Dopo aver letto l'articolo a doppia firma di CR contro mons. Viganò.
Si divide in due parti.
Prima c'è la cosiddetta "analisi stilometrica" che vorrebbe individuar elementi stilistici negli interventi di Viganò, tali da far apparire questi interventi come prodotti di una penna altrui, quella del supposto "Baronio". Ebbene, non sono un esperto, ma quest'analisi mi sembra piuttosto superficiale. Le espressioni scelte non provano nulla in quanto le possiamo ritrovare nel linguaggio comune oggi alla c.d. galassia tradizionalista, quando si occupa polemicamente del Concilio, della riforma liturgica, etc. La terminologia imputata sarebbe quella che usa termini come : "controchiesa", "setta conciliare", "novatori" riferiti tutti ai progressisti (quante volte Amerio usa il termine "novatori" in Iota Unum e altrove? l'ha reso comune lui, riprendendolo da un cardinale fedele alla tradizione). Ci sarebbero poi: offertorio talmudico" per indicare l'offertorio montiniano (Viganò) e "preghiera giudaica" (Baronio): modo di indicare l'offertorio del NO piuttosto diffuso tra chi lo ha criticato appunto perché modellato su una preghiera rabbinica [vedi].
Se poi mons. Viganò ha trovato motivo di ispirazione stilistica da qualche intervento del cosiddetto Baronio sulla liturgia o sulla crisi della Chiesa, non vedo come la cosa in se stessa possa rappresentare una colpa. Di ispirazione dal suddetto o da altri. Nel primo articolo contro mons. Viganò, il prof. De Mattei ricordava esser sempre stata prassi nella Chiesa da parte di vescovi, cardinali, papi, quella di servirsi di "ghost-writers" per le bozze dei loro documenti, non avendo essi il tempo materiale di condurre ricerche specifiche. Potrà esser stata una prassi poco elegante, da un certo punto di vista, ma si è trattato di una prassi sempre ammessa.
Se poi mons. Viganò ha trovato motivo di ispirazione stilistica da qualche intervento del cosiddetto Baronio sulla liturgia o sulla crisi della Chiesa, non vedo come la cosa in se stessa possa rappresentare una colpa. Di ispirazione dal suddetto o da altri. Nel primo articolo contro mons. Viganò, il prof. De Mattei ricordava esser sempre stata prassi nella Chiesa da parte di vescovi, cardinali, papi, quella di servirsi di "ghost-writers" per le bozze dei loro documenti, non avendo essi il tempo materiale di condurre ricerche specifiche. Potrà esser stata una prassi poco elegante, da un certo punto di vista, ma si è trattato di una prassi sempre ammessa.
Il punto essenziale non è questo e non potrebbe esserlo, data la sua intrinseca debolezza.
È invece rappresentato da quella che dovrebbe essere una rivelazione la cui evidente intenzione sembra quella di affossare mons. Viganò: l'essersi affidato (se questo è il caso) ad un collaboratore privato che avrebbe una personalità ambigua, addirittura gay-friendly, si vuol far intendere. Eccolo, dunque, messo alla gogna il fustigatore dei vizi del clero e "il nemico" di Papa Francesco!
La personalità del supposto collaboratore di mons. Viganò è esposta in dettaglio, con un'analisi che non è certo "stilometrica". Un'analisi di diverso tipo, che, se abbiamo letto bene, si basa anche sui "si dice". Sulle fonti di questa documentazione così negativa per il personaggio contro cui è diretta, gli autori dell'articolo non ci illuminano.
Naturalmente, se abbiamo letto bene.Tutti si possono sbagliare, nel leggere, nell'interpretare.
Su una cosa tuttavia temiamo di non sbagliarci: quest'attacco così feroce e gratuito a mons. Viganò difficilmente porterà bene a chi l'ha sferrato. (Philologus)
Per chi vuole documentarsi inserisco il link al video di don Curzio Nitoglia
RispondiEliminahttps://odysee.com/don-curzio-nitoglia-dietro-l'attacco-a#6
Non mi piace il fatto che sia un attacco ad personam inverso, nei confronti di De Mattei. A differenza delle nostre motivate riflessioni.
Ieri sera riflettevo sul fatto che questo fenomeno di "appropriazione" della terminologia è del tutto normale per uno che inizia ad occuparsi di una tematica nuova: pure io ho iniziato ad usare termini come quelli citati e non lo facevo prima. Idem nella mia famiglia quando ho inziato a parlarne, e tra amici che hanno seguìto un percorso simile al mio. Ovviamente non voglio fare un paragone tra me, povero ignorante, e mons. Viganò, di tutt'altro spessore culturale: ma proprio De Mattei ha sottolineato che il monsignore non era esperto, né si era precedentemente curato di certe tematiche. Dunque un fenomeno simile è perfettamente spiegato.
RispondiEliminaA questo punto viene da chiedersi se ciò che indispettisce è l'uso della terminologia o proprio l'espansione dei campi di interesse di Viganò, che è diventato rapidamente un nuovo punto di riferimento (debitamente o no, questo non importa).
Diverso è che inserisca il link al video tra i commenti, in ogni caso dicendo la mia, dal dargli visibilità pubblicandolo....
RispondiElimina
RispondiEliminaA sostegno della decisione di Mic.
Se il video in questione è stato ritirato dalla tv privata che originariamente l'aveva pubblicato, ciò significa che il direttore della stessa vi ha scorto retrospettivamente degli apprezzamenti per così dire eccessivi, sul piano "ad personam", come
notato da Mic, tali da poter provocare oltre a dure repliche anche querele, per dirla chiara e tonda. Oltre a riscaldare ulteriormente il clima già molto acceso.
Bene fa Mic a non dare visibilità al link inserendolo tra i commenti, sia pure con un suo commento critico.
Chi insiste per la pubblicazione del video su questo blog, non capisce le ragioni di MIc e non ha neanche, a mio avviso, rispetto per lei, tra l'altro unica responsabile per la legge di quello che viene scritto qui. Cosa che molti sembrano ignorare.
La linea scelta da Mic è quella giusta: difendere in modo onesto e razionale la reputazione di mons. Viganò, senza lasciarsi travolgere in eccessi polemici che farebbero, tra l'altro, solo danno. Vanno evitati soprattutto gli attacchi sul piano personale, cosa che invece tende ad apparire in più di un commento.
PP
RispondiEliminaRemarquable en tous points l'intervention de don Curzio Nitoglia. Tout est dit sur l'étrange personnalité de Roberto di Mattei et sur l'origine et la motivation de ses attaques à Mgr Viganò. Tout serait à relever. En particulier, elle me confirme dans le sentiment que j'avais éprouvé, il y a quelques semaines, en lisant, dans "Corrispondenza Romana", un article d'un certain Luca della Torre (pseudonyme ?) attaquant la Russie de Poutine et faisant l'éloge de l'OTAN (ou NATO). Je m'étais dit : Mais comment est-ce possible ? Que vient faire cet article dans une publication "traditionaliste" ? On dirait un copié-collé des articles de propagande de la CIA que distribuent aux journaux les ambassades américaines. Eh bien, Don Curzio Nitoglia apporte indirectement la réponse. Elle est très éclairante.
Gli attacchi di bassa lega sul piano personale non li capisco proprio.
RispondiEliminaPeraltro nel video il sacerdote è in errore quando afferma che i titoli nobiliari concessi da S. M. il Re Umberto II, dopo la sua partenza (senza abdicare) per l'esilio, sono più o meno fasulli.
Un Sovrano resta sempre la fons honorum e questo vale anche per i suoi legittimi discendenti. I titoli nobiliari concessi con regolari regie patenti sono validissimi.
Per esempio il Gran Duca Kiril Vladimirovic Romanov, che successe allo Zar Martire Nicola II, nobilitó diverse persone, fra le quali la famosa ballerina Matilda Kessinskaia, moglie di suo fratello Andrei.
Come ha già notato lo stesso Viganò, è il De Mattei ad aver preso una brutta piega (e anche un ghostwriter), specialmente in termini vaccinisti.
RispondiEliminaL'analisi "stilometrica" poteva essere affidata ad un software di analisi testuale, e scoprire - a meno di una percentuale di incertezza - quanti e quali sono coloro che imitano il "Baronio", e quanti e quali sono gli imitatori del Viganò, quanti e quali sono gli imitatori del De Mattei (scoprirebbero tra questi ultimi anche me, che ho fatto miei suoi termini ed espressioni che trovavo intelligenti e sintetiche; e scoprirebbero i miei compagni di birretta e passeggiate in montagna, coi quali ho scambiato battutacce salacissime a proposito della storia della Chiesa e del tronfio progressismo chiesastico contemporaneo mascherato da conservatorismo o addirittura da tradizionalismo). Quando dico "imitano" mi riferisco anche al ripetere involontariamente espressioni e parole udite da un'omelia, lette in un commento sul web, ricordate da qualcuno che gliele attribuiva.
Limitarsi a scovare l'identità del "Baronio" - sempre assumendo che si tratti dello stesso autore lungo tutto il decennio - non sarebbe stato un grosso scoop, tanto meno sarebbe tornato utile ad aggredire il Viganò, che ormai comincia a dare più fastidio agli pseudo-tradizionalisti (e ai conservatori e ai normalisti) che ai modernisti stessi. L'ipotesi che il "Baronio" è quel soggetto che organizza prestigiosi matrimoni gay nelle isole greche, non cambia il valore del novanta per cento delle pagine pubblicate su Opportune Importune.
Spunto di riflessione: Viganò sta dicendo le parole che oggi un cattolico si aspetterebbe di udire dal Sommo Pontefice. Col Bergoglio che va tacendo - o peggio parlando a vanvera, se non addirittura ripetendo i mantra mondialisti -, il Viganò è (per sua fede, e suo malgrado) sempre più il supplente del successore di Pietro (mi dispiace per la tifoseria ratzingeriana, non dicano di non essere stati spesso avvisati che si stavano illudendo). I primi a capirlo - toh, ma guarda che combinazione - sono proprio quegli oscuri poteri mondialisti, la cui mano si intravede negli attacchi a Viganò anche "con leva lunga", cioè facendo leva su De Mattei & company.
E.P. ha fatto bingo. Ma ha concentrato e sviluppato ciò che sostanzialmente è il nostro pensiero...
RispondiEliminaÈ anche il mio pensiero, cara Mic, e sono felice di condividerlo con lei. Buon lavoro e pace e bene
EliminaPer evidenti ragioni vi prego astenervi dai commenti sul filmato. Ho già detto quel che ne penso e credo debba finire qui.
RispondiEliminaQuando uscì il memoriale su McCarrick, subito i laudatores di papa Francesco si affrettarono a rendere noti dettagli critici dei rapporti familiari di monsignor Viganò (la controversia con il fratello). Il vecchio metodo di squalificare il messaggio colpendo la persona che porta il messaggio.
RispondiEliminaQui, premettendo che il tutto è fatto in nome della buona battaglia per la Tradizione (la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni...) si attua lo stesso metodo, ma utilizzato dalla parte che teoricamente dovrebbe essere amica.
Ciò dimostra che, con tutti gli errori che possa compiere - inevitabili in quanto umano-, monsignor Viganò non fa parte di correnti, ma si muove da uomo libero e ciò che dice lo dice cercando il bene della Chiesa e la salute delle anime.
Questa polemica ha purtroppo evidenziato come la galassia che ruota attorno a ciò che definiamo Tradizione sia continuamente a rischio di frammentazione e implosione, per alcuni per interessi personali e per altri per la continua tentazione di sentirsi gli unici e soli depositari della verità (con la v minuscola) e, in quanto tali, prescelti per diffonderla, tacitando i dissenzienti.
Grazie per il link
RispondiEliminaCarissima adorabile Signora (mi perdoni la confidenza),sappia che pur non frequentandola le voglio un sacco bene . La mia conoscenza virtuale e' iniziata per caso (ma niente e' per caso,sono certissima che lo Spirito Santo ci indirizza verso l'acqua pulita che attinge dall'Acquedotto Santo ed e' sempre lo SS.che ci fa scartare di bere alle acque stagnanti)con la notizia della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria in S.Pietro,La stimo preparatissima, pugnace come tutti i Santi guerrieri ed equilibrata .
RispondiEliminaA me e a tutti mi permetto di aggiungere : Gesu' vuole conquistare tutto il mondo e tutti i nemici,Gesu' chiama e vuole tutti sotto la Sua bandiera, non esclude nessuno . E' in atto uno scontro tra i seguaci della SS.Vergine Maria e i seguaci di Lucifero ; informiamoci, prendiamo atto di quel che succede ma stando bene attenti a non aggiungere amarezze che amareggerebbero vieppiu'il Corpo mistico, parteggiamo solo per la nostra Regina, aiutiamola a ri-conquistare anime .
Grazie a Lei e a tutti per i contributi apportati in questo bel quotidiano e Dio vi benedica tutti !
Io vedo il terrore di veder crollare un castello di carta in cui ci si nascondeva bene spacciandolo per autentico da qualche decennio.... con la nuova intelligenza superiore del post concilio.
RispondiEliminaHanno rimosso il video
RispondiEliminaIncredibile la censura al video di don Curzio, non si salva da nessuna parte. Erano un po' organizzati a quanto pare...
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RispondiEliminaLa cosa migliore da fare, a questo punto.
Meglio tardi che mai.
Certo, ai "leoni (anonimi) da tastiera" piace la polemica,
lo scontro, l'accusa, l'inviperirsi collettivo,
tanto loro restano sempre comodi nell'ombra
dell'anonimato.
A me da'la voce al rallentatore
RispondiEliminaOsservazione puramente tecnica: io non capisco perché la gente posta ancora video su YouTube (ovviamente intendo quelli scomodi). La censura ormai è pesante e sarà sempre peggio. Ci sono altre piattaforme, si usino quelle.
RispondiEliminaTra le varie accuse infondate a Mons. Viganò, una delle peggiori è stata quella di non essere "esperto" sulle questioni da lui trattate, come nelle questioni liturgiche.
RispondiEliminaMons. Viganò può parlare di tutto ciò che riguarda la Chiesa perché è un Vescovo.
Di certo più del prof. De Mattei.
Di questi tempi uno dei pochi Vescovi degni della carica e ha svolto anche incarichi molto importanti nella sua esperienza,
Soprattutto può parlare della liturgia, visto che lui può celebrare la Santa Messa e De Mattei no: basta questo.
Spero che questi attacchi lo rafforzino, perché al peggio non c'è mai fine e peggiori ne seguiranno.
Coraggio Mons. Viganò, Le vogliamo bene in tanti e siamo in tanti a pregare per Lei.
Aloisius
Ma perché questa levata di scudi ? Mi pare eccessiva .non condivido in generale la posizione di De Mattei , ma qui egli si limita,senza attacchi alla persona , a sottolineare due cose: 1) la divergenza di stile e contenuti fra il Viganò prima e seconda maniera 2) la somiglianza stilistica col Baronio identificato nel quanto meno controverso personaggio Siffi 3) l'esistenza se non di prova almeno di forte indizio documentale che proprio di lui si tratti. Non vedo calunnia , se ne può discutere con serenità. Non bisogna aver paura della verità, anche di quella in ultima analisi di poca importanza.
RispondiEliminaAggiungo la cosa più importante,chiunque abbia materialmente redatto i testi : essi non sono privi di elementi di ambiguità che andrebbero ulteriormente approfonditi . Prudenza e analisi attenta , pur nel rispetto delle persone. Non lasciamoci trascinare dall'entusiasmo acritico .
RispondiEliminaCapisco la visione prudenziale di Murmex, ma intanto un'affermazione del genere
RispondiEliminanon sono privi di elementi di ambiguità che andrebbero ulteriormente approfonditi
Non può esser buttata lì senza dire quali sarebbero le ambiguità e perché... A me peraltro non risulta.
Piccola osservazione. Nella prima parte dell'intervento di De Mattei si può riconoscere lo storico, nella seconda no.
Inoltre mancano le prove che dal suo isolamento mons. Viganò - che ha smentito l'ipotesi ghostwriter, mentre sulle assonanze abbiamo parlato a iosa - fosse tenuto a conoscere le ambiguità di vita del suo interlocutore.
Così come a iosa abbiamo già espresso anche in diretta su alcuni documenti le nostre perplessità su certe prese di posizione che avrebbero richiesto una maggiore prudenza.
Da qui a metterlo in croce per un contatto rivelatosi problematico, col risultato evidente e poco elegante di delegittimarlo, ce ne corre!
Forse ho usato una parola sbagliata : non ambiguità ma aporie. Ad es la errata interpretazione della parabola del grano e della zizzania che egli ritiene convivano nella Chiesa. No, nella Chiesa c'è solo il grano di chi professa la vera Fede , la zizzania eretica ne è fuori . Poi dice di scacciare eretici e fornicatori e anche qui notiamo confusione: mentre gli eretici sono fuori , i fornicatori sono peccatori come tutti noi e non vanno assimilati ai primi. Ma io, qui tocchiamo un punto importante , se la gerarchia è eretica e apostata, come può egli ritenere , come pare, che essa detenga l'autorità conferita da Gesù Cristo? Sono questioni non di poco conto che vengono trattate in modo non chiaro .
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