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mercoledì 16 giugno 2021

L’incredibile storia della Madonna di Vladimir

La Madonna di Vladimir è una delle icone più famose del mondo ed è oggetto di una venerazione senza pari in Russia. A quest’opera sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui aver contribuito alla vittoria di due importanti battaglie. Ecco svelati alcuni segreti di questa famosissima icona!

Tra storia e leggenda 
Malgrado sia stata realizzata nel XII secolo a Costantinopoli, una leggenda attribuisce la creazione di questa icona a Luca Evangelista in persona.
Arrivò in Russia dopo essere stata regalata dal Patriarca di Costantinopoli a un principe che abitava vicino a Rostov, probabilmente in un tentativo di convertire al Cristianesimo i popoli slavi. 

In soccorso di Mosca
Dalla città di Vladimir da cui prende il nome, questa famosa icona venne trasferita a Mosca nel 1395, durante l’invasione di Tamerlano.
Si narra che Basilio I pianse una notte intera di fronte all’icona e che il giorno stesso Tamerlano si ritirò. Da questo episodio la città di Mosca volle l’icona per sé, rifiutando il ritorno alla città di Vladimir.

Stalin e la Madonna di Vladimir
Si racconta che anche l’ateo dittatore Stalin ricorse all’aiuto della Madonna di Vladimir durante la Seconda Guerra Mondiale, nella battaglia di Mosca.
Si narra che Stalin fece caricare l’icona su un aereo che sorvolò la città: benedetta dall’alto, Mosca non cadde e le truppe sovietiche riuscirono a respingere il nemico tedesco. - [Fonte]

8 commenti:

  1. È appesa sul nostro letto matrimoniale, riprodotta a mano da suore di clausura con materiali preziosi.
    Non conoscevo la storia precisa, grazie Mic.

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  2. https://www.lanuovabq.it/it/nel-caos-totale-linvenzione-della-vaccinazione-eterologa

    Nel caos totale: l'invenzione della vaccinazione eterologa
    ATTUALITÀ16-06-2021 Paolo Gulisano
    Il governo giustifica il ciclo vaccinale misto, senza validazioni scientifiche di un mix, che le stesse aziende produttrici scrivono espressamente che non si può fare. Il CTS ha parlato di “studi clinici pubblicati nelle ultime settimane” che mostrerebbero che la vaccinazione eterologa funziona bene, ma non ha portato le prove. Sarà l’Italia, ormai capofila delle sperimentazioni vaccinali, a fornire un numero più consistente di cavie. Ma la decisione segna l'abbandono definitivo dei vaccini a vettori adenovirali per arrivare al monopolio degli mRNA...

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  3. I tedeschi non ce l'avrebbero fatta comunque, a prendere Mosca.

    Arrivarono davanti alla città con le linee di rifornimento molto allungate, mal equipaggiati per l'inverno precoce. La velocità dell'avanzata delle loro truppe corazzate aveva lasciato molto indietro i necessari equipaggiamenti e rifornimenti, che furono comunque insufficienti durante tutta la celere avanzata. Venne poi un autunno-inverno durissimo, che letteralmente congelò le truppe naziste (appunto non equipaggiate ad affrontarlo). Contemporaneamente, sicuro del non-intervento giapponese, Stalin aveva potuto far affluire a Mosca le sue divisioni siberiane e mongole, truppe scelte, ottimamente attrezzate per quel tipo di scenario. Oltre alle divise adatte, ad armi automatiche che non si inceppavano per il gelo, avevano un nuovo carro armato, il famoso T-34, dotato di cingoli piuttosto larghi, che gli consentivano di spostarsi agilmente sulla neve alta, al contrario dei carri tedeschi, immobilizzati nella neve e nel ghiaccio, con l'olio che gelava nei motori e le armi che si inceppavano, sui quali carri i T-34 fecero il tiro al bersaglio, aprendo la strada all'attacco micidiale di mongoli e siberiani contro le fanterie tedesche.
    Certamente, la "benedizione dall'alto" dell'immagine della Madonna avrà contribuito alla vittoria sovietica, che tuttavia, per come si erano messe le cose sul campo, non avrebbe potuto mancare. Di fronte allo svanire delle loro prime linee, i generali tedeschi per un momento persero la testa ordinando una ritirata generale che fu impedita da Hitler. Il fronte fu così stabilizzato su posizioni ancora avanzate, perdute poi con le offensive sovietiche della primavera successiva.
    Il volo dell'Icona su Mosca sembra un fatto autentico; Stalin, ateo convinto e nemico acerrimo della religione, distruttore di chiese, conventi e fucilatore di preti e monaci, vi ricorse spinto dalla disperazione e nello stesso tempo per puro calcolo. Avva capito che doveva galvanizzare il popolo alla resistenza con le credenze e i miti tradizionali della mentalità russa.
    H.

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  4. Potete leggere qui un mio vecchio lavoro sulle icone
    http://www.internetica.it/icona.htm

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  5. La Vladimirskaya (russo: Владимирская Богоматерь) (nome con cui i russi chiamano l'icona), nel corso dei secoli fu imitata e copiata più di qualsiasi altra icona; divenne inoltre subito un oggetto di devozione per i fedeli russi. Secondo una tradizione, l'immagine fu dipinta dall'evangelista Luca. Negli anni, l'icona fu utilizzata durante numerose cerimonie: incoronazioni degli zar, elezioni di patriarchi ed altre cerimonie pubbliche.

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  6. https://www.youtube.com/watch?v=OcN6_QotIoA

    Emanuele Franz: "Sono stato aggredito perché contesto la gestione dell'emergenza"

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  7. Vale una visita a Mosca alla galleria Tretjakov dove è custodita (nel seminterrato della galleria c'è una cappella dedicata alla custodia di questa preziosissima reliquia. Una emozione potersi accostare all'icona in un'atmosfera di pieno raccoglimento.
    Nel museo anche la prima rappresentazione pittorica della Trinità di A. Rublev.

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  8. L'appellativo della Madonna di Vladimir in cirillico. Ce n'era bisogno, non si poteva translitterare in carattere latini e dare il senso in italiano?

    Utilizzando un dizionario russo-italiano, traduciamo: "vladimirskaia bogmater'", ossia:
    "[la] Madre di Dio di Vladimir". Bog = Dio.
    G.

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