Lo annunciavo [qui] nella traduzione da Rorate Caeli. Ne avevamo avuto notizia anche da Edward Pentin che l'ha pubblicata nel suo blog sul National Catolich Register. Di seguito pubblico il testo originale ripreso dal sito del Cardinale [qui].
Da notare l'accuratezza con cui l'ex Prefetto della Segnatura Apostolica si esprime ufficialmente con tutta autorevolezza sui vizi sia di forma che di contenuto del documento e l'esortazione a fedeli e sacerdoti dell'intero orbe cattolico di far sentire le loro voci.
Nell'immagine a lato: Pentin su Twitter
Dichiarazione sull’Offerta della Santa Messa
nella Basilica Papale di San Pietro
13 marzo 2021
nella Basilica Papale di San Pietro
13 marzo 2021
- Si tratta di un documento non firmato della Prima Sezione della Segreteria di Stato, senza numero di protocollo, che legifera sull’aspetto più sacro della vita della Chiesa, l’offerta della Santa Messa. Porta il sigillo della Prima Sezione con le iniziali. Sebbene il documento appaia autentico, cioè non contraffatto, non si può ritenere che sia un documento contenente una legislazione valida per la Sacra Liturgia.
- La Segreteria di Stato non è competente per la disciplina liturgica della Chiesa e, in particolare, per la disciplina liturgica presso la Basilica di San Pietro in Vaticano. Giustamente, ci si chiede con quale autorità la Segreteria di Stato abbia emanato direttive contrarie alla disciplina della Chiesa universale. Un’ulteriore domanda riguarda quale procedimento sia stato seguito per arrivare alla pubblicazione di un documento così anomalo.
- Data l’incompetenza della Segreteria di Stato in materia, i fedeli hanno diritto di sapere quale autorità competente ha dato mandato alla Segreteria di Stato di legiferare in merito alla Sacra Liturgia, cioè di emanare direttive in merito all’offerta dei Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro.
- La Basilica Papale di San Pietro in Vaticano ha ora un Cardinale Arciprete, ma il documento in questione non gli è stato comunicato ufficialmente. Né si fa riferimento alla sua responsabilità per la disciplina liturgica della Basilica affidata alle sue cure.
- Il documento suppone che le Sante Messe nella Basilica di San Pietro siano attualmente offerte in un clima privo, in qualche misura, di raccoglimento e decoro liturgico (“ di raccoglimento e di decoro ” originale italiano). Questa non è certamente la mia esperienza. Conosco molti sacerdoti, residenti a Roma e visitatori di Roma, che hanno celebrato o celebrano regolarmente la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Pur avendomi espresso la loro profonda gratitudine per l’opportunità di celebrare la S. Messa in Basilica, non hanno indicato che il clima in cui hanno celebrato la S. Messa in Basilica fosse in alcun modo privo di riverenza, raccoglimento e dignità che si addice al Sacramento dei Sacramenti.
- Il documento impone la concelebrazione ai sacerdoti che desiderano offrire la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, il che è contrario al diritto ecclesiale universale e condiziona ingiustamente il dovere primario del singolo sacerdote di offrire quotidianamente la Santa Messa per la salvezza del mondo (can. 902). In quale chiesa più che nella Basilica di San Pietro un sacerdote desidererebbe offrire la Santa Messa, che è il modo più perfetto e più pieno con cui svolge la sua missione sacerdotale. Se un singolo sacerdote desidera offrire la Santa Messa in Basilica, una volta in vigore le direttive in questione, sarà costretto a concelebrare, in violazione della sua libertà di offrire la Santa Messa individualmente.
- Riguardo all’offerta individuale della Santa Messa, va osservato che non si tratta solo di un diritto del sacerdote ma anche di grande frutto spirituale per tutta la Chiesa, poiché gli infiniti meriti del Santo Sacrificio della Messa sono applicati più ampiamente e ampiamente in un modo che si addice alla nostra natura finita e temporale. È utile riflettere sull’insegnamento del Concilio di Trento, sulla situazione di un sacerdote che offre la Santa Messa senza che alcun fedele riceva la Santa Comunione. Riguardo alla partecipazione dei fedeli alla Santa Messa, il Concilio insegna: “Il santo Concilio vorrebbe certamente che i fedeli presenti ad ogni Messa comunichino in essa non solo per devozione spirituale ma anche per ricezione sacramentale dell’Eucaristia, in modo che i frutti di questo santissimo sacrificio potessero essere loro più pienamente”. E prosegue affermando: “Ma, se questo non sempre accade, il Concilio non per questo condanna come messe private e illecite [può. 8 ] in cui comunica solo il sacerdote. Piuttosto, le approva e le elogia, perché anch’esse dovrebbero essere considerate Messe veramente comunitarie, in parte perché le persone comunicano spiritualmente in esse e in parte perché sono celebrate da un pubblico ministro della Chiesa, non solo per il suo bene, ma per tutti i fedeli che appartengono al corpo di Cristo” (Sessione XXII, Capitolo 6). Va inoltre osservato che un sacerdote non offre mai la Santa Messa da solo, anche se non c’è nessun altro fisicamente presente, poiché gli angeli ei santi assistono ad ogni offerta della Santa Messa (can. 903).
- Per quanto riguarda la Forma Straordinaria di Rito Romano, che il documento chiama falsamente Rito Straordinario, il documento fa riferimento a “sacerdoti autorizzati”, ma nessun sacerdote in regola ha bisogno dell’autorizzazione per offrire la Santa Messa secondo la Forma Straordinaria del Rito Romano (Motu Proprio Summorum Pontificum, art. 2). Inoltre, il documento limita l’offerta della Santa Messa secondo la Forma Straordinaria o Usus Antiquior di Rito Romano nella Basilica Papale di San Pietro alla Cappella Clementina, in quattro orari fissi. Si suppone, quindi, che, ogni giorno, solo quattro sacerdoti saranno autorizzati a offrire la Santa Messa secondo l’ Usus Antiquior nella Basilica Papale di San Pietro? Poiché la legge della Chiesa universale consente al singolo sacerdote, in tali circostanze, di offrire la Santa Messa, secondo la Forma Ordinaria ( Usus Recentior ) o la Forma Straordinaria ( Usus Antiquior ), la direttiva in questione è in diretta violazione del diritto della Chiesa universale .
- Il documento stabilisce inoltre che le messe concelebrate siano animate liturgicamente dal servizio di lettori e cantori. Sebbene la disciplina liturgica della Chiesa preveda il servizio di lettori e cantori, non è loro scopo animare la Sacra Liturgia. Solo Cristo, nella cui persona agisce il sacerdote, anima la Sacra Liturgia. Pertanto, non si deve pensare che l’offerta individuale della Santa Messa sia in qualche modo meno animata, nel vero senso spirituale, della Messa concelebrata.
- Per il bene della fede cattolica e per il buon ordine della Sacra Liturgia, la più alta e perfetta espressione della vita della Chiesa in Cristo, il documento in questione dovrebbe essere immediatamente revocato, cioè prima della sua prevista data di entrata in vigore di 22 marzo ND successivo. Inoltre, il pensiero che sta alla base di tale documento dovrebbe essere corretto, mentre la disciplina della Chiesa universale e la dottrina liturgica che ne è alla base viene esposta ai fedeli.
In conclusione, la disciplina della Chiesa riconosce il diritto, e anzi il dovere, dei fedeli cristiani di far conoscere ai loro pastori le loro preoccupazioni su questioni che riguardano il bene della Chiesa e, allo stesso modo, di far conoscere tali preoccupazioni a tutti i fedeli cristiani (can. 212 §3). Data la gravità della situazione rappresentata dal documento in questione, è mia speranza che molti dei fedeli cristiani per i quali la Basilica di San Pietro è, in un senso particolare, la loro chiesa madre, e, soprattutto, molti sacerdoti di tutto il mondo faranno conoscere a Papa Francesco e alla sua Segreteria di Stato la loro forte opposizione al documento in questione.
Raymond Leo Cardinal BURKE
Roma, 13 marzo 2021
Roma, 13 marzo 2021
Il card. Burke:
RispondiElimina"la disciplina della Chiesa riconosce il diritto, anzi il dovere, dei fedeli cristiani di far conoscere ai loro pastori le loro preoccupazioni su questioni che riguardano il bene della Chiesa e, parimenti, di farle conoscere a tutti i fedeli cristiani (can. 212 §3). Data la gravità della situazione rappresentata dal documento in questione, è mia speranza che molti fedeli cristiani per i quali la Basilica di San Pietro è, in un senso particolare, la loro chiesa madre, e, soprattutto, molti sacerdoti di tutto il mondo faranno conoscere a Papa Francesco e alla sua Segreteria di Stato la loro forte opposizione al documento in questione"
Non riesco a trovare le parole giuste per definire il gruppo che tiene in ostaggio la Chiesa Cattolica e la Sede di Pietro dal 1958 ad oggi.. se dicessi quello che penso dovrei trovarmi scismatico e buttato fuori dal Signore stesso, perchè il Signore non dice quello che penso io, ma di pregare e perdonare..sedevacantista, perchè in questo caso la Sede dovrebbe essere vacante e nessuno proibisce a Cristo di mantenere la Sua Sede vacante se altro non meritiamo.. ricordo solo che il Signore provvede sempre al bene dei Suoi figli.. finchè avremo dei Sacerdoti Santi e che credono nelle Leggi Divine, io prego secondo le intenzioni della Chiesa, e di certo Dio ascolterà. quello che fanno gli uomini ci penserà Dio col Suo Giudizio a tempo debito.. non voglio giudicare, ma sperare che Dio provveda..
RispondiEliminaforte opposizione
RispondiEliminaMolti fedeli non hanno mancato non mancano e non mancheranno di far sentire la loro opposizione a questa e ad altre derive. Il cardinale è prontamente intervenuto. Vedremo ora quanti vescovi e sacerdoti gli si affiancheranno...
Forse quel che dico puo' sembrare fuori luogo ma dico :
RispondiEliminaNon son bastati gli sputi , la corona di spine , le frustate , la crocifissione , lo spregio di passarLo di mano in mano come nell'ultima Gmg ,di trattarLo come una caramella donata perche' sei stato bravo, come un alimento qualunque e non come IL Farmaco dell'Immortalita', come un 'diritto'...quanto altro dolore Ti vogliamo arrecare , mio Signore e amantissimo padrone infinito Amore!
Abbi pieta' di noi che non sappiamo quel che facciamo a Te , a noi stessi,al nostro prossimo .
San Tommaso d’Aquino, con frase luminosa, scrisse:
RispondiElimina“Tanto vale la Celebrazione della Santa Messa, quanto vale la Morte di Gesù in Croce”.
Per questo, San Francesco d’Assisi diceva:
“L’Uomo deve tremare, il Mondo deve fremere, il Cielo intero deve essere commosso, quando sull’Altare, tra le mani del Sacerdote, appare il Figlio di Dio”.
In realtà, rinnovando il Sacrificio della Passione e Morte di Gesù, la Santa Messa è cosa tanto grande da bastare, Essa sola, a trattenere la Giustizia Divina.
“lo credo che, se non ci fosse la Messa, a quest’ora il Mondo sarebbe già sprofondato sotto il peso delle sue iniquità. È la Messa il poderoso sostegno che lo regge”.S.Leonardo da Porto Maurizio
Se è vero che tutti noi abbiamo bisogno di Grazie, per questa e per l’altra vita, nulla può ottenercele da Dio come la Santa Messa.
San Filippo Neri diceva:
“Con l’orazione noi domandiamo a Dio le Grazie; nella Santa Messa costringiamo Dio a darcele”.
E San Pietro G. Eymard esortava:
“Sappi, o Cristiano, che la Messa è l’atto più santo della Religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua Anima che di ascoltarla piamente e il più sovente possibile”.
Per questo, dobbiamo stimarci fortunati, ogni qual volta che ci è offerta la possibilità di ascoltare una Santa Messa, né tirarci mai indietro di fronte a qualche sacrificio per non perderla, specialmente nei giorni di precetto (Domenica e Feste).
Pensiamo a Santa Maria Goretti che, per andare a Messa nel giorno di Domenica, percorreva a piedi, tra andata e ritorno, 24 chilometri!
San Carlo da Sezze, andando in giro per la questua, a Roma, faceva le sue soste presso qualche Chiesa, per ascoltarvi altre Messe e, proprio durante una di queste Messe in più, ebbe il dardo d’Amore al cuore al momento dell’elevazione dell’Ostia.
Lo stesso bisogna dire dell’Amore dei Santi Sacerdoti alla celebrazione della Messa:
non poter celebrare era per loro una sofferenza terribile.
“Quando sentirai che non posso più celebrare, tienimi per morto” – arrivò a dire ad un Confratello San Francesco Saverio Bianchi.
Clamorosa decisione in Vaticano: da lunedì inizia una visita apostolica alla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, retta fino a tre settimane fa dal cardinale Robert Sarah. È la prima volta che una Congregazione viene inquisita. Si spiega così il motivo per cui papa Francesco ha accettato la rinuncia di Sarah senza nominare un successore. Visitatore apostolico sarà il vescovo di Castellaneta Claudio Maniago, visione liberal della liturgia e accuse in passato di condotta morale impropria. La decisione, di cui è sconosciuta la motivazione, potrebbe essere legata anche alle recenti disposizioni per le messe nella Basilica di San Pietro, che penalizzano la forma straordinaria del Rito romano.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/liturgia-parte-indagine-sulla-gestione-del-cardinale-sarah
“Per il bene della fede cattolica e per il buon ordine della Sacra Liturgia, l’espressione più alta e perfetta della vita della Chiesa in Cristo, il documento in questione dovrebbe essere annullato immediatamente, cioè prima della sua presunta data di efficacia del 22 marzo prossimo.”
RispondiEliminaCosa c'è rimasto ancora da vedere e da sentire dalla Domus Sanctae Marthae?
RispondiEliminaE' ormai evidente che gran parte del clero non crede più, in particolare, non crede nella Santa Eucarestia. Di questo bisogna farsene una ragione. Dobbiamo realmente constatare dai frutti che molti consacrati sono già di tipo religione global/ ecumenista e per loro la Santa Eucarestia è al meglio un rito simbolico.
RispondiEliminaSe stiamo parlando e scrivendo ogni giorno dello stravolgimento, dello snaturamento della chiesa, non è vezzo, né passatempo tra affini, sono le denunce di quello che si vede, che si ascolta, che si confronta con quello che fu e con quello che è diventato ed è. Sono fatti. Come sarebbe stato possibile stravolgere l'insegnamento del Signore Gesù Cristo lasciando la Santa Messa di sempre tale e quale fu? Il centro é proprio la Santa Messa, solo che allora non avrebbero mai potuto cominciare con l'espianto del Cuore battente della Chiesa, bisognava continuare a lavorare ai fianchi. E così fu. Ora cominciano a sentirsi più sicuri, essendo spalleggiati dalle democratiche élites liberal, e osano il gran passo. Il confinamento della Santa Messa è già nel termine di rito 'straordinario', che ora la si metta in cantina o in soffitta nella chiesa di San Pietro, sono solo passetti verso la sua lenta cancellazione. Che poi se vogliamo dirla tutta oggi una Messa Messa con predica modernista ti fa veramente...adirare. E pecchi mille volte in pensieri prima di comunicarti,recitando a macchinetta 'Signore pietà, di me!' Ora di tutto questo caos e tormento dovranno pur rendere conto a Dio,Uno e Trino! Organizziamo lettere, firmiamo,facciamo quello che volete, io rimango interiormente a favore di altri gesti significativi. Basta!
RispondiEliminaLa radice dei mali presenti siamo costretti a ritrovarla (quasi) sempre nel Concilio.
1. Il documento della Segreteria di Stato fa vedere una avversione per la celebrazione "individuale e quasi privata" della S. Messa, che risale al Vaticano II, cost. Sacrosanctum Concilium sulla sacra Liturgia, art. 27 [Preferire la celebrazione comunitaria] :
"Ogni volta che i riti comportano, secondo la particolare natura di ciascuno, una celebrazione comunitaria caratterizzata dalla presenza e dalla partecipazione attiva dei fedeli, si inculchi che questa è da preferirsi, per quanto è possibile, alla celebrazione individuale e quasi privata.
Ciò vale soprattutto per la celebrazione della Messa - benché qualsiasi Messa abbia sempre un carattere pubblico e sociale - e per l'ammninistrazione dei Sacramenti." (I Documenti del Concilio Vaticano II, Ed. Paoline, 1980, p. 22).
2. Il card. Burke fa giustamente notare l'incompetenza della Segreteria di Stato ad emanare direttive sulla liturgia, non per nulla in un documento dall'aria anodina, formalmente trasandato e difettoso: è lo "stile" entrato nella Chiesa a partire dal nefasto Vaticano II. Il principale colpevole deve considerarsi Paolo VI. Già durante il Concilio, se non erro, procedette alla riforma istituzionale della S. Sede spostandone il centro di gravità dal Santo Uffizio (poi Congreg. per la Dottrina della Fede) alla Segreteria di Stato, ossia dalla religione alla politica. Paolo VI come teologo non sembra valesse gran che, era soprattutto un "animale politico", ma nel senso deteriore del termine. Lo spostamento del centro di gravità alla Segr. di Stato rappresentava anche una resa di conti contro Ottaviani e tutta la Curia romana, colpevole (sotto i Papi precedenti e in particolare Pio XII) di aver censurato e in qualche modo disciplinato i "nuovi teologi" facitori di eresie (anche se in modo che a noi oggi appare facile definire troppo blando). Dopo la "riforma liturgica" ossia l'eliminazione della veneranda liturgia della Chiesa, la "riforma della Curia" nel senso sopra detto è stata forse la peggiore azione di quel Papa.
3. Il veleno immesso nella Chiesa col Concilio continua a produrre i suoi mortiferi effetti all'infinito. Non criticare pubblicamente il Concilio, rivelatosi lo snodo degli errori e delle eresie che ci affliggono, rappresenta purtroppo un limite che il cardinale Burke, che ha sempre tutta la nostra filiale devozione e stima, non riesce evidentemente a superare. Preghiamo perché ci riesca.
PP
In previsione della visita apostolica alla Congregazione per il Culto Divino, memore dello stile grondante "misericordia" da ogni singolo artiglio delle precedenti commissioni visitatrici, spero che il mite card.Sarah abbia il cuore ben saldo. Che il Signore Gesù e la Santissima Vergine lo proteggano e ne rafforzino la fede, temo che la prova che lo attende sarà più dura di quello che apparirà a noi. In cordibus Jesu et Mariae.
RispondiEliminaVorrei conoscere il modo per manifestare pubblicamente lo sdegno che tutto quello che sta accadendo in Vaticano suscita in me. Un'azione congiunta con invio di messaggi pre-preparati per far intendere che siamo popolo che sa unire le forze nei momenti tragici...un indirizzo conosciuto da tutti per sommergerlu con i nostri invii..Mic se ne può fare promotore?
RispondiEliminaAmici miei, messaggi, proclami, persino correzioni formali non servono a niente. Bisogna farsi venir mente qualcosa di più concreto... Ma noi siamo la truppa. C'è bisogno di chi la guida è la rappresenta!
RispondiEliminaSe davanti all'imposizione della Comunione sulle mani sono stati tutti zitti e muti - con le eccezioni di mons Schneider e monsignor Viganò -, possiamo pensare che possano fare qualcosa per questa ulteriore novità?
RispondiEliminaDomani potrebbero emanare delle indicazioni in cui si invitano i fedeli a sputare sopra all'Ostia, ovviamente per ragioni igieniche, e la maggior parte del clero, con il cardinal Sarah in prima fila,si affretterebbe a spiegarci che dobbiamo obbedienza filiale al Santo Padre e che queste disposizioni sono tutte per il nostro bene.
Mi stupisco solo che ancora oggi ci attendiamo che qualche cardinale o qualche vescovo possa mostrare un minimo di opposizione. Sono tutti coperti e allineati, come in una visione della Beata Emmerick "i pochi che dovrebbero opporsi, saranno muti e deboli".
E poiché la fortezza è uno dei doni dello Spirito Santo, questa debolezza diffusa dovrebbe far riflettere (e farci pregare e sacrificarci).
dal momento che il ""concilio"" aveva captato una nuova lumenn gentium e aveva quindi stabilito che " la chiesa di cristo sussiste nella Chiesa cattolica " cosa poteva fare il santo Montini, ad inizio del Secondo Vaticano (1969),se non aggiornare la curia romana? Dopotutto Roncalli gli aveva lasciato all'uopo un jolli portentoso :lo SPUC!
RispondiEliminaChe pure lui, Roncalli aveva ricevuto ….ecosì via a ritroso.
preghiamo davvero che qualcuno abbia il coreggio, ma la vedo dura.
A proposito anche all'inizio fu interessato il segretario di stato per "aggiornare la disciplina ecclesiasistica alle necessità del "nostro tempo". Forse era il "nostro tempo" il Problema.
Bisogna comprare o restaurare, mediante collette fra i fedeli, vecchie chiese e chiesette sconsacrate, crearvi piccole comunità cattoliche e celebrare in quei luoghi solo messe "Vetus Ordo", cooptando sacerdoti disponibili a celebrarla e non allineati coi modernisti. Certamente non è facile, ma la fede in Dio Onnipotente può smuovere anche le montagne, come Egli stesso ci ha insegnato. Questo Vaticano e questa attuale Chiesa Cattolica purtroppo occupata dai modernisti sine die, va semplicemente bypassata, pur continuando ad essere nel suo "matrigno" seno, fino a quando Nostro Signore, secondo la Sua volontà, non si degnerà di cacciarli come fece coi mercanti nel Tempio di Gerusalemme (che Lui giudicó essere stata trasformata in una "spelonca di ladri", oggi direbbe "spelonca di ipocriti). Nel frattempo, organizzarsi diversamente.
RispondiElimina@ Anonimo
RispondiElimina15 marzo 2021 00:05
Questa è proprio una santa idea. Per tanti anni ho sperato che qualcuno censisse tutte le edicole sparse sul nostro territorio campestre, montano, marino, sui sentieri e nei piccoli borghi escludendo le città medio /grandi e metropolitane, con un degno servizio fotografico. E tuttora lo desidero. Potrebbe essere un muto strumento di evangelizzazione e lo spunto di ogni provincia per un decoroso restauro fedele alla nostra Fede Cattolica. Purtroppo ho visto edicole restaurate /aggiornate all'andazzo naturista/panteista. Mancano per di più vescovi e preti cattolici che potrebbero incanalare tante energie maschili che finiscono al bar, alla sala corse e nei bordelli. Aver cura del proprio territori era naturale compito del vescovo che si occupava seriamente delle sue anime. Volendo il nostro territorio potrebbe essere un giardino in fiore durante tutto l'arco dell'anno.
Oggi Santa Messa Novus Ordo per l'impossibilità di andare alla Santa Messa di sempre.
RispondiEliminaOvviamente non mi hanno dato la Comunione dal momento che tenevo le mani giunte e non le ho porte per la cosiddetta "Comunione sulla mano".
Sono stato in silenzio poiché ritengo che la Santa Messa non sia il momento per fare discussioni, la Santa Messa è la Santa Messa. Punto.
Offro la sofferenza, ma posso assicurare loro che non mi rivedranno neppure dipinto, ci andrò solo in circostanze come oggi, per non perdere la Messa di precetto domenicale. E ovviamente, soldi da me non li vedranno neanche con il binocolo (li darò a qualcun altro più meritevole, è nostro dovere sostenere la Chiesa).
E se a lor signori in Arcidiocesi decideranno di cancellare la Santa Messa tradizionale celebrata con il loro assenso, andrò alla Messa celebrata dalla Fraternità San Pio X.
Domanda : c'e' bisogno di tanti sotterfugi , di tante furberie ?
RispondiEliminaFirmatevi e buona notte al secchio!
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RispondiEliminaLa testimonianza di un parroco americano, f. Richard G. Cipolla, che scrive a un Vescovo:
RispondiElimina"La scoperta della Messa romana tradizionale è stata un’esperienza spirituale sconvolgente nella mia vita di sacerdote: ha portato molti buoni frutti nel mio ministero e mi ha riempito di una gioia che nulla può togliere. I tanti seminaristi e giovani sacerdoti che sono attratti dalla Messa tradizionale sono fortunati in quanto appartengono a una generazione per la quale la Messa tradizionale non è stata annullata dall’autorità. Questi uomini, e anche molte donne, sia religiose che laiche, hanno trovato una perla di grande valore e questo li rende molto felici, spiritualmente felici"
La lettera integrale qui: https://www.aldomariavalli.it/2021/03/18/non-si-puo-evangelizzare-il-mondo-con-una-messa-che-si-rifa-agli-anni-sessanta-del-secolo-scorso-unanalisi-sincera/
Qui il sito della sua Parrocchia:
https://www.stmarynorwalk.net/