Doug Casey è un investitore di grande successo negli Stati Uniti con molti anni di esperienza nel fare danaro. Oltre alla conoscenza della finanza, che lo tiene coi piedi per terra, ha anche una certa cultura a tutto tondo dovuta ad una certa educazione umanistica. In quello che scrive, menziona a malapena la religione, ma combina il miglior realismo degli uomini d’affari con una conoscenza della natura umana. Non è affatto infallibile, ma le sue visioni del mondo sono interessanti. Eccone una riassunta, dello scorso 7 luglio, intitolata: Perché la maggior parte delle persone delega il proprio pensiero agli “Esperti”.
Grazie a Internet e alla tecnologia moderna, le persone ora hanno facile accesso a una massa di informazioni su quasi tutti gli argomenti, eppure sembrano pensare meno criticamente che mai. Questo è sicuramente dovuto al fatto che la tecnologia, come Internet, è intrinsecamente meccanica e del tutto prevedibile, mentre gli esseri umani non sono macchine ma esseri spirituali con un libero arbitrio, non prevedibili, ma che richiede saggezza per essere gestiti. A quella tecnologia è del tutto estraneo il libero arbitrio, ma mentre la saggezza richiede un pensiero personale che può comportare uno sforzo doloroso, le soluzioni di Google sono tanto semplici quanto istantanee. Ecco perché, se pensare da solo costa troppo sforzo, potrei anche rivolgermi al mio computer inumano per una risposta.
Ma al posto della saggezza che analizza, un computer può offrirmi solo una massa di informazioni non vagliate, per cui, che si tratti di finanza, economia, politica o molti altri campi, potrei chiamare “esperti” per dirmi cosa pensare. Tuttavia, la maggior parte degli esperti oggi ha avuto solo una formazione tecnica ristretta, e non l’ampia formazione umanistica di ieri. Quindi, invece di una visione a volo d’uccello di un filosofo, di un mio problema, incontro la visione strisciante come un verme di un tecnico. E quanto più i dati necessari per governare la società di oggi diventano tecnici e complicati, sempre meno vengono adottati approcci filosofici, e sempre più le credenziali delle moderne “università” diventano inutili. Spesso oggi una “laurea” significa semplicemente assumere in gioventù un debito a malapena pagabile per il resto dei miei giorni, in cambio di niente di meglio che un camuffamento della mia mediocrità. Alla ricerca di soluzioni genuine, potrei quindi rivolgermi alle celebrità, perché presumo che le persone famose sappiano qualcosa, ma mentre sono belle e si presentano bene, in realtà sanno poco o nulla. Torniamo alla fabbricazione degli “esperti”.
L’assurdità del Covid ha solo accelerato queste tendenze. Durante l’isteria la maggior parte delle persone credeva come robot agli “esperti della salute” e attaccavano i saggi che usavano le proprie menti per produrre informazioni e dati logici che sfidavano la narrativa stabilita. Quindi i media e l’Establishment hanno selezionato una serie di esperti di salute accreditati, li hanno promossi e hanno detto al pubblico che essi sanno di cosa stanno parlando, come ad esempio Anthony Fauci, che ora è passato dal nulla a un controllo quasi dittatoriale. Al contrario, persone che hanno scritto numerosi articoli sottoposti a revisione paritaria e hanno fatto serio lavoro di laboratorio, non contano nulla perché non sono d’accordo con lo zar Fauci. Quindi gli “esperti della salute” ora sono tra i nostri governanti, perché dire alle persone che esse stanno per morire e mettendo a rischio i loro cari, è un potente motivatore per convincerli a fare come loro viene detto.
Tutto questo porta a uno stato di polizia dai molti tentacoli. Le persone che gestiscono oggi lo Stato hanno il controllo dell’offerta di moneta, dell’economia, del sistema educativo, dei media e del sistema medico. Gli stessi governanti hanno da tempo evirato la vera religione, sostituita da versioni aggiornate del marxismo (che è sempre stata una religione laica, anche se ha affermato di essere “scientifica”), come l’ambientalismo e l’antirazzismo (entrambe religioni sostitutive).
I nostri governanti hanno organizzato una guerra su molti fronti: daranno la colpa del crollo dell’economia al Covid e mentre la depressione si trascina, daranno la colpa anche al riscaldamento globale. Covid e riscaldamento globale sono due bugie cosmiche progettate per schivare la colpa del caos in arrivo e per stabilire la tirannia mondiale dei globalisti. Alla faccia degli “esperti”!
Kyrie eleison.Quando Dio è disprezzato, arriva un diluvio di bugie.
La riuscita delle bugie di Covid non ci dovrebbe meravigliare.
Fonte: Commenti Eleison DCCXXXIX di Mons. Williamson (11 Settembre 2021)
La riuscita delle bugie di Covid non ci dovrebbe meravigliare.
MARTIROLOGIO ROMANO SECONDO IL CALENDARIO DEL VETUS ORDO
RispondiEliminaCONOSCIAMO IL SANTO DEL GIORNO: ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Oggi 14 settembre 2021 si festeggia l'Esaltazione della santa Croce, quando l'Imperatore Eraclio, vinto il Re Cósroa, la riportò dalla Pèrsia in Gerusalémme.
La festa dell'Esaltazione della S. Croce si celebrava in memoria delle parole profetiche del Divin Maestro: « Quando sarò innalzato da terra, trarrò tutto a me » e « quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo allora conoscerete chi sono io ». Questa festa, secondo molti autori, era già fissata il 14 settembre e celebrata con gran solennità, prima ancora che l'imperatore Eraclio riportasse il Santo Legno nel luogo da dove Cosroe, quattordici anni prima, lo aveva asportato.
Cosroa II, re dei Persiani, nel 614, approfittando della dissoluzione dell'impero, mosse guerra ai Romani, col futile pretesto di vendicare l'imperatore Maurizio ed i suoi figli, che Foca aveva barbaramente trucidati. La condotta però ch'egli tenne ben presto diede a conoscere che egli non bramava altro che di saziare la sua ambizione e sfogare il suo odio contro i cristiani. Depredò la Mesopotamia, occupò successivamente le città di Edessa, Cesarea, Damasco e Gerusalemme e dopo aver fatto il solito bottino, abbandonò la Città Santa al saccheggio. Tra i tesori rapiti si trovava quello della Croce del Redentore che S. Elena aveva lasciata come pegno prezioso nella basilica del S. Sepolcro.
Eraclio, successore di Foca, alla vista delle gravi calamità provocate dalla guerra, propose a Cosroe la pace che venne respinta. Eraclio allora con digiuni e preghiere implorò l'aiuto di Dio e radunato l'esercito ingaggiò battaglia campale contro i Persiani che rimasero definitivamente sconfitti presso le rovine di Ninive. Cosroe fuggì ed associò al trono il figliuolo Medarse. Ciò spiacque immensamente al figlio maggiore di Cosroe, Siro, a cui per diritto di primogenitura toccava il regno. Sdegnato dell'affronto, giurò vendetta, e al passaggio del Tigri barbaramente uccise il padre ed il fratello. Eraclio, che come condizione di pace aveva posto la restituzione della Croce, tornò a Gerusalemme, ringraziando la Provvidenza della vittoria riportata.
L'imperatore stesso con vesti imperiali volle portare a spalle la preziosa reliquia alla chiesa di S. Croce sul Calvario, ma una mano invisibile lo arrestò presso la porta che conduceva al colle. Preso da timore, Eraclio si volse al patriarca Zaccaria e questi gli disse: « Guarda, imperatore, che con questi ornamenti di trionfo non imiti la povertà e l'umiltà con cui Gesù Cristo portò il pesante legno nella sua passione ». L'imperatore comprese, e indossato un umile vestimento, riprese la Croce, proseguendo speditamente il cammino. Nella Chiesa, la santa reliquia fu esposta alla pubblica adorazione: la cerimonia fu accompagnata da strepitosi miracoli.
Questa solennità fu poi celebrata ogni anno, premettendo alla festa quattro giorni di preparazione, e numerose turbe accorrevano a Gerusalemme in tale circostanza. Un anno vi si recò anche Maria Egiziaca, che ebbe la grazia della conversione, principio della sua santità.
« Attesa l'importanza religiosa della santa città, scrive il card. Schuster, questa festa si diffuse presto nel mondo cristiano, soprattutto orientale, tanto più che delle particelle della vera Croce fin dal quarto secolo venivano trasportate da Gerusalemme in molte altre chiese di Oriente e d'Occidente; e ci si teneva a riprodurre nelle principali città le cerimonie solenni del culto gerosolimitano verso la S. Croce, il vessillo trionfale della salute cristiana ».
Pubblicavamo nel 2012
RispondiEliminahttps://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2012/09/a-proposito-del-segno-della-croce-nel.html
Dopo che Sant’Elena ebbe rinvenuto fra portentosi miracoli la Vera Croce, ne portò una parte a Roma. La ripose nel Sessorium, il suo palazzo, parte del quale, dopo avervi sparso della terra del Calvario, aveva riadattato a cappella privata. Passata alla celeste gloria, suo figlio Costantino fece dono di tutto il palazzo alla Chiesa Romana nella persona di papa San Silvestro I. Sono le origini della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
RispondiEliminaOT
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/ormai-lo-ammette-anche-burioni-e-la-vaccinazione-a-tappeto-che/
Ormai lo ammette anche Burioni: è la vaccinazione a tappeto che…
Maurizio Blondet 14 Settembre 2021
LA PRIMA CLASSE (meglio nido) dell’anno è in LOCKDOWN.
La causa è un’educatrice vaccinata, e con green pass regolare, contagiata con sintomi”
Un caso di contagio: chiusa la sezione di un nido comunale
«Il sogno di tutela della salute e del contagio nei posti di lavoro chiamato green pass si è già infranto», sottolinea con una nota Maria Teresa Turretta del sindacato Cub....
"E allora perché vi siete impegnati in un ministero che vi impone di stare in guerra con le passioni del mondo? Credete che i martiri fossero coraggiosi per natura? Hanno avuto coraggio perché era necessario. Voi avete invece obbedito ai soprusi con indifferenza".
RispondiElimina(Cardinale Federigo Borromeo a don Abbondio, tratto da 'I promessi sposi', di Alessandro Manzoni, sceneggiato di Salvatore Nocira del 1989)
Don Luca Favarin, il pretonzolo capellone che da buon modernista non si veste da prete, vergognandosi del'abito che dovrebbe indossare; il mondialista fanatico che sosteneva che "chi non accoglie i migranti non dovrebbe fare il presepe", ora non fa entrare in chiesa chi non ha il green pass.
RispondiEliminaMa non era il prete dell'"accoglienza"?
No, è il prete dell'invasione. E' ben diverso. L'accoglienza vera, cristiana, quelli come lui non sanno nemeno dove stia di casa.
Martino Mora
L'odierna distorsione delle menti mi rendo conto che, non è solo una debolezza, un'infermità che colpisce i singoli, è qualcosa di più. Sono in azione potenze infere. Questo mi diventa sempre più chiaro osservando come i giovani, adolescenti e bambini siano diventati il bersaglio preferito della follia che avvolge gran parte dell'umanità nostra contemporanea. Questo dilagare del male deve essere per tutti noi uno stimolo ad alzare, rinforzare le difese. E forse le vicende stesse del VO sono un'ulteriore conferma che il grande azzeramento riguarda principalmente NSGC, se mai fosse possibile! Sì, credo proprio che sia così. E' Lui il bersaglio principe ed ultimo del grande azzeramento. E' Lui che si vuol azzerare, cancellare.
RispondiEliminaMolti non hanno ancora capito che il 'Green Pass' non è solo un mezzo ma anche il fine a cui volevano arrivare: c'è voluta la scusa della pandemia per introdurlo, in tempi normali non avrebbero potuto farlo perchè ci sarebbe stata una sollevazione generale. In tutto ciò l'Italia più della Francia sta facendo da cavia. Chi pensa che verrà tolto "una volta passata l'emergenza" si dovrà ricredere. D'ora in poi non saremo più liberi, ma controllati e ricattati perché chi è al potere potrà sospendere dalla vita civile e sociale i cittadini che non si allineano e non accettano quello che di volta in volta il governo deciderà essere "giusto o sbagliato" fare. Alla fine a chi sarà dissidente, magari perché non accetterà di agire contro la propria coscienza, verrà sospesa la validità del 'pass', e sarà quindi impedito financo di lavorare e forse anche di vendere e comprare. In Cina già da tempo hanno introdotto qualcosa di simile..
RispondiEliminaSalvatore Canto
Di P. Borgognone
RispondiEliminaL'Italia sarà il primo Paese europeo a estendere il GPRS a tutte le categorie di lavoratori. Sì è passati dal "GPRS all'italiana" (che doveva essere meno invasivo rispetto a quello francese) al "super GPRS" (il più invasivo d'Europa) in meno di 60 giorni. Visto cosa succede quando si aprono le finestre di Overton? Idem per quel che riguarda i termini di decorrenza dell'obbligo di GPRS: la data del 31 dicembre è puramente convenzionale, a mio avviso il lasciapassare non sarà mai revocato e diventerà, finestra di Overton dopo finestra di Overton spalancata alla grande, una vera e propria "tessera per vivere", vincolata a somministrazioni periodiche di acqua santa. La periodicità delle benedizioni sarà decisa arbitrariamente dal regime (Cts + governo): oggi 12 mesi, domani chissà, 6, forse 9. Non lo sappiamo. Il regime si perpetua sulla politica dell'illazione e dell'imposizione improvvisa di ordini draconiani. Qualunque cosa il regime stabilirà come condicio sine qua non per il rinnovo del GPRS, essa diventerà vincolante perché il lasciapassare servirà, in futuro, per effettuare qualsiasi tipo di pagamento e per accedere a tutti i luoghi pubblici, fino alla panetteria. Per cui, la marmaglia imbelle che ha accettato e addirittura ha plaudito a tutto questo sappia che se il regime le chiederà un abbonamento battesimale perpetuo in cambio del rinnovo del GPRS, essa dovrà darglielo senza fiatare, se vorrà accedere ai beni di prima necessità. L'impatto sanitario di questa misura tutta ideologica? Zero.
Guardiamo la Svezia: no GPRS, no lockdown, pochissime restrizioni in vigore e comunque abolite entro il 29 settembre, e 38 morti C***D nell'ultimo mese (una media di 1 al giorno, molti meno che nell'Italia del "super GPRS").
E noi, che non siamo "marmaglia imbelle", come faremo ad entrare in panetteria?
EliminaCarmina non dant panem.
Alla fine, se non vorremo morire di fame, o cederemo al ricatto del siero genico o tenteremo la strada dell'elemosina.
È facile pontificare!
Vicino casa so di un piccolissimo supermercato 'amico'. E' ora di socializzare e darsi una mano a vicenda.
RispondiElimina'Necessità fa virtù'.