Per ristorarci dalla pesantezza del quotidiano attingendo alle innumerevoli risorse dei tesori di spiritualità di questo tempo pasquale. Qui il testo intero con alcuni approfondimenti.
Inno dei Vespri del Giovedì in Coena Domini
O memoriále mortis Dómini! panis vivus, vitam præstans hómini! præsta meæ menti de te vívere et te illi semper dulce sápere. Pie pellicáne, Iesu Dómine, me immúndum munda tuo sánguine; cuius una stilla salvum fácere totum mundum quit ab omni scélere. Te cum reveláta cernam fácie, visu tandem lætus tuæ glóriæ; Patri, tibi laudes et Spirítui, dicam beatórum iunctus cœtui. Amen. |
Oh memoriale della morte del Signore, Pane vivo, che dai vita all'uomo, Concedi al mio spirito di vivere di Te, E di gustarTi così sempre dolcemente. Oh pio Pellicano, Signore Gesù, Purifica me, immondo, col tuo sangue, Del quale una sola goccia può salvare Il mondo intero da ogni peccato. Fa' ch'io contempli il tuo volto nella patria beata del cielo con il Padre e lo Spirito santo nei secoli dei secoli. Amen. |
L'osservazione di un attento lettore, mi ha fatto scoprire che il testo della strofa conclusiva dell'Inno, che avevo ripreso [qui] e pubblicato automaticamente differisce da quello della versione originale, che peraltro avevo già pubblicata per intero qui. Di seguito inserisco la versione antica con la rispettiva traduzione.
Jesu, quem velatum nunc aspicio, Oro, fiat illud quod tam sitio: Ut te revelata cernens facie, Visu sim beátus tuæ gloriæ. Amen. |
Oh Gesù, che velato ora ammiro, Prego che avvenga ciò che tanto bramo, Che, contemplandoTi nel volto rivelato, A tal visione io sia beato della tua gloria. |
Il primo gesto da compiere è l'esodo dal lockdown cognitivo. Occorre capire che l'emergenza epidemiologica è utilizzata come metodo di governo per riorganizzare la vita, la società, l'economia, la politica. Folle è fingere che il virus non esista, come folle è pensare di rinunciare alle libertà e ai diritti in nome della lotta al virus. In duemila anni di storia dell'Occidente, non si erano mai combattute le epidemie con i lockdown, cioè trattando come malati indistintamente tutti i cittadini. Rifletteteci.
RispondiEliminaMi permetto di dissentire, quasi amareggiato, dalla pessima traduzione dell'Adoro te devote. Si poteva fare assai meglio... similitudini, paragoni, metafore ecc. esprimono la sostanza, qui del tutto assenti, un esempio: Pie pellicane...
RispondiEliminaIMPORTANTISSIMO
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/cure-domiciliari-un-primo-passo-del-parlamento
L’ORDINE DEL GIORNO
Cure domiciliari, un primo passo del Parlamento
ATTUALITÀ13-04-2021 Gianfranco Amato
Il Senato ha approvato con 212 sì (2 no e 2 astenuti) un ordine del giorno con primo firmatario il leghista Romeo che impegna il Governo ad aggiornare i protocolli per le cure domiciliari dei pazienti con Covid-19. Si chiede di superare la logica della “vigile attesa” e tenere conto dell’esperienza sul campo dei medici con l’uso di farmaci già esistenti. Un primo passo, che va oltre la strategia vaccinocentrica....
Che bello il mistero della Santa Eucaristia!
RispondiEliminaIn ogni santa messa Gesù si sacrifica come Agnello immolato.
Torniamo sotto la croce, con la Madre, mentre Lui dalla croce versa il Suo sangue.
Quel pane consacrato è il Suo corpo, quel vino consacrato è il Suo sangue.
Il sangue che esce con l'acqua dal fianco trafitto dalla lancia che perfora il cuore.
Dal Cuore di Cristo, nel Cuore di Cristo:
l'acqua per purificare l'anima, il sangue per trasfonderci la Sua vita.
Sono lì e vedo, consolando Gesù e Maria nel loro dolore fisico e spirituale.
E, per i loro meriti e le grazie che concedono, riversate a fiumi su chi si dispone a farsene contenitore, posso consolarmi gustando quanto è soave il pane vivo del memoriale, bagnato da una goccia del battesimo che rinnova il mondo intero.
Stare accanto al cuore eucaristico di Gesù, desiderare di vedere il Suo volto, contemplandone ora il mistero per attendere di adorarlo faccia a faccia nella patria beata.
Amen!
Bellissimo. Così come la melodia gregoriana.
RispondiEliminaSarebbe molto meglio, a mio avviso, insistere di più sul nostro patrimonio spirituale, piuttosto che su quel che sta accadendo, che ormai conosciamo.
Del resto, ormai hanno vinto loro definitivamente e sarebbe tempo perduto, oltre che ridicolo, battagliare contro una potenza mondiale colossale.
Ci restano solo eventualmente le armi spirituali, che nessuno ci può togliere.
Non mi sembra che Gesù Cristo abbia alcuna intenzione di ascoltarci, che anzi sta riversando ogni grazia proprio su coloro che Lo combattono, ma tentar non nuoce!
Anonimo 8:36
RispondiEliminaSono d'accordo. Grazie. Sto provvedendo.
Ho rivisto la traduzione, anche se serve altro tempo per meditarla bene e mi son accorta di aver trovato e citato nei versi finali una versione diversa da quella già nota. Sarà l'occasione per verificare le fonti.
RispondiEliminaNella colonna di destra del blog, visibile passando alla versione web anche dai cellulari,
RispondiEliminapotete trovare i link sia alle svariate Litanie che ad alcuni dei principali Inni della devozione cattolica...
RispondiEliminaSiamo sicuri che nei secoli passati non ci siano mai stati lockdown per combattere le epidemie?
Quando le città, peraltro ancora piuttosto piccole, erano cinte da mura, a volte gli
abitanti non venivano chiusi dentro per qualche tempo, durante le epidemie?
Magari rischiando di morire di fame?
Nei secoli passati non c'erano i medici di base, le possibili cure domiciliari precoci con rimedi già noti, le terapie intensive per i casi più gravi, la circolazione di notizie utili in tempo reale, ecc.
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