Trascrizione dal Video dell'appello di mons. Viganò ai partecipanti alla manifestazione di Torino del 15 ottobre. Questo di cui al link lo precede ed è altrettanto significativo. Qui l'Appello per Roma, 9 ottobre. Qui l'Indice dei precedenti e correlati.
Intervento per il “No paura day”
Torino 15 ottobre 2021
siete riuniti, così numerosi, in questa piazza a Torino, come centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo manifestano la propria opposizione all’instaurazione di una tirannide globale. Milioni di cittadini di ogni Nazione, nel silenzio assordante dei media, da mesi gridano il proprio «No!» : No alla follia pandemica, No ai lockdown, ai coprifuoco, all’imposizione delle vaccinazioni, No ai passaporti sanitari, ai ricatti di un potere totalitario asservito all’élite. Un potere che si mostra come intrinsecamente malvagio, animato da un’ideologia infernale e mosso da scopi criminali. Un potere che ormai dichiara di aver rotto il patto sociale e di considerarci non come cittadini, ma schiavi di una dittatura, oggi sanitaria e domani ecologica.
Questo potere è così convinto di essere ormai riuscito nel suo silenzioso colpo di stato, da sbatterci in faccia con sfrontatezza non solo l’ideologia che lo muove, ma anche la religione a cui si ispira. Proprio oggi al Quirinale – il Palazzo che un tempo fu residenza dei Sommi Pontefici nella Città di Roma – viene inaugurata una mostra emblematicamente intitolata Inferno, celebrata con l’esposizione della Porta dell’Inferno, scultura di Auguste Rodin, realizzata tra il 1880 e il 1890. Quest’opera doveva servire per l’ingresso del Museo delle Arti Decorative a Parigi e il suo bozzetto fu presentato anche all’Esposizione Universale del 1900, a suggello dell’indole massonica e anticattolica di quell’evento. E da anni, al Colosseo, campeggia l’idolo di Moloch, proveniente dalle scenografie del film Cabiria. Il demone divoratore di bambini, la porta dell’Inferno ispirata ai Fiori del Male di Charles Beaudelaire, pochi giorni fa il Festival della bestemmia a Napoli. Nella città di San Gennaro sono stati affissi – con il permesso del Comune – manifesti con orribili bestemmie contro Dio, per celebrare la libertà di pensiero e di parola insultando il Signore.
Ce lo dicono chiaramente: sono servi del demonio e come tali pretendono di affermarsi, di essere rispettati e di propagandare le loro idee. Non solo: in nome di un potere usurpato – un potere che secondo la Costituzione dovrebbe appartenere al popolo – costoro esigono la nostra obbedienza fino all’autolesionismo, alla privazione dei più elementari diritti e alla cancellazione della nostra identità.
Questi cortigiani del potere, che nessuno ha eletto e che devono la loro nomina all’élite globalista che li usa come cinici esecutori dei propri ordini, hanno dichiarato sin dal 2017 senza mezzi termini la società che vogliono realizzare. Nei documenti sull’Agenda 2030 che si trovano sul sito del World Economic Forum possiamo leggere: «Non possiedo nulla, non ho privacy e la vita non è mai stata migliore»1. La proprietà privata, nel piano dei globalisti promosso da Klaus Schwab Rotschild, dovrà essere abolita e sostituita da un reddito universale che consenta di affittare una casa, di sopravvivere, di acquistare quello che l’élite ha deciso di venderci, forse anche l’aria che respiriamo e la luce del sole.
Non è un incubo distopico: è esattamente quello che si apprestano a fare, e non è un caso se proprio in queste settimane sentiamo parlare di revisione degli estimi catastali e di incentivi per la ristrutturazione degli immobili. Prima ci fanno indebitare col miraggio di restaurare la nostra casa, poi le banche ce la pignorano e ce l’affittano. Lo stesso avviene con il lavoro: oggi ci dicono che possiamo lavorare se abbiamo il green pass, un’aberrazione giuridica che usa la psicopandemia per controllarci, tracciare ogni nostro movimento, decidere se, dove e quando possiamo entrare e uscire. In quell’Agenda 2030 vi è anche la moneta elettronica, ovviamente, con l’obbligo di comprare e vendere con una carta collegata al pass e al credito sociale. Perché l’emergenza sanitaria e quella ecologica, oggi imminente, legittimano di fatto chi ha il potere a creare un sistema di valutazione del nostro comportamento, come già in vigore in Cina e in Australia. Ognuno di noi avrà un certo punteggio e se non si vaccinerà, se mangerà troppa carne, se non userà vetture elettriche si ritroverà questi punti decurtati e non potrà fruire di determinati servizi, usare l’aereo o i treni ad alta velocità, o dovrà pagare le proprie cure, o rassegnarsi a mangiare scarafaggi e lombrichi per riacquistare il punteggio che gli consenta di vivere. Ripeto: non si tratta di ipotesi di qualche “complottista”, ma fatti che stanno già avvenendo, mentre i media di regime magnificano l’utilità di un chip sottocutaneo che semplifichi tutto, unendo il green pass, la carta di identità, la carta di credito e la cartella esattoriale.
Ma se oggi è possibile impedirci di lavorare solo perché non sottostiamo ad una norma illegittima, discriminatoria e vessatoria; cosa pensate che impedisca a questi tiranni di decidere che un domani non possiamo accedere ai ristoranti o al posto di lavoro se abbiamo partecipato ad una manifestazione non autorizzata, o se abbiamo scritto un post su un social a favore delle cure domiciliari, contro la dittatura o in favore di quanti protestano per la violazione dei loro diritti? Cosa impedirà di premere un bottone e impedirci di usare il nostro denaro, solo perché non siete iscritti al tal partito o perché non abbiamo reso culto alla Madre Terra, nuovo idolo green venerato anche da Bergoglio?
Vogliono privarci degli stessi mezzi di sussistenza, costringendoci ad essere ciò che non vogliamo essere, a vivere come non vogliamo vivere, a credere in ciò che consideriamo una blasfema eresia.
«Dovete essere inclusivi», ci dicono; ma si scagliano proprio contro di noi, discriminandoci perché vogliamo rimanere sani, perché consideriamo normale che la famiglia sia composta da un uomo e da una donna, perché vogliamo preservare l’innocenza dei nostri bambini, perché non vogliamo uccidere i figli nel ventre materno o gli anziani e i malati nei letti d’ospedale.
«Il nostro modello di società è basato sulla fratellanza», ci rassicurano; ma in questa società si può essere fratelli solo negando e bestemmiando il Padre comune. Per questo vediamo tanto odio nei riguardi di Nostro Signore, della Madonna, dei Santi. Per questo, col pretesto di celebrare il Sommo Poeta, non viene fatta una mostra sul Paradiso, ma sull’Inferno, diventato il luogo da desiderare e da realizzare in terra.
«Rispettiamo tutte le culture e tradizioni religiose», precisano; ed è pur vero che tutti gli idoli e le superstizioni trovano spazio nel Pantheon ecumenico della nuova Religione Universale voluta dalla Massoneria e dalla chiesa bergogliana. Ma vi è una sola Religione che vi è bandita: la vera Religione che Nostro Signore ha insegnato agli Apostoli che la Chiesa ci propone a credere. È pur vero che nel melting pot globalista trovano accoglienza tutte le culture, ad eccezione della nostra: la barbarie della poligamia, la maleducazione, l’inciviltà, l’obbrobrio, tutto ciò che è brutto e osceno e offensivo ha diritto di manifestarsi e imporsi; e parallelamente – con la massima coerenza – la civiltà, la vera cultura, i tesori di arte e letteratura, le testimonianze della nostra Fede tradotta in chiese, monumenti, quadri, musica vanno banditi perché non vi sia confronto, non si abbia un termine di paragone che dimostri quanto orribile è il mondo vagheggiato da costoro e quanto preferibile quello che ci hanno fatto rinnegare e disprezzare.
Regna la menzogna e non vi è cittadinanza per la verità. Lo avete sperimentato in questi mesi, vedendo con quale sfacciataggine il mainstream abbia fatto propaganda alla narrazione pandemica, censurando ogni voce discordante; e oggi chi non è d’accordo con il Sistema non solo è deriso e screditato, ma addirittura criminalizzato, additato come nemico pubblico, fatto passare per pazzo a cui imporre il TSO. Sono i mezzi che ogni regime totalitario ha usato con gli avversari politici e religiosi. Tutto si ripete, sotto i nostri occhi, in modo molto più sottile e viscido. Viceversa, chi si piega al tiranno e gli offre la propria fedeltà si trova pubblicamente elogiato, lo si vede in tutti i programmi televisivi, viene indicato come autorevole riferimento.
La nostra protesta contro il green pass non deve fermarsi a considerare questo specifico evento, per quanto illegittimo e discriminatorio, ma deve allargarsi al quadro complessivo, sapendo identificare quali sono gli scopi che si prefigge l’ideologia globalista; quali siano i responsabili di questo crimine contro l’umanità e contro Dio; quali siano i complici e quali i nostri possibili alleati. Se non comprendiamo la minaccia che incombe su tutti noi, limitandoci a protestare per un dettaglio – ancorché macroscopico – dell’intero progetto, non potremo opporre una resistenza forte e coraggiosa. Una resistenza che dev’essere fondata non sulla semplice richiesta di libertà – per quanto legittima e condivisibile – ma sulla rivendicazione fiera e orgogliosa del rispetto della nostra identità, della cultura, della civiltà, della Fede che ha reso grande l’Italia, ha animato ogni espressione della vita dei nostri Padri, dalla più umile alla più eccelsa.
Il green pass è solo un ulteriore passo verso quella Porta dell’Inferno esposta oggi al Quirinale, come sfrontato oltraggio di chi crede di essere inamovibile e di godere di protezioni potenti.
Noi non abbiamo i miliardi di Soros o di Bill Gates; non possediamo fondazioni filantropiche e non corrompiamo i politici per farceli alleati; non abbiamo televisioni o social per condividere le nostre idee; non siamo organizzati come i fautori del Great Reset e non abbiamo ipotizzato scenari pandemici o economici.
Ma, vedete, pur nella nostra apparente debolezza; pur nel non riuscire nemmeno ad avere visibilità in televisione o sui social; pur essendo disorganizzati e poco inclini a manifestare e a protestare – giacché questo è da sempre appannaggio dei rivoluzionari di mestiere e degli anarcoidi di Sinistra – nondimeno noi abbiamo qualcosa che loro non hanno. Noi abbiamo la Fede, la certezza della promessa di Nostro Signore: «Le porte dell’Inferno non prevarranno». E siamo parimenti animati da una forza interiore che non è nostra, e che ricorda quel coraggio sereno con cui i Cristiani perseguitati affrontavano le persecuzioni e il martirio. Una forza che spaventa chi non ha cuore, che terrorizza chi serve un’ideologia di morte e di menzogna, chi sa di essere dalla parte dell’eterno sconfitto.
Dimenticano, questi sciagurati servi del Nuovo Ordine, che la loro è un’utopia, anzi una distopia infernale, che ripugna a tutti noi proprio perché non considera che non siamo fatti di circuiti elettromagnetici, ma di carne e sangue, di passioni, di affetti, di gesti di generosità e di eroismo. Perché siamo umani, fatti a immagine e somiglianza di Dio. Ma questo, i demoni non possono comprenderlo: per questo falliranno miseramente.
Alla Porta dell’Inferno di Rodin, noi rispondiamo con la Janua Coeli, la Porta del Cielo, titolo con cui invochiamo la Vergine Santissima. Colei che nell’Apocalisse schiaccia il capo dell’antico Serpente, sia nostra Regina e Condottiera, in vista del trionfo del Suo Cuore Immacolato.
E perché questo giorno in cui manifestate pubblicamente e con coraggio la vostra opposizione all’incombente tirannide non rimanga sterile e privo di luce soprannaturale, vi invito tutti a recitare con me le parole che il Signore ci ha insegnato. Facciamolo con fervore, con slancio di carità, invocando la protezione di Nostro Signore e della Sua Santissima Madre su noi tutti, sulle nostre famiglie, sulla nostra Patria e sul mondo intero: Padre nostro, che sei nei cieli...
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo____________________________
1. Cfr. https://archive.is/2020.11.17-191753/https://www.weforum.org/agenda/2016/11/shopping-i-can-t-really-remember-what-that-is
https://youtu.be/QKtJVk-EEeY
RispondiEliminaGreen pass per i lavoratori: disobbedire ad ordini antidemocratici significa difendere la democrazia
Oltre ad un discorso di pianificazione e di obiettivi, dietro a tutto quel che accade in Italia c'è anche il fattore invidia.
RispondiEliminaQuesta percentuale di inoculati che deve crescere sempre più, prima 60% poi 70, poi 80, poi 90, ora si sono spinti ad affermare 100%.
Cifre a rialzo che riguardano solo il nostro paese.
In realtà, è pieno di gente che si è dovuta piegare ad un mero ricatto.
"Ho famiglia", "Non voglio problemi". Fondamentalmente erano già così, perché essere contro corrente gli ha sempre creato ansia, perché farsi trainare dalla corrente è sempre stato più semplice.
Ecco che allora oggi si indispettiscono se altri, gli fanno notare tale meccanismo.
D'altronde, guardandosi attorno, sospettano anche loro di aver fatto qualcosa di non necessario.
Una vocina interiore gli ripete "ma se avessimo fatto una cazzata?"
Onde evitare che tale ossessione prenda il sopravvento, diventano aggressivi contro quelli che non hanno ceduto di un millimetro.
Hanno sbagliato? Anche fosse, devono farlo tutti, perché loro sì e gli altri no?
Gli altri sono più furbi che approfittano dell' " immunità di gregge" grazie al loro senso di responsabilità?
Non si danno pace.
Schiumano di rabbia.
E' molto più confortante vedersi come salvatori della patria che non come pedine di un gioco perverso.
RispondiEliminaMi fa pensare alla sindrome di Stoccolma
RispondiEliminaQuesta è una guerra spirituale, e molti hanno perso la loro anima molto prima di tutta questa faccenda. C'è molto da pregare per loro e per noi.
RispondiEliminaGrazie a Mons. Viganò per il contributo di realtà portato nel delirio distopico al quale, fuori e dentro la Chiesa, molti si consegnano.
RispondiEliminaForse molti pastori e tanti tra le pecore non ne sono già consapevoli.
Forse sono ormai completamente affascinati dall'ipotesi.
Forse sono addirittura votati e necessari a concretizzare l'ipotesi.
Il debito della valuta-debito ha creato mostri, vittime e schiavi.
Rimettere il debito sarebbe la soluzione per eliminare il mostro.
Viceversa il mostro ha deciso che la sola soluzione è "più debito".
Il prezzo da pagare è la rinuncia alla Verità: servono falsi profeti.
Serve negare Cristo, negare la croce, negare il Padre Nostro.
Serve una nuova fratellanza, tutta terra-mappa-mondo, priva di Cielo.
Servono più schiavi. Infatti chi crea debito è il paladino del nuovo.
Un'umanità nuova, un reset, per liberare senza eliminare il debito.
Si può, anzi ti dicono che si deve e guai a chi non è disponibile.
Quindi saremo liberi immergendoci in un debito infinito, irredimibile.
Chiameremo libertà la schiavitù, com'è giusto tra falsari.
Creando umanità senza cordone ombelicale, ma un codice binario.
Stabilizzando l'instabilità per i produttori di debito.
Impedendo ogni uscita dal binario.
Via le auto: solo treni e tram.
Via il contante, solo tasti e cifre.
Via la proprietà: solo noleggi in abbonamento.
Via l'intimità: solo social.
Via chi serve: solo servizi on line, virtuali e digitali.
Via la sofferenza: solo sani.
Via il tempo libero: solo tempo in banca, a scadenza.
Via uomo e dona: solo gender, per stagioni della vita.
Via ogni diversità: solo diversamente veri, omologati allo standard.
Via l'uomo: solo un codice.
Via il dogma (Dio com'è): solo religioni, di un dio per me, a gusto.
Sarebbe folle se fosse umano. Ma è lucidamente, potentemente satanico.
Grazie a Mons. Viganò che ci riporta alla dimensione della fede.
C'è chi ha venduto l'anima al diavolo e vuole comprarsi le altre.
Il male assoluto non può impadronirsi delle anime senza il loro sì.
A proposito di: Via la proprietà. Sul Figaro di sabato, prima pag.,visto su giornali.it: 'Il non-senso della proprietà individuale della casa' secondo un politico francese
Eliminahttps://www.liberoquotidiano.it/news/italia/29087539/vaticano-successore-papa-francesco-conservatore-sconfitta-bergoglio.html
RispondiEliminaQUANDO NEL GREENPASS SARA’ INSERITO IL ‘BLOCCO FISCALE’... e succederà, eccome che succederà.
RispondiEliminaL’ho già scritto tempo addietro: il greenpass è il ‘fine’ e non il mezzo. Vi hanno convinti che il greenpass è un escamotage, un ricatto affinchè la gente si convinca a vaccinarsi, e così, davanti ad una così grave ammissione da parte del Governo, avete creduto che questa è la verità.
Ma la verità è ben diversa, e lo dimostra il fatto che basta anche un tampone per avere il greenpass, quindi è chiaro che lo scopo non è il vaccino. Ed allora? Lo scopo è di imporre il greenpass, abituare la gente ad avere un passaporto per accedere ai servizi, al cinema, al ristorante. Dunque, alla fin fine: perché non ti vaccini? Una punturina che ti salva la vita e riacquisti i tuoi diritti, la tua libertà. E tu ci pensi: mica capiterà proprio a me di essere quell’1 su mille, lo sfigato che muore di vaccino!
Ma cerco di immaginare cosa può succedere fra uno o due anni.
Un giorno ti presenti al cinema col tuo bel greenpass, ma il lettore non lo accetta. Riprovano, nulla, non lo rileva. Non vedi il film. Ti incazzi. La mattina dopo vai nella farmacia dove ti hanno fatto il greenpass, anche il farmacista non riesce a capire cosa non va nel tuo passaporto verde. Allora vai all’USL. E loro vedono che c’è un blocco nel tuo greenpass e ti dicono di rivolgerti al Comune. E lì scopri cos’è successo. “Lei signore, non ha presentato la dichiarazione dei redditi!” “E questo cosa c’entra col greenpass?” “Con l’ultimo DPCM è stato inserito il blocco fiscale nel green pass!” Allora chiami il tuo commercialista, lo insulti, gli dici che hai il green pass bloccato. Il poveretto in 24 ore ti presenta la dichiarazione, ti paga l’F24. Quindi ritorni al Comune, ma ancora il greenpass non si sblocca. L’impiegata consulta la tua scheda nel suo computer: “Signore, mi risulta che lei non ha ancora pagato una multa per divieto di sosta...” Allora resti di merda. Cominci a capire perchè i governi dei conti e dei draghi insistevano tanto per abituarti a vivere con un passaporto verde. E tu che credevi davvero che lo facessero per il tuo bene, perchè tenevano alla tua salute, e invece ti hanno fottuto. Grazie alla tua accondiscendenza, al tuo egoismo, ci hanno fottuti tutti!
Forse a quel punto ti renderai conto che quelle persone che gridavano in piazza “No green pass!” non erano così coglioni come tu credevi.
E stavano lottando anche per te, per la tua libertà.
Altre chicche del governo, se a qualcuno fossero sfuggite:
RispondiElimina"Non sarà più possibile usufruire maternità, assegni per il nucleo familiare e cassa integrazione o la stessa malattia per chi non ha la certificazione verde. Da oggi, e fino al 31 dicembre, i lavoratori che non hanno il green pass sono "assenti ingiustificati" sul posto di lavoro. Di conseguenza non potranno godere di alcun diritto né tutela garantiti dal rapporto di lavoro, salvo la conservazione del posto di lavoro."
Osservate il continuo accanimento e la cattiveria dietro tali norme. Ma soprattutto guardate cosa dicono all'estero di noi.
La TV cilena sta mostrando le immagini delle proteste in Italia con preoccupazione.
Così anche la TV iraniana, quella americana, quella inglese etc.
Insomma, tutto il mondo ci guarda con orrore.
Ma qui, per 3 italiani su 4, va tutto bene. I sindacati organizzano manifestazioni contro i lavoratori tra gli applausi e i "laureati" sogghignano sui social con gli hashtag #nocielodiconoh o #gombloddoh.
Un paese che sprofonda nella perfidia tra gli applausi del suo stesso popolo.
Ciao ragazzi ! Sono un' infermiera siciliana. Non è vero che noi sanitari ci siamo vaccinati volontariamente! Questa è una infame menzogna dei giornalisti di regime! Siamo a migliaia a non aver ceduto a questo vile ricatto! Noi resisteremo insieme a voi, e vi sosteniamo dalla nostra terra ! Molti di noi siamo in sciopero pure ! Vi siamo vicini con il cuore ! Vorremmo esservi vicini anche fisicamente per dimostrarvi tutta la nostra riconoscenza,la nostra solidarietà e il nostro affetto! Purtroppo le distanze e le avversità che stiamo vivendo ci rendono quasi impossibile la possibilità di venire fisicamente! Vi voglio bene ,vi stimiamo! Avanti con forza fratelli miei! Dio vi benedica grandemente, vi protegga e vi spiani la strada ovunque andiate!
RispondiEliminaIndicazioni di Mons.Viganó
RispondiEliminaper uscire dal labirinto infernale di questi tempi oscuri:
•Disobbedienza civile
•Coordinamento delle azioni di protesta
•Contatti con i movimenti degli altri stati
•Unione in un'alleanza antiglobalista che assicuri aiuto e supporto contro le autorità asservite al sistema
- Resistenza serena,
nutrita dalla consapevolezza che il mondo prospettato dal Great Reset non è il nostro mondo poichè fondato su un'ideologia di morte e su un pensiero antiumano e anticristico che si regge solo sulla forza delle armi o sul ricatto verso chi non può ribellarsi.
Nel carrozzone mediatico, nei volgari show televisivi più o meno impegnati, nei grotteschi palcoscenici del teatrino pseudo sanitario, non c'è più posto per il dibattito "scientifico". Lo stesso defilarsi dei loschi virologi di regime, fa presagire un cambiamento di rotta. Il messaggio è chiaro,come la luce meridiana: il green pass è uno strumento giuridico derivante da una scelta eminentemente politica. Ce lo stanno dicendo a gran voce. Con oltre l'80 percento di popolazione benedetta col sacro siero, la scusa della salute pubblica non regge più. Sommando anche i guariti dal misterioso patogeno orientale, oramai la copertura, secondo i loro standard, è pressoché totale. Allora perché tutto questo accanimento? Perché esercitare questa pressione su chi, legittimamente e non contravvenendo a nessuna legge, sceglie di non va**inarsi? La verità,nuda e cruda, è che ci troviamo dinnanzi ad un dispositivo del tutto atipico e pericoloso, sotto tutti punti di vista, anche per i non battezzati. Un lasciapassare che viene erogato per far fronte ad un'emergenza di cui non si sono dolosamente identificati confini e parametri per cui può dirsi finita, è progettato per durare potenzialmente all'infinito. Per diventare, a tutti gli effetti, un nuovo "documento d'identità", di credito sociale, il cui rilascio e rinnovo è subordinato ad obblighi da adempiere nei confronti dell'autorità.
RispondiEliminaTutto ciò è inaccettabile: i diritti fondamentali dell'individuo non possono essere compressi a tal punto e non debbono sottostare a pass di qualsivoglia natura. La libertà non è una concessione, revocabile ed a tempo determinato. L' uomo non è un QR code. Chi crede di essere a posto con un'iniezione è totalmente fuori strada.
Maurizio Belpietro
RispondiEliminaÈ stato calpestato il diritto al lavoro .Si sono creati disagi ai cittadini Si è provocato un danno all'economia. È stata sporcata l'immagine internazionale dell'Italia. Dal «New York Times» al «Financial Times», i principali media occidentali si interrogano sulla nostra svolta autoritaria. Fatta in assenza di un'emergenza sanitaria e con oltre l'80% di vaccinati La domanda è: perché?
https://www.totalitarismo.blog/covid-1984-il-lockdown-e-liberta/
RispondiEliminaDomanda: perché lo si è chiamato greenpass?
RispondiEliminaPerché non vax-pass, visto che deve servire solo per certificare una avvenuta vaccinazione o altrimenti conseguita simil-immunità?
Perché quell'aggettivo "green" fa tanto pensare alla transizione ecologica.
Magari il pass serve anche per altro in futuro...no?
Non è un caso che lo rilasci il Ministero delle finanze anziché quello della salute...