Fu San Bernardino da Siena a incentrare la predicazione sul Nome di Gesù, ideando il trigramma IHS, in alfabeto greco ΙΗΣ, Nomen sacrum (tra i Nomina sacra), con le prime tre lettere del nome di Gesù in greco antico (ΙΗΣΟΥΣ).
Nel Rito Romano Antico, è celebrata nella domenica tra il 2 e il 5 gennaio compresi (o il 2 gennaio dove l'Epifania non è festa di precetto o se nessuna domenica cade tra il 2 e il 5 gennaio).
Nel Rito Ambrosiano la memoria dell'imposizione del nome a Gesù è stata assommata alla solennità dell'Ottava di Natale nella Circoncisione del Signore (1º gennaio), in cui si legge come Vangelo il brano di Lc 2,18-21 che menziona entrambi i segni rituali. Si conserva nel messale ambrosiano il formulario per la messa votiva del Santissimo Nome di Gesù.
Inserisco, per la nostra devozione il testo delle Litanie del SS. Nome di Gesù, composte nell’ambito della predicazione di san Bernardino da Siena e di san Giovanni da Capestrano, propagatori della devozione al Nome Divino. Furono approvate per l’uso privato dei fedeli prima da Papa Sisto V nel 1585 e poi, nella forma attuale, da Pio IX nel 1862. Papa Leone XIII ne estese l’uso pubblico alla Chiesa universale e le inserì nel Rituale Romano.
Di seguito alle Litanie trovate il testo di dom Guéranger sulla ricorrenza.
Litanie del SS. Nome
Perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
– nei cieli, sulla terra e sotto terra. (Phil 2, 10)
Perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
– nei cieli, sulla terra e sotto terra. (Phil 2, 10)
Kýrie, eléison. Christe, eléison. Kýrie, eléison. Iésu, audi nos. Iésu, audi nos. Iésu, exáudi nos. Iésu, exáudi nos. Pater de cœlis, Deus, miserére nobis. Fili, Redémptor mundi, Deus, miserére nobis. Spíritus Sancte, Deus, miserére nobis. Sancta Trínitas, unus Deus, miserére nobis. Iésu, Fili Dei vivi, miserére nobis. Iésu, splendor Patris, miserére nobis. Iésu, candor lucis ætérnæ, miserére nobis. Iésu, Rex glóriæ, miserére nobis. Iésu, sol iustítiæ, miserére nobis. Iésu, Fili Maríæ Vírginis, miserére nobis. Iésu amábilis, miserére nobis. Iésu admirábilis, miserére nobis. Iésu, Deus fortis, miserére nobis. Iésu, Pater futúri sæculi, miserére nobis. Iésu, magni consílii Ángele, miserére nobis. Iésu potentíssime, miserére nobis. Iésu patientíssime, miserére nobis. Iésu obœdientíssime, miserére nobis. Iésu, mitis et húmilis corde, miserére nobis. Iésu, amátor castitátis, miserére nobis. Iésu, amátor noster, miserére nobis. Iésu, Deus pacis, miserére nobis. Iésu, áuctor vítæ, miserére nobis. Iésu, exémplar virtútum, miserére nobis. Iésu, zelátor animárum, miserére nobis. Iésu, Deus noster, miserére nobis. Iésu, refúgium nostrum, miserére nobis. Iésu, pater páuperum, miserére nobis. Iésu, thesáure fidélium, miserére nobis. Iésu, bone pastor, miserére nobis. Iésu, lux vera, miserére nobis. Iésu, sapiéntia ætérna, miserére nobis. Iésu, bónitas infiníta, miserére nobis. Iésu, via et vita nostra, miserére nobis. Iésu, gáudium Angelórum, miserére nobis. Iésu, rex Patriarchárum, miserére nobis. Iésu, magíster Apostolórum, miserére nobis. Iésu, doctor Evangelistárum, miserére nobis. Iésu, fortitúdo Mártyrum, miserére nobis. Iésu, lumen Confessórum, miserére nobis. Iésu, púritas Vírginum, miserére nobis. Iésu, coróna sanctórum ómnium, miserére ... Propítius esto, parce nobis, Iésu. Propítius esto, exáudi nos, Iésu. Ab omni malo, líbera nos, Iésu. Ab omni peccáto, líbera nos, Iésu. Ab ira tua, líbera nos, Iésu. Ab insídiis diáboli, líbera nos, Iésu. A spíritu fornicátionis, líbera nos, Iésu. A morte perpétua, líbera nos, Iésu. A negléctu inspiratiónum tuárum, líbera nos, Iésu. Per mystérium sánctæ Incarnátionis túae, líbera nos, Iésu. Per nativitátem tuam, líbera nos, Iésu. Per infántiam tuam, líbera nos, Iésu. Per diviníssimam vitam tuam, líbera nos, Iésu. Per labóres tuos, líbera nos, Iésu. Per agóniam et passiónem tuam, líbera nos, Iésu. Per crucem et derelictiónem tuam, líbera nos, Iésu. Per languóres tuos, líbera nos, Iésu. Per mortem et sepultúram tuam, líbera nos, Iésu. Per resurrectiónem tuam, líbera nos, Iésu. Per ascensiónem tuam, líbera nos, Iésu. Per sanctíssimae Eucharístiæ institutiónem tuam, líbera nos, Iésu. Per gáudia tua, líbera nos, Iésu. Per glóriam tuam, líbera nos, Iésu. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, parce nobis, Iésu. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, exáudi nos, Iésu. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, miserére nobis, Iésu. Iésu, audi nos. Iésu, audi nos. Iésu, exáudi nos. Iésu, exáudi nos. Orémus. Dómine Iésu Christe, qui dixísti: “Pétite, et accipiétis; quáerite, et inveniétis; pulsáte, et aperiétur vobis”, quæsumus, da nobis peténtibus diviníssimi tui amóris afféctum, ut te toto corde, ore et ópere diligámus, et a tua nunquam láude cessémus. Sancti nóminis tui, Dómine, timórem páriter et amórem fac nos habére perpétuum: quia nunquam tua gubernatióne destítuis quos in soliditáte túæ dilectiónis instítuis: Qui vivis et regnas in sæcula sæculórum. Amen. |
Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Gesù, ascoltaci. Gesù, ascoltaci. Gesù esaudiscici. Gesù esaudiscici. Padre celeste, Dio, abbi pietà di noi. Figlio, Redentore del mondo Dio, pietà di noi Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi. Gesù, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di noi. Gesù, Splendore del Padre, abbi pietà di noi. Gesù, candore della luce eterna, pietà di noi Gesù, re di gloria, abbi pietà di noi. Gesù, sole di giustizia, abbi pietà di noi. Gesù, Figlio della Vergine Maria, pietà di noi Gesù amabile, abbi pietà di noi. Gesù ammirabile, abbi pietà di noi. Gesù. Dio forte, abbi pietà di noi. Gesù, padre del secolo futuro, abbi pietà di noi. Gesù, Angelo del gran consiglio, pietà di noi Gesù potentissimo, abbi pietà di noi. Gesù pazientissimo, abbi pietà di noi. Gesù obbedientissimo, abbi pietà di noi. Gesù, mite ed umile di cuore, abbi pietà di noi. Gesù, amante della castità, abbi pietà di noi. Gesù, che tanto ci ami, abbi pietà di noi. Gesù, Dio della pace, abbi pietà di noi. Gesù, autore della vita, abbi pietà di noi. Gesù, esempio di ogni virtù, abbi pietà di noi. Gesù, sostenitore delle anime, abbi pietà di noi. Gesù, nostro Dio, abbi pietà di noi. Gesù, nostro rifugio, abbi pietà di noi. Gesù, Padre di ogni povero, abbi pietà di noi. Gesù, tesoro di ogni credente, abbi pietà di noi. Gesù, buon Pastore, abbi pietà di noi. Gesù, vera luce, abbi pietà di noi. Gesù, eterna Sapienza, abbi pietà di noi. Gesù, infinita Bontà, abbi pietà di noi. Gesù, nostra Via e nostra Vita, abbi pietà di noi Gesù, gioia degli Angeli, abbi pietà di noi. Gesù, Re dei Patriarchi, abbi pietà di noi. Gesù, Maestro degli Apostoli, abbi pietà di noi Gesù, Luce degli Evangelisti, abbi pietà di noi. Gesù, fortezza dei Martiri, abbi pietà di noi. Gesù, sostegno dei Confessori, abbi pietà di noi Gesù, purezza delle Vergini, abbi pietà di noi. Gesù, corona di tutti i Santi, abbi pietà di noi. Sii indulgente, perdonaci, Gesù. Sii indulgente, esaudiscici, Gesù. Da ogni male, liberaci, Gesù. Da ogni peccato, liberaci, Gesù. Dalla Tua ira, liberaci, Gesù. Dalle insidie del diavolo, liberaci, Gesù. Dallo spirito impuro, liberaci, Gesù. Dalla morte eterna, liberaci, Gesù. Dal non accogliere le tue ispirazioni, liberaci, Gesù. Per il mistero della Tua santa incarnazione, liberaci, Gesù. Per la Tua nascita, liberaci, Gesù. Per la Tua infanzia, liberaci, Gesù. Per la Tua vita tutta divina, liberaci, Gesù. Per le Tue fatiche, liberaci, Gesù. Per la Tua agonia e passione, liberaci, Gesù. Per Tua Croce ed abbandono, liberaci, Gesù. Per le Tue sofferenze, liberaci, Gesù. Per la Tua morte e sepoltura, liberaci, Gesù. Per la Tua Risurrezione, liberaci, Gesù. Per la Tua Ascensione, liberaci, Gesù. Per l’istituzione della santissima Eucarestia, liberaci, Gesù. Per le Tue gioie liberaci, liberaci, Gesù. Per la Tua gloria, liberaci, Gesù. Agnello di Dio, che prendi su di te i peccati del mondo, perdonaci, Gesù. Agnello di Dio, che prendi su di te i peccati del mondo, esaudiscici, Gesù. Agnello di Dio, che prendi su di te i peccati del mondo, abbi pietà di noi, Gesù. Gesù, ascoltaci. Gesù, ascoltaci. Gesù, esaudiscici. Gesù, esaudiscici. Preghiamo Signore Gesù Cristo, che hai detto: «Chiedete e otterrete, cercate e troverete, picchiate c vi sarà aperto»; concedici, te ne preghiamo, il Tuo divinissimo amore, affinché Ti amiamo con tutto il cuore, con la parola e con le opere, né mai cessiamo dal lodarti. Del Tuo santo Nome, o Signore, facci avere insieme timore ed amore perenne; perché non privi mai della Tua speciale provvidenza coloro, che stabilisci nel solido fondamento dell’amor Tuo. Tu che vivi e regni per i secoli dei secoli. Cosi sia. |
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Festa del Santissimo Nome di Gesù
Per celebrare questa festa, fu dapprima scelta la seconda domenica dopo l'Epifania, che ricorda il banchetto delle nozze di Cana. È nel giorno nuziale che la Sposa assume il nome dello Sposo, e questo nome d'ora in poi testimonierà che essa appartiene a lui. La Chiesa, volendo onorare con un culto speciale un nome per essa così prezioso, ne univa dunque il ricordo a quello delle Nozze divine. Oggi, essa riallaccia all'anniversario stesso del giorno in cui fu imposto, otto giorni dopo la nascita, la celebrazione di quell'augusto Nome.
L'antica alleanza aveva circondato il Nome di Dio di un profondo terrore: quel nome era per essa tanto formidabile quanto santo, e l'onore di proferirlo non spettava a tutti i figli d'Israele. Dio non era ancora stato visto sulla terra a conversare con gli uomini, non si era ancora fatto uomo lui stesso per unirsi alla nostra debole natura: non potevano dunque dargli quel Nome d'amore e di tenerezza che la Sposa dà allo Sposo.
Ma quando è giunta la pienezza dei tempi, quando il mistero d'amore è sul punto di apparire, scende innanzitutto dal cielo il Nome di Gesù, come un anticipo della presenza del Signore che deve portarlo. L'Arcangelo dice a Maria: "Gli imporrai il nome di Gesù"; ora Gesù vuoi dire Salvatore. Quanto sarà dolce a pronunziarsi, questo nome, per l'uomo che era perduto! Questo solo Nome quanto riavvicina già il cielo alla terra! Ve n'è forse uno più amabile o più potente? Se a questo divin Nome ogni ginocchio deve piegarsi in cielo, in terra e nell'inferno, vi è forse un cuore che non si commuova d'amore al sentirlo pronunciare? Ma lasciamo descrivere a san Bernardo la potenza e la dolcezza di questo Nome benedetto. Ecco come egli si esprime in proposito nel suo xv Sermone sul Cantico dei Cantici:
"Il Nome dello Sposo è luce, cibo, medicina. Esso illumina, quando lo si rende noto; nutre, quando vi si pensa in segreto; e quando lo si invoca nella tribolazione, procura la dolcezza e l'unzione. Percorriamo, di grazia, ognuna di tali qualità. Donde pensate che si sia potuto diffondere nell'universo intero la grande e improvvisa luce della Fede, se non dalla predicazione del Nome di Gesù? Non è forse per la luce di quel Nome benedetto che Dio ci ha chiamati alla sua stessa mirabile luce? Illuminati da essa, e vedendo in quella luce un'altra luce, sentiamo san Paolo che ci dice giustamente: Voi eravate una volta tenebre; ma ora siete luce nel Signore.
Ma il Nome di Gesù non è soltanto luce, è anche cibo. Non vi sentite dunque riconfortati ogni qual volta richiamate al vostro cuore quel dolce Nome? Che altro c'è al mondo che nutra tanto la mente di colui che Lo pensa? Che cos'è che, allo stesso modo, ristori i sensi indeboliti, dia energia alle virtù, faccia fiorire i buoni costumi e mantenga gli onesti e casti affetti? Ogni cibo dell'anima è arido se non è imbevuto di quest'olio, è insipido se non è condito con questo sale.
Quando voi mi scrivete, il vostro dire non ha per me alcun sapore, se non vi leggo il Nome di Gesù. Quando discutete o parlate con me, tutto il vostro discorso non ha per me alcun interesse se non vi sento risonare il Nome di Gesù. Gesù è miele alla mia bocca, melodia al mio orecchio, giubilo al mio cuore; ed oltre a questo, una medicina benefica. Qualcuno di voi è triste? Che Gesù venga nel suo cuore, passi di qui nella sua bocca, e subito, alla venuta del Nome divino che è vera luce, scompare ogni nube, e torna il sereno. Qualcuno cade nel peccato oppure incorre, disperando, nei lacci della morte? Se invoca il Nome di Gesù, non comincerà subito a respirare e a vivere nuovamente? Chi mai restò nell'indurimento del cuore come fanno tanti altri; o nel torpore delle gozzoviglie, nel rancore o nel languore del tedio? Chi mai, avendo in sé esaurito la sorgente delle lacrime, non l'ha sentita d'improvviso scorrere più abbondante e più soave, appena è stato invocato Gesù? Qual è quell'uomo che, timoroso e preoccupato in mezzo ai pericoli, invocando quel Nome di forza non abbia sentito subito nascere in sé la fiducia e svanire la paura? Chi è colui, vi chiedo, che sbattuto e vacillante in balia dei dubbi, non ha all'istante - lo dico senza esitare - visto risplendere la certezza all'invocazione di un Nome così luminoso? Chi, nell'avversità, mentre era in preda alla sfiducia, non ha ripreso coraggio al suono di quel Nome di valido aiuto? Sono queste infatti le malattie e i languori dell'anima ed esso ne è il rimedio.
Certamente, e posso provarvelo con quelle parole: Invocami, dice il Signore, nel giorno della tribolazione, e io ti libererò, e tu mi onorerai. Nulla al mondo arresta così decisamente l'impetuosità dell'ira e riduce ugualmente la gonfiezza della superbia. Nulla guarisce così perfettamente le piaghe della tristezza, comprime le irruenze della dissolutezza, spegne la fiamma della cupidigia, estingue la sete dell'avarizia, e distrugge tutti gli stimoli delle passioni disoneste. In verità, quando io nomino Gesù, ho davanti un uomo dolce e umile di cuore, benigno, sobrio, casto, misericordioso, in una parola splendente di ogni purezza e santità. È lo stesso Dio onnipotente che mi guarisce con il suo esempio, e mi rinforza con la sua assistenza. Tutte queste cose echeggiano nel mio cuore quando sento risuonare il Nome di Gesù. Così, in quanto è uomo, io ne ricavo degli esempi per imitarli, e in quanto è l'Onnipotente, ne ricavo un sicuro aiuto. Mi servo di quegli esempi come di erbe medicinali, e dell'aiuto come d'uno strumento per tritarle, e ne faccio così una mistura tale che nessun medico potrebbe farne una simile.
O anima mia, tu hai un antidoto eccellente, nascosto come in un vaso, nel Nome di Gesù! Gesù, infatti è un nome salutare e un rimedio che non risulterà mai inefficace per nessuna malattia. Che esso sia sempre nel tuo cuore, e nella tua mano: di modo che tutti i tuoi sentimenti e tutti i tuoi atti siano diretti verso Gesù".
Questa è dunque la forza e la soavità del santissimo Nome di Gesù, che fu imposto all'Emmanuele il giorno della sua Circoncisione; ma, siccome il giorno dell'Ottava di Natale è già consacra a celebrare la divina Maternità, e il mistero del Nome dell'Agnello richiedeva solo per sé una propria solennità, è stata, istituita la festa di oggi. Il suo primo promotore fu nel XV secolo, san Bernardino da Siena, che stabilì e propagò l'usanza di rappresentare, circondato di raggi, il santo Nome di Gesù ridotto alle sue prime tre lettere JHS, riunite in monogramma. Questa devozione si diffuse rapidamente in Italia, e fu incoraggiata dall'illustre san Giovanni da Capistrano, dell'Ordine dei Frati Minori al pari di san Bernardino da Siena. La Santa Sede approvò solennemente tale omaggio al Nome del Salvatore degli uomini, e nei primi anni del XVI secolo Clemente VII, dopo lunghe istanze, accordò a tutto l'Ordine di san Francesco il privilegio di celebrare una festa speciale in onore del santissimo Nome di Gesù.
Roma estese successivamente questo favore a diverse Chiese ma doveva venire il momento in cui ne sarebbe stato arricchito lo stesso Ciclo universale. Fu nel 1721, dietro richiesta di Carlo VI imperatore di Germania, che il Papa Innocenzo XIII decretò che la festa del santissimo Nome di Gesù fosse celebrata in tutta la chiesa, e la fissò allora alla seconda Domenica dopo l'Epifania.
La cosa che bramo da voi è una tenerissima devozione verso il Santissimo e soavissimo Nome di Gesù. Questo è quel gran Nome, conforme udiste, sopra ogni nome, in cui nos oportet salvos fieri, e senza di cui non vi è salute. Oh Nome Sacratissimo, Nome di pace, Balsamo di vita, che fu il centro di tutti i sospiri dei più ferventi amanti di Gesù. Il segno di chi ama veramente Gesù è di portar Gesù impresso nel cuore e nominare spesso e con devozioni il Santissimo Nome di Gesù. S. Paolo Apostolo l’aveva sì impresso nell’anima, che a tutte le ore l’aveva ancora sulla lingua e sulla penna, e ben cinquecento volte nomina nelle sue Epistole il Santissimo Nome di Gesù. Oh che bel linguaggio! Ignazio Martire lo portava impresso a lettere d’oro in mezzo del cuore. Oh che bel ricamo! Il B. Enrico Susone se l’improntò nel petto con un temperino a caratteri di sangue. Oh che bell’intaglio! Il mio Bernardino da Siena fu il primo, che l’esponesse in cifra a pubblica venerazione e col Santissimo Nome di Gesù in mano ammollì i cuori più duri, convertì i peccatori più ostinati, e riformò quasi che l’Italia tutta, e dappertutto voleva veder scolpita quella cifra amorosa del Santissimo Nome di Gesù sulle porte delle case, a capo del letto, sul frontespizio delle Chiese, dappertutto voleva veder scolpito e dipinto il Santissimo Nome di Gesù. Questo per appunto è quel che bramo da voi, miei dilettissimi ascoltanti, che tutti tutti facciate scolpire o dipingere sulle porte delle vostre case il Nome Santissimo di Gesù. Ed ecco che ve ne mostro il modello … Deh non mi negate questa grazia, che tutta ridonderà in vostro bene. Predicando il nostro glorioso S. Bernardino nella città di Ferrara assalita da una fiera pestilenza, esortò tutti alla devozione e venerazione del Santissimo Nome di Gesù, e tutti quei cittadini si accesero talmente di sì bella Devozione che posero il Santissimo Nome di Gesù sulle porte delle loro case, e con ciò restarono liberi dal mal contagioso. L’istessa grazia ottennero quei di Padova, che a persuasione del Santo abbracciarono sì santa Devozione; e in Camaiore, terra della Repubblica di Lucca, promise il Santo, che se avessero scolpito, e dipinto il Santissimo Nome di Gesù sulle porte delle loro case mai sarebbero stati assaliti dalla peste e, conforme promise, così è successo, benché in vari tempi tutti i luoghi circonvicini siano stati desolati da simil flagello.
RispondiElimina....
San Leonardo di Porto Maurizio
Ora vorrei che mi spiegaste il nesso tra le prima tre lettere del nome greco Gesù e IHS. Se ció che affermate dovesse essere vero, allora la scritta equivalente latina dovrebbe essere JES o la limite IES e non IHS. La H è una H e non una E, quindi al limite puó stare per jesus hominum salvator.
RispondiEliminaFu San Bernardino da Siena a incentrare la predicazione sul Nome di Gesù, ideando il trigramma IHS.
RispondiEliminaA causa di ciò, ovvero di aver diffuso il culto di lettere, fu sospettato di "giudaizzazione". Sarà San Giovani da Capistrano che lo proscioglierà da ogni accusa, dimostrandone l'infondatezza .
Ai fedeli che invochino con devozione il Santissimo Nome di Gesù (“Gesù!“) è concessa:
RispondiElimina– un’indulgenza di 300 giorni;
– un’indulgenza plenaria alle solite condizioni, ove piamente recitino per un mese intero la medesima invocazione;
– un’indulgenza plenaria in articulo mortis ove, usi a recitare spesso durante la vita la suddetta invocazione, confessati e comunicati o almeno contriti, con la bocca (ove possibile) o col cuore, devotamente invochino il Santissimo nome di Gesù e accettino con pazienza la morte dalla mano di Dio come stipendio del peccato (S. C. Indulg., 5 sept. 1759 et 10 oct. 1904; S. Paen, Ap., 9 dee. 1933).
Litanie: indulgenza di 7 anni ; indulgenza plenaria alle solite condizioni se recitate per un mese intero (S. C. Indulg., 16 ian. 1886; S. Paen. Ap., 2 ian. 1933).
Ai fedeli che in Gennaio compiono qualche particolare ossequio al Santissimo Nome di Gesù, è concessa:
– un’indulgenza di 7 anni una volta ogni giorno del mese;
– un’indulgenza plenaria alle solite condizioni se l’ossequio sarà fatto un mese intero (Breve Ap., 21′ dee. 1901 ; S. Paen. Ap., 2 ian. 1933).
Ai fedeli che recitano la dossologia Gloria Patri assieme alla preghiera “Sia infinitamente benedetto il santissimo Nome di Gesù” per cinque volte, è concessa un’indulgenza di trecento giorni (Pius X, Audientia 19 nov. 1906, exhib. 26 nov. 1906).
Ai fedeli che confessati e comunicati nel giorno della festa del Santissimo Nome di Gesù, visitano una chiesa o un oratorio pubblico o (per chi ne è legittimato) semipubblico, e pregano a mente del Sommo Pontefice, è concessa un’indulgenza plenaria (Pius X. Audientia 19 nov. 1906, exhib. 26 nov. 1906; S. Paen. Ap., 17 maii 1927).
“…in una società in cui viene riconosciuto perfino il diritto di porre fine alla propria vita – leggi: eutanasia – e quello di abortire – leggi: diritto di uccidere un essere umano innocente nel seno di sua mamma – davvero non c’è posto per un piccolo e modesto diritto come quello di NON vaccinarsi?” : to be or not to be? (liberi di decidere se vaccinarsi o meno) That is the question…
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2021/01/02/lettera-a-mattarella-il-dovere-di-vaccinarsi-e-tutti-gli-altri-doveri-dimenticati/
Per Anonimo 16:46
RispondiEliminaIl trigramma IHS è una sigla utilizzata come Nomen sacrum derivante dal Nome di Gesù, in greco antico Ἰησοῦς, in lettere maiuscole è ΙΗΣΟΥΣ.
La prima lettera è uno iota, la seconda lettera è una η (eta, dal suono e) che in maiuscolo sembra la nostra H
La terza lettera è il sigma, la nostra S. Es ecco IHS
@mic 17.57
EliminaQuesto lo avevo capito bene, infatti proprio per quello ho scritto che non ha senso. Perchè bisognerebbe ammettere che il trigramma è scritto mezzo in parte in greco e in parte in latino. Se H sta per E, allora non si puó poi usare S, ma bisognerebbe usare la sigma. Se usiamo la S al posto della sigma, allora dovremmo di conseguenza usare la E alpato della H (eta). Ma dato che così non è, IHS non sta per iota eta sigma, ma per jesus hominum salvator.
Ho recepito la vulgata corrente. E a questa osservazione non avevo pensato....
EliminaAuguri scomodi, da Meter e da Don Fortunato Di Noto
RispondiEliminahttps://www.provitaefamiglia.it/blog/auguri-scomodi-da-meter-e-da-don-fortunato-di-noto
Ci sono alcune luci, come una Stella Cometa, che guidano i discepoli - mi piace chiamarli, così come mi ha ispirato il Signore, gli Asinelli di Giuseppe, i Centurioni di Gesù, simili agli Apostoli degli Ultimi Tempi di San Luigi - del Signore in questa Battaglia - (annunciata nella sua forma più potente a Fatima, ma anche da altre Apparizioni mariane e profezie di Santi, di mistici e di grandi Papi fedeli alla Tradizione) - per prepararli al combattimento dell'inizio del Terzo Millennio - ecclesiale, interiore e civile - che arriverà tra non molto. Ecco le luci della Vittoria di Gesù: 1) Cristo Re come Fondamento delle Costituzioni civili: nel Nome di Gesù tutti devono inginocchiarsi fisicamente e misticamente, e almeno moralmente e intellettualmente, nessuno escluso - 2) la Santa Messa come centro della Chiesa, e del mondo che si salverà grazie alla fede in Gesù, - e il Sacrificio Eucaristico come centro del centro: i nemici cercheranno di eliminare la parola stessa Sacrificio, con la parola amore e solidarietà, e vorranno corrompere la Liturgia del Sacrificio - 3) lotta all'ultimo sangue contro le Leggi assassine, con a base l'aborto, ma in stretto legame diabolico con il divorzio, il matrimonio gay, l'eutanasia, la sessualizzazione dei bambini - 4) una grande purificazione e penitenza, soprattutto per la Chiesa - e prima di tutto per la Gerarchia che ha abbandonato, negli ultimi 60 anni, il popolo cristiano-laico allo spirito mondano - ma anche per tutto il mondo non cristiano - 5) una preparazione sociale e mentale ad una vera e propria guerra civile e militare oramai inevitabile - a causa dell'influenza economica, e immigratoria e mediatica, islamica, cinese e non cristiana in genere - che si può solo attutire nei suoi effetti - 6) la ferma volontà di sconfiggere le ideologie laiche, liberali e democratiche - soprattutto nel loro legame con la Massoneria (che naturalmente non potrà mai essere sradicata del tutto dalla faccia della terra, dato il suo spirito preternaturale, ma potrà essere zittita e controllata pubblicamente) - così come sono state in buona parte sconfitte le ideologie totalitarie nazi-comuniste che ne sono un inevitabile frutto - 7) la rinascita di un vero e proprio culto dei padri - storici e religiosi, da Adamo a padre Pio - e di tutta la civiltà cristiana. - a Dio la Vittoria, rosario del vecchio
RispondiEliminaQualcuno mi ha fatto notare, ispirato, che gli operai alla fine dello spot più virale d Italia che assomigliassero a quelli del passaggio del San Gottardo.
RispondiEliminaIncuriosito vado a vedere lo spot su internet ( https://youtu.be/iXSsuv9JIMo ) e non posso crederci: è proprio similissimo.
Per chi non lo sapesse il rituale del San Gottardo e' il rituale satanico per eccellenza in mondovisione di fronte a tutti i capi di stato europei. Ha rappresentato l inizio del conto alla rovescia per l elite per discendenza ( 1/6/16 ).
Nel rituale tramite la tecnologia e la religione New Age madre terra- Pachamama il diavolo( il serpente ) si ergeva a dio dopo aver iniziato il processo di transumanizzazione dell' uomo immagine e somiglianza di Dio. Ed è esattamente la obiettivo odierno.
Un consiglio spassionato, se volete vedere il video del San Gottardo, prima e dopo pregate, perché non attira certo entità benevole.
PS se vi state domandando perché la gente aumenta il loro asservumento e cresce la loro lobotomizzazione qualche risposta risiede nei messaggi subliminali che vengono ossessivamente trasmessi quale questo.
Spegnete la TV e pregate. Tornate a Dio.
La Madonna gli schiaccerà la testa.
W Cristo Re !
Non praevalebunt !
O bone Iesu, secundum magnam misericordiam tuam miserere mei.
RispondiEliminaO clementissime Iesu, te deprecor per illum Sanguinem pretiosum, quem pro peccatoribus effundere voluisti, ut abluas omnes iniquitates meas et in me respicias miserum et indignum invocantem tuum sanctum Nomen.
Ergo, Iesu, propter Nomen sanctum tuum salva me.
500 giorni d’indulgenza.
https://www.radicatinellafede.com/2021/01/non-e-dato-altro-nome-sotto-il-cielo.html
RispondiEliminaIL SS. NOME DI GESÙ
RispondiEliminadal sermone XV sul Cantico dei Cantici di san Bernardo di Chiaravalle
«Il Nome dello Sposo è luce, cibo, medicina. Esso illumina, quando lo si rende noto; nutre, quando vi si pensa in segreto; e quando lo si invoca nella tribolazione, procura la dolcezza e l'unzione. [...]
Donde pensate che si sia potuto diffondere nell'universo intero la grande e improvvisa luce della Fede, se non dalla predicazione del Nome di Gesù? Non è forse per la luce di quel Nome benedetto che Dio ci ha chiamati alla sua stessa mirabile luce? Illuminati da essa, e vedendo in quella luce un'altra luce, sentiamo san Paolo che ci dice giustamente: Voi eravate una volta tenebre; ma ora siete luce nel Signore.
Ma il Nome di Gesù non è soltanto luce, è anche cibo. Non vi sentite dunque riconfortati ogni qual volta richiamate al vostro cuore quel dolce Nome? Che altro c'è al mondo che nutra tanto la mente di colui che Lo pensa? Che cos'è che, allo stesso modo, ristori i sensi indeboliti, dia energia alle virtù, faccia fiorire i buoni costumi e mantenga gli onesti e casti affetti? Ogni cibo dell'anima è arido se non è imbevuto di quest'olio, è insipido se non è condito con questo sale.
[...] Gesù è miele alla mia bocca, melodia al mio orecchio, giubilo al mio cuore; ed oltre a questo, una medicina benefica. Qualcuno di voi è triste? Che Gesù venga nel suo cuore, passi di qui nella sua bocca, e subito, alla venuta del Nome divino che è vera luce, scompare ogni nube, e torna il sereno. Qualcuno cade nel peccato oppure incorre, disperando, nei lacci della morte? Se invoca il Nome di Gesù, non comincerà subito a respirare e a vivere nuovamente? Chi mai restò nell'indurimento del cuore come fanno tanti altri; o nel torpore delle gozzoviglie, nel rancore o nel languore del tedio? Chi mai, avendo in sé esaurito la sorgente delle lacrime, non l'ha sentita d'improvviso scorrere più abbondante e più soave, appena è stato invocato Gesù? Qual è quell'uomo che, timoroso e preoccupato in mezzo ai pericoli, invocando quel Nome di forza non abbia sentito subito nascere in sé la fiducia e svanire la paura? Chi è colui, vi chiedo, che sbattuto e vacillante in balia dei dubbi, non ha all'istante - lo dico senza esitare - visto risplendere la certezza all'invocazione di un Nome così luminoso? Chi, nell'avversità, mentre era in preda alla sfiducia, non ha ripreso coraggio al suono di quel Nome di valido aiuto? Sono queste infatti le malattie e i languori dell'anima ed esso ne è il rimedio.
Certamente, e posso provarvelo con quelle parole: Invocami, dice il Signore, nel giorno della tribolazione, e io ti libererò, e tu mi onorerai. Nulla al mondo arresta così decisamente l'impetuosità dell'ira e riduce ugualmente la gonfiezza della superbia. Nulla guarisce così perfettamente le piaghe della tristezza, comprime le irruenze della dissolutezza, spegne la fiamma della cupidigia, estingue la sete dell'avarizia, e distrugge tutti gli stimoli delle passioni disoneste. In verità, quando io nomino Gesù, ho davanti un uomo dolce e umile di cuore, benigno, sobrio, casto, misericordioso, in una parola splendente di ogni purezza e santità. È lo stesso Dio onnipotente che mi guarisce con il suo esempio, e mi rinforza con la sua assistenza. Tutte queste cose echeggiano nel mio cuore quando sento risuonare il Nome di Gesù. Così, in quanto è uomo, io ne ricavo degli esempi per imitarli, e in quanto è l'Onnipotente, ne ricavo un sicuro aiuto. Mi servo di quegli esempi come di erbe medicinali, e dell'aiuto come d'uno strumento per tritarle, e ne faccio così una mistura tale che nessun medico potrebbe farne una simile.
O anima mia, tu hai un antidoto eccellente, nascosto come in un vaso, nel Nome di Gesù! Gesù, infatti è un nome salutare e un rimedio che non risulterà mai inefficace per nessuna malattia. Che esso sia sempre nel tuo cuore, e nella tua mano: di modo che tutti i tuoi sentimenti e tutti i tuoi atti siano diretti verso Gesù.»
Iesu dulcis memoria
RispondiEliminaDans vera cordis gaudia
Sed super mel et omnia
Eius dulcis praesentia.
Nil canitur suavius
Nil auditur iucundius
Nil cogitatur dulcius
Quam Jesus Dei Filius.
Iesu, spes paenitentibus
Quam pius es petentibus
Quam bonus Te quaerentibus
Sed quid invenientibus?
Iesu dulcedo cordium
Fons vivus lumen mentium
Excedens omne gaudium
Et omne desiderium.
Nec lingua valet dicere
Nec littera exprimere
Expertus potest credere
Quid sit Iesum diligere.
Iesu Rex admirabilis
Et triumphator nobilis
Dulcedo ineffabilis
Totus desiderabilis.
Mane nobiscum Domine
Et nos illustra lumine
Pulsa mentis caligine
Mundum reple dulcedine.
Quando cor nostrum visitas
Tunc lucet ei veritas
Mundi vilescit vanitas
Et intus fervet Caritas.
Iesum omnes agnoscite
Amorem eius poscite
Iesum ardenter quaerite
Quaerendo in ardescite.
Iesu flos matris Virginis
Amor nostrae dulcedinis
Tibi laus honor numinis
Regnum beatitudinis.
Iesu summa benignitas
Mira cordis iucunditas
In comprehensa bonitas
Tua me stringit Caritas.
Iam quod quaesivi video
Quod concupivi teneo
Amore Iesu langueo
Et corde totus ardeo.
O Iesu mi dulcissime
Spes suspirantis animae
Te quaerunt piae lacrymae
Et clamor mentis intimae.
Sis, Iesu, nostrum gaudium,
Qui es futurus praemium:
Sit nostra in te gloria
Per cuncta semper saecula. Amen.
https://www.youtube.com/watch?v=83McMS2aXqg&feature=emb_logo
Oggi 3 gennaio, è Domenica,
RispondiEliminanella seconda di Natale,
festa del Santissimo Nome
di Gesù, mentre leggo
dal Vangelo di Gv 1,1-18
"E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare
in mezzo a noi;
e noi abbiamo
contemplato
la sua gloria "
Questa è la pienezza della gloria
di Dio che abbraccia l'intero Universo, ed è quindi l'evento
della redenzione che riguarda
tutta l'Umanità.
Questo è il motivo per cui nasce
la Chiesa, e quindi l'obbligo
di farsi carico dell'annuncio inequivocabile, che Gesù
è l'unico Salvatore del mondo.
Buona Domenica a tutti!
Per gli ammalati e
per le persone in difficoltà.
Maria, Salus Infirmorum,
ora pro nobis!
Sine sacrificio non Victoriam,
RispondiEliminaPugna Romana Ecclesia Sancti filii Dei,
Sit tibi vis sedulo esurientem enim gloriam, et honorem Iesu Christi.
Pugnare filii lucis estis, qui pauci nobis
Senza sacrificio non c'è Vittoria ,
Combattete Figli di Santa Romana Chiesa
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesù Cristo.
Combattete figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete.
In nome del Suo Santissimo nome, ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, in terra e sotto terra.
RispondiEliminaIl Nome di Gesù non è solo luce; ma è anche cibo. Non siete forse confortati, ogni volta che ricordate al vostro cuore questo dolce Nome? Cosa c'è nel mondo che nutre così tanto la mente di chi pensa a lui? Che cosa, allo stesso modo, ripara i sensi indeboliti, dà energia alle virtù, fa prosperare la buona morale e mantiene gli affetti onesti e casti? Tutto il cibo dell'anima è secco, se non è inzuppato di questo olio; è insapore, se non è condito con questo sale.
(San Bernardino da Siena)
VERBUM PANIS, OVVERO QUELLO CHE NON DOVREBBE ESSERE DETTO E TANTOMENO CANTATO
RispondiEliminadi Don Matteo Rubechini
https://traditiocatholica.blogspot.com/2021/01/verbum-panis-ovvero-quello-che-non.html?spref=fb
C’è chi predica bene… e canta male!
Posted on 13 Maggio 2012 by Giovanni Marcotullio in La Porzione
L’avranno studiato certamente, il catechismo, eppure son finiti – in un canto – a impanare il Figlio di Dio
https://www.laporzione.it/2012/05/13/tdp-73/
Preghiera a Gesù Bambino dell’Aracoeli
RispondiEliminaincoronato dal Capitolo Vaticano il 2 maggio 1897
Amabilissimo nostro Signore Gesù Cristo, che fatto per noi Bambino, voleste nascere in una grotta per liberarci dalle tenebre del peccato, per attirarci a Voi, ed accenderci del vostro santo amore, vi adoriamo per nostro Creatore e Redentore; vi riconosciamo e vogliamo per nostro Re e Signore, e per tributo vi offriamo tutti gli affetti del nostro povero cuore.
Caro Gesù, Signore e Dio nostro degnatevi di accettare quest’offerta, e affinché sia degna del vostro gradimento, perdonateci le nostre colpe, illuminateci, infiammateci di quel fuoco santo, che siete venuto a portare nel mondo per accenderlo, nei nostri cuori.
Divenga per tal modo l’anima nostra un sacrifizio perpetuo in vostro onore; fate che essa cerchi sempre la vostra maggior gloria qui in terra, affinché venga un giorno a godere delle vostre infinite bellezze in Cielo. Così sia.
Cento giorni d’indulgenza applicabili anche alle anime del Purgatorio (Leone XIII, 18 gennaio 1894)
Vox Italia Tv - 1 gen 2021
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=GgeWxD-BBwc
Mons. Nicola Bux respinge l'idea esista che esista una chiesa "progressista" contrapposta ad una chiesa "conservatrice". "La Chiesa è una e la parola si rinnova con il passare del tempo. La società di oggi vive uno stato di ansia perenne perché ha perso la fede. Questo fenomeno è purtroppo presente anche fra gli ecclesiastici. Per i materialisti e gli atei la fede è superstizione. Invece Dio opera per davvero nella storia"