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Libertà e autorità
Il fondamento ontologico della vera libertà
e della legittima autorità
Sabato 25 settembre, ore 10-13
Multistreaming
Link per partecipare [qui]
di Don Samuele Cecotti
Sabato 25 settembre dalle ore 10 alle ore 13 si terrà il Convegno on-line
LIBERTÀ E AUTORITÀ – IL FONDAMENTO ONTOLOGICO DELLA VERA LIBERTÀ E DELLA LEGITTIMA AUTORITÀ. Coordinerà i lavori Don Samuele Cecotti e parteciperanno i Relatori: Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, Prof. Danilo Castellano, Mons. Prof. Don Nicola Bux, Prof. Padre Gianluca Trombini IVE, Prof. Giovanni Turco, Prof. Padre Arturo Ruiz Freites IVE, La Conferenza è organizzata dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân, in collaborazione con l’Istituto del Verbo Incarnato (IVE), la Società Internazionale Tommaso d’Aquino-Sezione FVG e la Gustav Siewerth Akademie.
Il nostro Osservatorio dal 2016 organizza ogni anno un convegno internazionale dedicato allo studio di un tema di Dottrina sociale della Chiesa considerato a partire dall’insegnamento dell’Aquinate e dalla tradizione filosofico-teologica tomista.
I convegni della serie “San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa” intendono corrispondere al progetto di papa Leone XIII – ricostruzione della Societas christiana avendo san Tommaso d’Aquino per maestro – e sono pensati per fornire, di anno in anno, un solido insegnamento su un punto significativo della Dottrina sociale della Chiesa.
Il primo convegno, quello del 2016, fu dedicato al principio del Bene comune, il secondo nel 2017 al principio di Sussidiarietà. Nel 2018 si volle invece affrontare il tema del Diritto e della Legge, considerando criticamente il giuspositivismo della modernità e riaffermando, invece, il necessario orizzonte giusnaturalistico della legge e del diritto nella prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa. Nel 2019 fu la volta del Personalismo, sottoposto a severa critica per riandare, invece, al concetto classico di persona così come dall’Angelico precisato.
Nel 2020 avrebbe dovuto svolgersi il V convegno della serie dedicato a “Libertà e autorità”, ma fu impedito dalle norme sancite dai tristemente noti DPCM di Conte. Il convegno fu sospeso e rimandato più volte.
Fissato ultimamente per il 25 settembre 2021 avremmo dovuto ritrovarci a Lonigo (Vicenza), ospiti del convento francescano di San Daniele ma l’introduzione della normativa sul così detto Green-pass ci ha nuovamente scombinato i piani.
Come Osservatorio abbiamo ritenuto di non poter rimandare ulteriormente il convegno e, allo stesso tempo, di non voler in nessun modo acconsentire al ricatto del green-pass.
Abbiamo così optato per uno svolgimento on-line del convegno consapevoli dei limiti della scelta del virtuale, ma tuttavia optando per essa così da non dover soggiacere alla assurda, vessatoria e discriminatoria normativa del Green-pass.
Introdurrà i lavori l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, fondatore e presidente emerito dell’Osservatorio. Seguiranno le relazioni di cinque autorevolissimi filosofi e teologi noti per il rigore intellettuale, l’ortodossia cattolica e la perfetta conoscenza del pensiero tommasiano e tomista.
Il professor Giovanni Turco, docente di filosofia del diritto all’Università di Udine, relazionerà circa la teleologia della libertà e dell’autorità, il filosofo padre Gianluca Trombini IVE parlerà della libertà nel tomismo essenziale di Cornelio Fabro, il teologo padre Arturo Ruiz Freites IVE, pro-rettore della Gustav Siewerth Akademie, interverrà su ordine naturale, libertà e autorità nella res publica christiana, il professor Danilo Castellano, ordinario di filosofia politica e già preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Udine, parlerà della dialettica moderna libertà/autorità nell’orizzonte della sovranità. Concluderà il convegno la relazione del teologo monsignor Nicola Bux “Dal culto domenicale la forza sociale della Chiesa, entità etnica sui generis”.
Oltre alla diretta, il video del convegno sarà visibile sulla pagina YouTube dell’Osservatorio, inoltre sarà curata la pubblicazione degli Atti con l’editrice Fede & Cultura di Verona.
L’invito è a collegarsi numerosi alla diretta di sabato mattina per profittare d’una occasione di approfondimento dottrinale di altissimo livello. Il tema poi non potrebbe essere più attuale.
L’arcivescovo Crepaldi e i cinque relatori ci aiuteranno a comprendere cattolicamente la libertà umana, l’autorità umana e la natura del rapporto tra le due, con equilibrio, ordine razionale e rigore dottrinale.
Un appuntamento da non perdere per una vera formazione cattolica, nonché per avere gli strumenti intellettuali necessari a leggere e valutare il tempo che stiamo vivendo.
Don Samuele Cecotti - Fonte
È giunto il momento, infine, dell'immunizzazione. È tempo, anche per noi, di fare gli anticorpi. Molteplici virus minacciano la nostra esistenza. Numerosi e temibile agenti patogeni ci circondano, vibrano nell'aria, si annidano ovunque, mettendo a repentaglio la nostra salute. Sono dappertutto. Si mimetizzano, per colpirti all'improvviso, per sferrare l'attacco decisivo. Si celano nello sguardo diffidente del vicino di casa, nell' irreprensibile controllore del lasciapassare verde. Trovano terreno fertile nelle assurde accuse e nell'odio riversato sui non benedetti col sacro siero. Vengono diffusi, con instancabile ferocia, dai volti plastificati ed i sorrisi artificiali dei volti televisivi, dei pennivendoli di regime, degli influencer da quattro soldi ingaggiati dai potenti. Proliferano nella muffa della democrazia parlamentare, dei partiti silenziati ed inutili, dei politici corrotti ed asserviti. Nel fitto groviglio normativo ad hoc creato. Vivono negli occhi senza luce dei nostri governanti, meri esecutori di agende internazionali, privi di qualsivoglia sentimento, senza pietà alcuna.
RispondiEliminaPatiremo, questo è certo. La resistenza avrà un prezzo, fisico e spirituale. È giunto il momento, anche per noi, dell' immunizzazione. È arrivato il tempo, oggi più che mai, di fare gli anticorpi contro la malvagità che ci circonda, che stanno calando sul nostro mondo. Alla foga con cui ci attaccano rispondiamo con la sicurezza e la fermezza, con la fede incrollabile nelle nostre idee e nei nostri valori. Alla paura ed al terrore con cui tentano di domarci, rispondiamo col coraggio che ci contraddistingue. Frangar, non flectar.
"La vita è una tempesta, mio giovane amico. In un momento potrete scaldarvi al sole, in uno successivo andare a frantumarvi contro gli scogli. Che cosa vi rende un uomo, è ciò che si fa, quando arriva quella tempesta." (A. Dumas)
Vi ricordate quando scrivevamo che tutti questi scienziati da salotto, riunitisi sotto la tavola dei padroni per raccattare briciole e una cuccia calda nel nuovo ordine, a cambio di paradigma sarebbero stati scaricati senza tanti complimenti?
RispondiEliminaEcco: ora che l'emergenza comincia a cambiare colore, e da bianco-camice diventa progressivamente verde-foglia - ossia da sanitaria inizia a mutarsi in ecologica - il potere si appresta a ridimensionarne ruoli e credibilità, pronto a cedere il passo e la visibilità ai nuovi tecnici-influencer che la Provvidenza invierà per la causa green.
Che delusione per le nostre starlette che ora scomodano termini come "fascismo", "persecuzione" e "discriminazione".
Il sogno è durato poco, il risveglio sarà amaro.
..perche' sara' amaro?
RispondiEliminaBastera' mutare colore.
IL FUTURO DEI GRETINI
RispondiEliminaLasciando dietro di sé un bianco svolazzare di cartacce oleose e dense volute di fumo d’hascisc, si è avviato, da piazza Dante in Napoli, il corteo dei fratellini più cretini di Gretina.
Gridavano al cielo immacolato e gemmeo di settembred voler fermare fermare l’avanzare del mare, il ritrarsi dei ghiacciai e l’espandersi dei deserti.
Ma nel cielo azzurro, il sole – autore silenzioso e da milioni di anni, di tutti codesti normalissimi mutamenti del clima - rideva radioso, abbacinando le pupille fisse e larghe di quei bambocci strafatti che - a passo da zombie - avanzavano verso il LORO futuro.
Biogio Buonomo
(Massimo Gramellini, "Galli libero")
RispondiEliminaVogliono limitare la presenza dei virologi in tv. Vogliono toglierci il piacere di assumere una pillola di sedativo Bassetti durante i pasti e un cucchiaio di amaro Galli subito dopo cena: prima rischia di chiudere lo stomaco. Da emblemi a problemi, da implorati a proibiti. Sarà questo, dunque, il curioso destino degli scienziati? Sottratti alla luce fioca dei microscopi per andare ad abbronzarsi al sole delle telecamere e ora rispediti di nuovo a brancolare nel buio dei laboratori? La prima reazione può essere di sollievo, ma è ingannevole. L’onorevole Giorgio Trizzino, il grillino pentito che ha firmato l’ordine del giorno che intende sottoporre le comparsate televisive dei virologi all’autorizzazione della «struttura di appartenenza», era per l’appunto il direttore di una di quelle strutture, l’Ospedale Civico di Palermo. La politica non lo ha reso famoso e probabilmente non vede l’ora di tornare a firmare l’autorizzazione a qualche narciso in camice bianco, facendogliela penare fino a un minuto prima della messa in onda (e della messa in piega), salvo negargliela all’ultimo per ragioni di opportunità.
Ecco, a farmi stare, nonostante tutto, dalla parte di star e soubrette della provetta è la banale considerazione che, in un Paese come il nostro, mettere un altro timbro in mano a un burocrate può avere conseguenze molto peggiori che mettere un altro microfono in mano a un virologo. (Ansa)
Ma troppi virologhi con troppi microfoni che suonano tutti la stessa musica non è che giova alla democrazia e neppure alla sanità mentale di chi li ascolta.
RispondiEliminaLa salute senza libertà e quella che si garantisce agli animali di allevamento.
RispondiEliminaSe parli dei gay sei omofobo ma se bestemmi sei un artista...
RispondiEliminahttps://www.provitaefamiglia.it/blog/se-parli-dei-gay-sei-omofobo-ma-se-bestemmi-sei-un-artista
"Allora funziona così: prendo il gas o il petrolio, li brucio per fare energia elettrica, perdo il 10% per trasportarla ed un altro 20% per immagazzinarla; bambini schiavi scavano il Litio nelle miniere in Africa, il litio è una merda che inquina tutto, ma chi se ne frega tanto le batterie le fanno in Cina; produco le auto elettriche che hanno effettivamente una notevole coppia sulle ruote facendo durare meno le gomme anche per via del peso dell'auto. Smuoverò automobili che invece di pesare 2000 Kg ne pesano 3000. Ogni anno avrò più pneumatici da smaltire ed ogni decina di anni enormi batterie da 100 KW da sotterrare a Scampia. Tutto questo la chiamo "scelta ecologica" e vengo eletto al parlamento. Intanto ex operai della Fiat motori, ora in cassa integrazione, pagano IMU più alta affinchè si possano dare sussidi alle auto elettriche."
RispondiEliminaScrive Attilio Negrini
RispondiEliminaStamattina ho ricevuto il messaggio di una persona che ha letto il mio libro: "Buongiorno Attilio... Ho comprato il tuo libro La moneta dell'inganno... Storia molto attuale con finale veramente a sorpresa, ma quello che mi ha colpito è stato il riferimento alla statua della Madonna senza volto. Ora che una scultura come La Porta dell'Inferno sta per essere introdotta al Quirinale, viene spontaneo fare un parallelo con la tua storia... ". Ovviamente fa piacere quando qualcuno ti fa i complimenti, ma se pubblico questo messaggio è per qualcosa che va oltre, ovvero, questa persona ha capito davvero il vero motivo per cui mi sono messo a scrivere quel libro pur non sapendo se sarebbe stato pubblicato e sapendo bene che o hai una immensa botta di fortuna o sarà difficilissimo realizzare il "sogno" di trasformare la scrittura in mestiere. È proprio così, la mia storia, che parte da fatti reali che mi sono stati raccontati da un amico, ha a che fare con questa "porta infernale". Il significato di questa mostruosa mostra è lo stesso, è esoterico, è satanico: le porte degli inferi che fanno breccia sul colle per antonomasia che presto ospiterà qualcuno che, viste le premesse, potrebbe portare l'Italia alla rovina. Ma... anche per "loro" in fondo, pur definendosi atei e materialisti, arriverà se lo vogliono una luce dal cielo.
"Il semplice fedele che, anche su consiglio del proprio parroco o del direttore spirituale, o sotto la pressione dei media e delle istituzioni sanitarie, si lascia convincere all’inoculazione non ha alcuna colpa, né gli si può attribuire la responsabilità gravissima di volere, con quel vaccino, apostatare la Fede cattolica e farsi marchiare con il “marchio della Bestia”. Va inoltre ricordato che la somministrazione del siero genico è stata spesso imposta con il ricatto o con la coercizione, condizionando le persone a poter fruire di certi servizi, a poter accedere in determinati luoghi o addirittura – come accade oggi in Italia – a poter lavorare solo se si è in possesso del passaporto sanitario e se si è ricevuto il cosiddetto vaccino."
RispondiElimina(S.E. Carlo Maria Viganò)
"... Va inoltre ricordato che la somministrazione del siero genico è stata spesso imposta con il ricatto o con la coercizione,..."
RispondiEliminaparole sante da tenere bene a mente.
Hauptfragen
RispondiEliminaL'imperatore nella sua essenza esercitava più un'auctoritas (come katéchon) che una potestas, anche se poi, in quanto posto su un regno o più regni, deteneva anche una vasta potestas che però non é riducibile all'assolutezza della sovranità moderna.
Il complemento civile della Chiesa non erano regni sovrani ma una pluralità di potestates non sovrane. Per comprendere il senso dello Stato moderno e della sua inconciliabilità con la Chiesa bisogna seguire lo sviluppo da Bodin fino a Kelsen passando per Hegel, il costituzionalismo liberale e il positivismo ottocentesco.
La Chiesa e l'Impero nel Medioevo si contesero principalmente il katéchon, come testimonia San Tommaso nella dottrina delle due discessiones all'interno di un unico imperium romanum: il katéchon prima esercitato dall'impero (impero r. secolare) e poi dalla Chiesa (impero r. spirituale). La fine dell'impero r. secolare si ebbe con la discessio dei regni da esso (Francia, Inghilterra e poi tutti gli altri). La discessio dei regni dall'impero r. spirituale introduce la parusia dell'Anticristo.
Certamente i regni non sono gli Stati moderni. Oggi probabilmente si deve parlare della fede/apostasia delle nazioni. Gli Stati appartengono già geneticamente alla seconda discessio.
Andrea Sandri
Fuori di metafora la “linea del Piave” è la linea del “non possumus” ed è ripresa da un libro dell’Arcivescovo Crepaldi sui principi non negoziabili. Nel mio articolo constato che questa linea non c’è più. O, meglio, la linea c’è ma non c’è più nessun cattolico a presiederla e a impedire l’invasione. Ora, cosa succede se i cattolici non sanno più dire “da qui non si passa! Da qui non indietreggeremo!”?. Vuol dire che la politica cattolica è finita e che i cattolici in politica non servono più, anzi sono dannosi.
RispondiEliminaProviamo a pensare, nel concreto, alla situazione in cui si trova un cattolico che voglia fare politica cattolica. Intendo qui non solo il politico “di professione” che sieda in un Consiglio regionale o in Parlamento e che militi con delle responsabilità in un partito, ma il cattolico comune e semplice che intende fare delle iniziative nel paese dove abita, che opera nell’associazionismo locale o che ha a cuore la scuola frequentata dai figli: anche questa è politica. Questo cattolico che voglia fare una politica cattolica è impedito da tutte le parti, osteggiato e incompreso e, se ha coraggio, deve conquistare il proprio spazio palmo a palmo con una specie di guerra contro tutti.
Se si oppone al riconoscimento delle coppie gay si trova in contrasto addirittura col papa. Se vuole contrastare il disegno di legge Zan [sappiamo per esempio che molti consigli comunali hanno approvato delibere a suo sostegno, inefficaci ma utili ad alimentare la grancassa] si scontra con il Segretario di Stato Parolin e con il cardinale Bassetti, presidente dei vescovi italiani. Se vuole dar vita a scuole parentali o della società civile cattolica, si trova bloccato dal parroco che non vuole “dividere la comunità”. Se organizza iniziative in sede locale per denunciare alcuni elementi assurdi delle politiche dell’ambiente, viene colpito da una fatwa ideologica politicamente corretta. Se solo si permette di ricordare che anche per un piccolo consiglio comunale non tutte le religioni sono uguali, viene bollato di integralismo. Se vorrebbe disciplinare l’ingresso di profughi verrebbe accusato di essere “identitario”. Se si mette a raccogliere firme contro l’aborto di Stato, viene colpito da scomunica. Se denuncia il dirigente scolastico o l’insegnante di ideologia gender o forma un comitato di sorveglianza anti-gender nella scuola si suo figlio, viene considerato non-dialogante e anti-democratico. Se poi contesta le politiche anticovid del governo, del proprio sindaco e del proprio parroco viene bollato come disfattista, qualunquista ed egoista. Ancora di più: se esterna la sua convinzione che esista e si possa attuare una “politica cattolica” viene considerato medievale e passatista.
Diciamo che, ormai, attorno al cattolico che voglia fare politica cattolica si è costituito come un cerchio mortale, esterno e interno alla Chiesa, ed egli si trova solo e costretto a dare di gomito per conquistare piccoli spazi di manovra. Oppure deve adottare il sistema che molti hanno ormai adottato in via sistematica, ossia scegliere il criterio del male minore e dilazionare la sconfitta, accettando di perdere terreno su terreno nella linea del Piave. Nella speranza di evitare l’invasione egli non riesce nemmeno a rallentarla, perché il suo criterio del male minore è noto agli avversari e lui viene strumentalizzato per una causa non sua.
Questo vale anche per i cattolici che militano, anche con responsabilità, nei partiti politici. Se vogliono rimanere sull’onda, devono accettare di non puntare mai i piedi e di non battere nessun pugno sul tavolo, tanto sanno già che la linea del partito sarà, quando va bene, del “male minore” o della “scelta di coscienza”, il che annulla completamente la linea del Piave senza peraltro dirlo apertamente, ossia in modo ingannevole.
Alla vostra cortese attenzione,
RispondiEliminaIn fin dei conti qual'è il vero motivo per cui chi comanda vuole a tutti i costi il denaro elettronico? Per avere potere assoluto sulle persone, perchè instaurato solo questo tipo di pagamento, chi comanda potrà con un semplice clic su un computer, privare di tutti i suoi soldi qualsiasi oppositore, per motivi religiosi, politici, razziali, culturali, commerciali, aziendali, industriali, militari, polizieschi o anche solo per vendetta personale.
Le persone devono opporsi, finchè si può ancora, a questo regime con potere di vita e di morte sulla gente che stanno instaurando con le scuse più persuasive.
Bisogna che tutti rifiutino completamente i pagamenti elettronici, perchè una volta che saranno obbligatori per tutti, a nessuno sarà più concesso di esprimere opinioni personali di nessun tipo, e non c'è tempo da perdere, bisogna opporsi a questo da subito, prima che sia troppo tardi!
Distinti Saluti,
Fabio Riparbelli.
Il governo del luciferino banchiere e dei suoi predecessori imposti al Paese (Prodi, Ciampi e Monti) sono stati possibili sono in una società completamente economicizzata come la nostra, sul modello anglosassone. Un tempo avrebbero chiamato un generale, un condottiero (certo c'è Figliuolo, ma prende ordini) In quest'epoca (negli ultimi 25 anni) hanno governato i mercanti (Berlusconi) o i tecnici della finanza, chiamati un po' impropriamente banchieri.
RispondiEliminaQuesto sarebbe stato impossibile in qualsiasi società tradizionale dove l'economia era strettamente subordinata -anche se considerata ovviamente utile - alla tonaca e alla spada.
Allo stesso modo, tutte le religioni dell'umanità, tranne due (il giudaismo e poi il protestantesimo americano) hanno sempre messo in guardia dai pericoli spirituali dell'economicizzazione integrale della vita.
Il cattolicesimo modernista vaticansecondista, sostenendo il perfido banchiere Draghi dopo avere sostenuto (con Ratzinger regnante) il perfido banchiere Monti, rinnega se stesso anche su questo punto, scegliendo mammona. Del resto cosa aspettarci da un Bergoglio che si preoccupa continuamente di dare pane agli immigrati, dimenticandosi sistematicamente di offrigli cibo spirituale, cioè Cristo? Non dimentica lui per primo, che "non si vive di solo pane"?
Il cattolicesimo economicizzato non è più cattolicesimo, ma una forma di giudaismo, o al massimo di protestantesimo anglosassone.
Martino Mora
Proseguono le manifestazioni con partecipazioni numerosissime nelle piazze italiane. I media tacciono o minimizzano.
RispondiEliminaAspettatevi a breve FanPage o Open con un video in qualche piazza dove saranno riusciti a intervistare quel manifestante che parla di grafene e 5g in maniera sconnessa.
Al di là di questo, oggi la situazione epocale impone di scendere in piazza. Non possiamo farci schiacciare e rimanere inermi.
I diritti di un essere umano non possono fondarsi su intrugli farmacologici. Non esiste.
Non faremo misurare la nostra libertà in base al numero di fiale di un siero.
Draghi e i suoi, nei prossimi giorni proseguiranno come nulla fosse; sguardo gelido e avanti con la mattanza senza guardare in faccia nessuno. Qualcuno dica a questi signori di cambiare strada, di smetterla di ricattare in tale becera maniera; chi ha voluto inocularsi lo ha fatto, la questione va chiusa immediatamente.
C'è gente che non cederà mai. Prima lo capiscono e prima ritornerà un clima più sereno e collaborativo.
La TV è spazzatura.
RispondiEliminaSappiamo come funzionano i media e non ci abbiamo mai speso energie.
Di recente però visioniamo alcuni momenti delle trasmissioni serali di rete 4 per capire il livello di disinformazione che finisce nelle case degli italiani.
Il punto è che gli ospiti presenti non si limitano a distorcere, a modificare la realtà, ma la ribaltano TOTALMENTE.
Guardate, vi facciamo giusto alcuni esempi di qualche spezzone di trasmissioni recenti, tra cui una proprio di ieri sera.
- Un tizio del Cicap (incommentabili) cita uno studio in cui emergerebbe che il "complottista" sarebbe una persona senza senso critico, che crede a tutto, piena di paure.
Non è forse questo un COMPLETO ribaltamento della realtà dei fatti? Ne abbiamo già parlato tante volte, non si capisce bene se tali nerd, figliocci di Piero Angela, ci siano o ci facciano.
- La Lorenzin ( si lei, quella che dichiarava 600 bambini morti di morbillo in TV, inventandosi totalmente una notizia propedeutica per l'introduzione di dieci intrugli obbligatori ai neonati) dice che Byoblu è totale disinformazione, senza motivare. E niente fa già ridere così.
- Paone e compagnia cantante affermano con sicumera che prima avevamo 900 morti al giorno, ora grazie ai va***ni ne abbiamo solo 60. Cioè paragonano decessi di gennaio con quelli di agosto dando il merito alle va***nazioni. Incredibile, anche qui realtà COMPLETAMENTE ribaltata.
- Parlano di Italia come paese ligio ed efficace nel gestire la "pandemia" quando TUTTI gli indicatori ci dicono che siamo stati tra i peggiori al mondo sotto ogni punto di vista.
Insomma, sono solo quattro esempi freschi ma potremmo continuare a lungo con tutte le sparate che si raccontano tra facce paciotte col culetto al caldo nei salottini televisivi.
Complimenti per questi indegni show a cui purtoppo molti italiani ancora tendono a credere.
IL DOCENTE E LA GIOVENTÙ BRUCIATA
RispondiEliminaCapisco che, fra i docenti universitari, ve ne sia uno ogni cento (se va bene) che si ribelli a questo miserando stato di cose: in fondo, il novanta per cento e più dei professori altro non sono che grigi burocrati della cultura. Ma la lettera aperta di Villoresi, che parla dal mondo universitario, mi ha portato a fare una riflessione sui giovani.
Ciò che mi fa più pena nel momento attuale, infatti, sono i GIOVANI. Invece di ribellarsi e protestare invadendo le strade e le piazze, non si sentono e restano muti. Inebetiti, si mettono furiosamente in coda per reclamare il santo siero liberante, proprio loro che da questa malattia non hanno praticamente nulla da temere. Docili e mansueti accettano questo infame lasciapassare, pendendo dalle labbra di queste nullità che invadono le TV e i giornali. E, per amor di Dio, questo atteggiamento non chiamatelo prudenza, perché non hanno la corrispettiva esperienza!
La vera GIOVENTÙ BRUCIATA la stiamo osservando noi oggi (quella degli anni '50/'60, a confronto, potremmo definirla bruciante). È bruciata proprio perché hanno già bruciato il furore e l'entusiasmo per gli ideali e la libertà che sono propri dell'età giovanile. Ormai abbiamo dei giovani già vecchi che della vita si fanno i bilanci preventivi, alla ricerca della sopravvivenza; come quelli di mezza età che cercano di programmare una dignitosa vecchiaia, ma senza neanche avere la necessaria esperienza. Questi giovani in pantofole, che al massimo anelano al gadget di moda, al gingillo tecnologico e allo sballo del weekend, dimostrano quanto agonizzante sia la nostra società, sterile e senza futuro.
Ma, per favore, smentitemi, cari giovani: se state in giro, battete un colpo, dite che vi ribellate all'autorità, che avete ancora voglia di inebriarvi del dolce odore della libertà, quella vera, che avete ancora fame e sete dei grandi ideali!
Chi ha deciso di resistere a oltranza deve essere consapevole che prossimamente potrà trovarsi solo e isolato.
RispondiEliminaLo sappiamo come vanno queste cose, anche quelli che oggi ti danno ragione, poi tendono a mandare avanti te e al momento buono si allineano e ti danno una pacca sulla spalla, i loro occhi ti trasmettono un concetto ben chiaro: "sei un buffo idealista, hai pure ragione ma il mondo se ne frega delle tue cazzate, ora dobbiamo pensare a mangiare".
Saranno pochi quelli che resisteranno al vostro fianco, per quello in questo periodo sono importanti le piazze, non certo per fare la rivoluzione dal basso, non vi calcolano minimamente, ma per contarsi, organizzarsi e sostenersi.
Attenzione ai prossimi mesi, potreste ritrovarvi da soli, in molti cederanno di fronte a un qualcosa che: "tanto è così che ci vuoi fare, mica puoi cambiare te le cose".
🏛️❗W l'Accademia della Crusca ❗🏛️
RispondiEliminaL’ITALIANO HA 2 GENERI GRAMMATICALI,
IL MASCHILE E IL FEMMINILE
Il giugno scorso Michela Murgia, in un suo articolo su L’Espresso, utilizzò lo “schwa” (la “e” rovesciata) per rendere neutre le desinenze maschili e femminili. Un tentativo - a suo dire - per favorire un linguaggio più “inclusivo”.
Fortunatamente per noi, a fare chiarezza è intervenuta l’Accademia della Crusca. Questo che segue è un estratto del responso sull'artificio grammaticale proposto dalla Murgia:
«È giunto il momento di chiudere il discorso. […] È senz’altro giusto, e anzi lodevole, quando parliamo o scriviamo, prestare attenzione alle scelte linguistiche relative al genere, evitando ogni forma di sessismo linguistico. MA NON DOBBIAMO CERCARE O PRETENDERE DI FORZARE LA LINGUA […] AL SERVIZIO DI UN’IDEOLOGIA, per quanto buona questa ci possa apparire. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, ma non il neutro […]».