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lunedì 18 gennaio 2021

Qaraqosh, una statua della Madonna sulla chiesa distrutta dall’Isis

Qaraqosh (AsiaNews) – Questa mattina i cristiani di Qaraqosh, il più importante centro cristiano della piana di Ninive, nel nord dell’Iraq, hanno celebrato la posa di una statua della Madonna sul campanile della chiesa siro-cattolica della Vergine Maria. Un luogo di culto caro ai fedeli della zona, distrutto dai miliziani dello Stato islamico (SI, ex Isis) durante il periodo dell’occupazione dalla seconda metà del 2014 che lo avevano incendiato e nel avevano devastato tutti i simboli cristiani presenti all’interno. La struttura è stata ricostruita negli ultimi anni grazie agli sforzi e all’impegno di tutta la comunità locale.
“Il campanile di questa chiesa, la più grande della piana di Ninive, era stato raso al suolo ai tempi della liberazione, con un missile o una bomba, non si sa di preciso” racconta ad AsiaNews don Paolo Thabit Mekko, responsabile della comunità cristiana a Karamles, nella piana di Ninive, nel nord dell’Iraq. “Del campanile – prosegue il sacerdote – era rimasta solo una parte, che è stata ricostruita e, questa è una novità, si è deciso di piazzare sulla sommità una statua della Madonna, come abbiamo fatto noi due anni fa a Karamles”.
La chiesa di Qaraqosh, nome mutuato dall’impero ottomano turco che i cristiani preferiscono chiamare con il nome aramaico di Bakhdida, è dedicata “all’Immacolata, alla purissima” spiega don Paolo, e per questo “al momento della ricostruzione si è voluto mettere anche una statua”. Ad eseguire l’opera, aggiunge, “è stato un artista cristiano locale, uno scultore chiamato Thabit Michael che ha realizzato in passato anche una statua della Madonna per la chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Baghdad”, teatro della strage per mano di al-Qaeda nel 2010.

Nell’estate del 2014 l’Isis ha invaso Qaraqosh distruggendo le case, devastando le chiese, la biblioteca e gli altri luoghi di interesse della città. Decine di migliaia di famiglie hanno dovuto abbandonare in tutta fretta le loro abitazioni, in quello che è stato a lungo il centro cristiano più importante della piana di Ninive. La cittadina è stata liberata dal giogo jihadista due anni più tardi, nel 2016. Al rientro - ad oggi ancora parziale - le famiglie hanno trovato i segni dei saccheggi e delle devastazioni. Gli uomini del “Califfato” avevano bruciato o depredato la gran parte del patrimonio culturale e letterario; tuttavia, grazie all’impegno di organizzazioni caritative cristiane e di altre realtà, fra le quali la Chiesa siro-cattolica, nel settembre dello scorso anno ha riaperto la biblioteca che, in poco tempo, è diventata un punto di riferimento per la zona. 

“L’evangelizzazione nella nostra terra, che aspetta la visita di papa Francesco” fra dubbi e incertezze, spiega il sacerdote, “passa anche attraverso l’arte che è fondamentale per mantenere l’identità. E il nostro Thabit Michael non è solo un vero artista, ma è anche un cristiano devoto alla propria terra, che vuole farla rinascere anche attraverso le sue opere. A lui si deve anche la statua della Madonna nella più antica e importante chiesa di Mosul, che tutti noi speriamo di ricostruire dopo che è stata devastata dall’Isis”.  

Oggi la situazione nella ex roccaforte del califfato e nella piana di Ninive per don Paolo è “tranquilla, si registrano alcuni movimenti ma nulla di preoccupante”. Anche la pandemia non ha interrotto la vita delle comunità, a Karamles da due mesi non si registrano casi e in tutta l’area i timori delle persone sono rivolti molto più alla crisi economica e alle difficoltà legate alla ricostruzione: “Per noi - conclude il sacerdote caldeo - la preoccupazione è rivolta all’inflazione, all’aumento dei prezzi e del rapporto fra dollaro e valuta locale. Tutto questo rende molto più difficile il compito di ricostruire e rappresenta un ulteriore incentivo alla fuga per i giovani, che non vedono nuove prospettive”.

6 commenti:

  1. Piange il cuore quando i giovani partono. Molti però poi ritornano, contenti di essere andati e contenti di ritornare, avendo ognuno compreso quello che non sapeva ancora alla partenza.

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  2. Piange il cuore quando i giovani partono. Molti però poi ritornano, contenti di essere andati e contenti di ritornare, avendo ognuno compreso quello che non sapeva ancora alla partenza.

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  3. Là i giovani sono fuggiti dalla mancanza di prospettive: problemi economici DOPO la guerra.
    Qui è successo qualcosa di simile, e -in senso proprio- non c'è stata ANCORA la guerra.

    Ragazzi e giovani vivono il tempo per crescere, tempo per imparare e di voglia di vivere.
    E' un'età di attese ed insicurezze: adulti che vogliono loro bene, li educano a maturare.
    E' tempo per sbagliare ed essere corretti, cadere e risollevarsi, più forti e più capaci.

    Stiamo togliendo loro la roccia su cui costruire la loro casa, dando solo ultime spiagge.
    Sono portati a stare a tu per tu con scelte che non sanno e non possono fare.
    Allora non resta che scappare, nel nulla di un social network o per andare dove non si sa.
    Sono un po' come i ragazzi del novantanove nel 1918, ma spinti a disertare.
    Così se non ti falcia la mitraglia, ti spegne una canna o lo schifo di quest'Itaglia.

    Uno schifo molto diffuso, che va dalla politica alla scuola, dalla famiglia alla religione.
    Non che siano schifose in sé, ma come le hanno ridotte i loro "migliori" (dis)educatori.

    Angeli di Dio, che siete i loro custodi, illuminateli, custoditeli, reggeteli e governateli, perché vi furono affidati dalla Pietà Celeste. Amen.

    Diciamolo noi per loro, cercando di riparare al peccato di tutta la generazione adulta:

    ti adoro o croce santa, che fosti ornata del corpo sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del Suo preziosissimo sangue; ti adoro mio Dio posto in croce per me; ti adoro o croce santa per amore di Colui che è del mio Signore. Amen.

    E ringraziamo il Signore per ogni volta che, malgrado tutto, ancora vediamo dei ragazzi inginocchiati ad adorare Nostro Signore Gesù Cristo e devoti alla Beta Vergine Maria.

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  4. "Se diamo uno sguar­do all'Europa di questa nostra seconda metà del XIX secolo, vediamo che stan­no abbandonando l'adorazione di Gesù come Dio non i cristiani che si sono sem­pre distinti per la devozione verso Maria, ma proprio quelli che hanno abbandona­to e rifiutato indignati questa devozione. Si sta estinguendo lo zelo per la gloria del Fi­glio là dove si è estinto lo zelo per l'esal­tazione della Madre. Così, coloro che furono accusati di adorare una creatura in luogo del Creatore lo adorano ancora. E coloro che avevano la pretesa di adorarlo con maggior purezza, rimuovendo se non disprezzando la venerazione per la Madre, hanno cessato di adorarlo"

    beato card. Henry Newman

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  5. "Se diamo uno sguar­do all'Europa di questa nostra seconda metà del XIX secolo, vediamo che stan­no abbandonando l'adorazione di Gesù come Dio non i cristiani che si sono sem­pre distinti per la devozione verso Maria, ma proprio quelli che hanno abbandona­to e rifiutato indignati questa devozione. Si sta estinguendo lo zelo per la gloria del Fi­glio là dove si è estinto lo zelo per l'esal­tazione della Madre. Così, coloro che furono accusati di adorare una creatura in luogo del Creatore lo adorano ancora. E coloro che avevano la pretesa di adorarlo con maggior purezza, rimuovendo se non disprezzando la venerazione per la Madre, hanno cessato di adorarlo"
    beato card. Henry Newman

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  6. E' un problema .20 gennaio, 2021 10:11

    Flashmob contro Genitore 1 e 2, Pro Vita Famiglia.
    Davanti al Viminale per difendere madre e padre

    “La forma non cambia la sostanza, perché ogni bambino nasce da una mamma e da un papà! Per questo domani, (Oggi per chi legge, N.d.R.) mercoledì 20 gennaio, alle ore 13.00, saremo davanti al ministero dell’Interno per difendere madre e padre dopo la reintroduzione dei termini genitore 1 e genitore 2 sulle carte d’identità dei minori di 14 anni”.
    https://www.marcotosatti.com/2021/01/20/flashmob-al-viminale-alle-13-00-contro-genitore-1-e-genitore-2/

    Evidentemente "essi infanti"(genere neutro)sono stati portati dalla cicogna e fatti trovare sotto un cavolo , ragion per cui chi li ha trovati ( sotto il cavolo) dev'essere indicato come genitore 1 , se l'hanno trovato in due si scrivera' genitore 2, se l'hanno trovato in tre si scrivera' genitore 3 . Pero' , una domanda sorge spontanea : "Romolo e Remo sono stati trovati e allattati da una lupa in quel caso l'anagrafe come li registrera'"?

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