Il documento pubblicato di seguito proviene dall’associazione Iustitia in Veritate, e riguarda il discusso obbligo vaccinale per il personale sanitario. Per ora; ma una volta aperta la breccia, il provvedimento potrà attendibilmente essere esteso a tutti. Il documento non solo ci offre una visione chiara della situazione ma accenna anche alle azioni concrete da intraprendere nelle sedi adeguate. Ma per ora riguarda solo i vaccini, mentre la situazione è ben più grave articolata [ad es. qui - qui]. Restiamo vigili e pronti ad agire.
Il Decreto Legge n. 44 – Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici, entrato in vigore il 01/04/2021 purtroppo non è un pesce d’aprile ma una tragica realtà.
Abbiamo scoperto che lo stato può imporre un trattamento sanitario obbligatorio, basato su una terapia genica sperimentale, la cui efficacia è dubbia (infatti non è garantita l’immunizzazione, né l’eventuale sua durata) mentre gli effetti avversi, soprattutto a medio e lungo termine, non sono noti, e certamente esiste già una preoccupante casistica sulle sue conseguenze, anche fatali, a breve termine.
Per il momento sono interessati dal provvedimento gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali (art.4, comma 1).
Si tratta di una nuova frontiera nel progressivo annullamento delle nostre libertà fondamentali dove la persona è di fatto spogliata anche del proprio corpo, sul presupposto che essendo di proprietà dello stato può diventare laboratorio di esperimenti medici.
Di fatto il DL ha trasformato i nostri sanitari in cavie di stato, ma nessun’altra categoria di lavoratori può ragionevolmente sentirsi al sicuro.
È necessario comprendere l’assoluta gravità di questo ennesimo atto liberticida, che viola la Costituzione, la Dichiarazione di Helsinki, la Convenzione di Oviedo, il Codice di Norimberga, la Normativa sulla privacy, lo Statuto dei lavoratori e la recente Risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 del Consiglio d’Europa, che vieta agli Stati di rendere obbligatoria la vaccinazione anti SARS-CoV-2, e di usarla per discriminare lavoratori o chiunque decida di non avvalersi della vaccinazione.
Il decreto legge n. 44 del 1/4/2021 potrebbe tuttavia non essere convertito in legge, ma è grave che si sia arrivati a concepirne l’elaborazione sulle basi di una politica sanitaria, che con le sue scelte da oltre un anno sta fagocitando ormai tutti i diritti della persona. Di fronte a tale modalità di intervento legislativo si manifestano quindi evidenti profili di violazioni di norme anche di rango costituzionale.
È una battaglia di libertà sotto ogni profilo perché questo ennesimo DL impositivo è l’ultimo atto di una serie di abusi che vanno identificati con il loro nome, ma che i più hanno subito passivamente, rendendo di fatto possibile qualunque prepotenza e arbitrio: la mascherina all’aperto, i tamponi senza sintomi, il coprifuoco, la chiusura di locali che avevano adottato protocolli di sicurezza, gli arresti domiciliari delle zone rosse…
Come già rilevato da diversi giuristi, il decreto legge sul vaccino obbligatorio è zeppo di illegittimità costituzionali e, in alcune ipotesi, potrebbe addirittura integrare anche fattispecie di reato per la sua pervasività.
Si stanno quindi elaborando dei ricorsi affinché si giunga ad un pronunciamento da parte della Corte Costituzionale.
Inoltre prevedendo ai commi 3, 4, 5, 6 dell’art.4 la trasmissione di dati individuali sensibili ai sensi del D. Lgs 51/2018, senza il consenso dell’interessato e al di fuori dell’ambito penale, configura un illecito, a cui si applicano le sanzioni previste dagli articoli 41, 42 e 43 del D.Lgs 51/2018.
L’articolo 41 parla di risarcimento del danno, mentre l’articolo 42 prevede sanzioni amministrative in capo a chi tratta e trasmette tali dati. I soggetti a cui fa riferimento l’art. 42 sono i datori di lavoro e tutti quei funzionari che trasmetteranno i dati per conto del datore di lavoro o dall’ospedale alla ASL. Le relative sanzioni amministrative vanno da 50.000 euro fino a 150.000 euro e sono previste anche sanzioni penali (ex art. 43 D.Lgs 51/2018) fino a tre anni di reclusione.
Consigliamo quindi alle categorie interessate:
- innanzitutto di mantenere la calma, senza cedere alle pressioni psicologiche;
- nell’immediato querelare e presentare esposti al garante della privacy nei confronti di chi trasmetterà i propri dati sensibili;
- alla ricezione dell’invito da parte dell’azienda sanitaria locale di residenza (art.4 comma 5) si può presentare la lettera con la richiesta di vaccinazione e procedere in una delle due modalità:
- non presentarsi all’appuntamento ed attendere altre eventuali comunicazioni, ripetendo la risposta con la prenotazione della vaccinazione;
- presentarsi al colloquio con la scheda di richiesta di informazioni sul vaccino. Infatti, trattandosi di una procedura medica, deve sempre essere richiesto il rilascio di un consenso informato.
- In ragione del comma 2 dell’art. 4 del DL, è anche possibile agire in modo di attendere maggiori approfondimenti medici, ad esempio esibendo alla richiesta di vaccinazione il certificato redatto da un medico di medicina generale dove vengono prescritti diversi esami di accertamento, quali ad esempio:
- Test Sierologico per accertare la presenza di anticorpi SARS-CoV-2, che potrebbero scatenare una reazione autoimmune in seguito alla vaccinazione;
- Test Anticorpali verso il PEG (polietilenglicole), presente nei vaccini mRNA e principale causa accertata delle reazioni anafilattiche.
Questi consigli sono ancora più importanti soprattutto per coloro che abbiano già sviluppato reazioni avverse alla prima dose del vaccino e non intendano sottoporsi alla seconda.
Da notare infatti che gli effetti collaterali conseguenti alla campagna di vaccinazione anti coronavirus, inclusi i decessi improvvisi, sono stati “brillantemente” risolti nell’articolo 3 del DL che introduce pure un vero e proprio scudo penale per i vaccinatori, sollevandoli da ogni responsabilità.
Di conseguenza, poiché le multinazionali farmaceutiche non risponderanno di eventuali danni, inclusi paresi, disabilità o decessi, in ragione degli accordi siglati dalla Commissione Europea per l’acquisto e distribuzione di vaccini, che sollevano i produttori da ogni responsabilità legale e finanziaria, a pagare per eventuali effetti collaterali gravi sarà lo Stato italiano.
Ovvero tutti i cittadini contribuenti che, di fatto, dopo aver finanziato ed acquistato i vaccini, si devono per giunta assumere la responsabilità, anche risarcitoria, in caso di reazioni avverse.
Particolarmente inquietante è inoltre l’art. 5 del DL, che esautora completamente gli amministratori di sostegno dal prestare consenso alla vaccinazione delle persone in stato di incapacità a loro affidate, avocando questo diritto in capo al direttore sanitario della ASL o della struttura di assistenza o a un suo delegato, dunque bypassando anche eventuali familiari.
Iustitia in Veritate, che nell’analisi di queste problematiche collabora con altri legali e realtà associative, conformemente ai propri intenti di tutela delle persone lese nei propri diritti fondamentali, offre ai suoi associati consulenze legali personalizzate in caso subissero conseguenze in ragione del proprio rifiuto alla vaccinazione e per difendersi contro questa forma impositiva di contrasto al Covid-19.
Nei luoghi di lavoro il suggerimento è di evidenziare situazioni di pressione o di mobbing persuasivi in tale direzione e soprattutto reagire formalmente agli eventuali provvedimenti che, pertanto, vanno contestati.
La situazione è fluida ed è quindi necessario sempre individuare la strategia più adatta ad ogni singolo contesto, ricordando ovviamente che, a fronte di un provvedimento concreto, questo va impugnato.
Milano, 4 aprile 2021 – Santa Pasqua di ResurrezioneIustitia in Veritate – Corso Venezia 40 – 20121 Milano (MI)
Email: iustitiainveritate@gmail.com – Tel: 02/4507.6634
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Di seguito il testo degli articoli 3, 4, 5 del DL 44 del 1/4/2021:Art. 3
Responsabilità penale da somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2Per i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale verificatisi a causa della somministrazione di un vaccino per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV -2, effettuata nel corso della campagna vaccinale straordinaria in attuazione del piano di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, la punibilità è esclusa quando l’uso del vaccino è conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio emesso dalle competenti autorità e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del Ministero della salute relative alle attività di vaccinazione.
Art. 4
Disposizioni urgenti in materia di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 mediante previsione di obblighi vaccinali per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario
In considerazione della situazione di emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2, fino alla completa attuazione del piano di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati. La vaccinazione è somministrata nel rispetto delle indicazioni fornite dalle regioni, dalle province autonome e dalle altre autorità sanitarie competenti, in conformità alle previsioni contenute nel piano.
Solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale, la vaccinazione di cui al comma 1 non è obbligatoria e può essere omessa o differita.
Entro cinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ciascun Ordine professionale territoriale competente trasmette l’elenco degli iscritti, con l’indicazione del luogo di rispettiva residenza, alla regione o alla provincia autonoma in cui ha sede. Entro il medesimo termine i datori di lavoro degli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie, socio-assistenziali, pubbliche o private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali trasmettono l’elenco dei propri dipendenti con tale qualifica, con l’indicazione del luogo di rispettiva residenza, alla regione o alla provincia autonoma nel cui territorio operano.
Entro dieci giorni dalla data di ricezione degli elenchi di cui al comma 3, le regioni e le province autonome, per il tramite dei servizi informativi vaccinali, verificano lo stato vaccinale di ciascuno dei soggetti rientranti negli elenchi. Quando dai sistemi informativi vaccinali a disposizione della regione e della provincia autonoma non risulta l’effettuazione della vaccinazione anti SARS-CoV-2 o la presentazione della richiesta di vaccinazione nelle modalità stabilite nell’ambito della campagna vaccinale in atto, la regione o la provincia autonoma, nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali, segnala immediatamente all’azienda sanitaria locale di residenza i nominativi dei soggetti che non risultano vaccinati.
Ricevuta la segnalazione di cui al comma 4, l’azienda sanitaria locale di residenza invita l’interessato a produrre, entro cinque giorni dalla ricezione dell’invito, la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione, l’omissione o il differimento della stessa ai sensi del comma 2, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione o l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale di cui al comma 1. In caso di mancata presentazione della documentazione di cui al primo periodo, l’azienda sanitaria locale, successivamente alla scadenza del predetto termine di cinque giorni, senza ritardo, invita formalmente l’interessato a sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2, indicando le modalità e i termini entro i quali adempiere all’obbligo di cui al comma 1. In caso di presentazione di documentazione attestante la richiesta di vaccinazione, l’azienda sanitaria locale invita l’interessato a trasmettere immediatamente e comunque non oltre tre giorni dalla somministrazione, la certificazione attestante l’adempimento all’obbligo vaccinale.
Decorsi i termini di cui al comma 5, l’azienda sanitaria locale competente accerta l’inosservanza dell’obbligo vaccinale e, previa acquisizione delle ulteriori eventuali informazioni presso le autorità competenti, ne dà immediata comunicazione scritta all’interessato, al datore di lavoro e all’Ordine professionale di appartenenza. L’adozione dell’atto di accertamento da parte dell’azienda sanitaria locale determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
La sospensione di cui al comma 6, è comunicata immediatamente all’interessato dall’Ordine professionale di appartenenza.
Ricevuta la comunicazione di cui al comma 6, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni, anche inferiori, diverse da quelle indicate al comma 6, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate, e che, comunque, non implicano rischi di diffusione del contagio. Quando l’assegnazione a mansioni diverse non è possibile, per il periodo di sospensione di cui al comma 9, non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento, comunque denominato.
La sospensione di cui al comma 6 mantiene efficacia fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021.
Salvo in ogni caso il disposto dell’articolo 26, commi 2 e 2-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, per il periodo in cui la vaccinazione di cui al comma 1 è omessa o differita e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, il datore di lavoro adibisce i soggetti di cui al comma 2 a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
Per il medesimo periodo di cui al comma 10, al fine di contenere il rischio di contagio, nell’esercizio dell’attività libero-professionale, i soggetti di cui al comma 2 adottano le misure di prevenzione igienico-sanitarie indicate dallo specifico protocollo di sicurezza adottato con decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali, entro venti giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 5
Manifestazione del consenso al trattamento sanitario del vaccino anti SARS-CoV-2 per i soggetti che versino in condizioni di incapacità naturale
All’articolo 1-quinquies del decreto legge 18 dicembre 2020, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 gennaio 2021, n. 6, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) nella rubrica, le parole «ricoverati presso strutture sanitarie assistenziali» sono soppresse;
b) dopo il comma 2, è inserito il seguente: «2-bis. Quando la persona in stato di incapacità naturale non è ricoverata presso strutture sanitarie assistenziali o presso analoghe strutture, comunque denominate, le funzioni di amministratore di sostegno, al solo fine della prestazione del consenso di cui al comma 1, sono svolte dal direttore sanitario della ASL di assistenza o da un suo delegato.»;
c) al comma 3, le parole «individuato ai sensi dei commi 1 e 2» sono sostituite dalle seguenti: «individuato ai sensi dei commi 1, 2 e 2-bis» e, dopo la parola «ricoverata», sono inserite le seguenti: «o della persona non ricoverata di cui al comma 2-bis»;
d) al comma 5, le parole «presupposti di cui ai commi 1, 2 e 3» sono sostituite dalle seguenti: «presupposti di cui ai commi 1, 2, 2-bis e 3» e, dopo le parole «dalla direzione della struttura in cui l’interessato è ricoverato», sono aggiunte le seguenti: «o, per coloro che non siano ricoverati in strutture sanitarie assistenziali o altre strutture, dal direttore sanitario dell’ASL di assistenza»;
e) al comma 7, primo periodo, le parole «ai sensi del comma 2, a mezzo di posta elettronica certificata, presso la struttura dove la persona è ricoverata», sono sostituite dalle seguenti: «ai sensi dei commi 2 e 2-bis, a mezzo di posta elettronica certificata, presso la struttura dove la persona è ricoverata ovvero, nel caso di persona non ricoverata ai sensi del comma 2-bis, presso l’ASL di assistenza».
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Staff di Iustitia in Veritate
Arcivescovo sviluppa terapia contro il coronavirus: governo felice, oligarchi furiosi.
RispondiEliminaL'arcivescovo di Douala (Camerun) Samuel Kleda, 62, ha sviluppato nell'estate 2000 due farmaci naturali contro il Coronavirus basati sulla medicina tradizionale africana.
I due farmaci sono stati approvati di recente da un comitato scientifico governativo e saranno offerti sul mercato delle esportazioni, come riferisce il 17 marzo Marius Macaire Biloa, coordinatore nazionale dell'Associazione Sanitaria Cattolica del Camerun.
La cura si basa su Elixir Covid, un farmaco prodotto dalla Trichilia Emetica, una pianta sempreverde africana, e su Adsak Covid, prodotto dalla pianta dell'Aloe: bisogna prenderli insieme.
La terapia è stata sperimentata su 10'000 persone e ha mostrato ottimi risultati. I farmaci sono forniti gratuitamente in Camerun.
Come c'era da aspettarsi, l'oligarchia mediatica discredita la terapia dicendo che "non è provata", come se le altre cure contro il Covid (inclusi i vaccini) fossero "provate".
https://gloria.tv/post/WsUiLhTFB6om2WnxbaAgnCSca
perché Draghi-Di Maio-Speranza non alzano il telefono e chiamano il Camerun, almeno per informarsi? Qualcun altro, spingendosi più in là, potrebbe chiedersi perché il telefono non lo alza Ghebreyesus. Posso maliziosamente avanzare una spiegazione? Eccola. Quella del Camerun è erboristeria, non chimica. E figurarsi se i virologi, epidemiologi, tuttologi di Usa, Ue e Commonwealth si abbassano a guardare nel cannocchiale di Galileo.
RispondiEliminahttps://www.nicolaporro.it/covid-lo-strano-caso-delle-guarigioni-in-camerun/comment-page-1/?fbclid=IwAR2XgwRsUWiVA1uVzcHHPurU72Oiop9YzKq0zMLxiOtkL1k36WGWSUGyrBc
Il Pastore caccia dalla propria chiesa, una parrocchia polacca in Canada, la polizia che voleva indimidirlo e non fargli celebrare la Pasqua. "Senza mandato non entrate, non vogliamo la Ghestapo qui"
RispondiEliminaPolizia cacciata da una chiesa in Canada
https://odysee.com/@scenarieconomici:4/chiesa-in-canada:0
Nella Columbia Britannica (Canada) un padre è stato arrestato e rischia cinque anni di carcere per aver cercato di opporsi alla transizione di genere cui è sottoposta la figlia tredicenne. Tra le accuse che gli vengono mosse il fatto di non aver rispettato le direttive del tribunale che gli hanno imposto di non rendere pubblica alcuna informazione sulla vicenda e di rivolgersi alla figlia usando pronomi maschili.
RispondiEliminaL’economista Giulio Tremonti: “Per essere onesti quello che è successo e quello che può succedere dipende da fatti e da scelte che sono state fatte nel passato recente, negli ultimi 30 anni, da quando ha avuto inizio la globalizzazione. Questa non poteva essere fermata – da quando è caduto il muro – ma poteva essere fatta con tempi e modi più lunghi e saggi. Ma così non è stato. Io trent’anni fa dicevo di fare attenzione perché la Cina era troppo veloce e bisognava conservare i dazi: io non volevo bloccare il processo, ma il processo non poteva essere fatto in tempi così brevi”.
RispondiElimina“Se si vuole avere un’idea di quello che è successo e di chi ha governato questo processo – e che ancora adesso insistono e predicano – diciamo che tutto questo non è avvenuto per caso ma per colpe, troppi ancora negano i fatti e nascondono le colpe. Il problema ora non è tanto dare la colpa a qualcuno ma oggettivamente capire cosa è successo: un disastro. Questo disastro ha avuto un nome, un cognome e un indirizzo, a partire dagli Illuminati per arrivare a quelli che predicano ancora adesso: finanzieri, banchieri, che si presentano come salvatori ma che in realtà sono la causa di tutto questo casino”.
....
https://metronews24.altervista.org/tremonti-questo-disastro-non-e-un-caso-ma-un-programma-preciso/
TROVATO:
RispondiEliminaAnonimo Anonimo ha detto...
"Hanno visto nello studio presidenziale di Mario Draghi il ritratto dell’eroico Chaim Rumkowski appeso alla parete, tra quello di padre Arrupe e quello di John Maynard Keynes.=
Forse è un messaggio cifrato, simbolico. Un rebus.
21 febbraio 2021 14:12...
Anonimo ha detto...
22 febbraio 2021 00:15
% segue
Wikipedia: Chaim Mordechai Rumkowsk,
RispondiEliminaChaim Mordechai Rumkowski (Velikolukskij rajon, 27 febbraio 1877 – Auschwitz, 31 agosto 1944) fu un industriale polacco di religione ebraica ed attivista sionista che ricoprì il ruolo di presidente del Judenrat (consiglio ebraico) nominato dai nazisti all'interno del ghetto di Łódź. Il suo atteggiamento di fedele collaborazione con gli invasori e l'assoluta autorità esercitata all'interno del ghetto, seppur alla ricerca della salvezza dei propri correligionari, ne fanno un discusso personaggio storico.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Prima dell'invasione tedesca della Polonia, Rumkowski, di origine russe, tentò senza successo la carriera degli affari e fu direttore di un orfanotrofio. Il 3 ottobre 1939 le autorità di occupazione tedesche lo nominarono presidente del Judenrat di Łódź. Anche se formalmente subordinato all'ufficiale tedesco Hans Biebow, Rumkowski esercitò un assoluto potere all'interno del ghetto e lo trasformò in un enorme complesso industriale al servizio della Germania. Convinto che la produttività ebraica avrebbe salvato le loro vite impose alla popolazione 12 ore di lavoro giornaliero in terribili condizioni producendo divise, oggetti in legno, carpenteria e materiale elettrico per la Wehrmacht tedesca. Entro il 1943 oltre il 95% della popolazione adulta era impiegato all'interno di 117 laboratori ed industrie, che come si vantò Rumkowski con il sindaco di Łódź erano "una vera miniera d'oro". In effetti a causa dell'estrema produttività il ghetto di Łódź sopravvisse più a lungo di ogni altro ghetto in Polonia.
Il 29 agosto 1944, alla liquidazione del ghetto di Łódź, Rumkowski e la sua famiglia vennero deportati nel campo di concentramento di Auschwitz dove vennero immediatamente uccisi.
Rumkowski e l'Olocausto[modifica | modifica wikitesto]
Il ruolo ricoperto da Rumkowski durante le deportazioni rimane ancora oggi ampiamente dibattuto. Alcuni storici e scrittori lo vedono come un traditore e collaborazionista dei tedeschi. Nella sua carica di presidente del Judenrat, egli mostrò sempre grande zelo e abilità organizzativa, promulgando nel tempo regolamenti sempre più dispotici. Con l'aiuto delle autorità tedesche, eliminò ogni forma di opposizione al proprio dominio pur riuscendo nel contempo ad introdurre nel ghetto un imparziale sistema di distribuzione dei viveri e delle risorse. I suoi tentativi di soddisfare perfettamente le richieste dei nazisti e di costruire un ghetto-modello gli guadagnarono definizioni del tipo "un uomo ammalato di megalomania", "re Chaim", "un vecchio settantenne, straordinariamente ambizioso e discretamente matto".
Altri autori sostengono che Rumkowski credette di poter salvare almeno una parte degli ebrei del ghetto attraverso il lavoro al servizio dei tedeschi, eseguendo puntualmente ogni ordine ricevuto. Secondo il suo modo di vedere, aiutare la deportazione di alcuni avrebbe salvato la maggioranza della popolazione. A seguito della creazione del campo di sterminio di Chełmno nel 1941, le autorità tedesche obbligarono Rumkowski ad organizzare la deportazione di una parte della popolazione del ghetto, ed egli, fallendo, cercò di convincere i tedeschi a diminuire il numero dei deportati. Nonostante questo circa 10.000 sopravvissuti devono in parte la loro salvezza a Rumkowski che ebbe successo nel ritardare la liquidazione del ghetto di Łódź, ultimo ad essere eliminato dai tedeschi.
Rimane dubbio se Rumkowski, qualora fosse sopravvissuto al conflitto, avrebbe ricevuto i ringraziamenti dei sopravvissuti piuttosto che una pena detentiva per coloro che aveva condotto docilmente alla morte...
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RispondiEliminaIl discorso Datemi i vostri figli[modifica | modifica wikitesto]
Il discorso Datemi i vostri figli, esemplificativo, secondo molti, del perverso meccanismo che obbligava le stesse vittime a trasformarsi in carnefici venne pronunciato da Rumkowski il 4 settembre 1942 ed obbligò la consegna dei bambini e degli anziani per la deportazione, affinché almeno i più forti potessero sopravvivere:
«Un atroce colpo si è abbattuto sul ghetto. Ci viene chiesto di consegnare quello che di più prezioso possediamo - gli anziani ed i bambini. Sono stato giudicato indegno di avere un figlio mio e per questo ho dedicato i migliori anni della mia vita ai bambini. Ho vissuto e respirato con i bambini e mai avrei immaginato che sarei stato obbligato a compiere questo sacrificio portandoli all'altare con le mie stesse mani. Nella mia vecchiaia, stendo le mie mani ed imploro: Fratelli e sorelle! Passatemeli! Padri e madri! Datemi i vostri figli!»
(Chaim Rumkowski, testo completo del discorso in inglese)...
Maria, fai tradurre dall'inglese il testo completo del discorso: 'Datemi i vostri figli'. Grazie.
RispondiEliminaL'accostamento è inquietante. Se historia magistra vitae pochi sono i gli allievi che imparano...
RispondiEliminaIl fatto è che noi abbiamo un solo Maestro e Signore. Il problema è dei troppi che non lo seguono o ne seguono le gesuitiche contraffazioni...
Gesuitiche non è detto a caso, perché tutti i principali protagonisti dello scenario politico e culturale odierno hanno dichiaratamente avuto quella formazione prossima e remota...
https://www.speech.almeida.co.uk/speech/give-me-your-children
RispondiEliminaGIVE ME YOUR CHILDREN
Anche oggi è giorno di auguri di una santa e benedetta Pasqua!
RispondiEliminaUn cosa che moltissimi cattolici non sanno è che oggi, così come ieri, è Pasqua, e così sarà fino a sabato, liturgicamente l'Ottava di Pasqua. Lo stesso avviene per Natale e la sua ottava.
Quindi, ancora tanti auguri di una benedetta e santa Pasqua, Cristo è risorto!
Anonimo 11:26 che dà notizia del pastore che caccia la polizia
RispondiEliminaDal video si deduce che è una sinagoga polacca . Infatti , oltre ai cartelli in ebraico , l'autore parla con accento gutturale e fa subito riferimento all'olocausto. Questo spiega l'allontanarsi della polizia e dei vigili senza obiettare nulla. Nella stessa situazione, in una chiesa cristiana, non avrebbero ceduto prima di interrompere la funzione e minacciare le persone presenti, come sta succedendo un po' dovunque. Ovviamente non si avvicinano neanche per scherzo ai centri islamici ...
RispondiEliminaFar tradurre l'intero discorso "DAtemi i vostri figli" dall'inglese?
Secondo me non è una buona idea. Quello che sappiamo del discorso e della personalità di chi l'ha pronunciato, appreso da Wikipedia, è più che sufficiente. Perché andare a scavare (in efferatezze peraltro note) col rischio di far arenare il discorso su rive melmose e che non c'entrano con la presente pandemia...
La vicenda tragica del Rumkowski e del ghetto di Lodz dimostra soprattutto per l'ennesima volta la perversità del sistema nazista. E come, per riuscire a sopravvivere, certi ebrei si siano mossi come individui e come gruppo al limite della legge morale.
Ma si trovavano in una situazione veramente terribile.
Vorrei vedere se capitasse a noi cristiani...Dio non voglia, con l'aria che tira contro di noi, in tutti i sensi.
Non starei a perder tempo sul significato "cifrato" (?) dei ritratti nello studio di Draghi.
Occupiamoci di cose più serie.
O.
Non starei a perder tempo sul significato "cifrato" (?) dei ritratti nello studio di Draghi
RispondiEliminaÈ quel che penso anch'io
Lockdown, mascherine, chiusure, caccia al contagiato, colpevolizzazione della gente… Si pretende di perseverare con questa gestione dell’emergenza nell’illusione di fermare un virus ormai ENDEMICO, asintomatico nel 90-95% dei casi, e che potrebbe essere efficacemente affrontato, anche quando colpisce gli anziani, con tempestive cure”.
RispondiEliminaLo dice il virologo Tarro su Affari italiani
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/tarro-il-covid-ormai-e-endemico-mascherine-e-isolamenti-inutili-intervista-725730.html
"In Spagna due diversi tratti di autostrade (per un totale di poco meno di 600 km) sono diventati gratuiti dal primo gennaio 2020, dopo la scadenza e il mancato rinnovo delle concessioni a una società controllata da Atlantia (il gruppo di Autostrade per l'Italia)" ("Fanpage.it"). Scommetto che non lo sapevate. Del resto, non è che abbiano fatto granché i "professionisti dell'informazione" per far circolare la notizia...
RispondiEliminaInvece il governo ha devoluto altri miliardi a Benetton... Genova e i suoi morti non sono nemmeno un lontano ricordo...
IN EUROPA VOGLIONO OPPORSI AL TERRORISMO CON UN CENTRO PER IMAM
RispondiEliminaDopo gli attentati in Francia e Vienna in Europa avevano promesso il pugno duro contro il terrorismo. Risultato? Ora pensano a un istituto per imam (!!!) e solite risposte pro integrazione e inclusione
https://www.lanuovabq.it/it/la-chiesa-verde-e-a-servizio-delleugenetica
RispondiEliminaE' colpa della mascherina ,dell'assenza di ossigeno .
https://www.doppiozero.com/materiali/giorno-della-memoria/levi-bellow-e-il-re-dei-giudei
RispondiEliminaLevi, Bellow e il Re dei Giudei
Marco Belpoliti
Il 20 novembre 1977 il quotidiano “La Stampa” pubblica nella terza pagina dedicata alla cultura, in taglio basso, un testo di Primo Levi. S’intitola Il re dei giudei, e presenta un’illustrazione: una moneta recto e verso. È questa, in lega leggera, recante su una faccia la stella ebraica (lo “Scudo di David”), a dare il via a un racconto autobiografico. Levi ha raccolto la moneta ad Auschwitz, nel Campo grande, dopo la liberazione dal Lager di Monowitz. A partire da quel piccolo oggetto, conservato prima come portafortuna nel portamonete, poi in un cassetto, lo scrittore racconta la storia dell’uomo che l’ha fatta coniare. Chaim Rumkowski, questo il suo nome, era un industriale ebreo fallito, posto dagli occupanti tedeschi a capo del ghetto di Lodz, città polacca, nel 1940, una sorta di sovrano della popolazione ebraica del ghetto, esausta e affamata, destinata all’eliminazione, non senza però aver prima prodotto, negli impianti tessili della città, la tela necessaria all’esercito tedesco. Insieme carnefice e vittima, questo personaggio è assunto da Levi quale esempio di quella che di lì a nove anni, nel suo ultimo libro pubblicato in vita, I sommersi e i salvati (1986), definirà la “zona grigia”: la zona intermedia tra il bianco e il nero, tra le vittime e i carnefici. Rumkoswki assumerà posture da re e sovrano assoluto, con tanto di corte e aedi. Levi fornisce nel pezzo su «La Stampa» vari dettagli circa la folle megalomania del personaggio.
Nel racconto apparso sul quotidiano torinese l’icastica espressione “zona grigia”, che grande successo avrà in seguito, non c’è ancora. Levi scrive: “vasta fascia di coscienze grigie che sta tra i grandi del male e le vittime pure”; il concetto è già ben delineato...
P.S. Ipotesi sul posizionamento dei tre ritratti: Incarnazione della religione, del potere, della economia.
Stretta di Pasqua. Controlli sulle dosi da asporto per controllare l'effettivo numero dei commensali.
RispondiEliminaOrmai non si può nemmeno più dire prove tecniche di regime, le prove sono finite, siamo passati alla fase attuativa. Controlli sulle dosi di asporto? E se io volessi riempire il frigo e consumare durante la settimana? E chi controlla come fa a sapere quanti siamo in famiglia? Se io con 4 figli ordinassi 6 porzioni e un single ordinasse lo stesso numero di porzioni, come potrebbero stabilire chi sta sgarrando? E se uno ordina una sola porzione e in casa ci sono più commensali, scatterebbe l'allarme anoressia? Detto questo, e si potrebbe continuare all'infinito a discutere di questa immane pazzia dilagante, spero che questa sia una simpatica fake news... Se lo è ok, ci sono cascato, se non lo è attenzione, dobbiamo combattere con tutte le nostre forze perché questo regime totalitario promette molto male...
+++Oggi su @laveritaweb+++
RispondiEliminaVolteggiare di droni e elicotteri sulle teste degli italiani, ma i porti sono spalancati: ondata di sbarchi. Accuse alla Ong, la sinistra diventa improvvisamente garantista
BREAKING NEWS - FRI ha oggi inviato per corriere una lettera aperta al Ministro Marta Cartabia ed a tutte le cariche politiche ed istituzionali italiane, con allegati gli studi scientifici che hanno identificato i GRAVISSIMI DANNI A MEDIO E LUNGO TERMINE che i vaccini covid causeranno. Nessuno potrà più dire di non aver saputo, FRI conclude così il lavoro di un anno nel cercare di informare le persone e salvare vite. Ogni cittadino italiano risvegliato ha ora la possibilità di allertare parenti, amici, conoscenti. Aprite le menti, in alto i cuori, buona fortuna a tutti! www.rinascimentoitalia.it
RispondiEliminaScenariEconomici.it (https://scenarieconomici.it/torna-sulla-banche-italiane-la-minaccia-delleccesso-di-debito-nazionale-la-follia-avanza-senza-freno/)
RispondiEliminaTorna sulla banche italiane la minaccia dell'"Eccesso di debito nazionale". La follia avanza senza freno
Secondo il financial times le banche italiane e francesi hanno troppi titoli di stato. Questo è un problema o no? No.