fatto con amorevole cura dal Card. Comastri all'interno della Basilica.
E noi lo crediamo che La Bellezza salverà il mondo, mentre l'orrido e l'informe in tutti gli ambiti lo sta deformando a ritmi sempre più accelerati!

17 commenti:

  1. "Il presepe è una sacra rappresentazione. Lo è soprattutto se viene collocato in un luogo sacro, come una chiesa o come il sagrato di San Pietro. La funzione del presepe non è di fare da canovaccio per la realizzazione di un'opera d'arte, ma di portare chi lo guarda all'interno della scena descritta dagli evangelisti, e di presentare così, fedelmente, il Mistero dell'Incarnazione all'uomo.
    Tutto il presepe allora deve tendere a narrare ciò che è accaduto in quel particolare momento della storia umana. Chi fa un presepe non solo deve avere gli scrupoli del ricostruttore storico, ma deve anche vedere e far vedere Gesù, Maria e Giuseppe con gli stessi occhi con cui si vedono le persone più care ed amate.
    Ci vogliono rispetto della realtà narrata dai vangeli e amore per le figure che compongono la scena. E ci vuole anche molto senso di responsabilità perché chi guarda il presepe non può e non deve essere trascinato all'interno di una visione troppo personale, o addirittura distorta del suo autore. Chi allestisce un presepe deve sapere che attraverso la sua composizione si renderà visibile il Mistero agli occhi e ai cuori di chi si fermerà a guardarlo.
    Il diorama di Piazza San Pietro di quest'anno 2020, con i suoi uomini cilindrici, il suo astronauta, il suo mostro nero, non ci può portare davanti alla casa di Betlemme. Esso ci mostra piuttosto un linguaggio artistico intellettualizzato, bisognoso di spiegazioni, opaco, innaturale, falsamente primitivo e falsamente avanguardistico. Ma il vero problema è che pone al centro di tutto il tema dell'estetica e della libertà espressiva anziché il racconto dei vangeli. Tradisce insomma lo spirito del presepe che san Francesco volle realizzare a Greccio, che non era l'arte, ma la nascita del Salvatore" (Michele Balen).

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  2. A proposito del guerriero cornuto con un teschio in fronte, esposto nel presepe, ma sapientemente occultato (chissà poi perché)

    "Scopriamo che, nella collezione originale di Castelli, i guerrieri erano due: ce n’era un altro, infatti, “positivo”, biondo e con un elmo a coroncina, privo di connotati malefici.
    Se si voleva inserire nel presepe un soldato, perché la scelta è caduta proprio su quello col teschio e le corna?".

    Bella domanda

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    1. Mi risulta, tra l'altro, che da sempre il Presepe non preveda per tradizione l'inserimento di personaggi "negativi"...molto strano...il teschio e le corna... rappresentano mica il sig. Giorgio Mario?

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  3. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/25534079/guerriero-presepe-castelli-a-san-pietro-ha-corna-e-un-teschio-in-fronte-media-censurano-pubblico-inferocito-insulti-social.html

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  4. La festa del santo Natale del bambino Gesù (il suo compleanno) è un misto di cielo e di terra.

    E' terra perché ogni nascita è motivo di gioia malgrado il dolore del parto.
    E' terra perché quel neonato è stato nove mesi in gestazione, è stato embrione.
    La nascita rinvia al concepimento e ricorda che tra concepimento e nascita può starci ... Erode: è tutto molto terra-terra e festeggiando la vita che vede la luce, non può che riportare al mistero della vita al suo inizio, ancora nel grembo.

    E' cielo perché è un bimbo che attua le profezie della divina rivelazione.
    E' cielo perché la pace di cui si vocifera non è quella come la dà il mondo.
    E' cielo perché si dà, in una mangiatoia, l'Agnello di Dio che sarà sacrificio di salvezza.
    E' cielo perché non solo il bimbo ha visto la luce, ma è Lui la luce vista dagli uomini!
    E' cielo perché dice il mistero dell'incarnazione, cominciato con il fiat di Maria e che Dio aveva cominciato anni prima, nell'immacolato concepimento della Madre di Dio.
    E' cielo perché la madre è Vergine e resta vergine.
    E' cielo per gli angeli in coro a darne annuncio anche se ogni bimbo in terra ha un angelo.

    Se il presepe dice tutto questo, il presepe non può che essere bellezza. Ogni bambino è sempre bello, ma il Bambino Gesù è proprio la bellezza stessa, proprio come la sua Mamma e come anche ogni altro personaggio in quella scena, da San Giuseppe all'ultimo pastore.

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  5. “Per essere bruttarello lo è, ma a me il presepe a Piazza San Pietro fa simpatia: sarà che mi ricorda i lego, sarà che mi diverte l'indignazione che suscita, sarà che l'hanno fatto dei ragazzetti di un liceo artistico... ma che ne sapete voi del Sessantotto Abruzzese?” (Iacopo Scaramuzzi).

    Ecco, al vaticanista di Askanews fa simpatia e si diverta pure con l’indignazione. Beato lui. Ma dice una sacrosanta verità: ricorda il lego ed è una espressione di ragazzini del Sessantotto Abruzzese. Ma non ricorda i Vangeli e non è una espressione della Parola di Dio. Non rappresenta la Natività. Punto e basta.

    E il vaticanista del Corriera della Sera dispende dall’alto del suo pulpito i suoi consigli: “La ceramica di Castelli, la Triennale di Milano, gli allievi di Giorgio Morandi e Gio Ponti: da Milano una guida per capire il presepe di San Pietro ed evitare commenti da cinepanettone. Studiate, su” (Gian Guido Vecchi). Ecco, sono un ignorante. Mi illudevo fino ad oggi, che per capire un Presepe dovevo studiare i Vangeli e quello che nostro padre San Francesco ci insegno con il Presepe di Greccio. Peccato, che per 74 anni nella mia imperdonabile ignoranza ho ignorato la guida alla milanese e mi sono affidato ad un cinepanettone chiamato Vangelo.

    Il giudizio del vaticanista di Reuters è risolutivo e definitivo (insomma il Cardinal Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano Bertello dovrebbe umilmente chiedere scusa al Popolo di Dio e far coprire la scena con un grande telo nero): “The Vatican's 'Darth Vader' nativity scene has gotten so many terrible reviews that, if it were a Broadway play, it probably would have closed on opening night” (Il 'Darth Vader' presepe vaticano ha ricevuto così tante recensioni terribili che, se fosse stato uno spettacolo di Broadway, probabilmente avrebbe chiuso la sera dell'inaugurazione” (Philip Pullella).

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    1. Che pena...tutto passa e va, nel tritacarne del Tempo. Solo Cristo e il Suo annuncio resteranno. Altro che Gio' Ponti...che pena questi pseudo intellettuali distorti nel più profondo dei bisogni naturali, quello di credere in qualcuno che ci ha creati a Sua immagine! Saranno confusi.

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  6. Per "Bella domanda":
    La mia domanda :
    Poiche' in quegli anni sia gli insegnanti che gli studenti di Castelli si divertivano a riprodurre l'arte dei sumeri e dei babilonesi ,(almeno così si e' letto ), che erano politeisti non capisco perche' gli insegnanti abbiano sviluppato il tema de "Il Santo Natale "cristiano .

    Per Iacopo Scaramuzzi :
    Il fatto che a lui susciti il ricordo dei mattoncini lego fa il paio con l'affermazione che ( piu' o meno , vado a senso ) disse il Pontefice XY : Gesu' nella nostra epoca rischia di essere un semplice quadro appeso alla parete , uno dei tanti quadri .

    Terza ed ultima :
    Quel presepe mi rammenta che Il Verbo si e' fatto carne per me , per riaprirmi le porte del Cielo ?

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  7. I nostri amici della sinistra (PDidioti, Italia + morta che viva, + Europa e - cristiani, ecc..), considerano il Natale una banale, anche se per ora importante, festa laica: è bello state insieme (anche se on line), l'importante è essere contro Salvini e la Meloni. Non considerano per niente che Gesù (e bisognerebbe gridarlo) è nato per la nostra salvezza, perché ci vuole suoi, e non per istituire una festa dove si mangia e dopo poi ...allegramente si tromba. Poveri noi!

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  8. Insomma come sta per fare Conte ed ha già fatto la Merkel – si vede bene che obbediscono allo stesso Padrone che gli detta il programma.
    https://www.maurizioblondet.it/arriva-il-covid-letale-ma-si-puo-vincerlo/
    Caspita , ma quanti figli ha partorito il principe delle tenebre ?!?

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  9. Caspita! questo Scaramuzzi mi ha proprio colto in castagna: infatti del '68 abruzzese me n' ero, fino a oggi, francamente infischiato.....e mo, come faccio?

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  10. Primo Giorno Novena del Santo Natale secondo tradizione - Vocogno Mercoledì 16 Dicembre
    radicatinellafede
    Per i fedeli che sono impossibilitati a spostarsi per raggiungere la chiesa per la Novena, ecco la possibilità di seguirla in diretta streaming trasmessa ogni giorno dalla Chiesa di S. Caterina V. M. in Vocogno (VB).
    https://www.youtube.com/watch?v=wirQ9aIep9U&feature=youtu.be
    Novena del Santo Natale secondo tradizione a Vocogno in Val Vigezzo (VB).
    Mercoledì 16 Dicembre 2020 0re 20.30

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  11. Qui tutto il programma della Novena :
    https://www.radicatinellafede.com/

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  12. Nella rappresentazione natalizia di Piazza San Pietro, del Presepe, non c'è proprio nulla! Ogni anno in Avvento ci chiediamo: cos'è il Natale? Il Presepe pare fatto apposta per risponderci. Ovviamente, se rappresenta fedelmente il Presepe evangelico.
    Il nome innanzitutto: Presepe. La parola deriva dal latino "praesepium", termine col quale san Girolamo ha tradotto il corrispondente termine greco (φάτνη, fàtne) che significa: "mangiatoia". E' dunque fedele al Vangelo il presepe che rappresenta una stalla per animali comuni come l'asino e il bue, con la loro mangiatoia o greppia.
    C'è poi il Presepe originale, quello avvenuto 2000 anni fa, riportato dagli evangelisti.
    Il Presepe di san Marco (il più sobrio) non descrive la nascita di Gesù, già compresa nelle prime sette parole del suo vangelo: "Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio". Il Natale - ci dice - è innanzitutto un atto di fede che vede nel Bambino di Betlemme il Figlio di Dio. Senza fede non c'è Natale cristiano.
    Il Presepe di san Matteo inizia ad animarsi di personaggi: la Vergine, s. Giuseppe, la stella, i Magi, Erode e la sua corte.
    Il Presepe di san Luca è ancora più dettagliato: ne ricorda il tempo, il censimento, il luogo, l’albergo, la mangiatoia dov'è deposto il Bambino, lo stupore dei Pastori, poi, per chi sa guardare con fede, l'irrompere della luce nel bel mezzo della notte, il canto di Angeli e del mondo celeste.
    Il Presepe di san Giovanni, infine, è racchiuso nel mistero dell'Incarnazione annunciato all’inizio del suo vangelo: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare fra noi".
    C'è infine il Presepe di Greccio, il presepe vivente voluto da san Francesco d'Assisi, al quale il santo, unendosi alla popolazione, partecipa con commozione e solennità, in paramenti diaconali, per incontrare il Bambino nell’Eucaristia della Messa che vuole vi sia celebrata e abbia come greppia l’altare.
    Il Natale dunque è fede in Cristo e accoglienza di Lui non più nella grotta ma nella Chiesa, in particolare nei sacramenti, da Lui istituiti proprio a questo scopo. Se celebrare il Natale è accogliere Cristo, vivere il Natale è testimoniarlo nella vita irradiandolo attorno a noi, nelle nostre parole e nelle nostre opere.
    Ricostruiamo allora in noi stessi il Presepe: la fede della Vergine Maria, l'affetto di san Giuseppe, l'umiltà dei Pastori, i doni dei Magi, il canto degli Angeli e Santi, fra i quali i nostri cari defunti. Saremo così, per gli uomini che cercano Dio, la stella che porta al Bambino di Betlemme, cioè a Cristo, l'Emanuele, il Dio con noi. E saremo noi stessi un “presepe vivente”, il più vero e più bello.

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  13. https://www.lanuovabq.it/it/tra-poltrone-e-recessione-si-affaccia-draghi

    GOVERNO ALLO SBANDO
    Tra poltrone e recessione si affaccia Draghi
    POLITICA16-12-2020 Ruben Razzante
    I segnali d’allarme per l’economia crescono ogni giorno di più, l'Istat certifica il declino del sistema produttivo: 73.000 imprese chiuse, 17.000 non riapriranno. E mentre il governo pensa al rimpasto si affaccia Draghi che spiega come si deve usare il Recovery fund: «Produrre crescita»...

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  14. @ anonimo 00:14 : "il teschio e le corna... rappresentano mica il sig. Giorgio Mario?": non solo lui, caro amico, non solo lui, ma tutti quelli "di sua parte", come direbbe Dante (cfr Divina Commedia, Inferno, colloquio di Dante con Farinata degli Uberti...), quindi tutti i cardinali massoni, ma anche i vescovi e i preti di strada, cattocomunisti, luterani, sciamanici (pachamama...), poi i loro mèntori (Obama, Soros, Bill Gates, Hilary, Rotshild, Rockfeller e tutti i massoni dell'universo mundo): sono loro, tutti loro, che adorano il GADU, Lucifero e gli rendono culto, oggi sempre più apertamente e sfacciatamente (già Montini non volle nessun segno cattolico sulla bara, mise sulla tomba della madre segni massonici, lo ritrassero sulla porta di San Pietro con la stella massonica su una mano, ecc.), ieri di nascosto (la messa nera del 29 giugno 1963, nella Cppella Paolina e in contemporanea negli Usa, lì con sacrifici umani, si legge). Ma nulla possono contro l'Onnipotente Domineddio, né contro la Madonna, Regina delle Vittorie, dalla Quale saranno tutti sconfitti.

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  15. Gesu' perdona questi "compagni"perche'
    non sanno quello che fanno .
    "Gesù, Maria, Vi amo, salvate anime!"

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