Non è da escludere l’ipotesi di una spiritualità alla rovescia, americanoide, neopagan-luciferiana, incentrata sul panteismo assoluto e al contempo sull’antropocentismo più prometeico.
Il materialismo più totale si coniugherà, capovolgendosi a tratti, con un neospiritualismo deviato, in cui il thelemico “fa ciò che vuoi”, proclamato apertamente, sarà specchietto per le allodole per il più brutale asservimento spirituale. Che invece di inneggiare ancora ad un ormai superato meccanicismo scientifico o allo scientismo darwinian-evoluzionistico, ripiegherà sul più inquietante e tenebroso magismo irrazionalista.
E alla fine si potrebbe scoprire che, dietro al panteismo pachahamico e al culto di madre terra, si nasconde il vero inquilino, cornuto e serpentino, del piano di sotto.
Laddove volessimo spostare sul piano antropologico lo stesso ragionamento, potremmo affermare che prima è arrivato l’homo oeconomicus, l’uomo secolarizzato, l’uomo che non pensa ma calcola, l’uomo affarista e che adora il consumo, l’uomo che si concepisce come un atomo. L’uomo che sostituisce la Messa domenicale con la visita al centro commerciale.
Poi, nella discesa post-sessantottina e post.moderna verso il peggio, arriva suo figlio, figlio legittimo, ribelle solo all’apparenza: l’uomo ctonio, infero, dionisaco, shivaita, ebbro, istintualista, tutto tatuato e drogato. A volte posseduto. L’uomo della spiritualità alla rovescia. L'uomo della Pachahama.
(Martino Mora - Fonte)
Bellissimo canto durante la Messa di ieri, prima domenica di Quaresima
RispondiEliminaAttende Domine et miserere
quia peccavimus tibi
Ad te, Rex summe, omnium Redemptor,
oculos nostros sublevamus flentes:
exaudi, Christe, supplicantum preces.
Dextera Patris, lapis angularis,
via salutis, janua caelestis,
ablue nostri maculas delicti.
Rogamus, Deus, tuam majestatem:
auribus sacris gemitus exaudi:
crimina nostra placidus indulge.
Tibi fatemur crimina admissa:
contrito corde pandimus occulta:
tua, Redemptor, pietas ignoscat.
Innocens captus, nec repugnans ductus,
testibus falsis pro impiis damnatus:
quos redemisti, tu conserva, Christe.
https://www.lanuovabq.it/it/cosi-loccidente-cristiano-si-sta-autodistruggendo
RispondiEliminaCosì l'Occidente cristiano si sta autodistruggendo
EDITORIALI22-02-2021 Eugenio Capozzi
Nella civiltà occidentale è nato un vero e proprio odio di sé che ha ormai conquistato i ceti intellettuali e che si concretizza nel trionfo del relativismo. Una parabola che porta dritto al suicidio con la civiltà occidentale spazzata via da nuove culture identitarie e impermeabili alla cultura dominante. A meno che non ci si riappropri della concezione ebraico-cristiana dell'uomo. Presentiamo un capitolo del libro di Eugenio Capozzi appena uscito: "L'autodistruzione dell'Occidente - Dall'umanesimo cristiano alla dittatura del relativismo" (Historica Edizioni)...
https://www.maurizioblondet.it/spagna-761-vecchi-morti-in-una-settimana/
RispondiEliminaBisogna allertare la Sardegna e tutte le regioni di mettere in salvo i loro anziani.
ORA. SUBITO.
Dr. Massimo Citro sull' origine del COVID, sulla terapia adeguata e sui indicibile rischi del cosidetto vaccino.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/z8j4xCSrRLv31rYZtmf8YSAxx
L'hanno chiamata "pandemia", che vuole dire un'epidemia che falcidia buona parte della popolazione mondiale, e invece il suo andamento è quello di una sia pur grave forma di influenza mista a quella stagionale. Come abbiamo sempre visto e come sempre vedremo. La verità è che siamo nel mezzo della più grande operazione d'ingegneria economico-sociale mai riscontrata nella storia, gestita da mediocri e criminali che saranno chiamati a rispondere degli immani disastri prodotti. Non è un auspicio, è una certezza!
RispondiEliminaIl sottoelencato comportamento, tra l’altro storicamente del tutto inventato, è stato applicato, come modello, e con vari gradi di efferatezza ai popoli “pachamamici” rei di pensare a quello che pareva loro
RispondiEliminaDi che vogliamo parlare ordunque?
Nessuna pietà.
Dio ordina di sterminare i nemici fino all’ultimo, col seguito di bestie:Così dice il Signore degli eserciti d’Israele: “Non ho dimenticato quello che il popolo degli amaleciti ha fatto a Israele, quando gli sbarrò la strada mentre usciva dall’Egitto. Ora va’ e colpisci gli amaleciti:sterminerai tutto quello che appartiene loro. Non avere pietà. Uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, asini e cammelli
”
(1Sam 15:2-3). I soldati di Saul risparmiano le pecore e i buoi migliori, non per appropriarsene, ma per offrirli a Gàlgala in sacrificio al Signore, che però non gradisce. Quindi il profeta Samuele comunica a Saul il ripudio: Tu hai respinto la parola del Signore e il Signore ti ha respinto come re d’Israele (1Sam 15:26). Subito dopo (15:33) l’inesorabile uomo di Dio, davanti al santuario di Gàlgala, abbatte di propria mano Agag, re degli amaleciti, che Saul aveva fatto prigioniero e graziato. Gli israeliti sconfissero Og, i suoi figli e il suo esercito. Li sterminarono senza lasciarne nemmeno uno (Numeri 21:35)
.
D’ora in poi diffonderò paura e terrore fra tutti i popoli della terra che vi incontreranno. Solo all’udire il vostro nome si metteranno a tremare per lo spavento (Deut 2:25). Il Signore, nostro Dio, abbandonò [Sicon, re di Chesbon] in nostro potere, e uccidemmo lui, i suoi figli e tutta la sua gente. In quel tempo occupammo tutte le sue città, destinando allo sterminio i loro abitanti: uomini, donne, bambini. Non lasciammo superstiti (Deut 2:33, 34). Destinerete allo sterminio ogni città idolatra e quanto c’è in essa. Ucciderete gli abitanti e il loro bestiame e porterete tutto il bottino in mezzo alla piazza. Poi lo brucerete totalmente insieme alla città come sacrificio per il Signore vostro Dio. Di essa rimarrà per sempre solo un mucchio di rovine e non sarà più ricostruita. Non potrete trattenere nulla di ciò che sarà destinato allo sterminio. Se così farete, il Signore non andrà in collera con voi, anzi vi tratterà con affetto e bontà e vi renderà numerosi (Deut 13:16-18)
Chevalier de La Barre
Perchè risparmiarsi sull'orrore
RispondiEliminaSogni di gloria.
Monoteismo come privatizzazione di Dio, gelosa adorazione di un Dio manipolato.
Oggi il Signore vi ha fatto dichiarare che siete il suo popolo, la sua proprietà particolare... Egli vi porrà per dignità, fama e gloria al di sopra di tutti i popoli che ha creato
(Deut 26:18, 19). Io avverserò i tuoi avversari, io salverò i tuoi figli. Farò mangiare la loro stessa carne ai tuoi oppressori. Si ubriacheranno del loro proprio sangue come di mosto
(Isaia 49:25, 26)171
Dice il Signore [a Gerusalemme]: Gli stranieri ricostruiranno le tue mura e i loro re ti serviranno< Le tue porte resteranno sempre aperte, non saranno chiuse né di notte né di giorno per far entrare, uno dopo l’altro, i re delle nazioni pagane con i loro tesori. Ogni nazione e regno che si rifiuterà di servirti sarà ridotto in rovina e scomparirà (Isaia, 60:10-12).
Ho calpestato i popoli con collera, li ho ubriacati con il mio furore, ho sparso il loro sangue per terra
(Isaia 63:6). Quelli che mangiano maiale e addirittura topi e altre carni proibite smetteranno di esistere in quell’attimo stesso. Lo promette il Signore (Isaia 66:17) 172
. E gli ultimi versetti, degno finale del libro: Quando [i fedeli] usciranno dal Tempio, vedranno i cadaveri di chi si era ribellato contro di me. I vermi che li mangiano non moriranno mai, il fuoco che li brucia non finirà mai. Sarà una cosa ripugnante per tutti gli uomini. Lo dico io, il Signore
(Isaia 66:24).
Al tempo di questi re [i sovrani greci di Siria ed Egitto] il Dio del cielo susciterà un regno che
non sarà mai distrutto e non cederà mai il dominio a un’altra nazione. Questo regno durerà per
sempre, dopo aver distrutto tutti i regni precedenti e aver messo fine alla loro esistenza
(Daniele 2:44).
Ancora di notte, in visione, notai che sulle nubi del cielo veniva un essere simile a un uomo.
Giunse fino all’anziano [Dio] e fu a lui presentato. Gli furono dati dominio, gloria e regno, perché la gente di ogni paese, nazione e lingua lo potesse servire. Il suo dominio durerà per sempre, non avrà mai fine e il suo regno non verrà mai distrutto (Dan 7:13, 14).
Le quattro bestie enormi rappresentano quattro regni di origine terrena. Dopo di loro il popolo santo di Dio Altissimo riceverà il regno e lo conserverà per sempre (Dan 7:17, 18). Allora [dopo la morte di Antioco IV Epifane, quindi solo fra qualche anno] il popolo santo di Dio Altissimo riceverà il potere e il dominio su tutti i regni terreni e diventerà il più grande di tutti73
. Il regno di questo popolo durerà in eterno e tutte le potenze del mondo gli obbediranno e lo serviranno (Dan 7:27).
Aspirazioni egemoniche in compensazione dell’inconsistenza politica che incorporate nel “cristianesimo” hanno generato un’infinità di pianto e lutti
Chevalier de La Barre
Nel passo de La Città di Dio di sant’Agostino in cui definisce i regni della terra come "magna latrocinia" si ricorda l’episodio di quando un terribile pirata che razziava i mari venne catturato e portato al cospetto dell’imperatore Alessandro Magno. Avendogli chiesto
RispondiEliminaperché conducesse una vita così criminale, il pirata rispose:
«Faccio esattamente le stesse cose che fai tu. Solo che io possiedo una piccola nave e sono chiamato pirata. Tu possiedi una grande flotta e sei chiamato imperatore!».
https://gloria.tv/post/z8j4xCSrRLv31rYZtmf8YSAxx
RispondiEliminaGrazie, per la segnalazione di questo video che non avevo ancora avuto la possibilità di ascoltare. Spero che il suo ascolto sia, di giorno in giorno, più diffuso. Grazie!
RispondiEliminaSpigolature
Sugli stermini dei popoli e sui pirati arguti
-- I popoli "pachamanici" si sterminavano regolarmente tra di loro (a livello tribale e statale) e si mangiavano anche tra di loro, con molto gusto. Sacrifici umani e cannibalismo erano tran tran quotidiano.
Gli Aztechi furono massacrati soprattutto dopo la conquista di Città del Messico in particolare dai popoli da loro duramente sottomessi, che si erano alleati agli Spagnoli invasori, proprio per liberarsi dal giogo infernale degli Aztechi. Gli Spagnoli avevano la mano pesante, ottimi soldati allora ma avidi e sanguinari, lo sperimentammo anche noi italiani durante tutta la prima metà del Cinquecento. Ma il castigo per i popoli "pachamanici" doveva evidentemente arrivare, doveva pur sparire quella loro mostruosa religione e il loro sistema di vita castale e schiavistico. I nativi furono poi sempre difesi dai frati (dalla Chiesa) e dalla Corona spagnola contro le prepotenze e ingiustizie dei proprietari spagnoli. Ci furono parecchi matrimoni misti e titoli nobiliari furono concessi anche all'aristocrazia indigena che aveva collaborato con gli Spagnoli. Ma anche ai discendenti di Montezuma, uno di essi fu apprezzato storico nel Messimo moderno, se non erro.
-- Le pagine sterminatorie dell' Antico Testamento fanno impressione. Ma lo sterminio è sempre punizione per i peccati di tutto il popolo. Almeno questo insegna la teologia della storia, che deriva proprio dai Profeti dell'AT. Lo "sterminio" (non genocidio) toccò poi anche ad Israele nel 70 AD, in punizione del suo rifiuto del Messia e degli altri suoi peccati.
-- Nella sua frase su Regni che sarebbero nient'altro che "grandi latrocini" sant'Agostino ha precisato "remota iustitia", "se viene meno la giustizia", in questi Regni. Questa parte della frase viene spesso omessa, alterando così il pensiero di sant'Agostino.
-- Il pirata in dialogo con Alessandro Magno (o un brigante con Augusto? l'aneddoto credo abbia diverse versioni) doveva essere uno spirito arguto. Resta il fatto che i conquistatori, dopo le guerre, hanno portato (anche se non sempre) ordine, giustizia, civiltà, come appunto fecero i macedoni e i romani e persino i mongoli in tutta la fascia dell'Asia centrale da loro conquistata (alla loro maniera spiccia e crudele, si intende, p.e. annientando il brigantaggio endemico da quelle parti con l'ammucchiare piramidi di teste di briganti giustiziati etc). All'opposto i pirati restano delinquenti e della peggior specie, distruggono solamente e nel modo più feroce, gente che merita solo di pendere da una forca.
Sp
Preferisco eliminare certi commenti nei quali il dissenso (che, se argomentato, è sempre stimolante) arriva sotto forma di provocazione sempre più densa di articolate pretestuosità.
RispondiEliminaSo per esperienza quanto in questi casi la confutazione, che all'inizio può aiutare l'approfondimento, alla fine diventi una tanto in utile quanto sterile profluvie di botta e risposta che non portano da nessuna parte... Ergo, tanto vale evitare fin da subito...