[...] non ci interessa tornare sulla questione dei vaccini e dei passaporti sanitari; vogliamo piuttosto capire quale malessere spinge la nostra società a farsi preda del rancore, della diffidenza, della paura e dell’angoscia.
Qui è necessario un salto ulteriore per entrare nelle profondità del disagio sociale e civile. Al di là della pandemia, siamo entrati da tempo nella società che non crede, che non pensa, che non sa, che non ama se non nella vita privata e ha perso fiducia nel mondo, nel futuro e nelle classi dirigenti.
Un tempo si riteneva che superate le credenze, si sarebbe sviluppata la società matura del pensiero autonomo, che avrebbe sostituito la fede con la ragione, le certezze con la libertà, la devozione col senso critico. Invece siamo qui a constatare un esito ben diverso: la nostra società che non crede è anche una società che non pensa, la nostra società che non ha più fede, religiosa o politica, è più esposta alla diffidenza e alla sfiducia nella ragione e nelle guide. Perduta la devozione popolare verso presunte superstizioni religiose si è esteso il buco nero dell’ignoranza, la scarsa voglia di approfondire, pensare criticamente, avere giudizi autonomi. I santi sono stati rimpiazzati dai santoni, dopo i predicatori sono arrivati gli influencer, disertate le istituzioni religiose ci si affida alle superstizioni della rete globale. È avvenuto il pessimo mix tra ignoranza e presunzione: l’ignoranza delle società dominate dalla fede e dall’autorità era perlomeno accompagnata dall’umiltà e dal rispetto verso chi sa, ha più esperienza, ha più cultura. Oggi invece tutti pretendono di giudicare tutto; per un malinteso senso di democrazia e sovranità dei cittadini, tutti si sentono in diritto di giudicare eventi e personaggi dal basso del loro non sapere. Ignoranza e arroganza si sposano e trinciano giudizi sprezzanti e comportamenti conseguenti nel nome sacro della libertà.
Insomma, la perdita della fede, della fiducia nell’autorità, si è abbinata alla perdita di sapere, al disprezzo per la cultura, al rifiuto della conoscenza, che è un cammino difficile, spinoso, in cui si formano inevitabilmente gerarchie di comprensione. Una società non può vivere se non crede in niente, se non pensa, se non studia, se non rispetta le differenze, i ruoli e i ranghi di conoscenza.
È uscito da poco il testo di un filosofo in disparte, Pietro Martinetti, morto nel ’43. È intitolato “Il compito della filosofia nell’ora presente” (ed. Comunità) e risale a cent’anni fa. Martinetti non era cattolico né tradizionalista semmai vicino al protestantesimo; al tempo del fascismo fu l’unico filosofo docente universitario che rifiutò di prestare giurare fedeltà al regime, nel 1931, scontandone le conseguenze. La solitudine del suo dissenso ingigantisce la sua figura e rimpicciolisce quella dei suoi tanti colleghi poi diventati antifascisti quando cadde il regime, ma all’epoca tutti allineati. È facile essere antifascisti in pieno regime antifascista; ci voleva coraggio, amor di verità e dignità di filosofo per esserlo quando il fascismo aveva potere e consenso.
Martinetti, pur non essendo un credente, scrive che per il filosofo “la religione è il cardine stesso della vita” e “la vita morale non ha termine e consistenza vera che nella coscienza religiosa”. Definisce poi la società: “un organismo spirituale che ha per fine e per ideale l’unità armonica di tutte le volontà in una vita comune”. Vi rendete conto di che abisso ci separa oggi dalla sua visione? Certo, il filosofo guarda al dover essere, all’ideale e perde di vista “la realtà effettuale” come dice Machiavelli. Ma la cosa più sconfortante è che gli stessi filosofi, pensatori e intellettuali oggi hanno perso l’ideale senza aver guadagnato il reale; e se accennano a qualche dissenso, come è accaduto sul covid, vengono sbeffeggiati e censurati. Martinetti diceva che l’arte, la filosofia e la religione sono i mezzi per generare l’unione sociale e spirituale e ascendere dal finito all’infinito.
Da qui la domanda sconfortata: ma in che razza di società viviamo, che ha smesso di credere e di pensare, incolta, rancorosa e presuntuosa? E se “il compito della filosofia nell’ora presente” fosse ripensare la società come un organismo spirituale e la filosofia in rapporto al sacro e al destino, in un cammino che intreccia il credere col pensare, il conoscere con l’amare? Missione impossibile, ma necessaria.
Marcello Veneziani, La Verità (5 settembre 2021)
https://lanuovabq.it/it/mattarella-e-quei-due-orwelliani-minuti-dellodio
RispondiEliminaÈ UN POTERE AUTORITARIO
Mattarella e quei due, orwelliani, minuti dell'odio
EDITORIALI07-09-2021 Stefano Fontana
Più il potere si irrigidisce in forme autoritarie e più ha bisogno di un nemico. Dopo Draghi, il discorso del Presidente Mattarella all’università di Pavia inquieta, sia per le cose inesatte espresse, sia per la violenza discriminatoria di cui ha fatto oggetto coloro che decidono di non farsi vaccinare. In 1984 Orwell parlava dei “Due Minuti dell'Odio”: Mattarella ha presentato quei cittadini come il “nemico” da combattere. Quando il potere parla in questi termini rende gli oppositori sicuri di essere nel giusto.
Per favore, aiutatemi nella petizione per il ritorno delle processioni nella Diocesi di Milano:https://chng.it/CmbCkT9m
RispondiEliminaUna delle cause di questo degrado forse cominciò quando gli appartenenti alle classi alte, hanno iniziato ad osannare le culture straniere, con le quali venivano a contatto vuoi per relazioni familiari, amicali e/o viaggi di formazione. Con sempre un acido rapido riferimento al Cattolicesimo 'non avanzato'.Molti di coloro che poterono vivere del loro hanno sì impiegato il loro tempo nelle studio e nella ricerca, ma le grandi anime tra loro non hanno mai irriso la terra da cui traevano vita e sostentamento.
RispondiEliminaA questo gruppo nel tempo se ne contrappose un altro quello di coloro che si misero in viaggio per cercare il pane quotidiano. Questi, all'estero, vennero a contatto con i loro simili e con le propagande semplificate dei pensatori di moda in quei paesi che i loro simili seppero trasmettere loro.
Da questi due grandi fiumi di viaggiatori e conoscitori si diffusero in Italia tante storie e filosofie straniere ridette e riadattate come ciascuno poté. In molti di questi divulgatori correva il fiume carsico della inadeguatezza culturale dell'Italia rispetto ad altri paesi più 'progrediti'.
Fu così, più o meno, che molti si affannarono ad istruire l'Italia a dovere con tutti i saperi oltre confine. Cominciò così la grande abbuffata del libro straniero che dalla prima guerra mondiale in poi divenne anche del film, delle canzoni straniere e dalla seconda guerra mondiale divenne quasi esclusivamente abbuffata anglo/ americana.
Siamo diventati così una colonia culturale di altre culture, senza che l'Unità nazionale d'Italia abbia avuto il tempo e forse anche il desiderio di approfondire le sua cultura alta e popolare.
Da qui una scontentezza profonda per essere quelli che siamo e per non essere quelli che non siamo, da cui ignoranza e presunzione di chi non è riuscito a conoscere e riconoscere la propria identità, che è religione, filosofia, storia, arte, letteratura, urbanistica, economia... ITALIANE.
Urbanistica, costruiamo come se avessimo vasti spazi americani, per esempio. Ora torna di moda il borgo, che si va a visitare come una sorta di pinacoteca sulle colline, ma oggi che 'nel pensier ci siamo finti' cittadini del mondo, vivere una vita intera nel borgo, gomito a gomito...è dura!
Credo che il primo passo sia quello di appropriarci della nostra identità senza cadere nella macchietta con la quale spesso ci caratterizzano e noi stessi ci caratterizziamo da soli.
Anonimo 20:12
RispondiEliminaPiuttosto che petizioni e suppliche, che lasciano il tempo che trovano, servirebbero comunità (sacerdote e laici) capaci di organizzarsi e agire senza chiedere permessi.
Io credo che noi dobbiamo provarci. Il Signore ci darà i frutti, quando lo ritiene opportuno
Elimina"...capaci di organizzarsi e agire senza chiedere permessi."
RispondiEliminaDieci e lode, con medaglia al merito!
Discriminazione tra vaccinati e non, le Università si ribellano.
RispondiEliminaAppello di oltre 400 docenti tra cui Alessandro Barbero.
"Quella del 'green pass' è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere. Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l'accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari. Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione", concludono gli oltre 400 docenti che hanno sottoscritto il manifesto.
Tra questi ha firmato anche Alessandro Barbero uno dei più importanti e conosciuti divulgatori italiani.
Qui testo ed elenco: https://nogreenpassdocenti.wordpress.com
https://www.maurizioblondet.it/lavrov-avverte-esperimenti-su-uomini-non-saranno-dimenticati/
RispondiEliminaLavrov “avverte” : esperimenti su uomini non saranno dimenticati
Maurizio Blondet 7 Settembre 2021
Allusione a Big Pharma? L’ipotesi di Umberto Pascali
Nel mezzo dell’imposizione dittatoriale di sieri anti Covid sulla popolazione mondiale, il ministro Lavrov dichiara solennemente:
La Russia non permetterà mai di abolire le leggi che condannarono i medici nazisti che condussero i loro mostruosi esperimenti umani con armi chimiche e biologiche
Seguo da tempo Barbero, ottimo comunicatore, che sa raccontare la storia come nessuno sa fare, coinvolgendoti nei suoi racconti. Sono quindi un suo fan perché nonostante la sua origine politica comunista (antitetica alle mie idee) l’ho sempre percepito come intellettuale onesto, obbiettivo, equilibrato. Basta saper riconoscere i suoi punti di vista ideologici. Ora apprezzo ancor di più la persona perché ha saputo opporsi a questa porcata del green pass.
RispondiEliminaE si aggiunge a Agamben e Cacciari. Chapeau all'onestà intellettuale!
Vorrei fornire un argomento solido da spendere in eventuali discussioni con i vaccinisti.
RispondiEliminaNon vaccinandomi sto facendo un servizio pubblico al quale mi dedico volontariamente, gratis.
Infatti in ogni esperimento sono necessari dei "controlli", per capire la differenza.
Anche chi ha studiato il siero genico aveva distinto, tra i volontari sani partecipanti alla sperimentazione, svariate migliaia da non vaccinare.
Poi però li ha vaccinati, ufficialmente per non privarli di tanta grazia, o piuttosto per non far emergere imbarazzanti differenze di effetti avversi, in assenza di benefici.
Invece quelli come me accettano di mantenersi confrontabili, rimanendo "controlli".
Forse ci sarebbero forse anche molti VIP, iniettati di fisiologica, ma così non vale.
No: noi, per il bene comune, scegliamo di non ricevere il siero miracoloso e laicamente restiamo lì, in prima linea, a sfidare il virus, così da informare tutti gli altri.
Come il canarino della miniera, il primo ad asfissiare in presenza dell'ossido di carbonio.
Nessun minatore sarebbe stato così animalista da togliere il canarino...
Ecco: lasciateci assolvere a questo civico dovere, a questa necessità della scienza.
Come un volontario, quando se ne cerca uno per fare quello che gli altri non farebbero.
In fondo voi vaccinati avete avuto ciò che volevate, per stare in difesa.
Ci vuol pur sempre qualcuno che dimostri che avete ragione: eccoci qua.
Di che cosa avete paura? Voi siete a posto. E se noi dovessimo morire, oltre ad aver ragione, vi sareste anche tolti di torno quelli che ammazzereste volentieri, rinchiudereste nei campi di concentramento e non curereste se malati.
Noi in teoria vi risparmiamo la fatica, consegnandoci al contagio che vi darà ragione.
E' un'attività di volontariato. Un servizio alla collettività.
Dai, su, siamo dei canarini: possibile che non suscitiamo nessuna simpatia?
O avete paura dell'aviaria?
Effettivamente forse avete ragione di temerla, se il siero magico iperspecializzato con una proteina spike, che il virus non ha più, finisse con il confondere il sistema immunitario in tutti gli altri casi... E' un bel rebus. Per non pensarci, eliminiamo il canarino?
Servisse a qualcosa l'appello dei quattrocento docenti!
RispondiEliminaNon sortirà nessun effetto. Il Regime se ne frega di appelli, disquisizioni di giuristi sapientoni e passeggiate del sabato pomeriggio!
Figuriamoci se i Rothschild, I Soros, i Gates, etc... si lasciano inchiappettare da simili trovate!
Barbero invece io l'ho sempre volutamente evitato per miei pregiudizi sinistri. La sua dichiarazione di ieri è stata 'una rivelazione'. Ora sono qui a riordinare il mio cestino culturale nel quale spero di inserire almeno buona parte della tessera Barbero. Queste rivelazioni fanno ben sperare, Dio sia lodato!
RispondiEliminaCi hanno affogato di film, canzoni e modi di vivere USA, non per questo siamo diventati un popolo acculturato, ignoranti e provincialotti eravamo e tali siamo rimasti, agli ultimi posti come lettori di libri, di peggio solo il Portogallo, non conosciamo bene le lingue straniere e vediamo l'erba altrui sempre più verde e non facciamo niente per farla crescere da soli, il GP sarà obbligatorio e pure il vax, finché si potrà evitare faremo del nostro meglio, ma non c'è da illudersi troppo.
RispondiElimina"....Figuriamoci se i Rothschild, I Soros, i Gates, etc... si lasciano inchiappettare da simili trovate!"
RispondiEliminaCertamente, no. Per questo motivo si dice che loro abbiano pensato ad uno sfoltimento della umanità a livello globale con la scusa che troppi uomini secondo loro danneggerebbero l'ambiente. Circolano anche altre fake news, esempio: la punturina fatale nel tempo sarà l'agente principale di questa agognata sfoltitina, per dar loro il tempo necessario per gli ultimi ritocchi ai robot umanizzati, dopo di che FINE umanità. Chiamateci Atlantide! Forse getteranno bombe atomiche sui continenti che non sono di loro gradimento per farli inabissare, conserveranno solo terre altamente selezionate. I poverini però non sanno nulla della vita eterna, né sapranno mai nulla. Noi cerchiamo di diventar santi eppoi...completare a piacere)
RispondiEliminaMa l'appello di Barbero non sembera contro il Green Pass come tale.
Una simile misura di salute pubblica in tempi di epidemia sembra ammetterla in linea di principio. Quello che non ammette, se ho
capito bene, è l'ipocrisia del Governo. Infatti, non si dichiara
obbligatorio con legge il vaccino, come si dovrebbe fare secondo
la nostra Costituzione e le norme europee, però si impone per via amministrativa un
certificato di vaccinazione (il Green Pass) indispensabile per
muoversi, lavorare, andare in vacanza, applicando addirittura
sanzioni gravissime, quali la sospensione dal lavoro, per i
dipendenti della Pubblica Amministrazione, professori universitari
inclusi, che ne fossero sprovvisti.
Ma forse il Parlamento ha approvato il Green Pass e non me ne sono
accorto? Se non c'è stata una legge allora con un semplice decreto si aggira la norma costituzionale.
"Sospendere" dal proprio lavoro poi che significa? E per quanto tempo?
Una discriminazione del genere non viola la Costituzione?
Qui sta diventando peggio che sotto il fascismo.
RispondiEliminaAlessandro Barbero è professore di storia medievale.
Ha scritto un libro ben documentato sulle fonti, che smonta con i fatti le bufale inventate dalla saggistica antiunitaria e antirisorgimentale attuale, soprattutto quella dei "duosiciliani", "neoborbonici" e affini, sui presunti massacri e stermini di tipo addirittura nazista compiuti dai SAvoia nel forte di Fenestrelle, adibito a prigione, e in altri luoghi. Avrebbero sterminato decine di migliaia di prigionieri borbonici, sciogliendoli anche nell'acido [sic], e nessuno si sarebbe mai accorto di niente!
A. Barbero : "I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle", Laterza, Bari, 2012,pp. 369, € 18.
È evidentemente un tipo cui piace andare controcorrente, nel caso del libro citato, contro la vulgata antirisorgimentale poco seria, perché a base di miti ed invenzioni, venuta prepotentemente di moda negli ultimi anni.
https://www.youtube.com/watch?v=RozQIjrZRM4
RispondiEliminaAlessandro Barbero - Come ragionano gli Italiani?
BARBERO: "MISURA IPOCRITA"
RispondiEliminaLo storico e divulgatore: "Se introducessero l'obbligo vaccinale non avrei nulla da dire. Così è un sotterfugio"
Ma il problema non è solo il green pass. L'obbligo di queste terapie geniche impropriamente chiamate "vaccini" sarebbe inaccettabile !
UN ALTRO COMUNISTA (DOPO BARBERO) CON CUI CONCORDO
RispondiEliminaLuciano Canfora: “La guerra dei vaccini è uno dei peggiori capitoli della storia del profitto capitalistico. Perciò è vergognoso il tentativo coercitivo in atto. Per giunta si tratta per ora di prodotti sperimentali. Il che rende ridicolo il paragone con altri episodi (obbligo di vaccinazione contro il vaiolo). Ma l’orchestra giornalistica è tutta addomesticata o attonita.”
Ma voi vi fidate di una classe politica che invoca il vaccino per i fragili e allo stesso tempo è favorevole all'eutanasia "pietosa" per gli stessi?
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