La Fraternità Sacerdotale San Pietro, il cui fine è la santificazione dei sacerdoti mediante la fedele osservanza delle tradizioni liturgiche anteriori alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II (cfr. Costituzioni n. 8 ), ha ricevuto da Papa Francesco il Motu proprio Traditionis Custodes con stupore.
Fondata e canonicamente approvata secondo le disposizioni del Motu Proprio Ecclesia Dei Adflicta di San Giovanni Paolo II del 2 luglio 1988, la Fraternità Sacerdotale San Pietro ha sempre professato il suo attaccamento a tutto il Magistero della Chiesa e la sua fedeltà al Romano Pontefice e ai successori degli Apostoli, esercitando il suo ministero sotto la responsabilità dei Vescovi diocesani. Evocando, nelle sue Costituzioni, gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, ha sempre cercato di inserirsi in ciò che il Papa emerito Benedetto XVI ha chiamato nel 2005: "l'ermeneutica della riforma nella continuità della Chiesa" (Discorso alla Curia Romana, dicembre 22, 2005).1
La Fraternità San Pietro è dunque oggi profondamente addolorata per le ragioni invocate per limitare l'uso del messale di san Giovanni XXIII, che è al centro del suo carisma. La Fraternità non si riconosce nelle critiche formulate. È sorprendente che non vengano menzionati i tanti frutti visibili negli apostolati legati al messale di san Giovanni XXIII e la gioia dei fedeli di poter beneficiare di questa forma liturgica. Molte persone hanno scoperto o sono tornate alla fede grazie a questa liturgia. Come non notare che le comunità di fedeli che vi sono legate sono spesso giovani e fiorenti, e che da esse sono nate molte famiglie cristiane, sacerdoti o vocazioni religiose?
Nel contesto attuale, desideriamo riaffermare da un lato la nostra incrollabile fedeltà al successore di Pietro, e dall'altro la nostra volontà di rimanere fedeli alle nostre Costituzioni e al nostro carisma, continuando a servire i fedeli come abbiamo fatto fin dalla nostra fondazione. Ci auguriamo di poter contare sulla comprensione dei vescovi la cui autorità abbiamo sempre rispettato, e verso i quali abbiamo sempre agito con lealtà.
Fiduciosi nell'intercessione della Madonna e del nostro santo Patrono, San Pietro, vogliamo vivere questa prova nella fede e nella fedeltà. [in chi e a chi? che dovrebbe essere scritto maiuscolo -ndT]
Friburgo, 20 luglio 2021 - fonte: fssp.org
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
________________________________Nota di Chiesa e post-concilio
1. Si ignora (volutamente?) che proprio il discorso citato mostra che la famigerata "ermeneutica della riforma nella continuità" - proclamata ma mai dimostrata da Benedetto XVI - è la 'continuità' storicista basata sul soggetto-Chiesa mutevole a seconda dei tempi al posto dell'oggetto-Rivelazione, introdotta dal concilio attraverso la 'pastorale' dal linguaggio fluido e non più definitorio, che lascia spazio all'affabulazione e alla dialettica sofista e non rende più operante l'incandescente perenne saldezza del dogma contro i liquami e le sabbie mobili del neo-magistero transeunte. La 'rottura' si manifesta sia nella svolta antropocentrica con tutte le varie implicazioni che nel campo Liturgico ed è individuabile nel chiasso ermeneutico delle applicazioni delle varie ambigue espressioni contenute nei documenti nonché nelle prassi eterodosse conseguenti. Nella difficoltà ermeneutica si nasconde la carenza della metafisica: è un problema di forma e di sostanza. La modernità, compresa quella conciliare, fa perdere chiarezza accusando il dogmatismo normativo; ma il conseguente accantonamento della metafisica è significato accantonare la fede, messa in un angolo. E, con questo pontificato, ne vediamo gli effetti ormai macroscopici.
Inoltre vale la pena ricordare che la FSSP è stata voluta da Benedetto XVI, che ha accordato a fuoriusciti dalla FSSPX di celebrare col Messale del 1962, a condizione che non criticassero il Concilio sul quale, da sempre, sono abbottonatissimi...
Penso che messaggi di questo tenore siano proprio quello che il TC si proponeva di ottenere dai tradizionalisti moderati. È per noi il prezzo da pagare per poter continuare a fruire della messa in latino. L'alternativa è un'opposizione radicale.
RispondiEliminaLa mia modesta supposizione e' che "l'ermeneutica della riforma nella continuità della Chiesa" era un artificio del Papa Benedetto XVI per far sì che fosse "digerito" da chi da 50 aa. si opponeva alla Messa Apostolica . A me e' sembrata una "scaltrezza".
RispondiEliminaMolto interessante la lettura dei due Motu proprio ( quello del Papa precedente e quello del Papa attuale) che ne fa l'avv.Giovanni Turco nell'ultimo streaming dei Triarii.
Prove di pass in chiesa, la strana carità di don Pasquale
RispondiEliminahttps://lanuovabq.it/it/prove-di-pass-in-chiesa-la-strana-carita-di-don-pasquale
Farebbe lo stesso P.Damiano l'apostolo dei lebbrosi /che curo' spiritualmente e fisicamente al pari di Gesu')nella lontana isola di Molokai?
https://lanuovabq.it/it/vaticano-e-cei-costruiscono-un-muro-contro-i-non-vaccinati
RispondiEliminaVaticano e CEI costruiscono un muro contro i "non vaccinati"
ECCLESIA23-07-2021Riccardo Cascioli
Per le messe con il Papa in Slovacchia, ingresso vietato a chi non è vaccinato. E il quotidiano dei vescovi, Avvenire, lancia una crociata contro quanti si oppongono all'obbligatorietà dei vaccini. Così la gerarchia ecclesiastica sposa in pieno la causa vaccinista e l'adozione dei Green pass...
"Esto mihi in Deum protectórem, et in locum refúgii, ut salvum me fácias. Deus, in te sperávi: Dómine, non confúndar in ætérnum."
RispondiEliminaCOMUNICATO STAMPA
RispondiEliminaL'Avv. Stefano Gizzi comunica che un documento formale di RIFIUTO TOTALE del Motu Proprio, firmato da "papa" Francesco il 16 luglio 2021 sarà reso pubblico e inviato al Vescovo di Frosinone - Veroli - Ferentino Monsignor Ambrogio Spreafico, alla Congregazione del Culto Divino e all'Albergo di Santa Marta in Vaticano, nella suite a 5 stelle con condizionatori h24 dove risiede Bergoglio. L'atto eversivo del 16 luglio è indegno del Pontificato Romano perché attenta ai diritti inviolabili del Rito Romano della Santa Messa, il cui nucleo risale alla Tradizione Apostolica e a San Gregorio Magno. È il Rito Proprio della Chiesa di Roma, sempre ARRICCHITO nei secoli, con l'ispirazione dello Spirito Santo, dall'amore per la Liturgia dei Pontefici e giunto fino a noi nella codificazione che ne fece il Santo Pontefice PIO V, fino alle edizioni tipiche del Novecento. Un Rito che ha oltre Millecinquecento anni di vita, celebrato con Fede e devozione da tutti i Santi e per la difesa del quale, nei secoli, sono morti migliaia di Martiri, fra cui tantissimi laici.
Nel documento del 16 luglio, Bergoglio dimostra una ignoranza colpevole in Storia della Liturgia, che lo porta a una sconcertante serie di falsità e di menzogne provocatorie, come quando, nel suo tentativo di assassinare la Venerabile Liturgia di Rito Romano, assimila il suo indegno comportamento all'azione di San Pio V. In pratica con una perfidia e disonestà senza pari, Bergoglio vuole giustificare le sue imposture liturgiche dicendo di richiamarsi a San Pio V, il Papa che, al contrario di Bergoglio, intendeva promuovere in tutta la Chiesa Universale quel Ven. RITO che Bergoglio vuole sopprimere!
Con grande serenità d'animo, anche se con amarezza, prendiamo atto del volgare e violento agire di Bergoglio, che per puro ODIO ideologico e per meschino calcolo umano, tenta di colpire a morte il Rito Romano millenario della Santa Messa. È un tentativo grottesco, un delirio di onnipotenza di una caricatura senile, scaduta nel patetico e che discredita, ampiamente la Santa Sede. In ogni caso, l'odio e la guerra aperta alla Santa Messa NON VENGONO DA DIO! ==== Per questo, invito i fedeli che hanno realmente a cuore i Diritti del vero CULTO RESO A DIO, A MANIFESTARE PUBBLICAMENTE IL PROPRIO RIFIUTO DEL MOTU PROPRIO DEL 16 LUGLIO, perché documento non dettato dall'Amore per la Chiesa di Cristo, ma dalla volontà ferma e decisa di Bergoglio di attentare alla Sacra Liturgia di Rito Romano, che i Pontefici del passato, per secoli e secoli hanno amato, venerato, celebrato e valorizzato in ogni modo!La corale e pubblica disubbidienza ad un atto indegno per la Chiesa di Roma, servirà come pubblica manifestazione di attaccamento alla, Fede Cattolica Apostolica e Romana e nello stesso momento sarà di monito agli atteggiamenti di puro delirio e prepotenza del Satrapo argentino, il quale ritiene la Divina Liturgia e la Chiesa di Cristo una sua personale proprietà, da disprezzare e svendere ai poteri forti contemporanei. Sarà fatto ogni sforzo per organizzare anche a Ceccano la celebrazione della Santa Messa con il Ven. Rito di San Pio V, che non è vezzo liturgico per un club di radical chic, ma è PATRIMONIO DI TUTTI I FEDELI Cattolici, che nessuna legge umana di puro veleno modernista potrà mai limitare.
Sono addolorati ma non dovrebbero essere stupiti: questo è il destino ineluttabile di chi vuol tenere il piede in due staffe.
RispondiElimina“La Fraternità Sacerdotale San Pietro, il cui fine è la santificazione dei sacerdoti mediante la fedele osservanza delle tradizioni liturgiche anteriori alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II (cfr. Costituzioni n. 8 )”.
RispondiEliminaE’ una catastrofe per questa Fraternità, mentre per i laici c’è un periodo di transizione estremamente temporaneo, finalizzato alla transizione nell’unica “lex orandi” del rito romano, per loro non c’è più futuro dopo la cancellazione del messale su cui fondano il loro carisma. L’unica possibilità di sopravvivenza sarebbe quella di riposizionare il carisma sul “messale della rivoluzione montiniana”. Ecco però che nella tragedia c’è l’intervento della Provvidenza Divina: sono ad un bivio ora possono rettificare quel loro errore “d’origine”, che li ha portati a scendere a patti con la nuova religione. Ora possono riscattarsi, ora sono chiamati a decidersi nettamente, con sacrificio e martirio, devono rifiutare la sottomissione definitiva all’apostasia. La loro sorte è segnata: o con Cristo, per la strada del martirio, o con satana per la strada dell’insignificanza nella nuova religione conciliare. Questa è la loro ora, non temete, tutti i fedeli a loro uniti li sosterranno e si stringeranno a loro con fermezza e forza se sapranno con eroismo decidersi. Il gregge aspetta la fermezza e la santità dei pastori per prendere forza e combattere anche sino al martirio. FRATERNITA’ DI SAN PIETRO, il Signore vi sta dando l’occasione, non lasciatela scappare!!! Non si presenterà più. Una loro ulteriore defezione sarà, per loro sul superiore generale, un peso insostenibile nel giudizio eterno, causa di un grave danno alla Chiesa militante, già decimata, sfinita, ridotta al lumicino. Siate eroi di Cristo e non lapsi. QUESTO MOTU PROPRIO può , paradossalmente, essere l’inizio della fine per questo cancro che occupa la Chiesa. Alessandro da Roma.
"Ci auguriamo di poter contare sulla comprensione dei vescovi, la cui autorità abbiamo sempre rispettato"
RispondiEliminaGià, ma se l'augurio sarà stato mal riposto?
Cosa faranno? (Cito un commento di un lettore, di alcuni giorni fa … )Rimarranno fedeli al Rito Tradizionale, accettando la persecuzione sotto forma di sospensione a divinis e poi di scomunica, oppure abbandoneranno i fedeli e si uniformeranno?
Rileggendo la storia di Enrico VIII, mi domando: che faremo se ci triveremo cone Thomas More e il vescovo Fisher?
EliminaCarissima Mic ,questa mattina contavo di confessarmi per cui mi sono recata alla Chiesa dei S.Celso e Giuliano dove altre volte ho potuto fruire di questo conforto ma, con mio dispiacere,la Chiesa e' rimasta inesorabilmente chiusa. Ha qualche informazione in proposito ? Grazie
RispondiEliminaP.S.
Il Mercoledì e il Venerdì mattina ore 10,30 l'ICRSS offriva il servizio della Confessione.
http://www.icrss.it/roma/
La chiesa era aperta dalle 10 alle 13.lo so per certo perché cero anch'io. ...
EliminaLa ringrazio per la cortese risposta.
RispondiEliminaIo sono stata lì venerdi' 23 mattina dalle 10,00 fino alle 10,40 e posso assicurarLe che la Chiesa era chiusa, ne e' testimone la negoziante di borse ( che e' proprio di fronte alla Chiesa)con la quale mi sono intrattenuta e alla quale ho chiesto lumi ricavandone un "Non so". Dopodiche' per timore di vanificare il mio programma ho cercato un confessore in una Chiesa d'attorno .
Ne approfitto per chiederLe (se ne e'al corrente) se il Programma dell'ICRSS e' rimasto invariato perche' ho provato piu' volte a contattare il Priore ma non risponde mai nessuno al numero telefonico riportato .
Grazie mille.
Mi scuso per non poterle dare ancora notizie. Ho bisogno di rintracciare chi frequenta s. Celso e Giuliano...
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