"Caifa, sacerdote ebraico, stracciò le sue proprie vesti; mentre i soldati gentili conservarono intatta la veste di Gesù sul Calvario. Ciò significa che il sacerdozio di Cristo, figurato nella sua veste inconsutile, sarebbe restato perpetuamente intatto presso i popoli pagani divenuti cristiani, mentre rimaneva scosso e abolito per sempre presso il popolo ebraico" (San Girolamo)
La dissacrazione
Ci sembra di poter cogliere in questo episodio il momento più increscioso ed assurdo della passione di Gesù nella ribellione e nella opposizione della classe profetica e sacerdotale.
Gesù, fin da piccolo, si era presentato nel Tempio ed aveva dato prova della sua sapienza. In quel momento i “dottori” del Tempio lo avevano accolto ed ammirato. Aveva dato prova di preferire la casa di Dio per annunziare la sua dottrina.
Ma i custodi della legge e della autentica verità derivante da Dio non lo accettarono e si unirono a Giuda pattuendo il prezzo del tradimento. L’apostolo Giovanni, anche dopo molti anni da quella condanna, amaramente scriveva: “Venne fra la sua gente ma questi non l’accolsero”.
L’uomo è più incline a crearsi i “vitelli d’oro”, le immaginarie divinità o a coltivare strani riti, anche assurdi, a differenza dell’amore verso il vero culto che Gesù, il Figlio di Dio, ha consegnato agli uomini, attraverso i Suoi...
“I veri adoratori”, aveva detto Gesù, “adorano Dio in spirito e verità”. Ed aveva messo in guardia la gente dall’imitare i comportamenti contro Dio, esortandoli a praticare la sua legge. Nuovi riti, nuove ideologie imperversano. La efferata dissacrazione contro Cristo, sta travolgendo ogni realtà umana. Occorre, con amore, toccare Gesù, il Sacerdote della nuova alleanza.
Credo in Te, Signore Gesù, perché Tu solo sei Via, Verità e Vita.(Cammino quaresimale tratto da “Sulle tue orme Gesù di Nazareth“ di don Nicola Giordano – Edizioni Viverein)
Il “carcere" da cui il Signore viene a liberarci è, in primo luogo, quello in cui si trova incatenato lo spirito. Prigione dello spirito è il peccato. Come non ricordare, in proposito, quella profonda parola di Gesù: "In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato" (Gv 8,32)?
RispondiEliminaÈ QUESTA LA SCHIAVITU’ DA CUI EGLI È VENUTO IN PRIMO LUOGO A LIBERARCI. Ha detto infatti: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8,31). Le parole di liberazione del profeta Isaia vanno dunque comprese alla luce dell'intera storia della salvezza, che ha il suo culmine in Cristo, il Redentore che ha preso su di sé il peccato del mondo (cfr Gv 1,29).
Dio ha a cuore la liberazione integrale dell'uomo. Una liberazione che non riguarda soltanto le condizioni fisiche ed esteriori, ma è innanzitutto LIBERAZIONE DEL CUORE(...) Il peccato è devastante. Esso toglie pace al cuore e produce sofferenze a catena nei rapporti umani. Immagino quante volte, riandando alle vostre storie personali o ascoltando quelle dei vostri compagni di cella, vi capita di constatare questa verità (…) È da questa schiavitù che lo Spirito di Dio viene a liberarci. Egli, che è il Dono per eccellenza ottenutoci da Cristo, "viene in aiuto della nostra debolezza... intercedendo con insistenza per noi con gemiti inesprimibili" (Rm 8,26). Se seguiamo le sue ispirazioni, egli produce la nostra salvezza integrale, "l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo" (Rm 8,23).
(Omelia di Giovanni Paolo II, Giubileo nelle carceri, Domenica 9 Luglio 2000)
Cari amici forse non tutti lo sanno ma il mercoledì Santo è uno dei giorni più lugubri e tristi che ci siano perché è in questo giorno che si consumò il tradimento dell'apostolo apostata Giuda di Keriot. È un giorno che dovrebbe vedere i cattolici profondamente compresi e compartecipi del grande dolore del Signore Gesù per il tradimento di Giuda. Condivido alcuni passi straordinari dalle opere della Venerabile Maria d'Agreda che ci aiutano a penetrare più a fondo nel mistero di questo dramma e della persona di Giuda che diventa l'emblema e il modello figurativo di tutti i grandi e piccoli tradimenti e traditori nella storia della Chiesa.
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/FrBw1iQc8TqS3MtSv7U1FUgQ3
Tra i passi evangelici riferiti ai giorni della settimana santa, prima dell’ultima cena, nel testo di San Giovanni spicca l’ultimo “discorso pubblico” di Gesù, riportato al capitolo 12. L’episodio, che non ha paralleli nei sinottici, si colloca tra l’ingresso in città e i preparativi dell’ultima cena. Gli altri evangelisti nei giorni di martedì e mercoledì riportano svariate circostanze sugli spostamenti di Gesù e sui suoi discorsi al tempio, il confronto con sadducei, scribi e farisei, celebri parabole e i discorsi escatologici. Con un po’ di immaginazione le parole riferite esclusivamente da Giovanni costituiscono il compimento di questa intensa predicazione.
RispondiEliminaAlcuni greci avvicinarono Filippo, che era di Betsàida e gli chiesero di poter vedere Gesù. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi insieme andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: “E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome”.
Venne allora una voce dal cielo: “L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!”.
E’ la terza teofania acustica, dopo quella nei giorni del battesimo al Giordano e della trasfigurazione sul Tabor.
La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: “Un angelo gli ha parlato”.
Gesù disse: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.
Poi in un paio di versetti, nomina cinque volte la luce! “Ancora per poco tempo la LUCE è con voi. Camminate mentre avete la LUCE, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la LUCE credete nella LUCE, per diventare figli della LUCE”.
Per concludere con queste parole dette a gran voce: “Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io come LUCE sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me”.
Vale la pena riflettere su queste parole, ribadendole: “Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno”.
E’ vero che non c’era il registratore. Ma c’era San Giovanni.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Oggi il vangelo ha descritto il tradimento di uno degli apostoli...
Da far raggelare. Meglio per lui che non fosse mai nato...
La Messa si è aperta con questa antifona:
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
perché Gesù umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10.8.11)
Capiremo l'antifona?
https://www.maurizioblondet.it/lenigma-speranza/
RispondiElimina...
Dove spreca aggettivi amorosi (“raro, ammirevole”) poco familiari sulla bocca del linguacciuto Gad. Ma attenzione all’incipit: “Questa è una rubrica di riparazione. La devo al ministro Roberto Speranza…”.
Ora, dalla mia esperienza di 50 anni di mestieraccio, un simile esordio suggerisce che quella “riparazione” è stata richiesta. Pretesa a qualcuno a cui non si può rifiutare nulla. E prontamente eseguita. Si noti il tono insolito: di rispetto, anzi più, di deferenza verso il personaggetto. Quasi che Gad Lerner riconosca nel ragazzotto un qualche tipo imprecisato di superiore – del tutto inspiegabile oggettivamente dalla caratura di Speranza – rispetto al quale si esprime da subalterno, con toni di rispetto e venerazione.....
Fa il paio con questo
RispondiEliminahttps://www.databaseitalia.it/la-presa-di-potere-del-covid-perche-bisogna-resistere-alla-spinta-dei-leader-mondiali-per-un-trattato-pandemico-in-stile-post-seconda-guerra-mondiale/
Il vero negazionista è chi nega che continuando con le chiusure totali si condannano al fallimento migliaia di attività. Attività per le quali esiste un solo vaccino: riapertura
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RispondiEliminaDio ha a cuore la "liberazione totale" dell'uomo, diceva GPII.
La "liberazione" o la "salvezza"?
Sono la stessa cosa?
Il peccato "è devastante", diceva quel Papa, perché "toglie la pace dal cuore"; inoltre,
"produce sofferenze a catena nei rapporti umani". Ma lo dicvae quel Papa che il peccato viola innanzitutto la legge di Dio e che il peccatore che non si sia pentito e non abbia cambiato vita va all'Inferno? E che non ci si pente senza l'aiuto della Grazia?
Se non lo dice, allora la "liberazione" di cui parla non ha a che vedere con la "salvezza" dell'anima in senso proprio.
E in questo caso, il suo sarebbe un discorso di chi sta ingannando il popolo dei fedeli.
Il peccato non può avere e in effetti non ha una dimensione solo orizzontale, terrena.
T.
Ora come allora il male abbassa, depaupera, annulla, contamina, corrompe l'acume della mente dalla guardia al sommo sacerdote.
RispondiEliminaNon si capisce che i vizi indeboliscono l'anima ed il corpo, è pur vero tuttavia che il demonio può offrire forze che, pur nella loro negatività, sostengono anima e corpo, incarnandosi nel corpo e possedendone l'anima.
Non è facile capire se una persona è sostenuta da potenze angeliche o demoniache, solitamente la superbia fa capolino e si tira dietro altri demoni.
In questi giorni il male sembra infilarsi in ogni rapporto umano aggravando situazioni già compromesse.
Il comportamento di Gesù nella passione e morte è talmente superiore ai suoi giudici e carnefici da stagliarsi nettamente al di sopra di loro.
Il male, che compare nella passione di Gesù, mostra, nelle varie persone che lo agiscono, una mancanza di intelligenza, una deficienza. Dure cervici e/o intelligenze non sviluppate, ritardate, con parti mai sviluppate. Un DNA ottuso. Un albero genealogico svigorito. Il bene ha una grandezza, il male sempre una grettezza intellettuale, meglio di anima.
Non si capisce che il peccato nel migliore dei casi riduce le proprie potenzialità buone, nel peggiore dei casi il male si incarna nella persona, questo lo si vede chiaramente nella passione del Signore attraverso i suoi giudici ed i suoi carnefici e il popolo che lo vuole crocifisso.