Vedi precedenti sulla “cancel culture” qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui. L'imbarbarimento planetario sembra avanzare inesorabilmente.
Sono lontani i tempi in cui un presidente negro e illuminato, come Leopold Senghor, poeta e alfiere della “negritudine”, esibiva il suo amore per i classici e per la lingua latina e spingeva gli studenti più bravi del suo paese, il Senegal, e di tutta l’Africa nerissima a integrarsi anche tramite la cultura e l’assimilazione dei classici e della lingua latina.
Ora il problema non è integrare i neri, i latinos e gli indiani nella civiltà euro-occidentale ma dis-integrare la nostra cultura sin dalle sue radici e contrapporre i temi dei diritti umani a ogni discorso culturale, storico e spirituale. L’appello si estende a tutti gli occidentali che devono ricusare il loro passato, vergognarsi delle loro origini e sostenere la battaglia contro i classici, che a esaminarli furono tutti, più o meno, “razzisti”, “schiavisti”, “omofobi”, “maschilisti”, e via dicendo. Via la vita spirituale, al più cantiamo gli spiritual.
Perfino gli schemi del pensiero rivoluzionario vengono capovolti: le classi subalterne, i proletari, non devono impossessarsi delle idee dominanti e della cultura egemone per rovesciare i rapporti di potere e sostituirsi al comando della società; ma devono disprezzare la loro cultura e cancellare le sue tracce. Verso dove si va in questo modo? Verso una forma di imbarbarimento planetario e di ripiegamento narcisistico nell’oggi contro tutti gli ieri e i sempre.
È proprio su questo che vorrei soffermarmi. Dove conduce questa battaglia contro i classici, contro la cultura umanistica, contro le radici letterarie e artistiche, filosofiche e religiose, su cui è fondata la civiltà? Esattamente dove ci sta portando il neocapitalismo globale, più cinico e più rozzo: eliminare ogni sapere che non sia finalizzato a uno scopo pratico, utilitaristico, subordinare il bello all’utile, stabilire il primato assoluto delle condizioni economiche su quelle paludatamente ritenute “culturali”. Viva l’ignoranza delle classi oppresse rispetto alla cultura dei dominatori.
Perfino Pasolini, mezzo secolo fa, denunciava questa convergenza tra il movimento della ribellione, della contestazione globale contro la tradizione e la cultura e il disegno nichilista del nuovo capitalismo. Quando togli a una persona la sua cultura umanistica, il suo status di credente, il suo legame d’appartenenza con le sue radici e la sua tradizione, cosa resta? Resta il consumatore globale e resta il numero, la quantità, la forza e i rapporti di forza. Ecco la gigantesca alienazione che stiamo vivendo, in cui i movimenti di liberazione e di emancipazione diventano bracci armati dello stesso imbarbarimento e della stessa deculturazione di massa.
Un mondo sta saltando per questa alleanza sottotraccia, inconsapevole almeno in parte, tra i movimenti civili coi loro esiti incivili e il nuovo capitalismo globale. Mi sembra di vedere un mondo in cui le merci provengono dalla Cina e ti sono portate a casa tramite le grandi multinazionali del web, dopo averti invogliato con una serie di spot pubblicitari con ragazzi neri e gialli e l’elogio del mondo globale ma ecosostenibile. Manifattura cinese, distribuzione americana, pubblicità consumista-eco-progressista, cancellazione della filiera nostrana e di ogni traccia di lavoro artigianale, commerciale e produttivo nostrano. E tutto questo combacia alla perfezione con la cancellazione di tutto quanto richiami le nostre radici culturali, identitarie e letterarie. Intendiamoci, cancellare Dante o Chaucher non è la stessa cosa che cancellare un marchio industriale o artigianale, sono piani diversi: ma il processo è convergente e si chiama globalizzazione, riduzionismo globale. Dove quel che è inquietante non è solo il primato assoluto dell’economia, della finanza e della tecnologia sul mondo ma la sostituzione della cultura, della politica, della religione, della tradizione, delle civiltà con questo universo globale e funzionale. Alle merci ci pensano i cinesi, a farle conoscere e arrivare a domicilio ci pensano i giganti multinazionali e a darne una giustificazione “ideologica” e persino buona coscienza morale ci pensa il movimento di liberazione mondiale, nelle sue articolazioni: antirazzismo, MeToo, Antifa, cancel culture, pubblicità. Al posto di Omero, George Floyd.
Per questo vi dico: guardate che difendere Virgilio, Dante o Machiavelli non è attardarsi a difendere l’erudizione di pochi, ma è segare i rami e l’albero su cui siamo seduti. Siano nani che martellano la testa dei giganti sulle cui spalle abbiamo finora camminato.
Marcello Veneziani, La Verità 24 aprile 2021
"che l’occidente avrebbe esercitato sulle popolazioni indigene di tutto il mondo."
RispondiEliminaPero' il confort ,il lusso dell'occidente, le borse Prada..quanto je piaciono
Il tunisino che ieri ha barbaramente assassinato una poliziotta a coltellate era entrato da clandestino in Francia e da anni sui social faceva post di denuncia contro la “Islamofobia”... Ha ragione Marine Le Pen: “Basta regolarizzare, chi entra irregolarmente deve essere solo ESPULSO”.
RispondiEliminaQuanti sgozzamenti, auto contro la folla, assalti col machete, incendi di chiese dobbiamo ancora aspettare prima che ci si renda conto che l’immigrazione illegale rappresenta una minaccia grave non solo per l’Italia, dove avvengono troppi sbarchi (da inizio anno aumentati di oltre dodici volte rispetto a quando era ministro Salvini) ma per tutto il continente?
P.s. Aspettiamo parole di denuncia dalla sinistra, voi le avete sentite? Evidentemente una poliziotta francese, moglie e mamma, uccisa da un terrorista islamico arrivato in Europa da clandestino non è una vittima abbastanza importante.
IMMENSO Veneziani
RispondiElimina"Nani che martellano la testa di giganti"
Considerazioni lucide e di grande respiro. Da aggiungere uno dei bersagli su cui si ostina la strategia distruttiva del mainstream: la famiglia, come primo ed essenziale nucleo di trasmissione di valori, identità e cultura.
RispondiEliminaEra già dentro il '68 questo imbarbarimento, preparato a sua volta dal lungo cammino della modernità via via sempre più orfana della Chiesa maestra e madre. Quando la chiesa non ha più convertito le generazioni nascenti dei piccoli barbari ecco che lei stessa ha iniziato ad imbarbarirsi diventando incapace di trasmettere la Parola di Dio e le parole degli uomini immagine di Dio. Quando la scienza ha abbandonato il vivente per concentrarsi unicamente sul meccanismo l'immagine di Dio è diventata immagine della bestia in evoluzione, che poi si è rivelata in realtà involuzione bestiale di ogni progresso umano. La scienza stessa è morta staccandosi dalla vera religione e ben lo vediamo oggi nei suoi frutti. La scienza morta è diventata dea di morti, di una religione morta, di una cultura morta. Un'unica possibilità resta all'uomo bestia, incamminarsi sulla Via stretta della Verità e della Vita, solo allora riscoprirà il suo essere immagine di Dio, capace della vera e vivente religione, che è vera e vivente cultura umana, solo allora arte e scienza insieme perché propria dell'immagine di Dio,Uno e Trino.
RispondiElimina
RispondiEliminaL'Occidente sempre sotto accusa, ossia i Bianchi. Basta con le menzogne.
La conoscete la storia? La schiavitù l'hanno abolita i Bianchi non i Neri né tantomeno i musulmani, che ancora la praticano.
Discorso di Danton, alla Convenzione contro la schiavitù in nome dei principi della Rivoluzione. Si vuole presentare la tratta degli schiavi africani dall'Africa alle Americhe come un fenomeno unico, irripetibile, macchia perenne sui Bianchi.
La tratta era una cosa orribile ma furono proprio i Bianchi a combattere in un secondo tempo la schiavitù e infine ad abolirla.
Quanto l'Italia giolittiana occupò la Libia, nel 1911, per prima cosa abolì la schiavitù, cosa apprezzata persino da Lenin, pur nemico del "colonialismo". Lo stesso fece l'Italia fascista quando occupò l'Etiopia, nel 1936. Il Negus l'aveva abolita o limitata l'anno precedente ma con leggi rimaste sulla carta.
Prima dei Bianchi, i grandi trafficanti di schiavi furono per secoli gli Arabi, ai quali i capi tribù neri vendevano i loro soggetti. La tratta avveniva qui per via di terra, sino al Magascar, isola dove c'era il più grande mercato di schiavi del mondo, forse. In Africa, la schiavitù era normale, lo schiavo era considerato un bene mobile, utilissimo per l'agricoltura e altro. L'economia tribale era a base schiavistica. Erano i capi indigeni a vendere i loro sudditi o i loro schiavi ai mercanti portoghesi, inglesi, etc.
Gli Europei subirono per secoli le razzie dei pirati musulmani (Saraceni, Barbareschi) e si calcola che più di un milione di loro siano stati catturati e venduti come schiavi in NordAfrica. Per rappresaglia gli Europei schiavizzavano i musulmani che catturavano, a meno che non si convertissero.
Basta con il colpevolizzare la razza bianca, portando argomenti speciosi, guardando solo alle brutture perpetrate e ignorando per ignoranza imbevuta di malafede e odio ideologico i grandi meriti dei Bianchi per la civiltà.
H.
C'è da dire comunque che nel termine 'schiavitú' spesso sono comprese sia quella propriamente detta (in cui lo schiavo era praticamente un oggetto) e la cosiddetta 'servitù', in cui il padrone aveva dei doveri nei confronti dello schiavo, per esempio mantenerlo e curarlo
EliminaE spesso il confine tra le due non è così netto, per esempio nell'Africa subsahariana spesso era del secondo tipo (nel Sahel e in Somalia il 30-90% della popolazione era in questo stato) ma gli arabi hanno diffuso quella del primo tipo: per esempio Zanzibar era nell'800 una della capitali mondiali del commercio di schiavi-oggetto , con gli schiavisti che razziavano e avevano avamposti fin nel bacino del Congo per smerciarli in medio oriente.
https://www.maurizioblondet.it/cronache-della-bestia-globale/
RispondiEliminaCronache della Bestia (globale)
Maurizio Blondet 24 Aprile 2021
Facebook ha appena rimosso il gruppo “COVID 19 VACCINE VICTIMS AND FAMILIES” con oltre 120.000 membri ed un incremento di 10.000 membri a settimana.
La chiusura della pagina è dovuta all’introduzione, da parte di Facebook, del divieto su una vasta gamma di affermazioni sul vaccino Covid a febbraio. L’elenco dei divieti include affermazioni secondo cui i vaccini causano coaguli di sangue o possono modificare il DNA delle persone.
https://www.maurizioblondet.it/pubblicita-progresso-pd/
RispondiEliminaUna lettrice precisa:
“Buona sera dottor Blondet, ho letto oggi il suo articolo sulla morte della signora Milva.
Volevo solo dirle che è stata la figlia di Milva (che è fissata con i vaccini) che ha fatto vaccinare la madre. E’ sempre lei, assieme alla segretaria, che si occupava di gestire le comunicazioni (facebook ecc..) di sua madre. La signora Milva era malata da tempo e con una demenza avanzata. Non aveva certamente la forza di stare a strillare su Facebook o altrove le parole d’ordine governative. Ci tenevo a dirle questo per onorare la signora Milva.
Cari saluti. Stia bene e tenga duro
Lettera Firmata
https://www.maurizioblondet.it/pubblicita-progresso-pd/
RispondiElimina%segue
L’Avvocato Fuellmich:
Qualche mese fa l’avvocato Reiner Fuellmich ha parlato con Jerm Warfare dei suoi piani di querelare l’OMS per crimini contro l’umanità. È uno degli avvocati più potenti in Europa e sta preparando la più grande azione collettiva della storia, conosciuta anche come Norimberga 2
Qualche giorno fa Fuellmich ha parlato di nuovo con Jerm Warfare per controllare le ultime informazioni. ′′ C ‘ è luce in fondo al tunnel “, ha detto. ′′ Abbiamo vinto i processi e ne vinceranno molti altri.”
Durante l’intervista ha detto sulla procedura Corona: ′′ Questi sono i crimini più gravi contro l’umanità mai commessi.” Le poche persone che riescono a pensare autonomamente, circa il 10 % della popolazione, sapere che non si tratta mai di un virus o di una salute, ma di diluire la popolazione mondiale e controllare, ha detto.
Norimberga 2
Quindi i vaccini contro il Coronavirus non hanno nulla a che fare con la vaccinazione, ma fanno parte di esperimenti genetici, ha detto. Fuellmich ha aggiunto che i giocatori dietro le quinte fanno molti errori. Lui pensa, ad esempio, che i produttori di vaccini non si aspettavano che si verifichino così tanti effetti collaterali e morti.
Ha parlato con un whistleblower che ha detto che inizialmente avevano pianificato di distruggere tutto questo scenario solo nel 2050 Poi le persone che tirano i fili sono diventate avide e hanno deciso di mettere in atto i piani molto prima, ha affermato il Whistleblower. ′′ Penso che per questo stanno commettendo così tanti errori “, ha detto Fuellmich, che ha risposto a più di 100 scienziati ed esperti.
L ‘ avvocato ha continuato che potrebbe essere necessario un tribunale speciale per Norimberga 2, perché ora è così grande che potrebbe essere fuori dalla portata dei tribunali nazionali. ′′ Abbiamo le prove.”...%
%segue
RispondiEliminaEuropa: campo di battaglia principale
Chi sono queste persone che tirano i fili? Fuellmich dice che si tratta di un gruppo di circa 3.000 super ricchi. Questo gruppo comprende, tra l’altro, la cricca di Davoser intorno a Klaus Schwab e cosa vogliono? Controllo completo delle persone. ′′ Corrompono medici, personale ospedaliero e politici. Le persone che non collaborano sono minacciate. Usano tutte le tecniche psicologiche possibili per manipolare le persone.”
Fuellmich ha parlato anche con un altro whistleblower che ha spiegato perché l’Europa è il campo di battaglia principale di questa guerra. ′′ L ‘ Europa è completamente fallita. Le pensioni sono state completamente saccheggiate. Ecco perché vogliono controllare l’Europa prima che la gente capisca cosa sta succedendo.”
Molte persone moriranno
I media mainstream fanno finta che la maggior parte delle persone siano favorevoli alle azioni. Secondo l’avvocato, questo non è certamente il caso. Quasi tutti quelli con cui parla in Germania sanno che, ad esempio, una mascherina non aiuta ed è informato da mezzi di comunicazione alternativi. ′′ I vecchi media si stanno estinguendo.”
Il suo consiglio? Diffondete la verità e i fatti il più possibile e non sprecate le vostre energie con persone che vogliono assolutamente farsi vaccinare. ′′ Non possiamo salvare tutti. Molte persone moriranno.
Lorenzo Fontana:
RispondiEliminaStoria, Identità, Tradizione!
Nel leone di San Marco, patrono del nostro amato Veneto, vi è il nostro passato ed il nostro futuro.
Buon San Marco a tutti Voi!
"25 APRILE. IO NON FESTEGGIO.
RispondiEliminaNon celebro il 25 aprile per sette motivi.
Uno, perché non è una festa inclusiva e nazionale, ma è sempre stata la festa delle bandiere rosse e del fossato d'odio tra due Italie.
Due, perché è una festa contro gli italiani del giorno prima, ovvero non considera che gli italiani fino allora erano stati, in larga parte fascisti o comunque non antifascisti e dunque istiga alla doppiezza, all'ipocrisia.
Tre, perché non rende onore al nemico, ma nega dignità e memoria a tutti coloro che hanno dato la vita per la patria, solo per la patria, pur sapendo che si trattava di una guerra perduta.
Quattro, perché l'antifascismo finisce quando finisce l'antagonista da cui prende il nome: il fascismo è morto e sepolto e non può sopravvivergli il suo antidoto, nato con l'esclusiva missione di abbatterlo.
Cinque, perché quando una festa aumenta l'enfasi con il passare degli anni anziché attenuarsi, come è legge naturale del tempo, allora regge all'ipocrisia faziosa e viene usata per altri scopi: ieri per colpire Silvio Berlusconi, oggi Matteo Salvini e/o Giorgia Meloni.
Sei, perché è solo celebrativa, a differenza delle altre ricorrenze nazionali, si pensi al 4 novembre in cui si ricordano infamie e dolori della Grande Guerra, invece nel 25 aprile è vietato ricordare le pagine sporche o sanguinarie che l'hanno accompagnata e distinguere tra chi combatteva per la libertà e chi voleva instaurare un'altra dittatura.
Sette, perché celebrando sempre e solo il 25 aprile, unica festa civile in Italia, si riduce la storia millenaria di una patria, di una nazione, ai suoi ultimi tempi feroci e divisi. Troppo poco per l'Italia e per la sua antica civiltà.
Marcello Veneziani".
https://gloria.tv/post/MSBfuPbyLuh74ZLTKSeqRdRbh
RispondiEliminaStringiamo al petto i nostri figli. Il respiro che diventa tutt'uno, il battito cardiaco che si sovrappone. Vorremmo proteggerli. Vorremmo che i loro occhi non scorgessero le rovine del nostro tempo. Vorremmo che il nostro corpo fosse uno scudo impenetrabile contro i dardi avvelenati scagliati, senza pietà, dal mondo moderno. Padri. Madri. Questo siamo. Catapultati in un' epoca senza più ragione od ideali. Imprigionati in un sistema claustrofobico, dove vivere e respirare sono atti sovversivi. Padri. Madri. Che hanno scelto la strada meno battuta, più impervia. Che hanno deciso di resistere, di non lasciarsi travolgere.
RispondiEliminaGiorgio Gaber in "Il tutto è falso" recitava che:
" E allora siamo un po' preoccupati
Per i nostri figli
Ci spaventano i loro silenzi
I nostri sbagli
L'importante è insegnare quei valori
Che sembrano perduti
Con il rischio di creare
Nuovi disperati"
Passare il testimone dei valori in cui crediamo ai nostri figli è un arduo compito. Rischiamo di creare in loro "disperazione",false speranze. Corriamo il pericolo di condannarli.
" Questo è un mondo
Che ti logora di dentro
Ma non vedo
Come fare ad essere contro
Non mi arrendo
Ma per essere sincero
Io non trovo proprio niente
Che somigli al vero".
Non dobbiamo però abdicare. Non possiamo cedere al pensiero dominante che vuole l'uomo omologato, spettro senza volto. Trasmettiamo loro le nostre idee, i nostri orientamenti. Meglio una sana disperazione che un sonno ad occhi aperti. Meglio la consapevolezza della propria condizione, che una vigile e mortifera letargia cognitiva. Padri. Madri. Figli. Un unico respiro, un unico battito, un unico cuore. Uno scudo fatto di dignità ed amore. Contro tutto e tutti. Contro il nuovo mondo. Pazzo, spietato, senza senso, filtrato. "Scientifico", asettico, privo di logica, capovolto. Un universo dove il "tutto è falso" ed "il falso è tutto".
RispondiEliminaIl futuro del Veneto. Solo con l'Italia, ha un senso.
Giusto celebrare la gloriosa repubblica di un tempo. Non possiamo tuttavia cancellare la sua lunga e squallida decadenza, che finì ingloriosamente con la resa a Napoleone, senza combattere. I veneziani si riscattarono nel 1848 ribellandosi agli Austriaci e combattendo valorosamente contro di loro nel famoso assedio (componente popolare dei moti risorgimentali, durante la I guerra d'indipendenza). Si combatté duramente anche a Vicenza.
Mi permetto di dissentire sul futuro del Veneto.
Il futuro del Veneto è nell'Italia unita, da migliorare ampiamente l'Italia, come sappiamo, ma da consolidare. Pensare ad un futuro "veneto" separato dal resto d'Italia (e magari un domani, contro di esso, con la secessione) significa a mio modesto avviso aver la vista corta, preparare al Veneto e all'Italia giorni assai amari.
La storia non si ripete mai due volte, dovremmo averlo imparato. Le glorie del passato scomparso per sempre non ritornano, mai. Un Veneto "indipendente", regione con alto tasso di aborti e immigrazione afroasiatica, sarebbe solo condannato a ridiventare un'appendice, afro-veneta, ben sfruttata, del mondo tedesco, forse domani turco-tedesco. Un mondo contro il quale dobbiamo invece prepararci a combattere, ancora una volta.
PP
Il progresso avanza imperioso e mica ha bisogno, figuriamoci, di Aristotele e di Platone, di Cicerone e di Tacito. Anzi, deve cancellarli per sempre come una penosa macchia. Il nichilismo è servito.
RispondiElimina"La Francia è a rischio guerra civile"
RispondiElimina20 generali dell'esercito scrivono una drammatica lettera a Macron: "E' in corso la disintegrazione del paese. E' conquista islamista. Agite o ci sarà un'esplosione e allora dovremo intervenire noi"
Giulio Meotti
Il primo marito della première dame è morto poco più di un anno fa. Alcune foto la ritraggono piangente alle esequie. Un uomo discreto. Padre dei suoi figli. Sono decenni ormai che passiamo sopra a tante tragedie con indifferenza, come se non riguardassero tutti, come se tutti non fossimo anche causa ed effetto del male e/o del bene che ognuno di noi compie in pensieri, parole, opere ed omissioni. Un uomo discreto, forse troppo. Mi chiedo fino a che punto la discrezione che ti ammazza sia giusta, fino a che punto andare ove ti porta il cuore del momento non confonda tutte le carte in tavola sortendo effetti impensabili e remoti.
RispondiElimina25 aprile: una tragicommedia lunga quanto la Repubblica Italiana
RispondiEliminaIl 25 aprile è, come già detto in passato molte volte, senza dubbio la "festa" più stolta che la mente umana abbia mai concepito.
Sia perché "si festeggia" un disastro militare spaventoso; sia perché "si festeggia" una guerra civile fomentatrice di odio inestinguibile (e la "festa" stessa serve ad alimentarlo scientemente); sia perché si dimenticano - da parte anche di chi meno dovrebbe - centinaia di sacerdoti massacrati anche a guerra finita, per non parlare dei laici e delle donne stuprate e spesso poi uccise i maniera bestiale da parte dei partigiani, quelli veri.
Ma la "festa" è stolta precipuamente per un altra ragione: la stoltezza risiede nel nome stesso della "festa: "liberazione".
Nella realtà delle cose, come ormai tutti sappiamo perfettamente, a cacciare l'invasore tedesco dall'Italia fu l'invasore anglo-americano. In questo tragico contesto, gli italiani seppero solo massacrarsi a vicenda appresso all'invasore prescelto, eroiche e nobili figure a parte. E tutto questo ha portato ovviamente alla fine della vera libertà italiana: dal 1945 l'Italia è colonia. Fino agli anni Novanta, una colonia con una certa dignità; dall'euro e dalla morte dell'indipendenza nazionale, senza dignità alcuna.
Prima controllati dagli USA, poi controllati dagli USA e dall'UE, oggi schiavi dell'UE, a sua volta strumento della finanza internazionale, che opera negli USA ma pure nel resto del mondo,essendo per sua natura apolide e mondialista.
Oggi siamo gli schiavi di tutti, e ogni 25 aprile di più.
Il frutto maturo del cosiddetto "risorgimento" e delle "brigate Garibaldi".
Ma quest'anno la schiavitù ha raggiunto l'ossimoro e l'apoteosi. Si festeggia la "liberazione" mentre siamo tutti prigionieri dentro casa, sessanta milioni di persone agli arresti, senza lavoro, senza soldi, senza dignità, braccati come bestie da droni, elicotteri e stato di polizia, mentre mafiosi, immigrati e compagnia bella se ne vanno a zonzo liberamente.
Ah, dimenticavo: c'è qualcun altro che va zonzo in questo giorno: ovviamente i partigiani! Quasi nessuno di questi "partigiani" era nato in quei giorni, pochi erano bambini, ma loro sono i "partigiani" in eternum. O meglio, diciamo finché dura questa repubblica. Perché sono tutt'uno.
Loro sono liberi, perché questa è la loro repubblica e la loro "festa": la "festa" dell'odio, della morte, della schiavitù.
Questo loro sono, questo loro festeggiano.
Noi, da parte nostra, commemoriamo le vittime uccise per odio alla fede e per odio puro dai partigiani, ci schieriamo con loro e rivendichiamo la libertà vera della vera Italia.
Quella di tutti i secoli precedenti.
Mai come oggi questa "festa" è una tragicommedia. Presagio di futura schiavitù.
Presagio di future lotte per la libertà nostra. Quella vera.
Quella degli insorgenti italiani.
Perché sempre invasi siamo. Mentre tutti gli schiavi, di ogni genere e tipo, belano "belaciao" davanti ai lupi.
RispondiEliminaLa Francia è a rischio guerra civile, soprattutto a causa della pressione islamica - un avvertimento dei militari al governo, che deve darsi una mossa.
I particolari della lettera, firmata anche da 20 generali, si trovano su Le Figaro.
L'aggressività dei musulmani, padroni di numerose banlieues, si spiega innanzitutto con il loro numero, altissimo: sembra siano 5 milioni. L'islam sta conquistando demograficamente l'Europa, grazie ai nostri vizi, tutelati per legge dalle nostre indegne classi dirigenti.
Mons. Lefebvre, che fu per 25 anni missionario (e di successo) nell'Africa Occ. Francese ed ebbe modo di conoscere bene la mentalità musulmana, scrisse, tra l'altro:
"Tenuti dalla famiglia, se hanno la disgrazia di convertirsi [al Cattolicesimo] rischiano le peggiori sevizie o perfino l'avvelenamento. Così noi non potevamo convertire i bambini musulmani nelle nostre scuole [cattoliche], nelle quali tuttavia essi erano numerosi. Come ho già detto, è la ragione per la quale non volevamo superare il 15% degli effettivi [di una scuola]. Perché, dal momento in cui i musulmani si sentono numerosi, forti e importanti, impongono la lor volontà. Finché sono poco numerosi, si sottomettono volentieri alla disciplina e allo studio. Baciano la mano che non possono tagliare, dice uno dei loro proverbi. Invece giungevamo a delle conversioni con gli animisti..." ('Un vescovo cattolico', ediz. S. Francesco di Sales, 1990, p. 30 - raccola di interventi di mons. Lefebvre, con molte fotografie).
RispondiEliminaLa libertà vera, della vera Italia, "quella di tutti i secoli precedenti"
Tutti i secoli? Allora fino ai Romani? Non è possibile.
L'Italia dei secoli precedenti all'Unificazione era da tre secoli dominata dagli stranieri, in modo diretto e indiretto: dominio e appendice degli Asburgo di Spagna; annessa all'impero napoleonico in parte notevole; dominio e appendice degli Asburgo d'Austria, ridottosi via via il dominio sino a sparire del tutto solo nel 1918.
BLM ed antirazzisti vari di casa nostra dovrebbero leggere le gesta di tanti missionari cattolici ,militari,medici ed esploratori europei che hanno combattuto in Africa contro la tratta degli schiavi.Adesso si permettono di dire un cumulo di sciocchezze sul conto di questi uomini che spesso hanno dato la vita per portare il progresso in Africa.Sicuramente non erano tutti santi ma se la loro cultura viene cancellata con cosa la potranno sostituire?E Draghi oggi da chi si è fatto scrivere il discorso forse da Speranza e Letta? Se dopo 75 anni dalla fine della guerra non si riesce ancora a fare un discorso che riconosca anche il sacrificio dei soldati della parte che ne è uscita sconfitta(da americani,inglesi,francesi ,polacchi ecc.)come si pensa di fare riforme efficaci e giuste?Oggi sentendo il discorso di Draghi ho avuto la certezza che finiremo tutti molto male.
RispondiEliminaLo scisma ateo
RispondiEliminadi Giulio Meotti
Il Foglio, 24.04.2021
Proteste per il premio che gli Umanisti ritirano a Dawkins. “Scomunicate come una chiesa”.
Roma. Il grande ateo che aveva lanciato la celebre campagna dei bus di Londra annunciando che “Dio non esiste, goditi la vita”, si è ritrovato accusato di blasfemia e scomunicato come fosse un eretico. Richard Dawkins aveva spiegato che i trans puoi chiamarli come vuoi, ma esistono solo due sessi biologici, il resto è “solo semantica”. Non poteva che causare un certo sconcerto fra alcuni grandi intellettuali atei il fatto che Dawkins sia stato privato del premio di “Umanista dell’anno” dell’Associazione umanista americana per via delle sue critiche al “culto del transgenderismo”. “La cancel culture e la mafia woke stanno uccidendo la libertà di parola” ha detto l’Atheist alliance international. “Assolutamente scandaloso e codardo”, ha twittato Ayaan Hirsi Ali. “Nessuno può immaginare il motivo per cui gli umanisti dovrebbero soccombere alla folla woke”. Sulla stessa linea David Silverman, già presidente di American Atheists, mentre Todd Stiefel, che con la sua fondazione ha speso quattro milioni di dollari per promuovere l’ateismo, ha fatto di più. Ha annunciato di aver interrotto ogni finanziamento all’organizzazione che ha cancellato Dawkins. “Sappiate che non riceverete più denaro da me o dalla mia fondazione. Avete messo in imbarazzo l’intero movimento. Avete bruciato in effige un eretico per il suo dissenso dal dogma”.
Il linguista di Harvard Steven Pinker, premiato come Dawkins dall’organizzazione, ha scritto una lettera aperta per protestare. “Sarebbe stato del tutto appropriato per quelli di voi che si sono opposti ai tweet di Dawkins criticarli su The Humanist. Ma punire, disonorare o umiliare uno scrittore è un tradimento dell’umanesimo. Vi state trasformando in uno zimbello”.
E la critica, scrive Steven Pinker, si intensificherà quando verrà fuori che fra i passati “Umanisti dell’anno” ci sono Margaret Sanger, la fondatrice di Planned Parenthood “sostenitrice dell’eugenetica”, e la scrittrice Alice Walker, “che avanza teorie del complotto antisemite folli”. “Se ogni umanista dell’anno potesse essere cancellato da qualcuno che estrapola una frase dal suo lavoro avremmo una nuova Inquisizione che sarebbe beffata da ogni difensore della religione”.
Ma sono anni che questi “eretici” sono cacciati da numerosi fori dai guerrieri della “giustizia sociale”. La dissidente islamica ed ex parlamentare olandese Ayaan Hirsi Ali, icona della libertà di parola e di espressione, avrebbe dovuto ricevere una laurea honoris causa dalla prestigiosa Brandeis University di Boston. Ma una massiccia petizione e le proteste degli accademici liberal hanno costretto l’ateneo a fare marcia indietro e a ritirare il riconoscimento. A Richard Dawkins è stato impedito di tenere conferenze in numerose università per le sue posizioni sull’islam, da Berkeley al Trinity College (a differenza dei woke, il biologo evoluzionista non risparmia nessun monoteismo). Il primo grande scisma nel movimento ateo ha avuto luogo dieci anni fa, quando Rebecca Watson, un’importante blogger atea, ha raccontato di aver subìto delle avance in un ascensore alla Conferenza mondiale degli atei a Dublino. Dopo aver pubblicato un video sulla sua esperienza, sottolineando come gli atei dovrebbero preoccuparsi della “giustizia sociale”, Dawkins sarcasticamente paragonò l’esperienza di Watson a quella di una donna musulmana oppressa.
Questi atei continuano a fare il loro lavoro di razionalisti alfieri della libertà di espressione. Ma non si sono accorti che il loro movimento è diventato una chiesa che predica una nuova religione. Il Grande risveglio.
Chiude il dipartimento di studi classici della Howard University di Washington, in quanto i grandi autori del passato, tra i quali: Omero, Cicerone, Platone e Socrate, avevano la "colpa" imperdonabile di essere maschi e bianchi.
RispondiEliminaLa Cancel Culture avanza, cancellando i grandi classici del passato, e plasmando un eterno presente, politicamente ideologizzato, come il politicamente corretto impone.
Boris Johnson tira un pugno alla cancel culture. E’ il primo e unico leader occidentale a volere una legge contro lo stalinismo dei tolleranti che fa strame di dissidenti islamici, cattolici, femministe e gay critici del gender, chiunque non sia tesserato dal partito del pensiero unico...
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