Temi da non passare sotto silenzio e da continuare a riproporre perché i rischi aumentano. Incredibile che nella crisi epocale che stiamo vivendo si considerino prioritari temi come questo.
Precedenti qui - qui - quiNon è in discussione la necessità di punire violenza e discriminazione verso le minoranze, atti criminali per cui esistono già strumenti giuridici adeguati. Il problema fondamentale è che la questione dei diritti viene sempre più spesso impugnata per finalità che la esorbitano, utilizzandola come una sorta di cavallo di Troia etico - strumentalizzando così istanze legittime e su cui è più che lecito dibattere e interrogarsi - con l'intenzione di spegnere qualsiasi discussione sull'argomento, quasi non vi fossero alternative all'unico modo di intendere e affrontare i problemi, se non quelle proposte dal paladino di turno.
Noi riteniamo innanzitutto che il rischio connesso a prospettive legali di questo genere sia estremo, anche in vista di una sua possibile esportazione in altri ambiti del pensiero e del dibattito.
Riteniamo inoltre che le minoranze stesse dovrebbero riconoscere la strumentalizzazione politica della propria battaglia per i diritti e dissociarsene, onde non alimentare quel clima di separatività che certa politica cavalca, in vista di un dialogo condiviso e realmente costruttivo, pena un acuirsi delle fratture sociali che non giova di certo alla propria causa e al clima sociale generale.
A questo si aggiunge, nello specifico, che nell'art. 5 si legge «la Repubblica italiana riconosce il giorno 17 maggio quale “Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia”» (comma 1), con la indicazione che, in occasione di tale ricorrenza, vengono «organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile […] in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» (comma 3). Già un richiamo al comparto dell’istruzione sarebbe bastato e avanzato ad alimentare preoccupazioni; ma quell’«in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» non lascia il minimo spazio ad equivoci: la Giornata nazionale contro l’omofobia sarà incardinata nella vita scolastica come appuntamento irrinunciabile, da celebrare.
Infine, invitiamo a riflettere se i modelli politici e legali di gestione del dissenso che si stanno sempre più affermando siano compatibili con l'idea di società che, secondo la propaganda, dovrebbero tutelare. Se non lo fossero, i motivi di queste battaglie sarebbero da considerare diversi da quelli dichiarati.
Il panorama politico ci offre alcune novità. La discussione sul DDL Zan si fa sempre più accesa, ma questa volta non per l'ostruzionismo di chi, nel centrodestra, vuole purtroppo solo ritardarne la discussione. Non senza sorpresa, le critiche arrivano da un gruppo di persone "che fanno riferimento all’area politica del centrosinistra, ispirati ai valori di estrazione democratica e progressista (...) da sempre schierati in battaglie contro ogni discriminazione, per la difesa dei diritti e la libertà delle donne”.
Purtroppo non esiste una vera opposizione che contesti la stessa ratio di una proposta di legge assurda.
Davvero desideriamo che ogni voce critica, fosse anche la più scomoda, corra il rischio di non poter più parlare?
* * *
Lo dico da giovane di 27 anni impegnato in politica. Che pena vedere “personaggi celebri” come Fedez, Achille Lauro, Loredana Berté, Elodie, Nina Zilli, Alessandra Amoroso, tutti in fila per sbracciarsi a favore del Ddl Zan. Non hanno mai letto un disegno di legge in vita loro e adesso ci vengono a fare lezioni di diritto penale.
Qualcuno dovrebbe spiegare a questi professionisti del diritto che il disegno di legge che sostengono è inutile, perché le norme vigenti del nostro paese in merito alla violenza, tutelano già chiunque e prevedono anche le aggravanti: futili motivi o agire con crudeltà (ricordo la condanna esemplare a 10 anni di carcere alle bestie che pestarono un ragazzo omosessuale a Napoli nel 2009).
Qualcuno dovrebbe spiegare a questi politologi che parlare in modo generico di “discriminazione” senza nemmeno definire cosa sia, lasciando quindi totale discrezione al giudice di turno, significa usarla come un cavallo di troia per introdurre un reato di opinione. Gli stessi politici che hanno presentato il Ddl ritengono che affermare che la famiglia è quella composta da un uomo e da una donna sia un atto discriminatorio.
Vogliamo rimanere liberi di affermare che un bambino ha il diritto di avere un padre e una madre, che la famiglia non è composta da un genitore 1 e un genitore 2, che l’utero in affitto è una pratica disumana e continuare a lottare per rifiutare l’ideologia gender nelle scuole, che viene sdoganata da questo tremendo disegno di legge.
Qualcuno dovrebbe spiegare ai nuovi intellettuali della sinistra moderna che non siamo solo noi “cattivi cattolici, medievali e retrogradi” ad opporci a questa proposta liberticida.
Critiche sono arrivate da ArciLesbica e da volti noti del femminismo italiano. Ma ciò non fa notizia.
Qualcuno dovrebbe ricordare a questi signori e alla sinistra italiana che l’ignoranza è una brutta bestia. Noi li fermeremo. Perché la famiglia non è un reato d’opinione. (Matteo Montevecchi)
[Dalle segnalazioni dei lettori]
In fondo, a pensarci bene, a suscitare davvero pena e ribrezzo non sono tanto le celebrità che difendono e giustificano lo status quo, siano esse appartenenti al clero massmediatico dell’infotainment o alle schiere di virologi da salotto, all’esercito degli opinionisti onnipresenti, dei giornalisti totalmente asserviti al potere o delle stelline dell’industria pseudoculturale del divertimento di massa, quanto piuttosto i loro sostenitori o i loro follower, come usa dire oggi.
RispondiEliminaQuando leggo i post di questi bramini fautori del politicamente corretto, della litania dei sacrifici inevitabili e dell’irreversibilità di certe scelte, confesso di cedere spesso alla insalubre abitudine di scorrere i commenti sotto, un po’ per osservazione sociologica e un po’, ammetto, per macabra e morbosa curiosità.
Questi festanti e schiumanti adoratori, che fanno quadrato attorno ai loro idoli difendendoli da ogni critica e ribadendo con livore ogni loro posizione, ricordano la grottesca figura dei fluffer, quegli uomini e quelle donne che, nell’industria pornografica antecedente all’avvento dei farmaci per il vigore sessuale, dietro le quinte avevano il compito di mantenere gli attori eccitati tra una una scena e l’altra o in attesa che il regista trovasse l’inquadratura giusta.
Tuttavia, se almeno i fluffer, pur non godendo ovviamente della fama, dei compensi o dell’orgasmo liberatorio degli attori, ricevevano comunque una paga in cambio della loro peculiare attività, gli odierni ed entusiasti seguaci dei social, non solo dal loro titillare e conservare ben turgido ed eretto l’Ego di questi personaggi tramite messaggi di consenso, incitamento e approvazione, non ricavano alcun vantaggio concreto e materiale ma, addirittura, si fanno tragicamente complici, in un capolavoro di masochismo digitale, sindrome di Stoccolma e identificazione proiettiva, della perpetuazione ad libitum proprio del medesimo sistema che mutila ogni giorno sempre più le loro esistenze.
Il disegno Zan è soltanto una applicazione dei principi che erano stati affermati con la legge Mancino. Chi ha votato contro questa legge?
RispondiEliminaVero , senza la mancino , non penso sarebbe arrivata questa legge .
EliminaI vari Littizzetto, Fedez, Fazio, infermieri in corsia, Brignani, D’Urso, Gassman, TV, giornali di stato in generale e social (insomma tutto il solito circo mediatico), promuovono il DDL ZAN non perché hanno letto il testo di legge o perché hanno compreso i motivi per cui la controparte lo sta ostacolando, bensì perché se non lo promuovessero, smetterebbero immediatamente di lavorare in TV e di fare la bella vita.
RispondiEliminaDobbiamo rinforzare le difese immunitarie...
RispondiEliminaIl teatrino comunicativo procede secondo un canovaccio ben preciso.
Iniziamo a non considerare informazione ciò che è solo deliberata persuasione.
Diamo il nome giusto alle cose: l'opinione non coincide con la manipolazione dell'opinione.
Se tuo padre nella RSA non fa il vaccino (è l'unico a non averlo ancora fatto perchè tu non hai voluto ) tu il papà non potrai vederlo se non da oltre un vetro. Mi dai il permesso?
Ma papà era positivo, avrà già gli anticorpi, fategli almeno un dosaggio degli anticorpi...
Va bene, glielo facciamo, forse potrà evitare l'obbligo, ma tra un po' se tu non avrai fatto il vaccino, anche se lui l'avrà fatto, dovrai rimanere di là dal vetro.
Allora il problema è che tutti bisogna fare il vaccino, o si resta di là del vetro.
Ma chi l'ha fatto e l'ha fatto fare, potrà certamente entrare di là dal vetro?
Dipende... Dipende dall'Errecontì... E così via.
Il messaggio è il mezzo che modella e controlla la dimensione, il tipo di associazione e il comportamento umano (McLuhan). Se tra il messaggio che voglio veicolare e il mio interlocutore si frappongono dei filtri o delle barriere, dati dal vissuto o dalla cultura dell'interlocutore, posso gestire il conflitto rispettando o denigrando queste barriere: le posso demolire manipolando il messaggio, in modo che conti più la relazione del contenuto.
Quindi non è più dal contenuto che dipende il messaggio, ma dai rapporti di forza che descrivono la relazione. Di qui la manipolazione da parte dei padroni del discorso, in una posizione non certamente alla pari e volutamente asimmetrica rispetto a noi retrogradi, cattivi, insensibili, pocodibuono, razzisti, antiquati, tuttofobi, dogmatici, illiberali, etc.
Il topo in gabbia può persino credere di aver addestrato bene lo sperimentatore, perché ogni volta che preme il tasto gli vien dato da mangiare. E' il destino di chi è ormai assuefatto all'essere cavia e passa da un esperimento all'altro convinto di essere informato, intelligente e capace di interagire alla pari con la narrativa della situazione.
La realtà soggettiva purtroppo è ben diversa da quella oggettiva, specialmente da quando persuasione e manipolazione hanno preso il posto dell'informazione, mentre chi ne riceve i messaggi in larga maggioranza riconosce ancora al burattinaio il ruolo di suo informatore.
Su @atlanticomag Andrea Venanzoni sulla torsione politico-religiosa in corso del concetto di diritti civili: da limite al potere pubblico a strumento di egemonia http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/la-religione-secolare-dei-diritti-civili-da-limite-al-potere-statale-a-strumento-di-egemonia-politica/
RispondiEliminaDDL ZAN E LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
RispondiEliminaDopo Fedez e Elodie, vorrei anch’io fare qualche riflessione sulla questione in oggetto, cercando di essere breve e semplice come lo sono stati loro.
Un solo aspetto vorrei affrontare oggi: davvero il ddl Zan mette in pericolo la libertà di espressione?
Non è l’unico aspetto problematico della legge, anzi, ma vedo che molti sul tema argomentano in modo un po’ bizzarro, forse senza aver approfondito il testo del disegno.
Gli articoli del ddl problematici in questo ambito a mio avviso sono due: gli artt. 2 e 4.
Iniziamo dall’art. 2, che modificherebbe tra le altre cose il capoverso dell’art. 604bis del Codice Penale come segue: “È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.”.
Domanda: un’associazione che intenda promuovere la famiglia naturale, che pensi che la pratica omosessuale è peccato, che dica “maschio e femmina li creò”, che si batta contro l’utero in affitto… non potrebbe essere considerata rea di “incitare alla discriminazione in base a…”? A mio avviso, un giudice ci metterebbe poco ad arrivare a una conclusione affermativa, condannando alle pene riportate chi partecipa od organizza tali associazioni. Sarebbero preservate così la libertà di espressione opinione? Anche perché è oggettivamente difficile dare una definizione univoca ad esempio di “discriminazione […] per motivi […] fondati […] sul genere […] sull’identità di genere” (anche mettere M e F fuori da un bagno lo è). Ricordiamo che la legge deve seguire il principio della tassatività o determinatezza della fattispecie penale (cioè dell’atto considerato reato).
E se un insegnante si rifiutasse, per le proprie convinzioni personali, di ottemperare all’art. 7 del ddl che istituisce la “Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” da celebrare nelle scuole (anche paritarie, e senza possibilità di esonero od obiezione) così come descritta nel suddetto articolo, potrebbe essere perseguito?
In questo caso dovrebbe correre in soccorso l’art 4, che recita: “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, [e fin qua tutto scorre, ma…] purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.”.
....segue
RispondiEliminaDomanda: che significa “determinare il concreto pericolo”?
Qui sorgono due problemi di ordine interpretativo: innanzitutto la censura non va alle libere espressioni che determinino atti “discriminatori o violenti” (che poi che significa “discriminatori”? Anche su questo termine abbastanza ampio ci sarebbe da ragionare…) ma anche al “concreto pericolo” di tali atti. Ciò significa che l’atto può anche non esserci, ma basterà ravvisare un “pericolo” ancorché “concreto” (e che significa “concreto”?) per renderlo censurabile.
Capite che l’arbitrio qui diventa abbastanza palese… non solo, ed è il secondo problema: in che termini la “libera espressione di convincimenti” può essere individuata come “idonea a determinare” questo “pericolo”? In altri termini, come farà l’interprete (cioè il giudice) a determinare il collegamento logico e fattuale tra la “espressione” e il “pericolo” (e cioè l’idoneità della espressione a produrre un pericolo)? In che modo un giudice può dire che le mie parole hanno provocato quella reazione? L’aleatorietà e indefinitezza della norma è abbastanza evidente.
Certo, nessuna legge può definire con rigidità estrema una fattispecie (il giudice deve comunque avere margini di discrezione), ma qui siamo dinanzi a una norma che è talmente indefinita da poter davvero limitare la libertà di espressione in modo a mio avviso abbastanza pesante.
Ditemi voi se, e dove, sbaglio…
(Federico Michielan)
"smetterebbero immediatamente di lavorare in TV e di fare la bella vita."
RispondiEliminaPer completezza e' stata ripresa anche la esponente dell'estinto MSI , la sig.ra Mussolini nipote del Duce con la mano aperta con su scritto "ddlzan ". Anch'essa da quanto riportavano i rotocalchi inizio' come starlette in piccole particine , insieme alla zia famosa . Poi , virata in politica , sembrava così grintosa ... evidentemente i tempi cambiano .
Come farà il giudice? farà,farà....Spero solo che un eventuale e prossimo governo di centro -destra faccia finalmente la riforma della giustizia.La primissima cosa da fare.Se non si fa questa riforma il governo benché democraticamente eletto durerà molto poco.Se passa la legge Zan la Chiesa potrà parlare solo della bontà di Papa Francesco ,dello scioglimento dei ghiacciai e della raccolta differenziata.
RispondiEliminaLa sig,ta Alessandra è il tipico soggetto che, avendo un cognome, vuole farsi un nome
RispondiEliminaDiego Fusaro:
RispondiElimina𝗔𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗱𝘂𝗯𝗯𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗱𝗱𝗹 𝗭𝗮𝗻
Il problema con il DDL Zan non è ovviamente che difenda i diritti degli omosessuali, che infatti è giusto difendere come peraltro la Costituzione prevede per ogni cittadino, omosessuale o eterosessuale che sia. Nessuno deve essere discriminato per i suoi gusti sessuali, questo deve essere chiaro: tra consenzienti maggiorenni ogni relazione ha piena dignità. Ora, se si trattasse semplicemente di questo, ripeto, il DDL Zan sarebbe giusto e, insieme, superfluo, dacché è la legge italiana a prevedere la giusta punizione per ogni forma di discriminazione che non sia quella di tipo economico. Il fatto che l'operaio - omosessuale o eterosessuale che sia - non possa fruire concretamente di certi servizi non è, curiosamente, mai considerata discriminazione: anche perché battersi contro tale discriminazione vorrebbe ipso facto dire battersi contro la società a forma di merce di cui siamo abitatori, la quale trasforma i diritti di tutti in merci di chi può permettersele. Ordunque, il problema con il DDL Zan sta, invece, nel fatto che esso rischia di usare la sacrosanta difesa dei diritti delle persone omosessuali come scudo per coprire, giustificare e imporre un modo di pensare rispetto al quale ci si dovrà coattivamente adattare. In un mio libro, l'ho chiamato il nuovo ordine erotico, che è poi il completamento del nuovo ordine mondiale sul piano dei costumi e degli affetti. Ad esempio, nel pieno rispetto dei gusti sessuali di tutti, dire che un figlio ha diritto ad avere un padre e una madre sarà reato secondo il DDL Zan? Ancora: dire che per natura esistono maschi e femmine sarà perseguitato come gesto discriminatorio? Leggere Tommaso d'Aquino e Kant sul tema della famiglia sarà reato? E, ancora, sarò punito chi osi pretendere che i propri figli a scuola non ricevano l'indottrinamento à la page, per cui esiste soltanto il consumatore unisex che tanta libertà ha quanta può comprarne?
Del resto, così affermò a "Radio Capital" Alessandro Zan: "la libertà di pensiero non è un valore assoluto" (Radio Capital, 5.8.2020, ore 8:45). Ben venga, allora, la lotta contro le discriminazioni: ma non la si usi a mo' di scudo per imporre nuove discriminazioni tese a produrre l'omologazione delle teste e dei cuori.
RispondiEliminaUna nipote così, il defunto Duce l'avrebbe sicuramente inviata a meditare al Confino di Polizia per qualche mesetto almeno.
RispondiEliminaUn decreto iniquo
Non bisogna dimenticare che il ddl Zan, oltre alla c.d. omotransfobia condanna anche la
"misoginia". Incredibile davvero che si sia arrivati a tanto.
Ciò significa che chi un domani criticasse il femminismo o i costumi che furoreggiano tra la maggioranza delle donne attuali, rischierebbe anni di galera.
Si toglieranno classici interi dagli scaffali? E si dovrà stare attenti a come si parlerà;
anche elogiare gli uomini, p.e. un capo d'azienda efficiente, potrà apparire discriminatorio nei confronti delle donne impiegate in azienda e quindi passibile di denuncia penale. Il non nominare, elogiandole, le donne, sarà già considerato reato.
I Paesi Anglosassoni sembrano in prima linea nella costruzione della neolingua politicamente corretta, p.e. togliendo ove possibile e anche dove impossibile la parola - man (uomo, al pl. men).
Così, da tempo "genere umano" non si dice più "mankind" bensì "humankind" (termine in passato relegato nella poesia, lo si trova p.e. in Shelley, e dove il man sembra peraltro sopravvivere). Ma siamo arrivati a questo: il termine "manhole", che indica quei coperchi di metallo che coprono tubature, fognature (boccaporto, chiusino, etc). Lo si vorrebbe sostituire con "personhole", togliendo l'odiato "man". Il portavoce, si diceva: "spokesman". DA quando molti sono rappresentati da donne, si è passati a "spokesperson". Ma sui giornali si legge spesso "spokeswoman" e "spokesperson" (quando chi parla è maschio).
Raramente "spokesman".
Guerra a tutto ciò che rinvia anche linguisticamente alla virilità, all'uomo, al padre, al marito, a Dio Padre Onnipotente, etc Nel dll Zan si coniugano l'odio femminista e lesbico contro il maschio all'odio omosessuale e femminista dei femministi (ci sono anche questi, una sottospecie culturale particolarmente letale, diffusa anche tra la pretagna miscredente e ignorante attuale). Lo scopo del decreto, perfettamente cosciente, è quello di imporre l'omosessualità e il femminismo nella società grazie alle leggi dello Stato, in modo da punire i normali, costringendoli a scegliere tra il silenzio e la galera. Le persone normali sono infatti odiate da chi, per sua colpa, normale non è e sa di non esserlo.
Le lamentele e il vittimismo per le presunte violenze che subirebbero di continuo "i diversi" sono di facciata, essendo cotali violenze assai limitate (e lo erano anche in passato): costoro sanno benissimo dove vogliono arrivare, all'imposizione di una società sempre più contronatura, una Sodoma e Gomorra per decreto legge, dissolvitrice di ogni vivere ordinato e civile, in tutto e per tutto nemica di Dio e delle sue leggi.
G.
RispondiEliminaMa quale dignità può avere in sè l'omosessualità?
Sia maschile che femminile, è ovvio. Non c'è bisogno di entrare in particolari scabrosi per sapere che i rapporti carnali tra omosessuali e lesbiche ripugnano alla mentalità comune, anche solo a pensarci. Ripugnano per colpa di antichi pregiudizi? NO. Ripugnano da sempre perché è la cosa in sè ad essere ripugnante. Come ha detto giustamente san Paolo : sono rapporti "turpi", nel cap I della Lettera ai Romani. DAi quali ci si può emendare, ovviamente, con l'aiuto della Grazia, della vera religione e anche della psichiatria rettamente intesa ed applicata.
L'anticonformista Diego Fusaro su questo punto sbaglia. Dice diverse cose giuste, nonostante l'armatura (vetero)marxista di certe suoi ragionamenti. Ma su questo punto
si sbaglia.
La dignità non è l'essenza della persona. È una sua qualità che può esserci o non esserci, a seconda del comportamento concreto. Si perde (agendo male, peccando) e si può riacquistare. È una qualità che ci merita il rispetto altrui, che svanisce ovviamente se ci comportiamo male. Ora quale dignità può avere chi ruba, chi si prostituisce, chi vive da libertino, chi da omosessuale o da lesbica? Ciò che rimane sempre in ciascuno di loro è l'umanità, il possedere una ragione e una volontà che possono permettere il pentimento e il ravvedimento. Ma non parliamo di dignità per favore, questo concetto è stato veramente ridotto ad uno straccio buono per coprire tutte le vergogne possibili immaginabili.
Anche la Chiesa "conciliare" utilizza il principio della dignità dell'uomo in modo del tutto improprio, alla maniera oggi diffusa tra i figli del Secolo.
Standing ovation.
RispondiElimina«Quando il digitale si è imposto nella nostra società, l’abbiamo accolto con entusiasmo. Tuttavia, non ci siamo resi conto di quanto la sua evoluzione sia assolutamente in conflitto con presupposti fondativi della civiltà occidentale quali memoria, libertà e coscienza privata. Crediamo di essere autodeterminati, ma ciò non è compatibile con la cultura di cui la tecnologia è espressione, la quale si preoccupa piuttosto di imporre un ordine sociale. In pericolo non c’è solo la nostra autonomia intellettuale, ma anche quella fisica».
(Derrick de Kerckhove, Democrazia, algoritmi, informazione - Lectio magistralis presso il Teatro stabile di Catania, 7 ottobre 2020)
Omofobo è uno che picchia un omosessuale in quanto tale e non uno che dice che la famiglia è formata da mamma, papà e figli. Solo un mondo schizofrenico può negare questa realtà.
RispondiEliminaIl nostro mondo, sotto la patina di buonismo, love is love e sciocchezze simili, sta diventando sempre più repressivo ed intollerante.
E la "dittatura sanitaria" è l'altro lato della medaglia.
Oggi sono i "buoni" a voler imporre la loro visione del mondo, a forza di manganellate, reali o metaforiche, ai "cattivi": quelli che non aderiscono al pensiero unico.
Ci fa paura l'uomo comune, più del potente. Ci spaventa la sua rassegnazione, e nel contempo la sua ferocia. Ci turba il suo essere vittima e carnefice, manovrabile eppure irremovibile, debole ma forte nei principi del "nuovo ordine" in cui crede ciecamente. Ci fa paura la sua voglia di "sicurezza", il suo continuo cedere ad ogni ricatto. Siamo profondamente inquieti nel vedere come abbia dimenticato il passato, per proiettarsi convinto verso un futuro che di umano ha ben poco. Ci fa paura l'individuo moderno. Nella sua "resilienza", nella sua infinita pazienza, nell'assenza di spirito critico, nei suoi fragili "ideali". Nella sua geriatrica giovinezza priva di slancio e nella sua maturità, priva di saggezza.
RispondiElimina"Razza già finita senza neanche cominciare, razza disossata già in attesa di morire".
Così recitava, profeticamente, a suo tempo Giorgio Gaber. Oggi è proprio il caso di ribadirlo. Ci fa paura l'uomo comune, "militarizzato" e senza volto. Ci spaventa, di gran lunga, più del potente.
CAPITAL-SATANISMO.
RispondiEliminaLeggo basito che i 13 dicembre scorso la multinazionale americana Netflix ha pubblicato la grande scritta "SATAN" sulla sua pagina Instagram. Scritta che è stata rimossa dopo alcune ore, a causa di migliaia di proteste.
Spinto da curiosità, dopo una breve ricerca scopro che Netflix non solo ha prodotto in Brasile una serie tv blasfemo-sodomitica su Cristo ("La prima tentazione di Cristo") e in Francia un altro ammiccante al sesso con giovanissime adolescenti, quasi bambine ("Cuties") ma che in America - accanto a numerose altre seiie pansessul
aliste, omosessualiste, genderiste e thanatofile - pruduce da anni la serie "Lucifer" e la serie "Le terrificanti avventure di Sabrina" che dell'angelo decaduto e dei suoi adoratori danno un'immagine normalizzante tendente al positivo, del tipo "il buon diavolo della porta accanto".
Insoma, siamo al capital- satanismo, al satanismo del capitale, globale, al luciferismo di Mammona quasi senza più infingimenti.
E' un satanismo "liberal," politicamnete corretto, fedele portavoce del pensiero unico e dell'ideologia dominante. Che colora il tutto, però, con la spiritualità alla rovescia. Col sacro rovesciato, per ora presentato in maniera scherzosa.
Il fondatore e propetario di Netflix, Reed Hastings, noto liberal, finanziò le campagne elettorali di Hillary Clinton, mentre il suo braccio destro, il Ceo Ted Sarandos, quelle di Barak Obama (fonte; Wikipedia).
Satanismo liberal, satanismo americanoide, satanismo del capitale, satanismo di Mammona, capital-satanismo. Chiamiamolo come vogliamo, ma sempre di satanismo si tratta.
Martino Mora
Devo all'amico Aldo Potenza Due il racconto di una situazione storica che ci fa capire in che tempi viviamo. Nenni ebbe la figlia arrestata dai tedeschi e portata in campo di concentramento. Mussolini, che conosceva Nenni ed era stato suo amico, chiese in via informale se Nenni volesse un suo intervento per farla tornare. Nenni non volle perchè era capo di un partito che si opponeva al fascismo in una situazione di guerra civile. Non voleva privilegi rispetto ad altri che si trovavano nella stessa situazione. La fglia morì e Nenni ebbe sempre un senso di colpa. Quando Mussolini fu ucciso e dileggiato gli chiesero cosa pensasse di Mussolini. Rispose che in quel momento era troppo facile parlare male di Mussolini. Oggi abbiamo Grillo che difende un figlio, certamente meno innocente della figlia di Nenni per la come appare la situazione in cui era coinvolto, con i tg che danno spazio alla rabbia del padre. Grillo usa un indebito potere mediatico per essere al di sopra della legge. Personaggi come lui devono scomparire.
RispondiEliminaTanto per parlare, tempo fa erano state messe in commercio scarpe marchio Nike col nome Satan 666, oltre ai colori nero rossi, contenevano nella suola trasparente gocce di sangue umano vero, si dice di alcuni di coloro che le avevano ideate, furono ritirate dal commercio in seguito a molte e vibranti proteste, ma molti esemplari vennero venduti in pochissimo tempo, di che si parla? Il re del mondo impera indisturbato........fino a quando gli sarà concesso.
RispondiElimina@ Martino Mora: "Satanismo liberal, satanismo americanoide, satanismo del capitale, satanismo di Mammona, capital-satanismo. Chiamiamolo come vogliamo, ma sempre di satanismo si tratta." è il loro tempo, cario Martino, è l'ora delle tenebre; ma quanto più fitte esse si mostrano, quanto più avvolgenti e incalzanti appaiono, tanto più breve sarà la loro durata e improvvisamente (senza che nemmeno questi satanisti se ne possano rendere conto) verrà per loro la resa dei conti, il redde rationem, e di loro non rimarrà più nemmeno il ricordo; di questo possiamo esser più che certi, (altro che delirio di onnipotenza, che leggi capestro per i buoni e gli onesti...)
RispondiEliminaQuindi drogare, inebetire e rendere incapace di reagire una ragazza e poi approfittarne in gruppo, come delle iene, non è uno stupro se c'è di mezzo il figlio del compagno Grillo ?
RispondiEliminaAsia Argento, Alba Parietti, Laura Boldrini, Littizzetto, Emma e tutte le femministe tanto al chilo... tacciono!!
Se Grillo (da giustizialista ad oltranza improvvisamente garantista) mi faceva già schifo prima... ora, dopo aver visto il suo videosfogo, mi fa vomitare.
Insomma, per Beppe Grillo e consorte è semplice "divertimento" il fatto che quattro ragazzi poco più che diciottenni abbiano pensato di organizzare un'orgia con una persona conosciuta poche ore prima, dopo averla fatta bere, e di filmarsi. Divertimento, la cosa più normale del mondo. Come a dire, se mio figlio non ha stuprato, è tutto a posto, bravo ragazzo come prima.
RispondiEliminaIo, si sa, sono medievale, perciò ritengo che anche l'ipotesi, tutta da dimostrare, che la ragazza fosse consenziente non solleva l'uomo dal dovere di rispettarla come persona. Non gli dà il diritto di usarla come un oggetto solo perché lei gli ha dato il permesso di farlo.
Ognuno di noi ha sempre la possibilità di dire No. No, non lo faccio anche se potrei, perché non è giusto.
Se Grillo junior è colpevole per la legge lo stabiliranno i tribunali, ma fare passare il comportamento del ragazzo e dei suoi amici come la cosa più normale del mondo testimonia lo squallore etico e morale di questi personaggi.
Qualche dubbio sul caso Grillo
RispondiEliminaA parte l’umana comprensione per un padre che vuol difendere e salvare un figlio, Beppe Grillo ha decisamente sbagliato col suo video, mostrando tutta la sua prepotenza aggressiva: ha sostenuto una tesi innocentista dopo anni di feroce giustizialismo solo perché era in ballo suo figlio, ha ferito e offeso la ragazza che ha denunciato di aver subito lo stupro, accusandola in pratica di fingere e quindi di speculare. E ha ripercorso il repertorio classico dei “maschilisti” che a un certo punto sfoderano la solita parola chiave: lei ci stava, era consenziente.
Non starò lì a ripetere quello che dicono tutti. Vorrei però notare un’implicazione politica. Se ho ben capito, il leader in pectore del Movimento 5Stelle, Giuseppe Conte, ha proposto di collocare il suo partito all’interno del centro-sinistra, nel campo progressista. Grillo invece ha ribadito che il suo movimento, pur alleato della sinistra, non è tuttavia riducibile nello schema politico, non è né di destra né di sinistra. E per questa sua posizione, che sta contribuendo a rallentare l’investitura di Conte, è stato molto attaccato da sinistra; lo hanno accusato di non dare un’anima al suo movimento, ovvero un posto fisso di partner della sinistra e braccio pop del Pd.
Ora, giunge a fagiolo il processo al figlio, che appare e scompare sui nostri monitor con una “casuale” ma puntuale coincidenza con le posizioni di Grillo pro-sinistra o non-sinistra. E segue un vero e proprio linciaggio di Grillo sui media, a partire da quelli che sostengono l’intesa grillo-sinistra.
Sarò malpensante, ma ho la netta impressione che vogliono utilizzare questa vicenda per silenziare Grillo, metterlo fuori uso e magari sfilargli il suo movimento e lasciarlo nelle mani di Conte pronto ad arruolarsi nello schieramento di sinistra. Anzi, a dir la verità, Conte sperava di essere il confederatore tra i 5S e la sinistra, ma per non uscire dal giro e perdere il treno delle occasioni e dei consensi passeggeri, ha accettato di “ripiegare” sulla guida dei 5Stelle; però la sua missione può continuare anche come leader di quel movimento, anche in vista di scadenze elettorali future.
Ma da sinistra & giornaloni affiliati, è necessario colpire i residui conati grilleschi d’indipendenza, e piegare i 5Stelle a collocarsi politicamente a sinistra, perché il Pd ha il favore dei poteri ma non dei cittadini; urge trasfusione di sangue grillino. Poi i premi verranno anche per lui, magari anche dalla giustizia… Abbi fiducia, sussurrano a Grillo quelli del Pd.
Sbaglio, o qualcuno vorrebbe indurre quel che resta dei 5Stelle ad avere rapporti stabili e consenzienti con la sinistra? Ed è disposto ad usare ogni mezzo di persuasione…
Marcello Veneziani, 20 aprile 2021
RispondiEliminaForse sarà vero che c'è stata violenza nei confronti di questa ragazza, tuttavia è un fatto, come rileva Veneziani, che questa vicenda sembra venir fuori a comando, in coincidenza di certe scadenze o scelte politiche da onorare.
Quando venne clamorosamente alla ribalta per la prima volta?
Si era nel pieno della crisi dell'Agosto del 2019, innescata da Salvini, il quale, accortosi della brutta piega che stava prendendo la situazione, stava facendo macchina indietro, proponendo addirittura di appoggiare un governo con Di Maio premier. Ci fu una riunione urgente del direttivo dei 5S per decidere il da farsi. Proprio alla vigilia della riunione esplose la bomba della denuncia contro il figlio di Grillo. Il quale Grillo dichiarò subito in quella riunione che nessuna intesa era possibile con il "traditore" Salvini, facendo cadere ogni possibilità di ricucire lo strappo.
Ma solo io ho il leggerissimo sospetto che il graduale ritorno alla libertà (se di libertà si può parlare) avverrà quest'anno in modo molto più restrittivo dell'anno scorso, nonostante il vaccino?
RispondiEliminaA fine giugno avremo orientativamente più di 35 milioni di persone vaccinate con almeno una dose, dunque a che serve il pass vaccinale tra Regioni di colore diverso?
Hai fatto la tua fortuna dileggiando il prossimo con il pretesto della satira, ci hai pure costruito sopra il partito dei “puri”, e ora ti lamenti perché da due anni la stampa riempie le pagine con la vicenda di tuo figlio.
RispondiEliminaQuello che più mi lascia basito di quel minuto e quaranta di urla forsennate è il pezzo in cui ritieni normale che dei ragazzini organizzino un’orgia dopo aver fatto ubriacare una ragazza e questa venga abusata sessualmente più o meno consensenzientemente.
Caro Beppe, forse nel tuo mondo tutto ciò è normale ma nel mondo che vorrei per i miei figli le persone sono tenute a rispettare il corpo dell’altro tanto quanto, se non di più, il proprio. Perché vedi il corpo non è un pezzo di carne con il quale è normale fare quello che ci pare ma è un dono prezioso che ci è stato affidato dal buon Dio ed è il tempio dello Spirito.
Si tratta di un insegnamento che abbiamo ricevuto dalla saggezza del cristianesimo, quello che non perdi occasione di prendere per il culo (per dirla come faresti tu) durante i tuoi monologhi che ormai non fanno più ridere nessuno.
19 anni, 19 anni ..non sono stati loro di sinistra a fissare la maggiore eta' ad anni 18 ? Un maggiorenne non dovrebbe ragionare da maggiorenne ? Oppure e' ancora da accudire ?
RispondiEliminaUmanamente non me la sento di condannare il discorso sconclusionato di Grillo per diversi motivi. Per me il suo è lo sfogo di un padre che cerca disperatamente di difendere il figlio usando ogni mezzo a sua disposizione.Il figlio ,in concorso con tre amici, è accusato di aver violentato una ragazza (lo dice la vittima)e rischia diversi anni di carcere.Ogni genitore in queste circostanze è portato a credere alla versione innocentista del figlio indipendentemente dalla propria parte politica.Grillo però non ha capito che ad accendere i riflettori su questa sordida vicenda per suo figlio è molto peggio.A questo punto io mi chiedo se nessuno dei quattro riconosce di aver commesso il reato come si può giungere ad una condanna?Son domande alle quali è difficile dare una risposta. La cosa certa è che tutta questa promiscuità ha degli effetti veramente spaventosi su giovani e meno giovani, donne e uomini indistintamente. Spero che venga fatta giustizia ,anche se in questa magistratura non ho alcuna fiducia.
RispondiEliminaCaro FB ,basta prendere un treno o un autobus quando ci sono gli studenti,anche delle medie, per sentire e vedere cose orrende.Purtroppo devo dire che anche le giovinette ostentano un tale turpiloquio che farebbe inorridire tante donne di facili costumi dei tempi andati.I ragazzotti sono di norma meno chiassosi ed hanno l'occhio più spento forse a causa degli spinelli che consumano (ma anche le signorine) davanti a tutti senza vergogna.I controllori in treno fanno finta di non vedere ,come fanno finta di non vedere gli africani sprovvisti di biglietto o gli italianissimi con i piedi sui sedili. E' un tempo così e se si parla a questi di "corpo tempio dello Spirito" molti o non capiscono o ti mandano a quel paese.
RispondiElimina@ 21 aprile 2021 12:03
RispondiEliminaBravo!
Non solo, fu il solito espediente, emancipando i polletti, per carpire il loro voto di cittadini, ancora bamba facilmente manipolabili con droga e sesso, ma, implicitamente, l'emancipato veniva messo sotto la tutela dello Stato e...i genitori furono ben felici di alleggerirsi del pupo e delle loro responsabilità di genitori in quella età in cui, se non l'hai educato prima, rischia di scoppiarti tra le mani la bomba che rovina la vita di tutta la famiglia, avi e posteri compresi.
Idiozia anche nella Lega e in FI.
RispondiEliminaÈ lotta per il coprifuoco alle 22 o alle 23, anziché contestarne il principio abominevole e chiederne l'abolizione! Viene in mente un asteroide.
RispondiEliminaLe ragazze oggi, a quanto sembra, ne fanno di tutti i colori.
Poi, ogni tanto, ci scappa lo stupro, cioè qualcuna si trova a doversi
concedere a un po' troppi, tutti in una volta sola...
Sono gli incerti della libertà sessuale indiscriminata,
vantata come un "diritto umano", nientedimeno,
dalle stesse ragazze.
Se c'è stata violenza carnale, va punita secondo le leggi.
Ma non si presentino queste ragazze come vittime
di un sistema che anche loro concorrono allegramente
a mantenere.
Il "maschilismo" non c'entra, c'entra invece
l'universale spirito di fornicazione, che niente
sembra poter frenare, mancando i legislatori
del tutto ai loro doveri.
Ragazzi e ragazze sono immersi in una società sessocentrica, oggi questo imparano dall'asilo secondo i dettami della pedagogia al passo dei tempi sado/maso e anche i discorsi in famiglia credo che spesso scivolino sul tema, in particolare quando i bambini/e sono ancora piccolissimi/e e 'non capiscono'...invece capiscono, se non le parole, capiscono, colgono parte dell'anima che parla, così certi pensieri, certe parole, certe sensazioni, certi sentimenti scivolano loro dentro e Dio solo sa che percorso possono avere in quel bambino/a ancora estremamente aperto/a al mondo tanto da assorbire tutto senza filtro alcuno. Un tempo davanti ai bambini non si parlava se non di cose e fatti che loro potessero ascoltare ed gli stessi genitori parlavano tra loro nella stanza da letto. Oggi già in famiglia il riguardo per l'innocenza dei bambini è poco poco e dura ancor meno. Poi prestissimo entrano in azione i media, la scuola e tutto il caravanserraglio dei tempi postmoderni. Ogni ragazzino/a che oggi si salva è un miracolo in azione. Il lato positivo di tutta la vicenda della famiglia Grillo è che adesso non possono non riflettere sull'accaduto e con loro tutti gli italiani dovranno pur ri-pensare a questi mostri in erba che sono figli italiani di padri italiani verso i quali i padri non hanno lesinato il danaro, ma hanno omesso di educarli al rispetto di Dio, di se stessi e degli altri. Certi tipi di 'divertimento' sono da disperati, da chi vive nella più severa indigenza spirituale.
RispondiEliminaInfine il pass (cosiddetta carta verde) per gli spostamenti tra regioni con colori diversi. Chi vorrà viaggiare (tranne che tra regioni in fascia gialla) dovrà esibire, a partire da lunedì, un pass che attesti l’avvenuta vaccinazione (doppia dose) o la guarigione dal Covid o il tampone negativo fatto 48 ore prima. Misura inutile per diverse ragioni: è stato più volte precisato che i vaccinati possono comunque trasmettere il virus; si è detto che chi è guarito potrebbe aver perso nel tempo gli anticorpi ed essere nuovamente contagioso; il tampone può essere inattendibile oppure il virus potrebbe essere in incubazione e quindi esplodere anche dopo un tampone negativo. Questa misura peraltro realizza uno scenario da Grande Fratello, comportando la limitazione della intangibile sfera di privacy delle persone, che così saranno sempre monitorate nei loro spostamenti, nelle loro destinazioni, nelle loro frequentazioni. E senza un beneficio certo e comprovato per la tutela della salute.
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/emergenza-fine-mai-nuovo-decreto-ancora-piu-chiusure
"Noi non pretendiamo di dire che tutti i genitori omosessuali o i genitori transessuali agiranno in modo abusivo», conclude Shick. Però, anche se le coppie «dello stesso sesso hanno intenzioni buone e buoni curriculum, non sono in grado di fare l’impossibile: come può un uomo fare da modello femminile a una bambina?». Infatti, per quanto Denise amasse suo padre, «il suo tentativo di entrare in una “Identità femminile” fantastica è stato disastroso e incredibilmente distruttivo». Perché «un uomo non è un donna, anche se pensa di esserlo. E se questa Corte cercherà di cancellare il sesso, questo progetto inutile nel lungo periodo non avrà migliori risultati di quelli che ha qualsiasi tentativo di far finta che la natura non esista. La realtà ha dei limiti che la fantasia e l’irresponsabilità semplicemente non possono superare. Pertanto i cittadini di ogni Stato hanno il diritto, e anche una responsabilità, di proteggere la salute pubblica, il benessere generale e il bene dei bambini non estendendo il matrimonio al di là della sua definizione tradizionale, naturale e sana».
RispondiEliminahttps://www.tempi.it/io-cresciuta-con-un-padre-transessuale-vi-chiedo-di-non-approvare-le-nozze-gay/amp/
Dopo il ddl Zan queste VERITÀ saranno ritenute menzogne e istiganti all'odio transomofobico.
non si accorgono nemmeno di essere in pieno cortocircuito, ormai è evidente che la loro è solo una guerra ideologica contro chi dissente dalle loro isterie (Alberto Lacchini)
RispondiEliminahttps://www.ilgiornale.it/news/politica/platinette-affonda-colpo-sul-ddl-legge-che-discrimina-non-1941573.html